Cia Due Mari denuncia e sprona i vertici per risollevare le sorti dell’ospedale di Castellaneta

«L’ospedale “San Pio” di Castellaneta ospita eccellenze nell’ambito della medicina, della tecnologia e dell’umanità nella cura del paziente. Eppure qualcosa nel nosocomio della città di Valentino sembra non funzionare alla perfezione».

È il parere dell’area Due Mari di Cia Agricoltori Italiani di Puglia e del Patronato INAC, sulla stregua della nota inviata alla stampa dalla consigliera comunale di Castellaneta Marika Fumarola.

«Siamo lontani dal mondo della politica e da dinamiche di partito ma sulla pacifica lotta a difesa dell’ospedale San Pio di Castellaneta, siamo sulla stessa lunghezza d’onda della consigliera Fumarola” ha riferito il direttore di Cia Due Mari Vito Rubino.

Del resto la Cia, con il suo patronato Inac a tutela di tutti i diritti del cittadino, ha sempre battagliato in prima linea affinché fosse riconosciuto il titolo di “primo livello” ad un ospedale strategico come quello di Castellaneta, capace di servire il bacino della popolazione del versante occidentale della provincia ionica.

“Bene ha fatto la consigliera Fumarola ad accendere i riflettori sulla carenza di medici nel Pronto soccorso e in tutti i reparti del nostro nosocomio e a nostro parere lo ha fatto a ragion veduta, perché sono proprio queste le segnalazioni e le istanze che nelle ultime settimane abbiamo raccolto dai nostri associati.

Ovviamente, va fatto un plauso…. a quasi tutto il personale medico, infermieristico, oss, assistenti e amministrativi che con spirito di abnegazione e con tanta professionalità prestano la propria azione per risolvere ed affrontare problematiche complesse sotto tutti i punti di vista. Oltre alla carenza di personale – ha spiegato il direttore – vorremmo citare un altro tallone d’Achille della sanità pugliese e tarantina: le liste d’attesa infinite. Ci risulta, per esempio, che a Castellaneta sia difficile prenotare Tac con contrasto o Risonanze Magnetiche: nessuna data disponibile fino a dicembre 2024 e arrivederci alle agende dell’anno venturo o, in alternativa, è possibile “aggrapparsi” alla speranza di trovare un posticino libero in cliniche private convenzionate. Una follia, a nostro avviso, se pensiamo che si tratta di esami strumentali preziosissimi e fondamentali per diagnosticare con precisione malattie neoplastiche.

Non va sicuramente meglio per le visite cardiologiche e per le ecografie: a Castellaneta ci risulta sia quasi tutto fermo ma pare sia difficilissimo prenotare anche in tutto il territorio tarantino.

Al San Pio, inoltre, già da diverso tempo le donne in gravidanza non possono più sottoporsi all’ecografia morfologica (l’esame che permette di verificare il corretto sviluppo del feto e identificare eventuali anomalie) e per prenotare una visita endocrinologica bisogna pazientare sino al prossimo inverno».

Insomma, da una parte le eccellenze che quotidianamente ci lavorano, si affannano e credono nel rilancio del nosocomio, dall’altra dati preoccupanti per chi ha a cuore le sorti assistenziali di un intero territorio. Tra l’incudine e il martello ci sarebbe la direzione generale dell’Asl di Taranto: «nonostante l’impegno profuso dalla direzione generale– ha aggiunto Rubino – contestiamo il mancato cambio di passo del nostro ospedale e la mancata risoluzione di una serie di problematiche che lo attanagliano da sin troppo tempo.

Peraltro, già in passato abbiamo chiesto ed auspicato, il pieno funzionamento della rianimazione, dell’unità coronarica con emodinamica, per consentire lo svolgimento di interventi oggi impossibili da svolgere, per l’assenza di tali reparti.

Ci auguriamo quindi che la politica regionale possa tornare seriamente a strizzare l’occhio ai pazienti della provincia di Taranto garantendo servizi, implementando il personale, snellendo tutte le procedure e investendo realmente sull’ospedale San Pio.

Il nostro dovere – ha concluso il direttore Cia Due Mari – resta quello di fungere da sentinella del territorio: lo facciamo da anni, addirittura da molti anni prima dell’emergenza Covid, e i tanti articoli di giornale e interviste lo certificano. Il nostro unico interesse è tutelare la salute dei cittadini della provincia di Taranto e dei pazienti dell’ospedale San Pio di Castellaneta».




Lazzàro, Confagricoltura Puglia: Xylella, bene le due nuove varietà introdotte. Ma la Puglia attende ancora risposte

“La Puglia attende risposte concrete sul piano di rigenerazione degli ulivi colpiti dalla Xylella fastidiosa”. È quanto emerso a margine di una riunione in Regione Puglia, a cui ha preso parte Confagricoltura Puglia, per discutere dell’avanzamento del piano e delle misure di sostegno agli agricoltori. Durante l’incontro sono emerse le cifre del Reimpianto olivi zona infetta (art. 6): dei 222 milioni di euro richiesti sono stati stanziati 80 milioni dei quali 50 già impegnati e 9 spesi. Inoltre, sempre durante la riunione, la Regione ha dato notizia di aver aggiunto due nuove varietà di ulivo tra quelle utilizzabili in area infetta dalla Xylella: la Lecciana (resistente al batterio) e Leccio del corno (tollerante).

