AssoDistil: La Grappa e il Brandy Italiano ottengono piena protezione anche in Nuova Zelanda

Finalmente lo scorso 25 marzo la Nuova Zelanda ha notificato all’Unione Europea la ratifica dall’accordo di libero scambio, le cui discussioni sono sul tavolo da anni, e che lo scorso novembre avevano visto l’adesione dell’ UE.

Nel nuovo Free Trade Agreement, che entrerà in vigore il prossimo primo maggio, è inclusa la piena protezione di bevande spiritose a indicazione geografica compresi il Brandy Italiano, la Grappa e tutte le Grappe territoriali ad IG: tali denominazioni saranno ora riservate alle acquaviti tricolore anche in Nuova Zelanda.

AssoDistil, che ha strettamente collaborato con le Istituzioni per raggiungere la massima protezione per i distillati ad IG nazionali, esprime piena soddisfazione per il risultato raggiunto: “Siamo particolarmente orgogliosi dell’esito raggiunto” affermaCesare Mazzetti, Presidente del Comitato Acquaviti e Liquori di AssoDistilin quanto il nostro intervento ha evitato che la denominazione Grappa potesse essere utilizzata senza scadenze temporali per un distillato prodotto in Nuova Zelanda, come inizialmente previsto dalla bozza di accordo. A differenza, infatti, di altri blasonati prodotti a denominazione protetta, come il Parmigiano Reggiano, per i quali è valso il principio del ‘grandfathering’ per cui tali denominazioni potranno essere utilizzate senza limiti temporali da chi già le usava, per la Grappa è stato ottenuto un periodo di phasing out di 5 anni, durante il quale chi ha utilizzato continuativamente tale nome dovrà gradualmente dismetterlo, a tutto vantaggio dei produttori italiani.”

Seppur piccolo e distante, la Nuova Zelanda diventa così un mercato promettente per la Grappa ed il Brandy italiano, sui cui i produttori italiani potranno ora puntare facendo perno sull’uso esclusivo della denominazione.




Assodistil-Consorzio Nazionale Grappa. Bevande spiritose: decreto riconoscimento dei Consorzi Ig pubblicato in Gazzetta Ufficiale

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto del Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste che adotta le disposizioni su costituzione e riconoscimento dei consorzi di tutela per le indicazioni geografiche delle bevande spiritose. Univoca la voce di AssoDistil e del Consorzio Nazionale Grappa, impegnati assieme al compimento della normativa sui Consorzi di Tutela delle bevande spiritose ad indicazione Geografica. “I Consorzi di tutela si stanno dimostrando un importantissimo veicolo per il successo delle produzioni agroalimentari e vitivinicole di qualità, in un sistema come il nostro le cui caratteristiche organizzative, dimensionali e finanziarie non consentono di affrontare i mercati esteri. Le bevande spiritose a Indicazione Geografica soffrivano da tempo della mancanza di una procedura per il riconoscimento dei propri Consorzi di Tutela, come già previsto per i vini e le specialità alimentari, e finalmente con la pubblicazione del Decreto da oggi essa è disponibile. Ringraziamo il Ministro Lollobrigida e il suo staff per la grande collaborazione dimostrata verso il settore, e per averne compreso le necessità e gli obiettivi. Il decreto odierno va a colmare un vuoto normativo, ponendo il trattamento dei diversi Consorzi di Tutela su un piano omogeneo, esattamente come ha inteso fare la nuova Riforma Europea delle Indicazioni Geografiche, che accomuna i prodotti vitivinicoli, gli alimentari e le bevande alcoliche” – rimarca Cesare Mazzetti, Presidente del Comitato Nazionale Acquaviti e Liquori di AssoDistil.

