Il tema di quest’anno dell’action tank di Agrinsieme, GROW, è quello delle infrastrutture, da cui dipende lo sviluppo del made in Italy. Dalla ricerca Nomisma infatti, emerge che l’Italia viene dopo Francia, Spagna, Germania e Paesi Bassi proprio a causa della mancanza delle rete viarie necessarie e di una rete digitale che possa ‘connettere’ l’agricoltura italiana. Obiettivo dell’incontro: rispondere alla crescente esigenza di rendere le imprese agricole italiane ancora più competitive sui mercati internazionali grazie una maggiore presenza di infrastrutture fisiche e digitali.
“L’ottimizzazione della rete infrastrutturale, sia materiale che immateriale, si traduce in mercati domestici più efficienti e in una migliore trasmissione del prezzo, nonché in una maggiore competitività sui mercati internazionali; per questo riteniamo di fondamentale importanza aver riunito oggi una significativa rappresentanza del mondo imprenditoriale agricolo e cooperativo italiano, che quotidianamente si confronta con le difficoltà del mercato nazionale e globale e ha la possibilità di rappresentare la propria esperienza alle istituzioni”, ha spiegato il coordinatore nazionale di Agrinsieme Franco Verrascina introducendo i lavori della giornata.
L’incontro si è aperto con la presentazione di uno studio realizzato da Nomisma per Agrinsieme e dedicato al tema “Il sistema infrastrutturale a servizio dell’agricoltura italiana”, che ha analizzato l’importanza delle infrastrutture materiali e immateriali per la competitività dell’agricoltura italiana nel contesto comunitario e globale, con particolare riferimento ai collegamenti, ai trasporti, alla digitalizzazione e al sistema idrico.
Lo studio nasce dal presupposto di una flessione strutturale dei consumi interni e dalla necessità per le imprese di individuare mercati di sbocco all’estero. L’export agroalimentare nell’ultimo anno ha superato i 40 miliardi di euro (+15,8 miliardi in 10 anni, pari al +70% dal 2007), con una forte preponderanza dei mercati limitrofi o di “prossimità”: i maggiori mercati di destinazione del nostro export sono infatti Germania e Francia.
Sono state poi discusse le opportunità di sbocco del Made in Italy agroalimentare collegate ai nuovi canali di vendita online: nonostante una forte crescita (+220% in 5 anni, raggiungendo i 708 milioni di euro nel 2017) in Italia, infatti, l’ecommerce nel settore Food & Beverage risulta ancora limitato (0,5%).
I dati evidenziano inoltre l’importanza dei Paesi terzi per l’agroalimentare italiano: su un totale di 30,9 miliardi di prodotti Food & Beverage esportati in un anno, l’incidenza dei mercati extraeuropei è in media pari al 36%. Le esportazioni verso l’interno e l’esterno della UE sono cresciute complessivamente del 150% dal 2000 al 2016.
Altro grande ostacolo da superare, poi, è la mancanza di connessione a Internet nelle nostre campagne, dovuta alla carenza di infrastrutture fisiche. In Italia solo il 4,4% della popolazione ha una connessione a 100 Mbps (siamo al 24% nell’Unione Europea) e solo il 41,7% a 30 Mbps (76% in UE). La mancanza di copertura con la banda ultra-larga delle aree rurali è un problema che evidentemente limita la diffusione dell’agricoltura di precisione, ma ha un’importanza fondamentale anche per la coesione sociale e territoriale. Il quadro relativo alle aree rurali conferma le lacune in termini di infrastrutture digitali, con solo il 77% delle famiglie cui è garantito l’accesso a Internet.
Per quanto riguarda le imprese, emerge un forte ritardo rispetto alle principali economie europee in riferimento alla velocità della connessione fornita, nell’ambito della quale l’Italia si posiziona al terzultimo posto nell’Unione Europea. Secondo lo studio Nomisma per Agrinsieme, inoltre, solo un’impresa su 10 realizza almeno l’1% del proprio fatturato mediante vendite online, mentre l’incidenza arriva all’1,7% in media nell’Unione Europea.
GROW, PANTINI, NOMISMA: AGROALIMENTARE MADE IN ITALY PENALIZZATO RISPETTO AI COMPETITOR PER MANCANZA DI INFRASTRUTTURE. ANCHE IL SUD PERDE. LA VIDEO INTERVISTA
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Redazione× Pubblicato il 10/01/2019 at 11:13
“Lo studio che abbiamo realizzato per conto di Agrinsieme ha portato alla luce i gap di competitivita dal punto di vista infrastrutturale del nostro Paese in particoalre riferimento alle strutture di supporto all’agroalimentare”.
