Greening. Tavolo tecnico al Masaf, Distretto Agrumi di Sicilia: orgogliosi del risultato raggiunto

La Presidente del Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia, Federica Argentati, ha rilasciato dichiarazioni a margine del tavolo tecnico convocato per oggi dal Sottosegretario di Stato Luigi D’Eramo, presso la Sala Natali del Ministero dell’Agricoltura, al quale hanno partecipato anche altre rappresentanze del Distretto, tra cui Giuseppe Pasciuta, Consigliere e Delegato del Consorzio Arancia di Ribera Dop e Renato Maugeri, Consigliere e Presidente del Consorzio di Tutela Limone dell’Etna Igp.
“Prima di tutto, vogliamo ringraziare il Sottosegretario D’Eramo per aver accolto con celerità la nostra richiesta di istituzione di un Tavolo a Roma per affrontare la minaccia del Greening. L’impegno era stato assunto dallo stesso D’Eramo durante l’evento organizzato dal Distretto Agrumi di Sicilia a Catania il 27 ottobre scorso. Un risultato frutto, quindi, dell’azione sinergica e coordinata dallo stesso Distretto tra le organizzazioni di categoria, le imprese e la comunità scientifica”.
“Il focus dell’incontro di oggi – continua Argentati – verte sulla definizione di adeguate misure di prevenzione contro il Greening e, in particolare, la definizione di un piano di contingenza – quello che ho definito in più occasioni ‘piano pandemico’ che sarà pronto già nei primi mesi del 2024. Il tavolo ha rappresentato anche un momento strategico in quanto i rappresentanti siciliani, coordinati dal Distretto, hanno avuto un’opportunità fondamentale di dialogo con le istituzioni”.
La Presidente Argentati continua sottolineando l’importanza di creare consapevolezza diffusa e sensibilizzare produttori, tecnici ed operatori sul Greening. “Questa grave emergenza fitosanitaria minaccia l’agrumicoltura mondiale, e durante il Tavolo al Ministero di oggi, abbiamo sollecitato nuovamente le istituzioni a collaborare con tutti gli stakeholder per creare strumenti di prevenzione e contenimento contro questa minaccia, ribadendo la totale disponibilità del Distretto produttivo a continuare questo percorso anche con le organizzazioni di categoria e il mondo della ricerca scientifica”, ha affermato Argentati.
“Un’azione coordinata a livello nazionale è essenziale per proteggere le coltivazioni agrumicole e preservare un settore vitale per l’agricoltura e l’economia. Siamo impegnati a lavorare con le istituzioni per mettere in atto queste proposte e garantire la sicurezza delle nostre coltivazioni di agrumi”, ha proseguito la Presidente del Distretto.
Argentati ha evidenziato infine il significativo percorso di sinergia tra la comunità scientifica e le rappresentanze del settore, sottolineando la cruciale partecipazione delle imprese, dei tecnici e degli operatori attivi nelle filiere agrumicole italiane. “Ribadiamo la speranza che questa iniziativa possa svolgere un ruolo di catalizzatore tra le diverse realtà agrumicole presenti in Italia e accogliamo con estremo piacere l’impegno preso e concretizzato dal sottosegretario D’Eramo, su nostra richiesta, di lavorare su un tavolo agrumi, che ci offre certamente l’occasione di affrontare anche altre problematiche”, ha concluso Argentati.



Distretto Agrumi di Sicilia: convocata assemblea soci e stakeholder, un momento fondamentale per organizzazione filiera

Il Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia annuncia la convocazione dell’Assemblea, un evento importante che riunirà i soci e i sottoscrittori del Patto di Sviluppo del Distretto, programmata per mercoledì 13 dicembre 2023 alle ore 16:00 presso l’Hotel “Il Gelso Bianco” a Misterbianco, a Catania.
“La scelta di convocare contemporaneamente i soci e i sottoscrittori – dichiara Federica Argentati, Presidente del Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia – sottolinea l’importanza dei temi all’ordine del giorno e la rilevanza delle decisioni da prendere per il futuro di questo importante strumento a supporto della filiera agrumicola siciliana. Ci sono anni di lavoro e progetti finanziati, già pronti per l’attuazione, tra cui il “CLUSTER in Sicilia”, con decreto di finanziamento dell’Assessorato Attività Produttive della Regione Siciliana, in merito all’educazione alimentare nelle scuole e al consumo consapevole delle produzioni agrumicole di qualità, oltre ad attività a supporto della commercializzazione e all’internazionalizzazione; e ancora, il Progetto Distretto delle Filiere e dei Territori di Sicilia in Rete (C.I.B.O. in Sicilia) su comunicazione delle produzioni agrumicole di qualità IGP, DOP e BIO, nonché ricerca scientifica sul Malsecco. I progetti hanno un valore complessivo di oltre due milioni di euro. “La partecipazione attiva delle imprese, delle rappresentanze della filiera, delle Istituzioni, dei rappresentanti del mondo della ricerca scientifica e degli stakeholder, è essenziale per garantire il successo e la continuità dei progetti del Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia” conclude Argentati.



A Trapani la prima tappa del progetto di valorizzazione della salicoltura a cura di Confagricoltura e delle Saline marine italiane

Dopo la nascita ufficiale del coordinamento tra Confagricoltura e gli imprenditori agricoli e della produzione del sale marino italiani, avvenuta a Roma il 27 settembre scorso, il progetto di valorizzazione della salicoltura ha fatto tappa oggi in Sicilia, dove si concentrano numerosi siti dedicati alla coltivazione e alla lavorazione del sale.

 

Una giornata di visite guidate alle saline Sosaltnella fascia costiera tra Trapani e Marsala, con mille ettari in produzione e tutte le fasi di trasformazione e impacchettamento del sale; a Isola Longa, emblema della biodiversità nella Riserva dello Stagnone, alla salina Culcasi con il Museo del Sale, e a Ettore e Infersa, che ha ospitato il convegno con enti e istituzioni.

