Cibo sintetico, Gran Bretagna investe 12 mln sterline. Per il Governo agricoltura tradizionale non basta a sfamare popolazione mondiale. L’anno scorso annuncio di un piano da 120 mln sterline
Proseguono a marcia spedita i finanziamenti sul cibo sintetico e tra i paesi maggiormente attivi troviamo proprio il Regno Unito che ha recentemente annunciato l’investimento di 12 milioni di sterline in un centro di ricerca sulle proteine sostenibili e la carne coltivata.
L’investimento, seppure recente, fa parte di un piano strategico da 120 mln di sterline che risale a circa un anno fa, come evidenziato a suo tempo da AGRICOLAE.
Ad oggi per molti Governi, produttori e multinazionali il cibo sintetico rappresenta l’unico modo per far fronte alla sostenibilità ambientale del settore agricolo e sfamare una popolazione globale in costante crescita, come evidenzia il ministro della Gran Bretagna -un paese certo non dalla forte vocazione agricola- George Freeman. L’agricoltura tradizionale non basta più.
“Con 9 miliardi di bocche da sfamare entro il 2050 dobbiamo raddoppiare la produzione alimentare mondiale sulla stessa area terrestre, utilizzando la metà di energia e acqua. Non possiamo raggiungere questo obiettivo attraverso l’agricoltura tradizionale“, ha affermato George Freeman, ministro di Stato per la scienza, la ricerca e l’innovazione.
L’Engineering and Physical Sciences Research Council (EPSRC), parte di UK Research and Innovation (UKRI), ha finanziato il Cellular Agriculture Manufacturing Hub (CARMA) guidato dall’Università di Bath. Anche esperti di altre università, come l’Università di Birmingham, l’Università di Aberystwyth, l’University College di Londra e la Royal Agricultural University, aiuteranno la ricerca.
L’hub, che durerà sette anni, indagherà su come produrre carne coltivata su larga scala. CARMA è il più grande investimento singolo che il governo del Regno Unito abbia fatto fino ad oggi in proteine sostenibili.
L’investimento fa parte di un più ampio piano da 120 mln di sterline -che AGRICOLAE aveva messo in evidenza al suo annuncio- inaugurato con la strategia alimentare del governo britannico pubblicata il 13 giugno.
Di seguito AGRICOLAE pubblica il pdf del documento:
Una strategia che vedeva non solo un’apertura ma una vera e propria accelerazione nel campo delle proteine alternative con un investimento di 120 mln di sterline e l’impegno a rivedere le normative.
Eppure toppo poco per il Good Food Institute, ovvero una delle organizzazioni più attive volte a promuovere il consumo di carne sintetica, muovendosi tra politica e industria per accelerare il processo che mira a sostituire il cibo di origine animale con quello di laboratorio. Tre le numerose collaborazioni risalta, come messo in evidenza dalla stessa GFI sul loro sito, quella con Eit Food, l’organizzazione co finanziata e sostenuta dall’Unione Europea, che mira a guidare il cambiamento in campo alimentare e che ha al suo attivo progetti su carne sintetica e sostituti da proteine vegetali.
“Il Regno Unito è in una buona posizione per diventare un leader globale nelle proteine sostenibili, ma senza misure ambiziose e coordinate ora, rischiamo di rimanere indietro rispetto ad altri paesi come i Paesi Bassi e Israele che stanno conquistando quest’area più seriamente. Investire ora metterà il Paese in prima linea in questa dinamica industria globale” commentava allora Elena Walden, Policy Manager di GFI Europe, in merito alla strategia alimentare del governo britannico pubblicata il 13 giugno.
Un passo in avanti che allora non era abbastanza neppure per i big delle industrie di carne sintetica, come sottolineato oltre che dal Good Food Institute Europe anche da Russ Tucker (co-fondatore della prima azienda britannica di carne coltivata Ivy Farm), Marisa Heath (amministratore delegato della Plant-based Food Alliance UK) e Morten Toft Bech (fondatore di Meatless Farm) per il quale la strategia britannica avvantaggiava esclusivamente la “lobby della carne che ricorda l’industria del tabacco”.
Diversa appare invece oggi la posizione del GFI, Linus Pardoe, policy manager del Regno Unito presso il Good Food Institute Europe, ha così dichiarato: “L’annuncio di oggi è una mossa sismica nello sviluppo di un’industria proteica sostenibile nel Regno Unito e voglio elogiare il governo per aver investito nello straordinario potenziale di questi nuovi modi di produrre carne. Questo investimento storico è una forte indicazione del fatto che il governo del Regno Unito riconosce l’importanza dell’agricoltura cellulare e la necessità di investire nella ricerca e nello sviluppo necessari per aiutare le aziende britanniche a ridimensionare la produzione, abbattere i costi e rendere questo cibo disponibile a tutti. È anche bello vedere che questo progetto esplorerà le implicazioni sociali di questi nuovi modi di produrre cibo, assicurando che i consumatori e i produttori alimentari comprendano e traggano vantaggio da queste innovazioni rivoluzionarie”.
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