REGOLAMENTO UE BIOLOGICO, ITALIA VOTA A FAVORE MA CI RIMETTE. APRE A IMPORTAZIONI CON SOGLIE PIU ALTE

REGOLAMENTO UE BIOLOGICO

Sul biologico mentre la Germania si è astenuta, l’Italia ha votato a favore. Se si fosse astenuto anche il Belpaese il regolamento non sarebbe passato

Apre alle importazioni con soglie più alte. Favorendo i paesi del Nord. Questo il nuovo regolamento votato dal pre consiglio dei ministri Ue sul biologico. Ma mentre la Germania si è astenuta, l’Italia ha votato a favore. Se si fosse astenuto anche il Belpaese il regolamento non sarebbe passato. Per paradosso, la Germania primo paese importatore di biologico, si è astenuta; l’Italia, primo paese esportatore in Ue, ha votato a favore. Il nuovo regolamento andrà ora in Commissione e poi in Parlamento Ue.

Il regolamento non prevede una posizione omogenea tra gli stati membri relative alle soglie di contaminazione. E prevede invece la possibilità di commercializzare prodotto Bio anche se ‘contaminato’ accidentalmente da pesticidi. Non è tutto: introduce anche  una deroga fino al 2030 per le produzioni biologiche in serra in alcuni paesi del nord Europa (Finlandia, Svezia e Danimarca). Infine, la questione sementi: previste ampie deroghe per consentire fino al 2035 l’utilizzo di quelle convenzionali.

La procedura legislativa europea prevede una co-legislazione. Questo significa che da un lato il Consgilio prende la sua posizione, poi c’è il Parlamento che esprime la propria  e inizia così un negoziato dove la commissione europea non ha alcun ruolo. Quindi la partita ancora  non è chiusa.

BIOLOGICO

Il testo definitivo si forma al termine del negoziato tra Parlamento e Consiglio”, spiega ad AGRICOLAE il Presidente della Commissione Ambiente, Sanitá Pubblica e Sicurezza alimentare del Parlamento Ue Giovanni La Via. “C’è già l’avvallo della Plenaria a far partire il negoziato”.

“Il testo definitivo si forma al termine del negoziato tra Parlamento e Consiglio”, spiega ad AGRICOLAE il Presidente della Commissione Ambiente, Sanitá Pubblica e Sicurezza alimentare del Parlamento Ue Giovanni La Via. “C’è già l’avvallo della Plenaria a far partire il negoziato”.

Il Parlamento si è espresso in merito nel 2015. Il Consiglio ha impiegato dunque oltre due anni ad esprimere la propria posizione in merito. Ma la vera partita inizia ora. “Potremo iniziare a confrontarci”, spiega ancora La Via. “Al termine ci sarà un voto secco che andrà in gazzetta”. Il trilogo potrebbe partire fra un mese, un mese e mezzo.

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FIORIO

BIO, FIORIO: PASSO AVANTI DA UE CON POCHE LUCI E MOLTE OMBRE

“Un passo avanti con luci ed ombre, il nuovo accordo sul biologico di oggi dei paesi Ue, ma ora si bisogna continuare il lavoro per mettere in campo tutte le misure adatte per valorizzarlo sempre di più”. Lo dice il deputato Pd Massimo Fiorio, vicepresidente commissione Agricoltura , commentando la decisione degli Stati Ue di sostenere il nuovo regolamento per l’agricoltura biologica che prevede un quadro giuridico semplificato per tutti i produttori della Ue o dei paesi terzi che esportano nella Ue.

Il Bio – aggiunge Fiorio – sta entrando nelle nostre case prepotentemente e dobbiamo lavorare tutti insieme per dare ai consumatori prodotti trasparenti e sani. E ai produttori gli strumenti giusti per difendere i loro prodotti.

Infine – conclude Fiorio primo firmatario della legge sul biologico – è improrogabile l’approvazione della nuova legge per promuovere il biologico italiano. Bene l’impegno del Senato ad approvarla in tempi brevi.

AGEA: OLIVERIO-ANTEZZA (PD) AGRICOLTORI CHIEDONO AGENZIA PAGAMENTI EFFICIENTE E COMPETENTE  

BIO, OLIVERIO, PD: PRIMO PASSO IMPORTANTE DA UE

“Un primo passo importante, quasi obbligato quello di oggi degli stati membri Ue che hanno approvato un nuovo regolamento sul bio. Obbligato dall’importanza che questo settore sta acquistando per il mercato globale e in particolare per il nostro paese, dove l’export ha avuto un grande impulso. Ora si tratta di andare avanti”. Lo dichiara Nicodemo Oliverio, capogruppo Pd in commissione Agricoltura , a proposito della decisione degli Stati Ue di sostenere il nuovo regolamento per l’agricoltura biologica. “L’Italia – prosegue – ha già messo a punto una legge che ha l’obiettivo di semplificare e normare il comparto del biologico, una pdl già approvata alla Camera e in attesa di essere discussa a Palazzo Madama. Ci auguriamo dunque che venga al più presto calendarizzata per offrire strumenti più efficaci a un comparto così importante per il nostro made in Italy e per la salute dei consumatori”.

 




Allarme carni, Giovanni La Via: Oms ha ammesso, comunicazione non in linea con le risultanze. Ora correzione

Giovanni-La-ViaSi è concluso il secondo capitolo del caso dell’allarme della carne rossa generato dall’allarme Oms. L’organizzazione mondiale della Sanità, chiamata a rispondere in audizione in commissione Salute del Parlamento europeo in seguito anche a quanto pubblicato da AGRICOLAE sull’affidabilità dei dati della stessa, ha ammesso: C’è stato un errore nella comunicazione. La carne fa bene e ne abbiamo bisogno. “Sostanzialmente l’Oms ha ammesso che c’è stato un errore nella comunicazione”, spiega ad AGRICOLAE Giovanni La Via, presidente della Commissione Salute del Parlamento europeo. “Il rischio che si verifichi un tumore a causa del consumo di carne rossa trasformata è molto basso. Può generare un aumento delle possibilità del 18 per cento ma bisogna prima vedere le condizioni di uso, lo stile di vita, e il contesto”, prosegue La Via. “Quindi è evidente che il dato non è estrapolabile così come tale ed è stato erroneamente portato all’attenzione del pubblico senza spiegarne le ragioni. Ci sarà un nuovo Panel che farà delle raccomandazioni, nei mesi che verranno, relative al consumo massimo raccomandato per settimana a base di trasformati di carne rossa”. Ma non solo: “L’Oms ha anche ammesso che la carne rossa fa bene e ne abbiamo bisogno e quindi non va demonizzata”. Il risultato della prima ricerca “ha quindi bisogno di ancora molte verifiche e probabilmente verrà fatta una correzione della comunicazione in tal senso – conclude La Via – perché così come è stata presentata non fornisce ai consumatori europei indicazioni puntuali”.

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