Agricoltura, Lombardia: bando da 18,5 milioni per interventi agroambientali che mirano a uso sostenibile delle risorse

Aprirà martedì 30 aprile il bando che mette a disposizione delle aziende agricole 18.5 milioni di euro per finanziare interventi ‘agroambientali’ nell’ambito della PAC 2023-2027.

“Vogliamo promuovere l’introduzione e il mantenimento di pratiche agricole a basso impatto ambientale – dichiara l’assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste – proponendo modelli produttivi più attenti a un uso sostenibile delle risorse come l’acqua e il suolo, salvaguardando la biodiversità, valorizzando il paesaggio agrario e favorendo la conservazione di razze animali autoctone”.

Le domande potranno essere presentate fino al 15 maggio 2024 e i finanziamenti saranno attivati per le seguenti azioni:

SRA01: produzione integrata;

SRA03: tecniche di lavorazione ridotta dei suoli;

SRA06: cover crops;

SRA08: gestione dei prati e dei pascoli permanenti;

SRA10: gestione attiva infrastrutture ecologiche;

SRA14: allevatori custodi dell’agrobiodiversità;

SRA19: riduzione impiego fitofarmaci;

SRA22: impegni specifici risaie;

SRA29: pagamento al fine di adottare e mantenere pratiche e metodi di produzione biologica.

“Con questo bando – prosegue l’assessore – abbiamo scelto di ampliare, rispetto allo scorso anno, il numero di interventi, attivando quelli dedicati alla produzione integrata, alla gestione attiva delle infrastrutture ecologiche, alla riduzione dell’impiego di fitofarmaci, oltre ad inserire una nuova azione sulle risaie. Una scelta che assume una grande rilevanza strategica in un contesto di agricoltura professionale come quello lombardo”.

Il bando è stato ideato per avere il massimo livello di flessibilità introducendo diversi elementi di semplificazione, grazie anche a un confronto diretto con i rappresentanti del mondo agricolo.




Vino, Confcooperative. Fontana e Beduschi: comparto importante, con produzioni di valore mondiale

Alla vigilia del Vinitaly 2024, focus di Regione Lombardia e di Confcooperative Agripesca sul comparto vitivinicolo italiano che è alle prese con numerose sfide.

Ne hanno parlato in una conferenza stampa, a Palazzo Lombardia, il presidente della Regione Attilio Fontana, l’assessore regionale all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi, e i vertici di Confcooperative-FedAgripesca, il presidente nazionale Carlo Piccinini e quello lombardo, Fabio Perini, e il presidente del settore vitivinicolo Confcooperative Agripesca, Luca Rigotti.

 

“Per il comparto lombardo e per quello nazionale i numeri sono buoni – ha detto il presidente Fontana – e, in particolare, in Lombardia, si registra un aumento della produzione. Credo si debba sostenere in tutti i modi il nostro comparto vitivinicolo che sta dimostrando di poter competere con i migliori prodotti al mondo. Siamo ormai tra le eccellenze mondiali che vengono guardate e apprezzate ovunque, siamo a fianco dei nostri agricoltori nel loro lavoro con bandi, contributi e finanziamenti”.

 

“I nostri agricoltori – ha chiosato il governatore – presidiano il territorio ma, purtroppo, molti non se ne rendono conto. Chi è a contatto con la terra sa come salvaguardare e difendere il territorio, capire come agire per prevenire, o comunque contenere, le difficoltà climatiche che arrivano. Ai nostri agricoltori e ai produttori di vino va il nostro grazie”.

 

“La situazione in Lombardia è situazione più felice che in altre parti d’Italia – ha spiegato l’assessore Beduschi – infatti il nostro export cresce (+3,1%) in controtendenza con il dato nazionale (-0,8)”. “In generale si beve meno – ha proseguito – ma è anche vero che negli anni la scelta è sempre più orientata alla qualità. Sicuramente, a questo mondo non fa bene una certa cultura che vede nella penalizzazione dell’uso del vino un ‘mantra’ sta condizionando anche i consumatori”.

 

“Il vino – ha ricordato l’assessore – è un alimento importante che fa parte della nostra tradizione e Regione Lombardia sta incoraggiando chi contribuisce a far crescere il livello qualitativo. I consumatori bevono meno, ma meglio”.

 

“La partecipazione delle nostre cantine a Vinitaly – ha detto Fabio Perini, presidente di Confcooperative FedAgripesca Lombardia – sottolinea l’impegno della nostra cooperazione, ricca di storia e tradizione, nel promuovere la cultura del vino e l’eccellenza produttiva anche dei piccoli viticoltori che grazie al modello cooperativo possono competere nel panorama vinicolo nazionale e internazionale. Ringrazio Regione per averci dato l’opportunità di essere qui oggi nel segno di un obiettivo comune: la crescita del settore vitivinicolo lombardo”.

 

Durante la conferenza stampa, svoltasi alla vigilia del Vinitaly 2024, è stato presentato anche uno studio Censis dal titolo ‘Il vino italiano si confronta con una non facile congiuntura’.

