Siccità in Sicilia, Maretti (Legacoop Agroalimentare): situazione drammatica. Occorre lo stato di emergenza nazionale

«Aumento delle temperature e scarsità di pioggia, mettono in crisi l’agricoltura in Sicilia. Dalle nostre cooperative arriva un disperato appello in quanto filiere come quella vitivinicola ed ortofrutticola, già fortemente provate dai cambiamenti climatici e dalla peronospora, rischiano letteralmente il collasso». Cristian Maretti presidente di Legacoop Agroalimentare sottolinea la drammatica situazione che si vive nelle campagne siciliane e non solo vista la dichiarazione dello stato di crisi e di emergenza regionale avvenuta a fine marzo da parte della Regione Sicilia con la riduzione forzata dell’uso d’acqua e il razionamento anche per scopi domestici. A pesare «come raccontano le cooperative siciliane di Legacoop Agroalimentare, è, sì la siccità ma anche l’ormai strutturale carenza d’acqua negli invasi», continua Maretti. «La crisi che colpisce gli invasi siciliani rischia di avere contraccolpi drammatici sulla produzione agricola dell’isola». Soltanto a marzo sono mancati 300 millimetri di pioggia, ma è stato il settimo mese consecutivo con precipitazioni inferiori alla norma.

«Nella Giornata della Terra, la difficile situazione in Sicilia è un invito urgente a far sì che la sostenibilità sia un stile che caratterizza scelte e azioni di tutti come da sempre lo è per le filiere cooperative», commenta Maretti.

Per la Regione perdite in agricoltura fino a 2,7 miliardi di euro. Il peso dell’agricoltura in Sicilia è importante. È tra le regioni d’Italia con le maggiori superfici agricole utilizzate (1,342 milioni di ettari, 338mila destinati a biologico), conta 142.416 aziende attive nel settore agricolo che arrivano a 160.629 (il 13% del totale Italia) con il tutto il comparto agrifood, e un valore alla produzione di 9,7 miliardi di euro. La Regione ha stimato perdite comprese tra 1 e 2,7 miliardi di euro a seconda delle precipitazioni che dovessero verificarsi o meno nei mesi di aprile e maggio.

Misure a sostegno del comparto agricolo e di quello zootecnico. Con la siccità ad essere in crisi e a subire danni, continua Maretti, sono «l’agricoltura e la zootecnia dove, tra l’altro, pesa la mancanza di scorte di fieno e l’assenza di pascoli verdi. Ecco perché è urgente che sia dichiarata l’emergenza nazionale in Sicilia e sono necessarie, da parte di Regione e Governo, misure compensative in grado di sollevare il settore agroalimentare ormai in ginocchio», commenta il presidente di Legacoop Agroalimentare.

Il rischio, evidenzia Filippo Parrino presidente di Legacoop Sicilia, «è la chiusura di decine di aziende con il conseguente depauperamento delle campagne e del nostro patrimonio agricolo. La dichiarazione dello stato d’emergenza è l’unico strumento, al momento, in grado di dare ristoro all’economia agroalimentare della Sicilia che adesso, in codice rosso, non può permettersi lungaggini burocratiche».




Sicilia, Luca Sammartino si dimette da assessore e da vicepresidente della Regione Siciliana

Si è dimesso da assessore regionale e da vicepresidente della Regione Sicilia Luca Sammartino a seguito dell’avviso di garanzia ricevuto nell’ambito dell’operazione Pandora . «Ho scritto una nota al presidente della Regione, Renato Schifani, per rimettere l’incarico di assessore regionale e vicepresidente della Regione, dopo essere stato raggiunto da misura cautelare interdittiva in relazione a un’ipotesi di reato lontana nel tempo. Tengo a sottolineare che non sono coinvolto in ipotesi di reato di mafia né di voto di scambio. Sono sereno e certo che emergerà la mia totale estraneità ai fatti, risalenti a cinque anni fa, che con stupore leggo mi vengono contestati» scrive in una nota lo stesso Sammartino al governatore Renato Schifani dopo essere stato raggiunto da misura cautelare interdittiva.




Siccità, Coldiretti: In Sicilia situazione drammatica. Il Governo dichiari lo stato d’emergenza

“Il Governo dichiari lo stato d’emergenza per affrontare la crisi idrica senza precedenti che sta attanagliando la Sicilia da settimane”.  Lo chiedono il presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini e il presidente Coldiretti Sicilia Francesco Ferreri in soccorso della Sicilia attualmente alle prese con una grave situazione di siccità che sta mettendo a dura prova il settore agricolo regionale. Una richiesta che arriva dopo quella avanzata dalla Regione Siciliana qualche giorno fa, necessaria per le condizioni meteorologiche avverse degli ultimi mesi che hanno provocato una significativa diminuzione delle precipitazioni, compromettendo la disponibilità idrica necessaria per l’irrigazione dei campi e per il sostentamento delle coltivazioni. La media regionale delle piogge rilevate dalla rete SIAS, pari a circa 36 mm, è stata praticamente la metà della norma mensile, che per il periodo 2002-2023 è stata pari a 73 mm. Questa situazione critica sta già causando gravi danni al comparto agricolo, con particolare riguardo al settore cerealicolo, ortofrutticolo e vitivinicolo.
Prandini e Ferreri sottolineano l’urgenza di intervenire con misure straordinarie per supportare gli agricoltori e mitigare gli impatti devastanti della siccità sul comparto agricolo nazionale, sollecitando l’adozione di interventi mirati. Tra questi, l’erogazione di aiuti economici straordinari per compensare le perdite subite dagli agricoltori, l’attivazione di misure di sostegno per la gestione idrica e l’accelerazione delle procedure per l’ottenimento di autorizzazioni e finanziamenti per interventi di efficientamento idrico e irrigazione.
È sempre più urgente attuare un piano invasi per aumentare la raccolta delle acque piovane come proposto da anni da Coldiretti.




Anbi. Il dilemma della Sicilia dove i turisti aggraveranno la carenza d’acqua

Nel Marzo 2024, il più caldo di sempre a livello globale (fonte: Copernicus), è l’Italia centrale a registrare le maggiori anomalie termiche lungo lo Stivale: +1,52° sulla media 1991-2020 (al secondo posto tra i più caldi dal 1800), mentre al Nord lo scarto positivo è stato di 1,39° ed al Sud di 1,44°. Analizzando invece l’intera Penisola (fonte: ISAC-CNR), la media delle temperature nel recente periodo Dicembre-Marzo è stata record storico (+2,20° al Nord, +2,07 al Centro, +1,87° al Sud).

In questo quadro il settimanale report dell’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche non può che confermare la situazione delle settimane scorse, evidenziando come, tra un Nord Italia dai corpi idrici al colmo ed un Meridione in sofferenza idrica già dall’inverno, ci sia il limbo delle regioni centrali che, di fronte ai molti segnali preoccupanti per la tenuta idrica nella prossima stagione estiva, sperano in piogge primaverili, che possano garantire le necessarie riserve d’acqua per i mesi più caldi.

“E’ questa fotografia idrica dell’Italia a confermare la necessità di dotare il territorio di infrastrutture capaci di calmierare l’imprevedibilità di eventi meteo, che quest’anno stanno premiando il Nord altresì colpito da siccità nello scorso biennio. La grande quantità di risorsa idrica, che stiamo rilasciando in mare per mancanza di bacini, è l’immagine di un Paese incapace di programmare il proprio futuro” affermaFrancesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI).  

E’ l’Abruzzo la regione, che appare in maggiore sofferenza idrica: situazione critica soprattutto sulle colline teramane (a Cellino Attanasio il deficit pluviometrico da Ottobre ad oggi è di oltre 100 millimetri) ed anche se nel mese di marzo si è registrato sulla regione un surplus di pioggia pari a circa il 16%, le temperature eccezionalmente alte (circa 3 gradi superiori alla media) hanno aggravato il bilancio idroclimatico soprattutto nella provincia de L’Aquila e nei territori settentrionali della provincia di Teramo(fonte: Regione Abruzzo).

