Albo nazionale degli agromeccanici, Cai Agromec conferma la collaborazione

Oggi, alla Commissione Agricoltura della Camera, come primo argomento è stata presentata la proposta di legge 1794 a prima firma onorevole Davide Bergamini, dal relatore Pierro Attilio, relativa all’Istituzione dell’Albo nazionale delle imprese agromeccaniche e la disciplina dell’esercizio dell’attività professionale di agromeccanico.

«Salutiamo con soddisfazione l’inizio dell’iter legislativo che permetterà di qualificare il mondo agromeccanico e la sua centralità per lo sviluppo del mondo agricolo – commenta il presidente di Cai Agromec Gianni Dalla Bernardina –. Sarà fondamentale, quale associazione maggiormente rappresentativa del settore, seguirne l’intero percorso, portando il nostro contributo propositivo affinché possa essere la risposta alle esigenze della categoria, da lungo tempo in attesa di tale provvedimento così come dell’inquadramento dell’imprenditore agromeccanico professionale a pieno titolo in agricoltura».




DdL Albo agromeccanici, Uncai: Iniziato l’esame in Commissione agricoltura alla Camera

Con grande soddisfazione, il settore agromeccanico italiano accoglie l’avvio dell’esame in Commissione agricoltura alla Camera del Disegno di Legge n. 1794, a firma dell’On. Davide Bergamini. “Questa proposta legislativa rappresenta un passo significativo verso il riconoscimento e la valorizzazione delle imprese agromeccaniche professionali, un settore che ha dimostrato di essere il motore innovativo dell’agricoltura moderna”, commenta il presidente di Uncai Aproniano Tassinari. “Il disegno di legge è il frutto di un dialogo costruttivo con le associazioni agricole, cooperative e di contoterzistirisponde alle esigenze e alle aspettative del settore, emerse durante l’audizione in commissione agricoltura del 21 marzo. A un solo mese da allora, inizia ora ufficialmente il suo iter con un primo esame in Commissione”, prosegue Tassinari.

Il disegno di legge si distacca dal vecchio concetto di attività agromeccaniche, superando una visione che ha impedito di riconoscere l’evoluzione e la crescente specializzazione del settore. Con l’introduzione dell’Albo Nazionale delle Imprese Agromeccaniche, si apre la strada a una nuova era di professionalità e competenza, riconoscendo ufficialmente il ruolo cruciale che queste imprese svolgono nell’ambito dell’agricoltura e oltre.

L’articolo 5 del disegno di legge merita una menzione speciale, poiché introduce la certificazione delle prestazioni, conferendo un valore legale alle operazioni svolte, garantendo trasparenza e affidabilità. “Questo aspetto pone i contoterzisti in un ruolo di servizio delicato e fondamentale, non solo verso il settore agricolo ma anche nei confronti dell’ambiente e della società, riconoscendo lo stretto legame tra impresa agromeccanica, tracciabilità di filiera, capacità professionale, formazione e rispetto dei codici di buone pratiche”, prosegue il presidente di Uncai che conclude “Il Disegno di Legge n. 1794 non è solo una proposta normativa, ma un vero e proprio manifesto di progresso per il settore agromeccanico. Esso riflette un impegno condiviso tra legislatori e professionisti del campo, mirato a elevare gli standard di qualità, efficienza e sostenibilità. Con questa legge, l’Italia si posiziona all’avanguardia nell’innovazione agricola, promuovendo un futuro più verde e produttivo per tutti”.




Cai Agromec. Gli agromeccanici delle Marche pronti a istituire un albo regionale

Un bilancio della nuova Pac a un anno dalla sua introduzione, l’esigenza di snellire le pratiche burocratiche per la circolazione dei mezzi eccezionali, ma anche temi di stretta attualità come l’istituzione, anche nelle Marche, di un albo regionale degli agromeccanici, in attesa che si arrivi a quello nazionale. Di tutto questo e di altro ancora si è parlato alla 79° assemblea annuale di Apima Fermo e Ascoli Piceno, svoltasi sabato scorso all’hotel Horizon di Montegranaro.

