Emergenza idrica, Dell’Acqua: necessarie infrastrutture e manutenzione, ma da rivedere governance. VIDEOINTERVISTA

“Ho portato all’attenzione della Commissione alcuni punti essenziali per affrontare la crisi idrica” – così il Commissario straordinario Nicola Dell’Acqua al termine dell’audizione davanti alla VIII Commissione Ambiente alla Camera sull’emergenza idrica in Italia – “perché anche se in questo periodo piove, ho segnalato che la poca capacità che ha il Paese di invasi e di capacità di fermare l’acqua ha come conseguenza il fatto che sia sufficiente un mese di non piogge per trovarsi nella crisi idrica. Come affrontare questo tema? Con infrastrutture quindi mettendo soldi e costruendo e manutenendo soprattutto opere che sono urgenti da fare ma anche probabilmente rivedendo una governance che, alla luce attuale, negli ultimi 50 anni non ha portato buoni frutti. ”

 




Clima, Coldiretti: serve piano nazionale invasi. Chiediamo incontro urgente al Ministro Salvini

Ettore Prandini, Presidente della Coldiretti, rivolge un appello al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, chiedendo un incontro urgente al fine di poter verificare come dare finalmente attuazione al progetto invasi: “L’Italia riesce a recuperare solo l’11% dei 300 miliardi di litri di acqua che ogni anno cadono sul territorio nazionale – dichiara Prandini – Uno spreco inaccettabile in un territorio a fortissimo rischio desertificazione e con cronica carenza di acqua per i cittadini in alcune aree. Intervenire si può e si deve non solo nell’emergenza ma in maniera strutturale e strategica”. Una richiesta, quella di Coldiretti, necessaria dopo che nelle ultime 48 ore alcune imprese agricole hanno allagato i campi per salvare città come Vicenza, mentre parallelamente centri urbani, campagne, industrie vivono periodi di siccità cronica.

*Manca un grande Piano Invasi*. Coldiretti fin dal 2015 ha studiato una strategia con progetti cantierabili e operativi per realizzare invasi su tutto il territorio nazionale che mettano in sicurezza i nostri territori, con l’acqua che diventa una fonte di accumulo di energia tra le più sostenibili in assoluto. Con l’avvio del grande piano nazionale per la realizzazione da nord a sud del Paese di invasi “si difende concretamente la sovranità alimentare ed energetica dell’Italia e, nello stesso tempo, si garantisce l’acqua ad aziende agricole, imprese e cittadinanza”, sottolinea aggiungendo che: “per valorizzare la risorsa irrigua e il suo uso multiplo si punti a costruire e mettere in connessione tra loro una rete di invasi sostenibili, fatti senza uso di cemento, che assicurino acqua per i cittadini, per le coltivazioni e per la produzione di energia rinnovabile che renderà migliore l’ambiente e attiverà anche le risorse occupazionali per la manutenzione degli invasi. Inoltre – conclude – sarà fondamentale anche recuperare, tramite un’opera di manutenzione, gli invasi già presenti sul territorio. Un’azione sistematica dove il ritardo è evidente”.
*La siccità uccide le produzioni nazionali*. La siccità, ormai diventata strutturale negli ultimi anni in Italia, ha infatti un impatto devastante sulle produzioni nazionali. Il risultato è che i danni nel 2023, tra coltivazioni e infrastrutture, hanno superato i 6 miliardi dell’anno precedente, complici anche gli altri effetti dei cambiamenti climatici, con un taglio del 10% della produzione di grano, del 60% per le ciliegie e del 63% delle pere mentre il raccolto di miele è sceso del 70% rispetto allo scorso anno, secondo l’analisi Coldiretti e si registrano un calo anche per il pomodoro e per la vendemmia (-12%).




