Nelle Marche esperienza nazionale di reinserimento lavorativo di detenuti, l’impegno di Anbi per il sociale

Espressione delle comunità locali nel segno della sussidiarietà, i Consorzi di bonifica ed irrigazione sono da sempre attenti anche alle esigenze sociali.

“È un impegno che, secondo diverse modalità ed obbiettivi, negli enti consortili coinvolge molte risorse, ma della cui importanza siamo tutti consapevoli” afferma Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI).

Il più recente esempio è il rinnovo, per un ulteriore triennio, del progetto “Stiamo lavorando per voi – 2”, dove il Consorzio di bonifica delle Marche è impegnato (in accordo con Regione, P.R.A.P. -Provveditorato Regionale Amministrazione Penitenziaria ed UEPE – Ufficio Esecuzione Penale Esterna) nella formazione lavorativa di persone sottoposte a misure detentive.

Il progetto è co-finanziato per la seconda volta da Cassa delle Ammende del Ministero della Giustizia,che lo ha valutato “un’innovazione nel panorama nazionale per la peculiarità della formazione e la fluida governance tra istituzioni pubbliche e private.” A dichiararlo è Marco Bonfiglioli, Direttore dell’Ufficio Detenuti e Trattamento del P.R.A.P. di Bologna, che prosegue: “La proposta dei tirocini formativi in favore di detenuti, come disegnato dai Consorzi di bonifica, è uno spartiacque nel percorso rieducativo per l’acquisizione di peculiari competenze ed opportunità di reinserimento nel contesto sociale.”

“Dopo aver valutato i tirocini degli anni precedenti  si possono trarre valutazioni positive sia sotto il profilo formativo e delle competenze acquisite che dal punto di vista rieducativo” commenta Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI.

Come già sperimentato nel primo triennio, i soggetti coinvolti (25 per anno) vengono assunti a tutti gli effetti dal Consorzio di bonifica delle Marche per un “tirocinio di inclusione sociale” della durata di sei mesi; l’ente consortile si occupa tanto della gestione amministrativa quanto della formazione tecnica e del “tutoring”.

Dopo un primo periodo di “training” e per tre giorni a settimana, i tirocinanti sono impiegati nei diversi siti operativi dell’ente consorziale dove, affiancati dal personale del settore dighe ed impianti irrigui, si occupano di manutenzione ordinaria dei manufatti e degli impianti idraulici, nonchè della gestione del verde.

“Nel momento in cui forniamo alle persone detenute l’opportunità e gli strumenti utili per potersi reinserire nel mondo del lavoro – dichiara Michele Maiani, Presidente del Consorzio di bonifica delle Marche – offriamo una prima e preziosa occasione per ritrovare quell’indipendenza economica, indispensabile per ricominciare. Ciò vuol dire che ci troviamo a lavorare fianco a fianco con persone, che vivono una pena detentiva per le ragioni più diverse, ma che meritano, a conclusione di questo percorso, di potersi reintegrare con la dovuta dignità nel tessuto sociale. Attraverso le nostre strutture e l’attenzione del personale cerchiamo di trasferire competenze, che possano essere appetibili sul mercato del lavoro.”

“L’azione posta in essere – afferma Sonia Specchia, Segretario Generale della Cassa delle Ammende -rientra nell’ambito di un disegno più ampio per favorire su tutto il territorio nazionale lo sviluppo del sistema integrato di servizi per il reinserimento socio-lavorativo delle persone in esecuzione penale. L’opera della Cassa delle Ammende – prosegue Specchia –  è rivolta prioritariamente ad assicurare l’azione di coordinamento degli stakeholder chiamati a garantire il reinserimento sociale; la Regione Marche ha aderito a questo, nuovo approccio metodologico, istituendo la cabina di regia con tutti gli attori istituzionali del settore.”

Conclude Elena Paradiso, Dirigente dell’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna di Ancona: “La prosecuzione di questo progetto è un segnale rassicurante, perché si dimostra un’azione concreta verso la riduzione della recidiva. L’attività di manutenzione delle zone boschive, degli alvei dei fiumi e delle zone a rischio idrogeologico è quasi un modo da parte del reo di risarcire la comunità per il danno arrecato.”




Confagricoltura. Agricoltura sociale: quattro i premiati 2024. Un bilancio di un milione di euro per 24 progetti. VIDEOINTERVISTE DI: Barrile, Santori

Un investimento di un milione di euro a sostegno dei progetti di agricoltura sociale sul territorio. Confagricoltura, Senior L’età della Saggezza Onlus e Reale Foundation, in collaborazione con la Rete delle Fattorie Sociali e l’Università di Roma Tor Vergata, sono convinte sostenitrici dello sviluppo delle attività che l’agricoltura realizza nell’ambito sociale, per promuovere la solidarietà e il valore delle persone attraverso questo comparto, fondamentale elemento inclusivo.

“Anche attraverso quest’iniziativa, di cui siamo particolarmente orgogliosi, intendiamo sottolineare l’importanza dell’agricoltura, non solo perché produce cibo sano, sicuro ed energia verde, ma anche perché non dimentica le fasce più deboli e fragili della popolazione, offrendo opportunità di riscatto sociale. Le nostre imprese agricole – ha affermato il direttore generale di Confagricoltura, Annamaria Barrile – riescono, senza rinunciare alla loro visione economica e imprenditoriale, a mettere in campo anche la loro dimensione etica. Un esempio di sostenibilità senz’altro da seguire”.

