Sostenibilità, trasparenza, equa distribuzione del valore e transizione ecologica. E proprio “per la mitigazione dei cambiamenti climatici – spiega il ministro delle Politiche agricole in audizione in Comagri Senato – servono ulteriori sforzi per ridurre emissioni derivanti da attività agricole. in questo senso il settore zootecnico è molto importante perché è la principale fonte delle emissioni totali”.
“Le scelte da fare – ha poi detto – devono essere integrate per andare incontro alla nuova crescita post pandemica: potenziare il sistema favorendo le connessioni tra conusmatori e produttori e investendo sull’economia circolare lasciando spazio a nuove frontiere; assistere gli operatori del settore a salvaguardare l’equilibro ecologico; sostenere la nuova imprenditoria favorendo lo sviluppo nelle aree marginali; contrastare il lavoro nero e il caporalato; favorire gli scambi sulla sostenibilità dell’agricoltura in funzione alle nuove sfide ed esigenze. Ma anche combattere gli sprechi alimentari prevedendo lutilizzo delle risorse rinnovabili”, spiega.
Parole d’ordine: equa distribuzione, sostenibilità, innovazione e trasparenza.
“L’ormai nota espressione Farm to fork deve voler dire rafforzare i rapporti tra agricoltori e consumatori”, prosegue.
“L’emergenza Covid ha evidenziato la centralità della filiera del cibo dal punto di vista economico ma anche geopolitico. E nonostante la chiusura del canale Horeca, l’export di settore ha registrato una crescita”.
“Il settore agricolo può contare in totale di 50 miliardi di euro di fondi per i prossimi sette anni”. Contratti di filiera, logistica. Questi alcuni dei temi che saranno affrontati nei prossimi giorni nell’incontro con il ministro Mef Daniele Franco.
“Il Piano di resilienza e il Farm to Fork sono due occasioni senza precedenti ma solo se riusciremo a coniugare sostenibilità e competitività utilizzando anche l’agricoltura di precisione e il processo di innovazione tecnologica”, prosegue. “Molto è stato fatto per estendere alle imprese agricole la misura 4.0”, insiste Patuanelli.
“Un percorso verso la transizione verde attraverso la digitalizzazione delle aree verde, energie rinnovabili e innovazione”.
Il ministro spiega che ogni euro investito si comporta da lega economica. “Occorrono investimenti per rendere piu moderna la logistica e la mobilitazione delle merci con ricadute anche dal punto di vista ambientale attraverso l’efficientamento della logistica”, prosegue.
“Previsto lo sviluppo di progetti di immazzinamento e stoccaggio”, aggiunge. “Occorre garantire risorse per garantire occupazione nelle aree interne. Una delle questioni chiave è la mitigazione dei cambiamenti climatici. E questo riguarda anche il settore zootecnico al Nord” ma il settore in Italia “ha un impatto ambientale minore del valore medio in Europa”.
Poi i macchinari di nuova generazione e meccanizzazione e il miglioramento del benessere animale.
Contrastare i cambiamenti climatici – torna a ripetere il ministro – è una priorità. In quest’ottica il progetto Mipaaf per prevenire e contrastare il dissesto idrogeologico mira a una gestione sostenibile delle foreste che si traduce in un potenziale economico.
“L’Italia è comunque più avanti di molti altri paesi in ambito sostenibilità. La leadership italiana poi sulla produzone bio è indiscussa ma occorre potenziare ricerca e controlli”.
La ricerca è “una leva di sviluppo imprenscindibile” per garantire la competitività dell’agricoltura in Italia. Allo scopo di promuovere la digitalizzazione dell’agricoltura nelle aree rurali, è stata avviata la riforma Sian”.
Poi sulla Pac: “nella consapevolezza che resta un’asse portante è necessario accelerare i lavori in modo da consentire l’avvio degli interventi. Ma non meno importante è gestire la fase transitoria. Per questo ho già preso contatti con il coordinatore degli assessori all’Agricoltura Pentassuglia”.
“La predisposizione del piano strategico nazionale richiede la partecipazione di tutti i soggetti interessati ma l’attività agricola richiede l’interessamento di tutti i cittadini”, prosegue poi.