BIOLOGICO11/09/2021 11:48

Sana, Mammuccini, Federbio: basta resistenze a legge necessaria per rispondere a domanda consumatori e mercato. Biodinamico non sia una scusa, merita rispetto

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"La fiera è un primo passo di ripartenza per tornare alla normalità e il clima è positivo. Il lavoro di approfondimento è stato molto interessante e ha fatto emergere il trend costante di crescita del settore con un salto enorme sull'export che aumenta dell’11%. Crescono anche le superfici (+5,1%) e gli operatori (+1,3%). Tutti segni positivi che dimostrano una crescita strutturale".

Così ad AGRICOLAE dal Sana il presidente di Federbio Maria Grazia Mammuccini nel fare il punto della situazione sul settore del Bio.

Mammuccini spiega però che ci sono anche dei punti critici: "tra questi il fatto che altri paesi stanno crescendo molto più di noi. I cittadini chiedono cibo per la loro salute e per l'ambiente. Per questo occorre un'accelerazione per poter utilizzare i fondi della Pac con il Piano strategico nazionale, e del Pnrr. E soprattutto occorre l'approvazione della legge che mette a disposizione tutti gli strumenti necessari per il passaggio del settore dall'essere un segmento produttivo ad essere un asse portante per l'economia agroalimentare del Paese".

Il presidente di Federbio spiega infatti che "sono cresciute del 24% anche le importazioni di cereali si rischia così di perdere opportunità importanti per l'Italia e per i nostri produttori. Bisogna rispettare la domanda dei consumatori. La legge per esempio istituisce il marchio del made in Italy Bio che aiuta a fare rete e filiere sistemiche.

Approviamola il prima possibile".

La legge è in stallo da oltre dieci anni. "Già nel 2008 c'erano i primi disegni di legge, a firma di Paolo De Castro. È veramente incomprensibile il fatto per cui l'Italia, secondo paese al mondo per export di bio dopo gli Stati Uniti, non riesca a fare una propria legge nazionale. C'è una resistenza nei confronti di un metodo che sta incontrando invece gli interessi dei cittadini e del mercato, stesso metodo che indica oggi l'Europa con il Green Deal che punta al 25% di quota produttiva".

Secondo Mammuccini "lo scontro ideologico sul biodinamico è indice che c'è qualcosa che va al di fuori dell'agricoltura e dell'interesse di mercato. Dobbiamo dare spazio a coloro che producono con onestà e serietà e il biologico e il biodinamico stanno lavorando in questa direzione. Dobbiamo lavorare per rispondere agli interessi del paese".

"Abbiamo visto per anni una contrapposizione al biologico. Ora, a fronte dei risultati di mercato e del supporto da parte dell'Unione europea, è diventato difficile continuare apertamente con la contrapposizione. C'è chi allora vuole rallentare la legge. Il biodinamico è stata la scusa, dato che in Italia già biologico. Per evitare che ci siano abusi di termine incontrollati includere il biodinamico nella legge è invece una garanzia".

"Ci sono aziende biodinamiche di grandissimo prestigio che meritano rispetto e non denigrazione da parte di chi non ne conosce appieno le modalità di lavoro", conclude infine il presidente Federbio.

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