Ddl montagna, Mecacci (Legacoop Agroalimentare): valorizzare l’esperienza delle filiere cooperative

Valorizzare l’esperienza della cooperazione di lavoro nelle aree montane. È stato questo il tema centrale del coordinamento delle cooperative forestali di Legacoop Agroalimentare che si è tenuto ieri (martedì 23 aprile) a Roma e al quale è stato ospite Marco Bussonepresidente di Uncem (Unione nazionale dei comuni, comunità ed enti montani) e di Pefc (Programme for Endorsement of Forest Certification schemes, l’organizzazione di certificazione per la gestione sostenibile delle foreste).

«Al centro del confronto i temi legati al nuovo ddl Montagna che è stato recentemente approvato dal Cdm su proposta del ministro Roberto Calderoli. Il disegno di legge, che deve essere approvato dal Parlamento. prevede nuove definizioni di Comuni montani, crediti di imposta per il lavoro e la residenza montana, interventi volti alla valorizzazione dei servizi ecosistemici, l’istituzione del registro dei terreni silenti e ulteriori modalità di affidamento dei lavori da parte degli enti locali montani. Oltre all’esigenza di rafforzare la gestione forestale sostenibile a partire dalla pianificazione del patrimonio boschivo», spiega Patrizio Mecacciresponsabile coordinamento forestale di Legacoop Agroalimentare.

«Abbiamo analizzato e commentato, e abbiamo deciso che continueremo a lavorarci per individuare possibili proposte di miglioramento. Che valorizzino l’esperienza della cooperazione di lavoro nelle aree montane, una esperienza di produttività e tenuta del territorio che storicamente garantisce lavoro buono, risparmi per la pubblica amministrazione e attenzione all’ambiente», chiosa Mecacci.

 




Pesca, Maretti (Legacoop Agroalimentare): sostenibilità e competitività le sfide del settore

Ci saranno anche le cooperative di pesca e acquacoltura aderenti a Legacoop Agroalimentare al Seafood Expo Global, il più importante evento internazionale, che apre i battenti oggi a Barcellona (Spagna) e che si concluderà il prossimo 25 aprile. «È un momento importante per le nostre cooperative che possono far conoscere i loro prodotti ed entrare in contatto con più di 34mila professionisti provenienti da oltre 150 Paesi», sottolinea Elena Ghezzi di Legacoop Agroalimentare.

A Barcellona la delegazione italiana vede la partecipazione del ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (Masaf) e di 85 imprese della pesca e nell’acquacoltura, oltre a 8 Regioni: Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Marche, Sardegna, Toscana e Veneto. Presenti anche grandi imprese italiane di eccellenza del settore ittico che fanno squadra nel valorizzare e promuovere le produzioni italiane.

«La pesca e l’acquacoltura, due settori determinanti del made in Italy e punto di forza della dieta mediterranea, devono rispondere ogni giorno alle sfide competitive in un mercato sempre più globale. Le aziende offrono prodotti frutto di un lavoro nel quale la sostenibilità è da sempre al primo posto con la gestione e la salvaguardia delle risorse», commenta il presidente di Legacoop Agroalimentare Cristian Maretti.

Ma, continua Maretti, «dobbiamo anche ricordare come le marinerie si trovino ad affrontare problemi quali quelli dovuti alla riduzione delle giornate di pesca e all’erosione delle possibilità di cattura che hanno inciso pesantemente sui bilanci delle imprese. Soprattutto di quelle che contribuiscono a rifornire il 60% del pesce sui mercati, favorendo le importazioni da Paesi extracomunitari». E poi ci sono emergenze come «il granchio blu e le altre specie aliene contro le quali occorrono strategie inedite e flessibilità nelle decisioni». A tutto ciò si somma il fatto che la pesca «è un settore iper regolamentato e gerarchizzato, con un peso burocratico superiore a qualunque altro e dove le normative hanno un impatto decisamente negativo.

Il peso di tensioni e congiuntura internazionale, previsioni difficili per l’industria ittica. A pesare, poi, ci sono le tensioni geopolitiche e la congiuntura internazionale. L’ultimo rapporto della Banca mondiale mostra che le prospettive economiche sono tutt’altro che ideali con la previsione che la produzione economica globale diminuirà nel 2024. Per la Banca Mondiale la crescita in Cina e negli Stati Uniti dovrebbe rallentare, mentre l’Europa vedrà solo una leggera crescita a causa della riduzione dell’inflazione che aumenta i salari reali. In questo quadro le prospettive economiche complessive nel 2024 sono difficili da prevedere anche in considerazione del fatto che la Ue prevede una crescita dello 0,5%. Per l’industria ittica, gli impatti dell’inflazione e delle questioni economiche sono stati altrettanto vari e difficili da prevedere come per le economie complessive.




