Gasolio agricolo, in Umbria l’assessore Morroni, agricoltori e contoterzisti avviano tavolo tecnico per semplificare, uniformare e aggiornare procedure digitali

L’informatizzazione delle procedure per l’assegnazione del gasolio agevolato in agricoltura sta andando in ordine sparso nelle diverse regioni d’Italia. In Umbria, grazie all’intervento repentino dell’assessore all’agricoltura Roberto Morroni, è stata evitata l’applicazione troppo rigida del decreto ministeriale 454/2001, irrealizzabile anche con le tecnologie digitali. “In base alla normativa, e ai fini dell’assegnazione del gasolio agricolo, dovrebbe essere inviato agli uffici regionali l’elenco di tutte le macchine agricole, con e senza motore, impiegate nelle operazioni agromeccaniche. Un’operazione poco pratica e in molti casi inutile. Bene ha fatto l’assessore a limitare provvisoriamente la richiesta alle sole macchine a motore”, spiega il presidente di Contoterzisti Umbria e Consigliere Uncai Sergio Bambagiotti. “Per uniformarsi a quanto avviene senza difficoltà in altre regioni, oltre alla trattrice si potrebbero documentare anche attrezzature particolari come le livelle, gli irrigatori, le rotopresse o le vendemmiatrici a traino, ma certo non un ordinario aratro”.

 tavolo tecnico per l’assegnazione del gasolio, al quale, grazie a Confagricoltura, siederà anche Contoterzisti Umbria con il presidente Sergio Bambagiotti e il direttore Andrea Stortini: “Prendendo a prestito un’espressione non nostra ma di Ivano Valmori, vorremmo evitare che le tecnologie informatiche anziché semplificare aumentino la burocrazia, creando non agricoltori e contoterzisti digitali, ma agricoltori e contoterzisti digitanti sul computer”, aggiunge Bambagiotti. Il sistema informatico per la gestione del gasolio in agricoltura realizzato da Regione Umbria, infatti, oltre a chiedere di inserire a mano tutti i mezzi agricoli (opzione per il momento sospesa) chiederebbe ai contoterzisti di accedere al fascicolo aziendale elettronico dell’agricoltore per inserirvi le lavorazioni eseguite. Questo entro cinque giorni: “Sarebbe uno stress eccessivo per noi contoterzisti. In piena campagna agricola, quando si devono raccogliere i cereali, o vendemmiare, ma anche in occasione delle semine, rientriamo spesso a casa dopo la mezzanotte, dormiamo qualche ora e poi rimontiamo ‘in sella’”.

Se in linea teorica è corretto segnare le lavorazioni il prima possibile, la pratica aziendale consiglia di dare un’interpretazione ampia della normativa: “Come avviene in altre Regioni dove con“lavorazioni” non si intende ogni singola lavorazione ma l’intero ciclo delle lavorazioni.Questo permette al contoterzista di elencare quelle eseguite all’apertura della procedura per la rendicontazione, ovvero dal 1 gennaio dell’anno successivo. L’auspicio è che il programma informatico regionale possa ancora essere corretto e adeguato alla realtà, grazie al coinvolgimento di agricoltori e terzisti”, conclude Bambagiotti.




DL CLIMA, TARICCO: LAVOREREMO PER GARANTIRE COMPETITIVITA COMPARTO QUALORA REVISIONE SUSSIDI DOVESSE RIGUARDARE GASOLIO AGRICOLO E PESCA. CHIEDEREMO CHIARIMENTO NORMATIVO

