Santa Sede smentisce Cia. Merlino: udienza privata da Papa Francesco. Vaticano: si è trattato della consueta udienza generale. VIDEO

La Cia – Confederazione italiana agricoltori ha avuto un’udienza privata da Papa Francesco i giorni scorsi. 

Parola del direttore Cia Claudia Merlino che nel corso della conferenza stampa del 30 novembre presso Sala Stampa Estera per presentare il sito finanziato da JpMorgan dalcampoallatavola ha dichiarato pubblicamente – come riporta il video pubblicato e preso dal canale YouTube della Cia stessa – che “proprio la scorsa settimana Cia-Confederazione con la sua delegazione di produttori di Roma e del Lazio ha avuto un’udienza privata da Papa Francesco, quindi diciamo anche le nostre produzioni sono state, diciamo così, benedette”.

Ma la Santa Sede smentisce la Cia e in una mail precisa:

“si è trattato di un saluto nel corso della consueta Udienza generale del mercoledì, in questo caso, mercoledì 24/11”.

E poi l’ufficio stampa della Santa Sede invia di seguito un link che riporta la notizia:

https://www.agensir.it/vaticano-24-novembre-2021-udienza-generale-di-papa-francesco-i-44/

Specifica infine che “trattandosi di un saluto nel bollettino ufficiale della Santa Sede, non è invece menzionato:

https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2021/11/24.html

 

Cordiali saluti

Sala Stampa della Santa Sede

AGRICOLAE aveva inviato in mattinata una mail all’ufficio stampa della Cia per chiedere:

“se confermate le dichiarazioni fatte nel corso della conferenza stampa del 30 novembre presso la Sala Stampa Estera oppure se crediate ci possano essere alcune inesattezze dette per errore”.
Grazie
La redazione di AGRICOLAE

Ma nessuna risposta.




Scanavino chiede scusa e si giustifica: “un momento particolarmente delicato”. ASR: ora renda conto in trasparenza. Ma nessuna risposta su utilizzo soldi JpMorgan

Il presidente della Cia Dino Scanavino chiede scusa all’Associazione Stampa Romana e si giustifica parlando di “momento particolarmente delicato”. Il presidente aveva insultato il giornalista di AGRICOLAE che aveva chiesto lumi – nel corso della conferenza stampa del 30 novembre presso la Sala Stampa Estera – in merito all’utilizzo dei 350mila euro donati dalla Fondazione JpMorgan per creare un Ecommerce poi divenuto marketplace. Domande alle quali Dino Scanavino aveva risposto “sono c..zzi miei non sono c..zzi tuoi”. Tanto che il sindacato dei giornalisti aveva fatto una nota paragonando quanto accaduto a un film con Cetto La Qualunque.

Qui di seguito AGRICOLAE riporta le scuse del presidente Scanavino.

Gentile Direttore,

desidero chiarire che quello andato in scena il 30 novembre u,s, al Circolo della Stampa Estera, in occasione della presentazione del progetto di Cia del portale Dal campo alla tavola, rappresenta l’ennesimo tentativo di provocazione di una testata che ha messo Cia ormai da tempo al centro di reiterate attenzioni in un momento particolarmente delicato costituito dal passaggio istituzionale che avverrà nei prossimi mesi, quello dell’elezione del nuovo Presidente nazionale. A questo si devono i toni non consoni che ho utilizzato al luogo che ci ospitava e a null’altro.

Posso garantire e rassicurarla sul fatto che Cia crede fermamente nella funzione della libera stampa e le sue porte sono sempre aperte per chi svolge e continuerà a svolgere con professionalità e correttezza un mestiere fondamentale per la vita democratica del Paese e delle istituzioni.

Questo fatto è ulteriormente dimostrato dalla circostanza che il nostro Direttore Generale alle domande poste, anche se non previste dal programma della giornata, ha risposto puntualmente.

Desidero quindi rappresentarle il mio disappunto per quanto accaduto confermandole che Cia si rende da subito e come sempre disponibile a condividere tutte le informazioni che possano essere ritenute utili su qualsiasi nostra iniziativa di rilevanza sindacale pubblica prestata in favore dei nostri associati e dell’intero comparto agricolo in totale trasparenza, purché nel rispetto di tutti gli attori coinvolti.

Il tutto nel segno della correttezza da sempre dimostrata nell’esperienza ultraquarantennale della Confederazione che mi onoro di rappresentare.

