Il Cib a Ecomed porta le potenzialità del biometano in Sicilia: grazie al Pnrr investimenti importanti per l’isola

Lo sviluppo del biometano può dare un contributo significativo al mix energetico rinnovabile della Sicilia grazie all’impulso delle misure del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Si tratta di un’importante occasione che la Regione siciliana non può lasciarsi sfuggire per favorire un nuovo slancio degli investimenti nel settore e sostenere le aziende agricole del territorio nel lungo percorso di transizione. Se n’è parlato oggi nel corso dell’iniziativa “Le opportunità del biometano per l’agricoltura siciliana” organizzata dal CIB – Consorzio Italiano Biogas durante la quindicesima edizione di Ecomed – Progetto COMFORT, all’interno del progetto CATANIA2030, la prima Green Expo del Mediterraneo in scena in questi giorni a SiciliaFiera, a Catania.

Il Presidente del CIB, Piero Gattoni, ha aperto i lavori del convegno: “Abbiamo deciso di essere presenti a Ecomed perché la Sicilia rappresenta un polo di eccellenza del Mediterraneo per il suo enorme potenziale di crescita per il settore del biogas agricolo, anche grazie alla disponibilità di numerosi sottoprodotti. Gli investimenti del PNRR dedicati al biometano possono rappresentare un decisivo volano per lo sviluppo del territorio siciliano, diffondendo buone pratiche di economia circolare e sostenendo il settore primario nel percorso di transizione. La Sicilia è da sempre molto attenta ai tempi della sostenibilità basti pensare alle iniziative che l’hanno vista in prima linea in questi anni sulla decarbonizzazione dei trasporti pesanti e marittimi”.

Allargando l’orizzonte all’Italia, oggi la produzione di biometano nel nostro Paese copre il 5% del fabbisogno. L’obiettivo è di arrivare al 15% entro il 2030. Con il nuovo decreto biometano ci si pone sono senza alcun dubbio un obiettivo ambizioso: arrivare al 2026 in Italia con una produzione aggiuntiva di almeno 2.3/2.5 miliardi di metri cubi di biometano. Sul punto il Presidente Gattoni ha aggiunto: “Se il PNRR tratteggia uno scenario ottimistico e raggiungibile dal settore, al contempo, è necessario un quadro organico di riferimento, sia per la produzione di biogas che per quella di biometano: stiamo subendo i ritardi attuativi nell’applicazione del PNRR e siamo, infatti, ancora in attesa anche del decreto FER2, una misura chiave per la prosecuzione della produzione di energia elettrica rinnovabile, nonché dell’emanazione delle misure per la promozione delle pratiche ecologiche nelle fasi di produzione del biometano.”, prosegue Gattoni. “Il lavoro del Governo sulla revisione del PNIEC, nell’ambito del quale si dovrà integrare anche il piano di azioni previsto dal REPowerEU, rappresenta un’occasione per pianificare i prossimi anni con uno sguardo di lungo periodo che guardi oltre il 2026 e prevedere delle traiettorie di sviluppo che permettano di recuperare i ritardi già accumulati nelle prime fasi di attuazione del Dm biometano.”, ha concluso il Presidente del CIB.

Il tema dei nuovi bandi è stato al centro dell’intervento della rappresentante del GSE, Rosanna Pietropaolo, che ha fornito una panoramica delle regole applicative che vanno a disciplinare l’accesso e la partecipazione al bando previsto con il nuovo decreto biometano.

Non sono, quindi, mancate le best practice del settore. E’, infatti, intervenuto Edoardo Bonaccorsi che ha portato l’esperienza della Società Agricola Assoro Biometano, una realtà di eccellenza in provincia di Enna, uno dei primi progetti di produzione di biometano in ambito agricolo in Italia e l’unico presente oggi in Sicilia. Il biometano prodotto (4,4 milioni Sm³ di biometano avanzato all’anno) va ad alimentare flotte green per il trasporto sostenibile su gomma nella Regione riducendo sensibilmente le emissioni di gas a effetto serra (-8.580 t di CO₂ fossile immessa in atmosfera), offrendo una risorsa importante alla decarbonizzazione dei trasporti pesanti.

A chiusura dei lavori, l’On. Giuseppe Castiglione, membro della Commissione Agricoltura della Camera, ha dichiarato: “Il ricorso al biometano ha consentito in questi anni di realizzare, sia pure ancora parzialmente, quegli obiettivi di sostenibilità e di economia circolare che da Sottosegretario alle politiche agricole nel 2018 mi hanno spinto a procedere alla firma del decreto interministeriale per il sostegno della produzione e la distribuzione di biocarburanti avanzati, compreso il biometano avanzato. Il settore agricolo, specialmente quello siciliano, gode da sempre di un notevole potenziale di sviluppo della produzione di biometano, in grado di garantire uno sviluppo equilibrato e allo stesso tempo sostenibile, in linea con gli obiettivi di innovazione economica, sfera sociale e tutela dell’ambiente perseguiti dalla programmazione della nuova PAC 2023-2027. Continuando sul solco di uno sviluppo sostenibile, che miri alla valorizzazione delle filiere e dei prodotti locali in grado di accrescere il Pil regionale. Non dimenticando il ruolo fondamentale che, l’ottimizzazione delle risorse a disposizione delle Imprese agricole, come in tal caso degli scarti agricoli, ha ricoperto in questi anni al fine di proseguire in questo percorso virtuoso che, sono certo, consentirà sempre più, anche alle piccole e medie imprese, di poter far fronte alle contingenze che verranno a verificarsi, come avvenuto prima con la pandemia prima e con l’aumento dei costi delle materie prime e della crisi energetica poi”.




Food Hub sbarca a Catania. Presentata la piattaforma dei prodotti ittici sostenibili

Il Food Hub tour sbarca in Siciliacompiendo la sua settima tappa al Mercato Ittico di Catania, collocato all’interno del MAAS, Mercati Agroalimentari Sicilia S.c.p.A., uno dei mercati ittici più moderni a livello europeo e il più importante mercato all’ingrosso del pesce in Sicilia per quantità, qualità e freschezza del pesce commercializzato. L’iniziativa è realizzata dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e da Unioncamere, nell’ambito del PO FEAMP 2014-2020, con la collaborazione tecnico-scientifica di BMTI e Italmercati.

