Masaf, al via il 1° tavolo ex ministri agricoltura. VIDEOINTERVISTE DI: Lollobrigida, Zaia, De Castro, Patuanelli, Bellanova, De Girolamo, Alemanno, Martina, Pecoraro Scanio, Saverio Romano, Alfredo Diana, Catania, Poli Bortone

Si è svolto oggi, convocato dal ministro Francesco Lollobrigida, il primo tavolo di confronto con i ministri che negli ultimi trenta anni hanno amministrato il dicastero delle politiche agricole. Un confronto per analizzare, attraverso l’esperienza maturata negli anni di governo, le priorità del mondo agricolo e l’asset nazionale a cui tutti hanno lavorato.

Di seguito gli interventi: 

Agroalimentare, Lollobrigida: Tanti spunti dai miei colleghi. I governi cambiano, ma devono rimanere dei punti di convergenza. VIDEOINTERVISTA

Agroalimentare, Lollobrigida: Obiettivi strategici per rendere più forte la Nazione

Agroalimentare, Zaia: emergenza per Italian Sounding vale 120 miliardi, Attenzione a sostenibilità e sovranità alimentare. VIDEOINTERVISTA

Agroalimentare, Zaia: Affidare ai giovani terre del demanio pubblico da coltivare. Tema della formazione è fondamentale. VIDEOINTERVISTA

Agroalimentare, De Castro: riforma Ig, possibile chiusura a settembre/ottobre. Centrale sostenere agricoltori su transizione. VIDEOINTERVISTA

Agroalimentare, Patuanelli: apprezzamento per la postura Governo su temi agricoli. Scongiurare problematiche su gestione processi produttivi. VIDEOINTERVISTA

Agroalimentare, Bellanova: ora sostenere produzioni agricole, Made in Italy e reddito produttori. VIDEOINTERVISTA

Agroalimentare, De Girolamo: Bene incontro tra ex ministri per fare sistema su agricoltura. Governo deve mostrare muscoli in Ue. VIDEOINTERVISTA

Agroalimentare, Alemanno: priorità sia difesa del suolo e lotta a italian sounding per difesa made in Italy. VIDEOINTERVISTA

Agroalimentare, Martina: bene iniziativa Lollobrigida su riunione ex ministri, uniti per rafforzare strategie. VIDEOINTERVISTA

Agroalimentare, Pecoraro Scanio: Italia modello alternativo ad agricoltura iper industrializzata. No a Ogm e cibo standardizzato. VIDEOINTERVISTA

Agroalimentare, Saverio Romano: agricoltura è traversale, unisce e non divide, un mondo che va difeso. VIDEOINTERVISTA

Agroalimentare, Alfredo Diana: periodo storico difficile, bene riflessioni su bilancio alimentare. VIDEOINTERVISTA

Agroalimentare, Catania: lavorare su legge consumo suolo e cambiamenti climatici. VIDEOINTERVISTA

Agroalimentare, Poli Bortone: Vorrei che la sovranità alimentare fosse inserita in Costituzione. VIDEOINTERVISTA

 

 

 

 

 




Nutriscore, Ricciardi attacca Italia: io traditore della patria. Sostenne dal ministero Salute l’etichetta francese per poi entrare nella Santé publique imbarazzando Sistema Italia di Destra e di Sinistra

Walter Ricciardi non cambia idea sul Nutriscore. Anzi, l’ex consigliere di Roberto Speranza quando era ministro della Salute e rappresentante italiano presso l’Oms – dopo aver sostenuto il sistema di etichettatura francese ed esser entrato subito dopo nell’Istituto di sanità d’oltralpe – attacca l’Italia dalle pagine del quotidiano Le Monde. 

Già due anni fa AGRICOLAE aveva dato per prima la notizia dell’appello firmato da Ricciardi a favore del sistema francese di etichettatura Nutriscore – sul quale il nostro paese ha sempre espresso contrarietà compatta e trasversale – e contro il sistema alternativo proposto dall’Italia, Nutrinform. A proposito di quest’ultimo, l’ex consigliere del governo aveva addirittura parlato di “lobby”. Nonostante l’imbarazzo di Speranza, portavoce della posizione ufficiale italiana, dei partiti e delle istituzioni nazionali, Ricciardi poco tempo dopo ha ottenuto un incarico nel Comitato scientifico della Santé publique France, omologa transalpina dell’Istituto superiore di sanità, come portato alla luce da AGRICOLAE.

Di recente Ricciardi, ora che il sistema Nutriscore vive una grave battuta d’arresto per via della ferma opposizione di diversi paesi guidati dall’Italia, è tornato a sfogarsi sulle pagine del maggiore giornale di Francia. “La narrazione anti-Nutriscore è diventata ormai non soltanto generalizzata ma proprio egemonica in Italia e non è più possibile esprimere alcuna critica”, lamenta l’ex consigliere di Speranza che evidenzia come per le sue dichiarazioni sia diventato “un traditore della patria”. 

Queste affermazioni offrono il fianco a Serge Hercberg, ideatore del Nutriscore, per attaccare l’Italia. “Molti scienziati italiani – afferma – mantengono un profilo basso, il clima è avvelenato”. E parla di “attacchi personali” avvenuti nel nostro paese per screditare gli studi scientifici e darli “in pasto ai nazionalisti”.

Sta di fatto che la Commissione europea ha dovuto frenare sul sistema Nutriscore che, evidentemente, non è così “armonico” come si pensava.

Rimane l’interrogativo sui motivi che hanno spinto Ricciardi a firmare un appello francese e ad attaccare il nostro paese, anche di recente come dimostra l’articolo di Le Monde, per poi essere ricevere un incarico ufficiale da un alto organismo governativo transalpino.

Una cosa è certa: al di là dei ‘nazionalismi’ di cui parla Ricciardi, a stigmatizzare il suo comportamento furono tutte le forze politiche, da Destra a Sinistra passando per il Centro.