Avvisaglie di potenziali difficoltà idriche si riscontrano anche sulle aree adriatiche, che non hanno finora beneficiato di piogge abbondanti: si va dalle zone di pianura romagnole sotto il fiume Reno (da inizio d’anno sono caduti solamente 163 millimetri d’acqua, vale a dire circa la metà di quanto registrato sulle pianure piacentine e parmensi) fino al Sud delle Marche, dove molti comuni nelle province di Fermo ed Ascoli guardano con preoccupazione i prossimi mesi a causa delle precipitazioni scarse e delle sorgenti ancora compromesse dal sisma del 2016 (!!) In questa regione, le portate dei corsi d’acqua sono in calo e registrano livelli più bassi rispetto agli anni scorsi (male soprattutto Esino, Sentino e Tronto), mentre restano cospicue le riserve idriche negli invasi.

In Umbria, il mese di marzo, con una cumulata di pioggia media, superiore ai 110 millimetri, è stato il  più piovoso del recente quinquennio; ciò nonostante, i fiumi registrano portate in calo (unica eccezione, il Chiascio) ed il livello del lago Trasimeno non raggiunge il livello minimo vitale (-cm. 120), rimanendo ancora 81 centimetri sotto la media.L’invaso di Maroggia cresce di 470.000 metri cubi d’acqua.

Anche il Lazio registra una significativa riduzione nei flussi dei fiumi, dove spicca la performance negativa del Tevere, che in 6 giorni perde il 28% della portata e si attesta attorno al 42% della media del periodo; calano anche Aniene, Velino e Fiora. Tra i laghi, stabile è il livello del Sabatino, mentre quello di Nemi cresce di 3 centimetri, ma resta 26 centimetri più basso dell’anno scorso e l’acqua nel bacino di Albano si alza di solo 1 centimetro in due settimane.

A Sud c’è stato un incremento nei volumi idrici invasati dalle dighe di Puglia (+1,68 milioni di metri cubi), raggiungendo il 58% della capacità, ma registrando un deficit di 98 milioni di metri cubi rispetto all’anno scorso.

Sempre più grave è l’emergenza idrica in Sicilia dove, oltre allo stato d’emergenza già dichiarato dalla Regione ed al razionamento dell’acqua per centinaia di migliaia di abitanti, l’imminente inizio della stagione turistica acuirà la grave situazione, comportando la pressochè scontata penalizzazione delle necessità irrigue delle campagne sottoposte già ora ad uno straordinario stress termico.

“E’ doloroso assistere al destino segnato per l’Isola, dove paradossalmente la ricchezza turistica si riverbererà negativamente su un’eccellente economia agricola, già assetata. Ancora una volta si rincorrono eventi prevedibili in un territorio, dove il primo obbiettivo dovrebbe essere l’efficientamento dell’esistente. Dopo decenni di commissariamenti, il ritorno all’autogoverno dei Consorzi di bonifica in un chiaro quadro di compatibilità economiche deve essere la chiave di volta per la progressiva soluzione dei problemi, valorizzando le professionalità esistenti” commenta Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI.

Risalendo verso Nord, un segnale confortante arriva dalla Sardegna, dove le piogge di Marzo hanno portato oltre 209 milioni di metri cubi d’acqua negli invasi regionali, permettendo di abbandonare la condizione d’emergenza e di raggiungere percentuali tra il 60% ed il 70% di riempimento; fanno eccezione purtroppo i bacini del territorio dell’Alto Cixerri (solo al 17,35% del riempimento).

In Toscana si segnala una netta riduzione delle portate fluviali, pur mantenendosi abbondanti (solamente l’Ombrone scende leggermente sotto la portata media del periodo).

Un netto abbassamento dei livelli dei fiumi si registra anche in Liguria, dove l’Entella scende al di sotto della media del periodo.

L’Emilia-Romagna si conferma regione spartiacque con la portata del fiume Reno in aumento e quella dell’Enza in marcata decrescita.

Pure in Veneto si registra una contrazione dei flussi nella gran parte dei fiumi, che però continuano a mantenersi sopra le medie; eccezione rilevante è la portata dell’Adige, che segna un incremento di ulteriori 125 metri cubi al secondo, salendo a mc/s 403,93, cioè il 135% in più sulla media. D’altronde il mese di marzo sulla regione è stato ricco di precipitazioni piovose (+156%), nonché nevose: sulle Dolomiti, il manto è superiore alla media. Da inizio 2024, sulla fascia prealpina insiste una condizione di umidità estrema e, fatta eccezione per l’alta pianura veronese, le falde sotterranee sono ora ricche d’acqua (fonte: ARPA Veneto).

Anche in Lombardia vi è sovrabbondanza di risorsa idrica, grazie allo spesso manto nevoso (indice SWE – Snow Water Equivalent: 3918 milioni di metri cubi) ed ai bacini colmi; nel complesso si stima +59% di riserva idrica rispetto alla media. La portata del fiume Adda si mantiene da settimane largamente al di sopra delle medie del periodo, grazie alle massime erogazioni (oltre mc/s 300) dal lago di Como.

Dopo le apprensioni per le ondate di piena, i fiumi del Piemonte tornano a regimi più rassicuranti, mantenendo comunque portate molto al di sopra delle medie mensili (Toce +92%, Tanaro +22%). Grazie ai 280 millimetri di pioggia caduti in Marzo (+317% sulla media e surplus anche per l’anno idrologico: +50%) e ad oltre 3642 milioni di metri cubi d’acqua rappresentati dalla neve presente (i bacini idrografici hanno registrato fino al 412% di coltre in più rispetto alla media), la falda idrica sotterranea, da anni in sofferenza, è tornata quasi ovunque a rimpinguarsi (sola eccezione: Alessandria; fonte ARPA Piemonte).

I grandi laghi (Maggiore, Sebino e Benaco) si mantengono ai livelli massimi del periodo con percentuali di riempimento rispettivamente pari a 110,9%, 93,6% e 100,7%.

In Valle d’Aosta, le alte temperature dei giorni scorsi (a m.2280 registrati oltre 10° medi) hanno iniziato a sciogliere l’abbondante manto nevoso, senza però intaccare troppo gli imponenti accumuli, che questa generosa primavera ha regalato alla catena alpina insieme a precipitazioni, che a Marzo sono state le più copiose da 20 anni (mm.203, cioè 4 volte la media mensile sulla regione). I corsi d’acqua mantengono portate importanti (fonte: Centro Funzionale Regionale Valle D’Aosta).

Infine, il fiume Po, pur registrando una riduzione di portata, mantiene un flusso medio nel tratto piemontese e fino all’emiliana Boretto, di +75% sulla media, crescendo poi ulteriormente in prossimità del delta dove, a Pontelagoscuro, ha segnato una portata di ben 3695,67 metri cubi al secondo (+137% sul consueto del periodo) dopo aver toccato, sul finire della settimana scorsa, il valore più alto da novembre 2019: mc/s 4810,26).

 

 




Siccità, Tiso(Confeuro): Sicilia dimostra che in Italia serve riforma strutturale e cultura acqua

Confeuro sta seguendo con molta preoccupazione quanto sta accadendo nel territorio regionale della Sicilia, dove purtroppo è stato dichiarato lo stato di crisi idrica per siccità: una vera e propria emergenza, che aumenta d’intensità e desta allarme in vista della prossima estate: mancano ancora alcuni mesi al caldo torrido del periodo estivo, eppure la regione è già costretta a razionare l’acqua a circa tre milioni di persone. Un contesto di una gravida inaudita, non degno per una nazione come la nostra che si definisce moderna, e ancora un contesto non nuovo, ma che richiede interventi risolutivi, rapidi e concreti sia nel breve che nel lungo periodo, se non si vogliono rischiare danni dalla portata enorme.