“Sono ormai otto anni che ci impegniamo a valorizzare i progetti di agricoltura sociale. I quattro premiati oggi – ha commentato Angelo Santori, presidente di Senior L’Età della Saggezza Onlus – confermano e rafforzano la validità del nostro impegno per sostenere le iniziative di agricoltura riconducibili alla solidarietà tra le generazioni, all’occupazione e all’assistenza sociosanitaria dei soggetti più deboli, rendendoli protagonisti di questo modello virtuoso d’inclusione e di tutela dei diritti civili. La nostra Onlus è da sempre impegnata a favorire e supportare l’integrazione tra i diversi attori dell’agricoltura sociale e la realizzazione di modelli di buone pratiche d’inclusione sociale nelle zone rurali”.

“Conferire questo prestigioso riconoscimento avvalora il ruolo svolto da Reale Group nel generare impatti positivi in ambito sociale” hanno affermato Virginia Antonini, Group Chief Sustainability & Institutional Communication Officer e Luca Rossin, responsabile Reale Foundation. “Questo impegno si fonda su solide relazioni con le eccellenze del nostro Paese, come Confagricoltura. Promuovere iniziative a favore dell’agricoltura sociale crea opportunità di inserimento lavorativo per i soggetti più fragili. Questa prospettiva incarna il nostro impegno continuo a contribuire positivamente alla comunità e al benessere delle persone secondo i nostri valori.”

“Anche quest’anno – ha sottolineato il presidente della Rete Fattorie Sociali, Marco Berardo Di Stefano – le realtà vincitrici potranno realizzare iniziative a favore di soggetti fragili. Fondamentale il ruolo della formazione degli operatori che, grazie alla borsa di studio per il Master in Agricoltura Sociale presso l’università di Tor Vergata, avranno la possibilità di perfezionare ulteriormente le proprie competenze. Auspico che possa riprendere presto il lavoro dell’Osservatorio nazionale dell’Agricoltura Sociale, completando così il percorso della legge nazionale, con la pubblicazione delle linee guida, strumenti essenziali per permettere all’’agricoltura sociale di esprimere tutto il proprio potenziale”.

In Italia le aziende agricole che, oltre alla coltivazione e all’allevamento, svolgono attività sociali sono cresciute del 250% in otto anni (fonte: ISMEA 2020). L’agricoltura sociale è praticata dal 12,5% del totale delle imprese agricole.

Di seguito le videointerviste: 

Agricoltura Sociale, Barrile: questa iniziativa conferma il nostro settore come perno centrale nell’inclusione. VIDEOINTERVISTA

Agricoltura sociale, Santori: centrale confronto con dimensione etica del territorio. VIDEOINTERVISTA

 

I PROGETTI PREMIATI

 

NO AUT di Cascina Don Guanella di Lecco è un progetto educativo per accompagnare alla vita adulta i giovani a rischio di esclusione, attraverso il coinvolgimento nella filiera agricola, dalla produzione ai processi di trasformazione dei prodotti. I ragazzi coinvolti collaboreranno alla produzione, lavorazione e commercializzazione di prodotti come ortaggi, piccoli frutti, vino, e semilavorati da essi derivati (miele, uova, formaggi), ma anche servizi di piccola ristorazione, secondo un modello di piccolo agriturismo, di bed and breakfast e per l’accoglienza di giovani maggiorenni, a fine percorso in comunità.  La cascina diventa così nuovo modello di sviluppo sostenibile, orientato alla promozione di maggiore uguaglianza e giustizia sociale, in grado di creare opportunità di lavoro per giovani svantaggiati, facendo crescere il tessuto locale e promuovendo un uso più sostenibile delle risorse energetiche.

TOURISM 4 ALL della Soc. Coop. Agricola Narnia di Foggia, presenta una proposta innovativa che, creando opportunità di integrazione, punta a realizzare un’occasione di inserimento sociale e un processo di cambiamento culturale. La scelta di intraprendere un’iniziativa di agricoltura sociale nel territorio dei Monti Dauni scaturisce da un’attenta analisi del territorio sociale, ambientale e delle politiche di welfare nel territorio. Questo progetto offre un servizio alla comunità territoriale, offrendo una vacanza a persone con disabilità fisica e/o psichica e a donne in situazione di svantaggio, nonché a minori e a giovani in condizione di disagio sociale e alle loro famiglie, mettendo a punto un soggiorno con un programma di attività agricole sociali da realizzare durante la permanenza in fattoria, specifiche per questo target di clienti.

IN CASSETTA dell’Azienda Agricola Gagliardo Briuccia Valentina è stata premiata per aver colto i nessi sociali, economici e produttivi che legano l’agricoltura a Palermo, diventando strumenti per promuovere l’integrazione di fasce deboli e fragili. L’azienda opera in un territorio a vocazione agrumicola, nella zona periurbana di Palermo, caratterizzata da dispersione scolastica, un’alta percentuale di minori in carico al Servizio Sociale, un tessuto multietnico e da un’urbanizzazione selvaggia. Il punto di forza del progetto è la collaborazione con l’associazione che eroga servizi socioeducativi e socioassistenziali sul territorio. L’obiettivo è il miglioramento delle condizioni di salute, sociali, emotive e cognitive con l’ausilio delle piante, l’educazione ambientale e alimentare, la salvaguardia della biodiversità, la conoscenza del territorio, potenziando le capacità dei soggetti disabili e sfruttando il potere terapeutico dell’interazione con la terra e coi suoi frutti.