 

Dopo i saluti del presidente di Confagricoltura Sicilia, Rosario Marchese Ragona e delle autorità locali, hanno illustrato l’iniziativa il capo progetto Ciro Zeno; il presidente e AD di Sosalt SpA, Giacomo D’Alì Staiti e l’amministratore delegato della Salina Isola Longa, Piero Galli. L’assessore all’agricoltura della Regione Sicilia, Luca Sammartino, ha evidenziato in un videomessaggio l’importanza del progetto e la necessità di valorizzare il comparto della salicoltura marina, che in Sicilia rappresenta uno pezzo di rilievo dell’economia locale. Dario Cartabellotta, dirigente generale della Regione, ha confermato la piena condivisione degli obiettivi del coordinamento.

 

Le conclusioni sono state affidate al vicepresidente nazionale di Confagricoltura, Sandro Gambuzza.

 

Il progetto mira a dimostrare che la coltivazionedel sale marino è assimilata all’attività agricola, e pertanto necessita di una normativa mirata in tal senso, sulla quale il Sottosegretario Patrizio La Pietra, si era espresso favorevolmente nel corso dell’evento a Palazzo della Valle a Roma.

 

Vale la pena evidenziare che dal 2019 la Francia ha inserito la “saliculture” nelle attività agricole nazionali attraverso la modifica del Codice rurale e della pesca marittima. In Sicilia, poi, il piano di gestione delle Saline di Trapani e Marsala fa già rientrare la salicoltura tra le attività agroforestali.

 

“Confagricoltura – ha affermato il vicepresidente Gambuzza – detiene la massima rappresentanza nelle attività di coltivazione del suolo e dell’acqua, come l’acquacoltura, e tra queste non può che accogliere la salicoltura marina. Ecco perché abbiamo deciso di essere protagonisti di questa iniziativa, che darebbe un riconoscimento concreto a un comparto che opera nella salvaguardia del territorio, dell’ambiente e dell’ecosistema, producendo un elemento naturale di grande valore nutrizionale e anche economico”.

 

In Italia sono presenti oltre 10.000 ettari di saline marine, con una produzione annua di 1,2 milioni di tonnellate di sale (corrisponde a poco meno del 30% della produzione totale), per un valore di oltre 60 milioni di euro.

In Europa la produzione di sale marino è circa il 10% della produzione di sale totale. I principali Paesi “coltivatori” di sale marino nella UE sono Francia e Italia, seguiti da Spagna e Grecia.

 

Le società di gestione delle Saline di mare dell’Italia che hanno formalizzato la loro collaborazione sono, insieme a Confagricoltura: Sosalt Spa e Isola Longa in Sicilia; Atisale Spa (Puglia e Sardegna); Saline Ing. Luigi Conti Vecchi in Sardegna; Parco della Salina di Cervia (Emilia Romagna).

Ai soggetti firmatari si aggiungono inoltre, come sostenitori, le saline di Trapani Oro di Sicilia, Ettore e Infersa e Isola di Calcara.

 




Maltempo: Coldiretti, siccità in Sicilia, sos mucche senza fieno

La pioggia è attesa in Sicilia colpita da una grave emergenza siccità con i campi arsi dove non cresce l’erba necessaria a sfamare gli animali e le stalle a rischio crack per l’aumento dei costi di produzione per salvare mandrie e greggi. E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti sugli effetti del clima anomalo con l’allerta gialla per il maltempo in 11 regioni.

Soprattutto nelle aree interne della Sicilia – aggiunge Coldiretti – gli allevatori hanno già finito le scorte di fieno prodotto in percentuale bassissima a causa degli acquazzoni di maggio per cui si è arrivati ad una speculazione con cifre esorbitanti.  Una rotoballa di fieno media costa anche 60 euro contro i 35 euro dell’anno scorso mentre il prezzo di quella più grande arriva a 130 euro. A fronte di questo aumento si registra paradossalmente una diminuzione del prezzo del latte e della carne – prosegue Coldiretti – che sta mettendo in ginocchio il comparto.

La mancanza di pioggia lunga 6 mesi sta provocando problemi – aggiunge Coldiretti – anche per la semina, con i terreni induriti dalla siccità e difficili da lavorare. Da qui la necessità di misure immediate per sostenere allevatori e agricoltori.

La situazione della Sicilia è emblematica in un 2023 che si classifica fino ad ora in Italia al secondo posto tra gli anni più caldi dal 1800 con una temperatura superiore di 1,05 gradi la media storica da quando sono iniziate le rilevazioni nel 1800, secondo l’analisi della Coldiretti sui dati Isac Cnr nel primi dieci mesi dove però l’anomalia climatica è stata accompagnata da una media di quasi 10 eventi estremi al giorno per il maltempo lungo la Penisola, tra grandinate, trombe d’aria, bombe d’acqua, ondate di calore e tempeste di vento che hanno provocato vittime e danni secondo l’analisi della Coldiretti sulla base dei dati dell’European Severe Weather Database (Eswd).




Distretti biologici siciliani, Argentati (Distretto Agrumi Sicilia): urge definire chiaramente ruoli per crescita del territorio

