Vinitaly, Gardini (Confcooperative): clima particolare, settore vino ha responsabilità aprire nuove strade. VIDEOINTERVISTA

“Siamo qui, nell’edizione 2024 del Vinitaly, in un clima particolare. I venti di guerra di queste ultime ore, e tutti gli eventi che in questi ultimi anni hanno determinato uno sconvolgimento e una grande preoccupazione e hanno influito sui consumi. Si sono ridotti i consumi di vino, come di tutti gli altri prodotti, ma soprattutto c’è stata la crisi energetica, la conseguente inflazione, l’aumento del costo del denaro. E poi, da ultimo, tutti i problemi legati alla logistica, al traffico delle merci attraverso il mar Rosso e il canale di Suez. In questo contesto, evidentemente il vino non può non risentirne e c’è preoccupazione da parte degli operatori. Alcuni segmenti del mercato stanno andando decisamente bene, stanno continuando ad andare bene. Il Prosecco attira ancora, diciamo che è il vino che cala meno, con una percentuale dello zero-virgola, nel panorama dei grandi vini internazionali. Altri vini, altri segmenti di mercato, i rossi soprattutto, i rossi che non sono i grandissimi nobili, stanno soffrendo di più. Sono parte di quelle aree più interne, aree di collina del nostro paese, tante aree che in qualche misura stanno soffrendo, mettendo in crisi anche il reddito delle aziende agricole. Ma vogliamo guardare oltre, vogliamo continuare a governare gli eventi e a cercare di costruire delle solide risposte”. Lo ha detto ad Agricolae Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative, dal Vinitaly di Verona.

“Non c’è dubbio anche che dobbiamo cambiare, evolvere, affidarci alla ricerca, a una solida risposta ai cambiamenti climatici, che in qualche misura mettono in difficoltà”, prosegue Gardini. “Abbiamo visto per esempio quanto la siccità o le grandinate hanno posto problemi diversi, ma problemi sulla continuità di produzione e quindi abbiamo bisogno di tanta più ricerca. Abbiamo bisogno anche di sperimentare percorsi nuovi, per testare la resistenza delle piante alle malattie. Ma dall’altra parte abbiamo bisogno di sperimentare nuovi segmenti di mercato. Penso per esempio ai vini dealcolati. La tecnologia non è ancora del tutto consolidata. Ma dobbiamo guardare con una certa fiducia, perché non possiamo essere condannati a bere tutto il vino nel mercato domestico, dovremmo buttare giù oltre il 50% delle nostre viti. Dobbiamo continuare, anche per la responsabilità che il settore del vino ha nel panorama agroalimentare: è la locomotiva dello sviluppo del nostro made in Italy. Quindi essere la locomotiva significa anche avere la responsabilità di indicare nuove strade, nuove rotte, nuove direttrici”.




Acqua. Gardini (Censis Confcooperative): agricoltura settore economico più colpito. Nel 2022 persi 900 milioni

L’agricoltura è il settore economico che risente di più delle conseguenze dei cambiamenti climatici. L’andamento dell’economia agricola nel 2022 ha registrato un calo della produzione dell’1,5% pari a 900 milioni di euro».  In occasione della giornata mondiale dell’acqua, lo dice Maurizio Gardini presidente di Confcooperative commentando i dati emersi dal Focus Censis Confcooperative “Disastri e climate change conto salato per l’Italia” che certifica, dati alla mano, come negli ultimi 40 anni 1/3 del valore dei danni provocati da eventi estremi nella Ue sia stato “pagato” dall’Italia. «È di 210 miliardi di euro il conto che disastri naturali e cambiamenti climatici hanno presentato al nostro paese. Si tratta di un costo pesantissimo pari all’intero importo del PNRR e a 10 manovre finanziarie. Di questi 210 miliardi ben 111 sono determinati dagli effetti dei cambiamenti climatici. Ecco perché – aggiunge Gardini – la cura del territorio non è un costo, ma un investimento sul sistema paese».

Tab. 1 – Siccità e alluvioni stremano l’agricoltura italiana. Produzione e valore aggiunto di agricoltura, silvicoltura e pesca in Italia. 2022 (v.a. in milioni di euro correnti 2022, var. %)

Indicatori Milioni di euro valori correnti % Var.% di volume 2022/2021
Produzione di Agricoltura, silvicoltura e pesca 74.659 100,0 -1,5
Consumi intermedi 37.238 49,9 -1,0
Valore aggiunto di Agricoltura, silvicoltura e pesca 37.422 50,1 -1,8

Fonte: Istat

Buona parte del risultato negativo è da imputare alla diffusa siccità e alla carenza di precipitazioni, tanto che il 2022 è considerato l’anno più caldo di sempre. Quasi tutte le tipologie di coltivazioni hanno subito un duro contraccolpo: la produzione di legumi (-17,5%), l’olio di oliva (-14,6%), i cereali (-13,2%). In flessione anche ortaggi (-3,2%), piante industriali (-1,4%) e vino (-0,8%). Il comparto zootecnico ha subito una riduzione della produzione pari allo 0,6%. Dal punto di vista territoriale, la flessione del volume di produzione ha avuto una maggiore incidenza nel Nord Ovest (-3,5%) e nel Sud (-3,0%), mentre al Centro non si è registrata alcuna variazione. Se si guarda al valore aggiunto, la tendenza negativa appare particolarmente evidente nel nord Ovest con un -7,6%. Al Sud il valore aggiunto si riduce del 2,9%.