Premio Speciale a La CASA DELLA LEGALITA’,di Forlì. TERRA LIBERA E SOLIDALE ha ottenuto la concessione, a Forlì, del terreno Ex Limonetti, di un’aula formativa e del circolo Ex-Marini, confiscati alla criminalità organizzata. L’obiettivo è creare uno spazio verde inclusivo, per promuovere attività ed eventi insieme alla protezione ambientale, allo sviluppo sostenibile della legalità e dell’economia circolare. Nel 2023 è iniziata la realizzazione della CASA DELLA LEGALITA’, con un orto biologico condiviso, per la realizzazione di attività formative e di orto-terapia destinate a persone disabili, svantaggiate e fragili, oltre che a studenti delle scuole primarie e secondarie. La produzione di ortaggi biologici, con la partecipazione della comunità permetterà lo scambio di saperi tra anziani e giovani. Sarà progettato un giardino della biodiversità e un sentiero natura, per le attività formative-naturalistiche e di educazione.




Agricoltura Sociale, Barrile: questa iniziativa conferma il nostro settore come perno centrale nell’inclusione. VIDEOINTERVISTA

“Siamo all’ottava edizione del Bando per l’agricoltura sociale e siamo molto orgogliosi di quello che abbiamo fatto in questi anni. Sono otto anni in cui le imprese hanno saputo coniugare al meglio l’esigenza produttiva, l’esigenza economica tipica dell’attività di impresa con l’inclusione e l’inclusione delle persone, mettendo al centro le persone. È un’esperienza che ha portato loro 1 milione di euro distribuito negli ultimi otto anni. Siamo orgogliosi per essere stati da subito proattivi sul tema dell’agricoltura sociale”.

Così ad AGRICOLAE Annamaria Barrile, direttrice generale Confagricoltura, in occasione della premiazione annuale per il bando agricoltura sociale ospitato presso la sede di Confagricoltura e organizzata insieme a Onlus Senior e Reale Foundation.

“Facciamo parte dell’Osservatorio. Abbiamo avviato questa iniziativa all’inizio da soli, ma ora abbiamo dei partner d’eccezione come Reale Foundation, che ci aiuta da tempo su questo progetto e altri partner eccezionali come la Rete delle fattorie sociali e l’Università Tor Vergata. Quindi è un giorno di festa, un giorno di orgoglio perché dimostriamo ancora una volta che l’agricoltura non solo è il perno della crescita economica di questo Paese, ma anche capace di essere il perno dell’inclusione sociale”.




Agricoltura sociale, Santori: centrale confronto con dimensione etica del territorio. VIDEOINTERVISTA

“Confagricoltura insieme alla onlus Senior Età della Saggezza in queste otto edizioni ha elargito circa un milione di euro in progetti a favore dell’agricoltura sociale. Questa è estremamente importante perché l’impresa che pratica l’agricoltura sociale si confronta con la dimensione etica del territorio. La onlus oltre a questa iniziativa ne fa tante altre, anche sul territorio, e l’impegno economico è molto più importante di un milione di euro, cifra che è stata riservata a esclusivamente all’agricoltura sociale.”

Così Angelo Santori, presidente Onlus Senior Età della Saggezza, a margine della cerimonia di premiazione dei vincitori del Bando “Coltiviamo agricoltura sociale” svoltasi presso la sede di Confagricoltura a Palazzo della Valle.




Agro-Social, Gambuzza (Confagricoltura): Iniziativa non solo sociale ma anche imprenditoriale rivolta a categorie più fragili

“L’agricoltura sociale è un tema che da sempre è vicino a noi di Confagricoltura, sono stati messi in campo già da anni diversi progetti come dimostrano il sesto bando di agricoltura sociale e appunto questo secondo bando Agro social” dichiara Sandro Gambuzza, vicepresidente Confagricoltura, nel corso della premiazione della seconda edizione del bando “Agro-social: seminiamo valore”, il concorso lanciato da Confagricoltura e JTI Italia (Japan Tobacco International), per premiare i tre migliori progetti di agricoltura sociale scelti da una commissione di esperti.

“L’approccio di questo bando è quello di premiare l’idea progettuale, allargando la partecipazione a rete di imprese, cooperative sociali, startup. Tre le categorie in cui il bando si suddivide e che riguardano elementi particolarmente colpiti durante la pandemia, ovvero imprenditoria femminile, rilancio aree interne e sviluppo del sud.

Si tratta dunque di una forma di fare comunità agricola rivolta alle categorie più fragili. Nel nostro paese sono 3500 le realtà di economia sociale che generano 30mila occupati e un ancora più importante fatturato. Iniziative quindi non solo sociali ma anche imprenditoriali.”




Agricoltura sociale, Centinaio (Mipaaf): un mondo da valorizzare e che rende più importante il nostro Made in Italy

“Iniziative come queste non sono solo un aiuto, ma anche uno sprone per chi vuole fare agricoltura sociale.  Un mondo vero che oggi in Italia conta oltre 3.500 aziende, ma ancora poco conosciuto e che va valorizzato, anche dalle istituzioni”. Lo ha evidenziato il sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali, sen. Gian Marco Centinaio, intervenendo a Palazzo della Valle alla presentazione del bando 2021 “Agro-social: Seminiamo Valore” indetto da Confagricoltura e JTI Italia. “Il mondo agricolo con la sua capacità di dare emozioni – ha aggiunto il sottosegretario – ha più di altri le carte in regola per aiutare chi nella nostra società ha delle fragilità. Un ringraziamento va alle aziende che hanno già iniziato questo percorso. Allo stesso tempo, rivolgiamo un’esortazione a coloro che stanno pensando di intraprenderlo. Dobbiamo crescere e far crescere ed essere distintivi rispetto agli altri. Se tutti insieme istituzioni, associazioni di categoria ed imprese lavoriamo in questa direzione l’agricoltura sociale può essere davvero un plus, quel qualcosa in più che fa grande il nostro paese e rende ancora più importante il Made in Italy di cui siamo orgogliosi”, ha concluso Centinaio.




