LE BATTUTE, SPERANDIO: ITALIA POVERA MA ITALIANI RICCHI. UE CI INVIDIA I CONTI CORRENTI E LE PROPRIETA?

DARE SICUREZZA E FIDUCIA ALLE PERSONE

LA FASE 2

Per capire come il lavoro fatto fin qui sia solo discreto, basta vedere oltre i confini di casa nostra, le misure che gli altri paesi, alle prese con gli stessi problemi, hanno attuato. E se lo facciamo scopriamo che in Francia è stato previsto un aiuto da 1500 euro per gli autonomi (partite Iva e piccole imprese) che hanno perso almeno il 70 per cento dei ricavi. In Germania 9000 euro da dividere in tre mesi per autonomi e piccole imprese fino a 5 dipendenti, 15mila euro per imprese tra 5 e 10 dipendenti. Negli Stati Uniti 1200 dollari a chi guadagna meno di 99mila dollari l’anno e 500 euro per ogni figlio a carico.

UN DEBITO ALTO MA SOSTENIBILE

IL NODO

POCHI SOLDI TROPPA BUROCRAZIA

IL PESO DELLA BUROCRAZIA

E tutto questo senza accennare alla burocrazia, che pure rischia di vanificare il rilancio: per le richieste sopra 25 mila euro la strada è in salita. È prevista infatti una valutazione dei conti delle aziende, garanzie, business plan, da parte delle banche che, per quanto doverosa, fatalmente rallenta la corsa alla liquidità garantita parzialmente dallo Stato.

MANCA LA SOLIDARIETÀ EUROPEA

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ECONOMIE INTERCONNESSE

E ALLORA COSA FARE?

Prima di tutto un bazooka monetario: il Fondo per la Ripresa proposto dalla Francia e sostenuto da una dozzina di governi, compreso quello italiano, come spiegava Bruno Le Maire, ministro dell’Economia e delle Finanze francese, a inizio aprile senza condizioni ma garantito da tutti i paesi europei quindi con bassi tassi di interesse e ampiamente sostenibile nel lungo periodo. Il fondo dovrebbe finanziare anche progetti legati alla transizione energetica, all’economia circolare e al digitale magari con un occhio al “taglio” delle catene di fornitura globali, per rendere l’Europa indipendente nella produzione di prodotti strategici come proposta dalla stessa Ursula von der Leyen.

Alessandro Sperandio

giornalista ed editoralista