Nel corso del primo incontro con i distretti biologici siciliani, organizzato dal CREA con il supporto della Rete Rurale Nazionale, presso il Dipartimento Agricoltura dell’Assessorato regionale, la presidente del Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia, Federica Argentati, ha sollevato fondamentali questioni sulla coesistenza e la funzionalità delle varie tipologie di strumenti che operano sugli stessi territori, (distretti del cibo, distretti produttivi, consorzi di tutela, biodistretti, GAL, e così via.). L’appello centrale della Argentati è la necessità di stabilire definitivamente i ruoli e di rispettarli, per evitare sovrapposizioni e conflitti.
“In questo panorama ampio di strumenti come quelli su elencati, – afferma Argentati – che a mio avviso sono più che positivi perché creano laboriosità territoriale, nonché un esercizio da parte delle comunità nello sperimentare diversi percorsi, tuttavia, è necessaria una seria riflessione sul loro scopo finale: tutte queste dinamiche stimolano davvero l’operosità o rischiano di generare confusione che a volte diventa paralizzante e soprattutto uno spreco di energie per contrastare conflitti spesso strumentali e posizioni individualistiche?”.
Proprio nel corso del workshop odierno, Federica Argentati ha pubblicamente espresso la sua sorpresa riguardo alle recenti dimissioni del Consorzio Arancia Rossa di Sicilia IGP dal Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia: “Tale decisione – dice Argentati – è stata accolta con non poco stupore, non capisco infatti come non ci si renda conto del ruolo fondamentale che ha svolto e continua a svolgere il Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia per gli agrumi e anche per i consorzi di tutela, considerando il tangibile contributo offerto dal Distretto nel corso di 15 anni di attività. Durante questo periodo, si sono susseguiti vari presidenti dei Consorzi di tutela, con i quali abbiamo portato avanti numerosi progetti di successo a favore della produzione agrumicola siciliana. Si è instaurata una proficua collaborazione con molteplici iniziative che sono state realizzate a sostegno di obiettivi concordati e sottoscritti nel patto di sviluppo approvato dalla Regione. Risultati, questi, legati alla capacità di fare squadra, una squadra che la nuova presidenza del Consorzio Arancia rossa si sta prendendo la responsabilità di interrompere”.
“I Distretti – continua la presidente del Distretto Agrumi sulla base della sua decennale esperienza – possono crescere solo se enti e imprese, in particolare quelle più strutturate, coltivano il senso di comunità che va oltre il legittimo profitto d’impresa. È urgente riflettere su come possiamo focalizzarci su un approccio collaborativo e sinergico. In tale direzione va la scelta del Distretto di adottare un approccio pragmatico, collaborando con altre realtà e aderendo, ad esempio, al Distretto delle filiere dei territori in rete, senza istituire un ulteriore distretto del cibo, poiché crediamo che a volte sia necessario un passo non indietro, ma di lato. In tale direzione, il Distretto Agrumi fa parte del Distretto del cibo e della Consulta nazionale, lavorando in modo sinergico con numerosissime altre realtà territoriali, anche a livello nazionale” conclude Argentati.
Nel merito dei biodistretti, per Aiab Sicilia, è intervenuto Francesco Ancona, consigliere del Distretto Agrumi con delega al bio: “Nel contesto siciliano, dove la produzione biologica si afferma al vertice in Italia, il biodistretto emerge come uno strumento prezioso per favorire lo sviluppo sostenibile del territorio attraverso le diverse produzioni biologiche. Una sfida peculiare in Sicilia è rappresentata dal divario tra la nostra eccellenza come produttori e il basso consumo interno. Mentre a livello nazionale si registra una diminuzione del 6% nei consumi, la Sicilia evidenzia un preoccupante calo del 19% nell’ultimo anno. Questo dato incide in modo significativo sulle piccole e medie imprese, che sono il cuore pulsante dell’economia biologica regionale. Pertanto, l’istituzione di un biodistretto rappresenterebbe un passo avanti significativo, promuovendo un approccio virtuoso al consumo e alla produzione sostenibile”.



Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia: Il 27 ottobre, a Catania, un convegno per la salvaguardia dell’agrumicoltura contro l’Huanglongbing

Venerdì prossimo, 27 ottobre, presso l’Aula Magna Di3A, Via Santa Sofia, 100, Catania, si terrà un convegno cruciale per la salvaguardia dell’agrumicoltura nazionale e internazionale, coordinato dal Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia.

L’evento, intitolato “Azioni di sistema per prevenire il Greening (Huanglongbing) degli agrumi”, ha l’obiettivo di creare consapevolezza diffusa e sensibilizzare produttori, tecnici ed operatori sul pericolo rappresentato dall’Huanglongbing (HLB), noto anche come Citrus Greening, grave emergenza fitosanitaria che minaccia l’agrumicoltura mondiale e che ha già distrutto milioni di piante in paesi extra europei; oltre a sollecitare le istituzioni ai diversi livelli per creare strumenti di prevenzione e contenimento. Sarà particolarmente importante la partecipazione delle imprese, tecnici ed operatori che a vario titolo operano nelle filiere agrumicole italiane.

L’HLB è una minaccia significativa che ora si propaga come una seria emergenza fitosanitaria anche in Europa, con conseguenze potenzialmente disastrose per l’agrumicoltura mondiale.

Il convegno sarà inaugurato da saluti istituzionali a cura di Mario D’Amico, direttore del Dipartimento Di3A dell’Università degli Studi di Catania; Giuseppe Gelsomino, assessore alle Attività produttive del Comune di Catania; e Aurora Ursino, presidente ODAF Catania e delegata Federazione Ordini Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Sicilia.

Introduce e modera la presidente del Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia Federica Argentati che approfondirà il tema della “costruzione di un percorso virtuoso di sistema a il supporto della filiera agrumicola nazionale”.

Tra gli argomenti centrali, verrà discusso il ruolo cruciale della ricerca europea nella prevenzione della diffusione della malattia, l’andamento degli scambi commerciali agrumicoli a livello internazionale, e gli strumenti di controllo e piani di contingenza.

Il convegno sarà articolato in tre sessioni, intervallate da interventi programmati di rappresentanti del settore agrumicolo e delle istituzioni.

