Elezioni, ecco come si svuotano le Comagri di Camera e Senato, che perdono tutti i componenti. O quasi

Le elezioni del 25 settembre decimano le Commissioni Agricoltura che perdono molti dei componenti che in questi anni si sono più prodigati per il settore. Alla Camera ci prova il presidente Filippo Gallinella, che corre con Ipc di Di Maio, capolista in Umbria, come anche Giuseppe L’Abbate, già sottosegretario, capolista in Puglia. Cinzia Leone in Puglia e Maglione capolista in Campania. Luciano Cillis si candida in Basilicata.

Chiara Gagnarli non si candida.

Fuori anche le ‘storiche’ Pd Susanna Cenni, che era in pole position anche per una posizione all’interno dell’Esecutivo nella formazione del Governo Draghi, e Antonella Incerti, già capogruppo Pd in Comagri Camera.

La Lega perde Marco Liuni, mentre rischiano Flavio Gastaldi, posizionato al 2′ posto in Piemonte 1 – P01 Torino 2; Guglielmo Golinelli posizionato al numero 4 in Emilia-Romagna – P02 Modena, Imola, Bologna, Carpi; Aurelia Bubisutti, al terzo posto in Friuli-Venezia Giulia – P01 Intera Regione 3; Franco Manzato, in quarta posizione in Veneto 1 – P01 Venezia, Chioggia, Treviso, Castelfranco Veneto, Belluno. Lorenzo Viviani è in terza posizione in Veneto 2 – P01 Rovigo, Selvazzano Dentro, Padova. ‘Blindato’ invece Antonino Salvatore Germanà, in prima posizione in Sicilia – P02 Catania, Siracusa, Messina 1, molto attivo sulla questione Agea-Sin-Consip e l’esclusione Almaviva.

Dovrebbero farcela gli azzurri Maria Spena, candidata Lazio 1 al secondo posto a Roma Municipio I, Roma Municipio III, Roma Municipio V, al secondo posto Roma, al secondo posto Roma Municipio X, Roma Municipio XI, Roma Municipio XIV Municipio VII, Velletri, e al secondo posto Lazio 2 Viterbo, Rieti; e Raffaele Nevi, candidato Umbria – U01 Terni; Fulvia Caligiuri al secondo posto in Calabria – P01 Intera Regione 2

Con Fratelli D’Italia che vola in alto in Veneto e Piemonte “salve” Monica Ciaburro, candidata in Piemonte 2 – U05 di Cuneo e in Piemonte 1 – P01 Torino, Collegno; e Maria Cristina Caretta, posizionata al secondo posto in Veneto 1 – P01 Venezia, Chioggia, Treviso, Castelfranco Veneto, Belluno e al primo posto in Veneto 2 – P02 Bassano del Grappa, Vicenza.

Potrebbe farcela Maria Chiara Gadda capolista Azione collegio plurinominale Lombardia Varese.

Al Senato si perde invece il presidente di Commissione Gianpaolo Vallardi, Lega, (firmatario di molti provvedimenti tra cui Agricoltore custode del territorio, piccole produzioni locali, a difesa delle api, etc) ma non candidato mentre viene confermato Giorgio Bergesio, Piemonte – U05 Cuneo.

Il Pd perde Mino Taricco (che non si è candidato) mentre potrebbe rischiare Caterina Biti candidata al terzo posto in Toscana – P01 Intera Regione.

Ci prova alla Camera Ernesto Magorno, Italia Viva posizionato al secondo posto in  Calabria – P01 Intera Regione 2.

Riconfermato Patrizio Giacomo La Pietra, Fdi, in Toscana – P01 Toscana – U03 Prato.

Gisella Naturale corre alla Camera per il Movimento Cinque Stelle in Puglia – U01 Foggia posizionata al secondo posto.

 

 




Agea, Consip-Sian, dopo 7 anni di ritardi e ricorsi, si prova (di nuovo) ad azzerare bando vinto che costa la metà. L’ultima volta intervenne il Colle

A distanza di anni si cerca di nuovo di azzerare il bando Consip-Sian. Sebbene la partita sia ormai chiusa.

Un’interpellanza firmata da 30 deputati della Lega, (i primi firmatari vengono dalla Sicilia), vuole mettere in discussione la gara Consip sul Sistema informatico nazionale (che prima era gestito da Almaviva e che dopo cause e ricorsi durati anni è stata soppiantata da altri soggetti) chiedendo al ministro delle Politiche agricole se “non si ritenga inadatto il capitolato di gara bandita da Consip per l’affidamento dei servizi di sviluppo e gestione del Sian relativamente ai lotti 1,2 e 4”.

Ma non solo: l’interpellanza della Lega chiede anche se “alla luce delle innovazioni normative introdotte già dal 2018 siano comprese nel capitolato tecnico del lotto 2 e se quelle attualmente comprese non si possano considerare ormai obsolete”.

Lo stesso lotto 2 per cui Almaviva ha lottato per vie legali per anni dopo che il lotto era stato vinto da Agriconsulting.

E infine la Lega chiede se il governo – al fine di evitare un eventuale danno erariale e di frenare il processo di modernizzazione non ritenga necessario adottare iniziative per interrompere la gara in corso”.

Dopo una storia senza fine, il 2 dicembre scorso, l’aggiudicazione del lotto 2 – relativo ai servizi tecnici-agronomici – era andata all’RTI Agriconsulting Spa, Arcodrea Engineering, Consorzio Stabile società consortile ARL, consorzio Reply Public sector, Agrifuturo soc. cooperativa a mutualità prevalente, Cgr Spa per un importo di aggiudicazione di 102,600,124,50 euro a fronte dell’importo a base d’asta di 180 milioni di euro.

https://www.consip.it/bandi-di-gara/gare-e-avvisi/gara-sistema-informativo-agricolo-nazionale-sian-per-agea

In tutto l’arco di tempo in cui si è discusso tra una causa e l’altra, Almaviva aveva continuato a svolgere il proprio servizio sulla base – e sui costi – della vecchia gara. Molto più alti di quella vinta da Agriconsulting.