Nutrita anche la presenza istituzionale, a salutare il mondo agromeccanico riunito per l’occasione. Sono infatti intervenuti il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, il presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, Mirco Carloni, il consigliere regionale Carlo Ciccioli e il sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro.

Andrea Morroni, direttore di Apima Fermo e Ascoli Piceno, ha moderato il convegno e ha annunciato, tra l’altro, che sarà aperto un nuovo ufficio Apima a Piane di Montegiorgio, il cui responsabile sarà Giorgio Papiri.

Dopo l’approvazione del bilancio 2023 è stata poi la volta dell’intervento di Riccardo Meo di Ismea, che ha relazionato su: “Pac: bilancio del primo anno e aspettative per la semplificazione agraria”. Lo stesso Meo ha rimarcato l’importante appuntamento del 24 aprile, quando la Commissione europea proporrà un regolamento per riformare la Pac, a fronte delle proteste dei mesi scorsi da parte di migliaia di agricoltori.

Il responsabile tecnico di Cai Agromec, Roberto Guidotti, insieme al broker assicurativo Federico Rinaldi, sono quindi intervenuti su “Assicurazioni obbligatorie per i mezzi agricoli”.

Le conclusioni sono state a cura di Gianni Dalla Bernardina, presidente di Cai Agromec, che ha rimarcato tra l’altro: «L’attività sindacale messa in campo in questi anni anche con il fondamentale supporto di Apima Fermo e Ascoli Piceno sta producendo i suoi frutti. Siamo infatti ormai prossimi al raggiungimento di due importanti obiettivi, che perseguiamo da tempo: un albo nazionale per la nostra categoria e l’equiparazione della figura dell’agromeccanico a quella dell’agricoltore».




Confai Mantova punta su digitalizzazione e sostenibilità. Speziali: nuove prospettive per gli agromeccanici

Digitalizzazione, innovazione, sostenibilità, filiera, flessibilità: sono le parole chiave che il presidente di Confai Mantova, Marco Speziali, ha ricordato ieri nel corso dell’assemblea annuale per l’approvazione del bilancio dell’associazione di rappresentanza delle imprese agromeccaniche e agricole della provincia (chiuso positivamente, con un buon utile), alla presenza del direttore Stefano Bonisoli e degli associati. Nella seconda parte del 2024 Confai Mantova organizzerà l’assemblea pubblica, aperta anche agli stakeholder.

“A fronte di investimenti in agricoltura digitale che anche nel 2023 sono cresciuti, toccando in Italia i 2,5 miliardi di euro secondo le elaborazioni dell’Osservatorio del Politecnico di Milano – dice Speziali – e con la proiezione che su scala mondiale il giro d’affari dell’agricoltura digitale passi dagli attuali 10 miliardi a 20 miliardi nel 2030, si stanno aprendo nuove prospettive anche per il contoterzismo professionale sia per quanto concerne la tracciabilità sul campo e nella prima lavorazione che nei servizi connessi al sequestro di carbonio, che sono l’ultima frontiera di sperimentazione”.

Anche in un’agricoltura fortemente specializzata come quella mantovana e orientata a produzioni ad alto valore aggiunto come le Dop non mancano le difficoltà, legate alla carenza di manodopera specializzata – indispensabile più che mai in un comparto che ha fatto della tecnologia il proprio motore – e al ricambio generazionale, particolarmente difficile in un segmento senza alcun paracadute come quello dell’impresa agromeccanica.

Nonostante alcune incertezze legate ai cambiamenti climatici, all’instabilità geopolitica che espone l’agroalimentare alla volatilità dei mercati, alle catene di approvvigionamento non sempre fluide, all’orizzonte alcune nuvole sembrano diradarsi. “Confidiamo in un abbassamento dei tassi di interesse e nella redazione di bandi e misure che possano dare una spinta concreta agli investimenti – commenta il presidente di Confai Mantova, recentemente rieletto consigliere nell’associazione nazionale Cai Agromec -. Come contoterzisti abbiamo mostrato la volontà di saper guardare avanti, ma dobbiamo avere gli strumenti per continuare a farlo e a sostenere un’agricoltura che possa essere rigenerativa, inclusiva, in grado di sostenere un tessuto economico e sociale che è la migliore garanzia per i territori, per la biodiversità, per la redditività delle imprese”.