Nutriscore, Ricciardi firma appello francese: NutrInform non funziona ed è frutto di gruppo lobbistici. La lista degli scienziati, anche italiani. Patuanelli: è pericoloso e usato per prendere mercati italiani. Speranza: da sempre contrari. E Lega, Fdi e Forza Italia chiedono dimissioni Ricciardi

Nutriscore, Walter Ricciardi, dopo averlo sostenuto, entra nell ‘Iss’ del ministero Salute francese. No comment dal ministero di Speranza

Nutriscore, Speranza: posizione Ministero della Salute da sempre contraria

Nutriscore, Patuanelli: pericoloso ed usato da altri per prendere mercati italiani che fanno gola. Italia non lo permetterà

Nutriscore, Ricciardi smentisce e da del lobbista al ministro che consiglia. Speranza aveva detto: non accetteremo mai semaforo che preferisce olio di colza a olio d’oliva. E ribadisce: ministero Salute sempre stato contrario

Nutriscore, Ricciardi: “preferisco non commentare”. Ma per ora non torna indietro

Nutriscore, Bellanova: attacchi di Ricciardi ‘sconcertanti’

Nutriscore, Lega e Forza Italia chiedono dimissioni di Ricciardi

Nutriscore, Salvini: Ricciardi si dimetta dal suo incarico

Nutriscore, Meloni: Speranza rimuova subito Ricciardi

Nutriscore, Centinaio, Mipaaf: Grave posizione Ricciardi, si accusa di lobbismo ministri italiani

Nutriscore, Battistoni, Mipaaf: Ricciardi parla a titolo personale. Italia contraria. Favorevole a Nutrinform”

Nutriscore, De Castro: sbagliato perché vuole condizionare, non informare. E su accuse Lobby: E’ supportato da grandi multinazionali

Nutriscore, Giansanti, Confagricoltura: tutti gli scienziati che credono a Dieta mediterranea sottoscrivano documento a favore Nutrinform Battery

Nutriscore, Prandini, Coldiretti: basta favori a multinazionali. Serve regia Paese per difendere agroalimentare

Nutriscore, Mercuri: sorprende iniziativa Ricciardi. Governo sia coeso e compatto nel dire ‘no’

Nutriscore, Verrascina, Copagri: appello Ricciardi in barba a istituzioni italiane. Ora assumano giuste decisioni

Nutriscore, Federalimentare: Mai visto un governo che va contro interessi del proprio paese

Nutriscore, Filiera italia: Paese sia unito ‘contro’

 

Nutriscore – Serpillo, UCI: “Umiliazione esecrabile alla dignità delle istituzioni”

Nutriscore, Rolfi: chiederemo a tutte le regioni di sottoscrivere appello in favore del Nutrinform

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 




Assemblea Anbi: Basta lavorare su emergenze, occorre strategia per risorsa idrica. INTERVENTI E VIDEOINTERVISTE DI: Patuanelli, Vallardi, Prandini e Bellanova

Il tema siccità ed emergenza idrica al centro dell’assemblea annuale Anbi che si è conclusa quest’oggi a Roma. Molti gli interventi e gli argomenti trattati all’indomani del Cdm che ha stabilito lo stato d’emergenza per cinque regioni, dal Piano laghetti alla necessità di invasi, dalla gestione della risorsa idrica fino al Pnrr e al sostegno al comparto agricolo.

Di seguito gli interventi dell’ultima giornata: 

Anbi, Patuanelli: basta lavorare su emergenze, serve struttura coordinativa permanente delle competenze

Anbi, Vallardi: al lavoro in commissione per piano nazionale irriguo

Anbi, Prandini: pianificare Italia diversa dall’attuale con il piano laghetti – VIDEOINTERVISTA

Anbi, Bellanova: Serve strategia di sistema integrata nazionale

Gli interventi della prima giornata: 

Assemblea Anbi: Puntare su Piano laghetti e invasi. INTERVENTI E VIDEOINTERVISTE DI: Vincenzi, Gargano, Battistoni, De Castro, Procaccini, Spena, Diacetti, Mammi, Bergesio, Parmigiani, Fini, Saccardi e Gallinella

 

 




La geopolitica del cibo: scenari e prospettive del sistema agroalimentare. INTERVENTI E VIDEOINTERVISTE DI: Giansanti, Prandini, Verrascina, Mercuri, Saccardi, Caputo, Bellanova, Renzi, Gadda e Farinetti

“La geopolitica del cibo”, questo il titolo del seminario organizzato da Italia Viva a Roma per affrontare e discutere delle criticità e del futuro del sistema agroalimentare, alla luce dei mutati equilibri internazionali.

Molti i temi affrontati nel corso dell’incontro, dall’attuale contesto alimentare con le sue prospettive strategiche, fino al rapporto tra geopolitica e accesso al cibo, senza dimenticare le opportunità che l’economia circolare può portare in chiave di sviluppo economico e sociale.

Di seguito tutti gli interventi: 

Agroalimentare, IV. Farinetti (Eataly): In Italia molte aziende agricole non pagano le tasse. In tre anni dovremmo dichiarare l’Italia totalmente biologica

Agroalimentare, Giansanti: Ripensare tutto il modello alimentare globale. Un errore dire che agricoltura non paga le tasse. VIDEOINTERVISTA

Agroalimentare, Prandini: Risorse Pnrr da utilizzare per progetti strategici. Sviluppare politiche di defiscalizzazione costo lavoro. VIDEOINTERVISTA

Agroalimentare, Verrascina (Copagri): si al bio ma senza contrasti con agricoltura tradizionale. Dl aiuti non contrasta rischio chiusura aziende – VIDEOINTERVISTA

Agroalimentare, Mercuri: Pac non risponde più alle esigenze attuali di autosufficienza. Parlare di Italia solo bio è ipocrisia. VIDEOINTERVISTA

Agroalimentare, IV. Renzi: Con guerra rischio carestia e aumento immigrazione. Lavorare per una Conferenza di pace. VIDEO

