Istituti agrari, Lollobrigida: centrali per crescere generazioni di eccellenze e garantire lavoro di qualità. Lavoriamo a interscambi culturali con paesi in via di sviluppo. VIDEO

“Vogliamo mettere al centro di uno sviluppo virtuoso gli istituti agrari, insieme agli alberghieri e ai nautici perché rappresentano quel mondo della produzione che per noi è essenziale, facendo crescere generazioni di eccellenze e dando prospettive occupazionali importanti.”

Così il ministro Francesco Lollobrigida in occasione dell’apertura dell’anno all’Istituto tecnico agrario Garibaldi di Roma.

“Spero poi che vorrete aderire alle iniziative di coinvolgimento diretto, come accaduto anche lo scorso anno con alcuni istituti alberghieri e agrari che hanno partecipato a Vinitaly o ad altri eventi. È importante perché ciò permette ai ragazzi di conoscere bravi imprenditori e il mondo della produzione e della trasformazione di qualità.

Stiamo poi immaginando dei progetti con la cooperazione e che speriamo di poter mettere in campo. Penso a degli interscambi culturali coi paesi in via di sviluppo per dare una mano a chi è più indietro di noi in termini tecnologici e permettere a quei ragazzi di imparare in Italia l’elemento della qualità. Noi siamo il paese della qualità e dobbiamo preservare e valorizzare questo aspetto. Dobbiamo garantire a tutti non solo cibo, ma buon cibo e non solo per i ricchi.”




Istituti agrari, assessori Rolfi e Sala: 5 milioni per tecnologia e apparecchiature. Al passo col mondo del lavoro

Un sostegno da 5 milioni di euro per gli Istituti Tecnici Agrari della Lombardia con l’obiettivo di potenziare le dotazioni tecnologiche innovative e le attrezzature a disposizione degli studenti. È quanto prevede la delibera approvata dalla Giunta regionale su proposta degli assessori Fabio Rolfi (Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi) e Fabrizio Sala (Istruzione, Università, Ricerca, Innovazione e Semplificazione).

“Lo sviluppo dell’agricoltura 4.0 – ha dichiarato Rolfi – parte dalle scuole. È fondamentale formare imprenditori e tecnici preparati alle sfide del futuro. Vogliamo che gli istituti agrari offrano agli studenti un percorso formativo adeguato alle esigenze del mondo del lavoro”. “Finanzieremo attraverso un bando – ha continuato – progetti che prevedano la messa a disposizione di dotazioni e strumentazioni tecnologiche utilizzate nei sistemi agricoli più avanzati e nella prima trasformazione dei prodotti agricoli, oltre al potenziamento delle dotazioni tecnologiche e scientifiche disponibili nelle strutture didattico sperimentali associate”.

“È fondamentale – ha aggiunto Fabrizio Sala – che formazione e innovazione viaggino di pari passo, per fornire ai nostri studenti i sistemi più moderni per affrontare i lavori del futuro in un settore in continua trasformazione come quello agricolo. Gli istituti agrari in Lombardia sono un grande patrimonio culturale e formativo e abbiamo il dovere di sostenerli con finanziamenti mirati a migliorare la qualità delle strutture, con una connessione sempre più stretta con il mondo del lavoro. L’agricoltura italiana è già oggi la più green e sostenibile d’Europa e un terzo delle imprese agricole è gestito da donne e giovani, e sono proprio queste realtà le più innovative e resilienti che creano modelli di benessere sul territorio”.

Il contributo, a fondo perduto, sarà pari al 100% delle spese ritenute ammissibili ed effettivamente sostenute per l’attuazione dei progetti didattici. Il massimale di contributo richiedibile per progetto è stabilito in funzione del numero medio di allievi iscritti ai corsi dell’Istituto tecnico agrario statale negli anni scolastici 2019-2020 e 2020-2021 per singola sede: dai 100.000 euro per chi ha registrato meno di 75 iscritti in media all’anno fino ad arrivare a 450.000 euro per istituti con più di 750 iscritti.