Uno studio che evidenzia gli effetti ‘pesanti’, per l’operatività delle aziende del comparto vitivinicolo, degli effetti dei costi delle materie prime.

 

L’analisi rimarca anche il rallentamento dell’export, nonostante il record positivo fatto registrare dalla Lombardia, e gli effetti sulla crisi del canale di Suez.

 

Attenzione anche ai dati dell’Abi (Associazione Bancaria Italiana) che parlano di un tasso praticato in Italia alle imprese, per prestiti fino a un milione di euro, passato dall’1,75% del dicembre 2021 al 5,72% del dicembre 2023. Nel caso dei prestiti superiori al milione di euro, dal tasso dello 0,89% del dicembre 2021 si è passati al 5,28% di due anni più tardi.




Vino, Fontana: sostenere gli agricoltori i primi difensori dell’ambiente rispetto al cambiamento climatico. VIDEOINTERVISTA

“Il punto è positivo soprattutto per il comparto lombardo, un pochettino meno per il comparto nazionale, ma sono sempre numeri molto buoni. Per la Lombardia c’è un aumento sia della produzione che delle esportazioni. Credo che si debba sostenere in tutti i modi questo comparto che è sempre più importante nell’ambito agricolo e che sta dimostrando soprattutto di poter competere con i migliori prodotti al mondo”.

Così ad AGRICOLAE Attilio Fontana, governatore della Lombardia, a margine dell’incontro “Il sentiero Stretto. La resilienza del vino italiano alle prese con il mercato”, organizzata tu a Milano da Confcooperative.

“Siamo ormai fra le eccellenze mondiali, che vengono guardati e vengono apprezzate ovunque. Sosteniamo e combattiamo al fianco dei nostri agricoltori, nonostante le follie che ancora si cercano di fare arrivare dalla Francia, come gli etichettature che sono state eliminate ma che qualcuno vorrebbe inserire.

Questo è quello che non capiscono questi pseudo ambientalisti, che gli agricoltori in realtà sono i primi che tutelano, che salvaguardano, che difendono, che sanno come affrontare le difficoltà climatiche che arrivano. Quindi bisognerebbe dire loro grazie anziché contestarli”.




Vino, Perini (Confcooperative): export prodotti lombardi in controtendenza positiva rispetto andamento nazionale. VIDEOINTERVISTA

“Sono più di 1000 i soci, le cantine, che conferiscono nelle nostre cooperative, soprattutto nella fascia dell’Oltrepò Pavese, Oltrepò Mantovano e tutta la zona perimontana della nostra regione. Proprio la nostra organizzazione permette a queste aziende di entrare sul mercato ed essere sempre più performanti. Il nostro livello, nell’ultimo rapporto semestrale di Unioncamere, dice che l’esportazione dei nostri prodotti, quelli lombardi è aumentata, in controtendenza rispetto ad un andamento nazionale più in flessione”.

Così ad AGRICOLAE Fabio Perini, presidente Confcooperative Fedagripesca Lombardia, a margine dell’incontro “Il sentiero Stretto. La resilienza del vino italiano alle prese con il mercato”, organizzata tu a Milano da Confcooperative.

Soprattutto mercati continentali il nostro continente nordamericano e soprattutto stiamo performando bene in Europa nostri i nostri prodotti stanno performando in Europa e anche in altri mercati nell’est asiatico un po meno. Stiamo avendo un po più di crisi sull’est asiatici, parlo di prodotti nostri lombardi. Poi ci sono stati nazionali tedeschi e poi soprattutto i tedeschi, ma poi siamo presenti un po tutti i paesi.




Lombardia al Vinitaly, Fontana e Beduschi: nuovo massimo storico per export a 327 mln, premiata produzione di eccellenza

La viticoltura lombarda allarga ulteriormente i propri orizzonti. Lo fa da un lato registrando il nuovo record storico dell’export, arrivato nel 2023 a quota 327 milioni di euro, dall’altro puntando su nuove tecnologie, intelligenza artificiale e ricerca scientifica per migliorare ulteriormente la qualità delle produzioni. Sono queste le credenziali con cui i vini lombardi si presentano a Vinitaly 2024, illustrate in una conferenza stampa in Regione oggi dal presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, e dall’assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi.

 

“I vini di Lombardia – ha commentato il presidente Attilio Fontana – sono i migliori testimoni del saper fare delle nostre aziende e puntano sempre di più su un’offerta orientata alla qualità, come confermato anche nell’ultima vendemmia, che vede l’89% della produzione riconducibile alle 5 DOCG, 21 DOC e 15 IGT lombarde, contro una media nazionale del 77%. Un’identità forte, che anche quest’anno farà del padiglione Lombardia a Vinitaly una meta obbligata per gli appassionati e gli addetti ai lavori, che apprezzano un patrimonio vitivinicolo unico per varietà e tipicità, presente a Verona con la consapevolezza dei risultati raggiunti, ma anche con la voglia e le capacità di crescere ancora”.

