GFFA. Lollobrigida: agricoltura sostenibile è risposta a crescita demografica

“Sostenibilità ambientale vuol dire migliorare la qualità delle produzioni, limitando l’impatto di fattori potenzialmente dannosi per l’ambiente, ma non significa rinunciare al reddito. Garantire la sostenibilità economica e l’attività sociale sul territorio è un dovere che sentiamo sulle nostre spalle e riteniamo di dover lavorare insieme alle altre Nazioni in questo senso”. Così il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, intervenendo alla sessione di lavoro “Promuovere catene di approvvigionamento resilienti e sostenibili” del Global Forum for Food and Agriculture (GFFA) in corso a Berlino.
“L’Italia ha puntato su qualità e distribuzione equilibrata delle filiere. Quest’anno investiamo circa due miliardi e mezzo consapevoli che bisogna investire per rafforzare questo modello, evitando una concorrenza basata esclusivamente sul prezzo. L’Italia investe sul diritto dei lavoratori, sull’ambiente, e questo ha un costo. Quindi le forme di concorrenza devono essere regolate tenendo conto del costo dei fattori produttivi”, ha aggiunto il Ministro.
“Con il Piano Mattei lavoriamo per garantire ad aree del pianeta che hanno immense disponibilità di zone arabili, come l’Africa, di sviluppare azioni di formazione e dotazione tecnologica per arrivare all’autosufficienza alimentare. Vogliamo rispondere alla crescita demografica con l’agricoltura, con l’allevamento sostenibile”, ha sottolineato Lollobrigida.
“Non ci arrendiamo all’idea della produzione in laboratorio di carne coltivata, sintetica. Non crediamo che alle nostre stalle possano essere sostituite industrie, o laboratori ai nostri campi. Bisogna ribadire che l’agricoltore è il primo ambientalista del pianeta, perché ha nella terra la sua fonte di reddito, il suo patrimonio che spesso tramanda da generazioni”, ha concluso il ministro Lollobrigida.



Osservatorio del mondo agricolo Enpaia-Censis: ‘Generazione Z’ riscopre agricoltura sostenibile

La Fondazione Enpaia (l’Ente Nazionale di Previdenza per gli Addetti e per gli Impiegati in Agricoltura) e il CENSIS hanno presentato il 3° numero dell’Osservatorio sul mondo agricolo, dal titolo “La riscoperta dell’agricoltura nella youth economy”. Lo studio fotografa il nuovo rapporto dei giovani con la terra, con la produzione e il consumo del cibo, con l’impresa e il lavoro in agricoltura. Nell’Italia post Covid-19 sono loro i veri protagonisti del futuro: i Millennial, nati tra metà degli anni Ottanta e metà del decennio successivo e la Generazione Z, nata tra metà degli anni Novanta e metà degli anni Zero. Pronti a rilanciare i valori di un’agricoltura sostenibile nel perimetro della youth economy dopo l’esperienza dell’emergenza sanitaria.

 

Agricoltura protagonista nel futuro post Covid-19

 

Per 9 giovani su 10 sostenibilità ambientale e lotta al riscaldamento globale sono le priorità nell’agenda italiana del futuro prossimo e l’agricoltura, in particolare, è il settore che prima e meglio degli altri ha interpretato queste urgenze. Per il 60% della GenZ (composta dai 15-24enni), infatti, gli agricoltori hanno operato per rendere la filiera del cibo sostenibile, il 48% per i Millennial.

Agricoltura sostenibile per i giovani significa anche concrete opportunità lavorative, con l’88,7% convinto che sia possibile creare occupazione di qualità, con valori che arrivano all’89,5% tra i giovanissimi della GenZ. Per il 51,7% dei giovani il settore agricolo si rilancerà prima degli altri nel post Covid-19 e per l’82% – è l’l’85% nella GenZ – questa ripresa sarà decisiva in altri ambiti oggi in difficoltà, come il turismo e la filiera del food.

Le nuove generazioni, insomma, riscoprono l’agricoltura e non è un caso se tra le imprese agricole nate nell’ultimo decennio l’11,3% abbia un titolare giovane, pronto a scommettere sull’innovazione tecnologica e la digitalizzazione dei sistemi di produzione.