Durante la tappa siciliana, è stata presentata la piattaforma del Progetto, uno strumento a disposizione degli operatori della filiera ittica che potranno verificare la presenza di prodotti ad elevata sostenibilità nei mercati all’ingrosso di loro interesse. I possibili fornitori, produttori o trasformatori, potranno accreditarsi alla piattaforma e potranno consultare, tramite l’aiuto di una mappa, i mercati italiani aderenti e la lista dei concessionari operanti nel mercato, del quale possono anche visualizzare i contatti. A loro volta, i soggetti interessati all’acquisto di prodotti sostenibili nei mercati all’ingrosso, siano essi grossisti, ristoranti, pescherie o consumatori finali, potranno consultare quali sono i concessionari presenti nei vari mercati all’ingrosso, presso i quali sono presenti i prodotti delle linee commerciali individuate dal Progetto. In particolare, potranno visualizzare le quantità disponibili e il giorno in cui è possibile acquistarli.

Tutti gli operatori iscritti alla piattaforma, siano essi fornitori, commercianti dei mercati o acquirenti finali, potranno utilizzare specifici format contrattuali, compilati automaticamente con i dati dei contraenti iscritti alla piattaforma, e realizzati in conformità alle linee guida delle piattaforme telematiche.

Scopo del progetto è quello di avvicinare e tutelare l’intera filiera ittica nel segno della sostenibilità, favorendo il raccordo tra produzione, ingrosso e vendita al dettaglio. Fondamentale è il ruolo dei mercati all’ingrosso in quanto hub alimentari e punti di incontro che favoriscono la creazione di nuovi accordi commerciali tra gli operatori della filiera, valorizzando i prodotti che rispettano determinati criteri di sostenibilità. A tale scopo il Progetto prevede, infatti, delle giornate dedicate alla commercializzazione all’interno dei mercati, come quella svoltasi ieri, 16 marzo, nel mercato di Catania.

Durante il convegno sono intervenuti esperti del settore. Dopo il saluto del Presidente del Consiglio Comunale, Sebastiano Anastasi, è intervenuto il Presidente del MAAS Emanuele Zappia:” Tra le tappe di Food Hub non poteva mancare la città di Catania che ospita uno dei più moderni mercati ittici, di grande valore e storicità. Oggi più che mai, parlare di sostenibilità e qualità diventa fondamentale per la nostra filiera dell’ittico creando quei giusti benefici per il consumatore verso prodotti con ottimi rapporti qualità/prezzo. La funzionalità strategica dei mercati all’ingrosso è quella di fare incontrare domanda e offerta, diventa essenziale, anche in una visione prospettica, l’utilizzo di tecnologie, nello specifico il poter utilizzare un portale dove tutti i fornitori/pescatori/trasformatori/commercianti, possono caricare la loro disponibilità di pesce, su base nazionale sarà sicuramente utile per accorciare sensibilmente gli attori della filiera e ampliare una serie di prodotti ancorati alla pesca sostenibile che hanno difficoltà di trovare sbocchi commerciali”.

La dott.ssa Simona Cantagallo, nutrizionista e vicepresidente dell‘Associazione italiana nutrizionisti in cucina (AINC), ha spiegato come alimentazione e ambiente sono due facce della stessa medaglia, “è importantissimo sensibilizzare i consumatori – spiega la dott.ssa Cantagallo – verso scelte alimentari consapevoli e sostenibili dalla spesa alla cucina, per avere piatti gustosi, sani ed ecosostenibili. È importante anche cercare di aiutarli e guidarli nell‘acquisto di specie ittiche non a rischio magari meno conosciute, ma altrettanto buone sia dal punto di vista organolettico e del gusto, scegliendo metodi di cottura sani, veloci, e che ci permettano di risparmiare, come la cottura a vapore o la vasocottura. Con dei piccoli cambiamenti nello stile di vita, anche a tavola, ognuno di noi può fare la sua parte per tutelare il pianeta e la nostra salute”.

Durante il suo intervento il dott. Simone Platania, dirigente veterinario del Dipartimento di Prevenzione Veterinaria dell’ASP di Catania, in qualità di controllore ufficiale di stabilimenti del settore ittico ha illustrato l’attività che svolge e i tipi di controlli ufficiali che il Dipartimento effettua lungo la filiera ittica a tutela della salute pubblica: “I nostri controlli iniziano sin dalla produzione primaria, vale a dire dai motopescherecci registrati, negli stabilimenti riconosciuti, fino ad arrivare alla vendita al dettaglio; pescherie, mercati rionali, ristorazioni, quindi a garanzia del consumatore finale. Gli esami che effettuiamo garantiscono la salubrità del pescato che arriva al consumatore, infatti, oltre ai controlli sulla tracciabilità effettuiamo anche campioni microbiologici, ricerca dei limiti di metalli pesanti, tutto a garanzia della sicurezza del prodotto e di conseguenza della nostra salute”.

“La tappa di oggi segna un traguardo importante per il Progetto Food Hub che, con il tour, è al suo giro di boa. La piattaforma del Progetto è ora a disposizione degli operatori della filiera ittica e dei consumatori finali. Verificare la presenza di determinati prodotti ittici all’interno dei mercati all’ingrosso e, conseguentemente, prendere i contatti con gli operatori grossisti che operano in tali strutture renderà le commercializzazioni all’interno dei mercati più semplici e smart grazie anche all’ auto-compilazione dei contratti specifici per l’acquisto dei prodotti – ha commentato Riccardo Cuomo, Direttore di BMTI – In più, coerentemente al Progetto, l’aspetto della sostenibilità e della stagionalità del prodotto rimangono fondamentali. I prodotti disponibili, infatti, appartengono alle tipologie individuate nelle linee commerciali del Progetto, corrispondenti quindi a determinati criteri di sostenibilità. Questo, mi auguro rappresenti un plus per coloro che si accrediteranno alla piattaforma. Durante il prossimo incontro al mercato del Suffragio di Milano, il 30 marzo, sapremo darvi maggiori informazioni sullo sviluppo del Progetto”.

