Una svolta storica, per il mondo dei Consorzi di Tutela delle DOP e IGP italiane: l’Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche AICIG – che fino ad oggi li ha rappresentati a livello nazionale e sovranazionale – cambia volto, per dar vita ad una nuova aggregazione che avrà come punti saldi il coinvolgimento tra i soci non più solo singole realtà consortili ma anche Associazioni dei Consorzi relativi a segmenti di prodotti a denominazione specifici. Su questi presupposti si sviluppa il progetto ORIGIN ITALIA, che nasce per allinearsi ancora di più alla prospettiva internazionale e per essere in rete con le Indicazioni Geografiche sotto lo stesso ombrello OriGIn Europa, alla cui nascita le realtà consortili italiane hanno incisivamente contribuito.
La presentazione ufficiale del nuovo organismo si è tenuta questa mattina al MiPAAFT con una conferenza stampa dal titolo “Da AICIG ad ORIGIN ITALIA, il significato di una svolta” – che si è tenuta a margine dell’Assemblea Straordinaria dei Soci – cui sono intervenuti, tra gli altri, il Primo Vicepresidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo, onorevole Paolo De Castro, il Capo Dipartimento DIQPAI Andrea Comacchio, Il Capo Dipartimento ICQRF Stefano Vaccari, il Presidente di AICIG Nicola Cesare Baldrighi, il Presidente di Afidop Domenico Raimondo, ed il Direttore di OriGIn Massimo Vittori.
In sostanza, come spiega il Presidente di AICIG Cesare Baldrighi, “occorre essere sempre più uniti per aumentare la conoscenza del valore delle denominazioni e allo stesso tempo sensibilizzare i consumatori su temi di stretta attualità sulla tutela dei prodotti. I Consorzi di Tutela che gestiscono i prodotti DOP, IGP ed STG hanno a più riprese fatto capire di voler fare sistema. La svolta verso cui stiamo virando con la trasformazione da AICIG a ORIGIN ITALIA è rappresentata soprattutto dal fatto che anche le Associazioni dei Consorzi di Tutela per le varie categorie merceologiche,- con Afidop in primis per i formaggi DOP e Isit per i salumi sia DOP che IGP – hanno convenuto sulla necessità di dare origine ad una nuova realtà associativa, un nuovo punto di riferimento per aggregare gli organismi dei prodotti definiti nella politica di qualità UE con le Indicazioni Geografiche. Se oggi ci rendiamo protagonisti di questo importante cambiamento – ha aggiunto Baldrighi – è perché insieme crediamo di poter costruire un confronto sempre più incisivo con le istituzioni sia nazionali che sovranazionali”.
Tale operazione si contestualizza in un quadro di riferimento in continua evoluzione: il sistema delle DOP, IGP ed STG italiane, detiene il primato nella UE sia come numero di denominazioni, sia come valore e quantità prodotta . Assumendo il nome di ORIGIN ITALIA, si è inteso rendere evidente il fatto di essere parte del mondo che riunisce i produttori delle Indicazioni Geografiche non solo nell’Unione Europea ma in tutto il globo.
Superata la parte formale dell’assemblea é doveroso entrare nel merito della nostra attività e quindi della ragione dell’incontro di oggi.
In primo luogo dobbiamo partire dalla crescente e consolidata considerazione che tanto in Italia quanto fuori dai confini nazionali, l’origine di un prodotto agroalimentare sia diventata una caratteristica determinante ed irrinunciabile.
I prodotti agroalimentari più rilevanti e prestigiosi, ovunque si vada, fanno sempre riferimento ad un preciso luogo di produzione. L’Unione europea ha esercitato un ruolo guida e di precursore in questo senso, oggi seguito e riconosciuto anche oltre i confini europei come attestano i numerosi accordi bilaterali ormai conclusi. In tali trattati il concetto di Indicazioni Geografiche, seppure con condizioni diverse e certamente migliorabili, é stato ovunque accettato, cosa impensabile fino a qualche anno fa dove il concetto di marchio privato registrato appariva intoccabile. Come attesta anche il progredire della nostra Associazione di appartenenza, Origin, con l’ampliarsi del numero delle proprie sedi nei diversi paesi fino agli USA ed addirittura a Casablanca.