“Noi lavoreremo perché la necessità di rivedere i sussidi garantisca il comparto della pesca e dell’agricoltura, nell’eventualità che la revisione riguardi anche le agevolazioni del gasolio agricolo”. Così ad AGRICOLAE il capogruppo Pd in Commissione Agricoltura al Senato Mino Taricco in merito all’emendamento approvato in Commissione Ambiente a firma di Comincini (Italia Viva) e Nugnes (Movimento Cinque Stelle) relativo “all’istituzione – si legge nel testo emendativo – del Programma per l’eliminazione dei sussidi ambientalmente dannosi” che “dovrà definire anche l’impiego di eventuali misure compensative per i soggetti economici ed i settori oggetto della riduzione graduale dei predetti sussidi”. “Faremo il necessario perché il settore della Pesca e dell’Agricoltura non subiscano un impatto negativo”, prosegue Taricco. “Chiederemo un chiarimento normativo in merito all’emendamento in questione perché l’eventuale eliminazione dei sussidi ambientalmente dannosi non ledano assolutamente la competitività e la sostenibilità economica del comparto. Questo qualora – conclude il senatore Pd – le valutazioni sulle misure riguardino le agevolazioni sul gasolio agricolo e della pesca”.




Dl clima, l’Abbate (Mipaaf): eliminazione sussidi gasolio non automatica ma per evitare ambiguità, si valuti eliminazione emendamento. VIDEOINTERVISTA

“Non c’è un automatismo, il testo rimanda alla costituzione di un tavolo presso la Presidenza del Consiglio di concerto con i ministeri per discutere dei sussidi ambientalmente dannosi”. Così ad AGRICOLAE il sottosegretario Mipaaf Giuseppe L’Abbate in merito all’emendamento presentato da Italia Viva e Misto che prevede “l’istituzione – si legge nel testo emendativo – del Programma per l’eliminazione dei sussidi ambientalmente dannosi” che “dovrà definire anche l’impiego di eventuali misure compensative per i soggetti economici ed i settori oggetto della riduzione graduale dei predetti sussidi”.

 

“Però per evitare qualsiasi tipo di ambiguità – aggiunge il sottosegretario – si potrebbe eliminare quella parte nell’approvazione del decreto (Dl Clima ndr) come d’altronde era già stato fatto nelle bozze. Quando era presente e poi non più inserito al momento della presentazione del testo”, conclude.




DL CLIMA, A RISCHIO AGEVOLAZIONI GASOLIO AGRICOLO. EMENDAMENTO ITALIA VIVA-M5S ISTITUISCE PROGRAMMA ELIMINAZIONE SUSSIDI A P.CHIGI

Palazzo Chigi entra a gamba tesa sul ministero dell’Ambiente e sono di nuovo a rischio le agevolazioni per il gasolio agricolo. Stavolta l”attacco’ non figura nella legge di Bilancio, ma nel Dl Clima.

Da quanto apprende AGRICOLAE infatti è passato in commissione Ambiente del Senato con parere positivo del governo un emendamento a firma di Comincini (Italia Viva) e Nugnes (Movimento Cinque Stelle) che istituisce presso Palazzo Chigi il programma per l’eliminazione dei sussidi ambientalmente dannosi. Un programma fino ad ora in capo al ministero dell’Ambiente. Viene così ufficializzata per legge una misura che non aveva fino ad oggi particolari riferimenti normativi.

Tra i sussidi figura il gasolio agricolo.

Si legge nell’emendamento:

1.0.8 (testo 2)

Comincini, Nugnes

APPROVATO

Dopo l’articolo 1 è aggiunto il seguente:

“Art. 1-bis

(Istituzione del Programma per l’eliminazione dei sussidi ambientalmente dannosi)

1. E istituito presso la Presidenza del Consiglio dei, Ministri, il Programma per l’eliminazione dei sussidi ambientalmente dannosi in cui sono individuate le misure di azione per una progressiva eliminazione dei sussidi ambientalmente dannosi in particolare nel settore dell’energia. Le misure sono individuate dalla Presidenza del Consiglio di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, Ministro dello sviluppo economico e del lavoro, Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Ministro delle politiche agricole e forestali, Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e il Ministro della salute. Il Programma dovrà definire anche l’impiego di eventuali misure compensative per i soggetti economici ed i settori oggetto della riduzione graduale dei predetti sussidi”.