Parlamento Ue, Maretti (Legacoop Agroalimentare): Grazie a Paolo De Castro per il lavoro svolto in Europa

Il parlamentare europeo Paolo De Castro ha annunciato che non si ricandiderà alle prossime elezioni del 9 giugno. Tre mandati al Parlamento Ue, già ministro dell’Agricoltura in Italia, a De Casto, 66 anni, pugliese, Cristian Marettipresidente di Legacoop Agroalimentare esprime tutto il riconoscimento e la gratitudine per il lavoro svolto in difesa dell’agricoltura italiana, dell’agroalimentare e del made in Italy. «A Paolo va, da parte mia e di tutti i cooperatori di Legacoop Agroalimentare, un grande ringraziamento. Anche in virtù della grande esperienza maturata nel ruolo di ministro, ha rappresentato per tutta la filiera agroalimentare un punto di riferimento per competenza e costanza nell’impegno in Commissione agricoltura e nelle relazioni con i diversi commissari Ue che si sono succeduti al dicastero».

Per questo Maretti confida «che questa grande esperienza non vada persa e venga valorizzata dalle diverse forze politiche e di governo del nostro Paese dal momento che, come lui stesso ha affermato, è pronto a impegnarsi in nuove sfide professionali al fianco del settore e a tutela degli interessi del sistema Italia. Ecco perché a prescindere dai pesi politici all’interno della prossima commissione Ue, le sue competenze devono rimanere a disposizione del Paese. Ma soprattutto auspico che il suo metodo di ampia condivisione delle tematiche per arrivare a dei compromessi accettabili debba essere un percorso da seguire dagli eletti nel prossimo mandato».

 




Vinitaly 2024, la terza giornata. Dal vino dealcolato ai giovani fino alle innovazioni. TUTTE LE VIDEOINTERVISTE E GLI INTERVENTI

Si è svolta oggi la terza giornata del 56° Vinitaly in programma a Veronafiere dal 14 al 17 aprile, con oltre 4mila cantine espositrici da tutte le regioni italiane e da 30 Paesi esteri. Attesi più di 30mila operatori internazionali, tra cui i 1200 top buyer da 68 nazioni, selezionati e ospitati da Veronafiere e Ice Agenzia, oltre a delegazioni commerciali dai principali Paesi della domanda.

Qui la prima e seconda giornata: 

Vinitaly, al via la 56esima edizione. Gli scenari e le prospettive del settore vino. TUTTE LE VIDEOINTERVISTE E INTERVENTI

Vinitaly 2024, la seconda giornata. Dall’enoturismo all’export fino al sostegno al settore. TUTTE LE VIDEOINTERVISTE E INTERVENTI

Di seguito gli interventi: 

Vinitaly, Lollobrigida: su dealcolato pronti a dialogo. Apertura nuovi mercati potrebbe danneggiare quelli esistenti fatti di eccellenze. VIDEOINTERVISTA

Vinitaly, Castelletti (Uiv): sul dealcolato dare opportunità ad imprese italiane. Dal Masaf posizione ideologica. VIDEOINTERVISTA

Vinitaly, Centinaio: vino italiano prodotto di alta qualità legato a territorio. Consumo moderato non fa male a salute.VIDEOINTERVISTA

Vinitaly, Risso (Terra Viva): nostra missione è aiutare i produttori. Avanti con la campagna buono, giusto, equo. VIDEOINTERVISTA

Vinitaly, Velasco (Crea): le uve Piwi grazie all’ibridazione sono varietà resistenti che chiedono meno trattamenti. VIDEOINTERVISTA

Vinitaly, Rota (Fai Cisl): valorizzare e garantire lavoro dipendente per dare slancio al settore vitivinicolo. VIDEOINTERVISTA

Vinitaly, Piazza: Enpaia contribuisce a rilanciare i campioni del Made in Italy dell’agroalimentare italiano. VIDEOINTERVISTA

Vinitaly: Anabio-Cia, è bio il 22% delle superfici vitate. Spingere su produzione e consumi

Vinitaly. Anbi presenta 51 progetti giudicati dal Commissario di Governo di preminente interesse nazionale

Vinitaly, Legacoop Agroalimentare: vino dealcolato opportunità da non escludere

Vinitaly: Coldiretti/Divulga, 5500 giovani tra le vigne

Vino (Uiv): un milione di nuovi consumatori italiani interessati a dealcolati. Ma non si possono produrre

Vinitaly. “Il consumo di vino per generazioni”, presentato a Verona l’Osservatorio del mondo agricolo Enpaia-Censis

Vinitaly. Lollobrigida: mondo vino funziona meglio con visione donne

Vinitaly: Coldiretti, export vino torna a crescere, +14% nel 2024

Vino, consumi e mercati. Il confronto con Ismea e i Consorzi nello stand di Confagricoltura a Vinitaly

Federvini al Vinitaly: al via una nuova edizione del progetto “No Binge – Comunicare il consumo responsabile”

Agronetwork a Vinitaly. Le bevande in Italia: tematiche e tendenze

Vinitaly, accordo ISMEA-AITE per fornire una base metodologica di supporto al sistema dei dati sull’enoturismo

