Agea: continua attività a supporto indigenti. Confermata gestione tecnica per erogazione di 645 mln del Fondo Sociale Europeo Plus

Agea, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, al fine di seguire la volontà politica del governo e del ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, continua nella sua attività a sostegno operativo per l’intero settore alimentare, interpretando in tal modo la posizione del dicastero di aiutare le famiglie che vivono un momento di difficoltà economica e, allo stesso tempo, di supportare le filiere produttive italiane.

L’ottica è quella del sostegno alla crescita dei consumi interni e del sistema economico nazionale, contraddistinta sia dal punto di vista della scelta degli alimenti da inviare ai target identificati, sia da una chiara comunicazione anche a livello di immagine coordinata: per riflettere gli obiettivi fondamentali del Ministero, infatti, la declinazione dell’immagine coordinata riveste importanza fondamentale.

Agea gestirà 645 milioni di euro relativi alla programmazione 2021-2027 del Fondo Sociale Europeo Plus. Nel rispetto di quanto stabilito dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, l’Agenzia vede confermato il proprio ruolo anche per quanto concerne l’assistenza tecnica alla fornitura di alimenti dedicati agli indigenti.

Le attività di gestione si avvarranno di strumenti innovativi e di funzionalità dedicate, in primis la piattaforma informatica per la dematerializzazione dell’intero processo di gara, già operativa. È invece in fase di sviluppo una nuova funzionalità di monitoraggio del sistema di produzione e consegna dei prodotti. Agea sottolinea che entrambi questi strumenti sono finanziati con le risorse di assistenza tecnica derivanti dal Fondo Sociale Europeo Plus, realizzati quindi senza costi per il bilancio di funzionamento.

Agea persegue uno specifico impegno nel sociale, sia come costruzione di buone pratiche contro lo spreco alimentare sia come attenzione a favore dei più deboli, ed è questa posizione di centralità nel coordinamento dell’intera filiera a permetterle di intervenire tempestivamente ed efficacemente su tutto il processo anche per la gestione dei contratti, inclusi tutti i controlli specifici.

Agea è il principale interlocutore con le ditte produttrici, i trasportatori, le 180 Organizzazioni Partner Capofila (OpC) e le oltre 10.000 Organizzazioni Partner Territoriali (OpT). In questo modo, è in grado di interpretare le reali necessità sociali e curare l’aspetto sociale nell’ambito di una concreta, effettiva ed efficiente politica a contrasto della deprivazione materiale, in termini di fabbisogno alimentare.




Il Pecorino Romano nell’elenco dei formaggi destinati agli indigenti, fornitura per 3,3 milioni

Il Pecorino Romano DOP è stato inserito tra i formaggi a pasta dura nell’elenco nazionale dei prodotti alimentari da destinare alle organizzazioni caritative per il sostentamento delle persone indigenti. L’Agea, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, ha determinato i criteri per l’effettuazione di una gara pubblica finalizzata alla fornitura di una quota di Pecorino Romano per un valore di circa 3,3 milioni di euro.

“E’ una iniziativa di grande importanza per il comparto caseario sardo perché aiuta a stabilizzare i prezzi sul mercato e di conseguenza anche quelli del latte ovino – spiega Gianni Maoddi, presidente del Consorzio di Tutela del Pecorino Romano DOP – Questo è un risultato che abbiamo ottenuto anche grazie al sostegno della Regione e, in particolare, dell’assessore dell’Agricoltura Valeria Satta, che ringrazio per il fondamentale supporto nel raggiungimento di un risultato che da qualcuno è stato messo in dubbio, strumentalmente e con inutile malafede”. 

La fornitura sarà assegnata sulla base dell’offerta economicamente più vantaggiosa nel rapporto qualità-prezzo partendo della valutazione di mercato del Pecorino Romano DOP pari a 14,28 euro al chilo più IVA.