Le reazioni:

DL CLIMA, CENTINAIO E VIVIANI, LEGA: GOVERNO VUOLE FERMARE I TRATTORI? NO A TAGLIO AGEVOLAZIONI GASOLIO AGRICOLO

“Il governo ha deciso di fermare i trattori dei nostri agricoltori e lasciare le barche dei pescatori ferme in banchina. E’ in arrivo infatti un’altra trappola di questa maggioranza che nel Dl Clima ha presentato un emendamento che istituisce un programma atto a tagliare le agevolazioni come il gasolio agevolato per agricoltura e pesca. Una vera e propria mazzata che passerebbe senza alcun passaggio parlamentare e che dimostra quanto questo esecutivo improvvisato non conosca la materia e proceda solo per slogan. Siamo davvero preoccupati delle scelte scriteriate di un governo apertamente nemico di pescatori e agricoltori. Come Lega vigileremo e faremo di tutto per impedire che l’ennesimo scempio venga perpetrato”.

Lo dichiarano il senatore della Lega Gian Marco Centinaio, già ministro dell’agricoltura e il deputato Lorenzo Viviani, capogruppo del Carroccio in commissione agricoltura.

DL CLIMA, CAI: TOGLIERE AGEVOLAZIONI GASOLIO EQUIVALE A UCCIDERE SETTORE CON 150 EURO DI COSTI IN PIÙ PER ETTARO. PREPARIAMOCI AL PEGGIO

“Ci risiamo. Il governo vuole in ogni modo e con ogni mezzo tagliare le agevolazioni al gasolio agricolo. Con un emendamento passato in Commissione Ambiente del Senato, a firma Comencini (Italia Viva) e Nugnes (M5S) con parere positivo del Governo, torna lo spettro del taglio del gasolio agricolo per completare il programma dell’eliminazione dei sussidi ambientali dannosi previsti dal Decreto Clima. Questo significa, essenzialmente, due cose: la prima è che siamo di fronte a politici impreparati, che non hanno compreso che l’agricoltura è strategica per il Made in Italy e che senza agevolazioni le imprese non stanno in piedi; la seconda è che se si arriva a tassare il gasolio per l’agricoltura vuol dire che il bisogno di denari per far rimanere a galla il Paese è così disperato che siamo già nel baratro. Prepariamoci al peggio”.

Il commento è del presidente della Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani, Gianni Dalla Bernardina, che – in seguito alla notizia data da AGRICOLAE – respinge fermamente ogni ipotesi di eliminare le agevolazioni per le imprese agricole e agromeccaniche e per la pesca.

“Qualora dovessero togliere i sostegni al carburante agricolo – afferma Sandro Cappellini, vicepresidente di Cai – saremo costretti in automatico ad applicare tariffe almeno doppie per i lavori in agricoltura, con la conseguenza di scatenare un default globale per l’agricoltura nel giro di uno o due anni”.

I costi per le imprese le agromeccaniche e agricole potrebbero aumentare fino a 150 euro per ettaro in base alle lavorazioni e agli interventi in campo. Togliere l’agevolazione per l’acquisto del gasolio agricolo è solamente una tassazione, perché costringerebbe l’agricoltura a usare il carburante per autotrazione. Senza l’individuazione di fonti energetiche alternative per la trazione dei mezzi agricoli, dove sarebbero i benefici per il clima?

DL CLIMA, CIA: NO A TAGLIO SGRAVI SU GASOLIO AGRICOLO, RINNOVARE PARCO MACCHINE

Lo stop alle agevolazioni fiscali sul gasolio agricolo non rappresenta di certo la soluzione per raggiungere l’obiettivo della sostenibilità ambientale. Invece che aumentare il costo del carburante agricolo per disincentivarne l’acquisto, già tra i più alti d’Europa, bisognerebbe favorire e sostenere un massiccio ricambio del parco macchine del settore. Così Cia-Agricoltori Italiani, che esprime la sua forte preoccupazione sulle nuove ipotesi circolate di tagli agli sgravi fiscali per il gasolio agricolo nel Decreto Clima.