Bando Agro-social, la nuova edizione 2021 Confagricoltura – Jti per diffondere l’agricoltura sociale. Gli interventi

Confagricoltura, in collaborazione con JTI Italia, ha presentato il nuovo bando 2021 “Agro-Social: seminiamo valore”, con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. L’obiettivo del bando è attivare nuovi progetti per diffondere l’agricoltura sociale attraverso il sostegno economico e percorsi per individuare modelli più efficaci. Per aumentare l’inclusione sociale, incrementare la qualità della vita delle comunità locali e valorizzare i territori il bando incentiva la nascita di partenariati e reti d’impresa. I dati presentati evidenziano come in Italia ci siano 2500 iniziative di agricoltura sociale.

Il nuovo bando allarga la propria rete rispetto a quello dell’anno passato ad imprenditori agricoli, aziende e cooperative, comprese quelle sociali, con un budget complessivo di 120mila euro suddivisi in tre premi da 40mila euro. La nuova edizione prevede due fasi di valutazione: entro il 15 luglio va inviato il modulo di partecipazione via email a [email protected], mentre il secondo step, con scadenza il 31 agosto, prevede la presentazione definitiva dei progetti. Durante la presentazione sono stati premiati anche i vincitori dell’edizione passata. Al primo posto si è classificata la Santissima Annunziata di Beatrice Massaza con il progetto “Recto Verso” organizzato nell’isola di Gorgona, mentre al secondo posto è stata premiata l’Associazione Cenci – Casa Laboratorio con il progetto “Il grande ritmo del tempo” ad Amelia.

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Confeuro: agricoltura sociale risorsa strategica per rilancio economia e lotta alle disuguaglianze

Il valore sociale dell’agricoltura è tangibile non solo in termini di occupazione e tutela del territorio, ma anche per i risultati positivi nel contrasto alle disuguaglianze – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. Uno studio diffuso di recente da Aiccon e Ubi Banca ha misurato l’impatto in termini di occupazione e produzione delle imprese sociali, evidenziando come le aziende agricole abbiano spesso un ruolo da protagonista nel rispondere ai bisogni del territorio e delle persone svantaggiate.

 

Dalla ricerca, effettuata su 1267 realtà con 14.196 dipendenti – per lo più meridionali – emerge la capacità del mondo agricolo di includere i soggetti più deboli e di promuovere la coesione sociale, riattivando le comunità e rimettendo in moto le economie locali – continua Tiso. In termini di dimensioni economiche, è il turismo sociale il settore che ha prodotto in media i migliori risultati, sia rispetto alla redditività dell’organizzazione (+82% di utile) che dell’occupazione (+78% di dipendenti). Le imprese attive nell’agricoltura sociale sono inoltre protagoniste nel campo dei contratti di rete (il 50% del totale), perché capaci di costruire partnership che generano nuove opportunità di occupazione e sviluppo sostenibile.

Di fronte a uno scenario in cui le disuguaglianze continuano ad aumentare, anche a causa della crisi sanitaria, l’agricoltura sociale è una risorsa preziosa su cui è opportuno investire non solo per il rilancio dell’economia, ma anche per uno sviluppo inclusivo capace di offrire nuove prospettive di crescita e lavoro.




Donne in agricoltura, Comagri Camera. Le dichiarazioni di Cia, Confagricoltura, Coldiretti, Copagri e Alleanza Cooperative

“Abbiamo preso visione delle due proposte di legge che apprezziamo, soprattutto rispetto ai temi posti sull’imprenditoria femminile” dichiara Cinzia Pagni di Cia, nel corso delle audizioni nell’ambito dell’esame delle proposte di legge recanti disposizioni per la promozione dell’imprenditoria e del lavoro femminile nel settore agricolo.

“Entrando nel merito chiederemo un allineamento rispetto alle norme nazionali già in vigore e inseriremo questa peculiarità sull’imprenditoria femminile anche nel piano strategico nazionale. Nella scorsa programmazione questo potenziamento dell’imprenditore femminile era però mancato, il che ha comportato una non continuità e incoerenza politica” conclude.

“Oggi è una opportunità di confronto importante e rimarchiamo, come già fatto in occasioni precedenti, la vocazione alla multifunzionalità e all’innovazione delle donne” sottolinea Confagricoltura.

“Per questo motivo sarà fondamentale riconoscere il ruolo delle donne anche all’interno del recovery plan. L’analisi fatta nelle due leggi sul ruolo delle donne e l’imprenditoria è assolutamente condiviso. L’agricoltura sociale, che vede centrale il ruolo delle donne, ha una sua legge specifica che già individua una serie di azioni e soggetti a cui si rivolge, individua anche una serie di norme che purtroppo sono ferme. Auspichiamo dunque un lavoro che miri a coordinare le norme e non invece a crearne di nuove, che potrebbero confliggere tra loro”

“C’è la necessità di armonizzare tutte le norme in campo, sia a livello nazionale che regionale” evidenzia Coldiretti.

“Tutto deve rimandare alla legge sull’agricoltura sociale del 2015. Lavoriamo per rendere l’agricoltura italiana fautrice di un ambiente sano, pulito e di una società giusta e inclusiva. Per questo accogliamo positivamente la proposta di legge, 2049 in particolare. C’è però di spiegare meglio cosa si intende per multifunzionalità e correggere il tiro, così da armonizzare tutte le norme in tema di agricoltura sociale, regionale e nazionale che attende ancora una affettiva concretizzazione attraverso le linee guida e l’attuazione”

“Abbiamo espresso per anni la necessità di mettere in atto un processo strategico che fosse in grado di garantire e incoraggiare l’insediamento e il consolidamento di imprese agricole a conduzione femminile” dichiara Copagri.

