LUCANIA FOODFESTIVAL, SERPILLO, UCI: ESEMPIO DI COME PORTARE IL MADE IN ITALY ALL’ESTERO E L’ESTERO AL MADE IN ITALY

“Un successo! Abbiamo potuto conoscere il borgo di Rivello, realtà particolarmente ricca di suggestioni e di architetture legate alle tradizioni culturali di vari popoli che si sono alternati nel territorio, dai Bizantini ai Normanni”. Così il presidente nazionale dell’Uci, Mario Serpillo, nel commentare il Lucania FoodFestival che si è concluso ieri a Rivello:”un borgo – spiega – di circa 3000 abitanti, con 27 chiese, tra cui un Convento riportato ad un’attività polifunzionale. Esempio di come il turismo e l’agricoltura si possono fondere in una sinergia produttiva, che si declina in economia e valorizzazione del territorio. Assiomi per portare il Made in Italy all’estero e l’estero al Made in Italy”. Tematiche che sono state approfondite nel corso dell’interessante convegno su “Mediterraneo e dintorni”, moderato dal Presidente UCI Regione Basilicata, Nicola Manfredelli ed al quale,oltre al Presidente UCI nazionale, Mario Serpillo, hanno partecipato il prof. Giuliano d’Antonio ed il Presidente del Consorzio Turistico “Terre Joniche”, Antonello De Santis.
Il Lucania FoodFestival infatti, è l’esempio di come – con la giusta organizzazione e il giusto coordinamento – si possa esportare il prodotto made in Italy all’estero e di come si possano portare i turisti a visitare i luoghi del made in Italy. “Il monastero ospita una vera e propria scuola del Made in Italy”, prosegue Serpillo,  …oltre ad esposizioni e attività polifunzionali ed interattive, accoglie una vera e propria Accademia della salute e della Dieta Mediterranea”. Sempre all’interno del monastero sono esposti tutti i prodotti relativi alla biodiversità delle produzioni italiane che caratterizzano le nostre colture e le nostre produzioni.
L’Uci sta cercando di recuperare un tessuto sociale del Sud. L’obiettivo – spiega ancora il presidente – è quello di “vendere il territorio”. “Occorre legare l’agricoltura al turismo, la dieta mediterranea alla cultura. La grande specificità che il Ministro Centinaio ha voluto rendere concreta rispetto ai tanti proclami che hanno preceduto il suo dicastero è quella di aver dato concretezza al legame tra questi due settori che si interfacciano”. Ovvero la proiezione dell’Italia nell’area del Mediterraneo, che vuol dire anche esportazione del know how italiano in termini di cooperazione internazionale nei confronti dei Paesi interessati. “Il Mediterraneo è come un grande condominio di cui l’Italia fa parte. Agli eventi che accadono all’interno di questo condominio sono legate inevitabilmente le produzioni agricole e la sostenibilità ambientale, eonomica e sociale dei prodotti made in Italy. Oltre alla sicurezza alimentare e alla qualità reale delle filiere”.
Secondo Serpillo “occorre mettere in vetrina il made in Italy in tutte le sue declinazioni, dall’arte, al cibo, dal paesaggio alla cultura, attraverso un’operazione sistemica che – anche attraverso grandi imprenditori – possa adoperare il veicolo del turismo per creare un volano alle produzioni agricole e recuperare quella marginalità necessaria”, prosegue ancora. “In quest’ottica ho proposto, attraverso l’Osservatorio su Cibi, Produzioni e Territori un gemellaggio tra Rivello e l’Accademia Internazionale della Dieta Mediterraneadi Nicotera”.
Gerardo Spera