“Bene i passi in avanti, ma il tempo scorre e ancora non si hanno evidenze scientifiche definitive su possibili cure o soluzioni di carattere scientifico”, ha evidenziato il presidente di Confagricoltura Puglia, Luca Lazzàro. “Questo preoccupa molto, soprattutto in considerazione del coinvolgimento di altre coltivazioni.” “È fondamentale continuare a tenere alta la guardia sul monitoraggio e la lotta al vettore”, ha aggiunto. “La Puglia lo sta facendo, con un rallentamento dell’avanzata della Xylella rispetto al passato. Tuttavia, la lotta al vettore non può essere solo a carico degli agricoltori: serve il sostegno di tutti, con adeguati interventi economici.” “Il costo dei trattamenti fitosanitari obbligatori pesa notevolmente sul bilancio delle aziende agricole e riduce il margine sul prezzo di vendita dell’olio di oliva. Per questo motivo, è fondamentale sostenere i produttori delle zone di contenimento con interventi economici mirati.” “Produrre olive da olio in una delle zone di contenimento della Xylella fastidiosa – conclude Confagricoltura Puglia – arriva a costare anche il 50% in più rispetto a impianti che si trovano lontani dalle zone infette”.




Confagricoltura Puglia e Agriturist: Pasqua bassa non scoraggia turismo rurale in Puglia, ottima performance ristorazione

La Puglia si conferma una meta privilegiata per chi desidera trascorrere le festività pasquali immersi nella natura, nella cultura e nei sapori autentici della regione. Con prenotazioni in crescita soprattutto nella ristorazione, gli agriturismi pugliesi avranno ottimi risultati in termini di presenze per le prossime festività nonostante la Pasqua cada quest’anno a inizio aprile.

“I turisti che scelgono di trascorrere le festività pasquali in agriturismo in Puglia cercano sempre più esperienze autentiche e immersive – evidenziano Luca Lazzàro, presidente di Confagricoltura Puglia e Giovanni Scianatico presidente di Agriturist Puglia – Vogliono non solo gustare i piatti tipici della tradizione pugliese, ma anche scoprire le radici culturali della regione, le sue tradizioni secolari e i suoi paesaggi. Le strutture agrituristiche che offrono esperienze enogastronomiche e culturali hanno ottenuto i migliori risultati, rispondendo con successo alle esigenze dei turisti moderni”.

Stabili i prezzi, secondo un’elaborazione di Confagricoltura Puglia e Agriturist non si registrano aumenti nei pernotti e nella ristorazione rispetto al 2023.

“L’offerta agrituristica in Puglia – proseguono –  è in costante espansione, con l’apertura di nuove strutture che offrono una vasta gamma di servizi e attività per soddisfare le diverse esigenze dei visitatori. Dalle degustazioni dei prodotti locali ai corsi di cucina tradizionale, dalle visite guidate ai percorsi cicloturistici attraverso i paesaggi rurali, l’agriturismo pugliese si presenta come un’opportunità unica per vivere appieno l’autenticità della regione”.

Dei circa 1000 agriturismi presenti nella regione circa il 45% è gestito da donne.

I dati confermano un trend positivo per l’agriturismo pugliese, che negli ultimi anni ha registrato una significativa crescita sia in termini di strutture che di servizi offerti. Dal 2004 al 2022, il numero di aziende agrituristiche è praticamente raddoppiato, con un tasso medio di crescita annuo del 3% in linea con i dati nazionali. Questo fenomeno è omogeneo su tutto il territorio regionale, evidenziando un interesse diffuso verso le esperienze rurali e autentiche.

La degustazione, l’alloggio e la ristorazione rappresentano il cuore pulsante dell’offerta economica dell’agriturismo pugliese. L’aumento delle strutture che offrono servizi di degustazione, con un tasso medio di variazione annuo del 4,5%, riflette anche la crescente connessione tra il settore agrituristico e quello dei prodotti di qualità DOP e IGP, valorizzando le eccellenze enogastronomiche del territorio. 




Grano, Confagricoltura Puglia: clima, quotazioni al ribasso e costi di produzione al rialzo, preoccupazioni sulla prossima semina

La stagione di semina del 2023 ha registrato una significativa riduzione delle coltivazioni di grano in Puglia. Questo trend negativo potrebbe coinvolgere anche la prossima stagione, quella del 2024. Secondo Confagricoltura, le quotazioni del grano sono in forte diminuzione, mentre i costi di produzione sono in aumento. Questo potrebbe portare a un drastico calo delle semine di grano duro.