L’Associazione Stampa Romana “prende atto” e si augura – scrive nella risposta a Scanavino – “che la Cia sia disposta a rendere conto in trasparenza delle sue politiche e delle sue scelte e a sottoporsi senza reticenze in un’ottica di reciproco rispetto alle domande dei colleghi”.

Ma ancora nessuna risposta, sulla base della trasparenza delle informazioni di cui parla Scanavino, in merito all’utilizzo delle risorse JpMorgan. Nonostante molte mail inviate. Ultima delle quali, ieri.

AGRICOLAE ha infatti inviato una mail sia alla Cia-Confederazione italiana agricoltori che alla JpMorgan, per chiedere, ancora una volta, come siano state utilizzate quelle risorse. Ma tutto tace.

Salve,
restiamo ancora in attesa di sapere come sono state utilizzate da Cia le risorse donate dalla Fondazione JpMorgan essendo questo un tema di rilevanza sindacale.
Nello specifico chiediamo ancora una volta:
– se è vero che il sito prodotto dalla Gulliver su piattaforma preesistente ha avuto un costo di 50/60mila euro come a noi confermato
– se è vero che 40 mila euro sono stati destinati a “agricoltura È Vita” al fine di fare formazione
– nel caso le cifre coincidessero con le informazioni in nostro possesso, chiediamo infine come sono stati utilizzati i restanti 200mila euro circa dei 350mila donati da JpMorgan per fare un e-commerce (come dichiarato all’epoca) poi trasformato in un marketplace.

Grazie, sicuri della Vostra trasparenza attendiamo informazioni che sono nelle Vostre immediate disponibilità
La redazione

Era stato scritto:

Sito Cia-JpMorgan: “poche vendite ma non era l’obiettivo”. Sui 350mila euro insulti di Scanavino: “fatti i c..zzi tuoi”. Subito dopo sparisce il VIDEO. Ma ecco l’AUDIO

Sito Cia, su uso soldi JpMorgan Scanavino dice ‘non sono c..zzi tuoi’ e insulta nostro giornalista. Segnalazione a StampaRomana

Cia, Stampa Romana: come un film di Cetto La Qualunque. Scanavino chieda scusa e si sottoponga a confronto senza insulti volgari




Cia, Stampa Romana: come un film di Cetto La Qualunque. Scanavino chieda scusa e si sottoponga a confronto senza insulti volgari

Di seguito AGRICOLAE pubblica la nota dell’Associazione Stampa Romana a fronte di quanto accaduto nella sede di Stampa Estera lo scorso 30 novembre quando il presidente della Cia Dino Scanavino ha insultato il giornalista di AGRICOLAE alla domanda su come fossero stati utilizzati i 350mila donati da JpMorgan per il sito dalcampoallatavola:

“Fatti i ca..i tuoi” moltiplicato due, tre volte.

Non è una scena di un film con protagonista Cetto La Qualunque.

È accaduto al collega freelance Marco Liberati. Per conto della testata Agricolae stava seguendo la conferenza stampa con cui la CIA, la Confederazione Italiana dell’Agricoltura, stava presentando nella sede della Stampa Estera, il suo portale per ecommerce.

L’esercizio del semplice diritto di fare domande su una donazione da centinaia di migliaia di euro di JPMorgan per CIA ha scatenato la reazione incontrollata del presidente della stessa organizzazione Dino Scanavino con insulti inaccettabili e volgari.

Il tutto alla presenza di una ventina tra colleghi e dirigenti sindacali.

Chiediamo le scuse immediate al collega al quale va la nostra solidarietà anche per aver ignorato gli insulti ed aver risposto con il dettaglio delle domande a insolenze e offese.

Ricordiamo a dirigenti che hanno un ruolo pubblico e di rappresentanza che è totalmente inammissibile sottrarsi al legittimo confronto con insulti e atteggiamenti aggressivi durante una conferenza stampa.

