Alimentare: Lega, bene proroga decreti etichettature

“Bene la proroga dei decreti sulle etichettature degli alimenti e l’ipotesi di renderle obbligatorie per una fascia più ampia di prodotti, tra cui i salumi affettati nel punto vendita. Accogliamo positivamente le rassicurazioni del governo sulla volontà di procedere in questa direzione così come sollecitato con la nostra interrogazione presentata dal collega Golinelli. Per la Lega, la tutela dei prodotti agroalimentari Made in Italy e la trasparenza sulle origini delle materie prime sono una priorità assoluta. E’ fondamentale tutelare le nostre filiere e informare il consumatore sull’origine della materia prima degli alimenti che finiscono tutti i giorni sulla propria tavola”.
Così i deputati della Lega in Commissione Agricoltura: Lorenzo Viviani (capogruppo), Aurelia Bubisutti, Flavio Gastaldi, Nino Germanà, Guglielmo Golinelli, Marzio Liuni, Mario Lolini, Martina Loss, Franco Manzato e Leonardo Tarantino.



Pnrr, Lega: grazie a governo Draghi agricoltura ne esce con un aumento dei fondi rispetto alla precedente stesura

“Il governo Draghi ha completamente ribaltato il Pnrr rispetto al Conte II. L’agricoltura ne esce con un aumento dei fondi rispetto alla precedente stesura, come chiedeva la Lega, soprattutto per i temi relativi a innovazione e meccanizzazione. La tutela del territorio e delle risorse idriche si pone in vetta alla transizione verso una agricoltura più sostenibile nel momento in cui la parola d’ordine è ‘green’. Un lavoro iniziato in Commissione Agricoltura e proseguito in sinergia col governo. Il sostegno al rinnovamento dei mezzi per l’agricoltura è un tassello fondamentale per il futuro del Paese e un aiuto al mantenimento delle sue zone rurali”.

Lo scrivono in una nota i componenti della Lega in Commissione Agricoltura alla Camera Lorenzo Viviani, Mario Lollini, Flavio Gastaldi,Franco Manzato, Marzio Liuni, Martina Loss, Guglielmo Golinelli, Nino Germanà, Aurelia Bubisutti, Leonardo Tarantino.




Born in Italy: Lega, valorizziamo la filiera produttiva agroalimentare italiana

“Dobbiamo accompagnare i nostri produttori nel loro processo di ripresa e crescita. Valorizzare la filiera agroalimentare italiana e far sì che tutto ciò che nasce e cresce nel nostro paese venga identificato come tale.

Serve un approccio nuovo e condiviso, che consenta di sviluppare una visione strategica e sia in grado di rilanciare un settore fortemente penalizzato, ma che ha tutto il potenziale per diventare sempre più attrattivo, anche per i mercati esteri.

Born in Italy, la proposta nata dal Sottosegretario Centinaio, va proprio in questa direzione.

I nostri prodotti rappresentano già un’eccellenza e il made in Italy è sinonimo di indiscussa qualità. Oggi dobbiamo fare un salto ulteriore. È nostro dovere aiutare il settore, valorizzarne le potenzialità per dare un nuovo impulso a tutta la produzione.”

 

Lo scrivono in una nota i deputati della Lega Lorenzo Viviani, Franco Manzato, Marzio Liuni, Martina Loss, Flavio Gastaldi, Guglielmo Golinelli, Nino Germanà, Mario Lolini, Aurelia Bubisutti, Leonardo Tarantino, componenti della Commissione Agricoltura.




Agea, Lega: Contraddizione clamorosa. Tutelare eccellenze professionali dei Caa e posti lavoro

“Le eccellenze professionali dei Caa al servizio dell’agricoltura siano rispettate e tutelate. Giù le mani dai posti di lavoro. Il governo dimostri responsabilità e includa nella sua convenzione tutte le figure professionali dei Caa. La risposta alla nostra interrogazione in commissione Agricoltura dimostra invece che da parte del governo c’è solo un muro di gomma dannoso anche per le aziende agricole. Rimarcare, come ha fatto l’esecutivo, la risolutezza di Agea nelle sue decisioni per giungere al ‘rafforzamento della struttura di servizio al mondo agricolo attraverso una catena di responsabilità’, ma consentita solo ai lavoratori dipendenti, è una contraddizione clamorosa. Grave negare ai liberi professionisti le loro capacità, funzioni e responsabilità di natura pubblica al servizio dell’agricoltura”.
Così i deputati della Lega in commissione Agricoltura della Camera: Martina Loss, Lorenzo Viviani, Aurelia Bubisutti, Fabrizio Cecchetti, Flavio Gastaldi, Guglielmo Golinelli, Marzio Liuni, Mario Lolini e Franco Manzato.