Per il 2024 Confai Mantova si pone l’obiettivo di continuare ad accompagnare le scelte delle imprese, affiancandole attraverso l’assistenza, la consulenza, la formazione, così da contribuire a costruire reti efficienti e a garantire un futuro di crescita all’agroalimentare provinciale.




Albo nazionale degli agromeccanici: Cai Agromec plaude all’accelerazione della politica

All’indomani dell’audizione di Cai Agromec e delle rappresentanze agricole in Comagri, avvenuta la scorsa settimana, continua a rimanere di stretta attualità il tema dell’albo nazionale degli agromeccanici e l’inquadramento giuridico dell’imprenditore agromeccanico, al fine di arrivare alla equiparazione con l’imprenditore agricolo professionale.

Alla proposta di legge depositata alla Camera dei Deputati, che vede come primo firmatario l’onorevole Davide Bergamini della Lega, si è aggiunta infatti una risoluzione sullo stesso tema, depositata dall’onorevole Stefano Vaccari del Partito Democratico, che evidenzia le criticità e i limiti dell’attuale normativa. Entrambi i documenti richiamano l’importanza del ruolo dell’agromeccanico e spingono verso un albo nazionale.

«Accogliamo con grande soddisfazione – commenta Gianni Dalla Bernardina, presidente di Cai Agromec – l’impegno bipartisan, da parte dei componenti della Commissione Agricoltura, per arrivare a istituire un albo nazionale degli agromeccanici e confidiamo in una approvazione quanto prima. Si tratta del resto di un’urgenza ormai non più procrastinabile, in un contesto come quello nazionale dove le lavorazioni in conto terzi nel settore primario hanno una quota media dell’80%, con punte che per alcune colture arrivano fino al 95%. Un albo nazionale, sulla scia di alcune esperienze già attive in taluni ambiti regionali, sarebbe da un lato una garanzia per l’agricoltore e per la qualità delle lavorazioni, dall’altro, fungerebbe da importante deterrente contro pratiche sleali se verrà valorizzata l’inclusione di tutte le imprese esercenti attività agromeccanica».

«Ora – conclude Dalla Bernardina – manca l’accelerazione per compiere il cosiddetto ultimo chilometro, per tagliare un traguardo che il nostro settore e tutto il mondo agricolo attendono da anni».




Dipendenti agromeccanici: Cai Agromec propone a Uncai un percorso condiviso

Nella giornata di oggi, presso la sede della Fai-Cisl di Roma e in presenza della stessa Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil, Cai Agromec – Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani ha incontrato Uncai, proponendo un percorso condiviso per arrivare a definire e controllare l’applicazione corretta e uniforme su tutto il territorio nazionale dell’inquadramento dei dipendenti delle imprese agromeccaniche, come da normativa nazionale.

Le due delegazioni erano guidate dal vicepresidente di Cai Agromec Michele Pedriali e dal presidente di Uncai, Aproniano Tassinari.

Cai Agromec auspica un fattivo proseguimento dei contatti nel massimo interesse delle imprese rappresentate.




Agromeccanici in Commissone Agricoltura per parlare di Albo, inquadramento e contratto di lavoro

Il presidente della Commissione Agricoltura della Camera, on. Mirco Carloni, ha convocato per domani 21 marzo 2024un’audizione informale per discutere delle problematiche riguardanti il settore delle aziende che prestano servizi alle imprese agricole, i cosiddetti contoterzisti in agricoltura.

L’associazione maggiormente rappresentativa dei contoterzisti, Cai Agromec, presenterà quindi le proprie istanze in merito, così come tutti gli altri operatori del settore: Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Copagri e Alleanza delle cooperative italiane-agroalimentare e Uncai.