Fabio Massimo Pallottini, Presidente di Italmercati – la rete nazionale dei mercati all’ingrosso – commenta “Il Food hub rappresenta un importante momento di riflessione per un settore come quello ittico cruciale per l’economia siciliana. Una filiera sana, integrata, competitiva che pone al centro i Mercati ittici permette di garantire un prodotto sicuro, tracciato e di qualità, fondamentale per il consumatore e rappresenta un motore di sviluppo economico e occupazionale per gli operatori. Abbiamo vissuto dei mesi difficili, caratterizzati dall’aumento del costo delle materie prime che ha colpito con particolare forza il settore ittico. È tempo di andare avanti. Progetti come quello realizzato dal Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare e delle Foreste e da Unioncamere, con la collaborazione di Italmercati e BMTI, consentono a tutta la filiera di confrontarsi e trovare nuovi strumenti, come la nuova piattaforma di Food Hub. Un’iniziativa volta ad  incrementare i consumi di prodotti freschi e sostenibili e a ridurre la pressione sulle specie pescate nei nostri mari, in un’ottica di sostenibilità economica della filiera ittica”.

Hanno partecipato al dibattito altresì il Capitano di vascello Francesco Pantano portando il saluto della direzione marittima di Catania e il Dirigente del Reparto di Polizia Commerciale del Comune di Catania, Giovanni Oliva, spiegando la funzione tecnico-amministrativa che svolge il Reparto.

A conclusione dell’evento, con l’obiettivo di sensibilizzare al consumo di prodotti sostenibili, lo chef Alfio Visalli ha condotto uno show cooking durante il quale è stato possibile degustare prodotti locali, pescati con sistemi di cattura sostenibili. Tra le preparazioni, alici e beccafico “nude e crude”, palamita salinato, cefalo, vongole. Tutte le pietanze preparate hanno rispettato le caratteristiche dell’evento.




Maltempo, Confagricoltura Sicilia: attivare lo stato di calamità

Il maltempo che in questi giorni ha investito l’Isola ha creato danni ingenti alle coltivazioni, soprattutto nella Sicilia sud-orientale. I danni hanno coinvolto migliaia di ettari di terreni e strutture mettendo in ginocchio gli agricoltori siciliani. Le condizioni delle strade e l’incuria di torrenti, fiumi e canali di scolo non hanno attenuato i problemi, con arterie rurali rese impraticabili a causa di detriti, crolli e allagamenti, rendendo complessi anche i soccorsi.

Rosario Marchese Ragona, Presidente regionale di Confagricoltura Sicilia, dichiara: “Le condizioni meteo avverse e i cambiamenti climatici sono sempre più evidenti e stanno decimando le nostre produzioni di eccellenza. Le condizioni delle infrastrutture non aiutano ad attenuare i danni, il dissesto idrogeologico che ne deriva riduce di volta in volta superficie disponibile. Occorre attivarsi immediatamente e tutelare con ogni mezzo l’agricoltura siciliana”.

“Confagricoltura Sicilia – prosegue Marchese Ragona – chiede di attivare immediatamente lo stato di calamità e di prevedere risorse per il ristoro dei danni subiti attivando il Fondo di Solidarietà Nazionale. Facciamo inoltre appello al Governo regionale affinché convochi un tavolo con la Protezione Civile per avviare strumenti utili alla prevenzione dei danni: occorrono opere di bonifica straordinaria dei canali di scolo, di riforestazione e di messa in sicurezza”.

“Nell’immediato – conclude il Presidente di Confagricoltura Sicilia – bisogna garantire i giusti ristori agli agricoltori siciliani in tempi certi e celeri”.




Maltempo, Coldiretti: ecco la conta dei danni ​​​24 tempeste in Sicilia mentre al nord e’ allarme siccità

Campagne sott’acqua, danni alle serre, alberi abbattuti ma anche raccolta degli ortaggi e degli agrumi bloccata per effetto di violenti temporali e bufere di vento che hanno colpito città e campagne in Sicilia. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sui danni provocati dall’ondata di maltempo sull’ Isola. Nell’arco di due giorni l’uragano Nikola – sottolinea la Coldiretti – ha provocato ben 24 eventi estremi tra bombe d’acqua e tempeste di vento concentrate soprattutto sul versante orientale della regione secondo l’analisi della Coldiretti sulla base su dati dell’European Severe Weather Database (Eswd). Il maltempo -precisa la Coldiretti – ha interessato a macchia di lopardo anche altre regioni del meridione come la Calabria e la Sardegna dove è stato rilevato addirittura un tornado a Villaputzu. L’Italia è spaccata in due con il su finito sott’acqua ed il nord che fa i conti con una gravissima siccità dopo un 2022 in cui nel settentrione si è registrata la caduta del 40% di precipitazioni in meno, con terreni, fiumi e laghi a secco ma anche lo scarso potenziale idrico stoccato sotto forma di neve nelle montagne. Al Ponte della Becca (Pavia) il fiume Po si trova a -3,2 metri rispetto allo zero idrometrico con le rive ridotte a spiagge di sabbia come in estate mentre i grandi laghi hanno percentuali di riempimento che vanno dal 35% del lago di Garda al 37% di quello Maggiore fino ad appena al 21% di quello di Como, secondo le rilevazioni della Coldiretti. Una situazione preoccupante anche in vista dei prossimi mesi quando – conclude la Coldiretti – le coltivazioni avranno bisogno di acqua per crescere.




Maltempo: Coldiretti, Sicilia colpita da 3 eventi estremi in 1 giorno

Tre eventi metereologici estremi in un solo giorno mandano la Sicilia sott’acqua per effetto di violenti temporali e bufere di vento che hanno colpito città e campagne.  E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulla base su dati dell’European Severe Weather Database (Eswd) sugli effetti dell’ondata di maltempo che ha devastato il sud. Se a Siracusa – sottolinea la Coldiretti – si è abbattuta una vera e propria bomba d’acqua, un violento temporale ha interessato nella provincia anche il comune di Cassaro mentre  a Catania si contano i danni della bufera di vento,  ma la situazione di emergenza riguarda tutta la Sicilia e per la neve anche Vibo Valentia in Calabria.

Campagne sott’acqua, bloccata la raccolta degli agrumi, danni alle serre, alberi abbattuti e – sottolinea la Coldiretti – difficoltà a raggiungere le aziende a causa del forte vento, della pioggia e della neve. Tra gli effetti del maltempo preoccupar la discesa della colonnina di mercurio con il gelo che rischia di bruciare fiori e gemme di piante e alberi, con pesanti effetti sui prossimi raccolti dopo che – ricorda la Coldiretti – il caldo anomalo ha favorito il risveglio anticipato delle varietà più precoci. I danni riguardano anche il maggiore costo per il riscaldamento per proteggere – continua Coldiretti – le produzioni di ortaggi e fiori nelle serre.