Agroalimentare, IV. Saccardi: Per più autonomia recuperare terreni abbandonati

Agroalimentare, IV. Caputo: Il sud paga un prezzo altissimo nell’innovazione. Adeguare Pac per cambiare indirizzo

Agroalimentare, IV. Bellanova: Su autosufficienza energetica e alimentare occorre avere visione. Centrale diffondere redditività nelle filiere

Agroalimentare, IV. Giansanti: Affrontare crisi alimentare globale, fondamentale aumentare produzione. Logistica, infrastrutture e digitale centrali

Agroalimentare, IV. Prandini: Errore destinare 30% del Pnrr ai Comuni. Centrale tema idrico e bacini accumulo, insieme a digitale e innovazione

Agroalimentare, IV. Verrascina: Bene lavorare sulla qualità ma occorre produrre di più, garantendo il giusto reddito agli agricoltori

Agroalimentare, IV. Mercuri: Mondo produttivo e cooperativo collaborino per sostenere crescita e innovazione settore agricolo

Agroalimentare, IV. Caputo: Più flessibilità in determinazione Pac

Agroalimentare, IV. Gadda: cibo fattore geopolitico fondamentale

 

 

 




Agroalimentare, IV. Bellanova: Su autosufficienza energetica e alimentare occorre avere visione. Centrale diffondere redditività nelle filiere

“Con la guerra abbiamo scoperto come il comparto agricolo sia il futuro. Oggi dobbiamo parlare del tema dell’autosufficienza energetica, dova paghiamo una mancanza di visione. Altro tema è quello dell’autosufficienza alimentare. É vero che siamo la produzione agricola del lusso, ma dobbiamo avere visione, come sul recupero delle aree interne e delle terre incolte. Lanciamo allora una campagna di messa a dimora, magari proponendola all’Anci. Ci sono terreni così frazionati di cui non si conosce neppure la proprietà, potremmo coinvolgere l’Ismea. L’agricoltura oggi significa precisione ma serve anche strategia idrica: la mancanza di pioggia è un’emergenza dentro altre emergenze. Tutto questo si affronta attraverso le filiere, diffondendo la ricchezza, con una maggiore redditività. La guerra porta ricadute pesantissime sui paesi importatori, che potrebbero portare ad una maggiore emigrazione, per questo l’Europa deve dotarsi di una politica di sviluppo proprio per questi paesi, così da farsi trovare pronti”.

Così Teresa Bellanova, viceministro delle infrastrutture e mobilità, in occasione dell’incontro La geopolitica del cibo organizzato a Roma da Italia Viva.




Peste suina e fauna selvatica, a ottobre 2020 Mipaaf aveva predisposto decreto interministeriale ma ministro Ambiente Costa lo fermò. Eccolo

Il ritrovamento di alcuni cinghiali affetti dalla Peste suina Africana – PSA in Piemonte e in Liguria riporta in alto l’attenzione su un’emergenza che dura da anni e che è strettamente legata al problema della fauna selvatica.

Le organizzazioni agricole e parte del mondo politico manifestano forte preoccupazione per una situazione che rischia – nel caso dovesse sfuggire di mano – di danneggiare le filiere agroalimentari Made in Italy e conseguentemente l’export all’estero che ne consegue. Con l’ulteriore pericolo di imitazioni e speculazioni all’estero.

Il problema della PSA è un problema che viene da tempo rimbalzato tra le regioni – che vorrebbero avere maggiore autonomia nella gestione della fauna selvatica – e il governo. Ma il nodo da sciogliere è all’interno dello stesso governo in quanto la materia è di carattere interministeriale e riguarda il Mipaaf, il Mite e la Salute.

Il Mipaaf a ottobre 2020 aveva già provveduto a redigere un decreto deputato a risolvere sia l’emergenza della Peste suina africana che quella relativa alla Fauna selvatica. L’allora ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova infatti aveva fatto mettere a punto un decreto da far controfirmare all’allora ministro dell’Ambiente Sergio Costa e al ministro della Salute Speranza e da portare in Cdm. Ma da quanto apprende AGRICOLAE se da parte di Speranza non ci sarebbero stati problemi, da Costa ci fu un niet che bloccò tutto. E ora si ripresenta la situazione.

Occorre intervenire “con estrema urgenza” per contenere la proliferazione dei cinghiali e “consentire alle regioni di attuare i piani di gestione e di controllo”, si leggeva nel testo della bozza di decreto pronta per essere portata in Consiglio dei ministri appunto per far fronte all’emergenza Peste Suina Africana e al contempo contenere la proliferazione dei cinghiali, causa di incidenti sempre più frequenti.

Qui di seguito AGRICOLAE pubblica, in forma PDF e a seguire in forma testuale, il testo del decreto:

BOZZA DECRETO PESTE SUINA E RELAZIONE

 

SCHEMA DI DECRETO LEGGE CONTENENTE MISURE URGENTI DI PREVENZIONE DELLA DIFFUSIONE DELLA PESTE SUINA AFRICANA – PSA

 

Articolo 1

(Misure urgenti di prevenzione della diffusione della Peste suina africana – PSA)

1. Al fine di prevenire la diffusione della Peste suina africana (PSA) sul territorio nazionale, entro 60 giorni dall’approvazione del presente decreto legge, le Regioni e Province autonome adottano il Piano regionale di gestione e controllo della specie cinghiale (Sus scrofa), contenente la quantificazione della consistenza della specie all’interno del territorio di competenza suddivisa per Provincia, i metodi ecologici, le aree di intervento diretto, le modalità e i tempi del prelievo, in conformità alle disposizioni impartite dal Ministero della Salute, responsabile dell’attuazione del Piano nazionale di eradicazione della PSA da presentare annualmente alla Commissione europea ai sensi dell’articolo 16 del decreto legislativo 20 febbraio 2004, n. 54.

2. Il Piano regionale di cui al comma 1, da redigere tenendo in considerazione le diverse specificità territoriali nonché le esigenze di conservazione delle specie e degli habitat dei siti interessati, è adottato previo parere del Centro di referenza nazionale per la Peste Suina, da rendere entro trenta giorni dalla richiesta della Regione e Provincia autonoma competente per territorio.