 

E guai a pensare che il resto del territorio italiano e, quindi, l’intero comparto agricolo, possa essere esente da tali rischi idrici. Anzi, in attesa che nel nostro paese si realizzino i progetti previsti dal Pnrr, per i quali auspichiamo una forte accelerazione, è necessario e improcrastinabile coinvolgere maggiormente i consorzi di bonifica al fine di rendere più diffuse le modalità di irrigazione di precisione e strumenti di difesa del suolo. Al momento l’uso di tecnologie sembra essere la strada obbligata al fine di gestire il consumo di acqua nel settore agroalimentare.

 

Al contempo, bisogna cominciare a diffondere una nuova cultura del risparmio sull’acqua: in tal senso, serve una vera e propria rivoluzione che parta da campagne di sensibilizzazione ai bambini e alla popolazione. Siamo il paese con il consumo idrico più elevato pro capite in Europa, un dato allarmante che deve far riflettere le istituzioni”. Così, in una nota stampa, Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo.




Cartelle esattoriali per migliaia euro ad agricoltori, Diana (Arancia Rossa): Una beffa incredibile. Regione intervenga

Brutta sorpresa per centinaia di imprenditori agricoli della Piana di Catania e del Consorzio Arancia Rossa di Sicilia IGP, che nell’ultima settimana hanno ricevuto dall’Agenzia delle entrate avvisi di pagamenti per migliaia di euro, dovuti, secondo l’ente di riscossione, dagli agricoltori ai consorzi di bonifica siciliani per “miglioramento fondiario, esercizio e manutenzione opere irrigue per l’anno 2023”.

“Sembra uno scherzo di cattivo gusto ma è la verità. Siamo l’unica regione europea contrassegnata dal bollino rosso per la siccità. Il presidente della Regione siciliana ha deciso di dichiarare lo stato di calamità naturale causa ‘siccità severa’ e veniamo da un anno di assoluta carenza di acqua, durante il quale abbiamo dovuto fare fronte a enormi difficoltà. Nella stagione in corso, molti di noi hanno dovuto affrontare esborsi straordinari per riuscire a garantire alle coltivazioni l’acqua necessaria per salvare gli agrumeti e la produzione di arancia rossa. E adesso, anziché aiuti riceviamo mazzate”, afferma il presidente del Consorzio Arancia Rossa di Sicilia IGP Gerardo Diana.
“I soci del Consorzio che presiedo sono in subbuglio e chiedono immediati chiarimenti su questa beffa. Non possiamo pagare queste cartelle esorbitanti ai consorzi di bonifica”, continua Diana.
“Per risolvere questo problema c’è bisogno di fare fronte comune con le associazioni di categoria, con le quali siamo già in contatto. La questione va affrontata a tutto tondo perché a rischiare il default non è solo l’agrumicoltura ma l’agricoltura siciliana”
“Per questo, insieme alle organizzazioni professionali, chiediamo un incontro con il presidente della Regione Renato Schifani, con l’assessore regionale all’Agricoltura e con i dirigenti dei Consorzi di bonifica per trovare una soluzione a questi assurdi balzelli che rischiamo di affossare definitivamente un settore che, solo per quanto riguarda il Consorzio Arancia Rossa di Sicilia IGP, dà lavoro a migliaia di addetti e fattura 40 milioni di euro.” 




Idea Agro investe nell’avocado in Sicilia. Partner strategico Areté, dall’idea di business al closing

Areté, The Agri-food Intelligence Companyè il partner strategico del progetto che ha visto IDeA Agro – il più grande fondo di private equity in Italia interamente dedicato a investimenti nell’agribusiness, gestito da DeA Capital Alternative Funds SGR – in partnership strategica con S.P.O. Zentrum S.r.l. e Jingold S.p.A., avviare un nuovo sviluppo agricolo che prevede la realizzazione di un impianto di avocado in Sicilia su un areale di circa 100 ettari nella provincia di Siracusa. Agro Avo, la nuova realtà nata dalla partnership tra le tre istituzioni altamente sinergiche e complementari, si candida a diventare in pochi anni un player di riferimento nella produzione e commercializzazione di avocado siciliano in Italia.

Il contesto di mercato

Il consumo di avocado ha registrato aumenti costanti a doppia cifra negli ultimi anni, sia a livello globale che a livello UE. Le stime lo indicano come secondo prodotto tropicale più venduto al mondo, dopo le banane, da qui al 2030. La produzione mondiale si aggira intorno ai 9 milioni di tonnellate, un terzo dei quali realizzate in Messico (2,5 mio), seguito a distanza da Colombia, Perù, Indonesia e Repubblica Dominicana. USA e UE sono i principali importatori – 1,2 e 0,7 milioni di tonnellate rispettivamente. L’UE è largamente deficitaria, producendo complessivamente circa 150mila tonnellate – di cui il 70% in Spagna – con un consumo apparente che si attesta invece a quasi 700mila tonnellate. La produzione italiana, ad oggi, secondo le stime, è sviluppata su una superficie di circa 500 ettari.

Il progetto

Il progetto mette insieme tre attori leader nei rispettivi ambiti; sono infatti soci di Agro Avo, oltre a IDeA Agro anche S.P.O. Zentrum S.r.l. – partner operativo locale nell’operazione – società siciliana specializzata nella produzione, confezionamento e distribuzione di prodotti ortofrutticoli con circa 450 ettari in Sicilia, magazzini di pre-calibratura in Sicilia e centri logistici e di distribuzione nel centro Italia, e  Jingold S.p.A. – partner commerciale e di prodotto nell’operazione – attore globale nel settore del breeding e della commercializzazione di kiwi, che dispone di una vasta rete composta da oltre 800 agricoltori e collabora con partner commerciali in Sud America, Asia, Sud Africa ed Europa meridionale.

“Siamo orgogliosi di essere stati al fianco di IDeA Agro, principale fondo di private equity specializzato nel settore agricolo in Italia, in questa operazione, dalla sua ideazione e pianificazione fino alla sua implementazione, individuando i partner giusti da coinvolgere intorno al progetto e la location agricola che avesse le caratteristiche giuste per la sua realizzazione” spiega Ludovico Gruppioni, responsabile del progetto e Senior Consultant nell’area Growth Strategies di Areté. “Abbiamo creduto fermamente in questo progetto, per natura ambizioso ma che conferma la possibilità di concretizzare opportunità di investimento importanti se si selezionano con cura i settori sui quali investire, i partner con cui realizzarle, e si coinvolgono le professionalità e le competenze giuste per metterli a terra.

“L’agricoltura continua a offrire opportunità di straordinario interesse, all’estero ma anche in Italia – commenta Mauro Bruni, Presidente di Areté e guida dell’area Growth Strategies – e la collaborazione con i fondi di investimento è fondamentale per raggiungere le dimensioni di scala necessarie per garantire investimenti competitivi”.

Come società di consulenza specializzata nell’agrifood, la nostra missione è proprio quella di contribuire alla nascita di buone idee e metterle poi al servizio degli attori migliori che possano realizzarle.

Areté, The Agri-food Intelligence Company, è oggi un soggetto di riferimento in Italia per M&A ed operazioni di investimento nel settore agricolo e agroindustriale.

L’unità di Growth Strategy di Areté, in aggiunta all’attività di consulenza strategica, ha progettato e generato negli ultimi 10 anni oltre 100 mio di investimenti nei settori agri-food e rinnovabili per fondi d’investimento, holding company e società agroindustriali, oltre ad aver consentito la nascita di una business unit di farm management, dedicata alla gestione specializzata di grandi aziende agricole in tutta Italia, dal Veneto alla Sicilia.