Secondo Sebastiano Caffo, Presidente del Consorzio Nazionale di Tutela della Grappa – che ora potrà ambire al riconoscimento ufficiale- “Le IG bevande spiritose come la Grappa vantano centinaia di anni di storia, tramandati di generazione in generazione, e costituiscono l’emblema del patrimonio agroalimentare tricolore. La cultura del bere bene e moderatamente, tipica dei nostri distillati ad indicazione geografica che rientrano, non a caso, nelle acquaviti “da meditazione”, trova finalmente il veicolo ideale per farsi conoscere anche in mercati finora inesplorati e per consolidare la loro posizione sia in Italia che nel panorama mondiale degli spirits. Una cultura che potrà ora raccontarsi attraverso un’unica voce, quella dei Consorzi di tutela, che raccoglieranno lo spirito della grande tradizione delle distillerie italiane. La Grappa costituisce un unicum nel panorama internazionale, essendo esclusivamente italiana e collocandosi in perfetta armonia con la sostenibilità del settore vitivinicolo e, conseguentemente, delle politiche UE di sostenibilità, poiché è ottenuta dalla distillazione delle vinacce, principale sottoprodotto derivante dalla produzione del vino, che altrimenti verrebbe sprecate e disperse. Un ciclo produttivo unico, che rende la Grappa il distillato sostenibile per eccellenza. A nome di tutti i membri del Consorzio Nazionale di Tutela della Grappa, ringrazio il Ministro Lollobrigida per aver dato al nostro settore questa grande opportunità di rilancio che ci stimola a stare uniti per promuovere e valorizzare l’acquavite più rappresentativa del Made in Italy”.




Grappa: crescono export e richiesta di prodotti premium e invecchiati. Il vademecum della degustazione per Grappa Libarna

Il terzo millennio rappresenta, nella storia dell’umanità, il periodo di maggiore interesse del consumatore verso il distillato. E l’Italia da sempre è uno dei protagonisti più apprezzati nel mondo proprio per l’arte distillatoria. La grappa, figlia di un forte legame con l’agricoltura e il territorio, ha saputo progressivamente arricchirsi fino a diventare nobile, cavalcando da protagonista gli ultimi due decenni.

Il suo consumo ha sostituito la parola quantità con “qualità” e, a differenza di altri distillati, ha guadagnato il suo posto sulle tavole come simbolo del dopo-pasto conviviale. L’espertoClaudio Riva, fondatore e presidente di Whisky Club Italia (club di 26.000 iscritti, tra i più grandi d’Europa) ha fornito un’analisi per Grappa Libarna (brand di Gruppo Montenegro) evidenziando che: “L’Italia sta riscrivendo negli ultimi 10 anni le leggi del consumo di distillato. Per la prima volta nella nostra storia sempre più persone si appassionano alla grappa e sempre più manifestazioni vedono protagonista il distillato. Anche se con qualche ritardo, la grappa si è oggi guadagnata un posto sul treno della premiumizzazione che ha contraddistinto il mercato degli Spirit da oltre un decennio. I consumatori cercano prodotti italiani di qualità e di prezzo superiore e la grappa è nella condizione di avere ancora tante carte da giocare”.

Anche dall’analisi fatta da Claudio Riva in collaborazione con Grappa Libarna sul rapporto AssoDistil di novembre 2023 è emersa una realtà molto dinamica: il consumo di Grappa in Italia coinvolge il 30% della popolazione tra i 18 e i 65 anni. Di questi il 46% preferisce gustarla fuori casa, al ristorante (30%) o nei locali (16%) e assaporarla in compagnia (88%), in particolare con gli amici (49%). Anche i dati sull’export sono in crescita e hanno evidenziato che la grappa è sempre più apprezzata fuori dai confini nazionali. Dal 2019 al 2022 le sue esportazioni sono cresciute del +32%, raggiungendo i 60 milioni di euro di valore. Il mercato tedesco vale il 54% delle esportazioni complessive. Performance interessanti provengono anche dagli USA, con una crescita in valore rispetto al pre-pandemia (2022 vs 2019) pari al + 39%, e dal Giappone che nello stesso periodo realizza un +40%.