 

LA CRESCITA – Lo scorso anno il valore dei vini lombardi sui mercati esteri è cresciuto del 3,1% rispetto al 2022, raggiungendo un nuovo massimo storico, in controtendenza rispetto al calo dello 0,8% registrato dalla produzione nazionale (elaborazione del Centro studi di Unioncamere Lombardia su dati Istat).

 

“Anche quest’anno – ha dichiarato l’assessore Beduschi – il mondo del vino lombardo arriva a Vinitaly forte di un successo sempre più riconosciuto in Italia e nel mondo, come dimostra il nuovo record dell’export e la crescita su mercati storici come quelli di Germania (+6%), Francia (+14%) e Spagna (+8,2%), così come in altri Paesi che sempre di più apprezzano le nostre etichette. È una tendenza positiva e non scontata in questo particolare periodo economico, che premia l’impegno dei produttori e la loro capacità di investire in ricerca, innovazione e sostenibilità lungo tutta la filiera. Un valore aggiunto che i mercati riconoscono sempre di più”.

 

LOMBARDIA LABORATORIO DI INNOVAZIONI – Contemporaneamente la Lombardia ha ulteriormente consolidato il proprio ruolo di laboratorio nazionale e internazionale dell’agricoltura 4.0 e delle nuove tecnologie applicate alle coltivazioni, grazie alla collaborazione tra istituzioni, mondo dell’impresa, Università ed Enti di ricerca, il cui lavoro ha prodotto soluzioni innovative e improntate alla sostenibilità, dando ulteriore valore aggiunto a produzioni già di altissima qualità.

 

IL PADIGLIONE – Produttori, consorzi, associazioni e istituzioni si riuniranno come da tradizione al secondo piano del PalaExpo, all’interno degli spazi espositivi finanziati e realizzati in accordo di programma da Regione Lombardia e Unioncamere Lombardia. Nei 3.300 metri quadrati di spazio occupati saranno oltre 150 le realtà presenti in rappresentanza di tutto ciò che di meglio sa offrire il territorio lombardo, per un totale di oltre mille etichette in degustazione.

 

Regione Lombardia sostiene ricerca e innovazione con risorse ad hoc destinate a tutto il comparto agricolo. Risorse grazie alle quali la Lombardia, il cui straordinario patrimonio vitivinicolo è espressione di terroir e territori molto diversi tra loro, è all’avanguardia nell’impiego di nuove tecnologie e di soluzioni volte a coniugare sostenibilità e qualità.

 

NUOVE TECNOLOGIE E RICERCA – Gli esempi sono tantissimi. Dall’utilizzo dell’intelligenza artificiale per monitorare l’andamento della maturazione delle uve in vigna, con tanto di sensori che rilevano grado zuccherino e acidità, all’impiego di droni per valutare la situazione nelle singole parcelle. Dalla microirrigazione delle viti, all’utilizzo delle immagini satellitari per valutare la qualità delle uve ancor prima della vendemmia. Dallo studio dei vitigni resistenti ai funghi, con il monitoraggio del loro comportamento con l’obiettivo di definire i protocolli di vinificazione più adatti alle diverse varietà, alla sperimentazione di pratiche sostenibili per rafforzare la resilienza climatica in vigneto.

 

CIFRE E NUMERI DEL SETTORE – I numeri parlano chiaro. E la conferma arriva anche dai dati dell’Osservatorio sulla competitività delle Regioni del vino, elaborati da Unicredit-Nomisma Wine Monitor per la 56^ edizione di Vinitaly e presentati oggi nel corso della conferenza stampa in Regione Lombardia. Nell’ultimo decennio in Lombardia la superficie a vite da vino coltivata a biologico è più che quadruplicata, passando dai 941 ettari del 2012 ai 4.231 del 2022, pari al 18% della superficie vitata regionale. La vendemmia 2023 si è chiusa con una produzione pari a 154 milioni di bottiglie potenziali (+9,2% rispetto al 2022), l’89% delle quali a marchio di qualità.

 

LE AZIENDE LOMBARDE – Le circa 3 mila aziende del comparto vitivinicolo lombardo, un quarto delle quali a guida femminile, sono espressione di un tessuto imprenditoriale estremamente vitale, la cui crescita produce benefici in fatturato e di occupazione.

 

“Negli ultimi dieci anni – ha sottolineato Gian Domenico Auricchio, presidente Unioncamere Lombardia – l’occupazione nel settore ha mantenuto un trend in crescita arrivando a 6.381 addetti nel 2023, anche grazie al progressivo apprezzamento sui mercati esteri dei nostri vini (+3,1% l’export nel 2023, a fronte di un calo del -0,8% delle esportazioni italiane). Inoltre, la Lombardia è capofila in Italia quando si guarda all’adozione di nuove tecnologie e ricerca per migliorare la qualità delle produzioni, ridurre l’impronta carbonica e ottimizzare l’utilizzo delle risorse. La vitivinicoltura è uno degli ambiti in cui le sinergie tra mondo delle imprese, istituzioni e università trovano la loro massima espressione”.