La storia dei disastri naturali e del climate change: tra il 1980 e il 2022, in Italia le perdite economiche causate da eventi estremi e da disastri naturali si attestano sui 210 miliardi di euro. Icambiamenti climatici hanno prodotto danni per 111, di cui 57,1 miliardi di euro per alluvioni; ondate di calore, con un costo pari a 30,6 miliardi (14,6%); le precipitazioni per 15,2 miliardi di euro (7,2%). Siccità, incendi boschivi e ondate di freddo, invece, hanno causato danni per 8,2 miliardi. I disastri: poco meno di 100 miliardi, sono imputabili a terremoti, eruzioni, frane e altri fenomeni geofisici (Tab 2).

 

Tab. 2 – Le perdite economiche causate da disastri naturali ed eventi climatici estremi in Italia per tipologia di evento. 1980-2022 (v.a. in mld di euro 2022 e val.%)

Disastri naturali ed eventi estremi v.a. in mld € %
Terremoti e altri eventi geofisici 99,1 47,1
Alluvioni 57,1 27,2
Ondate di caldo 30,6 14,6
Precipitazioni 15,2 7,2
Altro (siccità, incendi boschivi e ondate di freddo) 8,2 3,9
Totale eventi estremi 210,2 100,0

Fonte: elaborazione Censis su dati Agenzia Europea dell’Ambiente




Mafia, Gardini (Confcooperative): sono 200 le cooperative impegnate nella gestione dei beni confiscati: occupano 3.000 persone e fatturano 100 milioni

«Dare nuova vita ai beni confiscati per far vincere l’economia sana su quella criminale, ripristinare la legalità e rendere, in questo modo, giustizia alle tante vittime della mafia. Un’azione cruciale per il nostro Paese che portiamo avanti ogni giorno con 200 cooperative impegnate nella gestione dei beni confiscati che fatturano 100 milioni, danno lavoro a 3mila persone e realizzano servizi per la comunità e l’inclusione lavorativa soprattutto dei più fragili. Al di là dei numeri la rinascita dei beni confiscati rappresenta il momento di riscatto economico, sociale e soprattutto culturale dei territori. La criminalità si batte anche cosi. È necessario velocizzare i tempi di assegnazione per i quali al momento occorrono 5 anni per passare dalla confisca all’assegnazione». Così Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative nella giornata in memoria delle vittime della mafia.

E il centro studi di Confcooperative fornisce l’identikit delle cooperative che gestiscono i beni confiscati. Si tratta di imprese di piccole dimensioni, ma solide da un punto di vista strutturale e finanziario in grado di generare sul territorio una economia sana, lavoro e prospettive. E questo anche in aree con economie più in difficoltà, con il 60% delle realtà operative nel Sud del paese. In quanto all’utilizzo dei beni: Il 34% riguarda l’accoglienza e l’integrazione, incluso l’housing sociale. Alle attività agricole è desinato il 25% dei beni, mentre il 12% riguarda la formazione e il 10% rivive grazie al commercio, l’artigianato e la ristorazione con le sartorie o le osterie sociali.




Censis Confcooperative, Gardini: disastri ambientali bruciano 210 Mld e cancellano il Pnrr. In Italia il conto più salato in Ue

«È di 210 miliardi di euro il conto che disastri naturali e cambiamenti climatici hanno presentato al nostro paese. Si tratta di un costo pesantissimo pari all’intero importo del PNRR e a 10 manovre finanziarie. Di questi 210 miliardi ben 111 sono determinati dagli effetti dei cambiamenti climatici. Ecco perché la cura del territorio non è un costo, ma un investimento sul sistema paese». Lo dice Maurizio Gardini presidente di Confcooperative commentando idati che emergono dal Focus Censis Confcooperative “Disastri e climate change conto salato per l’Italia che certifica, dati alla mano, come negli ultimi 40 anni 1/3 del valore dei danni provocati da eventi estremi nella Ue sia stato “pagato” dall’Italia.

«Venendo agli ultimi anni parliamo di 42,8 miliardi solo dal 2017 al 2022. Nel 2022 è costato quasi 1% di PIL, lo 0,9% per l’esattezza, pari a 17 miliardi circa: un importo – precisa Gardinipoco inferiore a una manovra finanziaria».