Inoltre le Indicazioni Geografiche sono sinonimo di produzioni locali non delocalizzabili e di marchi non cedibili. Tutti noi sappiamo bene quanta rilevanza abbiano questi temi nel nostro paese.
L’obiettivo quindi della nostra neonominata Origin Italia non può che essere quello di adoperarsi affinché tutte le produzioni DOP, IGP ed STG possano ampliare la propria attività, particolarmente attraverso i rispettivi Consorzi che Origin Italia si fregia di rappresentare.
In questo percorso la collaborazione con l’ente pubblico e soprattutto col Ministero di cui siamo ospiti, diventa uno snodo cruciale rispetto al quale Origin si propone come una estensione della Pubblica amministrazione, come uno sorta di braccio operativo che gode di maggiore dinamismo rispetto ai vincoli che un ente pubblico deve ragionevolmente rispettare. A tal fine sarà necessario trovare una comune visione sui temi strategici di maggiore rilievo ad iniziare dall’avvicinarsi della nuova PAC che deve essere un motore di ulteriore sviluppo delle Indicazioni Geografiche attraverso la spinta promozionale, la diffusione di una maggiore conoscenza del marchio DOP ed IGP, valorizzando il connubio con le possibili attività turistiche. Promuovendo inoltre modelli organizzativi più semplici, partendo da una revisione delle modalità di valutazione e modifica dei disciplinari, tema particolarmente rilevante soprattutto per le Indicazioni Geografiche di minori dimensioni. Continuando comunque a difendere elementi di particolare significato quali i piani di regolazione dell’offerta produttiva.
Inevitabilmente questi temi coinvolgeranno i competenti uffici ministeriali e la stesura in corso di revisione dei decreti applicativi della legge 526/99 e credo che proprio in questa decisiva occasione si debba rinnovare il fattivo rapporto di collaborazione fra la nostra Associazione, portatrice degli stimoli e delle necessità che concretamente le aziende incontrano nella loro attività quotidiana, ed il lavoro della Pubblica Amministrazione, che nello svolgimento delle proprie mansioni al servizio dei cittadini potrà esprimere la più efficace sintesi dei provvedimenti utili al nostro comparto.
Contemporaneamente a questo lavoro si sta sviluppando al piattaforma informatica DOP IGP di cui attendiamo al più presto al sua attivazione ben sapendo che la conoscenza dei dati sta diventando un elemento di grande rilevanza nell’economia quotidiana.
Altrettanto delicato e meritevole di approfondimento é il tema della titolarità dei marchi “detenuti “ dai Consorzi di tutela riconosciuti, in virtù di una norma pubblica ma che molti Consorzi hanno promosso e creato ben prima della norma comunitaria del 1992 e per i quali marchi, le aziende socie dei diversi Consorzi hanno negli anni investito una cifra non lontana dai 2 miliardi di €.
Continuando nel segno della massima disponibilità e della massima collaborazione é importante riprendere anche gli aspetti sanzionatori e l’attività ispettiva in capo ai diversi organi dello Stato ed in parte delegati ai Consorzi per una chiara definizione dei ruoli e delle competenze. Ne deriva una puntuale difesa dei marchi autentici rispetto ai tentativi di imitazione e di corretto comportamento di quanti utilizzano i marchi delle rispettive Indicazioni Geografiche.
Altro tema di grande attualità e che dovrà coinvolgere il più rapidamente e seriamente possibile le Indicazioni Geografiche, riguarda la sostenibilità declinata nei suoi vari aspetti: utilizzo di farmaci ed agrofarmaci, benessere animale, emissioni.
Questo tema si innesta sul più vasto e complesso sistema delle certificazioni, con sovrapposizioni spesso di difficile gestione fra certificazioni normate e certificazioni volontarie o private di singoli enti o addirittura da parte della grande distribuzione.