Ma la Lega, con un emendamento ad hoc al Dl Semplificazione del 2019, ci aveva già provato ad azzerare l’intero bando Consip dal valore di 550 milioni di euro. Tanto che ad intervenire all’epoca fu proprio l’Anac:

A bando fatto, vinto e ‘comprovato’ dalla stessa Consip, si era cercato di rimettere tutto in discussione. Con maggiori costi per lo Stato di circa 40 milioni di euro l’anno. l’emendamento presentato al Ddl Semplificazione in discussione al Senato voleva infatti azzerare tutto. Questo nonostante il raggruppamento di impresa Leonardo SPA fosse arrivato primo ai bandi di gara e avesse ricevuto su carta intestata Consip del 12 novembre 2018 – come da documentazione allegata in PDF di cui AGRICOLAE era venuta in possesso – il placet per il “comprovato possesso dei requisiti economico finanziari e tecnico professionali”

Il 18 gennaio 2019 i due relatori del Ddl Semplificazioni Daisy Pirovano (Lega) e Mauro Coltorti (M5S) avevano presentato un emendamento che di fatto voleva annullare la gara, bandirne un’altra ed aggiudicarla entro il 2019 e, qualora ciò non avvenisse, sostituire i servizi posti adesso in gara con approvvigionamento diretto tramite CONSIP a prezzi “non superiori” a quelli attuali.

La gara sarebbe così stata “tolta” alle imprese che l’avevano legittimamente vinta. La differenza fra i 4 lotti dell’attuale gara ed il lotto unico (previsto dall’emendamento) sembrava comportare il solo risultato di restringere il numero dei concorrenti in quanto pochissimi possono vantare un fatturato come quello totale richiesto.

I ritardi nell’emanazione della gara e nell’aggiudicazione erano già costati – all’epoca dei fatti, nel 2019 – 80 milioni di euro di maggiore spesa La proroga dell’ attuale affidamento e dei connessi rapporti contrattuali almeno sino al 31 dicembre 2019, con il mantenimento degli attuali costi, potrebbe comportare per l’Erario un danno di ulteriori 40 milioni di euro nel 2019, per un totale di 120 milioni spesi in più del necessario nel triennio. 

L’emendamento prevedeva anche che, se al 31 dicembre 2019 la nuova gara da bandire non fosse stata assegnata, le attività svolte da SIN sarebbero proseguite “avvalendosi di CONSIP” cioè con approvvigionamento tramite gli accordi-quadro già definiti da CONSIP. Facile prevedere chi sarebbero state le aziende potenzialmente beneficiarie.

E nel bailamme di quei giorni, a sbagliare era stato finanche il Senato che nella relazione redatta e pubblicata sul sito istituzionale al tempo della discussione a Palazzo Madama, aveva riportato che i lotti erano “in fase di valutazione” quando invece Consip aveva da tempo scritto ai vincitori. Documenti che AGRICOLAE pubblicò integralmente all’epoca dei fatti:

Doc 10_10_2018

Doc 12_11_2018

Dopo i vari scambi di missive tra Anac, Consip, Mipaaft e le vicissitudini al Senato (la commissione Bilancio voleva azzerare il bando con un emendamento al Dl Semplificazioni), l’autorità allora guidata da Raffaele Cantone aveva scritto alla stazione appaltante rimandandole la decisione finale alla quale – si legge nella nota firmata dallo stesso Cantone e di cui AGRICOLAE era venuta in possesso e che pubblica nuovamente integralmente in formato PDF – “spetta l’onere di espletare la relativa istruttoria e di adottare all’esito i conseguenti provvedimenti”. E aggiungeva: “non si ritiene pertanto di poter aggiungere in merito osservazioni ulteriori rispetto a quanto già segnalato”.

Qui di seguito AGRICOLAE pubblica integralmente la nota ANAC:

NOTA ANAC A CONSIP 8.2.2019

Qui di seguito le relazioni Anac e la lettera Mipaaft:

LETTERA ANAC A CONSIP

LETTERA ANAC MIPAAFT MEF, CONSIP CORTE CONTI AGEA

RISPOSTA COMACCHIO AD ANAC E CONSIP

La situazione era diventata così ‘estrema’ da preoccupare il Colle. In seguito alle controversie nate nelle commissioni competenti, infatti il Quirinale – da quanto aveva appreso e già riportato all’epoca AGRICOLAE – avrebbe aperto alcuni focus in merito al provvedimento lanciando un monito per correggere il tiro.

Mentre infatti una legge ordinaria rientra tra le responsabilità dirette del Parlamento, un decreto ha per definizione una natura di urgenza. Questo prevede che il contenuto sia contestualizzato al fattore che lo caratterizza.

Il legislativo del Colle aveva infatti firmato il testo uscito dal Cdm composto da 10 articoli ma il documento che era destinato a tornare per la firma della conversione dopo il passaggio alle Camere era ben più ampio. Con alcuni emendamenti che apparivano essere estranei all’ambito caratterizzato dalla propria natura emergenziale.

Ed è così che il tentativo di azzerare il bando Consip sfumò mentre la partita si sarebbe spostata nelle aule dei tribunali. Mentre l’attività continuava ai prezzi precedenti ben diversi da quelli previsti dalle aggiudicazioni Consip.

Ora – con una interpellanza – sembra qualcuno voglia riprovare, con un ultimo colpo di coda, a rimettere tutto in discussione. Citando addirittura un “eventuale danno all’erario”. Quando, proprio in quei giorni, a sollevare il problema del danno erariale era stato Federcontribuenti a fronte del tentativo di azzerare la gara.

Qui di seguito AGRICOLAE pubblica l’interpellanza firmata da Germanà, Minardo, Alessandro Pagano, Bubisutti, Gastaldi, Golinelli, Liuni, Lolini, Loss, Manzato, Tarantino, Billi, Caffaratto, Cantalamessa, Caparvi, Castiello, Cestari, Comaroli, Ferrari, Frassini, Legnaioli, Mariani, Picchi, Piccolo, Ribolla, Scoma, Tateo, Tomasi, Zanella, Zennaro:

Interpellanza, Germanà Lega Camera, su proposta di interruzione gara bandita da Consip per l’affidamento dei servizi di sviluppo e gestione del Sian

Sian, Federcontribuenti, annullamento gara Consip e’ un illecito esborso per l’erario

 

Sian, spunta errore in relazione Senato: “I lotti in fase di valutazione” ma ecco lettera Consip che scrive al vincitore. Il Colle preoccupato

Dl semplificazione, approvato al Senato emendamento che azzera bando di gara Sian. Tutta la storia