L’Italia è spaccata in due con il su finito sott’acqua ed il nord che fa i conti con una gravissima siccità dopo un 2022 in cui nel settentrione si è registrata la caduta del 40% di precipitazioni in meno, con terreni, fiumi e laghi a secco ma anche lo scarso potenziale idrico stoccato sotto forma di neve nelle montagne. Al Ponte della Becca (Pavia) il fiume Po si trova a -3,2 metri rispetto allo zero idrometrico con le rive ridotte a spiagge di sabbia come in estate mentre i grandi laghi hanno percentuali di riempimento che vanno dal 35% del lago di Garda al 37% di quello Maggiore fino ad appena al 21% di quello di Como, secondo le rilevazioni della Coldiretti. Una situazione preoccupante anche in vista dei prossimi mesi quando – conclude la Coldiretti – le coltivazioni avranno bisogno di acqua per crescere.




Agroalimentare, matrimonio “d’oro” tra Arancia Rossa di Sicilia IGP e Prosecco DOC

Le bollicine del Prosecco Doc incontrano il vivido rosso dell’Arancia Rossa di Sicilia IGP. Un cocktail Mimosa d’eccezione, quello nato dal mix di due eccellenze italiane tutelate dai rispettivi Consorzi, tenuto a battesimo nei locali della prestigiosa fiera Vicenza Oro, dal presidente del Consorzio Arancia Rossa di Sicilia IGP, Gerardo Diana e dal vice presidente del Consorzio Prosecco Doc, GianGiacomo Bonaldi Scotti. Presente anche la madrina del Mimosa Rossa, Elena Albertini, vicepresidente del Consorzio Arancia Rossa.

“È stato un piacere e un onore accostare il nostro frutto a quello di un prodotto ambasciatore della qualità italiana nel mondo come il Prosecco. Un connubio nato dall’amicizia personale e dalla volontà di difendere la genuinità dei prodotti italiani, a volte ingiustamente sotto tiro”, ha detto il presidente Diana.

“Stiamo già lavorando ad un nuovo incontro e anche ad una collaborazione tra i nostri due consorzi che potrebbe portare presto a succose e frizzanti sorprese”, sottolinea la vicepresidente del Consorzio Elena Albertini.

“La collaborazione con l’Arancia di Sicilia IGP – commenta Stefano Zanette, presidente del Consorzio di tutela del Prosecco DOC – costituisce l’ennesimo esempio di come le eccellenze italiane possano, facendo squadra, conquistare nuove quote di mercato portando sempre più in alto la migliore italianità nel mondo. Il nostro Paese è ricco di preziosità e il loro incontro può far nascere degli abbinamenti straordinari. Questo cocktail ne offre un’interessante dimostrazione”.




Clima, Coldiretti: domani 3/12 Italia diventa tropicale con banane e mango

Con temperature superiori ai 20 gradi alla vigilia dell’inverno in Sicilia si raccoglie la frutta tropicale che sarà possibile toccare con mano con la prima esposizione della grande varietà di frutti che negli ultimi anni hanno “invaso” le campagne portando nuovi colori, profumi e sapori e sapori. L’appuntamento – spiega Coldiretti – è per domani sabato 3 dicembre dalle ore 9,00 al Villaggio Coldiretti di Palermo, da Piazza del Teatro Politeama a Piazza Castelnuovo, dove accorreranno migliaia di agricoltori assieme al presidente di Coldiretti Ettore Prandini e al Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida al quale sarà offerta la prima macedonia tropicale interamente Made in Italy.

I cambiamenti climatici hanno modificato stagioni, precipitazioni e temperature provocando l’arrivo in Italia delle coltivazioni di frutta tropicale con piante esotiche in grado di resistere a condizioni meteo sempre più estreme e calde con il boom di produzioni agricole un tempo impensabili nella Penisola, dalle banane agli avocado, dal lime al mango.

Proprio la Sicilia rappresenta infatti la frontiera del Paese dove più evidenti sono gli effetti della tropicalizzazione del clima che sta rivoluzionando l’agricoltura con il moltiplicarsi di eventi estremi e danni ma anche con l’arrivo di nuove colture, mai viste nel passato in Italia. Per l’occasione verrà diffuso lo studio Coldiretti “Cambiamenti climatici, i boom dei tropicali Made in Italy” con analisi sulla crescita dei frutteti esotici e sulle tendenze di consumo.

Focus anche sugli effetti del micidiale mix tra cambiamenti climatici e consumo di suolo con il devastante impatto su cittadini ed imprese, le proposte della Coldiretti e le misure previste in manovra e nel Pnrr.

Al villaggio Coldiretti di Palermo fino a domenica sarò possibile toccare con mano la centralità e i primati dell’agricoltura italiana messi a rischio da guerra e rincari energetici e vivere un giorno da contadino tra le aziende agricole ed i loro prodotti, a tavola con gli agrichef, in sella agli asini e tra gli altri animali, nelle fattorie didattiche e negli agriasili dove i bambini possono imparare a impastare il pane o a fare l’orto.




Arriva a Palermo il Villaggio contadino della Coldiretti

Arriva a Palermo il Villaggio della Coldiretti per toccare con mano la centralità e i primati dell’agricoltura italiana messi a rischio da guerra e rincari energetici e vivere un giorno da contadino tra le aziende agricole ed i loro prodotti, a tavola con gli agrichef, in sella agli asini e tra gli altri animali, nelle fattorie didattiche e negli agriasili dove i bambini possono imparare a impastare il pane o a fare l’orto.

L’appuntamento è nel cuore di Palermo, da Piazza del Teatro Politeama a Piazza Castelnuovo, dove accorreranno migliaia di agricoltori dalle diverse regioni, assieme al presidente di Coldiretti Ettore Prandini, a partire dalle ore 9,00 di venerdì 2 dicembre, fino a domenica 4 dicembre, per far conoscere la biodiversità e la sostenibilità dell’agricoltura italiana, il modello basato sulla distintività e la qualità del made in Italy agroalimentare, lo spirito imprenditoriale dei giovani agricoltori e le frontiere dell’innovazione.

