MANOVRA, ANP-CIA: AUMENTARE PENSIONE A 650 EURO. LE DICHIARAZIONI DI SCANAVINO (CIA), DE CARLO (ANP), GADDA (IV), GIACCONE (LEGA) E GRIBAUDO (PD)
Flashmob della Cia per fare il punto sulla manovra di Bilancio. Focus sui pensionati.
MANOVRA, ANP-CIA: INCENTIVI PER RICAMBIO GENERAZIONALE E PENSIONI MINIME A 650 EURO
Aumento delle pensioni minime a 650 euro, il 40% del reddito medio nazionale come previsto dalla carta europea, rivalutazione piena delle pensioni al costo della vita, sanità pubblica per tutti e abolizione del superticket, sostegno e aiuto alle persone incapienti. Queste alcune delle richieste portate in piazza davanti a Montecitorio da Anp-Cia.
In attesa dei provvedimenti sella legge di bilancio, Anp-Cia torna a chiedere che si faccia chiarezza e si torni a dialogare con le organizzazioni di categoria e le parti sociali, per assicurare a giovani e anziani trattamenti previdenziali dignitosi.
“Il nostro Flash mob vuole essere l’ennesima e ancor più decisa richiesta di ascolto -dichiara Alessandro Del Carlo, presidente nazionale Anp-Cia. Stiamo incontrando i rappresentanti di governo che si sono mostrati disponibili al dialogo e ai quali confermiamo piena collaborazione” conclude Del Carlo.
Uno degli obiettivi della mobilitazione è la richiesta di mettere fine alle discriminazioni sociali e territoriali, soprattutto nell’accesso ai servizi sanitari e la valorizzazione del ruolo degli anziani con una legge sull’invecchiamento attivo.
Non si riscontra, sostiene Anp-Cia, alcuna previsione di interventi migliorativi delle pensioni minime, nè l’indicizzazione per l’adeguamento del potere d’acquisto delle pensioni al costo minimo. Viene invece confermata quota 100, ma si continua a escludere gli agricoltori dai lavori gravosi e usuranti.
“Su questi temi conteranno solo i risultati -dichiara Dino Scanavino, presidente di Cia- è saranno fondamentali le risposte che darà il governo per lo sviluppo socio-economico del Paese. Tra le urgenze, dunque, con attenzione alle aree interne, anche tutele per gli anziani e incentivi per il ricambio generazionale in agricoltura” conclude Scanavino.
“Bisogna affrontare i problemi della categoria inquadrando l’agricoltore sia come pensionato che come agricoltore attivo, perché come dichiarato all’onorevole Epifani, con 500 euro di pensione al mese si deve continuare a lavorare. C’è quindi anche un freno al ricambio generazionale, perché se il reddito non è sufficiente diventa difficile passare l’azienda ad altri” ha dichiarato il presidente di Cia, Dino Scanavino al termine della protesta svolta davanti Montecitorio, nel corso della quale si è chiesto uno sforzo al governo per aumentare le pensioni minime a 650 euro.
“La pensione minima a 650 euro mensili è una cifra che non ci siamo inventati noi, ma ci è stata indicata dalla carta sociale europea sulla base di un calcolo, che è il 40% del reddito medio nazionale. Vogliamo arrivare a questa cifra, anche progressivamente ma piuttosto velocemente, perché le condizioni dei pensionati sono tali che richiedono questa fretta, sebbene siamo consapevoli della situazione del paese e che tutte le risposte non potranno essere all’interno di questa legge di bilancio” ha invece sottolineato Massimo De Carlo, presidente nazionale di Anp-Cia.