 

Sostenibili e digitali, giovani ma pronti a soffrire

 

Oggi il 60,2% dei giovani è convinto che il percorso verso lo sviluppo nel dopo pandemia sarà lungo e difficile, perché “il colpo subito è stato duro e ci ritroveremo con i soliti problemi aggravati”. Ad esserne più sicuri sono i Millennial (63,8%), scottati in prima persona dalla crisi del 2008.

Pur abituati a vivere e lavorare in un ambiente ostico, i giovani mostrano tuttavia un’inattesa tenacia nel voler stare in partita e l’89,8% ritiene che per questa fase lo stato d’animo appropriato sia essere orientato allo sforzo per realizzare i propri progetti e raggiungere i propri obiettivi.

Non sorprende, allora, che quasi il 91,7% dei giovani italiani sia favorevole a dare aiuti alle imprese agricole che scelgono di investire nelle tante forme di sostenibilità ambientale, coerenti con nuovi stili di vita più digital e aperti a un’economia di tipo circolare.

L’agricoltura praticata dai giovani in questi anni è ad alta intensità di tecnologie e le aziende hanno saputo valorizzare le opportunità dell’Ict. Diventa una necessità, pertanto, puntare sull’innovazione tecnologica per aiutare il mondo rurale nel suo sviluppo.

 

Verso l’Agricoltura 4.0: meno sprechi e una società più forte

 

Per i giovani, la sostenibilità resta il criterio regolatore per eccellenza di economia e società. Pensando al post Covid-19, infatti, emerge che il 62,8% farà più attenzione a ridurre gli sprechi, con quote analoghe tra GenZ (60,7%) e Millennial (63,5%); il 46,4% farà la raccolta differenziata per i rifiuti, mentre il 32,2% acquisterà prodotti locali, a km zero, per limitare l’inquinamento; il 32,1%, poi, eviterà acquisti di prodotti in plastica (è il 43,8% tra la GenZ e il 27,9% tra i Millennial).

Sono alte le quote di giovani che invece non hanno fiducia in istituzioni di vario tipo: è così per partiti politici (78% GenZ, 75% Millennial, ed è l’81% nel totale popolazione), amministrazioni locali (62% GenZ, 61% Millennial ed è il 64% nella popolazione), Pubblica amministrazione (61% GenZ, 61% Millennial ed è il 68% sul totale della popolazione), Ue (48% GenZ, 56% Millennial ed è il 61% sul totale della popolazione) e media (50% GenZ, 54% Millennial ed è il 60% sul totale della popolazione). Il lavoro è la grande incertezza per i giovani italiani: il 43,3% di chi un lavoro ce l’ha teme di perderlo, con un grado di incertezza superiore addirittura a quella legata ai rischi sulla salute (il 34,5%). Infine, la grande maggioranza di GenZ (82%) e Millennial (81%) ritiene che la competizione sui mercati debba contemperarsi con una buona protezione sociale.




Agricoltura sostenibile, l’impegno di Conserve Italia: più tecnologia a disposizione dei soci produttori e un modello per misurare l’impronta dei prodotti

Ridurre il consumo di risorse per rendere i processi produttivi sempre più sostenibili, partendo da una conoscenza scientifica dell’impatto generato. È questo l’impegno che Conserve Italia porta avanti lungo tutta la filiera e che negli ultimi anni si è focalizzato sulla fase agricola.

Dallo studio e dalla definizione di un modello univoco e condiviso per misurare l’impronta delle produzioni vegetali, fino all’impiego di tecnologie sempre più avanzate da mettere a disposizione dei propri soci agricoltori così da diminuire il consumo idrico e il ricorso a fertilizzanti e agrofarmaci, sono numerose le novità emerse nelle sperimentazioni effettuate da Conserve Italia con il progetto di ricerca su agricoltura di precisione e quantificazione dell’impatto delle produzioni orticole, finanziato dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del PSR 2014-20 (*). Novità che sono state testate nel corso dell’ultima campagna orticola per permettere ad alcuni soci produttori di sperimentarle sul campo, individuandone le funzionalità e i margini di miglioramento.

 

“Per noi essere sostenibili significa poter sostenere economicamente e socialmente la nostra filiera attraverso l’adozione di pratiche più rispettose dell’ambiente” sottolinea Maurizio Gardini, presidente del Gruppo cooperativo che detiene i marchi Valfrutta, Yoga, Cirio, Derby Blue e Jolly Colombani. “Gli studi e le sperimentazioni che abbiamo promosso sono fondamentali per guardare al futuro e farci trovare pronti davanti alle nuove sfide con tecniche di agricoltura di precisione che possano essere adottate dai nostri soci agricoltori, quindi a costi accessibili e con risultati concreti in termini di maggiore redditività per le aziende agricole e minore impatto ambientale. Abbiamo studiato strumenti di supporto alle decisioni dei produttori che rappresentano un esempio concreto di innovazione digitale in agricoltura”.