Dl semplificazione, emendamento al Senato azzera bando di gara vinto da Leonardo alla meta del prezzo. Con un costo di 40 mln di euro l’anno

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Agea Sian, Consip spiega in 26 pagine le motivazioni esclusione RTI Almaviva dopo interlocuzione Anac. Facoltizzati ad apprezzare discrezionalmente gravita fattispecie

Agea Sin, nuovo ricorso al Tar vs aggiudicazione Agriconsulting. Consip non ha aspettato e per ora Almaviva resta dentro. Ai vecchi costi più alti di quelli nuovi

Sin, nessuna sospensiva dal Tar del Lazio. Nel merito il 10 luglio. Mipaaft aveva scritto: escludere partecipante per violazione articolo 80. Ecco la lettera

Sian, Almaviva: “Mipaaft non si e’ mai espresso per escludere alcun partecipante da gara Consip”




Interpellanza, Germanà Lega Camera, su proposta di interruzione gara bandita da Consip per l’affidamento dei servizi di sviluppo e gestione del Sian

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01450

presentato da

GERMANÀ Antonino

testo presentato

Lunedì 14 marzo 2022

modificato

Venerdì 18 marzo 2022, seduta n. 660

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, il Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, il Ministro dell’economia e delle finanze, per sapere – premesso che:

nell’ottobre 2016, è stata bandita da Consip s.p.a. una gara a procedura aperta, suddivisa in 4 lotti per l’affidamento dei servizi di sviluppo e gestione del Sistema informativo agricolo nazionale (Sian);

nel 2018, al fine di rafforzare e riorganizzare le competenze in materia di erogazione degli aiuti comunitari cui è preposta l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea), con il decreto legislativo n. 74 del 2018, recante la «Riorganizzazione dell’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura – Agea e per il riordino del sistema dei controlli nel settore agroalimentare, in attuazione dell’articolo 15, della legge 28 luglio 2016, n. 154», ha disposto una serie di modifiche all’ordinamento prevedendo anche la soppressione di Agecontrol s.p.a. e il trasferimento delle relative funzioni e del personale in Agea;

successivamente, con il decreto legislativo n. 116 del 2019, all’articolo 3, comma 2, si dispone che «fino alla sottoscrizione dell’ultimo degli accordi quadro affidati a seguito della procedura di gara di cui all’articolo 1, comma 6-bis, del decreto-legge 5 maggio 2015, n. 51, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 luglio 2015, n. 91, e al definitivo completamento delle relative operazioni di subentro, il Ministero e Agea, tramite Sin s.p.a., garantiscono la continuità nella gestione e sviluppo del Sian»; con il successivo comma 3, Sin s.p.a. garantisce al Ministero, all’Agea, alle regioni e province autonome di Trento e di Bolzano e agli organismi pagatori, il supporto tecnico e amministrativo nella gestione e sviluppo del Sian nella fase di transizione e, al termine delle operazioni di subentro delle attività relative all’ultimo accordo quadro sottoscritto;

i suddetti decreti legislativi modificano sostanzialmente la gara bandita da Consip del 2016 ed in particolare il lotto 4 (avente ad oggetto la fornitura di servizi di assistenza e supporto alla pianificazione, governo, monitoraggio, controllo e consulenza nella gestione e sviluppo del nonché a supporto delle attività istituzionali di Agea);

oggi Sin, garantisce con il suo personale la continuità nella gestione e sviluppo del Sian sovrapponendosi completamente al lotto 4 che rappresenta essere un duplicato anche di costi;

le incongruenze e contraddizioni della gara indetta da Consip sono relative non solo ai lotti assegnati, ma anche a quelli in corso di assegnazione. Per il lotto 2, infatti, la stessa Agea, per corrispondere alle mutate esigenze della politica comunitaria, ha avviato nel 2018 attività svolte con metodologie altamente innovative e strategiche. Ciò ha determinato un ridisegno funzionale del sistema complessivo di controllo degli aiuti Pac, nell’ottica di garantire, da un lato, la piena coerenza con il mutato assetto della normativa comunitaria derivato dall’introduzione sistematica degli strumenti di osservazione del suolo da satellite e dall’utilizzo di strumenti geospaziali per la dichiarazione delle superfici e, dall’altro, l’utilizzo ottimizzato delle risorse pubbliche, mediante il perseguimento delle massime sinergie possibili tra i soggetti attori e l’utilizzo di metodologie innovative oggi disponibili e nemmeno immaginate al momento di predisposizione del bando di gara del 2016. Tra queste attività, si possono citare tra le altre: la Carta dei suoli nazionale, il monitoraggio satellitare e l’applicazione digitale Geotag –:

quali elementi intenda fornire il Governo in relazione alle procedure di gara di cui in premessa, alla luce del trasferimento delle funzioni e del personale di Agecontrol in Agea;

se le nuove metodologie di controllo introdotte già dal 2018, e a mano a mano applicate ad altre regioni italiane, siano comprese nel capitolato tecnico, lotto 2, della gara indetta da Consip e se quelle comprese nel lotto 2 non si possano considerare, alla luce di queste nuove modalità di controllo, ormai obsolete;

se, alla luce delle innovazioni normative introdotte dal 2016, delle modifiche nella politica comunitaria e delle nuove metodologie richieste dagli stessi servizi tecnici della Commissione europea e sperimentate durante la «pandemia», non si ritenga inadatto il capitolato di gara bandita da Consip per l’affidamento dei servizi di sviluppo e gestione del Sian, relativamente ai lotti 1, 2 e 4;

se il Governo, al fine di evitare un eventuale danno erariale e di frenare il processo di modernizzazione e digitalizzazione dei servizi, non ritenga necessario adottare le iniziative di competenza per interrompere la gara in corso, dal momento che le sopravvenute modifiche normative e tecnologiche determinano una rilevante marginalizzazione delle attività oggetto di gara, con la conseguenza di proseguire con varianti del capitolato per servizi per cui il fornitore selezionato potrebbe non essere preparato e sicuramente ad un prezzo che non risulterebbe congruo.
(2-01450) «Germanà, Minardo, Alessandro Pagano, Bubisutti, Gastaldi, Golinelli, Liuni, Lolini, Loss, Manzato, Tarantino, Billi, Caffaratto, Cantalamessa, Caparvi, Castiello, Cestari, Comaroli, Ferrari, Frassini, Legnaioli, Mariani, Picchi, Piccolo, Ribolla, Scoma, Tateo, Tomasi, Zanella, Zennaro».