3. Tenuto conto dei gravi rischi di diffusione della peste suina africana e dell’esigenza di adottare urgentemente sistemi di controllo della specie Sus scrofa finalizzati a ridurre i rischi sanitari ed il relativo impatto economico che l’epidemia potrebbe arrecare all’intero settore suinicolo italiano, il Piano regionale di cui al comma 1 non è sottoposto a valutazione ambientale strategica e a valutazione di incidenza ambientale ai sensi delle pertinenti norme unionali e nazionali.

4. Le attività di ispezione e controllo igienico sanitario su tutti gli esemplari di cinghiali oggetto di prelievo, indipendentemente dall’età e dall’utilizzazione, sono svolte dal Servizio veterinario della ASL competente per territorio, supportati, ove necessario, dai veterinari convenzionati con le ASL e le attività analitiche sono effettuate dagli Istituti zooprofilattici sperimentali (IIZZSS) competenti per territorio. I dati raccolti, contenenti anche l’esito della ricerca di larve di Trichinella spp., confluiscono nel sistema di monitoraggio di cui al comma 5.

5. Al fine di individuare le aree maggiormente a rischio diffusione della PSA ed incrementare il livello di biosicurezza dell’allevamento suino, a supporto del Piano nazionale di eradicazione e sorveglianza  della PSA è istituito, presso il Ministero della Salute, un sistema nazionale di raccolta dati per il monitoraggio dei cinghiali in cui confluiscono i dati sulle popolazioni di cinghiali, la loro densità, il numero degli animali abbattuti, tutte le informazioni di carattere epidemiologico in conformità all’approccio “One Health”, comprese le risultanze analitiche relative ad inquinanti ambientali, quali residui di fitofarmaci e metalli pesanti, ogni ulteriore informazione rilevante ai fini del monitoraggio su proposta del Comitato di coordinamento di cui al comma 6, nonché l’archivio digitale georeferenziato relativo ai danni arrecati dai cinghiali al settore agricolo e quelli conseguenti ad incidenti stradali.

6. Al fine di assicurare il coordinamento delle attività di monitoraggio di cui al comma 5 e valutare l’efficacia delle misure adottate dalle Regioni e Province autonome attraverso il Piano regionale di gestione e controllo del cinghiale, è istituito presso il Ministero della salute un Comitato di coordinamento di cui fanno parte un esperto del Ministro della Salute, con funzioni di Presidente, un esperto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, un esperto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, un esperto delle Regioni e Province autonome, un esperto degli Istituti zooprofilattici sperimentali e un esperto dell’ISPRA.

 

RELAZIONE ILLUSTRATIVA

Con la bozza di Decreto in esame si intende predisporre misure di prevenzione, di monitoraggio e di controllo relative alla malattia virale, denominata “Peste Suina Africana” (PSA) che colpisce suini domestici e selvatici con livelli di mortalità del 100% nelle popolazioni di suini colpite.

Il comma 1, contiene una misura di prevenzione che si concretizza nella adozione, da parte delle Regioni e delle Province autonome del Piano regionale di gestione e controllo della specie cinghiale (Sus scrofa). Il piano deve contenere la quantificazione della consistenza della specie all’interno del territorio di competenza suddivisa per Provincia nonché altri parametri rilevati in conformità alle disposizioni impartite dal Ministero della Salute qualificata quale Autorità responsabile dell’attuazione del Piano nazionale di eradicazione della PSA da presentare annualmente alla Commissione europea ai sensi dell’articolo 16 del decreto legislativo 20 febbraio 2004, n. 54.

Il comma 2 riguarda il Piano regionale di gestione e controllo della specie cinghiale (Sus scrofa), di cui al comma 1, che deve essere adottato previo parere del Centro di referenza nazionale per la Peste Suina, (CEREP) da rendere entro trenta giorni dalla richiesta della Regione e Provincia autonoma competente per territorio.

Il comma 3, dispone che, in considerazione dei gravi rischi sanitari, delle conseguenze economiche e soprattutto dell’urgenza dei provvedimenti da adottare il Piano regionale di gestione e controllo della specie cinghiale (Sus scrofa), di cui al comma 1, non è sottoposto a valutazione ambientale strategica e a valutazione di incidenza ambientale ai sensi delle pertinenti norme unionali e nazionali.

Il comma 4 prevede che le attività di ispezione e controllo igienico sanitario su tutti gli esemplari di cinghiali oggetto di prelievo sono svolte dal Servizio veterinario della ASL competente per territorio. E’ anche previsto che il predetto servizio veterinario, ove necessario, possa essere supportato dai veterinari convenzionati con le ASL. Avendo riguardo alle attività analitiche è previsto che sono effettuate dagli Istituti zooprofilattici sperimentali (IIZZSS) competenti per territorio. I dati raccolti, confluiscono nel sistema di monitoraggio la cui istituzione è disposta al successivo articolo 5.

Il comma 5, istituisce, presso il Ministero della Salute, a supporto del Piano nazionale di eradicazione e sorveglianza della PSA, un sistema nazionale di raccolta dati per il monitoraggio dei cinghiali in cui confluiscono tutti i dati sulle popolazioni di cinghiali e tutte le informazioni di carattere epidemiologico nonchè ogni ulteriore informazione che, su proposta del Comitato di coordinamento di cui al comma 6, venga ritenuta rilevante ai fini del monitoraggio. Al sistema nazionale di raccolta dati per il monitoraggio dei cinghiali confluiscono anche i dati dell’archivio digitale georeferenziato relativo ai danni arrecati dai cinghiali al settore agricolo e quelli conseguenti ad incidenti stradali.