“Per tale ragione non possiamo che esprimere apprezzamento per l’impianto generale di entrambe le proposte di legge. Ne auspichiamo adesso un loro coordinamento.

Evidenziamo che nelle aziende multifunzionali, cioè quelle che praticano agriturismo, mercato contadino, fattorie didattiche e sociali, la percentuale di presenza femminile è sicuramente più alta di quella maschile. Le donne hanno contribuito in maniera determinante alla diversificazione delle imprese e al loro adattamento al mercato. Nonostante questo però riscontriamo difficoltà che rallentano la crescita della presenza femminile in questo settore. Tra le maggiori criticità c’è il minor accesso al credito” conclude.

“Siamo assolutamente allineati sul parere favorevole alla promozione del lavoro femminile e del concetto di multifunzionalità” sottoscrive Alleanza delle cooperative.

“Riteniamo che l’attenzione sul coordinamento delle norme debba essere garantito e dunque il richiamo alla legge 141 sull’agricoltura sociale è assolutamente giusto. Auspichiamo che al più presto si torni a lavorare nell’osservatorio dell’agricoltura sociale, così da pervenire alla chiusura delle linee guida e al pieno compimento di questa norma.”




Interrogazione, Cenni Pd Camera, su mancata emanazione linee guida agricoltura sociale

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05147

presentato da

CENNI Susanna

testo di

Mercoledì 9 dicembre 2020, seduta n. 440

CENNI e INCERTI. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:

la legge n. 141 del 2015 ha introdotto nell’ordinamento la definizione giuridica, il ruolo e le pratiche dell’agricoltura sociale e ha individuato nell’attività agricola una efficace misura di inclusione, di recupero sociale verso le diverse forme di disagio nonché di educazione per le nuove generazioni;

l’agricoltura sociale ha dimostrato di poter essere un grande laboratorio per un welfare di comunità capace di favorire l’inclusione socio-lavorativa delle fasce più fragili della popolazione ed è un esempio virtuoso del ruolo multifunzionale dell’impresa agricola, chiamata a fornire servizi sociosanitari nelle aree rurali, dando in tal modo applicazione all’articolo 117 della Costituzione che garantisce su tutto il territorio nazionale livelli essenziali di prestazioni concernenti diritti civili e sociali;

il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, con proprio decreto, ha nominato il 24 gennaio 2017 i componenti dell’Osservatorio nazionale sull’agricoltura sociale previsti dalla legge; successivamente con decreto ministeriale n. 12550 del 21 dicembre 2018 è stata predisposta la «Definizione dei requisiti minimi e delle modalità relative alle attività di agricoltura sociale»;

il ruolo dell’osservatorio è fondamentale in quanto ha il compito di fornire (come disposto dall’articolo 7, comma 1, lettera a) della legge stessa), la definizione di «linee guida per l’attività delle istituzioni pubbliche in materia di agricoltura sociale, con particolare riferimento a criteri omogenei per il riconoscimento delle imprese e per il monitoraggio e la valutazione delle attività di agricoltura sociale, alla semplificazione delle procedure amministrative, alla predisposizione di strumenti di assistenza tecnica, di formazione e di sostegno per le imprese, alla definizione di percorsi formativi riconosciuti, all’inquadramento di modelli efficaci, alla messa a punto di contratti tipo tra imprese e pubblica amministrazione»;

da quanto si apprende dai media, il Forum nazionale agricoltura sociale (rappresentato all’interno dello stesso Osservatorio) ha espresso tutto il suo «disappunto e amarezza» per una legge varata 5 anni fa, ma che ha visto l’emanazione dei decreti ministeriali in forte ritardo e che, come è rilevato, «a fine 2020 non ha ancora le linee guida. (…) Dopo 5 anni e diversi Governi che si sono succeduti siamo ancora nello stallo più totale con un’attenzione crescente verso il settore, che necessita di linee guida chiare anche per evitare scempi come quelli che si sentono ormai circolare come l’agri-ospizio. La legge n. 141 avrebbe dovuto dare dignità e riconoscimento all’agricoltura sociale, che è molto di più di mera multifunzionalità o welfare locale, è una pratica assolutamente nuova che da oltre 40 anni, da risposte concrete a fenomeni epocali come le migrazioni, le disuguaglianze l’esclusione sociale delle persone fragili e lo fa attraverso l’agricoltura e si inserisce a pieno titolo nell’economia civile»;

appare infatti evidente che senza l’emanazione delle linee guida, la legge sull’agricoltura sociale non potrà essere completamente e correttamente applicata;

si tratta di un provvedimento necessario, anche in relazione all’attuale pandemia che ha palesato l’importanza di presidi diffusi di comunità: l’agricoltura sociale, in questo contesto, può offrire una risposta efficace e concreta alle persone fragili anche in momenti complessi come il lockdown –:

per quali motivi non siano state ancora emanate e quando verranno ufficializzate le linee guida previste dall’articolo 7, comma 1, lettera a) della legge n. 141 del 2015.

(5-05147)




Agro-social, Cervesato (JTI): Sostenibilità sociale, economica e ambientale siano parole chiave. Garantire certezza delle norme, difficile pianificare se subiamo aumenti tassazione non programmati

“Siamo in un momento delicato di incertezza e difficoltà, è però il momento giusto per gettare le basi della società di domani, seguendo le direzioni della sostenibilità e dell’inclusione sociale, economica e ambientale” dichiara Gian Luigi Cervesato, presidente e amministratore delegato di JTI Italia.

“In questo perimetro si inserisce il valore di Agrosocial, una preziosa opportunità per la valorizzazione del capitale umano delle zone agricole italiane che aiuta al contempo la crescita di questi territori e rafforza il senso di comunità locale. Un modello collaborativo è la migliore via da percorrere per realizzare questo obiettivi.