Alla scoperta del Consorzio Tutela QS Latte Vaccino e derivati con l’Educational di Dos Sicilia

Una giornata per approfondire la conoscenza attorno al latte vaccino, ai suoi derivati, al metodo di lavorazione ed al suo territorio di riferimento. Martedì 12 marzo, a Ragusa da Progetto Natura, andrà infatti in scena il secondo appuntamento del 2024 del ciclo di incontri dedicati ai prodotti DOP, IGP e QS siciliani organizzato e coordinato da DOS Sicilia, ovvero l’Associazione di Consorzi per la Promozione e Valorizzazione di produzioni tipiche Agroalimentari Siciliane a Marchio DOP, IGP e QS.

Il Latte Crudo Vaccino e di conseguenza i suoi derivati come latte alimentare, prodotti lattiero-caseari e gelati, è ottenuto dall’applicazione di un rigoroso disciplinare di produzione approvato a livello comunitario. Il metodo di produzione prevede che nella razione giornaliera almeno il 50% della sostanza secca debba essere apportata da foraggi di cui almeno il 50% sia ottenuto da pascoli e/o fieni prodotti nel medesimo territorio dell’allevamento. La razione alimentare deve essere in grado di garantire un apporto equilibrato di nutrienti idoneo a mantenere la salute ed il benessere delle bovine. E’ vietato in alimentazione l’uso di grassi animali aggiunti.

Il latte alimentare sarà arricchito nella componente aromatica dalla particolare tecnica di allevamento e dal tipo di alimentazione mentre gli animali saranno allevati con l’applicazione di idonee condizioni di stabulazione che garantiscano un maggiore stato di benessere e attraverso l’impiego di integrazioni alimentari conformi ai fabbisogni nutrizionali.

Questo educational tour è un importante passaggio di valorizzazione per il nostro Consorzio e per il prodotto stesso. In questa occasione – spiega il presidente del Consorzio Salvatore Cascone – presenteremo agli studenti dell’istituto alberghiero di Ragusa la filiera del Latte Vaccino QS e dei suoi derivati andando concretamente a valorizzare il lavoro che si svolge nelle stalle che hanno condiviso il disciplinare di produzione creando una nuova filiera certificata destinata a garantire un elevato standard qualitativo al consumatore finale. I giovani risultano essere un pubblico particolarmente sensibile ai temi legati alla produzione ed alla filiera dei prodotti agroalimentari, è per noi quindi una grande opportunità essere a contatto diretto con loro tramite questo educational tour che è una tappa del progetto di crescita iniziato dal Consorzio. Nel secondo semestre dell’anno inizieremo una campagna di promozione dedicata ai prodotti destinati ad entrare nel mercato, sia freschi che freschissimi, crediamo fortemente nelle qualità e nel potenziale del prodotto e dei suoi derivati”.

“Siamo al secondo incontro nel 2024 e stiamo riscontrando lo stesso interesse e la medesima partecipazione della stagione scorsa quando organizzammo nove educational legati ai prodotti di eccellenza siciliani per la prima volta. La mission di DOS Sicilia è favorire lo sviluppo e il progresso in campo alimentare della Regione Siciliana. Questa attività di promozione è stata realizzata con il contributo concesso dalla Regione Sicilia su PSR 2014-2022 Misura 16.4 – spiega il Presidente di DOS Sicilia Massimo Todaro – e, grazie al supporto della Regione Siciliana, con l’Assessorato Regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea, sarà possibile fare rete e promuovere, nei mercati nazionali ed internazionali, tali prodotti Siciliani di qualità certificata”.

L’incontro, programmato per le ore 10:00 a Progetto Natura in Zona industriale III fase prevede una presentazione del Latte Crudo Vaccino ed a seguire visita guidata ad una azienda agricola a seguire uno showcooking a cura di Progetto Natura.

I prossimi appuntamenti – In totale gli incontri dedicati alle eccellenze agroalimentari siciliane saranno 17, tutti della durata di un giorno. Dopo il primo incontro dedicato all’Olio Extravergine dei Monti Iblei DOP, successivamente a quello dedicato al Latte Vaccino QS il prossimo educational tour avrà come protagonista la Carota Novella di Ispida IGP il 22 marzoprossimo.




Dopo il successo del 2023 riparte il progetto del consorzio Dos dedicato alla valorizzazione dei prodotti Dop, Igp e Qs siciliani

Conclusa l’entusiasmante esperienza del 2023 che ha visto DOS capofila di otto educational tour dedicati ad altrettante eccellenze gastronomiche siciliane riparte oggi il secondo ciclo di incontri dedicati ai prodotti DOP, IGP e QS siciliani organizzato e coordinato sempre da DOS Sicilia, ovvero l’’Associazione di Consorzi per la Promozione e Valorizzazione di produzioni tipiche Agroalimentari Siciliane a Marchio DOP, IGP e QS che nasce nel 2020, con l’obiettivo di riunire per la prima volta insieme Associazioni e Consorzi di Valorizzazione e Tutela di produzione agricole di qualità.

“La mission di DOS Sicilia è favorire lo sviluppo e il progresso in campo alimentare della Regione Siciliana. Il valore complessivo rappresentato dai Consorzi di Tutela ivi presenti – spiega il Presidente Massimo Todaro – raggiunge oltre 40 milioni di euro. Attualmente le produzioni agroalimentari di qualità certificata ad esso aderenti sono 17 e, grazie al supporto della Regione Siciliana, con l’Assessorato Regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea, DOS Sicilia, sarà possibile fare rete e promuovere, nei mercati nazionali ed internazionali, tali prodotti Siciliani di qualità certificata. Lo scorso anno abbiamo organizzato otto educational che hanno avvicinato le persone ad i prodotti siciliani a marchio DOP, IGP e QS, abbiamo suscitato interesse e molta partecipazione riscontrando un elevato interesse nel pubblico per approfondire gli aspetti valoriali delle produzioni”.  

Tra gli obiettivi principali di DOS Sicilia c’è quello di favorire l’aggregazione di produttori, così come valorizzare, promuovere e diffondere le produzioni agricole e agroalimentari siciliane di qualità certificate attraverso l’adozione di pratiche sostenibili nella produzione e nella trasformazione, con particolare riguardo alla salvaguardia dell’ambiente e della salute della persona. Nondimeno, DOS Sicilia si impegna a combattere ogni tentativo di frode che potrebbe interessare le singole filiere e promuovere un consumo sostenibile agevolando il passaggio a regimi alimentari sani seguendo i principi della Dieta Mediterranea.

“Grazie all’educational – riprende Todaro – abbiamo portato sul territorio di origine tanti esperti direttamente a contatto con i consumatori, attuali e futuri, le attività sono variate: degustazioni guidate, visite ai luoghi di produzione ma anche showcooking per operatori del settore e rappresentanti del mondo dei media che hanno potuto così raccontare le specificità di ogni produzione dopo averla toccata con mano. Si ritiene che questo metodo sia il modo più efficace per raggiungere il consumatore, tant’è che pensiamo di dare continuità al progetto anche dopo il 2024”.

Gli incontri già calendarizzati nel 2024 saranno 9 ed avranno la durata di un giorno per ogni singolo evento; l’inizio delle attività è stato dedicato all’Olio Extravergine di Oliva Monti Iblei DOP con il primo degli appuntamenti dedicati ai singoli prodotti ed il programma, comune a ognuna delle produzioni, di volta in volta interessate comprenderà un momento di confronto ed un incontro comprensivo di presentazione e degustazione guidata del prodotto stesso.