 

“Conserve Italia è un’azienda sempre più sostenibile a tutti i livelli – aggiunge il direttore generale Pier Paolo Rosetti. Siamo impegnati a ridurre l’impatto dei nostri processi produttivi, oltre che nella fase agricola con particolare attenzione alle risorse idriche, anche nella fase industriale, nel packaging, nei trasporti, nei consumi energetici. Vogliamo fare conoscere ai consumatori questo impegno che interessa tutta la nostra filiera, consapevoli che la sostenibilità economica rappresenti l’elemento imprescindibile senza il quale non è possibile adottare pratiche più rispettose dell’ambiente”.




L’impegno di BASF per promuovere l’agricoltura sostenibile in Europa

BASF si è impegnata al raggiungimento entro il 2030 di obiettivi chiari e quantificabili per promuovere l’agricoltura sostenibile. Concentrandosi sui fattori più importanti che renderanno l’agricoltura maggiormente sostenibile e daranno un contributo alle necessità più pressanti della società, l’azienda aiuterà gli agricoltori a ottenere una riduzione del 30% delle emissioni di CO2 per tonnellata di colture prodotte. La divisione, inoltre, aumenterà anche del 7% annuo la propria quota di fatturato costituita da soluzioni che contribuiscono in modo sostanziale alla sostenibilità lungo
tutta la value chain. BASF introdurrà inoltre soluzioni digitali su più di 400 milioni di ettari di terreni coltivati e i suoi prodotti saranno accompagnati da indicazioni precise in termini di stewardship. I nuovi impegni rafforzano l’attuazione della strategia BASF per l’agricoltura lanciata nel 2019.
“L’agricoltura è fondamentale per il benessere a livello mondiale. Nei prossimi decenni il nostro sistema alimentare basato sull’agricoltura subirà una trasformazione, accelerata dalla necessità di garantire un’alimentazione sana e alla portata di una popolazione in continuo aumento. Allo stesso tempo sarà necessario contenere il suo impatto sul nostro pianeta. Questa trasformazione è guidata dalla richiesta di rese migliori, vale a dire ottenute secondo modalità che siano riconosciute come benefiche per la società, che rispettino il pianeta e aiutino gli agricoltori a vivere del loro lavoro,” ha dichiarato Vincent Gros, President della divisione Agricultural Solutions di BASF. “Con le nostre offerte integrate sosteniamo gli agricoltori di tutto il mondo nel loro lavoro e con loro siamo impegnati a creare un impatto positivo sul sistema agroalimentare.”
Livio Tedeschi, Senior Vice President della divisione Agricultural Solutions di BASF in Europa, Medioriente e Africa, ha affermato: “Un sistema alimentare più sano e sostenibile costituisce uno dei fondamenti del Green Deal europeo. Anche se la roadmap e gli obiettivi legati alla strategia Farm to Fork e alla biodiversità sono ancora nella loro fase iniziale, la direzione è chiara: gli agricoltori europei sono chiamati a ottimizzare ulteriormente i fattori produttivi, contribuire ad aumentare la biodiversità e mitigare i cambiamenti climatici – con una particolare attenzione rivolta a una maggiore digitalizzazione e all’agricoltura biologica”.
Con oltre 100 anni d’esperienza al servizio degli agricoltori e una grande passione per l’innovazione, BASF accoglie la sfida di dare forma a un sistema alimentare basato su un’agricoltura sempre più sostenibile. Questi nuovi obiettivi costituiscono un ulteriore passo avanti, come spiega Livio Tedeschi: “Sebbene ci sia la necessità di approfondire il dialogo sugli elementi chiave della strategia Farm to Fork, vediamo in questa un’importante e positiva opportunità di cambiamento. Plasmare il futuro della produzione alimentare in Europa costituisce una trasformazione complessa che richiede innovazione e collaborazione di tutte le parti interessate. Noi incoraggiamo il dialogo e la collaborazione per trovare il giusto equilibrio per il successo – per i coltivatori, l’agricoltura e le generazioni future.”
Agricoltura smart a favore del clima
BASF intende sostenere gli agricoltori a diventare più efficienti in termini di emissioni di CO2 e resilienti alle mutevoli condizioni meteorologiche, grazie a tecnologie che incrementano la resa, rendono la gestione dell’azienda agricola più efficiente e riducono l’impatto ambientale. Allo stesso tempo l’azienda sta esplorando nuovi modi per incentivare l’efficientamento delle emissioni e aprire nuovi approcci per gli agricoltori. Tra i prodotti e le soluzioni che contribuiranno a raggiungere una
riduzione del 30% delle emissioni di CO2 per tonnellata di prodotto coltivato vi è la selezione di varietà di colture a resa elevata, resistenti ai mutamenti e agli stress climatici, in grado di ridurre l’impatto ecologico e incrementare la redditività di ogni azienda agricola in un ambiente che pone sempre nuove sfide. Nuove varietà di Grano ibrido, per esempio, consentiranno un significativo incremento della resa e una migliore qualità del cereale.