 

IMMAGINE COORDINATA PER IL VINO – Proprio per valorizzare il lavoro del mondo vitivinicolo lombardo, anche quest’anno Ascovilo (l’associazione dei Consorzi Vitivinicoli Lombardi) sarà presente nel Padiglione Lombardia con uno spazio ‘lounge’ per B2B e stampa e con una proposta culturale dedicata ai vini di Lombardia nella Sala polivalente – Stand D14 – al secondo Piano del PalaExpo. “Ascovilo è l’associazione di 13 Consorzi di Tutela della qualità dei vini di Lombardia, nata nel 1977 e mai come oggi necessaria per dare al vino regionale una immagine coordinata – ha sottolineato Giovanna Prandini, presidente Ascovilo -. Il mercato ci chiede di comunicare e rafforzare gli elementi di distintività delle nostre produzioni. Questo è l’obiettivo che perseguiamo insieme valorizzando le piccole e grandi produzioni”.

 

“Lo sviluppo del settore vinicolo – ha ricordato Arturo Ziliani, vicepresidente consorzio Franciacorta – è sempre stato caratterizzato dall’equilibrio tra tradizione e innovazione. Nel contesto attuale, l’adozione delle pratiche sostenibili e l’integrazione delle nuove tecnologie in agronomia ed enologia sono fondamentali per garantire la qualità del nostro prodotto. Il Consorzio Franciacorta, che vanta uno dei disciplinari produttivi più rigidi al mondo, si impegna a promuovere queste pratiche, rispettando l’ambiente e offrendo ai consumatori vini che rappresentano al meglio il territorio e la sua evoluzione.”

 

I CONSORZI PRESENTI A VINITALY 2024 – Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese, Ente Vini Bresciani, Consorzio Franciacorta, Consorzio Tutela Moscato di Scanzo, Consorzio Volontario Vino DOC San Colombano, Consorzio Montenetto, Consorzio Vini IGT Terre Lariane, Consorzio Vini Mantovani, Consorzio Tutela Lugana DOC, Consorzio Tutela Valcalepio, Consorzio Tutela Vini di Valtellina, Consorzio Valtènesi Riviera del Garda Classico e Produttori San Martino della Battaglia DOC, Consorzio Botticino DOC, Consorzio Tutela IGT Valcamonica.




Pac, Piloni e Carra (Pd): Regione Lombardia si attivi per migliorare organismo pagatore e saldare pagamenti mancanti

“Al 31 marzo risulta che solo il 43% delle aziende agricole aventi diritto ha ricevuto il saldo della Pac, parliamo di un importo di 154 milioni e 269mila euro su un totale richiesto di 361 milioni e 200mila euro. Vuol dire che, a tre mesi dal termine, il 57% degli aventi diritto sta ancora attendendo la somma dovuta” lo fanno sapere Matteo Piloni e Marco Carrasegretario e capodelegazione dem in commissione Agricoltura, dopo la risposta ottenuta questa mattina durante il question time dall’assessore all’Agricoltura Alessandro Beduschi in merito al saldo dei pagamenti della Domanda Unica 2023 della Politica Agricola Comune (PAC).

“Abbiamo riportato la questione in aula consiliare – sottolineano Piloni e Carra – perché avevamo già ottenuto la disponibilità della giunta regionale a rivedere e riprendere l’anticipo del pagamento della Pac, anche anticipando il saldo prima del termine del prossimo 30 giugno, soprattutto a coloro che hanno già passato le valutazioni tecniche e i controlli necessari”.

“Si tratta di soldi dovuti che rientrano nel contesto del sostegno al reddito – aggiungono i dem – e l’assessore ha condiviso le nostre proposte, assicurando l’impegno della Regione, ma il lavoro da fare è ancora parecchio ed è necessario migliorare l’organismo pagatore per accelerare il saldo e consentire alle nostre aziende di respirare e avere un sostegno concreto”.




Pac, Piloni e Carra (Pd): regione Lombardia anticipi il pagamento del saldo per dare un po’ di respiro al settore agricolo

A che punto siamo con i pagamenti del saldo della Pac? Con una interrogazione a risposta immediata che presenterà martedì, durante il question time in Consiglio Regionale, i consiglieri regionali del Pd Matteo Piloni eMarco Carra, segretario e capogruppo in commissione Agricoltura, tornano sull’argomento, chiedendo chiarimenti in merito al saldo dei pagamenti della Domanda Unica 2023 della Politica Agricola Comune (PAC).

“Stiamo parlando della forma più importante di sostegno al reddito per gli imprenditori agricoli – dicono Piloni e Carra – e, dopo i numerosi gridi d’allarme lanciati dagli agricoltori e dai loro rappresentanti, anche durante le audizioni che si sono svolte in commissione Agricoltura a gennaio e febbraio, abbiamo ritenuto opportuno interrogare la giunta regionale per sapere a che punto è il pagamento della Pac e sollecitarla ad anticipare il saldo prima del termine del 30 giugno 2024”.

