Agea, Consip-Sian, dopo 7 anni di ritardi e ricorsi, si prova (di nuovo) ad azzerare bando vinto che costa la metà. L’ultima volta intervenne il Colle
A distanza di anni si cerca di nuovo di azzerare il bando Consip-Sian. Sebbene la partita sia ormai chiusa.
Un’interpellanza firmata da 30 deputati della Lega, (i primi firmatari vengono dalla Sicilia), vuole mettere in discussione la gara Consip sul Sistema informatico nazionale (che prima era gestito da Almaviva e che dopo cause e ricorsi durati anni è stata soppiantata da altri soggetti) chiedendo al ministro delle Politiche agricole se “non si ritenga inadatto il capitolato di gara bandita da Consip per l’affidamento dei servizi di sviluppo e gestione del Sian relativamente ai lotti 1,2 e 4”.
Ma non solo: l’interpellanza della Lega chiede anche se “alla luce delle innovazioni normative introdotte già dal 2018 siano comprese nel capitolato tecnico del lotto 2 e se quelle attualmente comprese non si possano considerare ormai obsolete”.
Lo stesso lotto 2 per cui Almaviva ha lottato per vie legali per anni dopo che il lotto era stato vinto da Agriconsulting.
E infine la Lega chiede se il governo – al fine di evitare un eventuale danno erariale e di frenare il processo di modernizzazione non ritenga necessario adottare iniziative per interrompere la gara in corso”.
Dopo una storia senza fine, il 2 dicembre scorso, l’aggiudicazione del lotto 2 – relativo ai servizi tecnici-agronomici – era andata all’RTI Agriconsulting Spa, Arcodrea Engineering, Consorzio Stabile società consortile ARL, consorzio Reply Public sector, Agrifuturo soc. cooperativa a mutualità prevalente, Cgr Spa per un importo di aggiudicazione di 102,600,124,50 euro a fronte dell’importo a base d’asta di 180 milioni di euro.
https://www.consip.it/bandi-di-gara/gare-e-avvisi/gara-sistema-informativo-agricolo-nazionale-sian-per-agea
In tutto l’arco di tempo in cui si è discusso tra una causa e l’altra, Almaviva aveva continuato a svolgere il proprio servizio sulla base – e sui costi – della vecchia gara. Molto più alti di quella vinta da Agriconsulting.
Ma la Lega, con un emendamento ad hoc al Dl Semplificazione del 2019, ci aveva già provato ad azzerare l’intero bando Consip dal valore di 550 milioni di euro. Tanto che ad intervenire all’epoca fu proprio l’Anac:
A bando fatto, vinto e ‘comprovato’ dalla stessa Consip, si era cercato di rimettere tutto in discussione. Con maggiori costi per lo Stato di circa 40 milioni di euro l’anno. l’emendamento presentato al Ddl Semplificazione in discussione al Senato voleva infatti azzerare tutto. Questo nonostante il raggruppamento di impresa Leonardo SPA fosse arrivato primo ai bandi di gara e avesse ricevuto su carta intestata Consip del 12 novembre 2018 – come da documentazione allegata in PDF di cui AGRICOLAE era venuta in possesso – il placet per il “comprovato possesso dei requisiti economico finanziari e tecnico professionali”
Il 18 gennaio 2019 i due relatori del Ddl Semplificazioni Daisy Pirovano (Lega) e Mauro Coltorti (M5S) avevano presentato un emendamento che di fatto voleva annullare la gara, bandirne un’altra ed aggiudicarla entro il 2019 e, qualora ciò non avvenisse, sostituire i servizi posti adesso in gara con approvvigionamento diretto tramite CONSIP a prezzi “non superiori” a quelli attuali.
La gara sarebbe così stata “tolta” alle imprese che l’avevano legittimamente vinta. La differenza fra i 4 lotti dell’attuale gara ed il lotto unico (previsto dall’emendamento) sembrava comportare il solo risultato di restringere il numero dei concorrenti in quanto pochissimi possono vantare un fatturato come quello totale richiesto.
I ritardi nell’emanazione della gara e nell’aggiudicazione erano già costati – all’epoca dei fatti, nel 2019 – 80 milioni di euro di maggiore spesa La proroga dell’ attuale affidamento e dei connessi rapporti contrattuali almeno sino al 31 dicembre 2019, con il mantenimento degli attuali costi, potrebbe comportare per l’Erario un danno di ulteriori 40 milioni di euro nel 2019, per un totale di 120 milioni spesi in più del necessario nel triennio.