Soluzioni sostenibili
L’obiettivo di BASF è quello di aumentare di anno in anno il numero di soluzioni sostenibili da offrire agli agricoltori. Per questo investe costantemente nella propria pipeline di Ricerca e Sviluppo, il cui indirizzo è guidato da criteri improntati alla sostenibilità. L’R&D di BASF ha sviluppato soluzioni che promuovono l’uso efficiente delle risorse e riducono l’impronta ambientale. Per esempio, le soluzioni basate sul fungicida Revysol®, che consentono di ottenere un aumento pari al 4% delle rese
del frumento sui terreni coltivati già esistenti, permettendo agli agricoltori di proteggere l’habitat naturale. Oppure l’applicazione mirata di BioSolutions, come i feromoni RAK® che interferiscono con la riproduzione di alcune specie di tignole, proteggendo le piante per tutto il loro ciclo di vita, sotto forma di coadiuvanti naturali che vanno a integrare la difesa delle colture convenzionale.
Inoltre, il Gruppo BASF valuta il proprio portafoglio prodotti a fronte di criteri di sostenibilità chiaramente definiti e convalidati da enti indipendenti, con il metodo Sustainable Solution Steering. La divisione Agricultural Solutions contribuirà in modo significativo ai target del Gruppo, pari a 22 miliardi di euro di fatturato entro il 2025, attraverso i prodotti Accelerator, che apportano un contributo sostanziale di sostenibilità lungo tutto la value chain. La divisione Agricultural Solutions punta ad aumentare del 7% annuo la propria quota di fatturato costituita da soluzioni con un
contributo sostanziale alla sostenibilità.
Agricoltura digitale
La digitalizzazione può rendere l’agricoltura più efficiente in termini di risorse, inclusiva e sostenibile. Per questo BASF intende fornire agli agricoltori degli strumenti digitali per far crescere la loro attività in modo redditizio, riducendo allo stesso tempo il loro impatto ambientale. L’utilizzo di tecnologie digitali consente agli agricoltori di produrre di più con meno e di rendere le operazioni dell’azienda agricola più efficienti, dal monitoraggio dei terreni fino alla logistica. Le soluzioni
digitali xarvioTM permettono un’applicazione più precisa dei prodotti per la difesa delle colture, una migliore gestione dei nutrienti, delle buffer zone e il monitoraggio della biodiversità. Gli strumenti digitali offrono anche la possibilità di raggiungere un vasto numero di agricoltori, compresi quelli dei paesi meno sviluppati, aumentando così le conoscenze e promuovendo la consapevolezza per quanto riguarda la sostenibilità dell’azienda agricola. BASF intende mettere a disposizione tecnologie
digitali su oltre 400 milioni di ettari di terreni coltivati entro il 2030.
Smart Stewardship
BASF prende molto sul serio il suo impegno per la sicurezza della salute dell’uomo e dell’ambiente, fornendo una stewardship per ogni prodotto, in modo da garantirne un utilizzo sicuro, nell’ambito dell’azienda agricola e in campo. L’azienda offre l’accesso a strumenti e servizi di Stewardship che sono studiati su misura per il lavoro quotidiano di ogni agricoltore. Tra questi dispositivi di protezione, formazione personalizzata, soluzioni digitali e nuove tecnologie di applicazione. Il sistema chiuso di trasferimento in botte easyconnect, ad esempio, è frutto della collaborazione tra diversi partner e sostenuto da attori chiave dell’industria agrochimica, con il lancio sul mercato previsto per il 2021/22.