“Sempre a proposito di sostegno al reddito – sottolineano i dem – vorrei ricordare che questa giunta che si dice tanto vicina al mondo agricolo ha bocciato il finanziamento di 30 milioni di euro da noi richiesto per sostenere il credito dei produttori di latte e di carne e le nostre proposte emendative al bilancio, volte a sostenere i prodotti tipici lombardi”.

“Ci aspettiamo che almeno risponda alle nostre sollecitazioni, anticipando e velocizzando questi pagamenti” concludono i consiglieri.




Agricoltura. Lombardia, Beduschi: 17 milioni a sostegno delle aziende di montagna

Apre oggi il bando di Regione Lombardia che stanzia 17 milioni di euro dedicati all’agricoltura di montagna. Lo comunica l’assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi, annunciando l’intervento ‘SRB01-Sostegno zone con svantaggi naturali di montagna’ previsto nell’ambito della PAC 2023-2027.

 

“Anche per quest’anno – commenta l’assessore Beduschi – vengono riservate importanti risorse con l’obiettivo di sostenere l’attività agricola e zootecnica di montagna. È essenziale, infatti, contribuire al presidio di queste zone fragili, con un’indennità che compensi gli agricoltori per le difficoltà che devono affrontare nel loro lavoro in zone difficili e svantaggiate”.

 

Le domande per il bando potranno essere presentate attraverso il portale SisCo fino al 15 maggio. Il sostegno è riconosciuto alle imprese che operano nei settori zootecnico e agricolo (viticoltura e frutticoltura) ricadenti nei Comuni di aree classificate come svantaggiate, compresi nelle province di Bergamo, Brescia, Como, Lecco, Pavia, Sondrio e Varese.

 

“Questa misura – prosegue Beduschi – ci ha consentito di aiutare nel 2023 circa 4.800 aziende, spesso caratterizzate da dimensioni ridotte e gestione familiare che, operando in contesti montani, a minor redditività, subiscono più delle realtà di pianura maggiormente strutturate l’attuale congiuntura economica”.

 

“Sostenere l’agricoltura di montagna – conclude l’assessore Beduschi – significa non solo fornire liquidità alle aziende, ma anche riconoscere il loro ruolo cruciale nella tutela del territorio, dell’ambiente e nell’equilibrio delle comunità locali. In questa direzione va l’impegno della Regione Lombardia nel valorizzare le produzioni di eccellenza legate al territorio montano, con ricadute economiche significative laddove entrano in sinergia con attività di agriturismo, enoturismo e valorizzazione delle tradizioni”.

 

ASSESSORE SERTORI: AGRICOLTURA MONTAGNA AL CENTRO POLITICHE REGIONALI – “Il tema dell’agricoltura di montagna – commenta l’assessore agli Enti Locali, Montagna, Risorse energetiche, Utilizzo risorsa idrica, Massimo Sertori – è quanto mai importante e al centro delle politiche regionali, come anche di recente emerso, in modo diffuso, dal confronto con gli stakeholders nei workshop condotti dal mio assessorato nell’ambito della definizione delle nuove strategie delle Aree Interne”.

 

“Anche il mio assessorato – conclude Sertori – in questi anni ha promosso iniziative a favore del tessuto agricolo montano, parte di una economia locale che genera indotto e permette di evitare lo spopolamento della montagna e le conseguenze negative che questo comporta”. “È proprio di questi giorni l’approvazione del decreto regionale relativo al ‘Bando Terrazzamenti 2023’ che provvede al completo scorrimento della graduatoria e al finanziamento di tutte le 295 domande risultate ammesse”.




Tea, Beduschi: sperimentazione che va incontro a quello che chiede l’Europa per la sostenibilità e la riduzione dei fitofarmaci. VIDEOINTERVISTA

“Questo è il primo passo verso l’applicazione delle tecniche di evoluzione assistita, quindi di una modificazione genetica del tutto innocua, che riguarda il genoma della stessa pianta, per cui non si va alterare con genomi diversi e quindi compatibile con la salute e con la sicurezza. Si tratta di una sperimentazione che va incontro a quello che chiede l’Europa e il mondo: per la sostenibilità, la riduzione di farmaci, di fitofarmaci, di agrofarmaci e del miglioramento delle condizioni delle coltivazioni”.

Così ad AGRICOLAE Alessandro Beduschi, assessore all’agricoltura alla Regione Lombardia, a margine dell’incontro “Rivoluzione in campo”, sulla sperimentazione in campo, in Lombardia, delle Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA), organizzato oggi in Senato.

“Questo ci permetterà la maggiore produzione di cibo sano, resistente alle infezioni fungine, batteriche. Oggi si ha un primo passo e siamo in Senato per celebrare una pionieristica visione. Devo ringraziare il Min. Lollobrigida e il senatore De Carlo che ha fortemente voluto questa questa svolta normativa che anticipa quello che dovrà fare la Commissione Europea a sdoganare il sistema, perché ancora oggi siamo ridotti a 28 metri quadri di sperimentazione con scadenza 31 dicembre 2024.