Vinitaly, Fivi: tavola rotonda su health warning con Centinaio, Cesconi, Buffo

 

 

 

 

 




Vinitaly, Legacoop Agroalimentare-Coop Italia: vino e non solo, insieme a Verona con la forza delle filiere cooperative

Trentaquattro cantine cooperative, tutte e 32 le referenze di Assieme, la linea dei vini a marchio Coop Italia che racconta la cooperazione e offre una panoramica che nasce dalla passione di uomini e donne che ogni giorno impegnano la loro sapienza per mettere in bottiglia tradizione e qualità. Un brand che è anche espressione dei valori delle filiere cooperative di tutta Italia per rappresentare il patrimonio vinicolo e il legame con il territorio che corre lungo tutta la filiera e arriva direttamente al consumatore. È la forza di Legacoop Agroalimentare presente alla 56esima edizione di Vinitaly (Verona 14-17 aprile) al Pad. 1 – D15/C9, spazio gestito insieme a Coop Italia.

È Sara Guidelli, direttore generale di Legacoop Agroalimentare, a spiegare l’importanza della cooperazione nell’agricoltura italiana al Vinitaly. «Vogliamo far conoscere il nostro modello di filiera che parte dal socio che conferisce la materia prima alla cooperativa, e arriva alla distribuzione dopo essere passata per la trasformazione, tutto in forma di cooperazione. Un sistema e una filiera che da sempre sono attenti alla sostenibilità, intesa in tutte le sue componenti: economica, sociale ed ambientale», dice Guidelli. «L’attenzione alla giusta remunerazione del produttore è uno degli elementi chiave della produzione cooperativa, per una filiera corta, 100% made in Italy. Aspetti questi che stanno alla base anche della produzione vitivinicola di qualità, offerta dalle cooperative e posta sul mercato grazie a Coop Italia al giusto prezzo, al fine di tutelare anche la capacità di acquisto del consumatore. L’obiettivo che vogliamo da sempre come Legacoop Agroalimentare è quello di arrivare ad una equa distribuzione del valore lungo tutta la filiera».

La presenza di Legacoop Agroalimentare e Coop Italia. Il programma delle iniziative nate dalla collaborazione tra Legacoop Agroalimentare e Coop Italia prevede la degustazione delle referenze a marchio Assieme e una serie di eventi dal nome Degustando la Cooperazione, momenti conviviali per condividere eccellenze enoiche ed alimentari durante i quali i produttori stessi racconteranno dalla loro viva voce come nascono i loro prodotti che saranno presentati in abbinamento coni vini. Si inizia domenica (14 aprile) con I guardiani del mare cozze, vongole, ostriche seppie proposte da Consorzio pescatori di Goro, Casa del Pescatore e Coop Blu Oltremare in degustazione con i vini di Cantine Riunite & Civ. Lunedì sarà La tradizione delle campagne dove lo zampone di Granterre incontra i vini di Cantina Tollo, mentre martedì con I gusti della biodiversità miele e formaggio di Conapi si sposano ai prodotti di Terre Cevico. Infine mercoledì lo spazio è dedicato a Piacere vegetale dove i nugget vegetali di Granarolo vengono abbinati ai vini delle Chiantigiane.

A questo si aggiunge l’iniziativa di Alleanza delle Cooperative con la quale martedì alle 11 (Sala Conferenze Palaexpo Masaf) sarà presentato il libro In viaggio tra le cantine cooperative. Vino racconti territori. Una iniziativa alla quale interverranno Luca Rigotti (settore vitivinicolo dell’Alleanza delle Cooperative Italiane Agroalimentari), Attilio Scienza presidente del Comitato nazionale vini Dop e Igp e che vede la partecipazione di Roberta Garibaldi, presidente dell’associazione italiana Turismo enogastronomico. Modera Francesca Ciancio.

«La cooperazione – sottolinea Simone Gamberini, presidente Legacoop – svolge un ruolo determinante per la promozione e la valorizzazione di un territorio e della sua vocazione agricola e della tradizione, connettendo sempre di più i vari attori cooperativi della filiera per qualificare il ruolo della cooperazione in un settore fondamentale del made in Italy. Tutelare significa anche legare sempre più agricoltura, prodotti agroalimentari, turismo e cultura. Aspetti questi fondamentali per la tenuta non soltanto degli aspetti agricoli, ma anche per la vitalità dei borghi minori».




Consiglio agricolo Ue, Maretti (Legacoop Agroalimentare): strategico il ruolo delle politiche dell’Europa

«L’Europa è, e resta, lo spazio nel quale operare per cercare di ottenere dei risultati che le politiche nazionali da sole non possono raggiungere. Per questo va fatto un plauso al lavoro del governo ed in particolare dal ministro Francesco Lollobrigida per aver rimesso al centro dell’azione della Ue le tematiche del settore agroalimentare e della pesca in un’ottica di mantenimento delle condizioni di produttività e di adeguato reddito degli agricoltori». Ad affermarlo è Cristian Maretti, presidente di Legacoop Agroalimentare dopo le conclusioni del consiglio agricolo europeo.