Se il governo procedesse in questa direzione, si andrebbe a incidere pesantemente sulla spesa per le operazioni in campagna, con costi più alti fino al 50% che arriverebbero a sfiorare il miliardo di euro. Per questo -spiega Cia- è indispensabile trovare altre alternative, tanto più che l’agricoltura ha tutto l’interesse a ridurre il proprio impatto ambientale.

E’ necessario, cioè, dare il via a una vasta campagna di meccanizzazione agricola -propone Cia- per rinnovare l’intero parco macchine ormai obsoleto. In media i nostri trattori, infatti, sono mezzi datati, acquistati nella maggior parte dei casi oltre 20/25 anni fa. Questo vuol dire macchine agricole a rischio sicurezza e certamente inquinanti. L’obiettivo, quindi, deve essere quello di operare una graduale ma radicale trasformazione dei mezzi stessi, incentivando da un lato la trasformazione dei trattori meno datati verso una doppia alimentazione, gasolio e bio-metano; dall’altro prevedendo misure funzionali all’acquisto di macchine agricole più moderne, tecnologiche e a bassa emissione di CO2.




BELLANOVA ILLUSTRA AZIONE GOVERNO ALLE COMAGRI: REDDITO, ACCESSO ALLA TERRA, EXPORT, PREVENZIONE, CLIMA E SEMPLIFICAZIONE. NO TASSE

Il ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova illustra ai deputati e ai senatori delle commissioni Agricoltura riunite l’azione di governo di competenza del Mipaaf. Al centro dell’agenda Bellanova posiziona la trasparenza in etichetta, la lotta al caporalato, un piano straordinario per esportare il made in Italy e contrastare così il danno conseguente i dazi Usa, la terra ai giovani e l’agricoltura ‘rosa’. Poi la consulta sul clima e sulle priorità agricole. Infine promette: no tasse agli agricoltori, maggiore semplificazione e infrastrutture logistiche.

“Vogliamo mettere l’agricoltura al centro dell’agenda del governo”, spiega Bellanova. “Per un settore dove l’Italia detiene alcuni primati europei a partire dal valore aggiunto pari a 33 miliardi di euro che ci posiziona prima della Francia e della Spagna. Ai prodotti agricoli italiani spettano alcuni primati nell’Ue, è italiano oltre il 35% del valore commercializzato di mele e uve, il 47% di kiwi, il 61% di nocciole sgusciate. L’agricoltura rappresenta il cuore pulsante del sistema agroalimentare nazionale che conta oltre un milione di imprese che danno lavoro ad oltre un milione e quattrocentomila persone. Parliamo di circa il 14% del pil con 219 miliardi di euro compreso la ristorazione”.

“Le esportazioni rivestono un ruolo di primaria importanza, raggiungendo un valore di 41,8 miliardi di euro nel 2018, il Made in Italy agroalimentare è protagonista anche nel mercato dei prodotti certificati biologici e in quello delle indicazioni geografiche dov’è vantiamo il primato mondiale dei riconoscimenti ed un fatturato di 15 miliardi all’origine. Dobbiamo essere consapevoli di questi punti di forza perché la nostra azione di governo intende valorizzare e far conoscere di più e meglio il potenziale del settore, affrontando anche le tante aree da migliorare. Penso al calo della redditività ad esempio, ai forti squilibri strutturali che penalizzano produttori e consumatori, allo scarso livello di aggregazione nell’offerta. Sebbene in crescita il numero di giovani in agricoltura, il settore soffre particolarmente del fenomeno della senilizzazione giacché oltre l’8% delle aziende agricole ha un capo under 40. Ho voluto mettere in evidenza questi dati per cominciare ad uscire da una logica emergenziale ed agire con una visione progettuale di lungo periodo. L’Italia ha bisogno di una nuova strategia agricola da scrivere insieme”, prosegue.