Covid, Grana Padano dona 1,2 milioni di euro di formaggio agli indigenti

“Il Consorzio di Tutela del Grana Padano, durante le festività pasquali, sarà ancora più vicino alle famiglie italiane in difficoltà a causa dell’attuale emergenza sanitaria. Doneremo, infatti, 130 mila kg di formaggio Grana Padano DOP, per un valore indicativo di circa 1,2 milioni di euro, ad una rete di Onlus presenti sul nostro territorio di produzione, che si occupano di sostegno alla persona e alla famiglia. Integriamo così a livello locale l’impegno di Agea su scala nazionale che, attraverso l’asta Agea-indigenti, andata in aggiudicazione in questi giorni, distribuirà alle famiglie più bisognose, sempre per tramite della rete italiana di Onlus, un quantitativo del nostro formaggio del valore di diversi milioni di euro”.

 

Con queste parole Stefano Berni, direttore generale del Consorzio Grana Padano, annuncia la donazione extra di Grana Padano, il formaggio DOP più consumato al mondo, a favore di numerose Onlus del territorio di produzione che non sono direttamente beneficiarie del bando Agea-Indigenti, ma che il Consorzio si impegna ad aiutare per far fronte in modo capillare alle richieste di aiuto dei ‘nuovi poveri’ creati dalla pandemia.

 

Non è la prima volta che il Consorzio di Tutela del Grana Padano si mobilita a sostegno dell’emergenza da Covid-19. Risale ad un anno fa la prima donazione di un 1 milione di euro per l’acquisto di strumentazione sanitaria a favore della sanità della nostra zona DOP in difficoltà nella lotta al virus. La solidarietà del Consorzio è proseguita, ed è tutt’ora in corso, con l’omaggio di una confezione di Grana Padano DOP a tutti i donatori di plasma autoimmune dell’ASST di Mantova.

 

“Questa azione continua l’impegno sociale a favore della collettività da parte del Consorzio Grana Padano, per andare incontro alle nuove fragilità causate da questa grave crisi sanitaria – Conclude il direttore Berni – sperando che in futuro tali gesti di generosità non abbiano più necessità di essere attivati e che le persone più fragili possano ritrovare lavoro e risorse utili al proprio sostentamento”.




L’Abbate, Mipaaf: oltre 250mln di euro a prodotti agroalimentari italiani agli indigenti

È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministero delle Politiche Agricole, di concerto con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che suddivide lo stanziamento dei fondi dedicati al “Programma di distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti”. Il provvedimento ha tenuto conto delle necessità espresse dalle organizzazioni caritative a fronte dei 250,9 milioni di euro disponibili: 900mila euro di residui sul Fondo 2020 e 250 milioni di euro derivanti dalle risorse straordinarie del decreto Rilancio.

“Si tratta di fondi destinati all’acquisto di prodotti di filiera e materia prima italiana – dichiara il Sottosegretario alle Politiche Agricole, Giuseppe L’Abbate – Aiutiamo i nostri connazionali meno abbienti e più bisognosi, dando una mano al contempo all’agricoltura e all’agroalimentare made in Italy, la cui situazione di crisi si è aggravata ulteriormente con la chiusura del circuito legato all’Ho.re.ca, ovvero a bar, ristoranti, pizzerie. Una misura di buon senso – prosegue il Sottosegretario L’Abbate – resasi ancor più necessaria dall’attuale emergenza epidemiologica tenuto conto che i suoi effetti, purtroppo, rischiano di far aumentare la fascia di popolazione sotto la soglia di povertà. Alla pubblicazione del decreto, seguirà l’emanazione dei bandi da parte di Agea, a cui auguriamo buon lavoro e daremo sostegno laddove necessario per l’interlocuzione con le diverse filiere”.

Vengono così stanziati 36 milioni di euro per l’acquisto di prosciutto crudo DOP, cotto e salumi DOP/IGP; 8,4 milioni per salumi non da carne suina (tacchino, bresaola); 50 milioni per formaggi DOP; 20 mln per olio extravergine di oliva. E poi, ancora, omogeneizzati di carne (5 mln), omogeneizzati di frutta (4 mln), pastina per infanzia (4), biscotti prima infanzia (5), latte crescita 2-3 per infanzia (1), carne bovina sottovuoto – polli interi surgelati (10), carne in scatola (12), spezzatino con fagioli e piselli per mense (1,5) e nel formato 400 grammi (5), zuppe di cereali con verdure (6), minestrone con verdure (6), pasta secca nel formato 500 gr. di cui il 10% senza glutine (10), riso nel formato da 1 kg (6), preparati per risotti (6), passata di pomodoro (12), polpa di pomodoro o pelati formato per mense (1), sughi pronti al ragù e al basilico (8), verdure in scatola e in vetro (8) e nel formato per mense (2), legumi in scatola – fagioli e lenticchie (3), macedonia di frutta e frutta sciroppata (7), succo di frutta (6), purea di frutta (4) e, infine, crackers di cui il 10% senza glutine (4). La copertura dei costi dei servizi logistici ed amministrativi prestati dalle organizzazioni caritative sono ammissibili nel limite del 5% del costo di acquisto di derrate alimentari per singola aggiudicazione della fornitura del prodotto alimentare.




