Atto Camera
Interpellanza 2-01199
presentato da
GRILLO Giulia
testo di
Mercoledì 28 aprile 2021, seduta n. 496
I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, il Ministro della transizione ecologica, il Ministro per il sud e la coesione territoriale, per sapere – premesso che:
continua l’attività esplosiva al cratere di sud-est dell’Etna con diciassette eruzioni dal 17 febbraio 2021 con un’intensa e prolungata attività parossistica, che nelle ultime settimane ha causato disagi in molti paesi della provincia di Catania;
lo stato di crisi e di emergenza regionale è stato intanto proclamato per i comuni ricadenti in un territorio di circa 30 mila ettari: 13 enti dell’area sommitale del vulcano (Adrano, Belpasso, Biancavilla, Bronte, Castiglione di Sicilia, Linguaglossa, Maletto, Nicolosi, Piedimonte Etneo, Ragalna, Randazzo, Sant’Alfio, Zafferana Etnea) e altri 30 dell’areale etneo;
la regione siciliana sta «già provvedendo – afferma una nota – a impegnare un milione di euro dal bilancio regionale, dopo averne già stanziati 600 mila per reperire mezzi e affidare servizi aggiuntivi a quelli dei Comuni per lo spazzamento e la raccolta della cenere»;
le ceneri vulcaniche dell’Etna cadute abbondantemente, secondo studi effettuati anche dall’Università di Catania, potrebbero essere utilizzate per diverse applicazioni nei settori dell’ingegneria civile e ambientale, come malte, intonaci e pannelli isolanti;
il 7 marzo soltanto si stima ne siano caduti 678 mila metri cubi;
secondo calcoli dei comuni non basteranno i fondi regionali, perché i cosiddetti prodotti piroclastici dell’Etna, lanciati a chilometri di altezza dal cratere, vanno conferiti in discarica, con un costo molto alto;
una valutazione completa dei danni è ancora in corso, ma sui costi di raccolta, rimozione e smaltimento delle ceneri è stata stimata una spesa complessiva di circa quindici milioni di euro;
ancora non sono quantificabili, invece, i danni alle coperture degli edifici, ai sistemi di smaltimento delle acque e alle attività agricole: si ritengono comunque superiori ai dieci milioni di euro;
una caduta di cenere e lapilli di questa portata non si era mai stata registrata;
«Si allunga il conto dei danni dopo oltre un mese di spettacolari eruzioni dell’Etna che hanno riversato cenere e lapilli nelle campagne, dove sono stati danneggiati vivai di piante e fiori, ortaggi così come gli agrumi, graffiati dalla potenza della sabbia»: lo afferma in una nota Coldiretti in riferimento alla nuova eruzione dell’Etna con lava e cenere dal cratere di Sud-Est. «Nelle campagne – continua la nota – è calamità con danni spesso irreparabili alle coltivazioni, ai quali si aggiungono i disagi per chi è costretto alla pulizia straordinaria delle canalette di scolo o alla pulizia delle strade rurali». «In molte zone – conclude l’associazione – la terra è stata sommersa da una coltre nera. Per pulire le strutture e le coltivazioni serve tempo, acqua e quindi l’impiego massiccio di manodopera» –:
se il Governo intenda deliberare lo stato di emergenza nazionale per i comuni colpiti da tale evento;
se si intendano adottare iniziative per prevedere aiuti economici straordinari per i comuni colpiti da tale evento e che si trovano costretti a dover smaltire la cenere vulcanica con costi difficili da sostenere;
se si intendano adottare iniziative per prevedere aiuti economici straordinari ai settori economici colpiti da tale evento e che si trovano ad oggi in grave difficoltà economica, come il settore dell’agricoltura;
se sussista la possibilità di impiegare la cenere vulcanica in settori che ne consentirebbero il riuso in moda da azzerare i costi che attualmente si devono sostenere per smaltirla.
(2-01199) «Grillo, Del Sesto, Luciano Cantone, Vianello, Saitta, Zolezzi, Martinciglio, Penna».