“La crisi climatica in atto – continura ancora il ministro davanti alle due Comagri riunite – merita risposte urgenti ed una transizione economica e scuole da affrontare con strumenti rinnovati. Allo stesso modo la crisi del sistema delle relazioni commerciali internazionali ci mette davanti a nuovi pericoli, proprio in questi giorni i dazi Usa mettono in difficoltà molte filiere ed ho chiesto per questo motivo alla commissione ue dei fondi per interventi di compensazione così da salvaguardare le imprese. Abbiamo già pagato un miliardo a causa del gli effetti dell’embargo russo e il pericolo brexit aumenta l’incertezza”.

“Ho ritenuto necessario dunque stilare una serie di priorità e obiettivi concreti per l’azione di governo, come rafforzare la competitività delle imprese garantendo l’invarianza fiscale e lanciando gli investimenti favorendo la digitalizzazione e la propensione all’export eliminando le barriere di accesso ai fattori ter, credito e capitali”, aggiunge Bellanova.

“Vogliamo poi promuovere e favorire il Made in Italy nel mondo, impedendo i fenomeni che minacciano il valore e la reputazione dei nostri prodotti. Garantire poi trasparenza su qualità e provenienza su alimenti e materie prime utilizzate, assicurare una più equa distribuzione dei margini nella filiera, assicurare il rispetto dei diritti dei lavoratori, arginare gli effetti dei cambiamenti climatici e rafforzare gli strumenti a tutela del reddito degli agricoltori”.

“Accelerare azioni organiche per la difesa del suolo agricolo e per la conversazione del patrimonio paesaggistico agricolo e forestale. Favorire l’inclusione attraverso l’agricoltura sociale, tutelare il reddito dei pescatori e garantire lo sviluppo dell’economia sostenibile del mare attraverso la salvaguardia delle specie marine”, continua ancora.

“Per rendere concreti questi impegni è necessario partire da un metodo di lavoro condiviso. Credo in una stretta collaborazione con il parlamento per dare prospettive al settore e sono convinta che davanti a tali necessità non ci sono colori politici. Ci sono molte proposte di legge da portare a compimento, come quelle su semplificazione, la proposta sul biologico, il divieto delle aste a doppio ribasso, il contenimento del consumo del suolo solo per citarne alcune. Dichiaro da subito la massima disponibilità per costruire insieme un piano strategico nazionale, che rappresenta uno dei tratti caratterizzanti della riforma della pac post 2020, la quale dovrà essere un’opportunità anche per le regioni. Inoltre è mia intenzione dare vita al ministero ad una consulta permanente per la crisi climatica e le priorità agricole per costruire insieme il piano strategico nazionale, coinvolgendo anche enti, università, imprenditori e organizzazioni in un processo partecipativo.

Ritengo fondamentale il lavoro in ambito europeo per riaffermare il ruolo e il modello di agricoltura italiano, sopratutto in vista della riforma della pac. I fondi europei della pac non devono prevedere tagli, si tratta domina delle sfide fondamentali per il futuro del settore.

Vogliamo negoziare a livello europeo politiche volte al rafforzamento del sostegno al reddito, in particolare a carico dei settori produttivi più rilevanti per il Made in Italy, rivedendo ed estendendo il modello delle organizzazioni comuni di mercato. Si debe poi orientare il sostegno della pac verso i settori più strategici ed evitare lo spopolamento delle aree rurali”, prosegue la Bellanova.

La nostra priorità assoluta è tutelare il reddito degli agricoltori, la via primaria è garantire competitività alle imprese a partire dall’utilizzo della leva fiscale. Voglio ribadire, come concordato col ministro dell’economia Gualtieri, che è escluso un taglio delle agevolazioni per il gasolio agricolo”. La missione del governo è garantire una diminuzione della pressione fiscale, allo stesso tempo lavoriamo per anticipare l’insorgenza di problemi. In questa prima fase di governo abbiamo portato avanti il piano di rigenerazione olivicola dell’area colpita dalla xylella e stiamo confrontandoci con le regioni del nord per il problema della cimice asiatica. Per la questione del latte ovino è necessario uscire da un’ottica emergenziale e lavorare sulla costruzione di un progetto agricolo sostenibile. Intendo caratterizzare la mia azione come ministro su due fronti: giovani e donne. Lavoreremo per favorire il ricambio generazionale e sostenere gli investimenti da parte dei giovani e delle donne.