Tra gli illustri relatori:

•          Alessandra Gentile, Professore Ordinario di Arboricoltura Generale e Coltivazioni Arboree Di3A dell’Università degli Studi di Catania

•          Silvia Di Silvestro, Ricercatore CREA e Responsabile sede CREA-OFA di Acireale

•          Alessandro Scuderi, Professore Associato di Economia Agroalimentare Di3A dell’Università degli Studi di Catania

•          Vittoria Catara, Professore Associato di Patologia Vegetale Di3A dell’Università degli Studi di Catania

•          Grazia Licciardello, Ricercatore del CREA-OFA di Acireale

•          Antonio Vicent, Instituto Valenciano de Investigaciones Agrarias (IVIA), Spain

•          Domenico Carta Cerrella, Dirigente Servizio Fitosanitario Regionale e Lotta all’Agropirateria- Regione Siciliana

•          Angelo Amato, Imprenditore agrumicolo campano

•          Salvatore Walter Davino, Professore Ordinario di Patologia Vegetale SAAF dell’Università degli Studi di Palermo

•          Giuseppe Massimino Cocuzza, Ricercatore Sezione Entomologia Di3A dell’Università degli Studi di Catania

•          Nicola Cilento, Componente della Giunta Esecutiva di Confagricoltura

•          Francesco Ferreri, Componente della Giunta Esecutiva Confederale di Coldiretti

•          Gennaro Velardo, Presidente ITALIA ORTOFRUTTA Unione Nazionale

La presentazione del documento condiviso dalle organizzazioni di categoria (CIA, Confagricoltura, Confcooperative, Copagri, Fruitimprese)sarà curata dal Presidente della CIA Sicilia, Graziano Scardino. Previsto anche l’intervento delPresidente Confagricoltura Sicilia, Rosario Marchese Ragona.

La III Sessione, dedicata invece agli interventi politici, vedrà la partecipazione di:

•          Luca Sammartino, Assessore Regionale Agricoltura, Sviluppo Rurale e Pesca Mediterranea

•          Giuseppe Castiglione, Componente Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati

•          Luigi D’Eramo, Sottosegretario di Stato del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste

Dichiarazione del Presidente del Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia Federica Argentati: “Da terra di agrumi, sorgente di eccellenza e tradizione, la Sicilia consolida questo fondamentale percorso di condivisione e collaborazione tra la comunità scientifica e il mondo produttivo. Le imprese, in particolare, devono essere attive nella partecipazione, anche perché su problematiche trasversali di questo genere, è necessario che ogni impresa abbia cura della filiera al di là dei propri interessi strettamente aziendali. Come dico sempre: serve una ricaduta etico-sociale dell’impresa. Auspichiamo, quindi, che questo impegno possa fungere da ispirazione anche per le Istituzioni e per le altre regioni agrumicole del nostro Paese. La coesione che stiamo attivamente promuovendo è volta a creare un vero e proprio modello, oltre ad evidenziare un problema cruciale e trasversale per l’intera filiera agrumicola italiana. La nostra speranza è che questa iniziativa, nata sotto il coordinamento del Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia, possa fungere da catalizzatore tra le diverse realtà agrumicole italiane”.




SEMinCANTA, a Caltagirone la presentazione della ricerca condotta in Sicilia

Saranno presentati venerdì prossimo, 27 ottobre a Caltagirone, i risultati del progetto SEMinCANTA, finanziato con risorse a valere del FEASR-PSR Sicilia 2014-2020 attraverso le iniziative LEADER del Gal Kalat, che punta a creare una filiera della canapa in Sicilia.

Riuscire a realizzare una filiera della canapa nella regione risulta fondamentale in quanto la sua coltivazione, che può avvenire anche in asciutto, nell’ambito della rotazione colturale, porterebbe a molti vantaggi: oltre ad accrescere la fertilità dei terreni, contribuirebbe al controllo delle infestanti portando nuova linfa al settore agricolo siciliano. Senza parlare del prezioso contributo che potrebbe dare all’innovazione di diversi settori agroalimentari: i prodotti derivati possono trovare spazio in numerose nicchie di mercato accrescendo così il reddito di tutti gli anelli della filiera.

Alla varietà “testimone” Futura 75, la più conosciuta e coltivata finora in Sicilia, sono state affiancate circa sette diverse varietà con lo scopo di individuare eventuali adattabilità al contesto pedo-climatico dell’areale del Calatino Sud Simeto portando dei miglioramenti in termini di resa e qualità della granella e favorendo al tempo stesso la fertilità del suolo grazie a metodi di coltivazione ecosostenibili.

Il progetto, il cui è nome racchiude l’acronimo “dal SEMe di CANapa alla TAvola”, sarà illustrato a partire dalle ore 8.30 presso il salone di rappresentanza Mario Scelba nel Municipio di Caltagirone.

 

I protagonisti di SEMinCANTA

Capofila del progetto è stato lo storico Molino Crisafulli di Caltagirone che, coadiuvato dai professori Laura Piazza e Salvatore Ciappellano dell’Università Statale di Milano UNIMI, si è occupato del miglioramento delle condizioni di stoccaggio e della trasformazione del seme in olio, farina e altri derivati. Partner scientifico è stata la Stazione Consorziale Sperimentale di Granicoltura per la Sicilia che, in collaborazione con il CREA (Centro di Ricerca in Cerealicoltura e Colture industriali – laboratorio di Acireale), ha proceduto al collaudo dell’innovazione proposta.

«Il ruolo del partenariato nel progetto “Semicanta” è stato fondamentale – afferma Santo Aparo, Innovation broker-. Dal capofila Molino Crisafulli, che ha messo in campo le azioni del post raccolta e della molitura della granella di canapa con il supporto della dott.ssa Piazza dell’Università di Milano, alla Stazione Consorziale di Granicoltura che ha collaudato le cultivar nel nostro areale con il supporto del CREA di Acireale. E poi l’azienda agricola di Giuseppe Sammartino che, lo ricordiamo, ha messo a disposizione i propri terreni per le azioni agronomiche in pieno campo. Il lavoro di squadra ha permesso il raggiungimento degli obiettivi che ci eravamo prefissati».

«Dopo poco più di tre anni dall’avvio attività siamo giunti alla conclusione del progetto 16.1 Semincanta, ma è con la conclusione di questo progetto che in realtà inizia, con consapevolezza, la filiera produttiva della canapa in Sicilia – aggiunge Giuseppe Sammartino-. Adesso come mai prima d’ora, abbiamo dati e risultati applicabili al nostro contesto pedoclimatico».