Così ad AGRICOLAE Denis Pantini, di Nomisma, a Grow, l’action tank di Agrinsieme. Purtroppo anche per questioni geografiche registriamo un gap con Germania, Francia, Spagna e Paesi Bassi.
GROW, TONINELLI: NON SIAMO CONTRO LE GRANDI OPERE MA CONTRO I GRANDI SPRECHI. IL VIDEO
Posted by Redazione × Pubblicato il 10/01/2019 at 14:12
“L’ambito agricoltura è un tema fortemente europeo, serve però avere una costante e continuativa rappresentanza nella fase normativa. Dobbiamo avere una rappresentanza politica e tecnica lì dove si dettano le regole e le norme”, così il ministro delle infrastrutture Toninelli nel corso di “Grow”.
“Non siamo contro le grandi opere, ha dichiarato, ma contro i grandi sprechi, non abbiamo pregiudizi ideologici. Nella nuova normativa ci saranno 15 miliardi per le infrastrutture ma serve guardare alle opere che davvero servono ed evitare gli sprechi, perché ci sono comuni totalmente isolati in cui è impossibile fare impresa. Vogliamo cambiare paradigma, ha concluso Toninelli, vogliamo uno stato che eviti le emergenze e non uno che intervenga dopo le emergenze.”
“Stiamo ancora aspettando dagli esponenti del “si tav” e da quelli del “no tav” di avere il nome del tecnico col profilo sufficiente e competente per partecipare all’illustrazione dell’analisi costi benefici” ha dichiarato a margine della conferenza il ministro Toninelli.
GROW, MANZATO: DISEGNARE VISIONE STRATEGICA PER IL FUTURO
Posted by Redazione × Pubblicato il 10/01/2019 at 13:37
“Il sistema delle infrastrutture non è sufficiente alle necessità delle imprese, lo sappiamo bene perché è un tema presente da tanti anni sul tavolo politico” così il sottosegretario Manzato nel corso di “Grow, l’action tank di Agrinsieme”.
“Le dimensioni parcellizate delle nostre aziende rendono più difficile lavorare in questa direzione, servono investimenti seri e disegnare una visione strategica per i prossimi venti anni, filiera per filiera. Dobbiamo costruire questa nuova visione su alcuni pilastri, ha proseguito Manzato, come gli strumenti organizzativi, il mercato interno e quello esterno, la ricerca.
Per quanto riguarda la nuova Pac questa segna una discontinuità con la Pac precedente, consegnandoci una grande responsabilità a livello centrale e dovremo essere in grado di affrontare i temi regione per regione. Ma ancor prima si deve disegnare una visione strategica, serve una condivisione strategica ma è complicato, se però saremo in grado di farlo potremo ragionare anche sulle infrastrutture, con investimenti di qualità e quantità. Occorre però creare questa visione tutto insieme prima del 2020, ha proseguito Manzato, sapendo però quale deve essere il punto di inizio e quale quello di arrivo.
Se l’export va bene, sappiamo però che il consumo interno ristagna, perciò stiamo costruendo una rete di distribuzione agricola tra aziende agricole, una rete commerciale per consumi interni. È però assolutamente necessario avere una rete infrastrutturale digitale, altrimenti le imprese saranno impossibilitate a dialogare e comunicare tra loro.
L’agroalimentare italiano non può sfamare il mondo, l’Italia non deve puntare all’Africa ma deve avere un posizionamento più alto. Dobbiamo portare le nostre produzioni e le nostre filiere ad un rango superiore, verso un mercato che ci chiede una certa qualità si prodotti. E per far ciò, ha concluso Manzato, dobbiamo costruire una visione filiera per filiera”.
GROW, VERRASCINA: INVESTIRE SU INFRASTRUTTURE PER AGGREDIRE IL MERCATO. LA VIDEO INTERVISTA
Posted by Redazione × Pubblicato il 10/01/2019 at 14:50
“È stato un momento importante per il settore agroalimentare italiano e che ha voluto mettere a confronto la parte degli imprenditori agricoli, che ogni giorno si confrontano col mercato nazionale e internazionale, e la parte delle istituzioni, con il sottosegretario Manzato e il ministro Toninelli.” Queste le parole rilasciate ad AGRICOLAE dal presidente di Copagri Franco Verrascina a margine di
“È voluto essere un momento di confronto per far capire che le aziende hanno fatto tutto il possibile per la valorizzazione del prodotto e della qualità, ma adesso sta ad altri fare qualcosa, specialmente sul versante infrastrutture.