“I produttori – sottolineano il presidente di Confagricoltura Puglia Luca Lazzàro e il presidente di Confagricoltura Foggia Filippo Schiavone –  devono valutare attentamente se mantenere i piani di semina o adottare strategie alternative. Oltre alle incertezze geopolitiche legate al conflitto in Ucraina, la situazione climatica rappresenta una preoccupazione fondamentale per i produttori pugliesi. La carenza d’acqua nella regione e gli eventi atmosferici estremi, come nubifragi e grandinate, possono influenzare negativamente la produzione di grano. È essenziale monitorare attentamente le condizioni meteorologiche e adottare pratiche di gestione sostenibile per mitigare gli impatti negativi”.

La Puglia, leader nella produzione di grano duro. Con 344.700 ettari coltivati e 688mila tonnellate di produzione, la Puglia è la regione italiana con la maggiore superficie dedicata al grano duro. Un primato che rischia di essere compromesso dalle congiunture sfavorevoli. Secondo la più recente elaborazione del centro Studi di Confagricoltura, la coltivazione di frumento duro nel nostro Paese copre 1,26 milioni di ettari di superficie ed è la coltura più estesa in Italia, con una produzione raccolta totale di oltre 3,9 tonnellate.

Tavolo Granaio d’Italia: una possibile soluzione. Un possibile spiraglio di luce arriva dal Tavolo Granaio d’Italia, che sta discutendo un decreto per contrastare il calo del prezzo dei cereali. Il decreto prevede un monitoraggio delle produzioni cerealicole attraverso un registro telematico nel Sistema Informativo Agricolo Nazionale (SIAN).

Le proposte di Confagricoltura e il Tavolo Granaio d’Italia potrebbero essere un primo passo per affrontare la crisi, ma servono interventi concreti per tutelare i produttori e il futuro del grano pugliese. Per supportare i produttori, l’organizzazione ha avanzato alcune proposte: alzare la soglia minima per la registrazione sul SIAN (da 30 a 50 tonnellate annue); garantire il corretto funzionamento del portale per le comunicazioni; valutare una deroga al regime sanzionatorio fino a quando il registro telematico non sarà a pieno regime. 




Puglia: nasce “Agriverso” piattaforma per la tracciabilità agroalimentare

La tecnologia blockchain e l’agricoltura si incontrano nella piattaforma Agriverso per la tracciabilità agroalimentare, realizzata da Corvallis (Gruppo Tinexta), azienda cyber e tra i principali fornitori di servizi IT nel settore finanziario italiano, in collaborazione con CORE Lab, laboratorio di ricerca dell’Unisalento, con il Distretto Agroalimentare di qualità Jonico Salentino e grazie a un finanziamento della Regione Puglia. L’obiettivo della partnership è di trasformare radicalmente la filiera agricola puntando su tecnologie avanzate che valorizzino le produzioni biologiche e a km 0 e che aiutino produttori e consumatori a combattere la contraffazione del Made in Italy.

Attraverso la nuova piattaforma Agriverso di Corvallis, i produttori agricoli locali, le associazioni e altri operatori della filiera possono inserire, in maniera trasparente, i dati di un prodotto seguendo le varie fasi della coltivazione in campo fino alla sua commercializzazione: una vera e propria storia che parte dal seme e finisce sullo scaffale dei supermercati di tutta Italia. La raccolta di tutte queste informazioni attraverso la blockchain arriva poi al consumatore che può così conoscere la provenienza e la qualità di un prodotto e la storia stessa dell’azienda produttrice: il tutto, semplicemente scannerizzando il QR code sulla confezione al momento dell’acquisto con il proprio telefono.

La fase di sperimentazione è stata condotta da ottobre a dicembre dello scorso anno, con il coinvolgimento diretto di produttori e operatori della distribuzione. I consumatori hanno eseguito la scansione del QR code su oltre 11 tonnellate di prodotti agricoli, specialmente melograni e pomodori meraviglia. Dallo studio, è emerso che il 6% delle etichette totali immesse in commercio è stato scansionato dai consumatori.

Nonostante negli ultimi anni si siano fatti passi avanti a livello normativo per quanto riguarda le etichettature e la lotta alla contraffazione alimentare – commentaAndrea Monti, Direttore Generale di Corvallis, Gruppo Tinextaè possibile il miglioramento della sicurezza nei processi di tracciabilità dei prodotti. Agriverso si inserisce quindi come strumento che va a colmare un gap tra la filiera e il consumatore finale: un’arma, per così dire, che permette alle aziende agricole di dare valore ai loro prodotti; allo stesso tempo, garantisce ai consumatori un modo semplice e veloce per aumentare la loro consapevolezza al momento dell’acquisto.

Pantaleo Piccinno, Presidente del Distretto Agroalimentare di Qualità Jonico Salentino ha dichiarato: “Il destino del nostro settore si gioca sulle capacità dei produttori di instaurare rapporti chiari e duraturi con i consumatori, coinvolgendo la dimensione umana e territoriale delle aziende produttrici. La tecnologia può aiutarci enormemente. Attraverso l’utilizzo della blockchain, possiamo garantire la tracciabilità del percorso di vita del prodotto, mentre i sistemi di etichettatura intelligente ci permettono di comunicare al consumatore informazioni dettagliate che vanno oltre l’origine e la denominazione del prodotto”.