«Si tratta di un’occasione fondamentale – commenta Gianni Dalla Bernardina, presidente di Cai Agromec – per continuare a evidenziare la centralità delle imprese agromeccaniche come volano di sviluppo per un’agricoltura moderna, grazie alla grande professionalità, propensione agli investimenti e capacità imprenditoriale delle aziende del nostro settore. In quest’ultimo anno – prosegue Dalla Bernardina – tanti sono stati gli incontri e gli approfondimenti istituzionali che hanno portato a un accesso diretto degli agromeccanici al bando Pnrr Innovazione e Meccanizzazione, così come anche al Fondo Innovazione Ismea. Altresì, si erano già affrontati i due pilastri che dovranno essere domani al centro dell’analisi. In primis, la costituzione di un Albo nazionale delle imprese che esercitano attività agromeccanica, per garantire da un lato certificazione, qualificazione e professionalità, dall’altro un controllo soprattutto sulla concorrenza sleale. In secondo luogo, non meno importante, è la definizione dell’inquadramento dell’imprenditore agromeccanico a pieno titolo all’interno del comparto agricolo; non come agricoltore, ma come imprenditore agromeccanico professionale, con un provvedimento che garantisca anche un’invarianza di gettito alla fiscalità generale».

Dalla Bernardina conclude: «Auspichiamo, nell’interesse della categoria e del comparto agricolo tutto, che ci possa essere un’unità d’intenti perchè questi ambiziosi obiettivi possano concretizzarsi velocemente».




Uncai. L’agricoltura di domani: il ruolo dei contoterzisti e l’albo degli agromeccanici

Nel cuore pulsante dell’agricoltura italiana, un incontro tanto atteso si materializza nelle aule della Commissione agricoltura alla Camera dei deputati. “Il 21 marzo, una data che ci auguriamo possa segnare un nuovo capitolo per il settore primario del paese, l’Unione Nazionale Contoterzisti Agromeccanici ed Industriali (UNCAI) e altre associazioni agricole sono state invitate a discutere la valorizzazione di una figura chiave: il contoterzista”, annuncia il presidente Aproniano Tassinari.

L’albo degli agromeccanici è visto come il fulcro per un’agricoltura che aspira a essere più precisa e digitale, spingendo verso un’ottimizzazione degli investimenti e superando le barriere dimensionali delle aziende agricole. Inoltre, affronta il problema del cambiamento generazionale in agricoltura, proponendo i contoterzisti e i service agromeccanici come referenti stabili e affidabili per agricoltori, allevatori e proprietari fondiari.

Consideriamo che ogni anno il 60% dei circa 17.000 mezzi agricoli nuovi sono acquistati dai contoterzisti, un dato che sottolinea la loro influenza crescente nel settore. Il restante 40% comprende attrezzature e macchinari poco performanti, compresi i trattorini fino a 19 kW, ma è il peso dei contoterzisti a delineare la direzione del mercato e, di conseguenza, dell’agricoltura stessa”, aggiunge ancora il presidente Tassinari.

L’obiettivo dell’incontro del 21 marzo è chiaro: illustrare la necessità di un albo che funga da garante per la qualità e l’innovazione nel campo agromeccanico. Un passo necessario per un’agricoltura che guarda al futuro, pronta a fare quel salto di qualità che la porterà a essere più competitiva e sostenibile. “L’agricoltura italiana si trova di fronte a una svolta storica. La valorizzazione dei contoterzisti e l’istituzione di un albo professionale per gli agromeccanici rappresentano non solo un riconoscimento del loro ruolo indispensabile ma anche un investimento nel progresso di un settore che è la colonna vertebrale del paese. Ascoltiamo con attenzione le voci di questi artigiani della terra, perché in esse risiede la chiave per un domani più verde e prospero al fianco e a completamento dei custodi della terra, gli agricoltori”, conclude Tassinari.