Investire sulle infrastrutture -ha proseguito Verrascina- significa avvantaggiare gli agricoltori a portare i loro prodotti sul mercato e di risparmiare costi che sono oggi ben al di sopra della media europea.
Bisogna poi investire sulla digitalizzazione ed è un lavoro da fare tutti insieme, imprenditori, istituzioni e tutti gli operatori che lavorano nel settore.”
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Redazione× Pubblicato il 10/01/2019 at 11:01
“L’agroalimentare italiano non puo crescere senza che ci siano infrastrutture materiale e immateriali che possano accompagnare il settore.
Il mondo della cooperazione si sta internazionalizzando, i modelli dei consumi sono cambiati, dobbiamo assolutamente sostenere il settore con una maggiore attenzione ai consumi”.
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Redazione× Pubblicato il 10/01/2019 at 11:27
“L’iniziativa di Agrisieme, Grow, vuole accendere i riflettori su un tema strategico, quello delle infrastruure di aree e telematiche che devono trovare un maggiore spazio nel nostro paese e senza le quali è difficile far crescere il made in Italy agroalimentare e manifatturiero dentro e fuori al nostro paese”.
GROW, SCANAVINO: SVILUPPARE RETROPORTI PER AUMENTARE COMPETITIVITÀ E GUARDARE ALL’AFRICA.
Posted by Redazione × Pubblicato il 10/01/2019 at 12:19
“Il tema delle infrastrutture è un tema che viene quotidianamente sottovalutato mentre invece è di centrale importanza per lo sviluppo del paese. Dovremmo collegate in un solo progetto tante infrastrutture, credo infatti nel concetto di multimodalità, ovvero più mezzi di trasporto legati in un solo progetto.” Così il presidente della CIA Dino Scanavino nel corso di “Grow, l’action tanò di Agrinsieme”.
“Dobbiamo ripensare al tema infrastrutture, sia viarie e ferroviarie che portuali, specialmente quest’ultime devono riunire le merci e lavorarle per inviarle poi nei mercati mondiali, con attenzione al mondo che cambia. Si tratta, ha proseguito Scanavino, di un progetto di sistema, occorre lavorare le merci nel retroporto e non solo stoccarle. Si moltiplicherebbero così gli utili e anche il lavoro, infatti i retroporti rappresentano un importante elemento di sviluppo per l’economia nazionale.
Per quanto riguarda le ferrovie, l’efficienza viene meno se non si è collegati e se le merci non arrivano in tempo. I treni merci non viaggiano a velocità superiori ai 120 km, non è alta velocità e ciò è invalidante per la mostra competitività.
Soffriamo inoltre di strabismo, ha dichiarato Scanavino, per cui che riguarda sviluppo e commercializzazione merci. Pensiamo sempre agli USA, al nord Europa, alla Cina ma non pensiamo mai all’Africa. È invece fondamentale diventare un hub per l’Africa, che è il continente che poi si sviluppa. Dobbiamo perciò orientarci verso il sud, aprire strade verso quel mercato che ci viene incontro. Torniamo così al tema delle infrastrutture portuali, ha concluso Scanavino, che devono avere in se, al loro interno la capacità di lavorazione merci.”
Posted by Redazione× Pubblicato il 10/01/2019 at 11:48
“Oggi con Grow vogliamo sottopporre all’attenzione del governo le nostre aspettative sul digitale che sarà rivoluzionario in agricoltura quanto lo fu l’introduzione delle macchine”. Così ad AGRICOLAE il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti nel corso di GROW, l’action tank di Agrinsieme deputato in questa edizione a fare il punto sulle infrastrutture materiali e immateriali
Per Giansanti “non basta chiedere ai nostri imprenditori di lavorare di più, occorre una rete digitale attraverso un piano strategico nazioanle che li possa avvicinare al sistema dei mercati e ai consumatori”. “Abbiamo bisogno di aumentare le connessioni da cui dipende il sistema delle conoscenze dei mercati”, insiste Giansanti ricordando che “il piano fatto dal precedente governo è ancora fermo”. “Oggi il digitale, per quanto concerne l’agricoltura, riguarda solo l’un per cento della superficie nazionale”.
Rilevante anche il gap all’nterno dei confini nazionali – prosegue Pantini – dove il Sud appare in ritardo. E per questo la capacita esportativa dell’agroalimentare del Mezzogiorno – dove ricopre un ruolo economico importante – risulta fortemente ridotto rispetto alle altre regioni”.