Impatto sulle imprese «Ben 1 Pmi su 4 – aggiunge Gardinisono minacciate, perché localizzate in comuni a rischio frane e alluvioni e presentano una probabilità di fallire del 4,8% più alta di quella delle altre imprese una volta che si sia verificato l’evento avverso» (Tab 1).

Tab. 1 – Le piccole e medie imprese italiane e l’esposizione al rischio fisico (val. % sul totale PMI Italia)

Rischio fisico

%

Molto alto

1,4

Alto

6,7

Medio

13,2

Basso

17,7

Molto basso

61,0

Totale imprese

100,0

Fonte: Cerved

Allo stesso modo queste imprese realizzerebbero un risultato economico inferiore del 4,2% e una dimensione d’impresa, in termini di addetti, anch’essa inferiore alle imprese localizzate in territori non esposti a rischi di frane e alluvioni (Tab 2).

Tab. 2 – Impatto degli eventi naturali sulle imprese italiane negli anni successivi all’evento. Confronto fra imprese localizzate in comuni colpiti e non colpiti da frane e alluvioni

Indicatori

Rispetto a imprese localizzate in comuni non colpiti da frane e alluvioni

Probabilità di fallimento

Superiore al 4,8%

Ricavi

Inferiori al 4,2%

Addetti

Inferiori all’1,9%

Durata degli effetti da eventi avversi

4-5 anni

Tipologia di imprese

Micro e piccole imprese nei settori delle Costruzioni e dei Servizi

Aree territoriali

Mezzogiorno, aree rurali

Fonte: Banca d’Italia

L’agricoltura è il settore più colpito, solo nel 2022 persi circa 900 milioni «L’agricoltura – aggiunge Maurizio Gardiniè il settore economico che risente di più le conseguenze dei cambiamenti climatici. L’andamento dell’economia agricola nel 2022 ha registrato un calo della produzione dell’1,5%, poco meno di 900 milioni di euro». (Tab 3)

Tab. 3 – Siccità e alluvioni stremano l’agricoltura italiana. Produzione e valore aggiunto di agricoltura, silvicoltura e pesca in Italia. 2022 (v.a. in milioni di euro correnti 2022, var. %)

Indicatori

Milioni di euro valori correnti

%

Var.% di volume 2022/2021

Produzione di Agricoltura, silvicoltura e pesca

74.659

100,0

-1,5

Consumi intermedi

37.238

49,9

-1,0

Valore aggiunto di Agricoltura, silvicoltura e pesca

37.422

50,1

-1,8

Fonte: Istat

Buona parte del risultato negativo è da imputare alla diffusa siccità e alla carenza di precipitazioni, tanto che il 2022 è considerato l’anno più caldo di sempre. Quasi tutte le tipologie di coltivazioni hanno subito un duro contraccolpo: la produzione di legumi (-17,5%), l’olio di oliva (-14,6%), i cereali (-13,2%). In flessione anche ortaggi (-3,2%), piante industriali (-1,4%) e vino (-0,8%). Il comparto zootecnico ha subito una riduzione della produzione pari allo 0,6%.

Dal punto di vista territoriale, la flessione del volume di produzione ha avuto una maggiore incidenza nel Nord Ovest (-3,5%) e nel Sud (-3,0%), mentre al Centro non si è registrata alcuna variazione.

Se si guarda al valore aggiunto, la tendenza negativa appare particolarmente evidente nel nord Ovest con un -7,6%. Al Sud il valore aggiunto si riduce del 2,9%.

La storia dei disastri naturali e del climate change: tra il 1980 e il 2022, in Italia le perdite economiche causate da eventi estremi e da disastri naturali si attestano sui 210 miliardi di euro. I cambiamenti climatici hanno prodotto danni per 111, di cui 57,1 miliardi di euro per alluvioni;ondate di calore, con un costo pari a 30,6 miliardi (14,6%);le precipitazioni per 15,2 miliardi di euro (7,2%). Siccità, incendi boschivi e ondate di freddo, invece, hanno causato danni per 8,2 miliardi. I disastri: poco meno di 100 miliardi, sono imputabili a terremoti, eruzioni, frane e altri fenomeni geofisici (Tab 4).