Il comma 6, infine, istituisce presso il Ministero della salute un Comitato di coordinamento di cui fanno parte un esperto del Ministro della Salute, con funzioni di Presidente, un esperto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, un esperto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, un esperto delle Regioni e Province autonome, un esperto degli Istituti zooprofilattici sperimentali e un esperto dell’ISPRA. Il Comitato ha lo scopo di assicurare il coordinamento delle attività di monitoraggio di cui al comma 5 e valutare l’efficacia delle misure adottate dalle Regioni e Province autonome attraverso il Piano regionale di gestione e controllo del cinghiale.

 

RELAZIONE TECNICA

La Peste Suinia Africana (PSA) è una malattia virale che colpisce suini domestici e selvatici che può causare livelli di mortalità del 100% nelle popolazioni di suini colpite ed è estremamente resistente nell’ambiente, così come nei prodotti contaminati (inclusi i prodotti alimentari vanto del Made in Italy a base di carne suina). Nonostante gli sforzi della comunità scientifica, non esiste un vaccino efficace nei confronti di questa malattia, di conseguenza le strategie di controllo devono per forza basarsi sulla prevenzione e su misure di eradicazione molto severe, che comprendono l’abbattimento degli animali infetti o sospetti di infezione, sia a carico dei suini domestici che dei suini selvatici, in particolare cinghiali.

Segnalata per la prima volta nel continente africano (1921), la PSA è stata protagonista di almeno due ondate epidemiche che hanno portato il virus fuori dal contesto originario. La prima ha avuto inizio nella penisola Iberica, ma ha coinvolto diversi Paesi europei e dell’America Latina; iniziata negli anni ’50, questa epidemia ha causato danni ingentissimi soprattutto in Spagna e Portogallo, dove è stata presente fino agli anni ’90. Questa ondata epidemica residua ancora nella Regione Sardegna: la malattia nell’isola è stata importata nel 1978 e solo negli anni 2018 e 2019 la situazione endemica nel suino domestico e nel cinghiale ha subito un leggero miglioramento, anche se ultimamente la situazione sembra stia nuovamente peggiorando.

La seconda ondata epidemica è invece iniziata nel 2007, quando il virus della PSA è stato segnalato in Georgia, diffondendosi velocemente nel resto del Caucaso. Le particolari condizioni di allevamento del suino, la continuità delle popolazioni di cinghiali (soprattutto) e il cosiddetto “fattore umano”, hanno veicolato rapidamente l’infezione agli Stati confinanti (Federazione Russa, Ucraina, Bielorussia) raggiungendo, dal 2014, diversi Stati membri dell’Unione europea. L’infezione, in forma apparentemente inarrestabile, si è quindi diffusa anche ai Paesi balcanici, costituendo una continua minaccia per l’Europa Occindentale. Il virus, infatti, oltre a muoversi per contiguità è anche capace di compiere veri e propri “balzi” e traferire la malattia a centinaia di Km dal fronte endemico. In questo modo, focolai di malattia sono insorti improvvisamente in Repubblica Ceca, in Belgio (a carico delle popolazioni di cinghiali) e più di recente (8 settembre 2020) in Germania; ben più devastante, dal punto di vista delle conseguenze epidemiologiche, è stato il riscontro dell’infezione in alcuni allevamenti della Repubblica Popolare Cinese: la malattia si è infatti immediatamente diffusa in tutto il Paese e agli stati limitrofi, causando un vero e proprio cataclisma nell’economia di questa area densamente popolata, in cui la carne suina rappresenta un alimento base.

Allo stato attuale, quindi, l’infezione è presente in tre continenti e minaccia di diffondersi ulteriormente secondo modalità condizionate dalla presenza di target sensibili, di potenziali vettori (meccanici e biologici) e altri fattori legati all’ambiente, ma anche alle condizioni economiche e sociali.

L’impatto della PSA a livello globale è impressionante e sta cambiando i flussi commerciali non solo legati allo scambio di suini vivi, di carni e prodotti derivati, ma anche ai mangimi e alle fonti alimentari proteiche alternative. Da rilevare che a seguito del ritrovamento di PSA in Germania, la Cina ha immediatamente bloccato (14 settembre 2020) l’import di carni suine tedesche.

Come detto, uno dei principali problemi da affrontare per contrastare la diffusione della peste suina africana (PSA) è rappresentato dalla eccessiva ed incontrollata proliferazione di cinghiali.

La norma che si propone ha per obiettivo proprio il controllo delle popolazioni di cinghiali nel nostro Paese, che ha raggiunto livelli ormai insostenibili, non solo per l’elevato rischio di diffusione della PSA, come detto, ma anche per i danni arrecati al settore agricolo, per l’alto numero di incidenti stradali, anche mortali e per la minaccia all’equilibrio dei vari ecosistemi, in cui la specie cinghiale ha preso ormai nettamente il sopravvento.

La situazione emerge in tutta la sua gravità, se si osservano i dati dei controlli ufficiali del piano nazionale di sorveglianza relativi agli ultimi 8 mesi (1 gennaio – 31 agosto 2020), particolarmente carenti in alcune Regioni (di seguito il dettaglio per Regione).

Occorre quindi intervenire con estrema urgenza, per consentire alle Regioni di adottare il Piano di gestione e controllo del cinghiale, avvalendosi del parere del Centro di referenza nazionale per la peste suina, unico organismo scientifico con competenze in materia, che non deve essere sottoposto a valutazione ambientale strategica, proprio in quanto piano di emergenza sanitaria.

La norma prevede inoltre che le attività di ispezione e controllo igienico sanitario debbano essere effettuate su tutti gli esemplari di cinghiali oggetto di prelievo, indipendentemente dall’età e dall’utilizzazione, avvalendosi dei Servizi veterinari regionali, supportati, se necessario, dai veterinari convenzionati con le ASL.

I dati dei Piani regionali confluiscono in un Piano nazionale, la cui attuazione viene costantemente monitorata dal Ministero della Salute, coadiuvato, in tale funzione, da un Comitato di coordinamento interministeriale composto da rappresentanti del Minsalute, del MATTM, del Mipaaf e delle Regioni; il Comitato di coordinamento è chiamato anche a valutare l’efficacia dei Piani regionali.