Il Professor Angelo Corallo, Direttore del Centro Unico per la gestione dei Grandi Progetti dell’Università del Salento ha dichiarato: “grazie al supporto fornito dalle attività di ricerca del CORE Lab del Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione di Unisalento, Agriverso è in grado di elaborare dati grezzi di filiera attraverso opportuni modelli matematici per restituirli al consumatore in maniera intellegibile attraverso smart label poste sugli stessi prodotti. Scansionando un QRcode al momento dell’acquisto, il consumatore accede alla app di Agriverso dove può esplorare il prodotto e conoscerne la storia, interagendo con interfacce grafiche di facile usabilità.”.




Olio, Enoliexpo 2024: settore messo a dura prova da calamità e fitopatie. Servono risposte concrete

Da simbolo della dieta mediterranea, consigliato da tutti gli esperti e molto richiesto dai consumatori alla ricerca di un regime alimentare sano ed equilibrato, l’olio di oliva sta attraversando una crisi profonda.

Da un lato i prezzi ormai alle stelle, dall’altro la progressiva contrazione del potere di acquisto delle famiglie fanno comprimere l’acquisto e il consumo dell’olio di oliva. Si è parlato di “Prezzi record e cambiamento dei consumi” nell’incontro pubblico che si è svolto questa mattina, a Bari, in Fiera del Levante nell’ambito di Enoliexpo 2024. Al centro del confronto, organizzato da AIFO in collaborazione con Italia Olivicola, sono state messe le analisi e le strategie per rilanciare il comparto. Sono intervenuti: Elia Pellegrino, Presidente AIFO; Gennaro Sicolo, Presidente Italia Olivicola, nonché Presidente CIA Puglia e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani; Bernardo de Gennaro, professore di Economia agraria Università degli studi di Bari; Marcello Scoccia, responsabile blending ed analisi sensoriale; Tiziana Sarnari, analista di mercato ISMEA; Francesca Petrini, presidente CNA Agroalimentare; Anna Cane, presidente FOOI Filiera olivicola olearia italiana. In rappresentanza del Governo centrale è intervenuta Vita Maria Nocco, componente della quinta Commissione (Bilancio).

In particolare il presidente Sicolo ha evidenziato che l’olio di qualità continua ad essere ricercato dai consumatori anche con l’aumento del 20 per cento del prezzo dell’olio, soprattutto quello extravergine, di qualità, balzato da 8 a 10 euro.

“Solo uniti possiamo rivendicare la giusta attenzione a un comparto, quello primario, che negli ultimi anni è messo a dura prova non solo da calamità, fitopatie e problemi di ogni genere, ma anche da una serie di problematiche strutturali che meritano risposte serie e maggiore attenzione”, aggiunge Sicolo a proposito della Xylella. “La Xylella è un problema enorme, vanno trovate e applicate soluzioni concrete per restituire ai territori colpiti tutto il potenziale produttivo andato distrutto in questi anni. È una battaglia che deve unire tutta la Puglia, non dividerla. La ricerca per poter arginare questo batterio deve essere estesa all’ambito nazionale ed internazionale al fine di contrastarne la diffusione in maniera risolutiva e definitiva”.




Confagricoltura Puglia: a EnoliExpo focus sui Vini Igp della regione

Organizzato da Confagricoltura Puglia, il convegno “Vini Igp, l’indice delle rese per valorizzare la qualità” questa mattina ha offerto uno sguardo approfondito sulle dinamiche in atto nel mercato del vino, evidenziando la complessità delle tendenze attuali. Attraverso una serie di interventi di esperti del settore, sono emerse considerazioni fondamentali che delineano il panorama regionale e nazionale del settore vinicolo. I lavori si sono svolti nell’ambito di EnoliExpo manifestazione biennale dedicata alle innovazioni tecnologiche per i produttori di olio e di vino, in corso alla Fiera del Levante di Bari. Hanno preso parte all’incontro l’assessore all’Agricoltura Donato Pentassuglia; la direttrice di Confagricoltura Puglia Beatrice Brizi; Alessandro Candido, presidente federazione Vitivinicola Confagricoltura; Vincenzo Patruno, presidente Confcooperative-Fedagri pesca Puglia.

È stato evidenziato come il mondo del vino stia attraversando un periodo di profonde trasformazioni, influenzato da vari fattori come i cambiamenti climatici e le mutazioni nei consumi. La distribuzione del vino sta subendo un’evoluzione differenziata, con una preferenza crescente per i bianchi e le bollicine. Tuttavia, sono stati sottolineati l’importanza dei vini rossi e dei vini storici pugliesi, poiché continuano a esercitare un fascino significativo su coloro che cercano prodotti di alta qualità.

Il convegno ha poi affrontato le recenti modifiche al disciplinare del vino Puglia IGP, sottolineando l’impegno di Confagricoltura Puglia e dell’Assessorato Regionale all’Agricoltura della Regione Puglia. Le novità introdotte comprendono l’uniformità delle rese produttive su tutto il territorio regionale per specifici vitigni e l’adeguamento dei disciplinari alle norme per la spumantizzazione e l’etichettatura dei vini spumantizzati.