Il tessuto imprenditoriale italiano si caratterizza per il gap tra le piccole e medio imprese e quelle più grandi, un gap che può essere superato soltanto creando una rete di scambio e innovazione capace di creare ricadute positive” prosegue.

“Inclusione sociale, sostenibilità ambientale e visione imprenditoriale possono coesistere e generare una società più inclusiva, capace di adattarsi alle nuove sfide.

La sostenibilità è la sfida più importante, non ci può essere crescita se non si garantiscono sostenibilità sociale, ambientale ed economica” sottolinea Cervesato.

“Per questo come JTI supportiamo da anni investimenti e progetti concreti nelle comunità in cui operiamo, a vantaggio di persone in difficoltà e a tutela del patrimonio ambientale. In questa visione rientra il nostro impegno pluriennale a favore delle comunità agricole, per supportare un comparto strategico per la produttività del paese.

Serve però un dialogo costante perché solo insieme possiamo trovare le giuste soluzioni ai cambiamenti climatici e alle disuguaglianze sociali, dobbiamo creare un giusto equilibrio così da sviluppare una visione di lungo periodo e ripensare i modelli di consumo” evidenzia.

“Chiarezza, semplificazione e trasparenza sono gli aspetti fondamentali su cui puntare per fare programmazione. Nel nostro comparto la tassazione ha subito numerosi aumenti non programmati e questo rende difficile la pianificazione dei nostri investimenti. È indispensabile operare in un contesto di chiarezza e di certezza sulle regole” conclude.




Agro-social, L’Abbate (Mipaaf): Lavorare con regioni a censimento aziende agricoltura sociale. Indispensabile certezza delle norme per attrarre investimenti

“Legge 141 del 2015 ha definito il quadro e fornito anche il giusto riconoscimento alle tante realtà di agricoltura sociale che già operavano sui territori.

A distanza di cinque anni abbiamo assistito ad un consolidamento delle esperienze di agricoltura sociale ed alla nascita di nuove realtà” dichiara il sottosegretario L’Abbate nel corso della premiazione del bando “Agro-social: seminiamo valore”, indetto da Confagricoltura, in collaborazione con JTI Italia.

“Dal punto di vista legislativo è stato approvato nel 2018 il decreto attuativo sulla legge dell’agricoltura sociale che definisce i requisiti minimi per il riconoscimento degli operatori e le modalità di realizzazione delle attività.

Attualmente bisogna affinare ancora un meccanismo di censimento con tutte le regioni, perché non tutte hanno un registro ufficiale e non sappiamo ancora quante siano complessivamente queste realtà di agricoltura sociale. Dobbiamo quindi lavorare con le regioni affinché si adeguino alla normativa” prosegue.

“Il nostro sistema imprenditoriale deve avere la certezza delle norme, altrimenti è difficile attrarre investimenti nel nostro paese. È imprenscindibile avere la certezza dei diritti e la certezza delle norme, sono due capisaldi fondamentali per far crescere le aziende. Occorre rendere stabili e funzionali le norme” sottolinea L’Abbate.

“Credo molto nell’agricoltura sociale per l’importante ruolo svolto di coinvolgimento e inserimento all’interno della società di persone svantaggiate. Il legame e il valore che dà l’agricoltura si concilia perfettamente con questo lavoro di recupero sociale. Non possiamo permetterci di lasciare persone indietro e questo rientra anche nel tema sul ripopolamento delle aree interne. Ma se vogliamo incentivare il ritorno nei borghi, nelle campagne e nelle zone rurali è indispensabile implementare anche la connessione e le infrastrutture digitali” conclude.




Agricoltura sociale, Confagricoltura: annunciati i vincitori del bando “AGRO-SOCIAL: SEMINIAMO VALORE”

L’agricoltura, patrimonio di risorse e competenze, protagonista dello sviluppo di attività imprenditoriali e di crescita sostenibile dei territori, al centro dei progetti di inserimento sociale e lavorativo dei soggetti più deboli. La prima edizione del bando ‘Agro-Social: seminiamo valore’ – realizzato da Confagricoltura e JTI Italia – giunge alla conclusione con l’annuncio dei vincitori avvenuto alla presenza del presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, del presidente e amministratore delegato di JTI Italia, Gian Luigi Cervesato. All’appuntamento hanno preso parte anche il viceministro all’Economia e Finanze, Antonio Misiani e il sottosegretario MIPAAF, Giuseppe L’Abbate.

 

Il bando, che ha ricevuto la candidatura di numerose idee progettuali di qualità provenienti dai territori coinvolti di Toscana, Umbria, Veneto e Campania, è nato con l’idea di stimolare la creazione di opportunità e nuovi modelli di sviluppo per le comunità locali rurali del Paese sostenendo progetti concreti di impresa, sostenibilità e solidarietà su cui oggi è necessario puntare per generare valore, benefici e servizi.

 

Ad aggiudicarsi il primo e il secondo premio sono stati l’azienda agricola SS. Annunziata della provincia di Livorno per il progetto “Recto Verso” a favore dei detenuti che hanno scontato la pena, e l’Associazione Cenci – Casa Laboratorio di Terni per il progetto “Il grande ritmo del tempo”, che coinvolge persone con fragilità fisica e psichica.

 

Selezionati da una giuria di esperti, ricevono rispettivamente 40 mila e 30 mila euro per la loro capacità di coniugare innovazione e sostenibilità a 360°. Ad accomunarli il valore del territorio che diventa luogo in cui persone, processi sociali, culturali e produttivi si incontrano.