Tab. 4 – Le perdite economiche causate da disastri naturali ed eventi climatici estremi in Italia per tipologia di evento. 1980-2022 (v.a. in mld di euro 2022 e val.%)

Disastri naturali ed eventi estremi

v.a. in mld €

%

Terremoti e altri eventi geofisici

99,1

47,1

Alluvioni

57,1

27,2

Ondate di caldo

30,6

14,6

Precipitazioni

15,2

7,2

Altro (siccità, incendi boschivi e ondate di freddo)

8,2

3,9

Totale eventi estremi

210,2

100,0

Fonte: elaborazione Censis su dati Agenzia Europea dell’Ambiente

Negli ultimi 40 anni 1/3 del valore dei danni provocati da eventi estremi nella Ue è stato “pagato” dall’Italia (Tab. 5)

Tab. 5 – Italia paese a più alto rischio economico in Europa. Perdite economiche causate da disastri naturali ed eventi climatici estremi. 1980-2022 (v.a. in mld di euro 2022 e val.%)

Paesi

v.a. in mld €

%

di cui, da eventi climatici estremi

v.a. in mld €

% sul totale per paese

Italia

210.202

27,4

111.110

52,9

Germania

167.342

21,8

167.299

99,9

Francia

120.962

15,8

120.613

99,7

Spagna

86.260

11,2

83.781

97,1

Grecia

21.947

2,9

11.935

54,4

Romania

20.242

2,6

17.526

86,6

Resto UE

140.239

18,3

138.202

98,5

UE 27

767.194

100,0

650.466

84,8

Fonte: elaborazione Censis su dati Agenzia Europea dell’Ambiente




Gardini (FdI): Imbarazzante riabilitazione mediatica per Calvani

“Ricompare Danilo Calvani che salta sulla protesta degli agricoltori per recuperare uno spazio che non aveva più da tempo e lo fa colpendo a destra e a manca senza un obiettivo. Con  toni aggressivi e accuse sparate a vanvera. Stupisce la sponda che qualche politico ha deciso di dare a questo ex ‘forcone’ che nella sua ‘ carriera non ha risparmiato insulti antisemiti a Emanuele Fiano e neppure parole violente al Presidente della Repubblica Mattarella. Ora improvvisamente diventerebbe persona credibile e attendibile solo perché oggetto delle sue sparate sono il governo Meloni e il ministro Lollobrigida? Suvvia  un po’ di serietà!”

Lo dichiara Elisabetta Gardini deputato FDI e Vicecapogruppo




Pnrr, Alleanza Cooperative: fiducia nel governo ma occorre chiarezza su rimodulazione risorse

“Abbiamo fiducia nelle intenzioni del Governo di mantenere nel complesso investimenti e risorse in attuazione del PNRR, senza disperdere le progettualità, e, al contempo, impegnarsi per il raggiungimento di obiettivi effettivamente realizzabili, senza creare problemi di finanza pubblica o di mancato incasso delle rate di rimborso del Piano nei prossimi anni». Così oggi Maurizio Gardini, presidente dell’Alleanza delle Cooperative, anche a nome dei copresidenti Simone Gamberini e Giovanni Schiavone durante l’incontro con il ministro Fitto sul Pnrr, ha ribadito la sua posizione sulla proposta di rimodulazione finanziaria che riguarda 9 Misure del PNRR per un totale di 15,9 Mld

“Per Alleanza delle Cooperative –aggiunge Gardini- occorre definire chiaramente quali fondi e per quali importi, con quali autorità competenti e con quali tempistiche, anche nel rispetto della clausola del 40% di risorse al Mezzogiorno, ogni spostamento di risorse e/o riduzione del target di riferimento dovrebbe rispettare questa clausola, definendo maggiormente nel dettaglio tempistiche, amministrazioni competenti, ammontare di risorse assegnate e da quale fondo (con modalità gestionali diverse) Pur comprendendone le ragioni per finanziare il repowerEU”.

L’Alleanza delle Cooperative ha avanzato inoltre proposte sulle singole misure di stretto interesse per le cooperative.

Ecco quali nel dettaglio

”Transizione 4.0”, misura di rilevante interesse per le imprese cooperative che andrebbe potenziata nel tempo.

«Sui beni confiscati – nella nota l’Alleanza ha precisato che – i progetti non hanno particolari problematiche tecniche nell’attuazione in ragione di ciò si richiede un supplemento di attenzione, oltre che la possibilità che si possa maggiormente coinvolgere nell’attuazione il terzo settore e il mondo cooperativo, più di quanto fatto e indicato nella prima fase. Perciò, si ritiene importante mantenere comunque la dotazione finanziaria iniziale di 300 milioni sul Pnrr per non provocare slittamenti nell’attuazione».

Sulla “Promozione rinnovabili per le comunità energetiche e l’auto-consumo” l’Alleanza chiede di non ridurre e depotenziare lo strumento che anzi va rafforzato nell’ottica di assicurare la realizzazione di un modello energetico sostenibile, distribuito, democratico, partecipato, cooperativo. Risulta strategico ampliare le risorse e la platea dei soggetti beneficiari delle misure PNRR dedicate alla costituzione delle comunità energetiche, aumentando la dotazione attuale, superando il limite dei 5000 abitanti anche in linea con quanto indicato nella Comunicazione Repower EU, prevedendo l’applicazione della misura a tutti i comuni delle aree interne.