Ruolo strategico delle politiche agricole della Ue. Per questo, «nell’anniversario dei Trattati di Roma, è importante lavorare per riconoscere le politiche agroalimentari come quelle fondanti della Comunità economica Europea prima, e a maggior ragione adesso dell’Unione europea», continua Maretti.

Soprattutto perché «con i venti di guerra che soffiano sempre più forti e una globalizzazione che si è trasformata in dura competizione tra blocchi continentali, le politiche alimentari dell’Unione assumono un valore strategico al pari dell’intelligenza artificiale o della politica energetica», evidenzia il presidente di Legacoop Agroalimentare.

Agricoltura europea competitiva se aggregata. Tuttavia c’è ancora del lavoro da fare. Primo tra tutti «resta di fondo il tema irrisolto di come rendere l’agricoltura europea più competitiva in uno scenario mondiale. Su questo noi crediamo che le istituzioni europee e nazionali debbano riorientare molte delle proprie azioni verso una maggiore aggregazione e maggiori visioni di filiera».

Fondamentale la tutela dei prodotti. Tra gli aspetti da non trascurare, quelli legati alla tutela delle produzioni. «Vanno accelerate tutte le azioni continentali per poter proteggere le nostre produzioni dalla competizione internazionale e dal dumping sociale ed ambientale. I primi passi sono stati mossi, ma bisogna aumentarne il ritmo per evitare di arrivare troppo tardi».

Ecco perché in tutto questo, conclude Maretti, «Legacoop Agroalimentare e tutta la cooperazione agroalimentare darà il massimo appoggio, in termini di approfondimento tecnico e sostegno politico a tutte le forze del parlamento europeo che condivideranno questa visione».




Crisi Mar Rosso, Maretti (Legacoop Agroalimentare): triplicati costi dei container, la Bce riduca i tassi

Gli attacchi houthi nel mar Rosso, da dove transita il 40% dell’import/export italiano, hanno effetti pesanti sullo spostamento delle merci italiane e sui loro costi. Negli ultimi mesi si è avuto una diminuzione del transito dal mar Rosso del 43% cui ha fatto riscontro un +41% di passaggi dal Capo di Buona Speranza. La conseguenza è stato un vertiginoso aumento dei costi che ha significato una contrazione del 17% della marginalizzazione dei porti italiani. (fonte Capitanerie di Porto).

Noli triplicati, meno merci nei porti italiani. «I noli dei container continuano a registrare aumenti tra i 1500 e i 2000 euro. Adesso siamo arrivati a 4000-5000 euro sulla tratta per gli Emirati Arabi da Trieste-Genova-Vado Ligure. Con l’incognita, poi, di addizionali ulteriori», commenta Cristian Maretti presidente di Legacoop Agroalimentare.

Mele a rischio, vino non competitivo per gli extra costi di trasporto. IL problema dei costi e dei tempi si lega alla competitività del cibo made in Italy. «Il rischio è di perdere la vendita delle merci. Nonostante le protezioni militari, alcuni operatori marittimi hanno sospeso la linea che prevede il passaggio da Suez. E quindi la diminuzione dei costi dei trasporti che attendevamo non si è realizzata», spiega Maretti. Per quanto riguarda nello specifico le merci, se non si sono avuti problemi per quanto riguarda l’importazione degli imballaggi», sottolinea il presidente di Legacoop Agroalimentare, «c’è preoccupazione per quanto riguarda la spedizione delle mele dal momento che la seconda parte della campagna di commercializzazione risente in pieno proprio di questa situazione. A subire è anche il vino. Ormai si è stabilizzato l’incremento dei costi di un più 30% visto che il passaggio da Capo di Buona Speranza è diventata una consuetudine. E purtroppo gli operatori ormai lo considerano un extra costo che fa perdere tender su mercati giocati sui millesimi di euro».

Difficoltà anche per i tempi: situazione complicata.Conseguenza del cambio delle rotte commerciali dovuto agli attacchi houthi alle navi container è l’allungamento dei tempi per la diversa rotta che deve essere seguita, quella da Capo di Buona Speranza, appunto. «La situazione è decisamente ancora molto complicata. Alcune navi continuano a registrare ritardi ed è difficile garantire i 15-20 giorni di navigazione per la penisola araba», spiega Maretti. «Come alternativa, l’ipotesi di circumnavigare l’Africa è improponibile perché le tempistiche si dilatano in modo sensibile e non si sposano con la qualità dell’ortofrutta: c’è un problema di shelf-life dei prodotti freschi».

Tassi da rivedere da parte della Bce. Tutto questo «è un elemento in più da considerare da parte della Bce per avviare la politica di riduzione dei tassi perché rimane ormai l’unico spazio di azione per dare una mano ai bilanci delle imprese nel 2024», conclude Maretti.




