LATTE, CAGLIARI BLINDATA, INCONTRO IN PREFETTURA: VERSO DECRETO ORDINE PUBBLICO. GDF SEQUESTRA LIBRI CONTABILI A IMPRESE

Una riunione blindatissima presso la prefettura di Cagliari per discutere sul prezzo del latte e la crisi che ha colpito il settore. Da quanto apprende AGRICOLAE la strada sembrerebbe sempre quella di un decreto di urgenza per motivi di ordine pubblico e questo spiegherebbe la riunione convocata al Viminale qualche giorno fa e quella di oggi in prefettura con tanto di sequestro di telefonini a chi ne prendeva parte. Certo prefetture e Viminale sono due organi competenti – più del ministero delle Politiche agricole – per quanto riguarda questioni di ordine pubblico. Il decreto di urgenza per ordine pubblico rappresenta uno dei casi in cui uno Stato membro può predisporre interventi nell’immediato senza incorrere nel rischio che questi possano essere considerati da Bruxelles come aiuti di Stato. Motivo questo per cui la ‘questione’ è stata volutamente dal governo traslata dal Mipaaft al Viminale dato che è di quest’ultimo dicastero la prerogativa di assicurare l’ordine pubblico.

Gli Stati membri sono responsabili degli interessi considerati come generali a livello nazionale e possono assicurarne la difesa nell’ambito di un procedimento sommario. In particolare, gli Stati membri possono presentare una domanda di provvedimenti provvisori facendo valere che la misura contestata rischia di compromettere seriamente l’adempimento delle loro pubbliche funzioni e l’ordine pubblico.

Sul tavolo anche soluzioni strutturali per un adeguamento del prezzo del latte troppo basso per chi produce. Tra queste l’utilizzo del fondo di Solidarietà nazionale per il ritiro del formaggio. Soluzione però questa che potrebbe andare incontro a un ‘niet’ da parte di Bruxelles.

Nel frattempo, oltre a eventuali indagini dell’Antitrust, sempre da quanto apprende AGRICOLAE, sarebbe partita a dicembre un’indagine da parte della Guardia di Finanza che avrebbe sequestrato negli ultimi giorni i libri contabili di aziende produttrici di latte. Il motivo sarebbe lo splafonamento di quote per quanto riguarda il conferimento della materia prima a imprese e a cooperative.