Xylella, Maggiore, unimi: non c’entra la chimica. Vandana Shiva studi. Senza innovazione nel mondo si morirebbe di fame. E made in Italy che conta è quello dell’agroindustria. VIDEOINTERVISTA

“Non sono assolutamente d’accordo con quanto dichiarato da Vandana Shiva quando dice che il Made in Italy fatto a livello industriale perde valore. In quanto secondo me è solo il made in Italy fatto a livello industriale, parlando di agro-industria di grande dimensione, ad avere valore. Tra i prodotti più esportati troviamo il Grana e il Parmigiano e il prosciutto di Parma e di San Daniele. Molti degli Igp di piccole dimensioni valgono nulla in termini economici”. Così ad AGRICOLAE Tommaso Maggiore, professore ordinario di Agronomia Generale e Coltivazioni Erbacee (in quiescenza) del Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell’Università di Milano, Accademico ordinario dei Georgofili, Vice presidente FIDAF e Vice Presidente Società Agraria di Lombardia in merito all’intervista rilasciata da Vandana Shiva ad AGRICOLAE. Intervista nel corso della quale, partendo dal problema Xylella, stigmatizzava l’uso della chimica in agricoltura al pari di essere “entrati in guerra con la natura”.

“Non mi risulta che Shiva che abbia mai fatto la ricercatrice in ambito agricolo. Anzi ricordo le polemiche nate qualche anno fa sulle dichiarazioni nel curriculum”, insiste Maggiore.

Per quanto riguarda il rapporto tra Xylella e salute del suolo, secondo Maggiore “la Xylella con il suolo e con le agrotecniche applicate non c’entra nulla. E’ bene che Shiva si legga con attenzione la relazione del gruppo di lavoro dell’Accademia dei Lincei e la registrazione di quanto si è detto nella conferenza stampa orgqnizzata dall’Associazione Luca Coscioni nella sala Nassirya al Senato. Troverà le relazioni di Defez, di Mariani, di Salamini, di Corbellini e di Bucci. A margine della stessa conferenza è stato presentato il gruppo Seta, scienze e tecnologie per l’agricoltura”, prosegue poi Maggiore.

“Parlare di salute del terreno e della chimica nel terreno in relazione all’infestazione da funghi e parassiti è fuorviante e semplicemente non vero”, insiste poi. “Quando in Europa sono arrivate l’Ovidio e la fillosfera nessuna chimica di sintesi industriale era impiegata in agricoltura. E quando in passato le cavallette distruggevano tutto quello che incontravano non esisteva la chimica. La signora Shiva non crederà che l’invasione della cimice asiatica sia causata dalla cattiva salute del terreno e che l’industria abbia creato il problema?”.

“Senza l’applicazione della scienza in agricoltura non alimenteremmo 7,5 miliardi di persone e con la conoscenza tradizionale delle persone forse riusciremo a dare da mangiare poco e male a un miliardo di persone”, precisa poi.

“L’uso della genetica e il miglioramento genetico ha portato a dei cambiamenti notevoli. In Italia nei primi anni del novecento si producevano in media dieci quintali di frumento tenero e 15-20 quintali di mais. Oggi se ne producono 60 del primo e 120 del secondo. Non serve dire altro”, conclude.

Per saperne di più:

XYLELLA, VANDANA SHIVA: MALATTIA COMINCIA DAL SUOLO. DA AREA DI COLTIVAZIONE A ZONA DI GUERRA. MADE IN ITALY FATTO A LIVELLO INDUSTRIALE NON CONTA NULLA. VIDEOINTERVISTA