“Grappa Libarna, con le sue peculiarità, si inserisce perfettamente in uno scenario che vede la grappa come prodotto sempre più apprezzato dai consumatori italiani ed esteri. L’invecchiamento, il forte legame con il Piemonte, territorio di origine, e l’artigianalità insieme alla tradizione – spiega Alessandro Soleschi, Group Director of Marketing Spirits di Gruppo Montenegro – sono gli asset che caratterizzano Grappa Libarna, da sempre sinonimo di alta qualità italiana, riconosciuta e apprezzata in tutto il mondo. La nostra gamma composta da quattro grappe premium (Grappa Bianca Cristallo, Grappa di Moscato Barricata, Grappa di Barbera e Dolcetto Riserva e Grappa di Barolo Riserva), ognuna dalla personalità ben definita, rappresenta infatti la più autentica espressione dell’arte distillatoria del Piemonte e come tale un prodotto artigianale con caratteristiche uniche, in grado di esaltare quell’inconfondibile “stile italiano” del distillato che negli ultimi 10 anni ha registrato un successo crescente dentro e fuori dai confini nazionali”.

Aggiunge Claudio Riva: “Le rivoluzioni più interessanti a cui abbiamo assistito all’interno del settore, in linea con il trend generale, sono una crescente conoscenza del prodotto e delle tecniche di degustazione, un veloce abbassamento dell’età media del consumatore, che dai 46 anni iniziali è sceso, post-pandemia, sotto i 30 e la crescita della presenza femminile che, dall’iniziale 8%, ha oggi superato il 25% di iscritti. Se guardiamo agli scenari produttivi, inoltre, si nota che distillatori offrono grappe sempre più legate alla tradizione e – per la prima volta dopo oltre un secolo – hanno avviato nuovi impianti. In futuro, potremo assaggiare sempre più grappe invecchiate, con invecchiamenti diversificati che possano attingere all’immenso patrimonio di botti italiane di vino, e godere di un maggiore legame con il territorio, un aspetto in cui le grappe bianche devono ancora esprimere tutto il loro potenziale”.

IL VADEMECUM DI CLAUDIO RIVA E GRAPPA LIBARNA PER DEGUSTARE LA GRAPPA AL MEGLIO

Ma come gustare al meglio la grappa? L’esperto Claudio Riva ha siglato con Grappa Libarna un VADEMECUM con l’obiettivo di proporre, a curiosi e appassionati, consigli utili per un corretto consumo del distillato.

#1 SCEGLI IL BICCHIERE GIUSTO

A tulipano per degustare grappe bianche secche e più ampio se la grappa è aromatica o invecchiata.

#2 ALLONTANA IL NASO

Anche i gesti rituali dell’esame olfattivo non vanno trascurati: mai avvicinare troppo il naso alla bocca del bicchiere! La grappa è sempre un distillato di carattere, per cui si possono cogliere maggiori sfumature se il bicchiere è inizialmente tenuto a livello mento o labbro inferiore.

#3 ASSAGGIA A PICCOLI SORSI E FAI ROTEARE IL LIQUIDO IN BOCCA PER QUALCHE SECONDO

Prima di procedere con l’assaggio, in piccoli sorsi, facendo roteare il liquido in bocca per una manciata di secondi, è bene rigirare il liquido nel bicchiere molto lentamente, tenendolo quasi in orizzontale.

#4 SPERIMENTA NUOVI PAIRING

Perché ormai la grappa è un distillato a tutto pasto, dall’aperitivo al dolce, e sarà divertente provare nuovi pairing. Le grappe aromatiche, essendo piacevolmente caratterizzate da un preciso aroma fruttato o floreale, potranno sposarsi con un piatto che vede già un naturale abbinamento con quel frutto o quel fiore mentre le grappe invecchiate, tradizionalmente abbinate con i dolci, soprattutto se a base di cioccolato, sapranno stupirci con abbinamenti insoliti a base di manzo e formaggio di malga.