Gli interventi della giornata

All’incontro di venerdì prossimo sarà presente il dott. Nino Virzì, Primo Ricercatore del CREA, che si soffermerà sulle sperimentazioni condotte in Sicilia dal Centro di ricerca Cerealicoltura e Colture Industriali di Acireale nell’ambito del progetto Semincanta, soffermandosi sulle attività progettuali finalizzate alla caratterizzazione agronomica di differenti varietà di canapa industriale e alla definizione di percorsi agronomici compatibili con ambienti di coltivazione caldo-aridi.

L’intervento della biologa Fabiola Sciacca del CREA – Cerealicoltura e Colture Industriali di Acireale (CT) permetterà di conoscere i risultati emersi dalla valutazione qualitativa e nutrizionale di farine di canapa industriale e dei prodotti da forno (pane e pasta) realizzati mediante utilizzo di semola di frumento duro arricchita con farina di canapa coltivata in Sicilia.

In questi anni di attività, sono state studiate le caratteristiche nutrizionali e qualitative dell’olio e della farina ottenuti dalla trasformazione dei semi di canapa. È emerso che l’olio derivante dalla spremitura meccanica dei semi ha caratteristiche nutrizionali e di stabilità molto interessanti per l’impiego in campo alimentare. Inoltre, la farina, considerata un sottoprodotto del processo di spremitura, presenta una composizione in aminoacidi essenziali tali da poter prevedere un utilizzo anche per l’uomo. Su questi aspetti interverrà il dott. Salvatore Ciappellano del Dipartimento di Scienze per gli Alimenti, la Nutrizione e l’Ambiente dell’UNIMI, mentre la dott.ssa Laura Piazza del Dipartimento Scienze e Politiche Ambientali dell’UNIMI, presenterà i risultati ottenuti dalle analisi chimico-fisica e reologica del prodotto e si soffermerà sui criteri tecnologici da adottare per ottenere un aumento della resa di estrazione in olio con attenzione ai parametri di qualità dell’olio estratto. Sempre la dott.ssa Piazza, infine, si soffermerà sui possibili rischi di danni termici a cui potrebbe andare incontro la componente proteica e su come si possa ottenere una maggiore concentrazione del contenuto proteico al fine di avere un ingrediente proteico di elevata qualità tecnologico-funzionale e/o integratori proteici.




Incendi: Coldiretti, Sicilia devastata da 161 incendi in ultimo mese

Sale il conto dei danni provocati dalle fiamme in Sicilia dove sono divampati ben 161 incendi nell’ultimo mese che hanno incenerito decine di migliaia di ettari di boschi e macchia mediterranea. E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti su dati Effis, il sistema di monitoraggio europeo di Copernicus in riferimento ai roghi che hanno colpito l’Isola. Un fenomeno favorito dal vento caldo di scirocco e dalle alte temperature in tutto il meridione che nei primi 9 mesi dell’anno sono state superiori di ben 0,65 gradi alla media secondo elaborazioni Coldiretti su dati isac Cnr. Ma a pesare– sottolinea la Coldiretti – è la disattenzione e l’azione dei piromani con il 60% degli incendi che si stima sia causato volontariamente. Ci vorranno almeno 15 anni – spiega la Coldiretti – per ripristinare completamente le zone verdi distrutte dalle fiamme con danni oltre diecimila euro all’ettaro fra spese immediate per lo spegnimento e la bonifica e quelle a lungo termine sulla ricostituzione dei sistemi ambientali ed economici. E’ dunque importante l’azione di prevenzione e di attenzione da parte di tutti. Proprio per garantire una funzione di controllo e monitoraggio ed intervenire tempestivamente Coldiretti e Vigili del Fuoco, con il supporto dell’Associazione A.B.-Agrivenatoria Biodiversitalia, hanno sottoscritto un protocollo per le attività di lotta attiva agli incendi di bosco o per rischi idrogeologici. L’accordo prevede che gli agricoltori mettano a disposizione – conclude Coldiretti – spazi per i mezzi di pronto intervento e partecipino a progetti mirati per lo sviluppo di procedure per l’allertamento delle squadre operative Vvf in caso di emergenze.




Apo: Un Piano Olivicolo per la Sicilia

Un cambio di passo per dare ulteriore valore all’olivicoltura ed affrontare le criticità strutturali che rischiano di indebolire un comparto che con le sue eccellenze, legate al grande patrimonio di biodiversità, viene riconosciuto ed apprezzato dai consumatori di tutto il mondo – Lo dichiara il Presidente APO Giosuè Catania inviando una lunga nota all’Assessore Regionale all’AgricolturaOn.le Luca Sammartino

Stretti tra le mutazioni climatiche e la frammentazione aziendale, l’aumento dei costi di produzione e la drastica riduzione delle produzioni, la Sicilia da tempo non riesce a soddisfare il proprio fabbisogno alimentare.

Una Regione non autosufficiente – continua Giosuè Cataniapresidente della Società Cooperativa Agricola Produttori Olivicoli – che è costretta ad importare dall’Estero, ma con un prodotto Mady in Sicily che è molto apprezzato dai consumatori grazie al fatto che in questa terra patrimonio di Biodiversità da anni si è puntato sulla qualità e sulla tracciabilità dei prodotti.

In un contesto economico profondamente cambiato e con un dato produttivo incerto, diventa necessario mettere mano ad unastrategia di programmazione a medio e a lungo termine che affronti i limiti strutturali di un comparto olivicolo/oleario che rimane pur sempre uno degli assi portanti dell’economia dellanostra Regione.

In sostanza un Piano Olivicolo per la Sicilia, – afferma Giosuè Catania– terza Regione Olivetata d’Italia e prima Regione per numero di produzioni certificate, che affronti gli aspetti legati alla produzione favorendo l’aggregazione del prodotto, punti ad un rapporto proficuo con la ricerca e l’innovazione, punti sulle vie dell’oleoturismo, investa sulla promozione ed educhi al consumo,

Rispondere ai limiti strutturali con politiche ed interventi finanziari utilizzando in modo sinergico e pianificato le normative esistenti, per una strategia sulla qualità che esalti la diversità dei nostri prodotti, la sua componente nutritiva e salutistica verso un mercato competitivo ma consapevole ma consapevole e riconoscente del tratto identitario del prodotto.