Il convegno ha anche posto l’attenzione sulla situazione critica del settore vinicolo pugliese, con un considerevole eccesso di prodotto di alta qualità fermo in cantina. Le azioni intraprese dal governo regionale sono state lodate, ma si è sottolineata la necessità di maggiori investimenti, innovazione e proiezione internazionale per affrontare le sfide future.

 




Confagricoltura Puglia, domani in Fiera del Levante convegno sui Vini Igp

Domani, 7 marzo, alle ore 11, nella sala San Nicola della Fiera del Levante a Bari, si terrà il convegno “Vini Igp, l’indice delle rese per valorizzare la qualità”.

 L’invito è esteso a tutti gli operatori del settore vitivinicolo e agli appassionati del mondo enologico.

L’evento, che si svolge nell’ambito di Enoliexpo, rappresenta un’opportunità per partecipare a una discussione di alto livello, condividere idee e approfondire le conoscenze nel campo vitivinicolo. Il Convegno sarà arricchito dalla presenza di esperti di spicco e fornirà informazioni utili sul settore.

Prenderanno parte l’assessore all’Agricoltura Donato Pentassuglia; il presidente di Confagricoltura Puglia Luca Lazzàro; Alessandro Candido, presidente federazione Vitivinicola Confagricoltura; Vincenzo Patruno, presidente Confcooperative-Fedagri pesca Puglia. Modererà il dibattito la direttrice di Confagricoltura Puglia Beatrice Brizi.

Durante l’incontro, saranno affrontati temi di fondamentale importanza, tra cui le nuove tendenze nel mercato del vino e lo stato di salute del comparto vitivinicolo pugliese. L’obiettivo primario è promuovere la condivisione di conoscenze e facilitare la creazione di connessioni significative tra i partecipanti.

 




Confagricoltura Puglia, giovedì in Fiera del Levante convegno sui Vini Igp

Giovedì prossimo 7 marzo, alle ore 11, nella sala San Nicola della Fiera del Levante a Bari, si terrà il convegno “Vini Igp, l’indice delle rese per valorizzare la qualità”.

L’invito è esteso a tutti gli operatori del settore vitivinicolo e agli appassionati del mondo enologico.

L’evento, che si svolge nell’ambito di Enoliexpo, rappresenta un’opportunità per partecipare a una discussione di alto livello, condividere idee e approfondire le conoscenze nel campo vitivinicolo. Il Convegno sarà arricchito dalla presenza di esperti di spicco e fornirà informazioni utili sul settore.

Prenderanno parte l’assessore all’Agricoltura Donato Pentassuglia; il presidente di Confagricoltura Puglia Luca Lazzàro; Alessandro Candido, presidente federazione Vitivinicola Confagricoltura; Vincenzo Patruno, presidente Confcooperative-Fedagri pesca Puglia. Modererà il dibattito la direttrice di Confagricoltura Puglia Beatrice Brizi.

Durante l’incontro, saranno affrontati temi di fondamentale importanza, tra cui le nuove tendenze nel mercato del vino e lo stato di salute del comparto vitivinicolo pugliese. L’obiettivo primario è promuovere la condivisione di conoscenze e facilitare la creazione di connessioni significative tra i partecipanti.




Confagricoltura Puglia a Bruxelles rilancia i temi del lavoro

Il tema del lavoro al centro dell’intervento di Confagricoltura Puglia durante l’assemblea a Bruxelles nella sede del Copa Cogeca con i delegati regionali e provinciali della Confederazione giunti dall’Italia. La materia del lavoro rappresenta un tema di particolare rilievo per Confagricoltura in ragione delle caratteristiche della propria base associativa, composta prevalentemente da imprese agricole di medie grandi dimensioni che si avvalgono in maniera consistente di lavoratori dipendenti per lo svolgimento della propria attività produttiva.

“La nostra Organizzazione – ha sottolineato Filippo Schiavone, componente della Giunta nazionale di Confagricoltura e in rappresentanza di Confagricoltura Puglia –   è leader nella rappresentanza sindacale dei datori di lavoro agricolo. La Confederazione, quindi, cerca di promuovere in tutte le sedi istituzionali competenti, comprese quelle europee, adeguate politiche volte a favorire, anche in agricoltura, un’occupazione stabile e di qualità, attraverso la rimozione degli ostacoli che scoraggiano le  imprese dall’assunzione di lavoratori dipendenti, quali l’elevata pressione fiscale e contributiva sul lavoro, la complessità degli adempimenti burocratici, la difficoltà di intercettare gli incentivi in materia di occupazione, l’inefficienza dei servizi pubblici per l’incontro tra domanda e offerta di lavoro”. Presente all’incontro, tra gli altri, la direttrice di Confagricoltura Puglia Beatrice Brizi.