È infine necessario un piano di interventi per le infrastrutture logistiche e per i prodotti agroalimentari in accordo col ministero dei trasporti e quello del mezzogiorno.

Cento miliardi di euro, è questo il valore stimato del falso Made in Italy agroalimentare, a fronte dei circa 42 miliardi di euro dell’export autentico. Si tratta di un vero e proprio furto d’identità, ho chiesto perciò a Conte e Di Maio un potenziamento del piano strategico del Made in Italy agroalimentare”.

AGRICOLTURA, BELLANOVA: AL MIPAAF CONSULTA PER CRISI CLIMATICA E PRIORITA’ AGRICOLE

“E’ mia intenzione dare vita al Ministero a una Consulta permanente per la crisi climatica e le priorità agricole per costruire insieme il piano strategico nazionale, coinvolgendo anche Enti, Università, imprenditori, organizzazioni agricole e industriali, sindacati, parlamento, regole, cittadini, in un processo partecipativo di scrittura del futuro agricolo, alimentare e ambientale del Paese. Il nostro faro sono gli Obiettivi sostenibili dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, all’interno dei quali l’Italia e la sua agricoltura devono ritrovare un ruolo guida”. Così il ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova.

AGRICOLTURA, BELLANOVA: APPROVARE PRESTO LEGGI SEMPLIFICAZIONE, BIO E DIVIETO ASTE DOPPIO RIBASSO

“Credo in una stretta collaborazione con il Parlamento per dare prospettiva all’attività quotidiana di agricoltori, pescatori, allevatori, produttori di cibo e vini di qualità italiani. Sono convinta che davanti alle necessità di questo settore non ci siano colori politici, ci sono soluzioni da mettere in campo. Costruirle insieme è la sfida che ci aspetta nei prossimi mesi. Ci sono molte proposte di legge di fondamentale importanza da portare a compimento come quella sulle semplificazioni, la proposta sul biologico, il divieto delle aste al doppio ribasso, il contenimento del consumo di suolo, solo per citarne alcune. Dichiaro fin da ora la mia massima disponibilità e quella di tutta la struttura ministeriale. Allo stesso modo ho già incontrato gli assessori regionali per costruire un rapporto nuovo con le Regioni“. Così il ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova.

AGRICOLTURA, BELLANOVA: GARANTIRE TRASPARENZA ORIGINE IN ETICHETTA

La trasparenza è un valore irrinunciabile. Oltre il 90% dei cittadini italiani ha dichiarato di voler conoscere l’origine della materia prima degli alimenti in etichetta. Per questo sul piano europeo puntiamo all’allargamento della lista dei prodotti per i quali è previsto l’obbligo di indicazione dell’origine delle materie prime. Sul piano nazionale, intendiamo procedere con l’attuazione della norma sull’etichettatura obbligatoria degli alimenti individuando le categorie di prodotto coinvolte e avviando il negoziato con l’Europa. Il Regolamento 775 del 2018 non ci soddisfa, per questo chiederemo con urgenza un incontro con la nuova Commissaria alla salute dell’UE. Per tutelare i cittadini e assicurare la tracciabilità dei prodotti alimentari, poi, vogliamo favorire l’utilizzo di tecnologie avanzate, inclusa la blockchain”. Così il ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova.