Agricoltura: Lega, bozza decreto su peste suina africana insufficiente

Ben venga il decreto sulla peste suina africana sollecitato da mesi dalla Lega al ministro Bellanova. I controlli vanno sempre nella direzione giusta. Peccato che la bozza del documento, almeno per ora, sia del tutto insufficiente nei contenuti. Non una parola su tempi, condizioni e modalità dei controlli da eseguire sugli animali abbattuti. Non una parola sulle sedi dove effettuarli. Costringere i cacciatori a caricarsi sul furgone – per intero – ogni cinghiale abbattuto per portarlo al centro-analisi, magari distante chissà quanti chilometri, è pura follia. Dove sono i veterinari incaricati di questo tipo di operazione? Quanti chilometri si dovranno percorrere per raggiungere i luoghi adibiti a questo genere di analisi? E a quali costi per la collettività, oltre che per i cacciatori stessi? Prima che sia troppo tardi, il ministro per le Politiche agricole aggiusti il tiro per rendere attuabile questo provvedimento”.
Lo dichiarano i deputati della Lega in commissione Agricoltura della Camera: Guglielmo Golinelli, Aurelia Bubisutti, Fabrizio Cecchetti, Flavio Gastaldi,  Marzio Liuni, Mario Lolini, Martina Loss, Franco Manzato, Lorenzo Viviani (capogruppo).



INTERROGAZIONE GOLINELLI, LEGA CAMERA, SU DIFFUSIONE PESTE SUINA

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-00194

presentato da

GOLINELLI Guglielmo

testo di

Martedì 25 settembre 2018, seduta n. 49

GOLINELLI, MOLINARI, ANDREUZZA, BADOLE, BASINI, BAZZARO, BELLACHIOMA, BELOTTI, BENVENUTO, BIANCHI, BILLI, BINELLI, BISA, BOLDI, BONIARDI, BORDONALI, CLAUDIO BORGHI, BUBISUTTI, CAFFARATTO, CANTALAMESSA, CAPARVI, CAPITANIO, VANESSA CATTOI, CAVANDOLI, CECCHETTI, CENTEMERO, CESTARI, COIN, COLLA, COLMELLERE, COMAROLI, COMENCINI, COVOLO, ANDREA CRIPPA, DARA, DE ANGELIS, DE MARTINI, D’ERAMO, DI MURO, DI SAN MARTINO LORENZATO DI IVREA, DONINA, FANTUZ, FERRARI, FOGLIANI, FORMENTINI, FOSCOLO, FRASSINI, FURGIUELE, GASTALDI, GERARDI, GIACCONE, GIACOMETTI, GIGLIO VIGNA, GOBBATO, GRIMOLDI, GUSMEROLI, IEZZI, INVERNIZZI, LATINI, LAZZARINI, LEGNAIOLI, LIUNI, LO MONTE, LOCATELLI, LOLINI, EVA LORENZONI, LUCCHINI, MACCANTI, MAGGIONI, MARCHETTI, MATURI, MORELLI, MOSCHIONI, MURELLI, ALESSANDRO PAGANO, PANIZZUT, PAOLINI, PAROLO, PATASSINI, PATELLI, PATERNOSTER, PETTAZZI, PIASTRA, POTENTI, PRETTO, RACCHELLA, RAFFAELLI, RIBOLLA, SALTAMARTINI, SASSO, SEGNANA, STEFANI, TARANTINO, TATEO, TIRAMANI, TOCCALINI, TOMASI, TOMBOLATO, TONELLI, TURRI, VALBUSA, VALLOTTO, VINCI, VIVIANI, ZANOTELLI, ZICCHIERI, ZIELLO, ZOFFILI e ZORDAN. – Al Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. – Per sapere – premesso che:

la peste suina africana è una malattia virale dei suini e dei cinghiali selvatici, solitamente letale e, nonostante sia una forma influenzale altamente virulenta, è innocua per l’uomo;

i maiali e i cinghiali sani di solito vengono infettati principalmente tramite contatto con animali infetti, compreso il contatto tra suini, che pascolano all’aperto, e cinghiali selvatici. La circolazione di animali infetti e lo smaltimento illegale di carcasse sono le principali modalità di diffusione della malattia;

i casi di peste suina africana sui cinghiali, registrati in Belgio, da ultimo quello del 21 settembre 2018, ha creato un allarme nel nostro Paese, dato l’elevato numero di cinghiali selvatici presenti sul territorio nazionale che possono accrescere i rischi di un arrivo in Italia dell’infezione, in qualsiasi momento;

nel nostro Paese la presenza di cinghiali selvatici ormai è fuori controllo: si pensi che negli ultimi anni il numero dei cinghiali presenti in Italia è praticamente raddoppiato. Ne sono derivati un continuo incremento dei danni alle produzioni zoo-agro-forestali e ittiche, problematiche di ordine igienico-sanitario nonché crescenti impatti sulla circolazione stradale, con rischi elevati per la stessa incolumità umana;

se l’infezione da peste suina africana dovesse propagarsi agli allevamenti italiani, ci sarebbero delle ricadute rilevanti in termini economici, in quanto nelle aziende si dovrebbe provvedere al sistematico e immediato abbattimento di tutti i suini presenti e al loro smaltimento; inoltre, ci sarebbero enormi ripercussioni sulle esportazioni di carni e lavorati, che verrebbero bloccate;

non va trascurato il ruolo fondamentale che possono giocare i cacciatori per contrastare la diffusione del virus, in quanto un contenimento più efficace del cinghiale rappresenta anche una forma di ulteriore prevenzione contro la peste suina africana;

è necessario tutelare il territorio dalla fauna selvatica; l’attività di contenimento effettuata dai cacciatori è necessaria per tutelare la sicurezza delle coltivazioni agricole e anche delle persone, visti gli ingenti danni generati dai cinghiali;

la legge n. 157 del 1992 è da considerare non più adeguata a rispondere con efficacia alle attuali esigenze gestionali del patrimonio faunistico del Paese, profondamente mutato anche a causa dell’incremento, soprattutto di determinati ungulati quali, appunto, il cinghiale –:

quali provvedimenti intenda adottare, anche per facilitare le attività di contenimento delle specie selvatiche, in particolare dei cinghiali, al fine di prevenire la diffusione della peste suina africana sul territorio nazionale, affinché il nostro Paese possa rimanere indenne al virus.
(3-00194)

La risposta del ministro:

PESTE SUINA, CENTINAIO: INNALZARE LIVELLO ATTENZIONE OPPURE CONSEGUENZE DEVASTANTI. IMPORTANTI LE CAMPAGNE INFORMATIVE

Posted by Redazione × Pubblicato il 26/09/2018 at 15:51

“La peste suina rappresenta un grande rischio sanitario e può avere conseguenze devastanti in tutto il comparto suinicolo, come avvenuto in Belgio con il crollo del prezzo dell’11%.” Queste le dichiarazioni alla camera del ministro Centinaio sul caso peste suina.

“Abbiamo innalzato il livello di attenzione a causa del tasso di viralità della malattia che si sta spostando a macchia d’olio. La diffusione è dovuta anche a fattori umani, ad esempio con spostamento di materiale infetto e persone provenienti dalle zone interessate verso zone indenni, tale è il caso di Repubblica Ceca e Belgio.

È prioritario organizzare campagne informative per operatori del settore e cittadini, nel frattempo è stata rafforzata la sorveglianza passiva e sono state aumentate le misure di biosicurezza negli allevamenti, inoltre disposti controlli transfrontalieri su partite di animali e carni suine provenienti da paesi UE colpiti dalla malattia.

Azioni volte al contenimento delle specie selvatiche richiedono un piano di ampio respiro ma l’abbattimento programmato rappresenta la misura più efficace di contenimento e protezione dalla peste suina. Tanto più che i danni causato dal cinghiale sono già da tempo, e ben prima della peste suina, un grave problema conosciuto dal comparto agricolo.”