MADE IN ITALY, PER LA GRAPPA ACCOGLIENZA TRIONFALE A NEW YORK

Al via negli Stati Uniti “Hello Grappa”, il progetto di promozione e informazione del distillato italiano voluto da AssoDistil. Prima tappa un seminario con degustazione all’Hotel Michelangelo di New York.

L’IG Grappa conquista anche la Grande Mela. L’acquavite Made in Italy ha suscitato grande interesse tra addetti ai lavori, appassionati di distillati e semplici enogastronauti, in occasione del primo seminario con degustazione, organizzato a New York all’Hotel Michelangelonell’ambito del progetto “Hello Grappa”.

Il piano, promosso da AssoDistil, l’Associazione italiana dei distillatori, prevede una serie di eventi dedicati al lancio della Grappa, pensati per far conoscere il prestigioso distillato italiano ad Indicazione Geografica protetta al mercato ed ai consumatori americani. Grazie ai fondi del Regolamento 1144/2014 per la promozione dei prodotti agricoli, il piano conta su un investimento di circa 1 milione di euro su base triennale. Si annoverano grandi nomi della distillazione italiana tra le aziende che hanno reso possibile la realizzazione del progetto: Banfi, Bottega, Bepi Tosolini, Bertagnolli, Bonollo, Bonollo Umberto, Caffo, Castagner, Faled, Franciacorta, Marzadro, Mazzetti d’Altavilla

Grazie al suo impegno diretto, AssoDistil, che rappresenta la stragrande maggioranza delle aziende del settore, è risultata una delle “magnifiche dieci” italiane che si sono aggiudicate il finanziamento UE. Un risultato reso ancora più significativo dal fatto che l’Italia è al primo posto in Europa per le risorse ricevute grazie alla nuova politica di promozione dell’Unione Europea.

La manifestazione si è svolta in due sessioni, allo scopo di far scoprire al pubblico i segreti ed il gusto unico del prestigioso distillato italiano. A condurre la degustazione Scott Rosenbaum, esperto di “spirits” dell’International Wine Center, che ha raccontato ad una platea attenta le tante sfaccettature della Grappa, legandole al territorio e alla storia dei grandi marchi italiani della distillazione.

Per i distillatori, l’evento newyorkese è il primo passo di un percorso di promozione all’export del grande distillato in tutto il mondo. “Possiamo ben dire che l’America, per noi, è una grande prateria da esplorare – spiega Cesare Mazzetti, presidente del Comitato Nazionale Acquaviti di AssoDistil –. Si tratta di un mercato fondamentale per l’agroalimentare italiano e per i prodotti del nostro settore, che ne rappresentano un pezzo importante”.

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La strategia è quella di seguire la strada già tracciata dai grandi vini italiani, oggi amati in tutto il mondo. “Siamo convinti – osserva Mazzetti – che la nostra acquavite, simbolo del Made in Italy e gli altri ‘spirits’ della nostra tradizione, per gusto, qualità e ricercatezza, nulla abbiano da invidiare a distillati e liquori di prestigio prodotti in altri Paesi. Meritano quindi di essere conosciuti ed apprezzati anche negli Stati Uniti, i cui consumatori sono da sempre particolarmente recettivi rispetto alle eccellenze enogastronomiche italiane”.

Oltre a decine di esperti e di buyers, che si sono assiepati all’Hotel Michelangelo per conoscere grappe di diverse tipologie durante la “Walk-around testing experience”, all’evento ha partecipato Maurizio Forte, direttore dell’Ufficio ICE della città.

E’ stato un grande onore, per noi distillatori, essere riusciti a suscitare tanto interesse per questo primo incontro con l’America del buon bere – sottolinea Antonio Emaldi, presidente di AssoDistil – è il segno che il progetto merita attenzione e può davvero cambiare l’immagine delle nostre distillerie oltreoceano. Al tempo stesso, l’evento si è trasformato “in un tributo al Made in Italy, alle sue eccellenze e al valore del territorio, che per noi distillatori rappresenta un valore fondamentale”.