 

Segreteria Associazione Stampa Romana

Era stato scritto:

Sito Cia, su uso soldi JpMorgan Scanavino dice ‘non sono c..zzi tuoi’ e insulta nostro giornalista. Segnalazione a StampaRomana

Sito Cia-JpMorgan: “poche vendite ma non era l’obiettivo”. Sui 350mila euro insulti di Scanavino: “fatti i c..zzi tuoi”. Subito dopo sparisce il VIDEO. Ma ecco l’AUDIO




Sito Cia, su uso soldi JpMorgan Scanavino dice ‘non sono c..zzi tuoi’ e insulta nostro giornalista. Segnalazione a StampaRomana

La Confederazione Italiana Agricoltori, dopo aver messo in modalità privata il video della conferenza stampa di ieri presso la sede della Stampa Estera sul sito e-commerce Dalcampoallatavola, lo ha pubblicato sul proprio canale YouTube tagliando quanto accaduto in sala dopo le domande del giornalista di AGRICOLAE.

In particolare è stata tagliata dal video la parte di quando il presidente della Cia Dino Scanavino interviene, alla domanda su quale utilizzo sia stato fatto dei 350mila euro donati dalla Fondazione della JpMorgan alla Cia, replicando: “sono c..zzi miei, non sono c..zzi tuoi”.

Risposta a cui sono seguiti insulti e aggressioni verbali nei confronti del giornalista che si era limitato a fare la domanda a fronte del fatto che a quanto risulta all’agenzia il sito elaborato da una società di Brescia su una piattaforma preesistente, sarebbe costato tra i 50 e i 60 mila euro e altri 40mila sarebbero stati utilizzati per fare la formazione presso E’ Vita sempre della Cia.

AGRICOLAE pubblica di seguito nuovamente l’AUDIO della parte tagliata dalla Cia.

AUDIO CONFERENZA STAMPA CIA JPMORGAN-2021-11-30-13-09-06.aac

AGRICOLAE ha scritto al sindacato dei giornalisti Stampa Romana per segnalare il comportamento – in pubblico e dal palco di Stampa Estera – nei confronti della categoria da parte del presidente di un’organizzazione sindacale.

Era stato scritto:

Sito Cia-JpMorgan: “poche vendite ma non era l’obiettivo”. Sui 350mila euro insulti di Scanavino: “fatti i c..zzi tuoi”. Subito dopo sparisce il VIDEO. Ma ecco l’AUDIO




Sito Cia-JpMorgan: “poche vendite ma non era l’obiettivo”. Sui 350mila euro insulti di Scanavino: “fatti i c..zzi tuoi”. Subito dopo sparisce il VIDEO. Ma ecco l’AUDIO

Il sito E-commerce della Cia-JpMorgan costato 350mila euro e nato per commercializzare e promuovere i prodotti degli associati sul web, “non aveva l’obiettivo di vendere”. Parola di Claudia Merlino direttore Cia alla domanda di AGRICOLAE, nel corso della conferenza stampa presso la Stampa Estera, sui dati del sito confermando il documento interno Cia secondo il quale a luglio erano state realizzate 40 vendite per una media di 50 euro l’una.

Claudia Merlino ha risposto al giornalista di AGRICOLAE sulle scarse vendite:  “si tratta di un documento di lavoro interno alla Cia, ma qui si tratta di un progetto, non si tratta di realizzare un portale. Quindi le vendite non sono state molte, sono state poche, l’obiettivo che avevamo dall’inizio non era quello di realizzare un portale. L’obiettivo è portare i nostri agricoltori a capire il valore di entrare nel mondo del digitale che non si può semplificare con la vendita di un prodotto”.

Poi alla domanda su come siano stati spesi dalla Cia i 350mila euro donati da JpMorgan per la messa in opera dell’e-commerce dato che in una telefonata con uno dei soci della società di Brescia che ha fatto il sito è stato confermato che il costo di aggira tra i 50 e i 60mila euro, la risposta è stata interrotta dal moderatore Alfredo Tesio, che ha ritenuto le domande sui fondi spesi per la realizzazione del sito “non pertinenti”.

A quel punto il presidente uscente della Cia Dino Scanavino ha iniziato a insultare pubblicamente il giornalista di AGRICOLAE, dandogli ripetutamente dell'”asino” e del “finto giornalista” e altro, proseguendo con gli insulti anche dopo la fine della conferenza.

In particolare, quando il giornalista chiede nello specifico delle risorse, il presidente della Cia risponde: “fatti i c..zzi tuoi”.

Quindi il giornalista ha chiesto a Scanavino se volesse che le domande fossero rivolte a lui. Ma non ha avuto altra risposta se non insulti.