Confai Bergamo: È possibile conciliare sostenibilità e innovazione in agricoltura

A pochi giorni dalla data della prossima celebrazione dell’assemblea di Confai Bergamo, prevista per domenica 25 febbraioLeonardo Bolis, presidente dell’associazione bergamasca e lombarda che riunisce imprese agromeccaniche e agricole, riprende la riflessione intorno all’agricoltura del futuro, tornata sotto i riflettori a causa delle manifestazioni avvenute in varie parti d’Europa nelle ultime settimane.
“Come organizzazione consideriamo fondamentale affermare a chiare lettere che, nel dibattito circa la sostenibilità dell’attività agricola, è profondamente ingiusto attribuire agli agricoltori tutti i problemi che possono soffrire gli ecosistemi, quando di fatto ne sono i custodi – sottolinea Bolis -. Quel che è certo è che il settore non deve rinchiudersi in una posizione unicamente difensiva, bensí ribadire che esistono strade percorribili per conciliare sostenibilità ambientale ed efficienza delle produzioni. In questo contesto è cruciale riconoscere il ruolo chiave delle imprese agromeccaniche”.
Sulla stessa linea d’onda si era espresso nei giorni scorsi il il presidente di CAI Agromec, Gianni Dalla Bernardina, che aveva ribadito il ruolo dei contoterzisti agrari, i quali rendono disponibili tecnologie legate alla cosiddetta agricoltura di precisione “per tutte le aziende agricole europee, grandi o piccole che siano, e ancora di più per quelle italiane, per la tipologia e impostazione strutturale dell’agricoltura in Italia”.
“In questo scenario – aggiunge infine il segretario provinciale di Confai Bergamo, Enzo Cattaneo – riteniamo che sia indispensabile un’interlocuzione politica costante tra le amministrazioni regionali, le autorità nazionali e le istituzioni europee affinché si riconosca adeguatamente il ruolo del settore agromeccanico como propulsore dell’innovazione in agricoltura, garantendo l’accesso delle imprese contoterziste alle risorse pubbliche previste per tale scopo”.



Agromeccanici: Apema Siena mette al centro tecnologia e nuove opportunità in agricoltura

“Tecnologia e opportunità in agricoltura” è il titolo della 88° edizione dell’assemblea di Apema Siena (associazione provinciale esercenti macchine agricole, associata a Cai Agromec), in programma sabato 10 febbraio all’azienda agricola e ristorante “Il Ciliegio” di Monteriggioni (Siena).
Proprio Apema Siena, tra l’altro, a Fieragricola 2024 ha ricevuto il trofeo “Finardi Giovanni” nell’ambito de “Il Contoterzista dell’Anno”, quale associazione sindacale 2023.
Al centro dell’appuntamento di sabato ci saranno appunto gli obiettivi e le novità che riguardano il settore agromeccanico, assieme alle opportunità e alle criticità che lo riguardano.
Il programma dei lavori si aprirà con Roberto Guidotti, responsabile tecnico di Cai Agromec, che illustrerà le opportunità offerte dal Pnrr. Seguiranno quindi gli interventi di Federico Rinaldi, amministratore di Rinaldi Consulting, Gabriele Agostinelli, commerciale area manager di Toscana Mascar e Alpego, e Paolo Fato, direttore commerciale di Syneco. A chiudere l’assemblea interverrà Gianni Dalla Bernardina, presidente di Cai Agromec.
«Mai come in questo momento – commenta il presidente Dalla Bernardina – il comparto agromeccanico ha grandi opportunità davanti a sé, che derivano dai fondi Pnrr e non solo. Occorrono tuttavia una grande coesione all’interno del nostro settore e un dialogo aperto con le istituzioni, affinché si riescano a massimizzare i risultati. L’88° edizione dell’assemblea di Apema Siena va in questo senso, e merito ne va dato all’attuale presidente Roberto Gragnoli. Sotto la sua guida, infatti, l’associazione ha retto di fronte a difficoltà impreviste e ha saputo riorganizzarsi, dimostrando al contempo un principio di fondo: i veri titolari dell’organizzazione sono gli stessi associati».