Questo è un modo d’agire secondo noi limitante, per il progresso e per l’intelligenza dell’uomo. Siamo sicuri e fieri che Regione Lombardia ha fatto la cosa giusta e saremo sempre a fianco della sperimentazione, dell’Università e dei pionieri visionari di una svolta che vede l’Uomo e la sua intelligenza a comandare rispetto all’idealismo e l’ambientalismo solo di facciata”.




Agricoltura. Lombardia, assessore Beduschi: 175 milioni alle aziende, regione punta sulla competitività

Regione Lombardia stanzia 175 milioni di euro destinati agli investimenti produttivi per la competitività delle aziende agricole. Lo comunica l’assessore regionale all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi, annunciando l’apertura dell’intervento SRD01 della PAC 2023-2027.

 

PROVVEDIMENTO ATTESO – “Per importanza e capienza economica – dichiara l’assessore Beduschi – si tratta di una delle misure più attese dal settore, perché potrà mettere a disposizione dei nostri agricoltori risorse preziose, con l’obiettivo di una ristrutturazione competitiva e sostenibile dei propri asset aziendali”.

 

La misura prevede due fasi per la presentazione delle domande nel biennio, con 110 milioni di euro per il 2024 e 65 milioni per il 2025. Le domande per la prima fase potranno essere presentate dal 15 aprile al 9 settembre, utilizzando la piattaforma regionale SisCo.

 

INTERVENTI FINANZIABILI – “Le aziende – prosegue l’assessore Beduschi – potranno programmare interventi come la costruzione o ristrutturazione di fabbricati agricoli, per le strutture di stoccaggio degli effluenti di allevamento che migliorino quelle esistenti, per costruire serre, per l’impianto di colture arboree e piccoli frutti con realizzazione di impianti irrigui e antigrandine”. “Inoltre – continua – sono finanziabili progetti di adeguamento impiantistico, igienico sanitario e per la sicurezza dei lavoratori, di linee per la lavorazione, conservazione e vendita diretta dei prodotti aziendali, per l’acquisto di macchine e attrezzature o per impianti che migliorino l’efficienza energetica o consentano di produrre energia destinata al consumo aziendale”.

 

SEMPLIFICAZIONE – Il bando aggiorna la misura nota nella precedente programmazione come operazione 4.1.01, ripartendo dall’esperienza fatta e provando a migliorare la complessa mole degli oneri burocratici semplificando alcuni passaggi. Ad esempio, è presente un prezziario di riferimento per l’acquisto di macchinari ed attrezzature agricole che evita l’onere di acquisizione dei preventivi di confronto.

 

“Le aziende agricole lombarde – conclude Alessandro Beduschi – vogliono investire per continuare a competere e allo stesso tempo continuare a produrre cibi di qualità in modo sempre più sostenibile. Regione Lombardia è a loro fianco, puntando sull’innovazione per metterle nelle condizioni di assicurare a tutti noi cibo e prodotti di altissima qualità”.




Lombardia. Revisione Pac, Beduschi: finalmente si rende giustizia al settore agricolo

La revisione della PAC è la prima vera buona notizia che l’Europa ci dà dopo tanta attesa. Finalmente si avverte un cambio di rotta e la ragione prevale sull’ideologia e gli algoritmi che stavano per condannare la nostra agricoltura alla resa perché messa nelle condizioni di non poter competere di fronte a chi delle regole, della qualità dei prodotti e della salute dei consumatori se ne è sempre infischiato”. L’assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste di Regione Lombardia, Alessandro Beduschi, commenta l’approvazione proposta dalla Commissione europea di una revisione mirata di alcuni atti della Politica agricola comune (Pac).

 

“Oggi – conclude Beduschi – vengono riconosciute le ragioni dei nostri agricoltori e di chi, come Governo e Regione Lombardia, si è schierato dalla parte di un settore accusato e criminalizzato in modo folle. Adesso aspettiamo di dare concretezza a questa svolta per avere una politica agricola su misura delle specificità di ogni territorio”.




Lombardia. Pfas, Vallacchi e Negri (Pd): Serve Comitato tecnico per affrontare la situazione, prima che diventi emergenza

“Da mesi il Gruppo regionale del Pd sta lavorando sul tema della presenza dei Pfas – le sostanze per e poli fluoroalchiliche, persistenti nell’ambiente e critiche per la salute umana e animale – nelle acque potabili della Lombardia. Per questo, dopo l’audizione in Commissione Ambiente della scorsa settimana, oggi abbiamo depositato una mozione che chiede a Regione Lombardia di monitorare la situazione nel modo migliore possibile prima che diventi un’emergenza. Dobbiamo assolutamente prevenire qualunque rischio, perché stiamo parlando della salute dei nostri concittadini”, lo dicono Roberta Vallacchi e Simone Negri, consiglieri regionali del Pd, firmatari della mozione intitolata ‘Iniziative per il controllo delle componenti inquinanti Pfas nelle acque e istituzione di un Comitato tecnico per il pronto recepimento delle procedure di controllo delle acque ad uso umano come previsto dal D.lgs. 18/2023’.