Forum Coldiretti, Salvini: nelle prossime settimane sbloccheremo progetti per dighe e invasi. Stop ai comitati del no, unire ambiente con sviluppo

“L’uomo è ciò che mangia quindi se mangia bene viene su bene altrimenti avremo generazioni sintetiche. Ringrazio Coldiretti per la battaglia di civiltà che sta facendo in tutta Italia a favore della naturalità.

L’alta velocità a Bari per decisione del TAR è bloccata per carrubi e mandorle, perché lungo il percorso sono presenti questi alberi. Oppure c’è un ponte interrotto in Sardegna i cui lavori sono bloccati per la probabile, non certa, presenza di rane e di trote. Io adoro i mandorli, i carrubi, le trote e le rane ma bisogna trovare il modo di far convivere la tutela dell’ambiente con la presenza umana, il progresso e lo sviluppo. Se dessimo ascolto ai signori del no oggi Venezia sarebbe stata sotto l’acqua senza le barriere mobili.”

Così il ministro infrastrutture e trasporti Matteo Salvini nel corso del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, organizzato a Roma da Coldiretti.

“Coldiretti e gli imprenditori agricoli devono essere fondamentali per aiutarci a unire la tutela dell’ambiente con lo sviluppo. Penso anche alla fauna selvatica, il lavoro dell’agricoltore non può essere devastato dalla onnipresenza dei cinghiali. Fondamentale è trovare l’equilibrio.

A proposito del Nutriscore, dobbiamo mettere al centro la tutela della salute del consumatore, non la tutela degli interessi economici delle multinazionali che vogliono decidere cosa fa bene al consumatore.

Il malaffare e la corruzione prosperano dell’eccesso di burocrazia e dalle complicazioni, quindi ben venga un codice degli appalti più snello e sburocratizzato.

Stiamo lavorando al progetto dighe e invasi, in tanti casi bloccato perché c’è un comitato del no che non lo vuole vicino casa. Ho intenzione di sbloccare nelle prossime settimane i progetti di dighe e invasi che permettono agli agricoltori di fare agricoltura anche se non piove.”




Siccità e Aceto ‘balsamico’ in Cdm. Informativa su trattativa slovena e successive valutazioni ricorso Corte Ue

Da quanto apprende AGRICOLAE da fonti della Presidenza del Consiglio saranno portati in Consiglio dei ministri delle 15 di giovedì sia la questione relativa all’aceto ‘balsamico’ sloveno che il dossier Siccità, tema questo su cui c’è molta attenzione a causa della situazione economica, produttiva e sociale in cui sta versando l’Italia. E di grande attualità dopo l’allarme di due giorni fa da parte del Fondo Monetario Internazionale.

Per quanto riguarda la questione aceto balsamico, sempre da quanto si apprende sembrerebbe che sarà resa un’informativa sullo stato delle cose in relazione alla trattativa con la Repubblica Slovena e successivamente si valuterà l’eventuale ricorso alla Corte di Giustizia Ue come previsto dall’ex art. 259 del TFUE. 

Sarebbe venuto meno infatti il principio di rispetto e di leale collaborazione tra gli stati membri dell’Unione europea. In gioco tutto il sistema delle denominazioni di origine del Made in Italy agroalimentare per un valore di circa 17 miliardi di euro l’anno e per un valore in Europa di circa 75 miliardi di euro. Se cade il principio sul Balsamico, rischiano tutte le denominazioni Ue, dal Prosecco allo Champagne.

Per quanto riguarda invece il dossier Siccità, dovrebbe essere inserito nel Dl Aiuti Bis che prevede interventi ad hoc per circa 250 mln per contrastare e prevenire la siccità nel Paese attraverso alcune misure come quella degli invasi.

A pesare forse su una questione ferma da tempo l’allerta da parte del FMI e dalla Commissione Ue.