“Il progetto di DOS Sicilia è un’opportunità indispensabile per lo sviluppo del sistema enogastronomico siciliano di qualità – spiega Giuseppe Arezzo, presidente Consorzio Olio EVO Monti Iblei– la collaborazione tra Consorzi di eccellenza è necessaria per fare sistema e poter crescere ed ambire ad obiettivi sempre più importanti. Come Consorzio da anni stiamo creando sinergia con il sistema didattico del territorio al fine di supportare gli studenti, che saranno i consumatori ed i produttori del futuro, in una formazione che congiunga la pratica alla teoria appresa. Proprio per questo collaboriamo da anni con gli Istituti superiori del territorio, alberghiero ed agraria, al fine di creare l’esperienza formativa migliore possibile. La riapertura della facoltà di Agraria ed Economia con indirizzo Agroalimentare all’Università di Ragusa è un altro passo fondamentale per migliorare il sistema agroalimentare locale ed un‘occasione importante per diffondere ancora di più la nostra mission sui giovani”.

Ad aprire quindi la serie di incontri sarà il primo educational dedicato alla Olio Extravergine di Oliva Monti Iblei DOP, che avrà luogo all’Istituto Superiore “Galileo Ferraris” in via Nicolò Tommaseo a Ragusa, oltre alla presentazione del Consorzio ed a un incontro dedicato all’approfondimento sul prodotto condotta dal Dott. Agr. Giuseppe Cicero, avverrà uno showcooking con ricette adatte all’esaltazione dell’Olio EVO Monti Iblei.

L’elenco degli associati del Consorzio DOS:
Filiera Formaggi
1) Consorzio di Tutela del Pecorino Siciliano DOP
2) Consorzio di Tutela del Formaggio Piacentinu Ennese DOP
3) Consorzio del Formaggio Provola dei Nebrodi DOP
4) Consorzio per la Tutela del Formaggio Ragusano DOP
5) Consorzio di Tutela della Vastedda della Valle del Belice DOP

Filiera Oli e grassi
1) Consorzio di Tutele dell’Olio Extravergine d’Oliva DOP Monte Etna
2) Consorzio di Tutele dell’Olio Extravergine d’Oliva DOP Monti Iblei
3) Consorzio per la Tutela e Valorizzazione dell’Olio Extravergine d’Oliva DOP Val di Mazara

Filiera ortofrutticoli e cereali, freschi o trasformati
1) Consorzio Carota Novella di Ispica IGP
2) Consorzio per la Tutela della Ciliegia dell’Etna DOP
3) Consorzio di Tutela della Pesca di Leonforte IGP
4) Consorzio di Tutela del Pistacchio Verde di Bronte DOP
5) Consorzio di Tutela del Pomodoro di Pachino IGP
6) Consorzio di Tutela Ficodindia dell’Etna DOP

Filiere QS
1) Consorzio per la Tutela e la Valorizzazione del Marchio Collettivo QS garantito
dalla Regione Siciliana per la Filiera Agnello/Agnellone e Derivati
2) Consorzio per la Tutela e la Valorizzazione del Marchio Collettivo QS garantito dalla Regione Siciliana per la Filiera del Latte vaccino e derivati
3) Consorzio per la Tutela e la Valorizzazione del Marchio Collettivo QS garantito dalla Regione Siciliana per la Filiera del Latte ovino e derivati




Edo certifica emergenza siccità in Sicilia, Anbi chiede cabine di regia per il centrosud Italia

Arriva dall’European Drought Observatory la più recente attestazione sulla grave situazione idrica, che sta colpendo ampie zone del bacino mediterraneo (regioni insulari d’Italia, Algeria, Marocco, Spagna Sud-Orientale comprese le isole Baleari); lo stesso Osservatorio indica come il 16,1% dell’Europa sia ormai minacciato da grave siccità, ma soprattutto l’1,2% sia già in allarme conclamato: le spagnole Murcia, Regione Valenciana, Maiorca, oltre alla Sicilia.

Nell’iberica Catalogna, dove non piove significativamente da tre anni, sono già scattate restrizioni sull’uso civile dell’acqua, mentre gli invasi marocchini trattengono solo il 23,2% della capacità (nel siccitoso inverno 2023 erano al 31,5%!) a causa di un deficit pluviometrico pari al 70% della media.

Nel nostro Paese, le due maggiori isole stanno già facendo i conti con limitazioni nell’uso agricolo della risorsa idrica, ma le temperature eccezionalmente alte, la scarsità di precipitazioni e l’assenza di neve lungo la dorsale appenninica stanno velocemente disegnando uno stato di grave sofferenza idrica per le regioni peninsulari, più accentuato al Sud, ma in costante allargamento verso le regioni centrali. Criticità stanno evidenziandosi anche nelle regioni del Nord: in particolare, su alcuni bacini piemontesi, in Liguria ed Emilia Romagna orientale. Va meglio a Nord-Est dove, nonostante le temperature miti, nel mese di gennaio le precipitazioni sono state superiori alla media e lo stato di innevamento su Dolomiti e Prealpi risulta nella norma, soprattutto in Veneto.

“Guardiamo con apprensione l’evolversi della situazione meteo, perché si stanno delineando le condizioni per un’altra estate d’emergenza idrica con gravi ripercussioni soprattutto per l’economia agricola” commenta un preoccupato Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI).

“Alte temperature e carenza di piogge sono un mix, che sta mettendo sotto stress da settimane le infrastrutture idrauliche del Mezzogiorno, che finora riescono a rispondere alle esigenze dei campi, che si eleveranno però con l’incedere dei mesi più caldi, quando aumenterà anche la pressione antropica, dovuta all’arrivo dei turisti. Aldilà dei provvedimenti emergenziali è necessario attivare da subito le cabine di regia fra tutti i soggetti interessati per gestire al meglio, nel rispetto delle priorità di legge, le risorse disponibili” indica Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI. 

Detto dell’emergenza idrica, che sta generandosi in Sicilia, il report settimanale dell’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche parte dalla Sardegna, dove la crisi d’acqua non si attenua: i bacini sono al 50% del riempimento; rispetto al 2023 mancano 440 milioni di metri cubi ed il deficit rispetto alla media degli ultimi 14 anni è del 32% circa. Drammatica è la condizione degli invasi nell’Alto Cixerri, dove trattengono soltanto il 10,33% della capacità, seguiti dal serbatoio Maccheronis al 16,94% e da quelli dell’Ogliastra a poco più del 28%.

In Basilicata, gli invasi contengono il 40% d’acqua in meno rispetto all’anno scorso; in Puglia il deficit sale addirittura al 44%!

In Campania, il fiume Volturno, specialmente nelle sezioni a monte, presenta livelli nettamente inferiori alle medie degli anni passati; ancora peggiore è la condizione del Garigliano il cui deficit sul 2023 si quantifica in 65 centimetri.

In Abruzzo, a Gennaio, le piogge si sono concentrate principalmente lungo la fascia collinare litoranea (provincia di Chieti: +40%), lasciando a secco i monti Aquilani e la Marsica (-41%). Nella diga di Penne rimangono solamente 1.250.000 metri cubi d’acqua, mentre sui rilievi la neve è presente soltanto alle quote più alte e sui versanti in ombra dei massicci della Maiella e del Gran Sasso, lasciando desolatamente brulli i restanti territori montani.

Sul Lazio, le piogge di inizio d’anno sono state minime: sulla Capitale, dal primo di Gennaio ad oggi, sono caduti solo 21 millimetri mentre, negli scorsi 18 anni, la media del mese si aggirava su mm. 76: attualmente, quindi, il deficit è di oltre il 72% e la temperatura media è stata superiore di 2 gradi e mezzo al consueto. Il fiume Tevere, nonostante un aumento nel tratto romano, registra una portata pressoché dimezzata rispetto alla media del periodo; calano anche l’Aniene e, seppur di poco, il Velino nel Reatino ed il Liri in Ciociaria, mentre resta stabile la Fiora nella Tuscia.

Anche in Umbria le piogge sono finora scarse nel 2024 (mm.30 ca.) e stanno condizionando lo stato dei corpi idrici superficiali: oltre al lago Trasimeno, in sofferenza idrica da oltre un anno (il livello idrometrico continua a segnare -cm. 138 contro una media mensile di -cm. 57), arrancano anche i bacini fluviali con gli alvei di Nera, Topino, Paglia, Chiascio, che stanno peggio dell’anno scorso.