Pesca, Alleanza (Confcooperative-Agci-LegaCoop): invertire rotta Ue. Lollobrigida ha ridato attenzione a settore ma scontiamo passato segnato da ideologie. IL DOCUMENTO

“Occorre invertire la rotta di una Politica Comune della Pesca che ha contribuito a deprimere l’economia ittica; del cambio di traiettoria dobbiamo dare atto al Ministro che durante il proprio gabinetto ha testimoniato una ritrovata attenzione nazionale verso l’economia primaria, inclusa la pesca e l’acquacoltura. Purtroppo, scontiamo un lungo periodo nel quale c’è stata una netta prevalenza di politiche eccessivamente ambientaliste, al limite dell’ideologia, che hanno prodotto forte dissenso verso l’Ue fiaccando la tenuta della flotta italiana, a tutto vantaggio della concorrenza produttiva e commerciale di Paesi extra-Ue”.

Così si legge nel documento prodotto dall’Alleanza delle Cooperative della Pesca rappresentata dalle marinerie di Confcooperative, Legacoop Agroalimentare e Agci-Pesca.

Secondo l’Alleanza, l’obiettivo della sostenibilità “si può ancora conseguire costruendo una filiera in grado di coniugare la tutela dell’ambiente e la difesa del lavoro e dell’impresa. Il settore della pesca sta attraversando un periodo complesso poiché è chiamato ad affrontare la sfida della transizione ecologica e delle profonde innovazioni, anche in materia di gestione, in un lasso di tempo troppo breve rispetto a obiettivi condivisibili ma eccessivamente ambiziosi ma che, soprattutto, non tengono conto della competizione, spesso unfair, cui sono esposte le nostre marinerie”.

Ma “l’Unione europea sta introducendo strumenti normativi che rischiano di compromettere la tenuta delle nostre imprese di pesca e al contempo non affronta affatto il rovescio della medaglia rappresentato dall’impatto di queste nuove disposizioni sulle flotte, non solo italiane”.

Il Documento riporta come lo sforzo di pesca si sia ridotto grandemente negli ultimi anni, e con esso i principali indicatori socioeconomici:

  • nel 2022 il prodotto pescato dalla flotta italiana ammontava a circa 125.839 tonnellate1 , con un valore di 740 milioni di euro. Dal 2012 ad oggi il valore totale degli sbarchi è diminuito di oltre il 20%, il volume delle produzioni sbarcate di circa il 35%;
  • la flotta da pesca nazionale si è ulteriormente ridotta nell’ultimo decennio scendendo alle 11.807 imbarcazioni del 2022, pari al 16% circa della flotta Ue (81.071 unità) con una contrazione complessiva superiore al 20% nell’ultimo decennio;
  • analogo discorso vale per i giorni di pesca totali di tutti i mestieri di pesca nazionali: -30% dal 2012 al 2022;
  • nel solo Mediterraneo occidentale (da Imperia a Trapani, Sardegna inclusa) lo sforzo di pesca in termini di giorni di attività si è ridotto in 5 anni (dal 2020 al 2024) del 42,5%;
  • l’età media della nostra flotta è di 31 anni;
  • i pescatori imbarcati sono circa 22 mila, di cui circa 19.000 a tempo pieno (10 anni fa erano circa 30.000, il 16% in meno), mentre quelli che operano a terra sono oltre 100 mila, per un totale che si aggira attorno ai 125 mila lavoratori (escluso l’indotto);
  • la media degli imbarcati per unità da pesca è stabile nel tempo, con circa 2,12 occupati per motopeschereccio;
  • le catture calano al ritmo del 2% annuo, così come i redditi; l’incidenza dei costi di produzione (soprattutto energetici) per alcuni tipi di pesca, come quella a strascico, è nell’ordine del 60/70%;
  • nel corso dell’ultimo decennio i guadagni provenienti dagli sbarchi sono diminuiti di oltre il 30%;
  • il consumo di prodotti ittici in Italia ha superato nel 2022 il milione di tonnellate (circa 1.200.000 tonnellate). In tutto il mondo si sta registrando la stessa tendenza. Il consumo di pesce pro-capite ammonta a circa 25 kg, leggermente al di sopra del livello medio di consumo dell’Ue, fermo a circa 23 kg a testa;
  • nonostante ciò, l’incremento dei consumi è appannaggio dell’importazione, in costante crescita da oltre 15 anni.

Qui di seguito AGRICOLAE pubblica integralmente il documento con le richieste da parte dell’ALLEANZA:

DOCUMENTO ALLEANZA PESCA

Pesca, Lollobrigida: Italia la più penalizzata da norme sostenibilità Ue. No a regole a danno delle imprese. VIDEOINTERVISTA




Legacoop Agroalimentare e Conapi: Direttive Colazione, segnale forte dalla Ue verso i produttori

L’accordo tra Consiglio, Parlamento e Commissione dell’Ue sulle “Direttive Colazione” apre la strada a una lotta più efficace contro le frodi nel settore del miele e si prefigge di garantire ulteriormente tracciabilità, qualità e trasparenza verso i consumatori per miele, succhi di frutta, marmellate e latte disidratato.

