Agea Sin, dal 2005 al 2018 circa 1 mln di euro per terreno che ospita la pista di atterraggio dell’aeroporto di Roma. Nonostante le foto

Si lavora per la riorganizzazione Agea. Nonostante qualche organizzazione scriva che “in questi anni Agea ha svolto una fondamentale attività di monitoraggio dei sistemi informatici e di controllo delle attività svolte proprio attraverso Sin e da Agecontrol”, le cose non funzionano come dovrebbero.

Un esempio? L’Agenzia per le erogazioni in agricoltura sembrerebbe abbia pagato dal 2005 in poi i contributi europei per il terreno che ospita la pista di atterraggio dell’aeroporto di Roma Leonardo Da Vinci.

Dalla documentazione di cui AGRICOLAE è venuta in possesso con tanto di foto, si evince che dal 2005 al 2018 Agea avrebbe ammesso pagamenti per un totale complessivo di circa un milione di euro per il terreno che ospita la pista di atterraggio di Roma Fiumicino. Senza contare il Psr con il quale si raggiunge quota 1,5 milioni. Questo nonostante Sin avesse fatto i controlli attraverso il suo socio Almaviva e Agea fosse in possesso delle suddette fotografie dal 1996 al 2017 con una cadenza di ogni tre anni.

Dalla foto emerge che secondo Agea e Sin la superficie in rosso non è eleggibile. Ma in questo caso ci sono dei tratti comunque dichiarati a seminativo all’interno della domanda.

Premesso che AGEA non ha mezzi operativi e che tutti i controlli vengono svolti dalla società’ SIN (controllata al 51% da AGEA e 49% soci privati) da quanto risulta la superficie ricade all’ interno dell’ aeroporto di Fiumicino.

Nell’agosto 2017 sono state caricate sul GIS le lavorazioni REFRESH e il suolo di alcune particelle sono passate a fabbricato. Sono state poi presentate 2 istanze di riesame nel 2018, lavorate in data 08/03/2018 e 13/11/2018, in entrambi i casi l’ uso del suolo non è stato variato rispetto al Refresh. L’ ultima lavorazione effettuata sulla particella è del 18/06/2019, a seguito di presentazione di istanza di riesame 2019 da parte del produttore, anche in questo caso l’ uso del suolo è rimasto Fabbricato.Fino al 2015 era consentito agli Istituti bancari (nonchè qualche grande gruppo imprenditoriale) proprietari di terreni di presentare domanda Pac per ricevere i contributi europei. Poi le stesse – con l’entrata in vigore del principio dell’agricoltore attivo – sono state inserite in una ‘black list’. Black list che funziona fino a che naturalmente gli stessi terreni non vengono dati in gestione a un agricoltore attivo.

Si deve evidenziare come, ai fini dell’erogazione della PAC, sia necessario mantenere le superfici in uno stato idoneo al pascolo o alla coltivazione, come prescrive l’articolo 4 paragrafo 1 del regolamento 639/2014 e la lettera a) comma 1 dell’articolo 2 del decreto Mipaaft 5465 del 7 giugno 2018.In tale ambito è necessario garantire l’accessibilità per il pascolo o per lo svolgimento delle operazioni colturali ordinarie. Siamo sicuri che una particella confinata dentro un aeroporto internazionale risponda a tali requisiti?

Molti i casi, da quanto ha potuto visionare AGRICOLAE, che presentano anomalie. Tra queste figurano casi di aziende con superfici agricole in comuni diversi che presentano la strana coincidenza di avere lo stesso numero di particelle e la stessa superficie condotta espressa in metri quadri in entrambi i comuni.