DL RILANCIO, DOPO STRALCIO AIUTO ALL’AMMASSO CATALFO SCIPPA FONDO INDIGENTI. ITALIA DOVRA COMPRARE PRODOTTI EUROPEI LEGATI AL FEAD

Dopo l’aiuto all’ammasso va via anche il fondo emergenza alimentare. O meglio: l’Italia dovrà comprare anche prodotti europei.

Brutta sorpresa per l’agricoltura. Nella versione del Dl Rilancio pubblicata in Gazzetta Ufficiale il Fondo emergenza alimentare viene modificato all’articolo 226 (pagina 204) facendo capo al FEAD. Quindi le risorse passano dal ministero delle Politiche agricole di Teresa Bellanova al ministero del Lavoro di Nunzia Catalfo.

Ma non solo: concorre il Fondo di aiuti europei agli indigenti 2014-2020 istituito dal regolamento Ue.

In pratica l’articolo presentato dal Mipaaf e approvato in Cdm, è stato poi modificato come di seguito:

Si legge: 1.A valere sulle disponibilità del Fondo di Rotazione di cui alla legge 16 aprile 1987, n.183, è destinato l’importo di 250 milioni di euro ad integrazione delle iniziaitive di distribuzione delle derrate alimentari per l’emergenza derivante dalla diffusione del virus COVID-19, cui concorre il Fondo di aiuti europei agli indigenti FEAD 2014-2020 istituito dal regolamento UE n.223/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio dell’11 marzo 2014.

2.Alle erogazioni delle risorse di cui al comma 1 provvede l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura.

Qui di seguito invece l’articolo come era stato concepito dal Mipaaf e approvato dal Consiglio dei ministri.

 

 




CORONAVIRUS, BELLANOVA: NON FAR DIVENTARE LA SOFFERENZA ALIMENTARE UNA QUESTIONE DI SICUREZZA NAZIONALE. LA CRIMINALITA E’ SEMPRE PRONTA

“E’ dall’inizio di questa emergenza sanitaria che pongo il problema di affrontare l’emergenza alimentare. Perché rispetto alla povertà pre esistente di cui si occupano normalmente gli enti locali, il terzo settore e il volontariato, quando si chiudono le attività si aggiunge a coloro che avevano già prima bisogno un esercito di persone in difficoltà”. Così il ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova su Canale 5 in merito alla situazione in Italia.

“Abbiamo stanziato 400 milioni ma si tratta di una prima fase. Dipenderà da quanto durerà questa crisi. Ora bisogna attrezzarsi per rispondere all’emerngeza alimentare tramite una cabina di regia nazionale perché dimostrare di avere fame è difficile e noi abbiamo bisogno di persone e servizi sociali ma anche di volontariato e distribuzione”, prosegue.

“Sicuramente non sono sufficienti i 400 milioni stanziati ma non dobbiamo fare una divisione aritmetica. Dobbiamo mettere insieme la filiera della solidarietà che sa come prendersi cura dei bisognosi. Io come ministero dell’Agricoltura ho fatto due bandi indigenti, uno da 6 milioni e uno da 14 milioni. Non dobbiamo far diventare la sofferenza alimentare in una questione di sicurezza nazionale. La criminalità è sempre pronta”, insiste ancora Bellanova.

“Le persone in difficoltà non possono pagare responsabilità che non hanno. Oggi lo Stato deve prendersi cura di loro. Chi può da, chi non può prenda. Nessuno deve essere lasciato solo”, continua ancora. “Le persone non possono pagare due volte per una colpa che non hanno. In questo momento c’è una filiera che io chiamo la ‘filiera della vita’ che sta portando avanti spazi di normalità”.