Era già stato scritto:

Aceto ‘balsamico’ sloveno. A Garofoli due richieste Mipaaf di portare in Cdm ricorso Corte Giustizia Ue. Ma nessuna risposta. In gioco anche il Prosek e 17 mld di euro in Italia. Le lettere

Aceto balsamico, ricorso Corte Giustizia Ue in Cdm prima possibile, forse già in settimana. Accolte sollecitazioni Mipaaf e mondo politico e produttivo

FMI: Prioritario garantire fornitura di energia adeguata per l’Italia. Sfide aggravate da siccità

 




Anbi, Bollettino Acque Campania. Livelli dei Corsi d’acqua e Volumi degli Invasi

Nella giornata del 25 gennaio 2020 i principali fiumi della Campania registrano livelli idrometrici superiori a quelli della settimana scorsa in 27 delle 29 stazioni di riferimento a causa del susseguirsi delle perturbazioni a partire da metà della scorsa settimana, tali da invertire nuovamente la tendenza registrata all’inizio della settimana precedente. Garigliano, Volturno e Sele, sono tutti in netto aumento. E i principali dati idrometrici di giornata di tutti i maggiori fiumi della regione sono superiori alla media del quadriennio 2017-2020 e con differenze sovente a tre cifre. Segnalati straripamenti lungo torrenti nel beneventano e nel Vallo di Diano.

In lieve aumento il lago di Conza della Campania, mentre continuano a crescere, se pur di poco gli invasi del Cilento. Le paratoie della traversa di Capua Ponte Annibale sul Volturno sono state riaperte nel pomeriggio del 24 gennaio per far defluire le onde di piena in arrivo dalla Piana di Alife e dalla Valle del Calore irpino.

E’ quanto emerge dall’indagine settimanale dell’Unione regionale Consorzi gestione e tutela del Territorio e Acque Irrigue della Campania (Anbi Campania) che compila il suo bollettino interno, contenente i livelli idrometrici raggiunti dai principali corsi d’acqua (Fonte: Regione Campania, Centro Funzionale Protezione Civile) nei punti specificati ed i volumi idrici presenti nei principali invasi gestiti dai Consorzi di bonifica della regione e – per il solo lago di Conza della Campania – dall’Ente per l’irrigazione della Puglia Lucania e Irpinia.

 

Il Sele incrementa i suoi livelli rispetto alla scorsa settimana, in particolare ad Albanella: +555 centimetri nel giro di in una settimana. Il Sele presenta tutte le principali stazioni idrometriche con valori superiori alla media del quadriennio precedente, tranne Contursi, con Albanella che ha toccato i 526 centimetri sulla media del periodo.

Il Volturno vede una crescita dei livelli idrometrici rispetto a quelli raggiungi la scorsa settimana, significativo il balzo di 770 centimetri a Capua ponte Annibale in una settimana. Anche questo fiume presenta valori sopra la media del quadriennio precedente, con la stazione di Capua centro che registra quasi 661 centimetri sopra la media del periodo di riferimento.

Infine, il fiume Garigliano presenta livelli idrometrici superiori a quelli della settimana precedente, in evidenza Sessa Aurunca con + 575 centimetri in una settimana. Ma anche il Garigliano si presenta su valori medi più elevati degli scorsi anni, specie a Sessa Aurunca: +643 centimetri sopra la media del periodo.

 

Per quanto riguarda gli invasi, la diga di Piano della Rocca su fiume Alento resta a 24,8 milioni di metri cubi e contiene il 100% della sua capacità, stabile sulle due settimane precedenti e con un volume superiore di quasi il 57% rispetto ad un anno fa. L’invaso di Conza della Campania sull’Ofanto è cresciuto sulla scorsa settimana di circa 807 mila metri cubi d’acqua, e con quasi 46,6 milioni di metri cubi presenta un surplus di oltre 12,2 milioni rispetto allo scorso anno.