“In audizione, i soggetti lombardi e veneti e i ricercatori del Cnr, che si sono già occupati del tema, hanno mostrato una situazione abbastanza critica rispetto alla presenza di queste sostanze nelle acque e nei suoli italiani, ma soprattutto in Veneto, Piemonte e Lombardia. Nella nostra mozione impegniamo, perciò, la Giunta a istituire un Comitato tecnico e di indirizzo che guidi il percorso di avvicinamento e di adeguamento alla normativa nazionale e comunitaria, che lavori alla mappatura delle fonti di pressione e a un monitoraggio nel ciclo dei rifiuti; a stabilire che il Comitato tenga costantemente informate le Commissioni Ambiente e Sanità, presentando un piano delle attività; a valutare, con la Commissione Sanità, eventuali iniziative in ambito sanitario; ad aprire un confronto con le categorie produttive per conoscere il livello di utilizzo dei Pfas; a individuare momenti di confronto con associazioni e comitati locali, soprattutto in quei territori dove possano emergere criticità”, spiegano i consiglieri Pd.

“Per noi è urgente che Regione Lombardia si attivi e lavori da subito affinché ci siano maggiori garanzie sulla qualità dell’acqua potabile e quindi per avere una mappatura della presenza dei Pfas nei nostri territori. Rispetto al quadro che ci hanno dipinto gli auditi in Commissione, vogliamo che vengano fatte tutte le verifiche per garantire ai cittadini la qualità dell’acqua potabile e che si lavori in questa direzione”, concludono Vallacchi e Negri.




Agricoltura, Lombardia. Beduschi: bene export (+7,2%) e aumento della produzione (+4,9%)

Il sistema agricolo lombardo ha superato nel 2023 i 10.5 miliardi di valore, con una produzione cresciuta del 4,9%. Aumentano volumi (+2,6%) e prezzi (+2,3%), a fronte di una crescita della produzione nazionale che segna un +2,7%. A fotografare il valore dell’agricoltura lombarda anche il dato sul valore aggiunto (+5,2%), attestando la performance del comparto regionale al di sopra del dato italiano complessivo, dove il dato si è ridotto del -2%.

Questi, in sintesi, i dati del ‘Rapporto 2023 sul Sistema Agroalimentare della Lombardia’ presentato a Unioncamere.

“Il sistema agroalimentare lombardo – ha commentato l’assessore regionale all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi – nel 2023 ha fatto registrare risultati soddisfacenti, che confermano la capacità costante del mondo agricolo regionale di adattarsi a contesti globali instabili. Il nostro impegno è quello di continuare a supportare questo comparto strategico per migliorare il livello di competitività, coniugando le esigenze produttive agricole con la sostenibilità ambientale, economica e sociale attraverso l’investimento in innovazione”.

 

“L’agricoltura lombarda – ha detto Gian Domenico Auricchio, presidente di Unioncamere Lombardia – si conferma un’eccellenza del sistema economico regionale con un apprezzamento dei nostri prodotti sui mercati internazionali. Con l’export agroalimentare lombardo che è cresciuto del +7,2% a fronte del +5,8% italiano. Un risultato importante in un anno come il 2023 che ha visto una battuta d’arresto del commercio mondiale. Tali risultati positivi sono confermati anche dalle buone aspettative degli agricoltori per i prossimi mesi”.

Le aziende intervistate, a causa del lieve rallentamento dei costi, hanno evidenziato una redditività positiva nella seconda metà del 2023, in particolare nell’ultimo trimestre: il 30% ha giudicato soddisfacente l’andamento degli affari, il 20% invece negativo e il 50% stabile. Le aspettative future degli agricoltori confermano un clima di fiducia positivo per il futuro.

Le preoccupazioni riguardano invece la vulnerabilità del settore rispetto alle oscillazioni dei prezzi di vendita e di acquisto dei fattori produttivi, i vincoli più stringenti della PAC e i cambiamenti climatici.

L’analisi del comparto agricolo per settore evidenzia alcuni dati:

– resta elevata la redditività nel comparto suinicolo, dove le quotazioni sono ai massimi degli ultimi anni dovuto al calo dell’offerta e con la tenuta della domanda finale. Continua a preoccupare la diffusione della Peste Suina Africana;

– è positiva la chiusura d’anno per il vino, dopo un anno non facile, grazie alla crescita dei prezzi legata agli scarsi esiti produttivi della vendemmia a livello nazionale (-20% a fronte di un risultato lombardo in lieve aumento). Cresce inoltre l’export regionale, in controtendenza rispetto al dato italiano;