Ue: Manzato (Lega), tutelare terreni agricoli

“Tutelare i terreni agricoli. Ben vengano gli impianti fotovoltaici e la promozione delle fonti di energia rinnovabili, ma l’Agenda Ue sulla biodiversità per il 2030 non può calpestare indiscriminatamente il suolo agricolo. Occorre un punto di equilibrio. Ho presentato un’interrogazione ai ministri della Transizione ecologica e dell’Agricoltura per sollecitare specifiche indicazioni in proposito, coinvolgendo anche le Regioni. Prima di installare un impianto fotovoltaico a terra in un’area agricola dobbiamo garantire la salvaguardia del suolo e della sua qualità così come la tutela dell’ambiente e la valorizzazione dell’attività agricola”.

Lo dichiara il deputato della Lega Franco Manzato, membro della commissione Agricoltura della Camera.




Odg, Manzato Lega Camera, su riforma lavoro stagionale e contrasto caporalato

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/02727-A/109

presentato da

MANZATO Franco

testo presentato

Lunedì 30 novembre 2020

modificato

Martedì 1 dicembre 2020, seduta n. 436

La Camera,

premesso che:

il disegno di legge C. 2727, di conversione del decreto-legge 21 ottobre 2020, n. 130, reca disposizioni urgenti in materia di immigrazione, protezione internazionale e complementare, modifiche agli articoli 131-bis, 391-bis, 391-ter e 588 del codice penale, nonché misure in materia di divieto di accesso agli esercizi pubblici ed ai locali di pubblico trattenimento, di contrasto all’utilizzo distorto del web e di disciplina del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale;

l’articolo 1 apporta numerose modificazioni al Testo unico dell’immigrazione di cui al decreto legislativo n. 286 del 1998; in particolare il comma 1, lettera b) dispone la convertibilità in permessi di soggiorno per motivi di lavoro, di un novero di permessi di soggiorno;

il fenomeno del cosiddetto caporalato agricolo, è l’ambito in cui, più che altrove, si concentrano i fenomeni di sfruttamento e le possibilità di degenerazione in lavoro coatto o addirittura riduzione in schiavitù; il caporalato è un fenomeno che è strettamente se non esclusivamente collegato all’immigrazione;

benché il caporalato agricolo sia un fenomeno estremamente diffuso e trasversale nelle diverse zone d’Italia, va sottolineato come a caderne vittime siano soprattutto i braccianti di origine straniera. Secondo alcune statistiche in Italia dei circa 430.000 lavoratori agricoli a rischio di caporalato, l’80 per cento sono stranieri a causa della presenza di individui, in particolare, stranieri «irregolari», ovvero senza permesso di soggiorno, suscettibili allo sfruttamento;

la caratteristica fondamentale del caporalato è che la sua opera di mediazione si concentra sulle fasce più deboli della forza lavoro: nei decenni passati era in particolare la manodopera femminile a trovare lavoro tramite i caporali, mentre a partire dagli anni ’80 è aumentata sempre più la quota degli immigrati, provenienti in particolare, ma non solo, da Medio Oriente e Africa subsahariana. L’arrivo degli immigrati ha portato grandi cambiamenti anche nell’organizzazione del sistema, con l’emergere di caporali stranieri;

per ottenere un permesso di soggiorno è necessario che un datore di lavoro fornisca loro un contratto regolare; si crea però una sorta di circolo vizioso in cui queste persone sono spinte ad accettare anche le peggiori condizioni di sfruttamento pur di sopravvivere e sono meno disposte a denunciare la propria situazione, per paura di precludersi la strada verso un permesso di soggiorno che sarebbe solo possibile dal momento in cui il datore di lavoro redigesse un regolare contratto, oltre che per paura di essere espulsi dalle autorità;

per molti braccianti senza permesso di soggiorno, il caporale rappresenta l’unico punto di riferimento della comunità. Spesso sono proprio i lavoratori che preferiscono organizzarsi con il caporale per avere in maniera più rapida un lavoro;

nel settore agroalimentare è possibile produrre rispettando i diritti dei braccianti e interrompere quel trend che punta alla riduzione dei prezzi anche a costo di ignorare i costi di produzione reali,

impegna il Governo

ad attuare una vera e seria riforma del sistema del lavoro stagionale che trovi un punto d’incontro legale tra domanda ed offerta di lavoro e un maggiore controllo della filiera agricola, anche nel modo in cui sono allocati i fondi europei, al fine di migliorare l’azione di contrasto allo sfruttamento dell’immigrazione clandestina.

9/2727-A/109. Manzato, Viviani, Bubisutti, Cecchetti, Gastaldi, Golinelli, Liuni, Loss, Iezzi, Bordonali, Fogliani, Invernizzi, Molteni, Ravetto, Stefani, Tonelli, Vinci, Ziello, Andreuzza, Binelli, Carrara, Colla, Dara, Fiorini, Galli, Guidesi, Pettazzi, Piastra, Saltamartini.




AGRICOLTURA, MANZATO, LEGA: AGRICOLTORI E PESCATORI CONSIDERATI DANNOSI PER AMBIENTE DA COSTA. SCONCERTATI

“Siamo scontertati dal provvedimento, portato dal ministro dell’Ambiente Costa in Consiglio dei Ministri: una vera e propria bomba contro agricoltori e pescatori. Infatti, l’articolo 6 del cosiddetto Decreto sul clima propone, dal 2020, la riduzione del 10%, fino alla loro definitiva soppressione, delle agevolazioni, decontribuzioni e finanziamenti destinati ai settori primari di agricoltura, allevamento e pesca, qualificati come ambientalmente dannosi”. Lo dichiara il deputato della Lega e componente della commissione Agricoltura Franco Manzato. “Ebbene – spiega l’onorevole Manzato – il ministro delle Politiche agricole non era consapevole di questo attacco insensato, non lo ha sventato perché il provvedimento non è stato esaminato per problemi di copertura, sollevati dal ministro dell’Economia. Non ho registrato alcuna reazione o dichiarazione del ministro Bellanova su una questione così rilevante per la stessa sopravvivenza del settore che lei stessa dovrebbe essere impegnata a proteggere e promuovere. Questo Governo dimostra di lavorare senza nessun coordinamento, a compartimenti stagni e a farne le spese sono interi settori produttivi, alla base della nostra economia e del made in Italy. Se poi si vanno a leggere nel dettaglio quali sono questi “sussidi”, inopinatamente giudicati dannosi per l’ambiente, senza nessuna riflessione o confronto con il mondo agricolo e della pesca, lo sconcerto per questo modo di lavorare si trasforma in rabbia”. L’ex sottosegretario leghista all’Agricoltura fa alcuni esempi. “Si considera – dice Manzato – un pregiudizio per il clima corrispondere un’indennità giornaliera per i lavoratori dipendenti da imprese adibite alla pesca marittima nei periodi di fermo obbligatorio.