Qui di seguito AGRICOLAE riporta l’audio:

AUDIO CONFERENZA STAMPA CIA JPMORGAN-2021-11-30-13-09-06.aac

A rispondere nuovamente è stata la Merlino che ha parlato di risorse “congrue” in quanto “un portale complesso come questo non ha costi come quelli di cui voi parlate, ma nettamente più alti”.

AGRICOLAE, data l’interruzione di Scanavino nel corso della conferenza stampa, ha posto poi le tre domande a JpMorgan nella persona della Signorelli in forma scritta, che qui di seguito riporta:

Jpmorgan ha mai chiesto a Cia una rendicontazione di come sono stati utilizzate le risorse da voi donate? In caso affermativo, come è stata utilizzata la restante somma a fronte della trasformazione della piattaforma da E-commerce in marketplace?
Jpmorgan ha mai chiesto a Cia i dati relativi all’andamento del sito e li ha mai ricevuti in seguito alla richiesta? può dipendere da questi se l’e-commerce è stato ridotto a un marketplace?
 
– E’ normale che JpMorgan doni risorse senza curarsi poi di come queste vengano impiegate e di come vengano destinate nel dettaglio?
Questa la risposta scritta di JpMorgan:

“Eravamo presenti in collegamento, così come altri speakers, ed io ho fatto il mio intervento come da programma.

Non abbiamo commenti su quanto sotto riportato”.

Il video su You Tube della conferenza stampa invece, è stato immediatamente tolto nella sua versione integrale. Quando si prova a cliccare sopra, va in modalità video Privato. AGRICOLAE ha prontamente contattato la Stampa Estera che ha riferito di aver posto la questione ai tecnici i quali hanno riferito che il video non era momentaneamente disponibile”.

https://www.cia.it/eventi/dal-campo-alla-tavola-conferenza-stampa-cia/

Era già stato scritto:

Da Jp Morgan 350mila euro per quarta piattaforma web della Cia. Signorelli: Progetto pronto all’uso per chi vende e chi compra

Portale Cia da 350mila euro, spunta documento interno: in totale 40 vendite per 50 euro di media: raggiungere obiettivi Jpm e chiedere più soldi

Malfunzionamenti supersito Cia da 350mila euro, Jp Morgan: “responsabilità e gestione sono della Cia. Noi abbiamo solo finanziato”. Ma la Cia tace

Dal terremoto al Covid, ogni occasione per la Cia è buona per fare un sito. 4 in 6 anni per oltre 1/2 milione euro. Ma i primi tre non esistono o non funzionano

E-Commerce, Cia-JPMorgan insieme per una piattaforma online di promozione del Made in Italy. Merlino: Prospettiva di business solida per imprese

Dalcampoallatavola, usato dal 2015 da Sipo Italia su web e prodotti: “nessuno da Cia ci ha comunicato utilizzo slogan”. JpMorgan: no comment

Digitale: Cia, 1300 aziende più hi-tech grazie al portale con J.P. Morgan




Dalcampoallatavola, usato dal 2015 da Sipo Italia su web e prodotti: “nessuno da Cia ci ha comunicato utilizzo slogan”. JpMorgan: no comment

Dalcampoallatavola? Esiste dal 2015.

Lo slogan è utilizzato da anni dalla Sipo Srl, azienda che si occupa di produzione ortofrutticola da 50anni che sotto Covid ha aperto anche una sezione E-shop e che tra la produzione e la distribuzione ha fatturato nel 2019 6,5 milioni di euro. Fatturato che – fanno sapere ad AGRICOLAE dall’azienda – nel 2020 presumibimente si attesterà intorno ai 7 milioni di euro.

Dalcampoallatavola è il nome del portale scelto dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori per il proprio marketplace di prodotti agroalimentari inaugurato a marzo e che – fino al 20 luglio – stando a un documento interno Cia ha generato transazioni per circa duemila euro.

Dal Campo alla tavola è presente da anni sul sito della Sipo.

Non è tutto: lo slogan Dal campo alla tavola viene utilizzato ormai da anni sulle etichette delle confezioni e sulle confezioni in cartoncino dei prodotti Sipo che lavora con le maggiori catene distributive nazionali tra cui figura Coop Alleanza 3.0. a fianco del brand Sapori del mio Orto.

Coop Alleanza 3.0 è la più grande fra le cooperative di consumatori del sistema Coop, facente parte dell’ANCC della Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue e al consorzio cooperativo Coop Italia nata a gennaio 2016 dalla fusione di tre società cooperative della grande distribuzione organizzata (Coop Adriatica, Coop Estense e Coop Consumatori Nordest) del sistema Coop Italia.

