BIOLOGICO, AGRI: REGOLAMENTO UE DA CORREGGERE. ITALIA PENALIZZATA

La proposta di riforma del Regolamento UE sul biologico del Consiglio UE va corretta, poiché rischia di penalizzare il comparto italiano. AGRI disapprova il voto favorevole dell’Italia e si appella agli europarlamentari, a partire dalla Commissione agricoltura, affinché intervengano adeguate modifiche per tutelare e valorizzare la produzione biologica nazionale e per dare sicurezza e la massima trasparenza ai consumatori.

 

Così AGRI, Confederazione Agricola ed Agroalimentare, sulla proposta di riforma del Regolamento UE sul biologico, approvata dal Consiglio, che deve passare attraverso il processo di codecisione europea.

 

E’ impensabile – aggiunge AGRI – che i Paesi extra UE possano sviare gli standard di qualità adottati in Europa. Ma già nell’Unione le disposizioni previste si allontanano dai livelli qualitativi richiesti in Italia. S’intravede una nuova disputa tra Europa continentale e mediterranea, con i Paesi del Nord che premono per commercializzare prodotto anche se accidentalmente contaminato da pesticidi. Poi c’è la deroga fino al 2030 per il biologico da serra (proprio dei Paesi nordici) e quella per l’uso di sementi convenzionali e non solo biologiche. Le nostre istituzioni devono battersi nelle sedi decisionali europee per una riforma adeguata ad un comparto che è primo nell’UE per superficie coltivata e per esportazione, con un patrimonio imprenditoriale in costante crescita.