– è in difficoltà il comparto lattiero-caseario, dove l’indice di redditività si è progressivamente ridotto nel corso dell’anno per via dell’andamento cedente del prezzo del latte alla stalla e di una domanda debole dei consumatori. Nello specifico tengono le quotazioni del Grana Padano. Buone notizie sul fronte dei costi, in riduzione grazie alla discesa del prezzo dei mangimi;

– dopo il miglioramento nella prima metà dell’anno, resta nel complesso stabile la situazione dei cereali, con raccolti in crescita a seguito della crisi del 2022. Il livello di redditività si conferma però inferiore alla media: i costi rimangono elevati e i prezzi su livelli molto bassi, in particolare per mais e riso;

– il comparto delle carni bovine conferma un indice di redditività negativo, ma in miglioramento rispetto alla prima metà dell’anno grazie ai consumi domestici in ripresa e ai costi in riduzione. Andamento differenziato per i prezzi, con quotazioni che restano elevate per i vitelloni e scendono per i bovini adulti.




Prima sperimentazione TEA in Lombardia. De Carlo: successo reso possibile da volontà del Governo e grazie a mio emendamento

“Sono orgoglioso che si sia già registrata la prima richiesta di autorizzazione alla sperimentazione in campo di piante ottenute mediante Tecniche di Evoluzione Assistita, un successo reso realtà dall’impegno a livello nazionale ed europeo del Governo Meloni e nato grazie ad un mio emendamento. Ringrazio per l’impegno e l’interesse anche l’assessore all’agricoltura della Regione Lombardia Alessandro Beduschi”: così il senatore Luca De Carlo, presidente della IX Commissione Senato – Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare, sulla richiesta presentata dall’Università di Milano di autorizzazione alla sperimentazione in campo di piante NGT1 di riso RIS8imo.
Il fine sarà quello di valutare la riduzione dell’uso di fungicidi e la tolleranza al fungo Pyricularia oryzae che causa la malattia comunemente nota come “brusone”, la più grave patologia fungina del riso che in alcune annate può portare a perdite produttive anche del 50%.
La sperimentazione coprirà il periodo tra il 31 marzo ( in concomitanza con le prime semine) e il 12 ottobre 2024; il sito di emissione è stato localizzato presso un’area di circa 400 metri quadri di proprietà di una azienda agricola del pavese in piena Lomellina, zona fortemente improntata alla risicoltura.
La pianta è stata ottenuta mediante mutagenesi sito-diretta con la ormai nota tecnologia CRISPR/cas9 che ha prodotto l’inattivazione di tre geni responsabili della suscettibilità al brusone; non è presente pertanto alcuna sequenza esogena. Le prove in laboratorio mediante test di resistenza hanno dato ottimi risultati specie con riferimento alla produttività che in RIS8imo è la stessa della pianta parentale.
Va anche evidenziata l’esclusione di tutti i passaggi necessari alla somministrazione di agrofarmaci.
“Questi mesi di sperimentazione permetteranno di capire la bontà della strada intrapresa. Chiaramente, siamo ottimisti per i risultati che potranno arrivare ed orgogliosi del percorso intrapreso, un percorso che permetterà non solo di affrontare i cambiamenti climatici, ma anche di ridurre l’uso di agrofarmaci, consentendo così di perseguire la filosofia del produrre di più e meglio, coniugando tradizione e innovazione”, conclude De Carlo.




Agricoltura, Lombardia. Beduschi: regione prima in Italia a partire con le sperimentazioni in campo delle Tea

La Lombardia si appresta, prima in Italia, a sperimentare in campo le TEA (Tecniche di evoluzione assistita). La sperimentazione riguarderà piante di riso modificate per renderle resistenti al fungo responsabile della malattia nota come ‘brosone’. Lo annuncia l’assessore regionale all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi.

“In questi giorni – dichiara Beduschi – abbiamo ricevuto il parere tecnico di Ispra per poter avviare le attività in un campo sperimentale in Lomellina. Si tratta della svolta che auspicavamo da tempo per poter testare concretamente le potenzialità di queste tecniche di miglioramento genetico che permettono di ottenere piante più resistenti alle malattie e più adatte ad affrontare anche gli effetti del cambiamento climatico”.

Per il via definitivo all’iter, è atteso uno specifico decreto del MASE che consentirà alla Regione di organizzare l’attività assieme ai partner agricoli e scientifici individuati.

“Partiremo dal riso – prosegue Beduschi – nella provincia di Pavia che ne è la culla in Italia, con l’obiettivo di fornire risposte all’agricoltura del futuro e poter presto estendere i test anche alle uve. Va chiarito che le TEA, a differenza degli OGM, non prevedono utilizzo di materiale genetico estraneo alla specie”.

 

“La Lombardia – conclude Beduschi – è la prima regione agricola italiana e vuole continuare ad essere l’avanguardia dell’innovazione quando si tratta di offrire cibo di qualità, sicuro e sempre più sostenibile. Un ringraziamento va al Governo e all’azione del senatore De Carlo che per primo, con un disegno di legge, ha sensibilizzato sulla necessità per l’Italia di sperimentare le TEA. Oggi, finalmente, ci siamo”.