Tra gli altri clienti Unicoop Tirreno, Pam, e diversi associati della centrale di acquisti Selex.

“Non abbiamo potuto registrare lo slogan dalcampoallatavola dato che si tratta di una terminologia diffusa e generica”, spiegano ad AGRICOLAE dalla Sipo nel ribadire come “nessuno dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori, ha comunicato all’azienda la volontà di utilizzare lo slogan già in uso da Sipo da anni sia sul web che sui prodotti confezionati.

“Fatto sta che i nostri prodotti riportano – da molto prima dell’esistenza del portale Cia – la dicitura Dal Campo alla tavola”.

La Natura dal campo alla tavola inoltre – con l’aggiunta del termine ‘natura’ – è stato il titolo di una serie di episodi su 7Gold proprio in collaborazione con la Sipo

Italia.

“Inoltre, fa sapere il titolare dell’azienda Massimiliano Ceccarini ad AGRICOLAE, “#dalcampoallatavola viene utilizzato da anni dalla Sipo come hashtag di canali social aziendali linkedin, instagram e facebook”.

Il portale vetrina e marketplace della Cia – con il supporto economico di JpMorgan – è stato presentato il 15 marzo del 2021.

AGRICOLAE prima della pubblicazione ha inviato una richiesta di commento e/o chiarimenti alla Cia-Confederazione italiana agricoltori e a JpMorgan offrendo uno spazio di replica prima o nel caso successiva alla pubblicazione stessa.

Da JPMorgan fanno sapere di non avere commenti da fare.

 

Era stato già scritto:

Portale Cia da 350mila euro, spunta documento interno: in totale 40 vendite per 50 euro di media: raggiungere obiettivi Jpm e chiedere più soldi

Per saperne di più era stato scritto il 06/10/2015 16:54:

Macfrut, Sipo investe in mercati esteri dal campo alla tavola




Portale Cia da 350mila euro, spunta documento interno: in totale 40 vendite per 50 euro di media: raggiungere obiettivi Jpm e chiedere più soldi

Un investimento di 350mila euro per transazioni complessive di duemila euro.

Il portale della Cia  dalcampoallatavola per vendere i prodotti agricoli costato 350mila euro e finanziato dalla JpMorgan, ha conseguito nel complesso – dalla nascita avvenuta sei mesi fa, a marzo, fino alla data del 20 luglio – meno di 40 vendite per una media di 50 euro l’una. 

E’ quanto emerge in un documento interno della Cia – di cui AGRICOLAE è venuta in possesso – redatto il 2 agosto a seguito di una riunione in Sala riunioni al quinto piano della Sede Cia di Roma fra i tecnici coinvolti avvenuta il 20 luglio alle 15:15 e durata circa due ore per fare il punto sullo stato di salute del portale, il quarto della Cia in sei anni. Documento in cui vengono analizzati e riportati punti di forza, criticità ed eventuali ulteriori finanziamenti poi approdato, suscitando preoccupazione, sui tavoli di alcuni presidenti regionali.

Parlando di innovazione, multifunzionalità e imprenditoria femminile del sito Cia-JpMorgan dalcampoallatavola, il direttore nazionale Cia Claudia Merlino annuncia dalle pagine del Messaggero la sezione agridelivery per la vendita dell’ortofrutta con un sistema di geolocalizzazione che consentirà all’utente di trovare la più vicina azienda agricola adatta alle sue esigenze, consentendogli di ricevere a casa, freschissimo, il prodotto che cerca”.

Ma le cose non starebbero andando come le previsioni, quantomeno quelle della JpMorgan. Stando sempre da quanto si legge nel documento interno Cia, tra i punti di forza ci sarebbero: “il numero delle aziende presenti (oltre 360 produttori per un totale di mille prodotti presenti sul sito) numero delle aziende potenziali, numero dei prodotti, organizzazione Cia sul territorio, sistema del portale perfettamente funzionante, grafica accattivante, organizzazione di vendita innovativa, modello di business allineato alle best practices del mercato, possibilità di gestione autonoma”.

