CORONAVIRUS, VIROLOGO FERRANTE: CONTAGIATI CALERANNO IN PROSSIMITÀ DELL’ESTATE. ESECUZIONE DIFFUSA DEI TAMPONI APPROCCIO VINCENTE

“Le misure adottate dal Governo italiano erano e sono indispensabili, sono state prese forse con un po’ di ritardo in quanto sarebbe stato necessario decidere la quarantena nazionale all’atto della creazione della prima “zona rossa”. Inoltre sarebbe stato opportuno partire subito con l’ultima versione della quarantena evitando gli stop and go che hanno certamente favorito un aggravamento della situazione epidemiologica”.

Così ad AGRICOLAE Pasquale Ferrante, direttore sanitario dell’Istituto Clinico Città Studi di Milano, in merito ai decreti e alle misure prese dal governo Conte per far fronte all’emergenza Coronavirus.

“Per quanto riguarda gli altri paesi mi sembra evidente che le prime decisioni prese sono state troppo influenzate dall’orientamento politico dei rispettivi governi, i quali poi hanno più o meno velocemente cambiato atteggiamento davanti all’avanzare della pandemia”.

Riguardo alla Corea del Sud, il paese che finora meglio ha saputo fronteggiare l’avanzata del Coronavirus, “credo che l’esecuzione diffusa di tamponi per individuare gli infetti sia stato sicuramente un approccio vincente tuttavia bisogna considerare, se quanto riferito dai media è veritiero, che in quel paese l’epidemia è iniziata in un gruppo di popolazione circoscritto e facilmente identificabile in quanto si trattava di una organizzazione religiosa locale” dichiara Ferrante.

Impossibile ad oggi definire con certezza una data in cui poter dire conclusa l’emergenza: “I dati disponibili, e che sono prevalentemente e troppo frequentemente diffusi dai media, non danno sufficienti informazioni” sottolinea il virologo. “Questo perché non abbiamo numeri certi riguardo ai soggetti infetti asintomatici o pauci-sintomatici, per cui le stime ed i modelli più seri devono gioco forza basarsi sul numero dei morti e sul numero di malati medio-gravi ricoverati per Covid-19 in ospedale ed in terapia intensiva. Si può pensare sulla base di queste informazioni che la frequenza di malati possa scendere ai minimi in prossimità dell’estate”

In merito al lisozima e alle altre sostanze di origine naturale “la loro efficacia nel combattere le malattie da virus non è sembrata finora sufficiente. Dal momento però che non è mai stato testato nei confronti del coronavirus, esperimenti in vitro per verificarne la possibile efficacia su colture cellulari sono in avvio anche nel laboratorio universitario da me diretto, ma siamo ben lontani dal suggerirne l’uso nei pazienti” evidenzia Ferrante.

“Giova ricordare che tutte le terapie finora applicate e suggerite per la malattia Covid-19 sono da considerarsi sperimentali e spesso i farmaci sono usati off-label, per cui credo che bisognerà aspettare i risultati di clinical trials ben condotti per poter esprimere un giudizio”.

Esclusa invece la possibilità di un mutamento del virus come causa del significativo numero di deceduti registrato in Lombardia: “Ritengo improbabile che ci troviamo di fronte in Lombardia alla comparsa di un nuovo ceppo di SARS-COV-2 significativamente differente dal virus che ha circolato in Cina, è possibile che a determinare l’elevata letalità (peraltro calcolata sulla base di un denominatore non corretto) in questa regione sia l’età molto avanzata di gran parte dei pazienti e probabilmente, almeno all’inizio, la possibile carenza di letti di Terapia Intensiva”.