In altri termini: si obbligano i pescatori a non lavorare per, giustamente, tutelare il mare e al contempo li si punisce considerandoli tra i principali responsabili del cambiamento climatico e negando loro l’equa compensazione per i giorni di arresto obbligatorio! Inoltre, sono considerate ambientalmente dannose e, quindi da cancellare, le misure per la competitività delle filiere agricole strategiche e per il rilancio del settore olivicolo nelle aree colpite da xylella fastidiosa. Ogni commento è superfluo: mi limito a chiedere al Ministro pugliese Teresa Bellanova se si sia resa conto di ciò che è stato sottoposto al Consiglio dei Ministri. Dal suo silenzio di questi giorni penso proprio di no. Il primo atto del “nuovo” corso del Ministro Costa, aiutato dalla distrazione del Ministro Bellanova, rischia di abbattere in un solo colpo certezze su cui da temo si basa il fragile equilibrio della nostra agricoltura”.

I 10 sussidi ‘ambientalmente dannosi’ sottoposti al taglio del 10% dal 2020 fino a progressiva abolizione:

1. Riduzione della base imponibile ai fini Irpef e Ires per le imprese che esercitano la pesca
2. Indennità giornaliera per i lavoratori dipendenti da imprese adibite alla pesca marittima nei periodi di fermo obbligatorio
3. Estensione della garanzia per i  finanziamenti a favore delle imprese della pesca e dell’acquacoltura
4. Sostegno specifico per la zootecnia bovina da carne: macellazione bovini
5. Sostegno specifico per i seminativi: premio per la soia
6. Sostegno specifico per i seminativi: premio per il riso
7. Sostegno specifico per i seminativi: premio pomodoro da industria
8. Sostegno specifico per i seminativi: frumento duro
9. Misure per la competitività delle filiere agricole strategiche e per il rilancio del settore olivicolo nelle aree colpite da xylella fastidiosa
10. Sostegno specifico per la zootecnia bovina da latte e per la zootecnia bufalina da latte




GROW, IL PROBLEMA DEL MADE IN ITALY? LE INFRASTRUTTURE. PENALIZZATO RISPETTO A COMPETITORS UE. SOLO 1% DELLA SUPERFICIE E’ ‘CONNESSA’.

Il tema di quest’anno dell’action tank di Agrinsieme, GROW, è quello delle infrastrutture, da cui dipende lo sviluppo del made in Italy. Dalla ricerca Nomisma infatti, emerge che l’Italia viene dopo Francia, Spagna, Germania e Paesi Bassi proprio a causa della mancanza delle rete viarie necessarie e di una rete digitale che possa ‘connettere’ l’agricoltura italiana. Obiettivo dell’incontro: rispondere alla crescente esigenza di rendere le imprese agricole italiane ancora più competitive sui mercati internazionali grazie una maggiore presenza di infrastrutture fisiche e digitali.

“L’ottimizzazione della rete infrastrutturale, sia materiale che immateriale, si traduce in mercati domestici più efficienti e in una migliore trasmissione del prezzo, nonché in una maggiore competitività sui mercati internazionali; per questo riteniamo di fondamentale importanza aver riunito oggi una significativa rappresentanza del mondo imprenditoriale agricolo e cooperativo italiano, che quotidianamente si confronta con le difficoltà del mercato nazionale e globale e ha la possibilità di rappresentare la propria esperienza alle istituzioni”, ha spiegato il coordinatore nazionale di Agrinsieme Franco Verrascina introducendo i lavori della giornata.

L’incontro si è aperto con la presentazione di uno studio realizzato da Nomisma per Agrinsieme e dedicato al tema “Il sistema infrastrutturale a servizio dell’agricoltura italiana”, che ha analizzato l’importanza delle infrastrutture materiali e immateriali per la competitività dell’agricoltura italiana nel contesto comunitario e globale, con particolare riferimento ai collegamenti, ai trasporti, alla digitalizzazione e al sistema idrico.

Lo studio nasce dal presupposto di una flessione strutturale dei consumi interni e dalla necessità per le imprese di individuare mercati di sbocco all’estero. L’export agroalimentare nell’ultimo anno ha superato i 40 miliardi di euro (+15,8 miliardi in 10 anni, pari al +70% dal 2007), con una forte preponderanza dei mercati limitrofi o di “prossimità”: i maggiori mercati di destinazione del nostro export sono infatti Germania e Francia.

Sono state poi discusse le opportunità di sbocco del Made in Italy agroalimentare collegate ai nuovi canali di vendita online: nonostante una forte crescita (+220% in 5 anni, raggiungendo i 708 milioni di euro nel 2017) in Italia, infatti, l’ecommerce nel settore Food & Beverage risulta ancora limitato (0,5%).

I dati evidenziano inoltre l’importanza dei Paesi terzi per l’agroalimentare italiano: su un totale di 30,9 miliardi di prodotti Food & Beverage esportati in un anno, l’incidenza dei mercati extraeuropei è in media pari al 36%. Le esportazioni verso l’interno e l’esterno della UE sono cresciute complessivamente del 150% dal 2000 al 2016.

Altro grande ostacolo da superare, poi, è la mancanza di connessione a Internet nelle nostre campagne, dovuta alla carenza di infrastrutture fisiche. In Italia solo il 4,4% della popolazione ha una connessione a 100 Mbps (siamo al 24% nell’Unione Europea) e solo il 41,7% a 30 Mbps (76% in UE). La mancanza di copertura con la banda ultra-larga delle aree rurali è un problema che evidentemente limita la diffusione dell’agricoltura di precisione, ma ha un’importanza fondamentale anche per la coesione sociale e territoriale. Il quadro relativo alle aree rurali conferma le lacune in termini di infrastrutture digitali, con solo il 77% delle famiglie cui è garantito l’accesso a Internet.