«L’esito dei negoziati è accolto con grande soddisfazione, soprattutto dai produttori apistici: l’obbligo di indicazione dell’origine del miele sull’etichetta, in ordine decrescente, con le rispettive quote percentuali per le miscele, permetterà una scelta nell’acquisto dei mieli, da parte dei consumatori, più informata e consapevole», commenta Giorgio Baracanipresidente di Conapi – Consorzio Nazionale apicoltori. «Il compromesso prevede anche la presa in carico da parte della Commissione europea, entro 4 anni dall’entrata in vigore della nuova direttiva, dell’aggiornamento dei metodi analitici di controllo: provvedimento urgente e indispensabile per la lotta a frodi e adulterazioni».

Per il presidente di Legacoop Agroalimentare, Cristian Maretti «fondamentale sarà cercare di accorciare i tempi previsti, di 5 anni, per implementare nuovi adempimenti in materia di tracciabilità e qualità. Confidiamo che l’istituzione di una piattaforma, da parte della Commissione europea, di cui faranno parte esperti e rappresentanti della filiera del miele, possa favorire e velocizzare anche la creazione di un Laboratorio di riferimento dell’Ue».

Maretti e Baracani auspicano «che si concluda il processo di adozione della nuova direttiva entro la fine del mandato dell’attuale Parlamento europeo: gli apicoltori europei avranno finalmente nuovi strumenti per contrastare la grave crisi di mercato del miele causata dall’invasione di falso miele dai Paesi extra Ue».




Ristorazione, Guidelli (Legacoop): “Bene protocollo per promuovere dieta mediterranea”

“Ristorazione e agricoltura unite per promuovere stili di alimentazione sani, quelli della Dieta Mediterranea che mette insieme il valore della produzione agricola e della pesca e che fa parte della nostra cultura, della nostra storia. Un protocollo del quale siamo molto soddisfatti e che di fatto è una delle azioni di promozione della dieta mediterranea nelle varie forme come aveva auspicato nel nostro evento del 26 luglio”. È il commento di Sara Guidelli, direttore generale di Legacoop Agroalimentare, sulla firma del protocollo “Aggiungi un posto a tavola che c’è un bambino in più” tra cinque ministeri (Made in Italy, Salute, Agricoltura, Famiglia) e varie sigle del commercio e dell’agricoltura (Fipe, Confartigianato, Cna. Slow food, Aigrim. Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Alleanza delle Cooperative Italiane, Copagri e Forum delle associazioni familiari).

“Il protocollo, nato per favorire l’accesso alla ristorazione alle famiglie, punta anche a combattere la neofobia, ovvero il rifiuto di alcuni cibi da parte dei bambini maggiore nelle famiglie che hanno una scarsa aderenza alla dieta mediterranea. E questo lo fa con menù speciali dedicati proprio ai più piccoli, ai bambini con meno di 10 anni”, sottolinea Guidelli. Inoltre il protocollo “promuove stagionalità, origine e territorialità dei piatti. Oltre a valorizzare il settore della ristorazione italiana, della produzione agricola e del made in Italy”, continua Guidelli. “L’obiettivo è quello di creare quindi una cultura alimentare che tenga conto dei principi che sono alla base della dieta mediterranea. E questo è quanto avevamo sottoscritto nel nostro patto dell’agroalimentare, pubblico/privato, per valorizzare la dieta mediterranea visto che solo il 13% degli italiani la segue. Un patto che mette insieme settore primario, cooperative, grande distribuzione, ristorazione e mondo della ricerca”.

Il patto era stato lanciato a luglio scorso, quando, in occasione delle giornate del vertice ONU sui sistemi agroalimentari, Legacoop Agroalimentare aveva organizzato l’evento La dieta mediterranea tra sport, salute e Cooperazione insieme a Legacoop, Future Food Institute, Comune di Pollica – Segretariato Permanente Comunità Emblematiche Unesco della Dieta Mediterranea.




Vino, Irlanda notifica etichetta a Omc. Maggioranza e Opposizione: ci batteremo contro silenzio-assenso Bruxelles anche con alleati Usa

L’Irlanda ha inviato a Ginevra la notifica ufficiale, nel rispetto delle procedure di autorizzazione previste dall’Organizzazione Mondiale del Commercio, in merito alla proposta di introdurre a livello nazionale l’obbligo di etichettatura sanitaria delle bevande alcoliche,  che prevedrebbe indicazioni quali “l’alcol nuoce gravemente alla salute”.

“Ora la battaglia si sposta a Ginevra – sottolinea l’eurodeputato Paolo De Castro – dove dovremo trovare alleati a livello internazionale, a partire dagli Stati Uniti.”

“Per questo – prosegue De Castro – siamo in contatto con la Missione statunitense a Bruxelles, affinché anche Washington possa sollevare osservazioni in sede OMC.” “Non ci diamo per vinti – conclude il membro della Comagri del Parlamento Ue – e continueremo a lavorare per contrastare una norma non solo sbagliata e discriminatoria nei confronti di migliaia di produttori d’eccellenza italiani ed europei, ma che rappresenta anche una barriera commerciale anche a livello internazionale”.