 

Livelli idrometrici in centimetri sopra (+) o sotto (-) lo zero idrometrico alle ore 12:00 del 25 Gennaio 2021. In parentesi è segnata la tendenza (+ o -) settimanale in centimetri rispetto alla misurazione precedente

Bacino del fiume Alento

Fiumi

Idrometri

Livelli e tendenza settimanale

Alento

Omignano

+90 (+33)

Alento

Casalvelino

+94 (+30)

Bacino del fiume Sele

Fiumi

Idrometri

Livelli e tendenza settimanale

Sele

Salvitelle

+51 (+36)

Sele

Contursi (confluenza Tanagro)

+162 (+78)

Sele

Serre Persano (a monte della diga)

+368 (+273)

Sele

Albanella (a valle della diga di Serre)

+662 (+555)

Sele

Capaccio (foce)

+153 (+83)

Calore Lucano

Albanella

-475 (+482)

Tanagro

Sala Consilina

+248 (+132)

Tanagro

Sicignano degli Alburni

+405 (+300)

Bacino del fiume Sarno

Fiumi

Idrometri

Livelli e tendenza settimanale

Sarno

Nocera Superiore

+8 (N.D.)

Sarno

Nocera Inferiore

+62 (+28)

Sarno

San Marzano sul Sarno

+82 (+21)

Sarno

Castellammare di Stabia

+100 (+42)

Bacino del Liri – Garigliano Volturno

Fiumi

Idrometri

Livelli e tendenza settimanale

Volturno

Monteroduni (a monte Traversa di Colle Torcino)

+56 (+16)

Volturno

Pietravairano (a valle della Traversa di Ailano)

+234 (+156)

Volturno

Amorosi (ponte a monte del Calore irpino)

+197 (+153)

Volturno

Limatola (a valle della foce del Calore irpino)

+325 (+389)

Volturno

Capua (Ponte Annibale a valle della Traversa)

+671 (+760)

Volturno

Capua (Centro cittadino)

+677 (+667)

Volturno

Castel Volturno (Foce)

+274 (+78)

Ufita

Melito Irpino

+14 (-12)

Sabato

Atripalda

+39 (+32)

Calore Irpino

Benevento (Ponte Valentino)

+197 (+95)

Calore Irpino

Solopaca

+130 (+188)

Regi Lagni

Villa di Briano

+ 48 (+9)

Garigliano

Cassino (a monte traversa di Suio)

+96 (+32)

Garigliano

Sessa Aurunca (a valle traversa Suio)

+787 (+575)

Peccia

Rocca d’Evandro

+73 (+27)

 

Invasi: consistenza in metri cubi dell’acqua presente alle ore 12:00 del 25 Gennaio 2021

Ente

Invaso

Fiume

Volume Invasato

(in milioni di metri cubi)

Note

Consorzio Volturno

Suio

Garigliano

Non Pervenuto

 

Consorzio Volturno

Capua

Volturno

0,0

Paratoie aperte per far defluire la piena

Consorzio Sannio Alifano

Ailano

Volturno

0,0

Paratoie aperte fino al 30 aprile 2021

Consorzi Destra Sele e Paestum

Serre Persano

Sele

1,0

Valore costante

Consorzio Velia

Piano della Rocca più altri 4 invasi minori

Alento

28,6 (Approssimazione da 28.629.669 metri cubi)

Differenza positiva di 139.000 metri cubi sulla settimana precedente

Eipli

Conza della Campania

Ofanto

46,6 (al 24 Gen.2021 -Approssimazione da 46.572.866 metri cubi).

Differenza positiva sul 15 Gen. 2021 = 807.822 metri cubi.

Avvertenza Dove il valore indicato è zero, significa che al momento della misurazione le paratoie della diga risultavano aperte e l’acqua invasata era assente o in fase di deflusso.

 

 

Compendio per comprendere meglio il significato dei valori dei bacini

 

La Traversa di Ponte Annibale a Capua – Consorzio Volturno – presenta attualmente (25 gennaio 2021) le paratoie aperte per consentire il deflusso dell’onda di piena. Di conseguenza non vi è conteggio del volume invasato. In questa stagione, anche a paratoie chiuse, l’esercizio irriguo è sospeso e l’attività è rivolta a soli scopi idroelettrici da parte di Enel.