Tenuto conto infine che le diverse popolazioni di suini selvatici possono essere utilizzati anche come indicatori di qualità ambientale nei diversi territori, si prevede che il piano di monitoraggio della PSA venga integrato da ulteriori informazioni strategiche, quali quelle relative alla ricerca di larve di Trichinella spp. e alla presenza di altri inquinanti ambientali, quali i residui di fitofarmaci e di metalli pesanti.

Era già stato scritto il 23 10 2020:

La Peste suina africana e la fauna selvatica in un unico decreto. A fronte inerzia ministero Ambiente, ci pensa il Mipaaf. Ecco la bozza di decreto pronta per il Cdm

Le reazioni all’emergenza:

Peste suina, Centinaio: Agire in maniera coesa per bloccare contagi

Peste suina africana sui cinghiali, Piemonte: serve attenzione Ue e nuova legge nazionale per contenimento fauna selvatica

Peste suina, Rolfi: caso registrato in Piemonte danneggia nostre attivita’ agroalimentari, su fauna selvatica serve cambio di rotta del governo

Peste Suina Africana, in Emilia-Romagna attivo da tempo un servizio telefonico per segnalare eventuali cinghiali morti o resti

Peste suina, Gallinella (m5s): Patuanelli e Speranza nominino commissario straordinario

Peste Suina: Prandini (Coldiretti), colpevole mancanza prevenzione

Peste suina, cinghiale morto in Piemonte. Confagricoltura: evitare diffusione




Caporalato, Bellanova: trasporto a chiamata e incrocio domanda-offerta: così sconfiggiamo il ricatto criminale dei caporali

Due piattaforme incrociate e interconnesse per sconfiggere il ricatto criminale dei caporali e la concorrenza sleale in agricoltura: una per l’incrocio trasparente e automatico tra domanda e offerta di lavoro, l’altra per una modalità di trasporto dedicato e/o a chiamata tale da consentire un servizio di trasporto flessibile e contemporaneamente il monitoraggio delle attività correlate.
Per la Viceministra alle Infrastrutture e Mobilità sostenibili Teresa Bellanova non ci sono dubbi: è questo il modello da perseguire ed è la proposta operativa lanciata già lo scorso 30 marzo al Tavolo operativo per la strategia nazionale di contrasto al caporalato in agricoltura e che rilancia oggi, in occasione dell’incontro odierno, anche sulla scorta della proposta elaborata in queste settimane dal Gruppo di lavoro costituitosi presso il Ministero delle Infrastrutture e mobilità sostenibili su indicazione della stessa Bellanova.
“Grazie agli strumenti tecnologici che abbiamo a disposizione”, dice Bellanova, “oggi è possibile realizzare una modalità di trasporto dedicato e/o a chiamata espressamente rivolto a un servizio di lavoro flessibile e utile anche al monitoraggio delle attività correlate. Una piattaforma che individui il servizio di trasporto più coerente con la tipologia di domanda definita sulla base di dati preliminarmente acquisiti”.
Per questo, prosegue Bellanova, “l’integrazione con gli altri Ministeri, oltre a caratterizzare il funzionamento del Tavolo, è essenziale perché si possano preliminarmente acquisire le aree da servire; tutti i soggetti coinvolti, dalle aziende agricole ai lavoratori e alle lavoratrici, agli operatori di trasporto, alle autorità; il calendario delle colture; la localizzazione delle abitazioni, dei centri di accoglienza e degli insediamenti informali così come delle aziende agricole.
Tengo a sottolineare quest’ultimo elemento perché sappiamo bene come si radichi soprattutto in questi insediamenti, spesso dei veri e propri ghetti, la presenza della criminalità dei caporali con il controllo del trasporto ma anche spesso del campo.
Sulla base di questi dati il sistema può valutare la proposta di trasporto, individuare i mezzi più idonei al servizio tra il parco a disposizione, individuare il percorso ottimale garantendo un trasporto sicuro ed efficace”.
“Anche se oggi non potrò partecipare alla riunione perché impegnata nei lavori del Cipess”, conclude la Viceministra Teresa Bellanova, “tengo però a ribadire che la proposta è già strutturata, comprese le ipotesi di costi e tempi necessari alla realizzazione: tra i 3 e i 5 mesi a partire dall’affidamento. Importante ribadire che se utilizzeremo nel modo migliore il tempo a nostra diposizione, di concerto con le Regioni e in forma inizialmente sperimentale, potremo già assicurare il trasporto a chiamata delle lavoratrici e dei lavoratori agricoli a partire dai primi mesi del prossimo anno”.

 




Danni maltempo, Centinaio: Mipaaf si è già attivato. Intervenire anche in Puglia su problemi sollevati da agricoltori su viabilità non sostenibile

“Ringraziamo Teresa Bellanova per il suo interesse verso il settore primario e per l’attenzione nei confronti delle imprese agricole pesantemente danneggiate dal maltempo. Vogliamo rassicurarla sul fatto che il ministero delle Politiche agricole si è attivato immediatamente, stiamo predisponendo il decreto e stiamo cercando di trovare tutte le risorse necessarie. È una nostra priorità”. Così il sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali Gian Marco Centinaio in risposta al viceministro delle Infrastrutture che aveva chiesto di agire in fretta per dare sostegno immediato al settore. “Cogliamo l’occasione per chiedere al vice ministro di affrontare al più presto il problema della viabilità nella sua Puglia: secondo un dossier presentato oggi dalla Cia Capitanata in provincia di Foggia numerose strade risultano infatti impercorribili. Un problema enorme per gli agricoltori che trasportano su strada la freschezza dei propri prodotti e che si ritrovano a fare i conti con una mobilità poco sostenibile”.

Cia Capitanata, dossier viabilità: “Trenta provinciali quasi impercorribili”




Danni maltempo Bellanova: “agire in fretta per dare risposte immediate alle imprese agricole colpite attivando le risorse gia’ disponibili”

“Ricevo, anche dalla mia regione, la Puglia, sollecitazioni di imprese agricole gravemente colpite dai danni del maltempo in questo inizio di primavera. Imprese che lamentano danni ingenti a strutture, produzioni, lavoro”.

