COMAGRI CAMERA, PESCE RISPONDE A FORNERO: TAVOLO TECNICO SU NORMATIVA LOMBRICOLTURA

La Commissione Agricoltura della Camera ha svolto il question time sulla base di interrogazioni a risposta immediata presentate il 18 settembre scorso da Fornari, Gadda, Gagnarli, Viviani, Brunetta e Nevi. A rispondere è stato il sottosegretario Mipaaft Alessandra Pesce.

Qui di seguito Agricolae riporta le interrogazioni e la risposta da parte del governo.

Interrogazione a risposta immediata. 5-00594 Fornaro: Sulla regolamentazione della lombricoltura.

FORNARO. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. — Per sapere – premesso che:

l’allevamento di lombrichi è un’attività molto utile che permette di trasformare scarti vegetali in fertile humus, ma può trasformarsi in un lavoro a tempo pieno o in una integrazione di reddito. Inoltre, ciò che la rende interessante sono in primo luogo i bassissimi costi di avviamento;

tuttavia, la lombricoltura da alcuni non è riconosciuta come attività agricola, ma ha un codice Ateco generico (014990 Allevamento di altri animali non classificati altrove) con relativa mancanza di tabella Ula (unità lavorative in agricoltura); per altri invece è attività agricola a tutti gli effetti (come previsto dal comma 1 dell’articolo 2135 del codice civile, modificato dal decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228);

per la lombricoltura ad oggi si ammette soltanto l’iscrizione in qualità di impresa agricola, mentre a livello di iscrizione alla gestione Inps vi è il riconoscimento di un’attività commerciale. Tuttavia, l’attività svolta nella lombricoltura è quella di allevamento e vendita dei prodotti ottenuti, richieste per lo svolgimento dell’attività agricola. Pertanto, le questioni che creano difficoltà nell’inserimento previdenziale dell’impresa riguardano: per quanto concerne la gestione agricoltori la mancanza di possibilità di iscrizione, in quanto l’attività di lombricoltura non rientra nelle attività agricole; per la gestione commercianti l’impossibilità di iscrizione con il codice attività dichiarato, ma la necessaria dichiarazione di un codice Ateco per un’attività commerciale non svolta; infine, per la gestione separata, pur comprendendo nelle attività previste per l’iscrizione il codice citato prima, l’attività dovrebbe essere svolta in forma professionale con la cancellazione nel registro delle imprese;

inoltre, l’iscrizione al registro dei fabbricanti di fertilizzanti e successiva registrazione del prodotto nel registro dei fertilizzanti (humus come vermicompost da letame considerato ammendante) è complicata e i tempi di conferma dell’iscrizione sono lunghissimi. Occorre poi confermare l’iscrizione entro fine anno, altrimenti bisogna rifare tutto l’iter burocratico. In fase di registrazione del prodotto, non si deve allegare il documento comprovante le analisi di laboratorio accreditato (Accredia) che ne certifichi l’effettiva esecuzione con i valori riscontrati. Ciò potrebbe dare adito a frodi che minano la corretta competizione nel mercato –:

quali iniziative, per quanto di competenza, intenda assumere al fine di definire una normativa chiara sulla lombricoltura, al fine di favorire lo sviluppo e la diffusione di questa attività, anche in relazione alla sua positiva valenza ambientale.

(5-00594)

 

Risponde in Comagri Camera il sottosegretario alle Politiche agricole Alessandra Pesce.

Il ministero delle Politiche agricole e del turismo è al corrente delle difficoltà esistenti nell’inquadramento giuridico dell’allevamento dei lombrichi, anche perché la produzione che ne consegue non rientra tra i prodotti agricoli ma tra i fertilizzanti. Quanto alla questione dei fertilizzanti sollevata dall’interrogante rilevo che il decreto legislativo 29 aprile 2010 n.75 disciplina l’immissione in commercio dei prodotti fertilizzanti, in particolare i concimi nazionali, gli ammendanti, i correttivi, i substrati e i prodotti ad azione specifica, i quali sono descritti e classificati nei relativi allegati. Ai fini della tracciabilità, il citato decreto istituisce presso il Mipaaft il registro dei fabbricanti di fertilizzanti pertanto il fabbricante di fertilizzanti, prima di immettere sul mercato prodotti da commercializzare come l’ammendante Vermicompost da letame, deve iscriversi al registro dei fabbricanti di fertilizzanti e successivamente iscrivere il prodotto nell’apposito registro. A tal proposito preciso che dal 2015 i sudetti registri sono stati digitalizzati, sono disponibili sul portale del ministero e consentono all’utente di inserire le domande di iscrizione on line. In ogni caso, tenuto conto della complessità della problematica e del potenziale interesse nei confronti della materia, il ministero è disponibile ad attivare uno specifico tavolo di lavoro al fine di approfondire le diverse questioni tecniche ed economiche connesse alla quantificazione delle ULA e alla armonizzazione dei codici ATECO.