Vino, De Castro: battaglia si sposta a Ginevra. Necessari alleati come Usa in sede Omc

 

“L’Irlanda ha fatto il suo passo, ora tocca a noi”, spiega in una nota il vicepresidente del Senato, Gian Marco Centinaio. Che prosegue: “dispiace dover constatare che ancora una volta l’Europa non si sia dimostrata capace di difendere i propri prodotti di qualità e perfino il libero mercato interno, che l’Irlanda per sua stessa ammissione violerebbe con queste etichette. Non possiamo accettare questa concorrenza sleale nei confronti dei nostri produttori di vino, sarebbe un precedente molto preoccupante. Di fronte all’ignavia del silenzio-assenso di Bruxelles, non rimane che proseguire la nostra battaglia anche su altri tavoli, senza abbandonare comunque quello europeo”, conclude Centinaio.

Vino: Centinaio, Italia si opponga al WTO a etichette Irlanda

Made in Italy, Comagri Camera. Federvini: puntare su semplificazione e supporto a internazionalizzazione

Made in Italy, Comagri Camera. Tinelli (UIV): serve nuovo quadro normativo per prodotti a basso tenore alcolico

Made in Italy, Comagri Camera. Scordamaglia (Coldiretti): export 2022 a 60 miliardi, ma raddoppierà in 5 anni. Serve più margine per filiera

Made in Italy, Comagri Camera. Daconto (Confcooperative): servono nuovi mercati esteri da esplorare con missioni internazionali

Made in Italy, Comagri Camera. Legacoop: Ambasciate hanno ruolo strategico, favorire aggregazione offerta su mercati esteri

Made in Italy, Comagri Camera. Agrocepi: alleanza tra imprese fondamentale per export. No a creazione nuovi simboli per tutelare prodotti




Assemblea Legacoop Agroalimentare, rivedere Pnrr e favorire aggregazione. GLI INTERVENTI DI: Lollobrigida, Lusetti, Maretti

Si è svolta quest’oggi l’Assemblea nazionale di Legacoop Agroalimentare, alla presenza, tra gli altri, del ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida. Molti i temi al centro dell’incontro, dalla necessità di rivedere l’allocazione delle risorse del Pnrr fino alla crisi su prezzi e materie prime delle imprese, senza però dimenticare la necessità di aggregazione e il ruolo dell’Europa per far fronte alle sfide presenti e future.

Di seguito tutti gli interventi: 

Assemblea Legacoop, Lollobrigida: Pnrr opportunità, ma deve essere rivisto. Spostare risorse dove c’è più domanda. Fondamentale puntare su qualità e obiettivi strategici

Assemblea Legacoop, Lusetti: Favorire aggregazione per rendere protagoniste le imprese. Bene approccio di questo Governo, valorizza corpi intermedi

Assemblea Legacoop, Maretti: Pnrr non è dogma, rivedere allocazione risorse e consultare corpi intermedi. Ora giuste alleanze in Ue per tutelare nostra agricoltura

 




Assemblea Legacoop, Lusetti: Favorire aggregazione per rendere protagoniste le imprese. Bene approccio di questo Governo, valorizza corpi intermedi

“Agevolare l’aggregazione è fondamentale e su questo deve lavorare il governo. Va bene abbassare le tasse ma con questo i lavoratori autonomi non diventano protagonisti. Abbiamo bisogno di un sistema fiscale più equo, ma specialmente occorre maggiore aggregazione e cooperazione così che le nostre imprese, che sono la spina dorsale della nostra economia, possano svolgere un ruolo importante e competere sui mercati globali.

Mi ha convinto l’approccio di questo governo che valorizza i corpi intermedi, la finanziaria che ha fatto era obbligata a farla ma sta mostrando grande capacità di ascolto.”

Così Mauro Lusetti, presidente Legacoop, a conclusione dell’assemblea nazionale.




Assemblea Legacoop, Maretti: Pnrr non è dogma, rivedere allocazione risorse e consultare corpi intermedi. Ora giuste alleanze in Ue per tutelare nostra agricoltura

“Siamo ancora con la guerra alle porte e con scelte strategiche da realizzare come approvvigionamento alimentare e energetico. Abbiamo affrontato momenti difficili e inaspettati ma l’abbiamo fatto con coraggio, ma ci aspettano adesso altri momenti complicati, a partire dall’inflazione crescente.

Malgradi enormi difficoltà abbiamo aumentato fatturato e aumentato la produttività anche nella fase covid, ma le cooperative sono state duramente colpite dall’aumento dei prezzi e delle materie prime. Ringrazio gli aiuti del governo ma per molte filiere non sono stati sufficienti e sarà nostro impegno chiedere aiuti più precisi per le nostre cooperative.”

Così Cristian Maretti, presidente Legacoop agroalimentare, nel corso dell’assemblea nazionale di Legacoop.