Per i tre giorni di manifestazione si alterneranno esponenti istituzionali, rappresentanti della società civile e studiosi che, all’indomani delle elezioni politiche, discuteranno su esclusivi studi e ricerche elaborate per l’occasione dalla Coldiretti sui temi della crisi energetica scatenata dalla guerra, dell’alimentazione e dei rischi connessi all’affermarsi di modelli di consumo omologanti, a partire dall’arrivo sulle tavole del cibo sintetico a minacciare la salute dei cittadini e la sopravvivenza stessa del Made in Italy agroalimentare, ma anche di sostenibilità, ambiente e salute.

Ci sarà una maxifattoria dove scoprire gli animali salvati dall’estinzione grazie al lavoro di generazioni riconosciuto e sostenuto dai “Sigilli” di Campagna Amica con la più grande opera di valorizzazione della biodiversità contadina mai realizzata in Italia.

Il Villaggio Coldiretti di Palermo è anche l’unico posto al mondo dove per l’intero week end tutti potranno vivere per una volta l’esperienza da gourmet con il miglior cibo italiano al 100% a soli 8 euro per tutti i menu preparati dai cuochi contadini che hanno conservato i sapori antichi del passato.
Spazio al più grande mercato a chilometri zero con Campagna Amica dove acquistare direttamente dagli agricoltori provenienti da tutta Italia le più golose tipicità del Paese ma anche le eccellenze agroalimentari di Filiera Italia e i prodotti dalle aziende di agricoltura sociale impegnate nel reinserimento socio lavorativo di soggetti disagiati, disabili o problematici, nell’educazione ambientale e nei servizi alle comunità locali. Sarà anche possibile fare la Spesa sospesa, l’iniziativa di solidarietà lanciata da Campagna Amica per donare prodotti agroalimentari 100% italiani alle famiglie bisognose.

Al Villaggio si potranno anche scoprire le opportunità e i pacchetti vacanze offerti dagli agriturismi di Campagna Amica, promossi da Terranostra, con percorsi e consigli per fermarsi a mangiare e a dormire nel rispetto dell’ambiente e della tradizione culinaria delle nostre campagne

Un intero settore è dedicato alla pet therapy e al ruolo degli animali nella cura del disagio. Ma al Villaggio verrà realizzato anche il primo giardino terapeutico-sensoriale, gli orti con i tutor e lo spazio Generazione agricoltori dedicato alle idee dei giovani imprenditori agricoli che fanno innovazione nel Paese.

Ma per la prima volta si potrà andare a scuola di olio extravergine italiano nell’Oleoteca e nell’Enoteca del Villaggio, dove si potranno degustare cocktail all’extravergine, vini e birra agricola, o seguire le lezioni di agricosmesi con i trucchi di bellezza della nonna.

 




Anbi, solo il caso ha evitato una nuova tragedia idrogeologica in Sicilia

Le esondazioni dei torrenti Bajano e Verderame, che hanno allagato nei giorni scorsi Trapani e dintorni, senza fortunatamente provocare vittime, sono solo gli ultimi episodi, in ordine di tempo, di una serie di eventi estremi,  che stanno caratterizzando questo inizio d’autunno soprattutto nel CentroSud, dove violenti nubifragi si accompagnano a periodi di caldo quasi estivo, caratterizzati da  alte temperature sia dell’aria che del mare. Nello specifico, l’evento del 13 Ottobre scorso, che ha provocato la tracimazione dei due corsi d’acqua, ha visto rovesciarsi sulla città siciliana, in sole 2 ore, 80 millimetri di pioggia, quando, non di rado, in un intero anno ne cadono a malapena mm. 300. Seppur spalmate nell’arco di 48 ore, quantità di pioggia, superiori ai 50 millimetri si sono registrate, negli stessi giorni, anche in altre località siciliane, quali Cesarò (mm.82,4), Caronia (mm. 65,4), Sciacca (mm.51,2 ), Salemi (mm. 51), confermando l’Isola fra i territori più “umidi” di un’ “Italia idricamente rovesciata”.

Solo il caso ha voluto che i nubifragi abbiano colpito la provincia di Trapani, dove solo l’1,2% degli abitanti vive in zone soggette a medio-alto rischio di allagamento e lo 0,8% in zone ad elevato o molto elevato rischio di frane (fonte: ISPRA).

Ben diverse sarebbero state le conseguenze, se l’evento estremo si  fosse abbattuto sulle province di Palermo (dove il medio-alto rischio idraulico interessa il 9,3% della popolazione ed il rischio frane tocca il 2,8% degli abitanti) o Messina, dove il medio-alto pericolo idrogeologico coinvolge il 9,7% degli abitanti, di cui il 2,4% è a rischio di frane.

“Tali dati – indica Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) al nuovo Governo – evidenziano, da un lato, la necessità di aumentare la resilienza delle comunità attraverso la realizzazione di adeguate infrastrutture, capaci di trattenere le ondate di piena, dall’altro, di provvedere celermente all’approvazione della legge contro l’eccessivo consumo di suolo, che giace da anni nei meandri parlamentari.”

L’attuale condizione idraulica conferma la visione profetica, espressa dal principe, Fabrizio Salina, ne “Il Gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa:   “…questo clima che c’infligge sei mesi di febbre a quaranta gradi; li conti, Chevalley, li conti: Maggio, Giugno, Luglio, Agosto, Settembre, Ottobre; sei volte trenta giorni di sole a strapiombo sulle teste… e poi l’acqua che non c’è o che bisogna trasportare da tanto lontano che ogni sua goccia è pagata da una goccia di sudore; e dopo ancora le piogge, sempre tempestose che fanno impazzire i torrenti asciutti, che annegano bestie e uomini proprio lì dove una settimana prima le une e gli altri crepavano di sete…”.

“A 64 anni dalla pubblicazione del libro, nulla è cambiato” conclude Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI.