Nelle Marche contrazioni minime si registrano nei livelli dei fiumi Potenza, Esino e Sentino, mentre quelli di Tronto e Nera registrano una sostanziale invarianza;confortano i volumi trattenuti dalle dighe (46,52 milioni di metri cubi d’acqua), perché rimangono superiori agli anni passati.

Le portate dei fiumi della Toscana sono tutte ampiamente sotto la media degli scorsi 20 anni: Serchio al 34%; Sieve al 31%; Arno al 36%; Ombrone al 14%.

In Liguria non c’è praticamente neve ed i livelli dei fiumi stanno rapidamente calando, soprattutto quelli di Entella e Magra.

In Emilia-Romagna è esemplare la rapidità, con cui la Secchia è scivolata al di sotto della portata minima storica: attualmente nel tratto modenese, il fiume, già osservato speciale per i rischi alluvionali, ristagna a mc/s 0,46 di portata, cioè quasi 2 metri cubi al secondo in meno, rispetto al record finora minimo (mc/s 2,32). Tutti i fiumi della regione sono in secca con deficit maggiori nei bacini centro-orientali (Savio al 5,95% della portata media!) rispetto a quelli più occidentali (portata della Trebbia praticamente dimezzata rispetto al consueto del periodo); se in altitudine manca la neve, sono i territori romagnoli a registrare i maggiori scarti negativi in termini di precipitazioni nei mesi autunno-invernali: sulle pianure tra Conca e Lamone a Sud della foce del Reno, da Ottobre ad oggi, sono caduti solamente circa 200 millimetri di pioggia (fonte: ARPAE).

In Veneto, le precipitazioni di Gennaio sono state  superiori del 40% alla media con il maggiore surplus registrato sui bacini dei fiumi Lemene (+78%) e Sile (+73%), nonché sulla pianura tra Livenza e Piave (+68%); nonostante la terza decade eccezionalmente calda (+4,5° sulla media) e la quasi assenza di nevicate nella seconda metà del mese, lo spessore nevoso è basso, ma nella norma. I livelli di falda, fatta eccezione per l’alta pianura veronese, dove persiste un deficit significativo, risultano nella media. Per quanto riguarda le portate dei fiumi, sono in calo quelle di Adige, Livenza, Muson dei Sassi, Brenta e Bacchiglione; pressoché invariato il Piave ed in crescita il Cordevole (fonte: ARPAV).

In Lombardia il fiume Adda continua a calare, pur mantenendo una portata ben superiore allo scorso biennio; le riserve idriche, nonostante gli abbondanti volumi d’acqua immagazzinati dai laghi, sono inferiori del 14,2% alla media del periodo, a causa del 35% di neve che manca in quota.

In Piemonte, il mese appena trascorso è stato secco (-25% di pioggia) specialmente sui bacini settentrionali dei fiumi Toce (-51%), Ticino (-59%), Orco (-44%) e Sesia (-41%), che a fine Gennaio risultava quella maggiormente in crisi insieme al Tanaro, la cui portata continua ad abbassarsi ed attualmente vede scorrere oltre il 70% d’acqua in meno rispetto alla media; calano Varaita e Stura di Demonte (fonte: ARPA Piemonte). La neve è ovunque poca (indice Snow Water Equivalent: -35%), ma è particolarmente scarsa sul Piemonte Meridionale (indice SWE: -86%).

Stante l’attuale congiuntura idrica, anche il fiume Po subisce un ulteriore arretramento, che lo allontana sempre più da una condizione di normalità: a Boretto, la portata scende addirittura al di sotto dei minimi storici mentre verso il delta, a Pontelagoscuro, il deficit si attesta “solo” al 37% circa.

In Valle d’Aosta, nei bacini della bassa valle, l’indice SWE è ai minimi storici, mentre nell’alta valle e nelle valli di Rhemes, Valsavarenche e Valgrisenche è nella norma; tra fine Gennaio ed inizio Febbraio, però, il manto nevoso è andato assottigliandosi, complici l’assenza di precipitazioni e temperature davvero anomale: ad Aosta si sono sfiorati i 24 gradi di massima e temperature superiori ai 20 gradi si sono avvertite in molte altre zone della regione. Calano i livelli della Dora Baltea mentre restano costanti i deflussi del torrente Lys (Fonte: Centro Funzionale Regionale Valle D’Aosta).

Infine, nonostante un progressivo abbassamento dei livelli lacustri, ad eccezione di quelli del Benaco, la risorsa idrica contenuta negli invasi del Nord Italia resta abbondante: solamente il lago d’Iseo ha un livello più basso rispetto alla quota normale di questo periodo (-cm.35).

 




L’Arancia Rossa di Sicilia sale sui tram di Milano, campagna promozionale al via oggi sulla Linea 27

Al via la campagna pubblicitaria del Consorzio Arancia Rossa di Sicilia sui tram dell’Atm di Milano. La campagna prevede la decorazione integrale di un tram di tre vagoni con una grafica creativa realizzata da Fraom design Catania per il consorzio. Il tram è da ieri in circolazione per le strade di Milano, e percorre la linea 27 che da viale Ungheria arriva a piazza Fontana, nel cuore della città meneghina.

Il progetto pubblicitario è stato finanziato grazie alla misura 3.2 della Regione siciliana, assessorato all’Agricoltura.

“Portiamo il rosso delle arance siciliane sulle vie di Milano grazie a una felice collaborazione tra il consorzio Arancia Rossa di Sicilia IGP, l‘assessorato all’Agricoltura della Regione siciliana e una giovane e brillante agenzia pubblicitaria catanese”, afferma il presidente del consorzio Gerardo Diana.

“Si tratta per noi di un investimento importante che sarà supportato a breve anche della presenza del consorzio Arancia Rossa di Sicilia IGP su radio e televisioni nazionali”, aggiunge Diana.

“L’Italia, da Sud a Nord è uno scrigno di sapori e di produzioni dalle caratteristiche uniche far conoscere a tutti gli italiani il nostro frutto, che nasce alle pendici dell’Etna e diventa rosso grazie al suo influsso, è uno dei compiti del consorzio che presiedo. Sono grato ai nostri soci che supportano le nostre iniziative di promozione, all’assessore regionale all’Agricoltura Luca Sammartino e al suo staff, sempre attenti alla valorizzazione dell’agricoltura isolana, e al personale del consorzio sempre impegnato nella tutela e nella valorizzazione dell’Arancia Rossa di Sicilia IGP”, conclude Diana

L’impegno promozionale del consorzio Arancia Rossa di Sicilia IGP prevede Dal 5 febbraio all’1marzo una campagna promozionale sull’emittente radiofonica nazionale RTL 102,5 e dal 10 al 23 marzo sull’emittente televisiva LA7.  Questi investimenti, finanziati grazie alla misura 3.2 della Regione siciliana, seguono quelli effettuati, con fondi interamente consortili, a gennaio sulle emittenti nazionali Radio 101, Radio105 e Radio Montecarlo.