“Vogliamo condividere percorsi di innovazione, integrazione di filiera e sostenibilità. Vogliamo realizzare protocolli di operazione e rispetto reciproco. Proviamo a replicare il percorso positivo iniziato col bando Borghi.

Ribadiamo con forza la nostra appartenenza al settore primario. Va rafforzata l’integrazione tra cooperative per essere più forti ed evitare il monopolio delle multinazionali, e pensiamo anche all’utilizzo del golden power in questo tipo di percorso.

Manovra, credo che non si discosterà da una impostazione prudente. Noi possiamo però dare un contributo però per migliorare.

Al ministro chiediamo di stabilire un rapporto paritario con ambiente, salute e attività produttive. Dalla pianificazione dello spazio marino al dossier energia, dobbiamo difendere le attività di pesca.

Allocazione che era stata stabilita delle somme Pnrr non è dogma, consultare corpi intermedi per far sì che questa sia una vera occasione. Bisogna spendere bene per poter agire incisivamente.

Ue è patrimonio e opportunità di espansione per le nostre filiere cooperative e dobbiamo difendere li a Bruxelles i nostri interessi. New green deal, non dobbiamo arretrare da quella volontà politica come dimostrano i cambiamenti climatici. Solo con percorso virtuoso possiamo trainare gli altri Paesi che oggi inquinano più di noi. Agricoltura e pesca sono attività maggiormente colpite da cambiamenti climatici. Per questo abbiamo investito nei piani di adattamento per le nostre aziende agricole. Infatti i percorsi sostenibili hanno dato risultati positivi anche economici, penso al biologico.

Con giuste alleanze in Ue potremo raggiungere giuste vittorie come fatto su promozione carne e vino. Lo stesso realizzeremo con cibo sintetico e nutriscore.”




Assemblea Legacoop, Lollobrigida: Pnrr opportunità, ma deve essere rivisto. Spostare risorse dove c’è più domanda. Fondamentale puntare su qualità e obiettivi strategici

“Settore centrale nell’economia italiana quello agricolo. La presenza di tanti governi diversi è però stata una debolezza oggettiva, sono mancati punti di riferimento con tanti governi che si sono sovrapposti creando destabilizzazione, anche in Europa. L’Italia è infatti restata indietro rispetto ad altre nazioni che hanno avuto continuità di governo. Pianificazione e strategia hanno permesso ad esempio alla Germania e alla Francia, ma anche alla Spagna di avere una maggiore autorevolezza. Vogliamo creare obiettivi strategici per la nazione, tra cui difesa delle nostre imprese e della nostra ricchezza. Serve porre degli obiettivi strategici e precisi che non cambino coi governi.”

Così Francesco Lollobrigida, ministro dell’agricoltura e sovranità alimentare, nel corso dell’assemblea nazionale di Legacoop.

“Ora bisogna spendere bene le risorse indirizzandole dove potremmo avere delle criticità. Allora i 30 mld su energia servono ad evitare chiusura imprese.

Su Pnrr, dalla pandemia siamo passati alla guerra e alcune certezze sono crollate. Pensavamo di demandare ad altri approvvigionamento delle risorse, ma abbiamo scoperto con energia e fertilizzanti e grano che non è così. Per questo noi vogliamo la sovranità alimentare, per garantire approvvigionamenti e cibo. Ma che sia cibo buono e non carne di laboratorio o latte sintetico. I bioreattori non hanno nulla a che fare con imprese agricole ma molto più con Ilva di Taranto. In questo modo si va verso omologazione, noi dobbiamo puntare su qualità ed eccellenza delle nostre produzioni. Non possiamo puntare sulla quantità. E la qualità dei nostri prodotti è quella che ci ha permesso di raggiungere i 60 mld di export.

Reciprocità. Non si è lavorato molto su questa direzione. Serve sviluppare azione comune per aprire nuove fette di mercato.

Sostenibilità. Immaginare per fitofarmaci riduzioni pesanti solo sul mercato Ue, portando alla riduzione delle produzioni vuol dire che quei prodotti li acquisterai da altri paesi extra Ue che non rispettano le nostre clausole. Se riduciamo nettamente ì fitofarmaci allora serve dare ai produttori soluzioni alternative. Queste vengono da ricerca e innovazione ma serve tempo.

Corpi intermedi sono ricchezza e facilitazione, anche per la politica. Vogliamo tutelare pesca ricordando in Ue che il nostro modello Mediterraneo è diverso dagli altri.

Qualità, turismo e modello produttivo italiano non possono essere delocalizzati. Ora abbiamo opportunità col Pnrr ma deve essere rivisto. Alcuni bandi hanno funzionato ed altri meno, perché non c’era domanda e necessità. Allora spostiamo le risorse dove c’è più domanda e dove davvero servono quelle risorse.

Sistema Italia aggredito da comunicazione sbagliata e che mette in discussione una filiera che ha garantito la tutela dei lavori e prodotti di eccellenza.”