Per quanto riguarda le imprese, emerge un forte ritardo rispetto alle principali economie europee in riferimento alla velocità della connessione fornita, nell’ambito della quale l’Italia si posiziona al terzultimo posto nell’Unione Europea. Secondo lo studio Nomisma per Agrinsieme, inoltre, solo un’impresa su 10 realizza almeno l’1% del proprio fatturato mediante vendite online, mentre l’incidenza arriva all’1,7% in media nell’Unione Europea.

GROW, PANTINI, NOMISMA: AGROALIMENTARE MADE IN ITALY PENALIZZATO RISPETTO AI COMPETITOR PER MANCANZA DI INFRASTRUTTURE. ANCHE IL SUD PERDE. LA VIDEO INTERVISTA

“Lo studio che abbiamo realizzato per conto di Agrinsieme ha portato alla luce i gap di competitivita dal punto di vista infrastrutturale del nostro Paese in particoalre riferimento alle strutture di supporto all’agroalimentare”.

Così ad AGRICOLAE Denis Pantini, di Nomisma, a Grow, l’action tank di Agrinsieme. Purtroppo anche per questioni geografiche registriamo un gap con Germania, Francia, Spagna e Paesi Bassi.

GROW, TONINELLI: NON SIAMO CONTRO LE GRANDI OPERE MA CONTRO I GRANDI SPRECHI. IL VIDEO

Posted by Redazione × Pubblicato il 10/01/2019 at 14:12

“L’ambito agricoltura è un tema fortemente europeo, serve però avere una costante e continuativa rappresentanza nella fase normativa. Dobbiamo avere una rappresentanza politica e tecnica lì dove si dettano le regole e le norme”, così il ministro delle infrastrutture Toninelli nel corso di “Grow”.

“Non siamo contro le grandi opere, ha dichiarato, ma contro i grandi sprechi, non abbiamo pregiudizi ideologici. Nella nuova normativa ci saranno 15 miliardi per le infrastrutture ma serve guardare alle opere che davvero servono ed evitare gli sprechi, perché ci sono comuni totalmente isolati in cui è impossibile fare impresa. Vogliamo cambiare paradigma, ha concluso Toninelli, vogliamo uno stato che eviti le emergenze e non uno che intervenga dopo le emergenze.”

“Stiamo ancora aspettando dagli esponenti del “si tav” e da quelli del “no tav” di avere il nome del tecnico col profilo sufficiente e competente per partecipare all’illustrazione dell’analisi costi benefici” ha dichiarato a margine della conferenza il ministro Toninelli.

GROW, MANZATO: DISEGNARE VISIONE STRATEGICA PER IL FUTURO

Posted by Redazione × Pubblicato il 10/01/2019 at 13:37

“Il sistema delle infrastrutture non è sufficiente alle necessità delle imprese, lo sappiamo bene perché è un tema presente da tanti anni sul tavolo politico” così il sottosegretario Manzato nel corso di “Grow, l’action tank di Agrinsieme”.

“Le dimensioni parcellizate delle nostre aziende rendono più difficile lavorare in questa direzione, servono investimenti seri e disegnare una visione strategica per i prossimi venti anni, filiera per filiera. Dobbiamo costruire questa nuova visione su alcuni pilastri, ha proseguito Manzato, come gli strumenti organizzativi, il mercato interno e quello esterno, la ricerca.

Per quanto riguarda la nuova Pac questa segna una discontinuità con la Pac precedente, consegnandoci una grande responsabilità a livello centrale e dovremo essere in grado di affrontare i temi regione per regione. Ma ancor prima si deve disegnare una visione strategica, serve una condivisione strategica ma è complicato, se però saremo in grado di farlo potremo ragionare anche sulle infrastrutture, con investimenti di qualità e quantità. Occorre però creare questa visione tutto insieme prima del 2020, ha proseguito Manzato, sapendo però quale deve essere il punto di inizio e quale quello di arrivo.

Se l’export va bene, sappiamo però che il consumo interno ristagna, perciò stiamo costruendo una rete di distribuzione agricola tra aziende agricole, una rete commerciale per consumi interni. È però assolutamente necessario avere una rete infrastrutturale digitale, altrimenti le imprese saranno impossibilitate a dialogare e comunicare tra loro.

L’agroalimentare italiano non può sfamare il mondo, l’Italia non deve puntare all’Africa ma deve avere un posizionamento più alto. Dobbiamo portare le nostre produzioni e le nostre filiere ad un rango superiore, verso un mercato che ci chiede una certa qualità si prodotti. E per far ciò, ha concluso Manzato, dobbiamo costruire una visione filiera per filiera”.

GROW, VERRASCINA: INVESTIRE SU INFRASTRUTTURE PER AGGREDIRE IL MERCATO. LA VIDEO INTERVISTA

Posted by Redazione × Pubblicato il 10/01/2019 at 14:50

“È stato un momento importante per il settore agroalimentare italiano e che ha voluto mettere a confronto la parte degli imprenditori agricoli, che ogni giorno si confrontano col mercato nazionale e internazionale, e la parte delle istituzioni, con il sottosegretario Manzato e il ministro Toninelli.” Queste le parole rilasciate ad AGRICOLAE dal presidente di Copagri Franco Verrascina a margine di

“È voluto essere un momento di confronto per far capire che le aziende hanno fatto tutto il possibile per la valorizzazione del prodotto e della qualità, ma adesso sta ad altri fare qualcosa, specialmente sul versante infrastrutture.

Investire sulle infrastrutture -ha proseguito Verrascina- significa avvantaggiare gli agricoltori a portare i loro prodotti sul mercato e di risparmiare costi che sono oggi ben al di sopra della media europea.

Bisogna poi investire sulla digitalizzazione ed è un lavoro da fare tutti insieme, imprenditori, istituzioni e tutti gli operatori che lavorano nel settore.”

GROW, MERCURI: AGROALIMENTARE HA BISOGNO DI INFRASTRUTTURE MATERIALI E IMMATERIALI. LA VIDEO INTERVISTA

“L’agroalimentare italiano non puo crescere senza che ci siano infrastrutture materiale e immateriali che possano accompagnare il settore.