Tra le criticità: “denari da trovare, magazzino ancora non partito, scarsità delle vendite, poca notorietà del portale, basso commitment del territorio, società di gestione ancora non individuata e non individuato nemmeno il modello che deve avere (esterna, partecipata, tutta Cia…), squadra di lavoro specifica (Un Grafico Web, Un Copy Web, Un gestore produttori per selezione e posizionamento di mercato dei prodotti, Un gestore clienti per gestire la strategia commerciale, Un Marketer senior per attuare la strategia di brand positioning e le campagne di ADV, Un senior Customer lead per la gestione dei flussi degli ordini entranti e eventuali correzioni di flussi operativi)
ancora in parte da creare”.

Poi le opportunità: “investitori da attrarre, consolidamento e aumento del finanziamento
JPM, coinvolgimento del territorio, partner che possono salire a bordo, sviluppo esponenziale del portale una volta partito, possibilità di rendere il portale strumento di attrazione Cia verso l’esterno, finanziamenti pubblici, Dprr, Next Generation UE”.

Infine tra le cose da fare emerge la necessità di “trovare nuovi produttori e raggiungere gli obiettivi JPM”.

In sostanza i 350mila euro messi sul tavolo dalla JpMorgan non sembrano essere bastati alla Cia, tanto da evidenziare la necessità di “consolidare e aumentare il finanziamento”. Ma prima, specificano, occorre “raggiungere gli obiettivi Jpm”.

Cosa che oggi sembra difficile da fare, dato che il target era di 800 produttori. Anzi, da quanto si apprende dall’intervista rilasciata al Messaggero dal direttore nazionale, l’intenzione sembra quella di mettere altra carne sul fuoco: ortofrutta fresca, comparto su cui anche i grandi player della vendita on line trovano difficoltà.

Dal canto suo la JpMorgan aveva fatto la sua parte: “nei 350mila euro sono inclusi anche la preparazione e la formazione per dare agli imprenditori agricoli gli strumenti necessari” aveva dichiarato lo scorso 15 marzo ad AGRICOLAE Stefania Signorelli, responsabile Marketing e Comunicazione di Jp Morgan.

Facendo i conti della serva, 40 vendite per una media di vendita di circa 50 euro si traduce in un incasso complessivo di 2000 euro. Il che vuol dire che i 350mila euro tirati fuori dalla JpMorgan hanno generato incassi per un 175esimo della cifra investita nel progetto.

AGRICOLAE è tra i 40 compratori del sito DalCampoAllaTavola.

AGRICOLAE prima della pubblicazione ha inviato una richiesta di commento e/o chiarimenti alla Cia-Confederazione italiana agricoltori e a JpMorgan offrendo uno spazio di replica prima o nel caso successiva alla pubblicazione stessa.

Per saperne di più:

Da Jp Morgan 350mila euro per quarta piattaforma web della Cia. Signorelli: Progetto pronto all’uso per chi vende e chi compra

Malfunzionamenti supersito Cia da 350mila euro, Jp Morgan: “responsabilità e gestione sono della Cia. Noi abbiamo solo finanziato”. Ma la Cia tace

Scanavino presenta a Garavaglia l’e-commerce JpMorgan. Ma il supersito Cia da 350mila euro confonde il Prosciutto con l’insalata e il Parmigiano con il pesto. Jp Morgan: “gestione e responsabilità è della Cia, noi abbiamo solo finanziato. E’ roba loro”. Ma tutto tace

Dal terremoto al Covid, ogni occasione per la Cia è buona per fare un sito. 4 in 6 anni per oltre 1/2 milione euro. Ma i primi tre non esistono o non funzionano




Malfunzionamenti supersito Cia da 350mila euro, Jp Morgan: “responsabilità e gestione sono della Cia. Noi abbiamo solo finanziato”. Ma la Cia tace

“Dovete chiedere alla Cia, è una roba loro. Noi siamo solo i sostenitori filantropici”. Così il responsabile Comunicazione e Marketing Jp Morgan ad AGRICOLAE alla domanda sul perché il nuovo sito della Cia costato 350mila euro e finanziato appunto da JpMorgan non funziona a dovere. “La gestione e la responsabilità è loro”.

AGRICOLAE ha quindi inviato alle 18.25 una mail alla Cia per chiedere lumi: “dato che JpMorgan ci ha dichiarato di rivolgerci alla Cia per chiedere lumi sui malfunzionamenti del nuovo sito in quanto, dicono, “la gestione è della Cia e noi abbiamo solo finanziato il progetto”, siamo qui a chiedere come mai il nuovo sito confonde il Parmigiano con l’insalata e il Pecorino con il Pesto e così via”.