A Scoglitti, il prossimo sabato, convegno sulla pesca nei mari del sud est della Sicilia

Si terrà il prossimo sabato, 8 ottobre, nella sede dell’Associazione Pescatori San Francesco di Scoglitti presso via Catania 20, il convegno sul tema “La pesca nel sud est della Sicilia: sostenibilità e criticità”. L’incontro, che prenderà il via alle 17.30, rientra nel programma delle iniziative di promozione del pescato locale facenti parte del progetto “Street & Truck Food Festival” sostenuto dal Dipartimento Regionale Pesca Mediterranea della Sicilia e giunto alla sua quarta edizione. Ad attuare il progetto, finanziato dal Dipartimento della Pesca con i fondi del PO FEAMP 2014-2020 mis. 5.68 cod. progetto 12/MCO/22, è l’Associazione Pescatori “San Francesco” di Scoglitti.

Sarà un’occasione per poter fare un focus sulle opportunità e sulle criticità della pesca nel sud est della Sicilia, fonte di reddito per numerose famiglie, tra sostenibilità e sfruttamento delle risorse, un tema che da decenni è al centro degli studi dei ricercatori e di discussioni del mondo politico. Lo si farà alla presenza degli amministratori dei comuni di Vittoria, Licata, Gela, Acate, Comiso, Santa Croce Camerina, Ragusa, Scicli, Pozzallo, Ispica e del Libero Consorzio Comunale di Ragusa Prevista la partecipazione della deputazione regionale ragusana, dei rappresentanti del Dipartimento Regionale della Pesca Mediterranea, della Guardia Costiera, di Slow Food Sicilia, Slow Food Ragusa, dell’Università degli Studi di Catania, della Stazione Zoologica Anton Dorhn, del Museo di Storia Naturale di Comiso, del CNA di Vittoria, dell’Associazione Trofeo del Mare, dell’Istituto Comprensivo “L. Sciascia” di Scoglitti, dell’Istituto di Istruzione Superiore “Marconi” di Vittoria, dell’Istituto Superiore Alberghiero Gesualdo Bufalino di Comiso, della ProLoco di Vittoria, e del WWF Sicilia che, tra l’altro per l’occasione, organizzerà un point per la raccolta fondi da destinare alla realizzazione di “Urban Nature 2022- progetto aule natura negli ospedali pediatrici”.

Al termine del convegno presso il mercato del pesce è prevista una degustazione di prodotto ittico in abbinamento ad alcuni vini del Consorzio di tutela Cerasuolo di Vittoria Docg e Vittoria Doc.

Ad arricchire la serata, presso la chiesa San Francesco di Paola, la mostra d’arte presepiale “Presepe d’aMare” promossa dall’associazione l’Arco di Vittoria, e la mostra di ceramiche, attrezzi da pesca presso il faro di Scoglitti.




Copagri Sicilia: Natale Mascellino confermato presidente all’unanimità

Il Consiglio Generale della Copagri Sicilia, riunitosi nell’ambito dei lavori del VI° Congresso della Federazione, svoltosi nel fine settimana alle Cantine Patria di Solicchiata (CT), ha confermato all’unanimità Natale Mascellino presidente per il prossimo mandato.

 

“Voglio ringraziare tutti i delegati per la fiducia riposta in me, assicurando loro – ha affermato Mascellino dopo la conferma – che la Copagri Sicilia continuerà a porsi come interlocutore delle istituzioni regionali, mantenendo l’atteggiamento costruttivo e propositivo che da sempre ci contraddistingue; la mia intenzione è quella di portare avanti il percorso di crescita della Federazione, continuando a lavorare per un’agricoltura sempre più sostenibile, inclusiva e intelligente, che punti su innovazione, multifunzionalità e agroenergie”.

 

“Il progressivo peggioramento delle condizioni reddituali dei produttori agricoli – ha spiegato Mascellino – insieme agli effetti socioeconomici della congiuntura attuale, con incrementi record dei costi di produzione e dell’energia, sta rendendo sempre più urgente la necessità di mettere in campo un impegno straordinario per risollevare le sorti del tessuto produttivo regionale; per tali ragioni, chiediamo sin da ora al nuovo Governo regionale di aprire un confronto costante con le parti sociali sulle politiche di sviluppo per la Sicilia”.

 

“Crediamo, infatti, che l’agricoltura possa rappresentare un volano per uno sviluppo sostenibile, in ragione del significativo contributo che il settore primario e i produttori agricoli possono dare alla ripresa dell’economia, ma anche in termini di benefici sociali, di difesa e valorizzazione delle risorse del territorio, dell’ambiente, dei saperi e delle specificità agroalimentari delle nostre comunità”, ha rimarcato il presidente.

 

“Ma per fare ciò, è necessario superare i vincoli atavici che danni frenano lo sviluppo del Primario putando su interventi per calmierare i costi del lavoro e dell’energia e per garantire la trasparenza dei prezzi, contrastando i fenomeni speculativi e favorendo l’internazionalizzazione”, ha suggerito il presidente della Copagri Sicilia concludendo i partecipati lavori congressuali.

 

A salutare l’assemblea Copagri, esaltata all’esterno da imprenditori e stand di “Piazza Copagri” con i prodotti della terra e del mare di Sicilia, sono stati anche, fra gli altri, il segretario generale della Uila-UIL Stefano Mantegazza, il segretario generale della Flai-CGIL Sicilia Tonino Russo e i presidenti regionali della Confagricoltura Rosario Marchese Ragona e della Cia-Agricoltori Italiani Graziano Scardina. Nella sessione pomeridiana dei lavori si è svolta una tavola rotonda sulle “Strategie per la promozione dell’agroalimentare siciliano”, alla quale sono intervenuti, fra gli altri, il direttore generale del Dipartimento Agricoltura della Regione Dario Cartabellotta, il direttore generale dell’Università di Catania Giovanni La Via e il direttore dell’Istituto regionale del Vino e dell’Olivo-IRVOS Gaetano Aprile.

 




Copagri Sicilia: agricoltura + pesca= lavoro. Il 10/09 a Solicchiata (Ct) il VI° Congresso regionale

Le strategie per la promozione sui mercati nazionali e internazionali delle numerose produzioni di eccellenza del primario siciliano saranno solo alcuni degli argomenti al centro dei lavori del VI° Congresso della Copagri Sicilia, che si terrà sabato 10 settembre alle Cantine Patria di Solicchiata, frazione di Castiglione di Sicilia (CT), e sarà dedicato al tema “Agricoltura + pesca = lavoro”.

 

 

alle ore 10:30la sessione mattutina del Congresso.

 

16:00 

 

alle ore 18:30qui.