In particolare, i progetti potranno dividersi in due sezioni: quella sull’innovazione sarà obbligatoria e prevede l’acquisto di dotazioni e strumentazioni tecnico scientifiche innovative anche sperimentali. La sezione del potenziamento (facoltativa) consiste nell’acquisto di strumentazioni e dotazioni tecniche e tecnico scientifiche e relativi adeguamenti impiantistici nelle strutture. La domanda di finanziamento deve essere presentata on line entro il 15 ottobre 2021.




CORONAVIRUS, GOVERNO NON ESCLUDE RIAPERTURA SCUOLE A SETTEMBRE PUNTANDO SULL’E-LEARNING. MA NON VALE PER PERSONALE ISTITUTI E UNIVERSITA AGRARIE E VETERINARIE

Per ora, per la data di riapertura delle scuole (che per il momento è prevista per i primi di aprile ma già si parla di dopo Pasqua), sono stati stanziati 43,5 milioni per la pulizia straordinaria dei locali ma da quanto apprende AGRICOLAE sembrerebbe che il governo non escluda (e stia già valutando) l’ipotesi dell’eventuale estensione della chiusura delle scuole fino a data da destinare, presumibilmente fino alla riapertura di settembre. Puntando tutto sulla didattica a distanza.

Il decreto Cura Italia stanzia circa 85 milioni di euro per il potenziamento delle attività di didattica a distanza. Obiettivo è incentivare la formazione dei docenti riguardo alle nuove metodologie di e-learning. Per quanto riguarda la scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di I grado saranno assunti dei nuovi assistenti tecnici così da supportare questo tipo di attività così importante visto il periodo di sospensione delle lezioni in sede.

Questo non vale per il personale delle Università, istituti di ricerca o scuole che hanno delle esigenze specifiche, come la cura di alcuni animali (nel caso delle aziende agrarie e veterinarie). In quel caso qualcuno dovrà occuparsene.

Per saperne di più:

CORONAVIRUS, DOPO IL MADE IN ITALY SOTTO ATTACCO LA CULTURA. PAESI BASSI: SCUOLE ITALIANE SONO SPORCHE E FAVORISCONO DIFFUSIONE. AMBASCIATORE ITALIANO: BASTA SPECULAZIONI

image_pdfimage_print

Dopo il Made in Italy, sotto attacco la cultura italiana. L’ambasciatore italiano nei Paesi Bassi è dovuto intervenire formalmente tramite lettera (protocollata 3213) del 16 marzo indirizzata al ministero degli Esteri contro speculazioni a danno dell’immagine degli italiani, a seguito dell’emergenza Coronavirus.

Per giustificare la ritardata chiusura delle scuole infatti, si legge nella missiva, Sjaak De Gouw, direttore del GGD GHOR Holland Middens, avrebbe fatto ricorso al paragone tra gli standard igienici italiani e olandesi nelle scuole nel corso di un’intervista alla TV il 14 marzo.

In particolare sarebbe stato fatto notare che i Paesi Bassi non sono comparabili con l’Italia in termini di precondizioni per la chiusura delle scuole. Perché quelle italiane avrebbero standard di igiene più bassi e questa sarebbe la ragione della diffusione in Italia del virus.

L’ambasciatore italiano Andrea Perugini parla di “speculazione sconfinata e inappropriata” nel caso in cui il giornalista avesse ben interpretato le parole. E ricorda che – dato che anche il governo dei Paesi bassi ha successivamente deciso di chiudere le scuole e le università come molti altri paesi del mondo – risulta difficile credere che gli standard igienici delle Netherlands si possano essere deteriorati nel giro di poche ore.

“In questo difficile momento occorre restare uniti ed evitare di creare ingiustificate divisioni”, conclude l’ambasciatore italiano.

Molti gli attacchi che l’Italia e il suo Made in Italy hanno subito dai Paesi membri aderenti alla Comunità europea da quando è iniziata l’epidemia. E le organizzazioni agricole hanno gridato “stop alle speculazioni” assieme al minsitro delle Politiche agricole Teresa Bellanova.

Un caso su tutti: la pizza al Coronavirus, il video mandato in onda dal Canal+ in cui un pizzaiolo sputava sulla pizza italiana. Poi le scuse, ma lo schiaffo è stato dato.