Il mondo della cooperazione si sta internazionalizzando, i modelli dei consumi sono cambiati, dobbiamo assolutamente sostenere il settore  con una maggiore attenzione ai consumi”.

GROW, SCANAVINO: TEMA INFRASTRUTTURE TROVI SPAZIO. DA QUESTO DIPENDE SVILUPPO MADE IN ITALY. LA VIDEO INTERVISTA

“L’iniziativa di Agrisieme, Grow, vuole accendere i riflettori su un tema strategico, quello delle infrastruure di aree e telematiche che devono trovare un maggiore spazio nel nostro paese e senza le quali è difficile far crescere il made in Italy agroalimentare e manifatturiero dentro e fuori al nostro paese”.

GROW, SCANAVINO: SVILUPPARE RETROPORTI PER AUMENTARE COMPETITIVITÀ E GUARDARE ALL’AFRICA.

Posted by Redazione × Pubblicato il 10/01/2019 at 12:19

“Il tema delle infrastrutture è un tema che viene quotidianamente sottovalutato mentre invece è di centrale importanza per lo sviluppo del paese. Dovremmo collegate in un solo progetto tante infrastrutture, credo infatti nel concetto di multimodalità, ovvero più mezzi di trasporto legati in un solo progetto.” Così il presidente della CIA Dino Scanavino nel corso di “Grow, l’action tanò di Agrinsieme”.

“Dobbiamo ripensare al tema infrastrutture, sia viarie e ferroviarie che portuali, specialmente quest’ultime devono riunire le merci e lavorarle per inviarle poi nei mercati mondiali, con attenzione al mondo che cambia. Si tratta, ha proseguito Scanavino, di un progetto di sistema, occorre lavorare le merci nel retroporto e non solo stoccarle. Si moltiplicherebbero così gli utili e anche il lavoro, infatti i retroporti rappresentano un importante elemento di sviluppo per l’economia nazionale.

Per quanto riguarda le ferrovie, l’efficienza viene meno se non si è collegati e se le merci non arrivano in tempo. I treni merci non viaggiano a velocità superiori ai 120 km, non è alta velocità e ciò è invalidante per la mostra competitività.

Soffriamo inoltre di strabismo, ha dichiarato Scanavino, per cui che riguarda sviluppo e commercializzazione merci. Pensiamo sempre agli USA, al nord Europa, alla Cina ma non pensiamo mai all’Africa. È invece fondamentale diventare un hub per l’Africa, che è il continente che poi si sviluppa. Dobbiamo perciò orientarci verso il sud, aprire strade verso quel mercato che ci viene incontro. Torniamo così al tema delle infrastrutture portuali, ha concluso Scanavino, che devono avere in se, al loro interno la capacità di lavorazione merci.”

GROW, GIANSANTI: SOLO 1% DELLA SUPERFICIE NAZIONALE AGRICOLA UTILIZZA INNOVAZIONI DIGITALI. ORA PIANO STRATEGICO NAZIONALE. VIDEO INTERVISTA

“Oggi con Grow vogliamo sottopporre all’attenzione del governo le nostre aspettative sul digitale che sarà rivoluzionario in agricoltura quanto lo fu l’introduzione delle macchine”. Così ad AGRICOLAE il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti nel corso di GROW, l’action tank di Agrinsieme deputato in questa edizione a fare il punto sulle infrastrutture materiali e immateriali

Per Giansanti “non basta chiedere ai nostri imprenditori di lavorare di più, occorre una rete digitale attraverso un piano strategico nazioanle che li possa avvicinare al sistema dei mercati e ai consumatori”. “Abbiamo bisogno di aumentare le connessioni da cui dipende il sistema delle conoscenze dei mercati”, insiste Giansanti ricordando che “il piano fatto dal precedente governo è ancora fermo”. “Oggi il digitale, per quanto concerne l’agricoltura, riguarda solo l’un per cento della superficie nazionale”.


Rilevante anche il gap all’nterno dei confini nazionali – prosegue Pantini – dove il Sud appare in ritardo. E per questo la capacita esportativa dell’agroalimentare del Mezzogiorno – dove ricopre un ruolo economico importante – risulta fortemente ridotto rispetto alle altre regioni”.




2018-2019, Manzato: prossimo anno visione strategica politica agricola nazionale. Ecco i 5 pilastri. VIDEOINTERVISTA

“Sono stati cnque mesi intensi in cui abbiamo affrontato tutti i temi dell’agricoltura. Io in particolare ho seguito il biologico, che con la nuova norma che stiamo per varare, diventerà 100 x 100 italiano”. Così ad AGRICOLAE il sottosegretario Mipaaft Franco Manzato nel tirare le somme su quanto fatto nel 2018. “Un opportunità in piu che diamo ai nostri produttori per essere piu competitivi e portare nelle tavole e nei punti vendita. Ma aumenteranno i controlli che sono sempre piu determinanti per la tenuta della qualità”, prosegue.

Per quanto riguarda le foreste, continua Manzato, “c’è stato un cambiamento da una situazione statica a una situazione dinamica. Ora si potra utilizare la materia prima legno anche attraverso le imprese boschive e le segherie. Il prossimo anno ragioneremo anche in materia fiscale per rendere piu competitive le aziende italiane anche allìestero”.

Poi la vendita diretta: “diamo la possibilita di vendere non in maniera prevalente i prodotti anche di altre aziende. Questo vuol dire creare una rete importante, abbassare i costi e mantenere alta la qualità. Che si traduce in maggiore reddito e nella possibilità di distribuire quei prodotti che faticano ad entrare nella distribuzione classica”.

“Per quanto riguarda il 2019 sarà un anno determinante”, spiega ancora il sottosegretario. “Abbiamo un accordo forte con la maggioranza e con la commissioni Agricoltura di Camera e Senato per lavorare in sinergia”. Proprio in Parlamento, nelle due commissioni competenti, “saranno proposte cinque leggi quadro come il florovivaismo e il lattiero caseario. Mentre entro il 2019 costruiremo una strategia filiera per filiera così che l’Italia arrivi alla nuova Pac con un piano nazionale e unitario”. Cinque i pilastri di intervento:  “ricerca, innovazione, strumenti finanziari innovativi, organizzazione di settore, mercati interni, mercati internazionali. L’obiettivo – conclude il sottosegretario Mipaaft, è consegnare dopo tanti anni, forse per la prima volta, una visione strategica sulla politica agricola nazionale”.