Secondo dati Unioncamere la Puglia al 31 dicembre 2023 contava 380.488 imprese registrate. Gli addetti sempre al 31 dicembre scorso, fonte INPS, erano 1.058.896, con un incremento di 24.591 posizioni lavorative rispetto allo stesso periodo 2022 (+2,3%). I dati confermano che le aziende medio grandi hanno maggiori possibilità di creare un’economia solida per gli imprenditori agricoli e i dipendenti. Lo dimostrano tra l’altro la variazione delle aziende registrate in Puglia per forma giuridica, che registra un aumento delle società di capitale (4mila imprese in più), mentre sono in calo le società di persone ele imprese individuali (900 imprese in meno). Sostanzialmente stabili invece le altre forme, fra cui le cooperative.

“Sulla materia del lavoro occorre dunque – è stato sottolineato durante l’incontro – che l’Unione Europea modifichi il proprio approccio, adottando poche, chiare e semplici regole solo laddove vi sia reale necessità, e cioè quando siano finalizzate a salvaguardare i diritti fondamentali dei lavoratori, senza imporre ulteriori adempimenti o complicazioni procedurali nella gestione dei rapporti di lavoro.  Insomma, ci aspettiamo dall’Europa maggiore coraggio nella semplificazione degli adempimenti e dei processi che riguardano il lavoro dipendente. Peraltro, l’Italia ha già un sistema normativo particolarmente complesso e articolato, difficilmente riscontrabile negli altri Paesi dell’Unione Europea, che rischia di essere ulteriormente aggravato da interventi comunitari come quelli citati”. 

 




Copagri Puglia: furti nelle campagne, nota al prefetto di Bari Francesco Russo per maggiore presidio aree rurali

Sono sempre più numerose le segnalazioni che ci arrivano dai nostri associati a proposito di una nuova e preoccupante ondata di furti nelle campagne, con particolare riferimento alle aziende agricole ubicate nella provincia barese, che nelle ultime ore hanno visto un intensificarsi di questi deplorevoli episodi”. Lo sottolinea il presidente della Copagri Puglia Michele Palermo, rendendo noto di aver scritto una lettera in merito al Prefetto di Bari Francesco Russo.

“Già nel corso della campagna olivicola che sta ormai volgendo al termine abbiamo assistito a numerosi tentativi di furto delle olive, i quali fortunatamente, anche e soprattutto grazie all’impegno delle forze dell’ordine e delle guardie campestri, sono stati nella maggior parte dei casi sventati”, ricorda Palermo, evidenziando che “ora questi episodi stanno cominciando a riproporsi con sempre maggiore frequenza, andando a sfiancare la tenuta delle aziende e ad assestare un duro colpo alla loro redditività, messa già a dura prova dai noti incrementi dei costi di produzione”.

“Proprio il Prefetto Russo, prima dell’inizio della campagna olivicola, aveva convocato le associazioni di categoria per affrontare la problematica dei furti delle olive”, prosegue il presidente, spiegando che “nella nota alla Prefettura locale chiediamo una maggiore presenza delle forze dell’ordine e delle guardie campestri nelle zone rurali, così da fornire un deterrente ai malviventi che approfittano della condizione di parziale ‘isolamento’ delle aziende, agendo pressoché indisturbati”.

“Vale la pena di osservare che, oltre ai prodotti agricoli, i furti interessano anche mezzi e attrezzature del valore di decine di migliaia di euro”, aggiunge Palermo, rendendo noto che “oggetto di uno di questi tristi episodi è stato anche l’Istituto agrario alberghiero Basile Caramia, che proprio la notte scorsa ha subito un furto di trattori e attrezzature la cui entità supera i 100mila euro”.




Energia, Cia Puglia: “Si all’agrivoltaico, no alla riduzione di suolo agricolo”

Assicurare la più ampia e razionale produzione di energia solare – e ridurre in tal modo la “bolletta energetica” per le aziende – garantendo al contempo il minor consumo di suolo agricolo, per preservare e valorizzare il potenziale produttivo dei terreni e la loro destinazione primaria alla produzione di colture.

È questo, in sintesi, l’obiettivo indicato da CIA-Agricoltori Italiani di Puglia nel documento giuridico “Proposte di modifica della normativa vigente in materia di impianti agrivoltaici”, elaborato  da Massimo Fragassi (responsabile dell’ufficio legislativo) e rivolto a Regione Puglia, ANCI  Puglia e UPI Puglia, quali attori istituzionali della pianificazione territoriale ed energetica in ambito regionale.

SI ALL’AGRIVOLTAICO, NO ALLA RIDUZIONE DI SUOLO AGRICOLO. “In tema di energia e di pianificazione territoriale degli impianti, giace in Conferenza Stato-Regioni – dal luglio scorso, in attesa di approvazione – il decreto statale che disciplina i criteri generali della materia”, spiega Gennaro Sicolo, presidente CIA Puglia e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani. “In tal senso, il nostro documento ha questo fine specifico: chiedere alla Regione Puglia di attivarsi in Conferenza Stato-Regioni per una serie di modifiche a quel testo. Tra queste, occorre, innanzitutto, che vi sia l’estensione del divieto di installazione di impianti agrivoltaici anche nelle aree agricole di particolare pregio classificate come DOP e IPG”. Per CIA Puglia, inoltre, è indispensabile e necessario che tra i principi che sovrintendono alla individuazione delle aree idonee all’installazione di nuovi impianti sia inserita la regola del “minor consumo possibile di nuovo suolo agricolo”.