La nostra è una Regione – Continua Giosuè Catania – che ha le carte in regola per esaltare la bellezza dei luoghi che danno i natali a oli di eccellenza, che grazie alla sapienza degli agricoltori e alla perseveranza di un metodo divulgativo di squadra riesce a conquistare segmenti di mercato di elevata importanza soprattutto all’Estero.

Sara compito dell’Assessore all’Agricoltura On.Le Luca Sammartino che ritengo molto attento e sensibile su questi temi,conclude Giosuè Cataniaassumere tutte le iniziative che riterrà più opportune per istituire un Tavolo di confronto finalizzato alla stesura di un vero PIANO OLIVICOLO che dia più forza nel confronto con le altre Regioni e il Ministero nell’ambito delle misure finanziarie disponibili per il comparto.




Confagricoltura Catania: Consorzi di bonifica oltre il danno la beffa. Acqua non c’è né ma arrivano comunque i ruoli di bonifica

Sono tante le richieste di intervento che ci giungono dai nostri associati, sembra quasi un grido di dolore, di chi quotidianamente cerca di far galleggiare i conti della propria azienda, di seguito vi riporto l’ultima in ordine di tempo:

“In riferimento alla nostra conversazione telefonica del giorno 20/07/2023, presentandomi come amico del Presidente Giosuè Arcoria, tengo a precisare che come sappiamo già la situazione irrigua gestionale e di manutenzione del nostro consorzio di bonifica è al quanto drastica e disastrosa. Ormai da anni assistiamo a un continuo prolungarsi di giorni di attesa come se aspettassimo che il buon Dio ci facesse cadere la manna dal cielo. Come a non dirlo noi tutti consorziati del comprensorio Motta siamo stati abbandonati dalle istituzioni e da chi ci dovrei rappresentare per cercare di risolvere la problematica gestione e manutenzione della rete idrica della nostra zona di riferimento. Tanto per citarla ricordo che ormai nella zona di confluenza in modo particolare contrada Dalmuso nonché zona Grandalo, la condotta versa in una situazione fatiscente x cui nel momento in cui si immette l’acqua vedi 20 giorni fà la condotta principale ha avuto i suoi soliti problemi degli anni precedenti. Ad aggravare la situazione e che oltre alla carenza di risorse per mancanza di accumulo di poca acqua nelle dighe, si ci unisce l’intervento non tempestivo e preventivo nei momenti in cui i lavori sarebbero stati fatti e programmati nel periodo fuori stagione e non nel momento quando si arriva che c’è l’esigenza di irrigare .Adesso trascorso questo tempo perduto e che non è possibile più recuperare, pare che un po’ d acqua nella quota 102.50 sia stata messa, ma che comunque è poca per potere soddisfare tutti. Ci sono punti in cui l’acqua non arriva poiché il livello delle vasche di raccolta si deve tenere basso per non mettere sotto pressione la condotta per paura che si verifichi un danno imminente causa condotte ormai usurate e vecchie. Del tutto identica la situazione del nuovo ampliamento dove a tutt’oggi abbiamo un guasto nei pressi della Sicilzoo ancora gli agricoltori un litro d’acqua non l’hanno attinta. Riguardo questa zona ci sono punti dove la condotta è fatiscente vedi la zona prima menzionata, punti dove la condotta è stata ripristinata con tubi in polietilene e punti mi riferisco all’ultimo tratto in modo particolare a partire dalla zona di contrada policara dove la condotta versa in uno stato a dirlo poco fatiscente, lì la condotta si presenta in vetroresina e di cui ciò che ho descritto il Consorzio né a conoscenza…Ci auguriamo tempi di rinascita sia da parte della politica che anche dai rappresentanti di categoria e auguro un buon inizio di lavoro con la nuova elezione dell’organigramma di Confagricoltura di Catania”. Distinti Saluti Antonio ********.
Per non parlare dei ruoli che puntualmente stanno arrivando con importi più che raddoppiati rispetto all’anno precedente come ci sottolineano l’avvocato ******* titolare di una importante Società Agricola, insieme a tanti altri.
Le difficoltà sono enormi, come l’azienda ********, fiore all’occhiello della risicoltura italiana, che cerca di barcamenarsi con costi esorbitanti per non perdere quote di mercato, costretta a pompare acqua da un pozzo per mantenere la produzione.

Nell’ultimo, incontro tenutosi presso il Consorzio di Bonifica 9, il buon dott. Cocimano e l’ing. Cassese, ci hanno candidamente comunicato che non c’era acqua nelle dighe e quella poca disponibilità non avrebbe potuto essere fruibile ai più a causa delle innumerevoli rotture nella rete principale di adduzione.
Ma paradosso dei paradossi esiste un invaso, nel comprensorio, che contiene circa 120 milioni di metri cubi d’acqua ma non può essere utilizzata perché non funziona l’impianto di sollevamento guasto già dallo scorso anno.
Come già detto ed urlato a più voci non possiamo continuare in un regime di spicciola gestione delle emergenze, dobbiamo guardare avanti e lontano, stiamo raccogliendo tutte le segnalazioni che quotidianamente ci arrivano, le porteremo all’attenzione della parte politica affinché si intervenga per cercare di arrivare, se Dio vorrà, alla prossima stagione irrigua in condizioni più funzionali, ovvero fare la manutenzione a bocce ferme non quando la stagione irrigua è già iniziata con tutti i disagi che ne conseguono
Occorre pensare e programmare, un grande piano di ristrutturazione delle reti e degli invasi, ripensare alla gestione di consorzi in regime di ordinarietà, attivare tutti quegli strumenti anche di finanza creativa per abbatter i costi dell’energia, per esempio realizzare su tutti gli invasi impianti fotovoltaici flottanti, che oltre ad abbattere i costi dell’energia, potrebbero creare risorse economiche preziose nella gestione.
Ben venga il completamento della diga di Pietrarossa, Ben venga la legge di riordino dei Consorzi di Bonifica che l’Assessore Sammartino e il presidente Schifani, stanno cercando di portare avanti, ma se non mettiamo seriamente mano all’ammodernamento della rete, gli agricoltori rischiano di riceve una macchina già rottamata con la quale non si va da nessuna parte