REFERENDUM SVIZZERA BOCCIA AGRICOLTURA SOSTENIBILE E BENESSERE ANIMALE. MA DICE SI A PISTE CICLABILI

Andare in bici è più importante in Svizzera che tenere conto del benessere animale e produrre un’agricoltura equa e sostenibile. I cittadini svizzeri bocciano, in un referendum per modificare la costituzione, l’introduzione di proposte di sovranità alimentare e norme per la produzione alimentare più equa e rispettosa degli animali. Le iniziative, in tal senso, sono state respinte rispettivamente dal 61,3% e dal 68,4% dei cittadini svizzeri.

Secondo gli oppositori delle due iniziative l’introduzione di nuovi standard per la produzione alimentare avrebbe comportato un aumento dei prezzi dei prodotti alimentari, mentre l’idea della sovranità alimentare ha messo in pericolo i progressi nel campo della modernizzazione della politica agricola e ha danneggiato il clima di innovazione.

Il 73,6 per cento dei votanti ha però votato la proposta sdi incorporare nella Costituzione del Paese le disposizioni per una rete di piste ciclabilli.

In Svizzera arriva circa il 4% del totale delel esportazioni alimentari Made in Italy, circa 400 milioni di euro l’anno.



CONFAGRICOLTURA E ERAPRA: “TUTTI IN CAMPO” PER AGRICOLTURA SOSTENIBILE

tutti in campo

Al via il ciclo di 90 trasmissioni “Tutti in campo” dedicate all’agricoltura sostenibile, realizzate nell’ambito della Misura 1 del Programma di Sviluppo Rurale della Regione Piemonte.

Con “Tutti in campo”, il ciclo di 90 trasmissioni curate da ERAPRA–Confagricoltura Piemonte nell’ambito della Misura 1 del Programma di Sviluppo Rurale, l’agricoltura piemontese approda sulle televisioni con un nuovo format e sbarca sul web. Si tratta di puntate monotematiche che spiegano, in dieci minuti, ciò che si sta realizzando sul fronte della sostenibilità ambientale, economica e sociale nel settore primario subalpino. I temi specifici sono quelli inerenti le linee del PSR dettate dalla Regione Piemonte, arricchite dalle buone pratiche degli agricoltori che le mettono in atto.

Con un taglio divulgativo, vengono quindi illustrati i temi relativi all’innovazione in campo, alle produzioni tipiche, alla multifunzionalità dell’azienda agricola, ai nuovi sistemi di coltivazione e allevamento e altro ancora. In ogni puntata sono protagonisti gli stessi agricoltori che aprono le porte delle loro aziende, insieme agli esperti che spiegano gli aspetti teorici degli interventi.

L’obiettivo è raggiungere un pubblico vasto, attraverso una fitta programmazione televisiva fino a giugno 2018, per dare una visione reale e il più possibile completa della moderna agricoltura, nel rispetto dei canoni del linguaggio televisivo. Per gli argomenti trattati, le trasmissioni costituiscono anche un valido contributo alla formazione degli studenti degli Istituti agrari che approfondiscono questi temi nel programma curricolare.

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Le puntate prendono il via l’8 novembre su Telecupole, dove andranno in onda il mercoledì alle ore 19 (con replica il giovedì alle 8 e alle 23,30), il venerdì alle ore 20,40 (con replica il sabato alle 7,25 e alle 19) e la domenica alle ore 13,40 (con replica alle 20,40 e il lunedì alle 7,20).

Su VideoNovara andranno in onda a partire dal 10 novembre, tutti i lunedì, mercoledì e venerdì alle 19,50, con repliche il martedì, giovedì e sabato alla stessa ora. A dicembre partirà inoltre la programmazione anche su Telecity 7Gold, ogni mercoledì alle 12,15, con inizio il 6 dicembre.

Tutte le puntate saranno quindi caricate sul canale YouTube di Erapra–Confagricoltura Piemonte e supportate dai canali social di Facebook (Agricoltura Sostenibile), Twitter (AgriSostenibile) e Instagram (blogincampo–Agricoltura Sostenibile)

Le prime puntate in onda la prossima tratteranno i seguenti temi: il Programma di Sviluppo Rurale del Piemonte; l’agricoltura di precisione; la tutela della biodiversità – Le fasce tampone.