“Allo stesso tempo, nelle more dell’approvazione del decreto statale, chiediamo alla Regione Puglia di modificare il Regolamento regionale del 2010 che attualmente disciplina la materia attraverso previsioni più restrittive circa l’identificazione delle aree idonee all’installazione di impianti, al fine precipuo di preservare i terreni coltivati e la competitività del settore agricolo”, si legge ancora nel documento.

ENERGIE RINNOVABILI E COMPETITIVITÁ. “Nel documento”, spiega Sicolo, “entriamo nel dettaglio delle modifiche richieste per preservare la competitività del settore agricolo, contemperando questa priorità assoluta con una modalità giusta e non invasiva di sviluppo per l’agrivoltaico. Siamo perfettamente consapevoli del fatto che gli obiettivi della transizione ecologica vadano sostenuti. Lo riteniamo giusto, oltre che doveroso. Occorre, tuttavia, che l’installazione di nuovi impianti possa trovare spazio nelle giuste modalità, su aree idonee, in modo da non diminuire il potenziale produttivo delle superfici destinate e specificamente vocate a garantire competitività al settore agricolo che, ricordiamolo, crea lavoro, reddito, indotto e servizi, oltre a preservare l’ambiente”.




Agricoltura, Confagricoltura Puglia: “Sicurezza nelle campagne della regione, chiesto al prefetto incontro urgente”

Confagricoltura Puglia solleva l’attenzione sulla crescente insicurezza che sta colpendo l’agricoltura nella regione, con particolare attenzione ad alcune zone dove la criminalità si manifesta in modo violento e feroce. La situazione ha raggiunto livelli preoccupanti, e per affrontare questo problema, l’organizzazione ha richiesto attraverso il Prefetto di Bari un incontro del comitato regionale sulla sicurezza al fine di discutere strategie e azioni concrete per garantire la sicurezza degli agricoltori e delle imprese del territorio.

Le continue scorribande criminali nell’agro pugliese stanno mettendo a repentaglio la sostenibilità delle imprese agricole, con agricoltori che subiscono minacce, furti di costosi macchinari agricoli e persino danni alle colture. La criminalità non conosce limiti, estendendosi fino a trebbiare campi di notte, creando un grave danno economico alle aziende locali. La sicurezza non è solo una questione di ordine pubblico, ma è strettamente legata all’aspetto economico dell’agricoltura pugliese.

Confagricoltura Puglia si impegna a collaborare attivamente con le autorità competenti per contrastare questo fenomeno, mettendo a disposizione la propria conoscenza del territorio. “La questione sicurezza va risolta sotto tutti i punti di vista, va affrontata anche la questione economica. Siamo vicini alle nostre imprese e alla comunità”, sottolinea Luca Lazzàro, presidente di Confagricoltura Puglia. “Inoltre, siamo pronti a dare il nostro contributo partecipando attivamente ai tavoli di contrasto del fenomeno”.

“L’agricoltura pugliese – aggiunge – è un pilastro fondamentale per l’economia locale, ma l’insicurezza attuale sta limitando gli investimenti e compromettendo la crescita del settore. Gli agricoltori devono pensarci due volte prima di investire, a causa di una situazione che ha superato il livello di guardia. Come Confagricoltura Puglia sollecitiamo un’azione investigativa e repressiva immediata da parte delle forze dell’ordine per ripristinare la sicurezza e garantire un ambiente favorevole agli investimenti nel settore agricolo”. 




Taranto, agricoltura in ginocchio: Cia Puglia consegna documento al Prefetto

«L’agricoltura tarantina vive un periodo di estrema sofferenza. Il valore riconosciuto alle nostre produzioni, con le aziende agricole schiacciate nella morsa al ribasso imposta da intermediari, GDO e parte industriale, troppo spesso non dà modo alle imprese del comparto nemmeno di recuperare i costi di produzione, sempre più elevati. A questi problemi, si aggiungono una PAC inadeguata e, più in generale, l’assenza di misure che a livello nazionale ed europeo affrontino gli enormi problemi causati non solo dall’aumento dei costi di produzione, ma anche da siccità e calamità naturali di ogni tipo, fitopatie e concorrenza sleale».

È Pietro De Padova, presidente di CIA Area Due Mari, a spiegare quali sono state le questioni al centro dell’incontro di oggi, venerdì 9 febbraio, con il Prefetto di Taranto Paola Dessì.

«L’incontro è durato quasi un’ora – aggiunge Vito Rubino, direttore provinciale di CIA Due Mari (Taranto-Brindisi) – Si è svolto in un clima di proficua collaborazione. Il Prefetto ha preso l’impegno di trasmettere il documento che le abbiamo consegnato, con la nostra piattaforma di rivendicazioni e proposte, alla premier Giorgia Meloni e al ministro Francesco Lollobrigida».

Oltre al presidente De Padova e al direttore Rubino, all’incontro hanno partecipato anche i componenti dell’esecutivo CIA Due Mari Francesco Bianco e Fernando De Florio.