Agrumicoltura, Diana (Arancia Rossa di Sicilia): Iscrizioni al Consorzio in aumento

“La campagna di adesione al Consorzio per la stagione 2022 – 2023 ci sta regalando grandi soddisfazioni. Crescono le richieste di nuove iscrizioni e la maggior parte dei nostri soci hanno già rinnovato l’iscrizione per la stagione che si aprirà a dicembre prossimo”, così il presidente del Consorzio Arancia Rossa di Sicilia, Gerardo Diana sui soddisfacenti risultati della campagna di iscrizione al Consorzio Arancia Rossa di Sicilia IGP avviata a metà giugno.

“Essere partiti col piede giusto è per noi grande motivo di soddisfazione e una conferma del buon lavoro di squadra svolto in questi mesi. È passato un mese dall’inizio della campagna per il rinnovo, ci ritroviamo già con tanti nuovi soci e invitiamo i pochissimi soci che non avessero ancora rinnovato a farlo entro il 31 luglio. Per le nuove iscrizioni c’è invece tempo fino al 30 settembre, data in cui comunicheremo il numero definitivo dei soci.”

“Per l’Arancia Rossa di Sicilia IGP, quella che ci siamo appena lasciati alle spalle è stata un’annata per certi versi eroica. Abbiamo combattuto contro alluvioni, gelo, siccità e sicuramente continueremo a produrre in condizioni di svantaggio per gli irrisolvibili problemi di distribuzione dell’acqua, per la logistica e per infrastrutture penalizzanti. Ciò nonostante, gli agricoltori del nostro frutto IGP hanno lavorato e continueranno a lavorare per stare da protagonisti in un mercato che ormai riconosce il valore aggiunto di un frutto come il nostro, fortemente legato al territorio tra le pendici dell’Etna, la piana di Catania e lo Jonio”.

“La scommessa per la prossima stagione è diventare un marchio sempre più riconosciuto dai consumatori. Durante un recente appuntamento tenutosi a Ragusa per tracciare la rotta del futuro per le Dop e Igp siciliane, una ricerca targata Iulm ci ha messo sul podio dei prodotti siciliani Dop  e IGP più conosciuti in Italia: Una bella soddisfazione e uno sprone per fare ancora meglio nel futuro prossimo. Per l’Arancia Rossa di Sicilia IGP le sfide immediate da affrontare riguardano, l’innovazione, il completamento della riconversione degli agrumeti colpiti dal Tristeza virus e la promozione del prodotto in Italia e all’estero”.

A proposito di estero, rinnovo il mio appello ai nostri rappresentanti a Bruxelles a tenere alta la guardia in difesa di tutto il variegato mondo delle produzioni Dop e Igp italiane.

La riforma europea delle DOP e IGP, un sistema che negli anni ha dimostrato di funzionare benissimo, è per noi italiani decisiva per questo motivo consorzi DOP – IGP, istituzioni e rappresentanti europei dovranno parlare con una sola in sede di negoziato e noi non mancheremo di continuare a dare il nostro contributo di idee.

In Italia abbiamo 3400 realtà tra DOP IGP e SGT. Un comparto che muove un fatturato di 17 miliardi in Italia ed un sistema da tutelare per la sua unicità e per la sua capacità di creare valore aggiunto.




Pesca di Leonforte IGP, il neo Consorzio si presenta al territorio: Facciamo rete

Il quadro è quello della Granfonte, la maestosa fontana monumentale di Leonforte, simbolo di storia, territorio e rete sociale. E’ alla sua ombra, per omaggiarne il patrimonio artistico e culturale e la spinta creativa, che il Consorzio di tutela della Pesca di Leonforte IGP ha voluto svolgere il 15 luglio l’evento “Il futuro si costruisce oggi”, finalizzato a presentare una realtà “ricca di potenzialità sociali, culturali e economiche”. Parole d’ordine: fare squadra, fare rete. L’invito si è concretizzato nell’adesione all’evento, e più in generale nel supporto al Consorzio, di rappresentanti di istituzioni e associazioni locali, provinciali e regionali, nella partecipazione del DOS Sicilia e nell’impegno da parte dei Comuni dell’areale di produzione della celebre Pesca IGP a sottoscrivere un Protocollo d’Intesa col Consorzio. Presente anche la Dirigente del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Roberta Cafiero.

Riconosciuto dal Mipaaf il 21 aprile, il Consorzio della Pesca di Leonforte IGP rappresenta il 92% della produzione di questa eccellenza siciliana. In questi primi tre mesi di attività, ha già presentato ai Comuni di Agira, Assoro, Calascibetta, Enna e Leonforte (areale di produzione) un protocollo d’intesa che unisce le amministrazioni e il Consorzio nell’azione di valorizzazione della Pesca e promozione del territorio. L’iniziativa “Insieme per la Pesca di Leonforte IGP” è stata accolta con favore dalle amministrazioni locali che hanno riconosciuto il valore economico e sociale del partenariato, impegnandosi a sottoscriverlo ufficialmente in tempi utili. Presenti alla Granfonte, i sindaci Salvatore Carmelo Barbera (Leonforte) e Maria Gaetana Greco (Agira), il vice Sindaco Francesco Comito (Enna), l’Assessore al turismo Salvatore Bannò (Assoro).

“Questa prestigiosa location manifesta perfettamente due elementi fondamentali per la produzione della Pesca di Leonforte IGP: il sole e l’acqua. Il Consorzio, che ho l’onore di rappresentare, è stato istituito sette mesi fa e riconosciuto da appena tre mesi, siamo altamente rappresentativi e ci piace definirci custodi della Pesca di Leonforte IGP”, ha dichiarato il presidente del Consorzio Domenico Di Stefano. Alla nuova realtà consortile, tutti i soci, invitati dal collega Antonio Di Leonforte, hanno espresso piena fiducia, posizionandosi al fianco del presidente e della direttrice Rita Serafini in un abbraccio corale. “Una parola che definisce una parte della nostra strategia operativa è rete”, ha aggiunto Di Stefano, menzionando la “costruzione di partnership con gli operatori del territorio”.