Ma dalla Cia, tutto tace.

Era già stato scritto:

Scanavino presenta a Garavaglia l’e-commerce JpMorgan. Ma il supersito Cia da 350mila euro confonde il Prosciutto con l’insalata e il Parmigiano con il pesto. Jp Morgan: “gestione e responsabilità è della Cia, noi abbiamo solo finanziato. E’ roba loro”. Ma tutto tace

Cia presenta il portale Dal Campo alla Tavola al ministro Garavaglia




Scanavino presenta a Garavaglia l’e-commerce JpMorgan. Ma il supersito Cia da 350mila euro confonde il Prosciutto con l’insalata e il Parmigiano con il pesto. Jp Morgan: “gestione e responsabilità è della Cia, noi abbiamo solo finanziato. E’ roba loro”. Ma tutto tace

Il presidente della Cia Dino Scanavino presenta il nuovo sito creato con i 350mila euro di Jp Morgan al ministro per il Turismo Massimo Garavaglia. Effettivamente il sito Cia-JpMorgan funziona. L’ultima delle quattro piattaforme e-commerce fatte dalla Confederazione italiana agricoltori in sei anni da quando Dino Scanavino è presidente consente effettivamente – a differenza delle altre – di acquistare il prodotto agricolo che si sceglie.

Il problema è trovare il prodotto da comprare.

La scelta infatti è poca e la ricerca del sito da 350mila euro non è delle migliori, anche se si gioca facile sui prodotti simbolo del made in Italy e del territorio a vocazione agricola ed agroalimentare.

Ma c’è di più, il costoso megasito è un po confuso e scambia il parmigiano con l’insalata e il pecorino con il pesto.

Se si cerca infatti del prosciutto in tutta Italia, il sito nuovo di zecca Cia-JpMorgan trova un solo risultato: 130 grammi di insalata capricciosa di Albenga. Che non è proprio del prosciutto.

Se si cerca invece del Parmigiano, sempre senza vincoli territoriali, il sito trova solo del Pesto alla ligure senz’aglio, sempre 130 grammi e della stessa azienda dell’insalata capricciosa. Oltre al pesto, sotto la ricerca del Re dei formaggi, risulta anche il Moscato passito al Governo di Saracena.

Per una strana alchimia della costosa piattaforma, il Passito (stessa bottiglia della stessa azienda) compare anche se si cerca del Pecorino. Assieme a una salsa Rucolino. Ma niente pecorino.

E, strano ma vero, per chissà quale intelligenza artificiale il Rucolino riappare come per magia anche se si cerca del Grana Padano. Niente formaggio ma due salse della stessa azienda, Rucolino e Oriental, assieme a della Polenta.

E incredibile, il Rucolino riappare con insistenza anche se si cerca della pasta.

Il direttore della Cia Claudia Merlino aveva annunciato nei giorni scorsi – per partire – una potenza di fuoco di circa 800 fornitori pronti a vendere sul supersito. Il presidente Dino Scanavino ha rilanciato pochi giorni dopo al rialzo dalle pagine del Corriere: circa mille operatori. Da quanto si apprende, i fornitori sarebbero circa un centinaio.

La risposta:

Malfunzionamenti supersito Cia da 350mila euro, Jp Morgan: “responsabilità e gestione sono della Cia. Noi abbiamo solo finanziato”. Ma la Cia tace

Era già stato scritto:

Dal terremoto al Covid, ogni occasione per la Cia è buona per fare un sito. 4 in 6 anni per oltre 1/2 milione euro. Ma i primi tre non esistono o non funzionano

Da Jp Morgan 350mila euro per quarta piattaforma web della Cia. Signorelli: Progetto pronto all’uso per chi vende e chi compra

Cia presenta il portale Dal Campo alla Tavola al ministro Garavaglia




Coronavirus: per la ripartenza Cia e JPMorgan puntano sull’e-commerce degli agricoltori

Supportare l’economia delle aziende agricole e agroalimentari in situazioni emergenziali e farlo puntando su innovazione e business online. E’ questo l’obiettivo che vede di nuovo insieme Cia-Agricoltori Italiani e JPMorgan che in autunno inaugurano il nuovo portale per la vendita sul web dei prodotti agroalimentari Made in Italy, supportando così le aziende del settore alle prese con la crisi economica causata dalla pandemia. Le anticipazioni, nel primo webinar di presentazione dall’Auditorium Cia “Giuseppe Avolio”.