 

La Traversa di Ailano sul Volturno (Consorzio Sannio Alifano) – è attualmente aperta per fine stagione irrigua: non avendo altri usi l’acqua invasata, le paratoie si richiuderanno il 1° maggio, per consentire l’avvio della stagione 2021.

 

La Traversa di Serre Persano sul fiume Sele (Consorzi in Destra Sele e Paestum) – è sempre chiusa per consentire la stagione irrigua tutto l’anno. Le paratoie – opera di alta ingegneria – sono predisposte per aprirsi automaticamente solo in caso di piena rilevante, liberando solo l’acqua eccedente il massimo volume contenibile nell’invaso, consentendo così il mantenimento del volume invasato sempre ad un milione di metri cubi.




Anbi, prosegue la tracimazione controllata dall’invaso di Maccheronis. Vincenzi: Invasi fondamentali per evitare conseguenze più gravi da crisi climatica

Sta proseguendo regolarmente la tracimazione controllata dall’invaso di Maccheronis: lo comunica il Consorzio di bonifica della Sardegna Centrale, che da giorni presidia gli impianti (assieme ad Enas-Ente Acque della Sardegna) e tutto il tessuto di canali, che portano l’acqua nei campi. Come da prassi, i Comuni a valle hanno tempestivamente provveduto ad evacuare le abitazioni, che possono correre il pericolo di allagamenti.

Il bacino di Maccheronis è monitorato h24; era pressoché vuoto, grazie al piano di laminazione e si è riempito  in circa 16 ore, arrivando però al massimo della sua capienza (24 milioni di metri cubi d’acqua) in una condizione assai diversa dal 2013, quando si riempì troppo velocemente, facendo tracimare una quantità d’acqua tale, che gli argini non riuscirono a trattenere, provocando danni a valle.

A presidiare costantemente l’intero comprensorio è un gruppo di dieci tecnici,  istituito da qualche anno in seno al Consorzio di bonifica della Sardegna Centrale e che si attiva in caso di eventi estremi  per monitorare, con aggiornamenti ogni 15 minuti, l’andamento della situazione, attuando un controllo coordinato sulle infrastrutture consorziali, sulla situazione delle dighe (in stretta collaborazione con Enas) e sulla situazione nei campi.

“Quanto drammaticamente accaduto in Sardegna – precisa Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) – testimonia la necessità di infrastrutturare il territorio per aumentare la resilienza alla crisi climatica. Di fronte a circa 300 millimetri di pioggia caduti in 36 ore, la funzione dei bacini si è rivelata determinante per evitare più gravi conseguenze a valle. È questa una necessità generalizzata sull’intero territorio nazionale. Per questo, il Piano ANBI per l’Efficientamento della Rete Idraulica del Paese prevede la manutenzione straordinaria di 90 invasi, il completamento di altri 16 e la realizzazione di 23 nuovi serbatoi; sarà possibile attivare quasi 10.000 posti di lavoro grazie ad un investimento inferiore ai 2 miliardi di euro.”

“Di fronte alle drammatiche immagini di Bitti – commenta Ambrogio Guiso, Presidente del Consorzio di Bonifica della Sardegna Centrale – non possiamo che esprimere solidarietà alla comunità per il pesante tributo, che ha dovuto pagare anche in termini di vite umane. L’intera struttura del Consorzio di bonifica della Sardegna centrale è a disposizione per portare il proprio aiuto ad aziende e comunità per un ritorno immediato alla normalità. Sappiamo bene che ciò richiederà del tempo, perché i danni sono ingenti, ma ci sarà tutto il nostro supporto.”




Anbi propone 13 nuovi invasi per il Nord Italia

Dobbiamo essere un Paese efficiente, dove non sia necessario un decennio per realizzare opere strategiche, altrimenti destinate ad essere obsolete ancor prima dell’inaugurazione; né deve essere generalizzato il modello di commissariamenti come per il ponte di  Genova, perché è sufficiente avere regole e tempi certi, nonché il minimo necessario di burocrazia.”