Così la ViceMinistra alle Infrastrutture Teresa Bellanova.

“E’ evidente”, prosegue Bellanova, “che a quelle imprese, a quei lavoratori, a quei territori, bisognerà dare risposte immediate, nel mentre si precisa e si configura una strategia complessiva nel nostro Paese per prevenire e contrastare i cambiamenti climatici come il dissesto idrogeologico.

Nei mesi scorsi, proprio al Ministero delle Politiche agricole, molto avevamo lavorato in questa direzione. Lo testimonia l’implementazione in Legge di bilancio 2021 del Fondo di Solidarietà Nazionale con una dotazione pari a 60 milioni per interventi assicurativi nel triennio 21-23, e i 70 milioni del Fondo Indennizzi calamità naturali da investire nel 2021.

Ovviamente siamo fin troppo consapevoli che tali risorse, per quanto rilevanti, rischiano di essere insufficienti dinanzi a calamità ed eventi di questa natura, e auspico che, anche mettendo a valore gli strumenti normativi attualmente in discussione in Parlamento come il Dl Sostegni, ulteriori risorse vengano indirizzate in questa direzione.

D’altra parte proprio per sostenere le imprese e gli agricoltori nel fronteggiare i rischi catastrofali, in sede di accordo Pac avevamo conquistato come Italia la possibilità di prevedere misure di adattamento come i fondi di mutualizzazione cui destinare una piccola percentuale dei pagamenti diretti per creare una base di intervento sufficientemente ampia, per far fronte a eventi come le emergenze climatiche o fitosanitarie. Un risultato importante che adesso potrà rafforzare e incidere sulla costruzione del nuovo Piano strategico nazionale e soprattutto confermare come centrale la gestione del rischio per sostenere sempre meglio la nostra agricoltura e le nostre filiere agroalimentari”.




Ristorazione, Bellanova: più del 50% dei lavoratori è donna. Non lasciamole indietro

“In Italia, più del 50% dei lavoratori del settore della ristorazione è donna. E un terzo delle imprese è a guida femminile. Alla luce di questo dato, è evidente quanto devastanti siano stati i lunghi mesi di chiusure per l’occupazione femminile in Italia”.

Così il già ministro delle Politiche agricole e sottosegretario al ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile Teresa Bellanova.

“Ed è per questo che le parole del presidente Draghi sul ritorno delle zone gialle e le riaperture di locali e ristoranti anche la sera non sono solo un’ottima notizia per la ristorazione in generale, ma rappresentano un importante messaggio di fiducia per migliaia di lavoratrici e imprenditrici che sono state colpite dalla crisi pandemica e dall’ampliarsi della forbice delle diseguaglianze”, prosegue in un post.

“A loro dobbiamo garantire massimo impegno e sostegno per evitare che la crisi contribuisca a un arretramento sul cammino verso le pari opportunità lavorative e la piena emancipazione. Lavoriamo a misure mirate e concrete a sostegno dell’occupazione femminile anche sul lungo periodo, e garantiamo così la piena realizzazione delle donne nei luoghi di lavoro e la completa inclusione delle qualità e competenze femminili in ogni ambito.

Le donne hanno dimostrato di contribuire in modo determinante allo sviluppo del Paese, in termini di eccellenze, competenze e innovazione.

Non lasciamole indietro.

Questo sia un impegno concreto per tutti”, conclude.

Fabiano Spera




Made in Italy, Centinaio, Mipaaf: nostro riso in Cina scommessa vinta grazie a gioco di squadra

“Diventa realtà un progetto che sembrava visionario quando ne avevamo parlato la prima volta. Invece oggi abbiamo ottenuto un risultato che ci rende orgogliosi e che testimonia ancora una volta le potenzialità del nostro made in Italy agroalimentare nel mondo”. Così il sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali con delega ai cereali Gian Marco Centinaio commenta l’avvio della prima campagna di esportazione di riso italiano in Cina. “Una scommessa che pareva impossibile è stata vinta grazie a un lavoro di squadra che ha coinvolto tra gli altri il Mipaaf, la Rappresentanza diplomatica a Pechino, il servizio fitosanitario nazionale e le Regioni. Il mio obiettivo era quello di permettere ai nostri produttori di poter andare in Cina a testa alta con un prodotto che viene considerato un’eccellenza. Finalmente ci siamo riusciti”.

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Mipaaf: Al via la prima campagna di esportazione di riso italiano in Cina. Centinaio: scommessa vinta grazie a gioco di squadra

Concluso il negoziato per l’esportazione di riso italiano in Cina: l’Ambasciata italiana a Pechino ha comunicato oggi che tutte le riserie italiane che avevano fatto richiesta di esportare in Cina, sono state autorizzate dalle Autorità cinesi competenti, applicando il protocollo siglato tra le due parti l’8 aprile 2020.
Con questo ultimo passaggio, è finalmente concluso l’iter che ha portato all’apertura del mercato cinese al riso italiano e gli operatori autorizzati potranno avviare le prime spedizioni verso la Cina.
Questo risultato è frutto di una lunga ed impegnativa attività negoziale che ha coinvolto il Servizio fitosanitario nazionale, in stretta sinergia con gli operatori e gli enti scientifici di riferimento del settore, le altre strutture del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, le Istituzioni regionali e la nostra Rappresentanza diplomatica a Pechino.

Made in Italy, Centinaio, Mipaaf: nostro riso in Cina scommessa vinta grazie a gioco di squadra

Era stato precedentemente scritto:

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Nutriscore, da Ricciardi per ora nessun passo indietro. Lega, Fdi e Forza italia chiedono dimissioni. Tutte le reazioni

A 24ore dalla notizia della firma dell’appello a favore del Nutriscore e contro il Nutrinform italiano, Walter Ricciardi non ha fatto alcun passo indietro. Ma infuria la polemica, soprattutto per il contenuto del documento sottoscritto dal consigliere del ministro Speranza e rappresentante italiano all’Oms: chi va contro il Nutriscore e appoggia il Nutrinform è piegato da interessi lobbistici. In sostanza come dire che i ministri italiani sono dei lobbisti. Affermazione strana dato che le indicazioni geografiche, anche in Francia, appoggiano l’etichetta a batteria promossa dall’Italia mentre ad appoggiare il Nutriscore sono proprio le multinazionali della vendita e della distribuzione alimentare. Francesi.