Dopo “I Prodotti dell’Appennino” progetto dedicato alle aziende delle regioni colpite dal terremoto del 2016 e che ha sancito l’avvio della collaborazione tra Cia e una delle fondazioni più importanti a livello mondiale è, dunque, l’emergenza Covid-19 e soprattutto gli effetti del lockdown sul tessuto socioeconomico del Paese, a impegnare nuovamente le due organizzazioni in un’operazione di rilancio delle produzioni Made in Italy.

Il portale e-commerce di cui si scoprirà dopo l’estate, nome e veste grafica, vuole essere una vetrina di promozione, ma soprattutto, di vendita delle tante prelibatezze enogastronomiche della penisola. Nel catalogo in costruzione, spazio a conserve, olio e vino, formaggi e salumi, pasta e tipicità regionali degli Agricoltori Italiani di tutta Italia.

“Gli imprenditori agricoli italiani -è intervenuta Claudia Merlino, direttore generale di Cia-Agricoltori Italiani- hanno fatto sforzi incredibili sin dall’inizio dell’emergenza Covid-19 sia per assicurare gli approvvigionamenti necessari al Paese di cibo sano e di qualità, sia per tenere in piedi l’economia delle loro aziende. Occorre ora sostenerne la ripresa con iniziative concrete tagliate sulle nuove tendenze di acquisto e consumo agroalimentare e focalizzate, quindi, sul boom che ha registrato l’e-commerce in questi mesi. Infine -ha concluso Merlino- rilanciando in modo evidente il valore delle filiere territoriali e la qualità dei prodotti regionali. Anche online invitiamo a comprare italiano”.




LE BATTUTE, SPERANDIO: ITALIA POVERA MA ITALIANI RICCHI. UE CI INVIDIA I CONTI CORRENTI E LE PROPRIETA?

DARE SICUREZZA E FIDUCIA ALLE PERSONE

LA FASE 2

Per capire come il lavoro fatto fin qui sia solo discreto, basta vedere oltre i confini di casa nostra, le misure che gli altri paesi, alle prese con gli stessi problemi, hanno attuato. E se lo facciamo scopriamo che in Francia è stato previsto un aiuto da 1500 euro per gli autonomi (partite Iva e piccole imprese) che hanno perso almeno il 70 per cento dei ricavi. In Germania 9000 euro da dividere in tre mesi per autonomi e piccole imprese fino a 5 dipendenti, 15mila euro per imprese tra 5 e 10 dipendenti. Negli Stati Uniti 1200 dollari a chi guadagna meno di 99mila dollari l’anno e 500 euro per ogni figlio a carico.

UN DEBITO ALTO MA SOSTENIBILE

IL NODO

POCHI SOLDI TROPPA BUROCRAZIA

IL PESO DELLA BUROCRAZIA

E tutto questo senza accennare alla burocrazia, che pure rischia di vanificare il rilancio: per le richieste sopra 25 mila euro la strada è in salita. È prevista infatti una valutazione dei conti delle aziende, garanzie, business plan, da parte delle banche che, per quanto doverosa, fatalmente rallenta la corsa alla liquidità garantita parzialmente dallo Stato.

MANCA LA SOLIDARIETÀ EUROPEA

ANCHE MACRON DALLA NOSTRA PARTE: EVOCA LO SPETTRO POPULISTA

ECONOMIE INTERCONNESSE

E ALLORA COSA FARE?

Prima di tutto un bazooka monetario: il Fondo per la Ripresa proposto dalla Francia e sostenuto da una dozzina di governi, compreso quello italiano, come spiegava Bruno Le Maire, ministro dell’Economia e delle Finanze francese, a inizio aprile senza condizioni ma garantito da tutti i paesi europei quindi con bassi tassi di interesse e ampiamente sostenibile nel lungo periodo. Il fondo dovrebbe finanziare anche progetti legati alla transizione energetica, all’economia circolare e al digitale magari con un occhio al “taglio” delle catene di fornitura globali, per rendere l’Europa indipendente nella produzione di prodotti strategici come proposta dalla stessa Ursula von der Leyen.

Alessandro Sperandio

giornalista ed editoralista