A richiamarlo  è Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio (ANBI), intervenuto on-line alla presentazione del bilancio partecipato di “Romagna Acque – Società delle Fonti”.

“Abituati al regolare succedersi delle stagioni con il loro corollario di piogge – prosegue il Presidente di ANBI  – negli anni non sono stati costruiti invasi nel Nord Italia  come invece è avvenuto nel Meridione. Oggi, però, sono cambiate le condizioni climatiche e non dobbiamo dare per scontato il consueto approvvigionamento idrico.  Per questo, dobbiamo incrementare la  resilienza delle nostre comunità, infrastrutturando il territorio anche dal punto di vista idraulico, superando la sindrome del Vajont come andiamo dicendo dal 2017, quando lanciammo, insieme all’allora Struttura di Missione #italiasicura, l’obbiettivo ventennale di 2.000 invasi medio-piccoli. Oggi il Piano ANBI per l’efficientamento della rete idraulica comprende, nel Nord Italia, 13 progetti definitivi ed esecutivi, cioè cantierabili, per la realizzazione di altrettanti bacini per una capacità complessiva di 58.323.000 metri cubi; l’investimento previsto è di poco superiore ai 477 milioni di euro, capaci di garantire circa 2.400 posti di lavoro. Ci sono inoltre 4 invasi da completare e la necessità di liberare dall’interrimento altri 9 serbatoi, recuperando così un ulteriore capacità di accumulo idrico, pari a 4.237.500 metri cubi. Bisogna fare sinergia per ottimizzare le prossime risorse del Recovery Fund – conclude Vincenzi – Per questo, il nostro Piano prevede, nel quadro della transizione ecologica, che i futuri invasi siano ad uso plurimo e particolarmente attenti al rispetto ed alla valorizzazione del paesaggio e di fauna, flora e fiumi. Serve una nuova gestione della risorsa idrica nel segno della sostenibilità e  per la quale è fondamentale il ruolo di regia, svolto dalle Autorità di Distretto Idrografico.”

 




AGRICOLTURA. E. ROMAGNA: MISURE ANTI-SICCITÀ, REGIONE INVESTE 18 MLN PER NUOVI INVASI

ACQUA-SICCITA'

ACQUA

Nuovi invasi per lo stoccaggio dell’acqua piovana per garantire alle aziende agricole adeguate riserve idriche per l’irrigazione dei campi anche in caso di prolungata scarsità di precipitazioni, allontanando così lo spettro della siccità. Con l’estate 2017 appena messa alle spalle e che passerà agli annali come una delle più torride e avare di piogge di sempre, la Regione Emilia-Romagna investe sul potenziamento delle infrastrutture irrigue al servizio dell’agricoltura mettendo sul piatto 18 milioni di euro per incentivare la realizzazione e/o l’ampliamento di bacini di raccolta dell’’oro blu’ ad uso irriguo di piccole e medie dimensioni.  Lo fa attraverso due distinti bandi del Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020, rivolti rispettivamente a consorzi tra imprese agricole (delibera n. 1584/2017) e aiconsorzi di bonifica (delibera n. 1623/2017), approvati nei giorni scorsi dalla Giunta regionale.

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“I cambiamenti climatici- sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli- ci impongono di dare risposte strutturali sul piano dell’approvvigionamento idrico per mettere le nostre aziende in condizione di fronteggiare anche estati siccitose come quella appena trascorsa. A questo puntano i due bandi, che rappresentano solo uno dei tasselli di una più articolata politica di gestione delle risorse idriche in agricoltura all’insegna di un uso più efficiente e che fa leva sulla diffusione di innovative tecniche di irrigazione finalizzate al contenimento dei consumi e sul riciclo delle acque reflue. A ciò- prosegue l’assessore- va poi affiancato l’avvio di un confronto con i territori per rivedere il piano regionale di tutela delle acque, muovendo appunto dall’esigenza di realizzare nuovi invasi anche di grandi dimensioni”.