Arancia Rossa di Sicilia a VicenzaOro con gli orafi siciliani: collaborazione vincente tra due eccellenze isolane

Quattro giorni di incontri utili per acquisire collaborazioni e sviluppare partnership già avviate durante la scorsa edizione”, così il presidente del Consorzio Arancia Rossa di Sicilia, Gerardo Diana all’indomani della partecipazione alla settantesima edizione della fiera VicenzaOro del Consorzio.
Una partecipazione, quella del 2024, che bissail successo del 2023, quando grazie all’invito dell’assessorato alle Attività produttive della Regione Siciliana, il Consorzio Arancia Rossa di Sicilia IGP è stato ospitato nello stand regionale degli orafi e argentieri siciliani per mostrare ai visitatori, insieme ai maestri gioiellieri dell’Isola, uno spaccato della Sicilia che eccelle.
“Squadra sempre vincente e ancora più affiatata quella composta dagli orafi e argentieri siciliani e noi del Consorzio”, afferma  la vicepresidente del Consorzio Arancia Rossa di Sicilia IGP, Elena Albertini.  “Per questa edizione abbiamo proposto le nostre spremute dal colore rosso vivido e un nuovo cocktail, il Mediterranean Mimosa con succo di Arancia Rossa di Sicilia, Prosecco Doc e granulato erbe mediterranee, proposto dal bartender e chef Andrea De Poli che ha preparato per noi anche un gelo all’arancia rossa, e alla collaborazione con il consorzio Processo Doc”, racconta ancora Albertini
“Tutti i visitatori hanno apprezzato le spremute e il cocktail e abbiamo ricevuto richieste di collaborazione da parte di alcune aziende del settore orafo per shooting fotografici che sposino il giallo scintillante dell’oro al rosso vivido dell’Arancia Rossa di Sicilia. Numerose anche le richieste da parte di molti espositori per avere nella prossima edizione di Vicenza Oro spremute e cocktail nei loro spazi espositivi. Grande anche il successo e la richiesta di rosse di Sicilia Igp anche da parte dei molti visitatori, soprattutto giapponesi e americani”, conclude Albertini
Tantissime le visite allo stand degli orafi e argentieri di Sicilia, riuniti sotto il nuovo brand  “Lustru” ideato dagli studenti dell’Accademia di belle arti di Palermo.
Tra le tante gradite visite anche quella del membro fondatore e segretario generale della International Foundation for Food Security and Safety IFFFS, Giusepep Bartolucci e quella di Corrado Peraboni, amministratore delegato di Italian Exhibition Group, uno dei principali player in Italia nell’organizzazione di eventi fieristici cui fanno capo manifestazioni quali VicenzaOro e OroArezzo.
“Allarghiamo gli orizzonti delle nostre collaborazioni per promuovere sempre di più e meglio l’Arancia Rossa di Sicilia IGP e già a inizio febbraio saremo al Pitti Taste a Firenze per continuare il nostro percorso di crescita e valorizzazione”, conclude il presidente del Consorzio Arancia Rossa di Siciia IGP, Gerardo Diana.




Confagricoltura Catania, apprezzamento per misure a sostegno comparto agrumicolo

Confagricoltura Catania esprime apprezzamento per le misure a sostegno del mondo agrumicolo varate dal Parlamento Regionale Siciliano su proposta dell’assessore regionale all’agricoltura On. Luca Sammartino, con particolare riferimento allo stanziamento dei 7,5 milioni di euro destinati all’acquisto di arance da trasformare in succhi per finalità umanitarie e di solidarietà sociale.
Si dà atto all’assessore di aver voluto lanciare un segnale di attenzione al mondo agrumicolo che sta vivendo una stagione di forte criticità a seguito del clima poco favorevole che ha costretto i produttori all’irrigazione degli agrumeti fino a pochi giorni fa e all’aumento generalizzato dei costi di produzione nonché alla piccola pezzatura dei frutti prodotti.
L’approvazione della norma con lo stanziamento di fondi importanti, ma che comunque risultano insufficienti e per alcuni versi tardivi, ha bisogno di essere accompagnata dall’emanazione del decreto attuativo che rischia altrimenti di arrivare troppo tardi e a conclusione dell’attuale campagna agrumicola già avviata da alcuni mesi.
Sollecitiamo quindi l’assessorato regionale all’agricoltura all’emanazione in tempi brevissimi di detto decreto relativamente alle modalità di acquisizione delle arance;
Suggeriamo inoltre di destinare il sostegno economico a favore del mondo della produzione, che rappresenta la parte più colpita dai cambiamenti climatici in atto comprendendo sia i produttori che hanno già provveduto alla raccolta della propria produzione che i produttori che hanno ancora il frutto pendente.
Secondo Confagricoltura Catania, le modalità di ripartizione dei suddetti fondi devono prevedere una redistribuzione che sia quanto più proporzionale e equa possibile tra le aziende agricole, comunque connessa alla reale perdita di fatturato.
Sollecitiamo inoltre con massima urgenza la convocazione di un tavolo tecnico tra le associazioni di categoria e l’Assessorato al fine di trovare insieme le modalità migliori di erogazione del contributo per i produttori agricoli.




Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia rilancia la campagna web “Per piccina che tu sia”

La ricetta della presidente Argentati: Agricoltura 4.0 sull’uso consapevole delle risorse irrigue, campagne al consumo sulle piccole pezzature, uso di spremiagrumi automatiche e coesione territoriale a partire dalle organizzazioni di categoria

Sicilia, 16 gennaio – Il Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia annuncia il ritorno della campagna social “Per Piccina che Tu Sia”, un’iniziativa dedicata a promuovere e valorizzare le arance di piccola taglia, simbolo attuale dell’agrumicoltura siciliana colpita dalla siccità.
La Presidente Federica Argentati ha rilasciato dichiarazioni chiave sulla situazione attuale e sulle azioni intraprese dal Distretto per affrontare le sfide in corso.
La campagna, originariamente lanciata durante la stagione agrumicola 2020/2021, si ripresenta con l’obiettivo di diventare virale a livello nazionale e regionale, sottolineando l’importanza di sostenere le arance di piccola pezzatura.
“La crisi idrica sta colpendo duramente il nostro territorio. La mancanza di piogge, unita al deficit idrico accumulato, sta generando una crisi senza precedenti per gli agricoltori, influenzando in particolare la produzione di agrumi di piccola taglia nell’ultima campagna” afferma Argentati.
Argentati sottolinea, ancora una volta, l’importanza di educare i consumatori al consumo anche degli agrumi di piccola pezzatura: “Le arance piccole sono eccellenti, ideali per spremiture fresche e per promuovere uno stile di vita sano e non hanno nulla da invidiare alle sorelle più grandi anche a tavola dove, al contrario, possono essere molto appropriate per la minore quantità da mangiare”.
La situazione del comparto agrumicolo siciliano non coglie di sorpresa certamente il Distretto Agrumi, da anni impegnato su vari fronti e in particolare sul quello dell’uso consapevole delle risorse idriche, con progetti specifici che hanno coinvolto vari imprenditori della filiera associata, e che con i progetti ACQUA 1 e 2 e CLIMA, ha realizzato importanti azioni di monitoraggio nella filiera e installato stazioni meteo e sensori presso aziende associate, sollevando al contempo le problematiche connesse alla questione irrigua.
“Oggi, – continua Argentati – si intende continuare questo percorso in maniera più incisiva con il programma “CLUSTER in Sicilia”, finanziato dall’Assessorato Attività Produttive della Regione Siciliana attraverso azioni educative e agricoltura 4.0”. “Ricordo anche, – aggiunge la presidente – che il Distretto sostiene da sempre l’utilizzo delle spremiagrumi automatiche quale strumento molto efficace per l’educazione alimentare nelle scuole e in generale il consumo di arance siciliane in punti ad alto calpestio in cui proprio le arance di piccolo calibro possono essere valorizzate al meglio. Le risorse dedicate all’acqua e i fondi per la comunicazione al consumo, insieme agli investimenti a supporto delle azioni collegate all’utilizzo delle spremiagrumi automatiche, rappresentano una risposta concreta alla difficile situazione degli agricoltori siciliani e sono queste le azioni che sono state proposte all’Assessorato regionale alle Attività produttive e che si intende realizzare”.
Argentati pertanto sottolinea il concreto collegamento tra “il progetto presentato dal Distretto all’amministrazione regionale per il CLUSTER Sicilia e la situazione critica che stanno affrontando ormai da diversi mesi gli agricoltori siciliani”, basti pensare che nei primi quattro mesi del 2023 si segna complessivamente un deficit di precipitazioni rispetto all’ultimo decennio di circa 150 millimetri, che si aggiunge al deficit di quasi 600 millimetri accumulato lo scorso anno; dove negli ultimi mesi la situazione è notevolmente peggiorata e si è aggravata ulteriormente.
“Nel corso della scorsa campagna agrumicola, – va avanti Argentati – l’Italia si è posizionata come il 12° esportatore mondiale di agrumi, con una quantità esportata pari a 209.980 kg e un’importazione di 381.068 kg. Tuttavia, il confronto con altri Paesi, in particolare la Spagna, mette in luce l’importanza per il settore di mantenere una posizione contrattuale robusta, soprattutto in un contesto caratterizzato da cambiamenti climatici e instabilità di mercato. È imperativo lavorare in prospettiva per stimolare la crescita, garantire il reddito dell’imprenditore agricolo consententogli di mantenere gli alti parametri di qualità necessari con investimenti costanti in azienda; e quando si parla di sbocchi di mercato, dobbiamo lavorare per valorizzare tutti quelli possibili, dal consumo sulla tavola a quello delle spremute espresse, passando dal consumo dei succhi per i quali la Sicilia esprime un alto grado di specializzazione e che ci consente di stare sul mercato tutto l’anno”.
 “In un momento in cui il settore agrumicolo si prepara a fronteggiare una campagna complicata, il Distretto Agrumi di Sicilia lancia un appello all’aggregazione e alla responsabilità collettiva: è fondamentale mettere da parte gli interessi personali per preservare e potenziare l’agrumicultura siciliana, accompagnando con efficacia questo momento complicato per le imprese agrumicole anche nell’utilizzo di tutti i fondi disponibili” conclude Argentati.