 

“Il nostro Paese – ha ricordato il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti – è leader in Europa per l’agricoltura sociale. Confagricoltura ha sempre creduto al ruolo determinante del settore nel contesto sociale ed economico. In questo momento storico poi, così delicato per l’Italia, siamo convinti della necessità di investire in questo modello di sviluppo virtuoso e competitivo, che permette di coniugare le politiche del welfare con la produttività e la salute”.

 

Tutti i progetti finalisti hanno avuto a disposizione durante la precedente fase di tutoraggio un paniere di esperienze, suggerimenti, competenze al loro servizio che daranno modo di dimostrare nel tempo come inclusione sociale, sostenibilità ambientale e visione imprenditoriale possano davvero coesistere e generare una

società più capace di adattarsi alle sfide di oggi. L’obiettivo, in linea con il Piano di Ripresa e Resilienza del Governo, è di contribuire alla riduzione del divario economico e sociale, creare occupazione, sostenere la transizione verde e migliorare la capacità di ripresa dell’Italia.

 

“E’ arrivato il momento di prendere atto che non può esserci crescita se non si garantiscono sostenibilità economica, sociale e ambientale. In questa visione rientra il nostro impegno pluriennale per supportare un comparto strategico della produttività del Paese e stimolare le capacità innovative che il territorio stesso può esprimere – ha detto Gian Luigi Cervesato, presidente e amministratore delegato di JTI Italia. “Per portare a casa la sfida alle disuguaglianze serve un dialogo costante tra tutti gli attori della società. Questo progetto realizzato con Confagricoltura ne è un esempio: solo insieme possiamo trovare le migliori soluzioni, a partire dal giusto equilibrio che consenta di sviluppare una visione di lungo periodo per ripensare i modelli produttivi e di consumo del futuro” ha concluso.

 

All’incontro hanno preso parte anche le Istituzioni che hanno ribadito la rilevanza e il valore che il settore agricolo ha per il tessuto produttivo del Paese.

“Oggi abbiamo avuto il piacere e l’onore di premiare progetti che hanno saputo dare concretezza alle potenzialità del welfare rurale su cui abbiamo creduto sin dal 2015 quando, in Parlamento, approvammo la tanto attesa norma sull’Agricoltura Sociale. I soggetti più vulnerabili della società, grazie ad iniziative come queste, divengono così protagonisti attivi della vita agricola e produttiva dei territori, coniugando innovazione e antichi saperi. Risultati ancor più determinanti alla luce del tragico momento storico che stiamo vivendo e che dobbiamo fronteggiare facendoci comunità. E in ciò l’agricoltura dimostra, ancora una volta, la sua importante funzione sociale” ha sottolineato Giuseppe L’Abbate, sottosegretario alle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.

Ulteriori informazioni sui progetti vincitori sono consultabili sul sito www.coltiviamoagricolturasociale.it .




Agro-social, Giansanti (Confagricoltura): Agricoltura caratterizzata da forte spirito sociale. Sostenere aziende che fanno produzione promuovendo percorsi di inclusione e sostenibilità

“Confagricoltura è stata la prima a sostenere l’agricoltura sociale. Per noi la produzione è un tema fondamentale e quest’anno abbiamo capito quanto sia funzionale alla crescita del paese, e quanto sia importante avere un’agricoltura forte, capace di fornire al consumatore cibo di qualità”

Così il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti nel corso della cerimonia online che ha premiato i vincitori della prima edizione del bando “Agro-social: seminiamo valore”, indetto da Confagricoltura, in collaborazione con JTI Italia (Japan Tobacco International), che ha lo scopo di incentivare lo sviluppo di progetti di Agricoltura Sociale innovativi e sostenibili.

“C’è poi il grande tema dell’etica della produzione. Per questo abbiamo scelto cinque anni fa di sostenere la rete delle fattorie sociali, perché viviamo in un mondo difficile pieno di paure e nel quale molte persone non riescono a trovare la propria via. L’agricoltura può essere allora un percorso di inclusione importante e lo ha già dimostrato.

Ci vogliamo distinguere in questo percorso perché l’agricoltura ha un forte spirito sociale dovuto all’essere radicati nella terra e nel territorio” prosegue.

“La nostra attività non è solo quella di raccogliere le persone all’interno di un edificio con agrosocial, c’è invece una funzione attiva e inclusiva perché tali persone vanno a partecipare alla vita produttiva dell’azienda. È un percorso da agevolare, dobbiamo aiutare le aziende che fanno questa attività sociale importante e ancor di più quelle che agiscono nelle zone interne e più svantaggiate del paese” conclude.




MANOVRA, EMENDAMENTI ‘AGRICOLI’ DI LEU: TERRA AI GIOVANI E ALLE DONNE, CAPORALATO, AGRICOLTURA SOCIALE E FAUNA SELVATICA

Leu ripropone il tavolo sul caporalato, l’agricoltura sociale, la questione legata alla fauna selvatica e la terra – anzichè al terzo figlio – ai giovani e alle donne.

Qui di seguito AGRICOLAE pubblica gli emendamenti più significativi ‘agricoli’ di Leu alla Camera alla Manovra di Bilancio.

Dopo il comma 1 aggiungere i seguenti:

«1-bis. Allo scopo di promuovere la programmazione di una proficua strategia per il contrasto al fenomeno del caporalato e del connesso sfruttamento lavorativo in agricoltura, è istituito, presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, il “Tavolo caporalato”, di seguito “Tavolo”.

1-ter. Il Tavolo, presieduto dal Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali o da un suo delegato, è composto da rappresentanti del Ministero dell’interno, del Ministero delle politiche agricole alimentari forestali e del turismo, del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, dell’ANPAL, dell’Ispettorato nazionale del lavoro, dell’INPS, del Comando Carabinieri per la tutela del Lavoro, della Guardia di Finanza e delle regioni e delle province autonome di Trento e Bolzano. Possono partecipare alle riunioni del tavolo rappresentanti dei datori di lavoro e dei lavoratori del settore e delle organizzazioni del terzo settore.