AGRICOLTURA, BELLANOVA: NO A NUOVE TASSE AGLI AGRICOLTORI

“La nostra priorità è tutelare il reddito degli agricoltori. La via primaria è garantire competitività alle imprese, a partire dall’utilizzo della leva fiscale. Anche in questa sede voglio ribadire che, come concordato con il Ministro dell’economia Gualtieri, è escluso un taglio delle agevolazioni per il gasolio agricolo. La missione complessiva del governo è garantire una diminuzione della pressione fiscale e in questo contesto credo vada assicurata attenzione alle esigenze del comparto agricolo. Allo stesso tempo lavoriamo per il rilancio degli investimenti attraverso il potenziamento dei contratti di filiera e di distretto, individuando nuove forme incentivanti per la digitalizzazione, l’export e l’e-commerce. In questa chiave utilizzeremo anche uno strumento territoriale come i distretti del cibo, sul quale siamo pronti a dare seguito alla fase attuativa. E’ mia intenzione convocare con costanza a livello politico e tecnico tavoli per singola filiera, che possano diventare luogo dove affrontare le urgenze dei vari settori produttivi ed elaborare proposte operative. Abbiamo già avviato le prime riunioni e proseguiremo nelle prossime settimane con incontri dedicati alla filiera zootecnica, all’olio, al vino, al grano, al riso, agli agrumi e all’ortofrutta, e via via su tutti i comparti agricoli, compreso quello ippico. Vogliamo lavorare per anticipare l’insorgere di problemi e pianificare gli interventi necessari”. Così il ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova.

AGRICOLTURA, BELLANOVA: CAPORALATO È MAFIA, SERVE PIANO NAZIONALE DI PREVENZIONE E CONTRASTO

“Il caporalato è mafia. Come tale va combattuto per garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori e salvaguardare migliaia di imprese oneste che subiscono la concorrenza sleale di chi sfrutta. Vogliamo lavorare per la piena applicazione della legge 199 del 2016, approvata senza voti contrari anche da molti di voi qui presenti oggi. Dobbiamo attuarlo tanto nella parte della repressione quanto nella prevenzione del fenomeno. Insieme alle Ministre Catalfo e Lamorgese abbiamo stabilito di attivare il Tavolo interistituzionale, che si riunirà il 16 ottobre, e adottare quanto prima il Piano nazionale triennale di contrasto e prevenzione del caporalato”. Così il ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova.

AGRICOLTURA, BELLANOVA: A GIOVANI E DONNE PIU’ ACCESSO ALLA TERRA

“Intendo caratterizzare la mia azione da Ministro, poi, su due fronti: giovani e donne. Da un lato lavoreremo su tutti gli strumenti a disposizione per favorire il ricambio generazionale e sostenere gli investimenti da parte dei giovani, a partire dalle misure del subentro in agricoltura. Puntiamo a un incremento del credito e dei capitali per investimenti attraverso gli strumenti ISMEA, così come vogliamo rendere più accessibile la terra. Con gli stessi obiettivi intendiamo sostenere l’imprenditoria femminile, che oggi rappresenta il 30% circa dell’agricoltura nazionale. Possiamo e dobbiamo incrementare il numero di donne alla guida di aziende agricole e sostenere meglio chi ha già intrapreso questo percorso”. Così il ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova.

DAZI, BELLANOVA: SERVE PIANO STRAORDINARIO PER EXPORT AGROALIMENTARE MADE IN ITALY

“Ho chiesto al Presidente Conte e al Ministro Di Maio un potenziamento del Piano strategico per la promozione del Made in Italy agroalimentare: dobbiamo rafforzare il coordinamento, garantire risorse adeguate e puntare sulla commercializzazione e comunicazione del prodotto di origine italiana sui mercati più importanti. Le esportazioni dei prodotti agroalimentari italiane sono cresciute molto, ma i mercati esteri di sbocco sono molto concentrati: la metà del valore delle esportazioni italiane viene realizzata in 5 Paesi: Germania, Francia, USA, Regno Unito e Spagna. Mancano nazioni come la Cina, il Giappone, l’India. Sulla Russia abbiamo perso posizioni che oggi sono spesso occupate da imitazioni dei nostri prodotti. Dobbiamo cogliere al meglio anche l’occasione di Expo Dubai 2020, costruendo un ponte ideale con l’Expo di Milano del 2015 che ha rappresentato un momento di rilancio per tutto l’agroalimentare italiano”. Così il ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova