Prosek, Zaia: dossier da cestinare, altrimenti primo problema è Europa da cui dobbiamo tutelarci. Con autonomia si apre nuovo Rinascimento nei territori. VIDEOINTERVISTA

“Se l’Europa accoglie dossier come questo, dobbiamo tutelarci dall’Europa a questo punto”. Così ad AGRICOLAE il presidente della Regione Veneto Luca Zaia a proposito del caso Prosek, ancora al vaglio delle istituzioni europee dopo che l’Italia ha fornito tutte le sue motivazioni che vanno nella direzione di tutelare il Prosecco italiano.

“E’ un dossier che va cestinato almeno per due o tre motivi”, prosegue Zaia: “la tutela del termine Prosecco è stata riconosciuta dall’Europa nel 2009 a questi territori; le Colline del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene sono riconosciute dall’Unesco a Parigi come Patrimonio dell’Umanità; visto e considerato che la parola Prosek è tipicamente identifica la città di Prosecco che è in territorio italiano vicino a Trieste”.

Mi meraviglio che in Europa si stiano occupando di questo dossier”, prosegue il governatore del Veneto. “Anche perché se l’istanza dei croati fosse accolta, aprirebbe uno scenario preoccupante. Ci sarà qualcuno che chiederà di utilizzare il nome champagne e così via. Diventerebbe una situazione incontrollabile. L’Europa si preoccupi di fare la vera tutela invece di seguire roba di questo genere. E cestini quel dossier. Perché il primo problema a questo punto è l’Europa”. 

Poi l’autonomia, su cui verteva l’incontro con il governatore Stefano Bonaccini: “molte delle deleghe e delle competenze che si chiedono si vanno a incastonare nel settore agricolo, come i vincoli paesaggistici e il tema ambientale. Con una maggiore autonomia in questa direzione si viene a creare un nuovo Rinascimento nei territori. Come è già accaduto un po per la sanità. Semplicemente per un fatto di catena di comando”, conclude.

Paolo Guidone