Dos Sicilia racconta il Pecorino Siciliano Dop

Un bouquet di profumi tipici dei pascoli della Trinacria è il biglietto da visita del Pecorino Siciliano DOP, eccellenza agroalimentare che si racconterà ai consumatori in occasione dell’incontro a essa dedicato nell’ambito del progetto di promozione e valorizzazione dei prodotti DOP, IGP e QS siciliani organizzato e coordinato da DOS Sicilia, ovvero l’Associazione di Consorzi per la Promozione e Valorizzazione di produzioni tipiche Agroalimentari Siciliane a Marchio DOP, IGP e QS.

Un progetto ambizioso e condiviso, che mira ad attirare l’attenzione di media e consumatori sui territori di origine dei prodotti più significativi di questa terra, come sostiene anche il Presidente di DOS Sicilia, Massimo Todaro, il quale ribadisce come “gli importanti obiettivi di valorizzazione e promozione, soprattutto in ambito comunicativo, siano a portata di mano grazie allo strumento dell’educational, grazie al quale auspichiamo di poter trasmettere a tutti, consumatori e stakeholders, il patrimonio valoriale, culturale e naturalmente gastronomico che queste specialità incarnano”.

Il Pecorino Siciliano DOP, è un formaggio dal profumo speziato, fresco e floreale e dal gusto deciso e fruttato, più accentuatamente piccante man mano che cresce la stagionatura. A pasta semicotta, è prodotto con latte ovino intero e crudo, proveniente da animali allevati nell’intero territorio regionale ed alimentati prevalentemente al pascolo. Con il nuovo Disciplinare di produzione, le tipologie prevedono la produzione del Pecorino Siciliano DOP fresco da 20 a 30 giorni di maturazione con o senza le bacche di pepe nero, del Pecorino Siciliano DOP semi-stagionato, maturato da 60 a 90 giorni con o senza le bacche di pepe nero e del Pecorino Siciliano DOP stagionato almeno 120 giorni. Nello stagionato la consistenza della pasta è dura e compatta, morbida e pastosa nelle altre tipologie.
Di forma cilindrica, ha una crosta di colore bianco giallognolo e di superficie rugosa, che ricalca la modellatura del canestro in cui è riposto ed il peso delle forme varia dai 3 ai 15 kg.

“La produzione – spiega il Presidente del Consorzio di Tutela Pecorino Siciliano DOP Domenico Ferrantiavviene con il latte crudo, intero, di pecora che viene fatto coagulare con caglio in pasta di agnello all’interno di tini di legno, ad una temperatura di 36-38 gradi, dopodiché la cagliata viene riposta in canestri di giunco, le cosiddette fascedde, che lasciano sulla superficie la caratteristica modellatura. Dopo essere scottato, il formaggio viene sottoposto alla salatura in salamoia o a secco che viene ripetuta per due volte a distanza di dieci giorni, dopodiché si avvia la fase della stagionatura su assi di legno. Il Consorzio che rappresento, ha la responsabilità di vigilare che tutti i componenti della filiera produttiva rispettino le disposizioni contenute nel disciplinare, affinché possano preservarsi quelle caratteristiche storiche, culturali ed organolettiche che lo rendono straordinario”.

L’appuntamento, che si rivolge in generale ai consumatori e a chiunque abbia interesse a conoscere questa eccellenza siciliana, è programmato per le ore 10.30 del 23 luglio  alla Real Casina di Caccia di Ficuzza (PA). Il programma dell’incontro prevede una presentazione iniziale seguita da una dimostrazione di apposizione del marchio a fuoco sulle forme di Pecorino Siciliano DOP, seguirà una degustazione guidata del prodotto con diverse stagionature. L’incontro continuerà con uno show cooking con il “Pastaio Matto” e poi visita guidata alla Real Casina di Caccia e per concludere alle 17:00la visita al Museo dedicato al Beato Pino Puglisi.

I prossimi appuntamenti – In totale gli incontri in programma dedicati alle eccellenze agroalimentari siciliane sono 17 ed hanno tutti la durata di un giorno. Dopo la pausa estiva, gli incontri riprendono l’8 settembre con la Pesca di Leonforte IGP, seguita dal Pistacchio Verde di Bronte DOP il 30 ottobre ed il formaggio Ragusano DOP a novembre. Gli altri incontri, sono programmati per il 2024 e riguarderanno l’Olio DOP Monti Iblei, il Consorzio QS Latte Vaccino, il Pomodoro di Pachino IGP, la Carota Novella di Ispica IGP e il Piacentinu Ennese DOP ed infine gli educational con il Consorzio QS Latte Ovino e con il Consorzio Agnello e Agnellone.




Confagricoltura Sicilia presente al premio nazionale IV edizione tomato excellent

Si è tenuta venerdì 30 giugno presso il Castello di Donna Fugatala kermesse di premiazione Tomato Excellent”, un premio giunto alla IV edizione dedicato alle varietà migliori del pomodoro presenti nel territorio siciliano. Una commissione composta da esperti e docenti premierà le varietà che si distinguono sul mercato per caratteristiche organolettiche, adattabilità nel territorio, resistenze genetiche e competitività nazionale e internazionale.

