In vista delle prossime elezioni regionali AGRICOLAE intervista gli assessori uscenti all’Agricoltura per chiedere loro cosa è stato fatto per il settore e quale il programma che si potrebbe attuare in caso di prosecuzione dell’esperienza governativa.
A poche ore dal voto in Sardegna la parola a Valeria Satta, assessore regionale sardo all’Agricoltura e Riforma agro-pastorale.
Quali sono stati i principali risultati raggiunti nel corso del suo mandato e quali le misure che è riuscita a realizzare?
“Un anno e due mesi ad ascoltare il territorio, a visitare le imprese agricole e dell’allevamento, ma anche della pesca, a sentire i bisogni e le esigenze delle persone, dei nostri lavoratori, dei nostri produttori. Penso che questa sia la cosa principale e più importante che una persona che ricopre un ruolo politico deve fare. Quindi con senso del dovere siamo andati in giro per il territorio di tutta la regione.
Si sono risolte delle istanze importanti, come l’emergenza delle cavallette, che avevano purtroppo danneggiato i raccolti dei nostri agricoltori e anche danneggiato con serie difficoltà i nostri allevatori. Una vertenza che è stata risolta. Quindi abbiamo sicuramente lavorato con la nostra agenzia ad un progetto ambizioso, un progetto con la FAO, che è stato poi riconosciuto nei risultati da parte di tutti i sindaci, delle associazioni di categoria. Una collaborazione importante, che ha visto un lavoro costituito e fatto da tutta la Regione Sardegna e questo è stato premiato ed è stato vincente.
Un’altra emergenza è la questione della PAC, che per la Regione Sardegna purtroppo ha portato l’ammanco di 115 milioni di euro, che noi attendiamo dal Governo, e per la quale ho sollecitato il ministro dell’Agricoltura Lollobrigida.
Quello che chiediamo è la riapertura del tavolo ed è quello che in questi giorni dovrebbe avvenire al Ministero. I 115 milioni sono stati comunque anticipati dal Governo regionale con un emendamento, quindi ci saranno 23 milioni l’anno per compensare le mancanze per il nostro comparto primario.
Intanto è arrivato l’inserimento del Pecorino Romano Dop tra i formaggi a pasta dura nell’elenco dei prodotti destinati agli indigenti.
Sono molto soddisfatta che il Ministro ci abbia ascoltato e che ci sia stato l’inserimento del Pecorino Romano sui bandi vigenti di Agea, importantissimo riconoscimento per la nostra Regione. Quindi ringrazio anche il presidente del Consorzio Pecorino Romano, Gianni Maoddi, per la collaborazione, perché insieme, istituzioni, presidenti di consorzi, di cooperative, di produttori, di allevatori, nonché anche i nostri bravissimi pescatori, possiamo realmente fare la differenza e si può agire in cooperazione con istituzioni e produttori.
Quali sono stati i suoi ultimi provvedimenti da assessore all’Agricoltura della Regione Sardegna?
Abbiamo lavorato sulle ultime delibere di questa legislatura sul bando per i bovini da carne, il bando per le razze autoctone in via di estinzione, per noi fondamentali e tante altre azioni che concluderanno questa legislatura con fatti concreti.
Che importanza riveste il settore primario per la Sardegna?
L’agroalimentare è importantissimo per tutta l’Italia, è fondamentale per l’economia del nostro Paese, e per quella della nostra regione. L’agroalimentare sardo ha avuto, in quest’ultimo anno, un’importanza e un riconoscimento veramente importante, non solo in Italia ma anche all’estero partecipando a numerosi eventi e fiere presenti in tutto il mondo. Siamo andati a Chicago con i nostri vini, i nostri produttori, i nostri consorzi. Abbiamo partecipato a quasi tutte le fiere del formaggio, l’olio, il biologico e tutto quello che concerne i nostri prodotti meravigliosi e di qualità eccellente. Questa è una priorità. La Regione Sardegna ha come focus, come obiettivo principale, quello di investire sulla promozione del territorio”.
Il Pecorino Romano nell’elenco dei formaggi destinati agli indigenti, fornitura per 3,3 milioni