Agromeccanici: Carlo Feletto è il nuovo presidente di Apima Treviso e Belluno

È tempo di rinnovo delle cariche per Apima Treviso e Belluno (associazione provinciale imprese di meccanizzazione agricola), associata a Cai Agromec.

Nei giorni scorsi, all’interno della sede trevigiana di Agristore, azienda specializzata nella fornitura di ricambi per trattori, si è svolta l’assemblea privata per il rinnovo del Cda che, nel consiglio di ieri, ha poi formalizzato le cariche dell’esecutivo. Presidente è stato proclamato Carlo Feletto, trevigiano, 44 anni, membro del Consiglio nazionale di Cai Agromec. Vicepresidenti sono stati proclamati Mirco Denis e Giannantonio Casonato. All’interno dell’esecutivo anche Diego Parro e Luca Masarin, che vanno quindi a completare la squadra che andrà ad affiancare il presidente nei prossimi anni di mandato.

«È un orgoglio tornare alla guida di Apima – commenta Carlo Feletto –. L’associazione mi ha dato molto già nel passato, crescendomi e avvicinandomi al mondo associativo nei vari passaggi, sia politici che umani. È un piacere, oggi, trovare una squadra così unita, che ci crede, con desiderio di crescere. Desiderio già dimostrato anche dai nuovi consiglieri. Sono consapevole che Apima può fare molto per il territorio, e con questo cda ancora di più. Un ringraziamento particolare ai consiglieri uscenti e al presidente Celeste Guerra, che ha saputo traghettare Apima nei periodi bui del covid, affiatando questa squadra».

«Rivolgo al neo eletto presidente Carlo Feletto le congratulazioni personali e di tutta l’organizzazione per il suo nuovo incarico – aggiunge il presidente di Cai Agromec Gianni Dalla Bernardina –. Un rinnovo dei vertici è sempre una fase delicata all’interno di ogni associazione, ma Apima Treviso e Belluno ha dimostrato ancora una volta un grande spirito di gruppo e un forte senso di appartenenza, valori che aiuteranno senz’altro a lavorare al meglio per le tante sfide che attendono il settore agromeccanico. Al contempo, ringrazio il presidente uscente Celeste Guerra e tutto il suo consiglio per il grande lavoro svolto in questi anni».

Apima Treviso e Belluno dà appuntamento a tutti i soci all’assemblea pubblica prevista per sabato 27 gennaio 2024.

Di seguito, tutti i componenti del Cda di Apima Treviso e Belluno per il periodo 2024 – 2028: Carlo Feletto (presidente), Mirco Denis (vicepresidente), Giannantonio Casonato (vicepresidente), Diego Parro (membro di giunta), Luca Masarin (membro di giunta), Celeste Guerra (vicepresidente regionale), Marco Isma, Mauro Basset, Paolo Perissinotto, Alberto Roman, Mattia Zuccarello, Almerino Gaiotto, Daniele Mazzariol.




Cai esprime soddisfazione per l’attenzione dimostrata dal sen. Vallardi verso le imprese agromeccaniche

La Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani (Cai) esprime soddisfazione per l’attenzione dimostrata dal sen. Gianpaolo Vallardi alla categoria, con la presentazione di uno specifico disegno di legge per l’istituzione dell’Albo nazionale delle imprese agromeccaniche.

Il testo ricalca nella sua struttura l’analoga legge regionale emanata dalla Regione Lombardia, che aveva istituito l’Albo regionale, riservato agli agromeccanici, grazie alla collaborazione della territoriale Confai Lombardia,

“Un plauso al sen. Vallardi per l’iniziativa legislativa, che concretizza il lungo lavoro svolto dalla Confederazione per il riconoscimento delle attività agromeccaniche a livello nazionale” ha dichiarato il Presidente Gianni Dalla Bernardina.

Il lavoro è appena agli inizi, ha aggiunto Dalla Bernardina, in quanto a nostro avviso occorre integrare il testo con l’inserimento di tutti gli imprenditori che svolgono attività agromeccanica anche non a titolo principale o connessa per avere un quadro completo del comparto.