Arance Rosse di Sicilia: calibro inferiore, qualità alta. Nuova puntata dal ‘Campo alla tavola’

Anche se quest’anno le arance hanno un calibro medio inferiore rispetto ad un’annata normale, il gusto e la qualità che le contraddistingue non è di certo inferiore”. Questo è il fil rouge della puntata “L’inimitabile gusto delle arance di Sicilia” andata in onda nei giorni scorsi sul circuito nazionale di 7Gold nell’ambito del format “La natura dal campo alla tavola”.

“La produzione 2023/2024 delle arance rosse di Sicilia è iniziata con ritardo – ha affermato il produttore Lucio Olivieri – ma ora è a regime. A causa delle alte temperature e la mancanza di pioggia dei mesi autunnali, il calibro dei frutti è inferiore alla media, ma ciò non toglie nulla alla qualità organolettica. Se la stagione ci darà una mano, avremo prodotto fresco fino ai primi giorni di giugno grazie alle varietà più tardive”.

I ricercatori stanno lavorando continuamente per mantenere alto il livello della produzione siciliana. Alcuni servizi dal Crea di Acireale, dove si trova la maggiore collezione agrumicola esistente in Europa a disposizione della ricerca nazionale e internazionale (oltre 220 varietà di agrumi ed i loro ibridi), hanno posto l’accento sulle strategie per combattere alcune malattie, fra le quali la “Tristeza”. Silvia Di Silvestro, responsabile della sede di Acireale, ha richiamato l’attenzione sulla minaccia del virus HLB, noto anche come Citrus greening, la più grave emergenza fitosanitaria che minaccia l’agrumicoltura mondiale, che ha già distrutto milioni di piante in paesi extra europei ed ha sottolineato l’importanza del lavoro di ricerca per tutelare la produzione nazionale e prevenire le malattie selezionando i geni resistenti.

“Servono le basse temperature poiché l’accumulo di antocianine nel succo e nella scorza delle arance rosse comincia ad essere visibile durante la fase di maturazione dei frutti – ha spiegato Marco Caruso, ricercatore del Crea di Acireale – Ecco perché uno degli obiettivi della ricerca è quello di selezionare nuove varietà più adattabili ai cambiamenti climatici, per poter favorire la filiera agrumicola ed ampliare il calendario di raccolta. Lavoriamo sul miglioramento genetico dell’arancio da oltre 50 anni con diversi programmi di breeding finalizzati a nuove varietà sempre più rispondenti alle richieste e ai gusti dei consumatori”.

Dopo che il tecnico Daniele Verzicco di Compo Expert Italia ha illustrato alcuni dettagli sulla nutrizione degli agrumeti, è stata la volta di Salvatore Barbagallodirettore CSEI di Catania. “Con il clima in continuo mutamento, specialmente sul fronte dei lunghi periodi di siccità, l’irrigazione deficitaria è una pratica che va messa a punto e applicata sempre di più. Si tratta di irrigare con un 20-30% in meno di acqua mantenendo i medesimi risultati finali di produttività e qualità. Ovviamente serve una tecnica ben affinata che abbiamo messo a punto e che sta dando buoni risultati”.

Ampio spazio è stato dedicato all’innovazione e all’utilizzo di strumenti tecnologici in grado di incrementare le prestazioni in termini di produttività, efficienza e sicurezza, grazie alla visita di uno degli 11 impianti di lavorazione del Consorzio Euroagrumi Op, quello di 3Moretti di Santa Maria di Licodia. “Questo è uno degli impianti per la lavorazione degli agrumi più tecnologici d’Italia – ha esordito Salvatore Rapisarda, direttore del Consorzio -. Portiamo sulle tavole dei consumatori un prodotto sano, salubre e maturo al punto giusto che è stato controllato prima dall’occhio umano, e poi da 64 occhi di altrettante telecamere nella linea di selezione. Gli agrumi con qualche difetto estetico o di calibro troppo piccolo finiscono all’industria per la trasformazione, mentre tutti gli altri sono poi spediti, nell’arco di poche ore rispetto alla raccolta, ai mercati generali e ai supermercati”.

Stefano Soli, direttore generale di Valfrutta Fresco, ha portato un esempio concreto: “Una mia amica ha trascorso alcuni giorni in Sicilia e qui le hanno offerto, a colazione, una spremuta con le migliori arance rosse locali. Per lei è stata un’esperienza che, seppur non nuova, ha rappresentato la spinta per acquistare regolarmente questo prodotto una volta tornata a casa. Quando la frutta e la verdura riescono a raccontare il territorio, compiono il miglior servizio di marketing possibile e l’Arancia rossa di Sicilia Igp ne è un esempio. I consumatori restano incantati dalla bontà e la bellezza di questo agrume, che cresce alle pendici del vulcano, che crea il microclima ideale per la sua coltivazione, dando vita ad un prodotto unico nel suo genere. E quindi piccola, media o grossa che sia è sempre un’eccellenza siciliana da utilizzare fresca o in cucina, grazie alla sua versatilità”.

La nutrizionista Carlotta Rapisarda ha ricordato che “gli agrumi stimolano il sistema immunitario e consumare 150 grammi al giorno di arance permette soddisfare il 90% del fabbisogno giornaliero di vitamina C. E questo al di là del calibro degli agrumi”.

A chiusura di trasmissione, lo chef Fabio Sciletta ha proposto un gustoso spaghetto quadrato con alici, arance, pesto di finocchietto selvatico e mandorle tostate.

La trasmissione può essere vista al seguente link: https://youtu.be/jtRepmuwqc4?si=eGhWLGz2KBYW65dz

“La Natura dal Campo alla Tavola” è programma TV e social che racconta le eccellenze dell’ortofrutta italiana in modo diretto e coinvolgente, valorizzando le realtà produttive attraverso le testimonianze dei protagonisti della filiera – dal campo alla tavola. Condotta dal giornalista Cristiano Riciputi insieme a Camilla Rupalti la serie è in onda su 7GOLD da novembre a luglio con copertura nazionale la domenica alle 13.30. In ogni puntata intervengono diversi attori della filiera, dalla produzione al retail, dalla ricerca alla comunicazione, collegamenti e servizi dalle aziende e dai campi coltivati.