L’emendamento prevedeva anche che, se al 31 dicembre 2019 la nuova gara da bandire non fosse stata assegnata, le attività svolte da SIN sarebbero proseguite “avvalendosi di CONSIP” cioè con approvvigionamento tramite gli accordi-quadro già definiti da CONSIP. Facile prevedere chi sarebbero state le aziende potenzialmente beneficiarie.
E nel bailamme di quei giorni, a sbagliare era stato finanche il Senato che nella relazione redatta e pubblicata sul sito istituzionale al tempo della discussione a Palazzo Madama, aveva riportato che i lotti erano “in fase di valutazione” quando invece Consip aveva da tempo scritto ai vincitori. Documenti che AGRICOLAE pubblicò integralmente all’epoca dei fatti:
Dopo i vari scambi di missive tra Anac, Consip, Mipaaft e le vicissitudini al Senato (la commissione Bilancio voleva azzerare il bando con un emendamento al Dl Semplificazioni), l’autorità allora guidata da Raffaele Cantone aveva scritto alla stazione appaltante rimandandole la decisione finale alla quale – si legge nella nota firmata dallo stesso Cantone e di cui AGRICOLAE era venuta in possesso e che pubblica nuovamente integralmente in formato PDF – “spetta l’onere di espletare la relativa istruttoria e di adottare all’esito i conseguenti provvedimenti”. E aggiungeva: “non si ritiene pertanto di poter aggiungere in merito osservazioni ulteriori rispetto a quanto già segnalato”.
Qui di seguito AGRICOLAE pubblica integralmente la nota ANAC:
Qui di seguito le relazioni Anac e la lettera Mipaaft:
LETTERA ANAC MIPAAFT MEF, CONSIP CORTE CONTI AGEA
RISPOSTA COMACCHIO AD ANAC E CONSIP
La situazione era diventata così ‘estrema’ da preoccupare il Colle. In seguito alle controversie nate nelle commissioni competenti, infatti il Quirinale – da quanto aveva appreso e già riportato all’epoca AGRICOLAE – avrebbe aperto alcuni focus in merito al provvedimento lanciando un monito per correggere il tiro.
Mentre infatti una legge ordinaria rientra tra le responsabilità dirette del Parlamento, un decreto ha per definizione una natura di urgenza. Questo prevede che il contenuto sia contestualizzato al fattore che lo caratterizza.
Il legislativo del Colle aveva infatti firmato il testo uscito dal Cdm composto da 10 articoli ma il documento che era destinato a tornare per la firma della conversione dopo il passaggio alle Camere era ben più ampio. Con alcuni emendamenti che apparivano essere estranei all’ambito caratterizzato dalla propria natura emergenziale.
Ed è così che il tentativo di azzerare il bando Consip sfumò mentre la partita si sarebbe spostata nelle aule dei tribunali. Mentre l’attività continuava ai prezzi precedenti ben diversi da quelli previsti dalle aggiudicazioni Consip.
Ora – con una interpellanza – sembra qualcuno voglia riprovare, con un ultimo colpo di coda, a rimettere tutto in discussione. Citando addirittura un “eventuale danno all’erario”. Quando, proprio in quei giorni, a sollevare il problema del danno erariale era stato Federcontribuenti a fronte del tentativo di azzerare la gara.
Qui di seguito AGRICOLAE pubblica l’interpellanza firmata da Germanà, Minardo, Alessandro Pagano, Bubisutti, Gastaldi, Golinelli, Liuni, Lolini, Loss, Manzato, Tarantino, Billi, Caffaratto, Cantalamessa, Caparvi, Castiello, Cestari, Comaroli, Ferrari, Frassini, Legnaioli, Mariani, Picchi, Piccolo, Ribolla, Scoma, Tateo, Tomasi, Zanella, Zennaro:
Sian, Federcontribuenti, annullamento gara Consip e’ un illecito esborso per l’erario
Dl semplificazione, approvato al Senato emendamento che azzera bando di gara Sian. Tutta la storia
Sian, Almaviva: “Mipaaft non si e’ mai espresso per escludere alcun partecipante da gara Consip”