Per quanto riguarda le misure per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrogeologico si richiede un supplemento di valutazione: le criticità del territorio italiano, i rischi ai quali sono esposti cittadini ed imprese, le fragilità che ci riconsegnano continui stati di emergenza ci impongono di “non rinunciare” a queste risorse aggiuntive e straordinarie. Proprio la recente Alluvione, che ha colpito la regione Emilia Romagna, ci ricorda dell’importanza di questi investimenti.

Del “Piano per asili nido e scuole infanzia” l’Alleanza apprezza il rifinanziamento della misura di 900 milioni, lo spostamento dell’obiettivo intermedio e la pubblicazione del nuovo bando per gli interventi non ancora aggiudicati, tuttavia ricorda l’importanza delle tempistiche e della necessità di cogliere il target della misura, ossia la copertura del 33% degli utenti potenziali, 264 mila (in ottemperanza anche alla clausola del 40%). A quest’ultimo proposito, l’invito è a coinvolgere la cooperazione sociale che è la più grande rete sussidiaria del Paese ed è disponibile a investire in project financing.

In riferimento alla proposta di rimodulazione finanziaria riguardante le 9 Misure del PNRR, si ritiene opportuno rendere evidente le modalità di rifinanziamento con altre fonti e le relative tempistiche. Si evidenzia, in particolare, una preoccupazione per i progetti riguardanti: interventi per la resilienza, valorizzazione del territorio ed efficienza energetica dei Comuni; la proposta di rimodulazione dei finanziamenti agli interventi di competenza dei Comuni, spesso già avviati, genera una forte incertezza sia per i Comuni stessi sia per le imprese incaricate di realizzare le opere (definanziamento 6 Mld €); investimenti in progetti di rigenerazione urbana (definanziamento di 3,3 Mld €); Piani urbani integrati (-2,5 Mld €); Aree interne, potenziamento servizi e infrastrutture sociali; Valorizzazione beni confiscati alle mafie.

Infine la rimodulazione dei target relativi a Ospedali e Case della Comunità ridotte dal Piano (da 400 a 304, -24% i primi; da 1350 a 936, -30%, le seconde), oltre a imporre una riflessione sulla distribuzione territoriale di tale riduzione, in generale incrementa i dubbi sulla reale capillarità di tali presidi e sull’accessibilità da parte degli utenti, soprattutto per i soggetti in condizioni di fragilità sociosanitaria (anziani soli, disabili privi di sostegno familiare, etc.) e i residenti in aree svantaggiate oppure lontane dai principali centri urbani. In questo senso si ribadisce che i numerosi presidi del SSN già esistenti, ai quali si affiancano la medicina generale, la farmacia dei servizi, le strutture ed i servizi offerti dal privato e, in particolare, dal Terzo Settore, costituiscono un patrimonio da valorizzare. Per questa ragione si ritiene necessario allargare l’orizzonte oltre il perimetro del pubblico interconnettendo le case di Comunità con i modelli realizzati dal privato in un’ottica di complementarità e sussidiarietà con il SSN, avvalendosi di forme avanzate di collaborazione pubblico-privata.




Assemblea Confcooperative, mondo cooperativo centrale per economia e territori. INTERVENTI E VIDEOINTERVISTE DI: Gardini, Lollobrigida, Urso, Salvini, Fitto, Santanchè, Sisto, Leo, Bellucci

Si è svolta oggi a Roma la 41esima Assemblea nazionale di Confcooperative. Una mattinata di incontro e di confronto con la politica alla presenza di 1.000 cooperatori in rappresentanza delle 17.000 cooperative attive dalle Alpi alle Isole. Imprese che danno lavoro a 540.000 persone (61% donne), fatturano 82 miliardi di euro di fatturato e rappresentano 3,2 milioni di soci e sono quotidianamente impegnate in tutti i settori dell’economia al servizio del Paese.

Di seguito gli interventi: 

Assemblea Confcooperative, Gardini: Si apre una grande stagione di opportunità per riscrivere e ripensare il nostro Paese. VIDEOINTERVISTA

Assemblea Confcooperative, Lollobrigida: valorizzare in ambito europeo specificità dell’agroalimentare e della pesca per dare competitività. VIDEO

Assemblea Confcooperative, Urso: lavoriamo su semplificazione e formazione con liceo Made in Italy. Pmi e Cooperative centrali per stabilità e coesione sociale. VIDEO

Assemblea Confcooperative, Salvini: Codice appalti è rivoluzione culturale basata su fiducia. Mondo cooperativo fondamentale. Fare squadra per essere i primi in Ue

Assemblea Confcooperative, Fitto: Su Pnrr nessun ritardo né pressioni da Bruxelles. Con Commissione grande collaborazione