Per la direttrice del Consorzio di tutela della Pesca di Leonforte Igp Rita Serafini che arriva in Sicilia con vent’anni di esperienza a Roma a sostegno dei Consorzi di tutela nazionali, “la direzione è tracciata: si va avanti uniti, esprimendo appieno il significato dell’acronimo TEAM – Together Each Achieves More (Insieme ciascuno raggiunge di più, ndr) verso gli obiettivi condivisi di divulgazione e conoscenza diffusa della Pesca di Leonforte IGP e di tutto il suo areale di riferimento, nonché di vigilanza e tutela della stessa. E’ dalla squadra consortile – ha proseguito Serafini – che nasce e si articola il sistema reticolare che stiamo costruendo in due direzioni: quella pubblica, ad esempio attraverso il Protocollo di Intesa, e quella privata, come testimoniano le connessioni già avviate con i principali attori economici del territorio”.

L’editorialista Gabriella Grasso, moderatrice dell’evento, ha quindi passato la parola al presidente della Proloco di Leonforte Josè Trovato, al presidente del Consorzio della Denominazione di Origine Siciliana Massimo Todaro, alla responsabile comunicazione OP La Deliziosa Sarah Bua e al presidente della Banca Credito Cooperativo La Riscossa di Regalbuto Arturo Lavignera. Supporto all’attività del neo-consorzio è stato espresso in apertura dei lavori anche dal vice prefetto Giuseppe Sindona, dal funzionario direttivo dell’Ispettorato Agrario Fabiola Dello Spedale, dal commissario Consorzio di Bonifica Francesco Niccodemo, dal presidente CIA regionale Giuseppe Scardino, dal rappresentante Confagricoltura Marcello Melfa, dalla direttrice Confartigianato Enna Angela Maccarrone e dal direttore CNA Enna Stefano Rizzo. L’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone ha accolto e incoraggiato il lavoro del Consorzio di tutela per la promozione del territorio attraverso l’agroalimentare di qualità, mettendone in risalto la potenziale spinta turistica e correlate esigenze infrastrutturali.

La dirigente del Ministero Politiche Agricole Alimentari e Forestali Roberta Cafiero, arrivata a Leonforte dalla capitale per seguire i lavori, ha concluso l’evento sottolineando l’importanza dell’acronimo IGP, del valore strategico del fare squadra, plaudendo al Consorzio per la progettualità già avviata che vede in campo diverse iniziative di grande interesse e impatto economico e sociale, tra cui appunto il partenariato con i comuni dell’areale.

L’evento si è concluso con un brindisi augurale di lunga vita al consorzio di tutela e un assaggio dei prodotti DOP e IGP siciliani gentilmente offerti dal Consorzio DOS.




Cia Sicilia, Scardino: Eccessivo costo materie prime, carburanti, energia, fertilizzanti e agrofarmaci mette in ginocchio agricoltori

L’Assemblea dei quadri della CIA Sicilia si inserisce in un contesto di mobilitazione nazionale degli agricoltori. L’eccessivo costo delle materie prime, dei carburanti, dell’energia, dei fertilizzanti, dei mangimi e degli agrofarmaci, la siccità che ha colpito la Sicilia durante i mesi invernali accompagnata dal caldo torrido delle ultime settimane, stanno mettendo in ginocchio gli agricoltori Isolani compromettendo la tenuta economica e sociale delle imprese”. Lo ha detto il presidente regionale Cia Graziano Scardino, nel corso del suo intervento all’Assemblea dei quadri della CIA Sicilia che si è svolta questa mattina nella Sala Lanza dell’Orto Botanico di Palermo.

“Le basse rese produttive e l’incertezza dei prezzi di vendita – ha aggiunto Scardino – aumentano lo stato di disagio, pertanto chiediamo alle istituzioni misure concrete per calmierare i costi di produzione, certezza del reddito partendo dal prezzo minimo garantito dei prodotti agricoli, un serio piano di riordino del sistema irriguo che garantisca agli agricoltori la possibilità di irrigare le proprie colture”. “Inoltre, all’assessore regionale all’Agricoltura chiediamo di dare seguito alle misure di sgravio dei ruoli consortili – ha concluso Scardino – e di farsi portavoce presso il governo nazionale del profondo malessere degli agricoltori siciliani”.

“La crisi economica in atto, unità alla grave carenza idrica su ataviche difficoltà del settore – ha evidenziato il presidente nazionale di CIA Cristiano Fini – richiedono subito da parte del Governo un cambio di passo. Con i prezzi delle materie prime arrivati alle stelle, basti pensare ai fertilizzanti (+170%) e al gasolio agricolo (+130% nell’ultimo anno), l’agricoltura italiana rischia di chiudere i battenti con danni irreparabili per la sicurezza alimentare e la tenuta del comparto agricolo, sommati ai rischi irrecuperabili per l’ecosistema, sempre più compromesso dall’instabilità climatica. Le imprese agricole stanno perdendo liquidità e sono destinate a non fare reddito se non pioverà ancora per settimane e i campi soffriranno temperature oltre i 35°. Sono già in perdita produzioni fondamentali – ha sottolineato il presidente nazionale di CIA –  dal riso (-30%) al mais (-50%), quest’ultimo vitale per l’alimentazione degli allevamenti.

Dal Comitato esecutivo nazionale di Cia-Agricoltori Italiani l’ultima chiamata al Governo perché si inverta la rotta, mettendo al centro del Pnrr e dell’azione politica nazionale e regionale, le urgenze dell’Italia, affrontando la crisi economica, effetto della guerra in Ucraina, e i cambiamenti climatici come una priorità da gestire con rapidità e attraverso strumenti e soluzioni innovative, che mettano il settore al riparo anche dalle speculazioni. L’Italia deve rivedere il piano per la ripresa post pandemia – ha concluso Fini – andare oltre interventi contingenti e programmare aiuti cospicui per le imprese, oltre il credito d’imposta. Servono, dunque, misure significative contro la crisi energetica, le ripercussioni del conflitto Russia-Ucraina e l’emergenza siccità, ricordando che va ancora risolto il nodo manodopera e la pericolosa questione peste suina e gestione fauna selvatica”.

Ai lavori dell’Assemblea che avuto come focus “L’agricoltura isolana tra vertenze del passato e incertezze per il futuro”, sono intervenuti, fra gli altri, l’assessore regionale dell’Agricoltura Toni Scilla, il presidente del Centro Studi Pio La Torre Vito Lo Monaco, il professore Pietro Columba, il direttore dell’Università di Catania Giovanni La Via e l’autore del libro “Storia moderna dell’agricoltura siciliana”, Antonino Bacarella.