CREA, DIMESSI TUTTI I MEMBRI DEL CDA. CONTINUANO ISPEZIONI GDF

Verso la soluzione per il Crea, che – secondo quanto previsto dallo statuto firmato dall’allora ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina – per essere commissariato ha bisogno delle dimissioni dei membri del Consiglio di amministrazione. Hanno rassegnato le dimissioni Michele Pisante e Alessandra Gentile (vicepresidente), di nomina ministeriale. Da quanto apprende AGRICOLAE si sarebbero dimessi, anche se la notizia ancora non è ufficiale, anche Marco Remaschi, di nomina delle regioni e Domenico Perrone, di rappresentanza scientifica, che aveva mandato la mail mostrando nei giorni scorsi dubbi in tal senso. Resta invece in carica – senza dimettersi – il presidente attualmente indagato e già agli arresti domiciliari, Salvatore Parlato. Arresti però che sembrano essere stati tolti.

Le indagini della Guardia di Finanza, da quanto apprende AGRICOLAE, sono ancora in corso con nuove ispezioni presso la sede dell’ente di ricerca.

Qui di seguito AGRICOLAE pubblica la comunicazione interna Crea:

comunicazione per il personale CREA




CREA, GOVERNANCE “NON MOLLA” E NON COGLIE “L’INVITO” DEL MINISTRO. LA MAIL

CREA, NUOVA LINFA PER I BOSCHI CON AGRICOLTURA PRECISIONECaos al Crea. E Perrone, il membro del Cda, non ‘coglie’ l’invito del ministro per chiudere il capitolo, resettare tutto e ricominciare. Il ministro delle Politiche agricole, alimentari e del Turismo Gian Marco Centinaio ha convocato nella giornata di ieri il Cda per chiederne – anche se indirettamente – le dimissioni. Passaggio fondamentale – anche visto il fatto che il presidente non si è ancora dimesso – per poter procedere al commissariamento che dovrebbe avvenire entro 10-15 giorni. Ma non è detto che il Cda si dimetta.

Nel frattempo, il membro Cda scrive una mail a tutto il personale del Crea: “al fine di assicurare la continuità amministrativa in un momento reso delicato dai fatti di cronaca che potrebbero danneggiare l’immagine dell’ente di ricerca, il membro anziano del Cda, Domenico Perrone, ha individuato e nominato con decreto il nuovo dg; ha revocato e conferito il potere di firma a 3 funzionari (su 4) per gli ordinativi di pagamento; sospeso la procedura di selezione del direttore generale dell’ente; revocato in autotutela il bando per la ricerca di un immobile in cui far confluire le strutture Crea insistenti nell’area lodigiana. Provvedimenti che – se non fossero stati presi tempestivamente – scrive Perrone nella mail di cui AGRICOLAE è venuta in possesso – non avrebbero permesso il pagamento degli stipendi di marzo”.

Nella mail si legge: “ieri l’intero Cda è stato convocato dal ministro Centinaio per affrontare la delicata situazione Crea. In merito, il ministro dopo aver ringraziato il Consiglio per il lavoro svolto, anche se indirettamente, ne ha chiesto le dimissioni per procedere in tempi rapidi (10-15 giorni) al commissariamento dell’ente”.

“Al riguardo – si legge ancora – in nome e per conto del personale dell’ente ho fatto presente al ministro che il Crea, al di là delle vicende giudiziarie in cui oggi è coinvolto, è pur sempre un ente di ricerca che va adeguatamente rappresentato nei diversi contesti scientifici nazionali e internazionali. Perciò il commissario, che svolge le funzioni di Cda e del Consiglio scientifico, dovrà essere scelto tra figure di alta qualificazione scientifica e manageriale (preferibilmente di scuola ministeriale) e, data la situazione contingente, essere supportato nella sua azione amministrativa da un magistrato contabile oltre che da un funzionario interno che conosce ed ha a cuore l’ente”.

“Per quanto mi riguarda – scrive ancora Perrone – in questa breve esperienza nell’organo di governo dell’Ente, ho fatto esattamente ciò che avevo promesso: ho portato e sostenuto con passione e determinazione al tavolo del CdA del CREA solo istanze finalizzate alla crescita scientifica e professionale del personale dell’Ente ed alla tutela del suo patrimonio immobiliare. E’ stato anche grazie a questo lavoro da “sentinella” se il nostro caro Ente è ancora in vita.

Riguardo le dimissioni sostanzialmente richiesteci, in quanto membro scelto da e tra i R&T di ruolo dell’Ente, per rispetto a chi mi ha espresso fiducia, sto pensando seriamente a non rassegnarle. Peraltro, la mia nomina niente ha a che fare con il fallimento di scelte politiche avventate che, per il bene dell’Ente, mi auguro non non abbiano a ripetersi in futuro. E questo l’ho rappresentato con forza al Ministro vigilante”.

Fossi il decisore di questo momento, sulla base dell’esperienza maturata nell’organo di governo, ma soprattutto del trentennale vissuto nell’Ente, saprei benissimo cosa fare:
1) dare una sede di proprieta al personale dell’AC, del CREA-PB di Roma e del CREA-DC di Palermo, ricorrendo anche a soluzioni interne, liberando così risorse per il funzionamento, l’adeguamento alle norme di sicurezza ed il potenziamento strutturale e tecnologico delle sedi dei 12 Centri di ricerca;
2) aggiornare e semplificare i regolamenti fondamentali dell’Ente (ROF e REC) al fine di favorirne l’attività istituzionale, sia essa di ricerca che di terza missione, in un rinnovato e potenziato rapporto con il territorio;
3) motivare il personale tutto dell’Ente, offrendole concrete opportunità di sviluppo professionale.

Non avendo la disponibilità della mailing list di tutto il personale CREA (posseggo solo gli indirizzi e-mail dei R&T), vi chiedo la cortesia di far girare questo messaggio tra tutto il personale dei vostri Centri”.

E non finisce qui. In un comunicato sindacale, l’Anpri, l’associazione nazionale professionale per la ricerca scrive: “Resta poi incerto il futuro del Consiglio di Amministrazione. Mentre sono sempre più insistenti le voci di commissariamento, abbiamo saputo anche di un certo malessere al MiPAAFT. I consiglieri sono stati infatti invitati la scorsa settimana ad un incontro  con il Ministro Centinaio, ma alcuni  hanno chiesto un rinvio a causa di problemi “accademici”. Se così fosse, sarebbe un grave affronto al Ministro e al personale del CREA. L’incontro si è tenuto comunque oggi e la sensazione è che si arrivi presto ad un commissariamento del CREA. Di qui in poi non sappiamo  cosa accadrà ma non possiamo che auspicare un cambiamento deciso ed un nuovo impulso per l’Ente, e vigileremo affinché questo avvenga nel migliore dei modi”. I due membri del Cda del Crea che possono avere ‘impegni accademici’ sono Alessandra Gentile e Michele Pisante in quanto entrambi docenti universitari.