Assemblea Confcooperative, Santanchè: Le cooperative fondamentali per economia dei territori. Ministero e politica pronti a dare sostegno. VIDEO

Assemblea Confcooperative, Santanché: Tra cinque anni Italia deve tornare su podio, puntiamo su filiera che leghi tutte le attività del territorio

Assemblea Confcooperative, Maurizio Leo: Vogliamo chiudere legge delega entro fine estate. Tre caposaldi: testi unici, semplificazione, nuovo approccio contro evasione

Assemblea Confcooperative, Sisto: Serve defiscalizzazione costi sicurezza sul lavoro, imprese adempienti vanno premiate

Assemblea Confcooperative, Bellucci: Il mondo delle Cooperative opportunità per donne e giovani. VIDEO

 

 




Alluvione, Alleanza Cooperative. Gardini: Occorre subito commissario straordinario. Priorità è salvare vite. Aiutare il sistema produttivo in ginocchio

“Esprimiamo solidarietà e sostegno alle popolazioni, alle cooperative e a tutte le attività imprenditoriali colpite dalla furia dell’alluvione in Emilia Romagna e nelle Marche. La priorità è mettere in salvo le persone ed evitare nuove vittime. E ringraziamo la Protezione civile, i Vigili del fuoco e i volontari per quanto stanno facendo. Subito dopo occorrerà pensare alle attività produttive ora in ginocchio. Coltivazioni devastate, capannoni, attrezzature e macchinari danneggiati o distrutti. Numerosi territori irraggiungibili per la compromissione di alcune delle principali infrastrutture viarie. Bisognerà permettere al sistema produttivo di rialzarsi il prima possibile per consentire questi territori di tornare a essere una delle locomotive della nostra economia. Chiediamo, pertanto, al governo, che già si è reso disponibile, di nominare un commissario con pieni poteri che possa affrontare il drammatico quadro di urgenze, come fatto in passato per le devastazioni dovute ai terremoti. Questa alluvione ha provocato devastazioni pari a un sisma. Positivo il primo intervento del governo sulla sospensione delle scadenze fiscali. Andrà poi previsto un graduale piano di rientro solo quando le attività economiche torneranno a regime». Così in una nota Maurizio Gardini, presidente di Alleanza Cooperative, anche a nome dei copresidenti Gamberini e Schiavone.




Siccità, Gardini (Confcooperative): provvedimento attesissimo. Effetti siccità su oltre 1,5 milioni di lavoratori tra produttori agricoli e indotto

“Con il DL Siccità approvato dal Consiglio dei Ministri, il Governo interviene in modo urgente e deciso per contrastare la grave piaga della siccità che sta mettendo in ginocchio 1,5 milioni di lavoratori tra produttori agricoli e indotto, oltre a centinaia di migliaia di imprese e consorzi. È un segnale di grande attenzione per il Paese e, in particolare, per il settore agroalimentare che da tempo denuncia le conseguenze della grave crisi idrica che sta colpendo il nostro sistema produttivo.
La scelta di attribuire a un Commissario straordinario i più ampi poteri di intervento incontra il nostro più ampio sostegno”. Così- Maurizio Gardini presidente di Confcooperative commenta il decreto d’urgenza approvato dal CDM.
“Non c’è tempo da perdere – aggiunge Gardini – è necessario rimuovere tutte quelle situazioni di ostacolo o inerzia e le lungaggini burocratiche che troppo spesso hanno impedito la realizzazione di interventi infrastrutturali ormai improcrastinabili”.
“È necessario ottimizzare l’uso dell’acqua e mitigare i danni connessi all’emergenza idrica. Bene anche la scelta di destinare all’uso irriguo le acque reflue depurate e aver deciso di modificare, semplificandola, la disciplina per la desalinizzazione delle acque.Auspichiamo che la cabina di regia istituita presso palazzo Chigi e il Commissario straordinario dialoghino con le organizzazioni di rappresentanza al fine di rendere piu rispondenti alle esigenze del settore agricolo gli interventi da realizzare. Sarebbe altrettanto fondamentale – conclude Gardini – il coinvolgimento delle stesse organizzazioni nell’ambito degli Osservatori distrettuali che saranno creati presso le Autorità di bacino al fine di una migliore ricostruzione dei fabbisogni dei vari settori”.

Dl Siccità, passa la linea Lollobrigida. Ecco la bozza e i punti che mettono in sicurezza il Sistema Italia

 




Vinitaly, Gardini: Settore vitivinicolo in crescita e in salute, ma guerra e aumento costi preoccupano. VIDEOINTERVISTA

“Una ripartenza del Vinitaly difficile perché difficile è la ripartenza per tutte le fiere, come abbiamo visto per Fruit Logistica a Berlino o nelle altre grandi fiere internazionali. La voglia di ripartire è però ancora più forte per dare slancio ad un settore che anche nei tempi del covid ha sempre manifestato una sua vitalità e dei numeri in assoluta crescita. È un processo inarrestabile la crescita del settore vitivinicolo italiano, una crescita fatta da un miglioramento qualitativo delle imprese e della produzione agronomica e dal miglioramento complessivo del sistema paese.”

 

 

Così ad AGRICOLAE Maurizio Gardini, Alleanza Cooperative, nel corso di Vinitaly.

“Certo in questa fase ci vorrebbe un ritorno alla normalità, i venti di guerra e gli alti costi dell’energia, l’inflazione e le speculazioni tolgono buona parte di slancio a questa poderosa crescita. Siamo molto preoccupati per questo e per quelle che possono essere le ulteriori recrudescenze della guerra, perché per poter dare slancio al mercato serve tranquillità e ordinarietà di gestione. Tuttavia il settore è in salute ed ha voglia di reagire, si appresta anche ad una campagna 2022 che si manifesta in termini positivi perché ci si sono stati danni da freddo in Europa che non hanno coinvolto le produzioni vitivinicole italiane e quindi c’è un discreto ottimismo, unito ad una forte voglia di ripartenza.”




Ucraina, Gardini: Politica ha disconosciuto produzione agricola nazionale. In Italia recuperare 1 mln di ettari da coltivare, in Ue 8 mln

“Costi alle stelle per energia, carburanti e materie prime. Una tempesta perfetta per imprese e famiglie che costerà all’Italia, solo in termini energetici, 1,5 punti di pil”. Così il presidente di Confcooperative dalle pagine del Corriere della Sera nel ribadire come “siano già stati messi in discussione quelli che una volta erano i punti fermi, dal nucleare alla riapertura delle centrali a carbone”.

Ma prima di tutto “è necessario ridurre i consumi, abbassare le temperature e limitare l’uso delle luci”, spiega Gardini. Ma anche “eliminare le accise e tutte quelle componenti che appesantiscono i costi, Iva compresa”.

Secondo il numero uno delle cooperative bianche “le istituzioni dovrebbero andare a caccia delle speculazioni. Se 15 mesi fa il gas era di 20 euro a megawattora, oggi cantiamo vittoria perché è sceso a 120 euro”.

E i riverberi sul mondo dell’agroalimentare già si vedono: “la Gdo sta comprando grandi quantità di scorte e cominciano a scarseggiare alcuni beni importanti importati dall’Ucraina come l’olio di semi o il grano tenero. Il risultato di una politica che ha disconosciuto una produzione agricola nazionale a favore della globalizzazione costringendo a mettere a riposo i terreni e a limitare le coltivazioni. In Italia abbiamo un milione di ettari a riposo equivalenti a 30-40 milioni di derrate agricole. In tutta Europa sono 8 milioni di ettari che potrebbero essere tradotti in materie prime agricole”. E al governo “abbiamo chiesto di rimettere in produzione questi terreni per tornare a coltivare in proprio mais, girasole e sorgo”.

 




Google-Alleanza Cooperative, la digitalizzazione a supporto delle imprese italiane. Gli interventi di Giorgetti (Mise) e Gardini

Si è svolta quest’oggi la conferenza stampa di presentazione di “Cooperazione digitale”, il progetto Google-Alleanza delle Cooperative per supportare la digitalizzazione delle imprese cooperative e no profit italiane.

Cooperazione Digitale nasce da un confronto con il Ministero dello Sviluppo Economico sul tema della trasformazione digitale delle imprese italiane, con l’obiettivo di valorizzare le imprese cooperative e non profit. Il progetto sarà realizzato grazie a un fondo da 3,5 milioni di euro di Google.org, la divisione filantropica di Google impegnata sulle principali sfide della nostra società attraverso finanziamenti, innovazione tecnologica e competenze tecniche, per supportare le comunità più vulnerabili e offrire una maggiore equità e inclusione.

 

Di seguito gli interventi: 

Google-Alleanza Cooperative, Giorgetti (Mise): Raccogliere la sfida digitale, grande occasione per le piccole e medie imprese di aprirsi al mercato

Google-Alleanza Cooperative, Gardini: Accompagnare transizione digitale per correggere disuguaglianze a dare maggiori opportunità a imprese e territori

Un fondo da 3,5 mln euro di Google.org per Alleanza delle Cooperative Italiane a sostegno dell’innovazione di imprese cooperative e non profit 

 

 




Google-Alleanza Cooperative, Gardini: Accompagnare transizione digitale per correggere disuguaglianze a dare maggiori opportunità a imprese e territori

“Siamo convinti insieme a Google di vincere questa sfida molto interessante per il paese e per le nostre imprese. Con il covid si sono create molte fratture sociali tra ceti scoiali e territori ed il rischio della digitalizzazione e della transizione digitale è quello di creare ulteriori fratture se non saremo in grado di accompagnarle.”

