Mipaaft, Alessandra Pesce: la mia missione? Ottimizzare, il potenziale del mezzogiorno. Puntare su innovazione e sostenibilita. VIDEOINTERVISTA

L’obiettivo di fame zero nel 2030 che è stato lanciato con la giornata mondiale dell’alimentazione non deve essere uno slogan ma un obiettivo di lavoro e si fonda sull’adozione di ricerca e innovazione che permettano di andare verso una maggiore sostenibilità della coltivaiozne e verso un arricchimento dei paesi in via di sviluppo”. Così ad AGRICOLAE il sottosegretario Mipaaft Alessandra Pesce. “Noi abbiamo davanti un grande problema legato da un lato ai cambiamenti climatici e dall’altro a una popolazione sempre crescente”, prosegue. “Quello che come paese possiamo portare avanti è un operazione di sostegno attraverso la messa a sistena e di adattamento di quelle che sono le innovazioni a favore del totale eradicamento della fame nel mondo”.

“L’Italia è uno dei paesi all’avanguardia nella ricerca e nell’innovazione nell’agricoltura e nell’agroalimentare”, continua il sottosegreario Mipaaft. “La nostra storia e i nostri prodotti lo testimoniano. Dobbiamo creare maggiori legami tra domanda e offerta di innovazioni, proporre modelli di trasferimento tecnologico. Le innovazioni e le tecnologie sono per le grandi aziende, l’Italia è fatta invece di molte aziende medio-piccole. Per questo dobbiamo puntare su un sistema a rete – prosegue – dove c’ è un incrocio immediato tra la Gdo e la produzione”. Infine la formazione: “c’è un bisogno formativo molto forte per adattare i processi innovativi alla realtà. E’ chiaro che il nostro agroalimentare punta su questo e noi dobbiamo dare delle risposte”.

Le deleghe che mi sono state assegnate rappresentano di fatto un fil rouge per la valorizzazione delle produzioni tipiche del Mediterraneo e per lo sviluppo del Mezzogiorno. Un potenziale – spiega ancora il sottosegretario – di cui beneficierà l’intero paese. L’azione nella valorizzazione delle eccellenze agroalimentari e agricole nel Mezzogiorno infatti avrà una ricaduta positiva per l’intero paese in termini di valore aggiunto”, prosegue. “Le produzioni ortofrutta e cereali rappresentano delle vere eccellenze e occorre fare in modo che riescano ad esplicare tutto il loro potenziale attraverso un organizzazione di filiera e un riconoscimento del valore lungo la catena, dalla produzione, alla trasformazione fino alla distribuzione attraverso la collaborazione di tutti gli attori coinvolti.

 

Alessandro Di Bona