L’ultima edizione, la III risale al 2014 – afferma il Presidente di Confagricoltura Sicilia Rosario Marchese Ragona, è un segnale importante per il settore, di rilancio dell’Oro Rosso Siciliano, Confagricoltura Sicilia è presente perché è d’obbligo dare un segnale deciso di sostegno al comparto, soprattutto a seguito dei disastri subiti dai fenomeni climatici avversi dei mesi scorsi.Quello del pomodoro un settore da tutelare, da sostenere, da difendere, da valorizzare e innovare per renderlo sempre più sostenibile. Tra le aziende premiate quattro sono associate a Confagricoltura

Un’altra eccellenza riconosciuta in tutta Europa e negli altri continenti, che tentano di imitare ma con scarsi risultati prosegue Marchese Ragona. Desidero ringraziare gli organizzatori dell’evento e riconoscere l’impegno della politica regionale ed in particolare dell’assessore On. Sammartino, nel voler rilanciare questo importante evento.




La giunta regionale siciliana, dopo 30 anni di commissariamenti, approva la riforma dei consorzi di bonifica

“Finalmente, dopo 30 anni di commissariamenti, i Consorzi di bonifica ed irrigazione della Sicilia torneranno al normale ordinamento democratico, fondato sull’autogoverno, condizione per poter concorrere agli investimenti, che saranno disponibili per il settore attraverso i Fondi di Solidarietà e Coesione, nonché la nuova Politica Agricola Comune”: è con viva soddisfazione che Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) commenta l’odierna decisione della Giunta Regionale siciliana.

“Complimenti all’esecutivo del Presidente, Schifani ed all’Assessore all’Agricoltura, Luca Sammartino, per essere riusciti a varare una riforma lungamente attesa e di cui avremo modo di parlare anche in occasione della nostra, prossima Assemblea Nazionale – aggiunge Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI – L’auspicio è che l’Assemblea Regionale Siciliana ora approvi celermente il provvedimento, che ridà pieno protagonismo agli enti consorziali nell’interesse delle comunità dell’Isola.”




Finalmente la riforma dei Consorzi di Bonifica, plauso di Confagricoltura Sicilia

Un risultato epocale, la prima affermazione del Presidente Rosario Marchese Ragona a pochi minuti dall’approvazione da parte della Giunta Regionale del DDL dei Consorzi di bonifica.

Un risultato importante, grazie al lavoro del Presidente della regione On. Renato Schifani, dell’assessore all’agricoltura nonché Vice Presidente On. Luca Sammartino, l’ufficio di Gabinetto e il dipartimento regionale Agricoltura guidato dal dr. Dario Cartabellotta. Il nuovo quadro normativo permetterà di risolvere tutte le criticità croniche stratificate nel corso degli anni che a partire dalla Legge Regionale del 1995 si è tentato di tamponare con tentativi di riforma mai giunti a completa attuazione.

Ora più che mai va garantita il totale supporto al comparto agricolo, con i cambiamenti climatici in corso avremo sempre più scarsità d’acqua, elemento fondamentale per la vita di tutti noi ed elemento fondamentale per la vita dell’agricoltura. Il governo regionale con la rimessa in attività di alcune importanti realtà imbrifere artificiali e ora con la riforma e la riorganizzazione dei Consorzi di Bonifica ha dato il via ad una vera e propria rivoluzione nella quale Confagricoltura Sicilia si è sempre affiancata e finalmente gli agricoltori potranno beneficiare dei primi risultati raggiunti.




Confagricoltura Sicilia: il maltempo non abbandona l’isola e l’agricoltura continua a soffrire

Il ciclone “Nino” che ha colpito duramente la Sicilia Nord Orientale e la Sud Orientale ha creato ingenti danni all’agricoltura, in particolare nel Catanese, Ragusano e Siracusano dove le coltivazioni sono state colpite da forti raffiche di venti e piogge impetuose. I venti hanno danneggiato i frutticini di agrumi, causato la cascola e compromettendo la qualità per la prossima campagna. Agrumi, ulivi ed altre specie da frutto sono state spezzate dal forte vento o addirittura sradicate. Le forti piogge hanno causato smottamenti e hanno danneggiato le colture cerealicole e foraggere, soprattutto a chi aveva già sfalciato e lasciato sui campi le rotoballe di fieno o ancora causato allettamento sul grano duro.

Infine, a completare l’opera, la cenere vulcanica caduta nella giornata di domenica, ha causato danneggiamenti a moltissime colture quali ortaggi che non potranno essere venduti, danni diretti e indiretti a frutticini di agrumi e alle colture frutticole. Si contano enormi danni anche alle strutture serricole di uva da mensa, ortaggi e vivai, ma anche di pomodori, produzioni di eccellenza che oggi spuntano importanti prezzi sul mercato. Le zone interessate sono soprattutto il siracusano e il ragusano dove il vento ha divelto le strutture. Almeno il 20% di raccolto di carrubbe a terra, per il fieno anche l’80%.

La conta dei danni ancora non è terminata, il primo commento del presidente di Confagricoltura Sicilia Rosario Marchese Ragona. La nostra agricoltura continua a soffrire e il ciclone ne ha solo accentuato le difficoltà. Nei prossimi giorni incontrerò l’assessore all’agricoltura, chiedendo di attivare immediatamente un tavolo crisi, dove prevedere misure di ristoro o sospensione momentanea dei pagamenti in conto capitale e in conto interessi dei finanziamenti, sgravi fiscali e altre misure compensative per ristorare i danni subiti e le perdite economiche. Limitare le conseguenze dei fenomeni meteorologici avversi non basta,continua Marchese Ragona, occorre un piano d’azione strutturato ed integrato a livello regionale, che contempla misure di investimento per la prevenzione. Un piano condiviso anche con il mondo assicurativo per garantire maggiori tutele alle imprese con polizze costruite sulla base delle necessità degli agricoltori.

Confagricoltura Sicilia è vicina alle aziende in difficoltà, fa appello alle Istituzioni affinché si dichiari lo stato di emergenza regionale e quello di calamità nazionale e che sia data piena operatività da parte della regione Sicilia all’Osservatorio Regionale sui Cambiamenti Climatici.