Così Maurizio Gardini, presidente Alleanza delle Cooperative Italiane nel corso di “Cooperazione digitale” la presentazione del progetto Google – Alleanza delle Cooperative. Un progetto per supportare la digitalizzazione delle imprese cooperative e no profit italiane.

“Dovremo essere capaci di far arrivare la rete in tutte le parti del territorio, anche quelle più remote che sono comunque un avamposto sociale. Poi c’è il tema dell’alfabetizzazione digitale che deve essere un diritto di tutti, perché oggi chi non raccoglie la sfida della digitalizzazione è un cittadino con minori opportunità. È dunque un dovere del paese far crescere questa opportunità e noi ci sentiamo questa responsabilità perché come cooperative vogliamo eliminare le fragilità, dare un diritto di cittadinanza e correggere le disuguaglianze. È un grande atto di responsabilità che vogliamo assolvere nel modo migliore” prosegue Gardini.

“Abbiamo fatto scelta di accompagnare in questo percorso le piccole e piccolissime cooperative, spesso ubicate nelle città più lontane dalle grandi direttrici metropolitane ma che spesso sono avamposti di eccellenze e legalità.”




Pnrr Confcooperative, Gardini: 3 milioni di euro da investire in innovazione e sostenibilità di cooperative sociali e sanitarie

Tre milioni di euro per sostenere progetti di rafforzamento strutturale e patrimoniale, di innovazione tecnologica e organizzativa, di digitalizzazione e per favorire la sostenibilità sociale, economica e ambientale. Li prevede la nuova call “Innovazione Welfare e Sanità” promossa da Fondosviluppo Confcooperative dedicata a tutte le cooperative sociali (tipo A servizi sociosanitari ed educativi, Tipo B inserimento lavorativo di persone svantaggiate e miste A+B) aderenti a Confcooperative Federsolidarietà e a tutte le cooperative sanitarie aderenti a Confcooperative Sanità (cooperative di medici, cooperative farmaceutiche, mutue sanitarie, cooperative ad alta specializzazione sanitaria).

La call riconosce ai migliori progetti la copertura dell’80% delle spese ammesse (massimo 200mila euro) di cui fino al 30% a fondo perduto, fino al 50% tramite finanziamento bancario BCC o altre banche di sistema. Fondosviluppo rimborserà gli interessi bancari e/o dei costi della garanzia fino a un massimo di 10mila euro. Per accedere al finanziamento la cooperativa dovrà deliberare un aumento di capitale sociale da parte della cooperativa per un importo minimo del 20% del finanziamento stesso.

I progetti potranno essere presentati dal 1° marzo 2022 al 31 maggio 2022 tramite mail all’indirizzo email [email protected]

Su www.fondosviluppo.it sono disponibili la Call, il Regolamento con i criteri di valutazione e la modulistica da presentare. Info: Vittoria Ventura, [email protected].

“Le nostre cooperative nel wefare – dice Maurizio Gardini presidente di Confcooperative – danno servizi a 6.000.000 di italiani. Dai minori, agli anziani, alle persone con disabilità varie. Il presidente Mattarella ha reso merito al ruolo di trincea, di prima linea tenuto da medici, infermieri, operatori della sanità che nell’adempimento del loro lavoro sono veri costruttori di bene comune. Protagonisti di una forma avanzata e autentica di economia civile, molto spesso in cooperativa. Questa call premia chi investe e si rafforza”.

“La particolarità di questa call – dice Silvia Rossi direttore di Fondosviluppo Confcooperative – sta nel promuovere e sostenere percorsi di aggregazione e co-progettazione per favorire la messa a terra delle risorse messe a disposizione dal PNRR. Siamo a fianco delle nostre cooperative per cogliere queste opportunità per la ripartenza del Paese”.




Alleanza Cooperative, Gardini: Caro energia pesa come un macigno, interventi urgenti per scongiurare crollo agroalimentare

«Le agitazioni del settore autotrasporto richiedono un intervento straordinario del governo che scongiuri il rischio di una pericolosa spirale che, contemporaneamente, può dare un colpo di grazia ai produttori agricoli e agli operatori della pesca già messi duramente alla prova dal caro energia e materie prime, creare problemi nell’approvvigionamento delle filiere produttive fino ai canali della distribuzione con l’effetto scaffali vuoti. Senza dimenticare le forti difficoltà che emergono dal settore in agitazione, quello del traporto duramente vessato dal caro carburante. Tutto questo va inquadrato in un clima di crescente tensione sociale interna e in un quadro di grande delicatezza internazionale». Lo dice Maurizio Gardini, presidente Alleanza Cooperative, commentando gli scioperi indetti dai trasportatori per il caro gasolio a nome dei copresidenti Mauro Lusetti e Giovanni Schiavone.