1-quater. I componenti del Tavolo sono nominati in numero non superiore a quindici.

1-quinquies. Con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo e con il Ministro dell’interno, da adottare entro giorni 60 dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono stabiliti l’organizzazione e il funzionamento del Tavolo, nonché eventuali forme di collaborazione con le sezioni territoriali della Rete del lavoro agricolo di qualità.

1-sexies. Il Tavolo opera per 3 anni dalla sua costituzione e può essere prorogato per un ulteriore triennio. Il decreto di proroga è adottato con la medesima procedura.

1-septies. Al Tavolo sono attribuite le seguenti funzioni:

a) definizione degli obiettivi strategici;

b) elaborazione delle misure specifiche da sviluppare per migliorare le condizioni di svolgimento dell’attività lavorativa stagionale di raccolta dei prodotti agricoli;

c) individuazione delle misure per la sistemazione logistica e il supporto dei lavoratori.

1-octies.Per lo svolgimento delle sue funzioni istituzionali il Tavolo si avvale del supporto di una segreteria costituita nell’ambito delle ordinarie risorse umane e strumentali della Direzione Generale dell’Immigrazione e delle Politiche di integrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.

1-novies. La partecipazione al tavolo dei componenti, anche se soggetti esterni all’amministrazione, non deve comportare ulteriori oneri a carico della finanza pubblica, è pertanto gratuita e non dà diritto alla corresponsione di alcun compenso, indennità o emolumento comunque denominato, salvo rimborsi per spese di viaggio e di soggiorno.

1-decies. La spesa complessiva relativa agli oneri di funzionamento del Tavolo è a valere sul Fondo nazionale per le politiche migratorie di cui al comma 1.

FORNARO, FASSINA, PASTORINO

Motivazione

Si recupera previsione rimasta fuori

No alla terra legata al terzo figlio ma per giovani e donne

ART.49

FORNARO, FASSINA, PASTORINO,

Apportare all’articolo le seguenti modificazioni:

a) al comma 1:

1) sopprimere le parole “Al fine di favorire la crescita demografica”;

2) sostituire le parole ” ai nuclei familiari con terzo figlio nato in uno degli anni 2019, 2020 e 2021, ovvero a società costituite da giovani imprenditori agricoli che riservano ai predetti nuclei familiari una quota societaria almeno pari al 30 per cento” con le seguenti: “a società costituite da giovani imprenditori agricoli che assegnano una quota societaria non inferiore al 30 per cento a soggetti svantaggiati di cui all’articolo 1, lettera a), della legge 18 agosto 2015, n.141,”;

b) al comma 2) sostituire le parole ” Ai nuclei familiari” con le parole “Alle società”

Fondo danni fauna selvatica

ART.49

FORNARO, FASSINA, PASTORINO,

Dopo l’articolo, aggiungere il seguente:

“Art.49-bis

(Fondo per il risarcimento dei danni arrecati dalla fauna selvatica)

​”1. All’articolo 26 della legge 11 febbraio 1992, n. 157, sono aggiunti, in fine, i seguenti commi:

​«4-bis. A decorrere dall’anno 2019 è istituito nello stato di previsione del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare un apposito Fondo specificamente riservato al risarcimento dei danni arrecati alla produzione agricola dalla fauna selvatica all’interno delle aree protette di cui alla legge 6 dicembre 1991, n. 394, nonché delle aree contigue di cui all’articolo 32 della medesima legge.

​4-ter. Il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare provvede, con proprio decreto, acquisito il parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, alla ripartizione annuale delle risorse disponibili nel Fondo.

​4-quater. Gli enti di gestione delle aree protette possono impegnare quota parte delle dotazioni trasferite dal Fondo di cui al comma 4-bis anche per la concessione di incentivi agli imprenditori agricoli finalizzati all’adozione di misure per la prevenzione dei danni».”

Conseguentemente all’articolo 90, comma 2, sostituire le parole “250 milioni di euro” con le seguenti: “220 milioni di euro”,

Fondo agricoltura sociale

ART.49

FORNARO FASSINA, PASTORINO,

Dopo l’articolo, aggiungere il seguente:

“Art.49-bis

(Fondo per lo sviluppo dell’agricoltura sociale)

​1. È istituito nello stato di previsione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e del turismo il Fondo per lo sviluppo dell’agricoltura sociale, con dotazione pari a 3 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2019, finalizzato alla promozione della sperimentazione e al sostegno di iniziative rivolte alla formazione e all’assistenza tecnica degli operatori dell’agricoltura sociale, come definita dall’articolo 2 della legge 18 agosto 2015, n.141. Agli oneri di cui al presente comma, pari a 3 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2019, si provvede mediante le maggiori entrate derivanti dalle disposizioni di cui al comma 2.

​2. A decorrere dal 1 gennaio 2019, al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, sono apportate le seguenti modificazioni:

​a) al numero 13) della Tabella A, parte II, sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «, ad eccezione dell’olio di palma e dell’olio di palmisto;»;

​b) al numero 50) della Tabella A, parte III, sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «, ad eccezione dell’olio di palma e dell’olio di palmisto;»;

​c) al numero 51) della Tabella A, parte III, le parole: «oli e grassi animali o vegetali parzialmente o totalmente idrogenati e» sono soppresse.

​3. Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali e de turismo, d’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, provvede annualmente, con proprio decreto, alla ripartizione delle risorse del Fondo di cui al comma 1.”