A chiedere le dimissioni di Ricciardi sono Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Forza Italia. Mentre il ministro Patuanelli, in audizione, va a braccio nel commentare la notizia definendo ingiustificabile e inammissibile l’accaduto, il ministro Speranza ribadisce il suo fermo No al sistema di etichettatura francese. I due sottosegretari Mipaaf, Centinaio e Battistoni, rincarano la dose e tutte le organizzazioni seguono a ruota: Confagricoltura, Coldiretti, Copagri, Alleanza cooperative, Filiera Italia, Federalimentare, Cia, Uci. Anche l’ex ministro Mipaaf interviene definendo la questione ‘sconcertante’.

L’inchiesta:

Nutriscore, Ricciardi firma appello francese: NutrInform non funziona ed è frutto di gruppo lobbistici. La lista degli scienziati, anche italiani. Patuanelli: è pericoloso e usato per prendere mercati italiani. Speranza: da sempre contrari. E Lega, Fdi e Forza Italia chiedono dimissioni Ricciardi

Era stato scritto:

Nutriscore, Patuanelli: pericoloso ed usato da altri per prendere mercati italiani che fanno gola. Italia non lo permetterà

Nutriscore, Speranza: posizione Ministero della Salute da sempre contraria

Nutriscore, Ricciardi smentisce e da del lobbista al ministro che consiglia. Speranza aveva detto: non accetteremo mai semaforo che preferisce olio di colza a olio d’oliva. E ribadisce: ministero Salute sempre stato contrario

Nutriscore, Lega e Forza Italia chiedono dimissioni di Ricciardi

Nutriscore, Salvini: Ricciardi si dimetta dal suo incarico

Nutriscore, Meloni: Speranza rimuova subito Ricciardi

Nutriscore, Nevi: FI chiede dimissioni Ricciardi

Nutriscore, Centinaio, Mipaaf: Grave posizione Ricciardi, si accusa di lobbismo ministri italiani

Nutriscore, Battistoni, Mipaaf: Ricciardi parla a titolo personale. Italia contraria. Favorevole a Nutrinform”

Nutriscore, De Castro: sbagliato perché vuole condizionare, non informare. E su accuse Lobby: E’ supportato da grandi multinazionali

Nutriscore, Giansanti, Confagricoltura: tutti gli scienziati che credono a Dieta mediterranea sottoscrivano documento a favore Nutrinform Battery

Nutriscore, Prandini, Coldiretti: basta favori a multinazionali. Serve regia Paese per difendere agroalimentare

Nutriscore, Mercuri: sorprende iniziativa Ricciardi. Governo sia coeso e compatto nel dire ‘no’

Nutriscore, Verrascina, Copagri: appello Ricciardi in barba a istituzioni italiane. Ora assumano giuste decisioni

Nutriscore, Federalimentare: Mai visto un governo che va contro interessi del proprio paese

Nutriscore, Filiera italia: Paese sia unito ‘contro’

Nutriscore – Serpillo, UCI: “Umiliazione esecrabile alla dignità delle istituzioni”

Nutriscore, Rolfi: chiederemo a tutte le regioni di sottoscrivere appello in favore del Nutrinform

Agricoltura: Gadda (Iv), da Ricciardi inaccettabile posizione contro Italia

Nutriscore, Bellanova: attacchi di Ricciardi ‘sconcertanti’

 




Nutriscore, Bellanova: attacchi di Ricciardi ‘sconcertanti’

“Sono sconcertanti gli attacchi rivolti dal Consigliere del Ministero della Salute Walter Ricciardi contro lo schema di etichettatura nutrizionale proposto dall’Italia, il Nutrinform, e contro chi questo schema lo ha sostenuto con forza. Accuse rozze che rischiano di fare molto male non tanto ai Ministri che hanno lavorato in Europa a questo importante tema, quanto piuttosto all’intera filiera agroalimentare italiana”. Lo scrive Teresa Bellanova, esponente di Iv ed ex ministro dell’Agricoltura. “Lo schema di etichettatura Nutriscore condiziona i consumatori, fornendo un giudizio complessivo e artificiale sull’alimento che risulta semplicistico. Al contrario, il Nutrinform informa, ed e’ il miglior alleato per una dieta equilibrata e salutare, tutelando i consumatori e valorizzando la loro capacita’ e volonta’ di fare scelte consapevoli e autonome. Sostenendo lo schema Nutrinform, abbiamo sostenuto un unico interesse: quello dei nostri produttori, delle nostre aziende, quello della qualita’ dei nostri prodotti. Quello dei consumatori e del loro diritto a essere informati correttamente e a compiere scelte consapevoli. Nel sostenere quel modello, abbiamo difeso l’interesse nazionale. Quello che dovrebbero difendere tutti coloro che hanno a cuore l’Italia e l’eccellenza del suo agroalimentare. E che, soprattutto, dovrebbe difendere il Consulente di un Ministro della Repubblica Italiana” afferma il viceministro alle Infrastrutture.




Dazi, Bellanova: restituisce respiro a migliaia di produttori che investono su Made in Italy

“Il raggiungimento dell’accordo fra USA e UE per sospendere i #dazi è un’ottima notizia, un segnale importante di collaborazione e fiducia fra Europa e America che restituisce respiro a migliaia di produttori che ogni giorno investono sull’eccellenza #MadeInItaly”. Così il sottosegretario alle Infrastrutture è già ministro Mipaaf Teresa Bellanova su Twitter in merito all’accordo Ue-Usa sulla sospensione dei dazi.