La piattaforma CIA in difesa dell’agricoltura è stata approvata all’unanimità nel corso dell’assemblea regionale dell’organizzazione che si è svolta il 26 gennaio, a Bari, e che ha riunito le delegazioni degli agricoltori pugliesi provenienti da Taranto, Brindisi e da tutte le altre province della regione.

Nel territorio di Taranto, particolarmente in difficoltà sono alcuni settori tra i quali quelli degli ortaggi, degli agrumi, dell’uva da tavola e della zootecnia. Difficoltà strutturali, inoltre, riguardano l’approvvigionamento idrico, con l’esiguità di reti e strutture adeguate a un sistema irriguo da potenziare, innovare e rendere più efficiente e moderno. Problemi enormi anche per gli storni, i cinghiali e più in generale i danni provocati dal proliferare senza controllo delle diverse specie della fauna selvatica.

Sono cinque le priorità indicate dall’organizzazione: la riforma della PAC, misure europee e nazionali per la riduzione dei costi di produzione, interventi per affrontare calamità e fitopatie, contrasto alla concorrenza sleale e vera semplificazione burocratica.

Per CIA Agricoltori Italiani di Puglia, occorre che il Governo intervenga con decisione sulla UE per riformare la Politica Agricola Comune. Sono da rivedere le misure che impongono una riduzione della produzione agricola. Anche sull’uso dei fitofarmaci, è necessario ribadire che le imprese agricole, già con le regole antecedenti alla nuova PAC, stanno producendo prodotti alimentari a residuo zero. Occorre modificare anche gli ecoschemi che impattano in modo negativo in particolare sulla olivicoltura e la cerealicoltura della Puglia. Gasolio agricolo, costi energetici, fitofarmaci, materie prime, approvvigionamento idrico per le irrigazioni, ore di lavoro sottratte alla produzione per far fronte alla moltiplicazione degli adempimenti burocratici, trattamenti d’emergenza e irrigazioni di soccorso, logistica: ogni singola voce dei costi di produzione, negli ultimi tre anni, è stata caratterizzata da aumenti a volte fuori controllo che solo temporalmente e per brevi periodi si è provveduto a calmierare con misure- palliativo, mai con azioni strutturali. Negli ultimi anni, assieme ai costi di produzione, sono aumentati anche i danni economici causati da eventi climatici estremi e fitopatie devastanti come la Xylella, che ha ridotto ai minimi termini il potenziale produttivo olivicolo nelle zone colpite, e la peronospora, capace di dimezzare la produzione vitivinicola pugliese nel 2023. Sul fronte Xylella, l’Europa può e deve intervenire sia attraverso l’impegno di risorse per il contrasto e la rigenerazione sia impegnandosi per formare una rete internazionale di ricerca e sviluppo di soluzioni innovative e concrete. Vanno ripristinati, inoltre, i livelli di contributo per le polizze assicurative agevolate.




Lazzàro (Confagricoltura Puglia): Fruit Logistica, Puglia brillante protagonista

La Puglia chiude con successo la sua partecipazione a Fruit Logistica 2024, evento internazionale berlinese che si concluderà domani, 9 febbraio. Confagricoltura Puglia, presente con una delegazione in tutte le giornate, evidenzia un bilancio positivo che posiziona la regione come protagonista nell’ortofrutta e nel biologico.

Nei primi tre trimestri del 2023, l’export pugliese raggiunge i 623 milioni di euro, collocando la regione al terzo posto in Italia per performance, dietro Veneto ed Emilia-Romagna (fonte Unioncamere Puglia). La Germania, la Polonia e la Francia emergono come i principali mercati di sbocco, tutti in crescita rispetto all’anno precedente.

La fiera berlinese si rivela come il contesto ideale per esaltare il ruolo di spicco della Puglia. Con oltre 32.000 sedi d’impresa e 61.000 addetti, la regione detiene la leadership in Italia per ortaggi e legumi in termini di superficie dedicata e produzione totale, posizionandosi al secondo posto per superficie destinata a frutteti e terza per produzione nel comparto frutticolo.

“Durante la nostra partecipazione a Fruit Logistica – sottolinea Luca Lazzàro, presidente di Confagricoltura Puglia – sono emersi il ruolo da protagonista della regione nel panorama ortofrutticolo internazionale e la dinamicità e l’affermazione degli operatori pugliesi. Tuttavia, nonostante i successi, il settore ortofrutticolo pugliese affronta sfide rilevanti, come evidenziato dalle recenti proteste.

La scarsità di manodopera specializzata, le dinamiche di prezzo lungo la filiera e la necessità di una riflessione concertata sul lavoro, le politiche europee sono questioni chiave. Il potenziamento delle risorse umane e l’aumento della produzione rimangono temi strategici per garantire la sostenibilità e la crescita nel tempo.

Le zone pugliesi come il nord barese, la Capitanata, Brindisi e le aree del Salento – dice – emergono con la maggiore presenza di imprese ortofrutticole. La tendenza a una modernizzazione e al rafforzamento dell’assetto societario si manifesta con un aumento delle società di capitali, indicando la volontà delle imprese di competere su mercati più ampi”.