Inoltre dovrà essere preso in seria considerazione l’inquadramento agricolo di tutti quegli imprenditori che non potranno più essere considerati artigiani svolgendo attività agricola, imprenditori che peraltro costituiscono la maggioranza dei titolari delle imprese di meccanizzazione agricola operanti sul territorio nazionale, andando così ad adattare il quadro normativo con l’attuale panorama agricolo.




Uncai ringrazia i firmatari del disegno di legge, i senatori Gianpaolo Vallardi, Giorgio Maria Bergesio, Rosellina Sbrana, Gianfranco Rufa, Cristiano Zuliani, Pietro Pisani, Tony Chike Iwobi, Cesare Pianasso

Con la presentazione in Senato del disegno di legge intitolato “Disposizioni sulla istituzione dell’Albo degli agromeccanici e sull’esercizio dell’attività di agromeccanico” inizia ufficialmente il percorso verso il riconoscimento della figura dell’imprenditore agromeccanico e, soprattutto, della professionalità che il sistema agricolo si attende dai contoterzisti.

L’Albo ha, infine, lo scopo di riconoscere quanto gli agromeccanici svolgono anche in favore dell’ambiente, grazie a un parco macchine costantemente rinnovato: “Tra gli obiettivi c’è, infatti, quello di favorire un uso multidisciplinare delle macchine agricole in dotazione degli agromeccanici, incrementandone l’uso per lavori di tipo ambientale, di tutela e manutenzione del territorio, riqualificazione delle aree urbane, gestione dei comprensori periurbani, prevenzione del rischio geologico, potenziano in questo modo la meccanizzazione nelle filiere agroindustriali e nelle attività di salvaguardia dell’ambiente e dei territori”, conclude Tassinari.




Agricoltura, sabato 19 giugno a Verona Mercato l’assemblea della Confederazione Agromeccanici – CAI

È in programma per sabato 19 giugno alle ore 11:30, al Centro Congressi di Verona Mercato (via Sommacampagna 63/E, Caselle di Sommacampagna), l’assemblea della Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani (Cai), l’associazione che rappresenta 18mila imprese agromeccaniche professionali in agricoltura.

La parte pubblica dell’assemblea, moderata da Francesco Bartolozzi di New Business Media, sarà aperta dai saluti di Michele Gruppo, presidente di Verona Mercato, e dalla relazione del presidente nazionale di Cai, Gianni Dalla Bernardina.

Seguiranno l’intervento dell’economista agrario Ermanno Comegna sulla riforma della Pac 2023-2027 e l’impresa agromeccanica, il saluto della autorità e le conclusioni del presidente di Cai, Dalla Bernardina.

Sabato 19 giugno, ore 11:30, Centro Congressi di Verona Mercato (via Sommacampagna 63/E, Caselle di Sommacampagna)




Pnrr, per gli agromeccanici di Cai bene il percorso di transizione digitale

“Il percorso di transizione ecologica e digitale e l’innovazione nel settore della meccanizzazione agricola può essere avviato grazie al Pnrr e al fondo di 500 milioni di euro previsti, ma affinché questa prima fase possa centrare l’obiettivo dobbiamo essere consapevoli che i fondi vanno impiegati al meglio, dando la precedenza a chi, come le imprese agromeccaniche professionali, ha una visione complessiva del processo di innovazione ed è al servizio del settore agricolo”.

Lo ha detto Gianni Dalla Bernardina, presidente della Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani (Cai), che ricorda come le circa 18mila imprese agromeccaniche professionali rappresentate dal sindacato svolgano il 98% dell’attività di raccolta delle colture in campo e oltre il 70% delle attività di spandimento dei reflui e delle principali attività di agricoltura di precisione.

“Le risorse messe a disposizione in questa prima fase per la rivoluzione digitale in agricoltura non sono molte – commenta il vicepresidente vicario di Cai, Sandro Cappellini -. Chi sarà chiamato a gestire i fondi avrà l’imperativo di individuare le imprese agromeccaniche professionali quali principali destinatari delle risorse, così da ottimizzarne l’uso e accelerare in chiave di agricoltura 4.0”.