Si apre a questo punto un argomento estremamente delicato riguardo i rapporti col mondo della distribuzione ed ai riflessi che questi hanno con la valorizzazione delel nostre produzioni e la conseguente ricaduta sui territori che le caratterizzano e la necessaria valorizzazione della materia prima che vi si produce, elemento imprescindibile di tutte le Indicazioni Geografiche. Resta in questa direzione inapplicata la chiara divisione sugli scaffali fra i prodotti DOP, IGP ed altri prodotti similari, che non aiuta una corretta scelta da parte degli estimatori dei nostri prodotti. Un notevole passo avanti é rappresentato dalla direttiva UE per contrastare le pratiche commerciali sleali.
Infine voglio sottolineare il rapporto con la Fondazione Qualivita che andrà rafforzandosi significativamente a ulteriore testimonianza che l’appuntamento di oggi rappresenta la volontà e l’impegno a migliorare e rendere più efficiente il nostro sistema e la nostra organizzazione, coscienti della responsabilità che ci compete.
Augurandomi di avere toccato con completezza gli argomenti di nostro interesse, vorrei sottolineare il livello egregio al quale il sistema delle IG é comunque giunto ad oggi, nonostante le molte cose che ci proponiamo di migliorare ed al quale non saremmo potuti addivenire senza l’impegno del Ministero e dei legislatori ai quali va la nostra convinta riconoscenza”.
MADE IN ITALY, DE CASTRO: ORIGIN ITALIA IMPORTANTE PER FAR CRESCERE CONSORZI IN EUROPA, DISCIPLINARI PIÙ FLESSIBILI
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Redazione× Pubblicato il 30/11/2018 at 13:59
Questa è un’occasione importante spiega il primo vicepresidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro oggi durante la presentazione di Origin Italia al Mipaaft. “Questo è un passaggio non banale. Abbiamo bisogno che il sistema dei consorzi italiani abbia nell’interlocuzione un ruolo importante in Europa. Abbiamo bisogno di crescere nel sistema della qualità e delle indicazioni geografiche”. Tra i punti cruciali da affrontare secondo il primo vicepresidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, anche “rendere più flessibili le modifiche dei disciplinari”: “occorre riuscire a trovare il modo di armonizzare le proposte di modifica”.
“Siamo in un’Ue a 28, forse diventeremo 27. Ma bisogna dire forse, perché per come stanno andando le cose magari rimarremo a 28. Non escludo infatti che una bocciatura di Westminster riporti a un ritorno di referendum”.
Al fine di comprendere meglio il passaggio da AICIG ad ORIGIN ITALIA, è utile sottolineare come i risultati ottenuti nel
riconoscimento delle Indicazioni Geografiche a livello internazionale sia dovuto in maniera importante proprio alle azioni ed alla
presenza dell’Italia nelle trattative che hanno condotto agli accordi internazionali sulla tutela di esse. Dalla Conferenza di Stresa del
1951 -primo accordo a tutela delle denominazioni di origine e tipiche dei formaggi che ha condotto nel 1954 alla prima legge
nazionale e al riconoscimento dei Consorzi con attività di vigilanza su produzione e commercio – al Regolamento CEE 2081 e 2082
del 1992 che ha sancito il riconoscimento delle DOP, IGP ed STG a livello di Comunità Europea, allora composta da 12 Paesi.
L’Italia ha avuto un ruolO di primo piano anche nel 2003 quando, con l’obiettivo di riunire i produttori delle IG anche di altri
continenti, nasce di fatto la rete OriGIn, che nel 2018 ha poi trovato terreno fertile affinché si sviluppasse una omologa realtà anche a
livello europeo prima ed italiano poi.
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Redazione× Pubblicato il 30/11/2018 at 17:54
“Fondamentale parlare di prodotti agroalimentari italiani. Siamo ciò che mangiamo, cio che abbiamo nel frigo o nella dispensa. Io conduco Decanter su Radio Due che porta avanti il concetto di vero Made in Italy e solo con una corretta educazione alimentare e l’alfabetizzazione del pubblico è possibile portare avanti il vero made in Italy agroalimentare. È fondamentale aprirsi come un grande vino”. Così Tinto ad AGRICOLAE a margine della conferenza stampa al Mipaaft del nuovo statuto di Aicig in Origin Italia. “Il settore enogastronomico non deve parlare solo all’interno del settore ma noi ci rivolgiamo al grande pubblico. È importante la comunicazione e la buona politica che porta avanti i prodotti Dop e Igp”.