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Il primo dei due bandi, che stanzia oltre 7,9 milioni di euro, vede dunque come beneficiari i consorzi costituiti da aziende agricole, per la realizzazione di invasi di capacità compresa tra i 50mila e i 250mila metri cubi. Quanto alla dimensione finanziaria, i progetti di investimento possono oscillare da un minimo di 100mila ad un massimo di 1,2 milioni di euro. Per il secondo bando, rivolto agli enti di bonifica, la capacità di stoccaggio dei bacini è invece fissata tra i 100mila e i 250mila metri cubi, mentre l’importo dei progetti è più alto e può variare tra i 500mila e 1,5 milioni di euro. Gli invasi  possono sorgere anche in ex cave e devono essere realizzati nel rispetto della normativa sulla valutazione di impatto ambientale e sull’aggiudicazione degli appalti pubblici. Va precisato che il limite massimo dei 250mila metri cubi è dettato dalla normativa nazionale. Per bacini di dimensioni più grandi i bandi sono gestiti direttamente dal ministero delle Politiche agricole, con risorse nazionali.

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I finanziamenti regionali sono erogati a copertura dei costi di realizzazione dei progetti. Tra le spese ammissibilirientrano anche quelle sostenute per le opere di distribuzione in pressione dell’acqua, i lavori accessori (recinzioni, cancelli, scalette di risalita, cartelli, ecc.), i sistemi per la gestione della rete idrica, nonché i costi di progettazione e per la realizzazione di studi di fattibilità, entro il limite del 10%. Nel caso di interventi realizzati dai consorzi di bonifica sono altresì ammissibili le spese per l’acquisto dei terreni, comprese le indennità di esproprio per pubblica utilità, entro il tetto del 10% del costo totale del progetto. L’aiuto finanziario consiste nel primo caso nell’erogazione di uncontributo del 60% sul totale delle spese documentate, percentuale che sale al 100% per il secondo bando rivolto ai consorzi di bonifica.  Per dimostrare il corretto utilizzo delle risorse idriche le aziende consorziate dovranno avvalersi nella gestione delle irrigazioni di sistemi “intelligenti” di consiglio irriguo, ad esempio il servizio Irrinet lanciato dal Cer (Canale Emiliano Romagnolo), in grado di dire quando e quanto irrigare i singoli appezzamenti.

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Le domande di sostegno per entrambi i bandi possono essere presentate a partire dal 10 novembre,utilizzando l’apposita modulistica predisposta da Agrea e avvalendosi della piattaforma Siag. La scadenza è fissata per il 18 gennaio nel primo caso, mentre per il secondo c’è tempo fino al 31 gennaio. Per la formazione della graduatoria i progetti saranno valutati tenendo conto di una serie di priorità, tra cui la localizzazione degli interventi (quelli realizzati in aree rurali svantaggiate hanno un punteggio più elevato rispetto a quelli che ricadono in aree rurali intermedie), il più alto numero di aziende coinvolte e di ettari asserviti, il risparmio idrico previsto. I lavori di costruzione degli invasi dovranno concludersi entro 18-24 mesi dalla concessione del contributo. Prevista anche l’erogazione di un anticipo, secondo modalità che saranno stabilite da Agrea. Non è la prima volta che la Regione concede contributi per la creazione di bacini a fini irrigui. Grazie alla misura 125 del Psr 2007-2013 sono già stati erogati negli anni scorsi contributi per un importo di quasi 8 milioni di euro, con un investimento  complessivo di circa 12,3 milioni di euro.Risorse chehanno consentito la realizzazione di 15 invasi, con una capacità complessiva di circa 870mila metri cubi e una rete distributiva di oltre 190 chilometri