MANOVRA RIVOLUZIONA LA VENDITA DIRETTA. METTENDO IN RETE 300MILA IMPRESE ITALIANE

Posta la fiducia sulla Manovra alla Camera. Tra i vari temi agricoli, figura una vera e propria rivoluzione per il comparto agroalimentare nazionale: la possibilità delle aziende che fanno vendita diretta di vendere prodotti anche di altri imprenditori agricoli. Generando così – automaticamente – un circolo virtuoso che mette in rete sinergica le aziende agricole italiane distribuite sul territorio e spesso isolate nella produzione come nella vendita dei prodotti.

Il provvedimento – voluto dal sottosegretario al ministero delle Politiche agricole Franco Manzato – consente alle aziende agricole di vendere, in forma non prevalente rispetto alla loro produzione, le produzioni di altre aziende agricole anche di categorie agronomiche diverse dalle loro.

Il risultato sarà una possibilità di distribuzione incrociata delle produzioni agricole tra le aziende agricole. Generando da un lato un aumento del reddito e dell’occupazione, dall’altro una diminuzione dei costi dei prodotti a favore dei consumatori. E, di conseguenza, un aumento dei consumi interni. Una “rivoluzione” che può interessare secondo le stime del governo, in una prima fase, fino a 300000 aziende agricole italiane.

Una modifica, introdotta al Senato alla disciplina della vendita diretta in base alla quale gli imprenditori agricoli possono vendere non solo prodotti propri ma anche prodotti agricoli e alimentari acquistati direttamente da altri imprenditori agricoli. Tali prodotti non devono appartenere alla stessa categoria merceologica dei prodotti propri e l’attività di vendita non deve essere prevalente rispetto a quella dei prodotti propri. Per tali finalità le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano promuovono specifiche campagne per valorizzare le produzioni agroalimentari locali prevedendo a tal fine un limite di spesa di 500 mila euro annui a decorrere dal 2019 (art.1 commi 700-701).




MALTEMPO, NORD E SUD IN GINOCCHIO. MANZATO, MIPAAFT: TERRITORIO VENETO COLPITO DURAMENTE MA GIÀ PRONTI A INTERVENIRE SU AGRICOLTURA E FORESTE

Il maltempo di questi giorni ha martoriato il sud, soprattutto in Sicilia dove i morti sono saliti a 12, e il nord, in Liguria e in Veneto. 45500 è il numero verde per donare un contributo per le famiglie e i luoghi colpiti. “Un luogo simbolo della montagna del Comelico e del Cadore è in ginocchio, lo scenario è impressionante, ma per quanto riguarda i settori Agricoltura e Foreste abbiamo già le idee chiare su come intervenire”. Così il sottosegretario all’Agricoltura, Franco Manzato, e i parlamentari veneti Giorgia Andreuzza, capogruppo Lega in Commissione Attività produttive e Turismo della Camera, e Paolo Saviano, della Commissione Finanze del Senato, al termine del sopralluogo effettuato in Val Visdende (Belluno) in cui hanno incontrato alcuni sindaci del territorio per una prima analisi dei danni causati dal maltempo. “Parleremo con tutto il Governo delle misure dirette di aiuti – sottolineano in una nota-, del trasferimento del legname, della mobilità, delle agevolazioni fiscali affinché le aziende possano tornare ad essere competitive nel più breve tempo possibile e della sospensione temporanea delle leggi ambientali per garantire sicurezza. Occorre anche liberare i sindaci del territorio colpito da lacci e lacciuoli burocratici perché possano effettuare in concreto gli interventi necessari di sistemazione per consentire a famiglie e imprese il ritorno alla quotidianità”.

MALTEMPO IN VENETO. ZAIA: PARTIRE SUBITO CON LE RISORSE. BORRELLI: SITUAZIONE APOCALITTICA. GIORGETTI: SUBITO 1MLN PER ALTOPIANO ASIAGO

Il presidente del Veneto Luca Zaia in visita nelle aree colpite dal maltempo.

Zaia, che ieri ha avuto una lunga conversazione con il premier Conte – ha confermato la sospensione degli adempimenti fiscali per i territori colpiti. Previste in settimana le prime decisioni. Ci servono tante risorse – spiega Zaia parlando di danni per circa un miliardo di euro. Ricordando che con le risorse si riesce a partire subito. E auspicando libertà nella gestione commissariale per ripulire centinaia di ettari di bosco. Mentre il capo della protezione civile Borrelli parla di “situazione apocalittica” in Veneto e in Liguria e Sicilia.

A rispondere alla chiamata il sottosegretario alla presidenza del consiglio Giancarlo Giorgetti che promette un milione di euro per i boschi devastati dell’altopiano Asiago. “Apprendo con particolare dispiacere – scrive Giorgetti al governatore Luca Zaia – delle eccezionali circostanze di maltempo che nelle ultime ore si sono abbattute sulla Regione Veneto e che hanno devastato – tra le altre cose – i boschi dell’Altopiano di Asiago. Quello stesso Altopiano gia’ durante la Prima Guerra Mondiale fu teatro di tragici eventi e per questo rappresenta un luogo simbolico della memoria del nostro Paese, oltre a essere patrimonio naturale della collettività”.

ANBI: DAL VENETO UN MONITO ED UN ESEMPIO: CONTRO I CAMBIAMENTI CLIMATICI

Posted by Redazione × Pubblicato il 03/11/2018 at 13:15

“Nelle regioni devastate dal maltempo, ad iniziare dal Veneto, solo la prevenzione idrogeologica, che vede in prima linea anche i Consorzi di bonifica, ha evitato conseguenze ancora peggiori per le comunità locali, comunque colpite pesantemente dagli effetti di cambiamenti climatici, che causano  eventi atmosferici di una violenza finora sconosciuta al nostro Paese e con pesanti ricadute economiche oltre che umane: 800 millimetri d’acqua in 8 ore sul bellunese sono una  bomba d’acqua, di cui solo possiamo limitare i danni!” Ad affermarlo è Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), esprimendo solidarietà alle famiglie ed alle regioni colpite dall’ondata di maltempo, nonché ammirazione per il lavoro della Protezione Civile.

“Nell’attesa di ormai ineludibili scelte planetarie, mirate a diminuire il surriscaldamento della Terra – aggiunge il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano – è necessario aumentare la resilienza delle comunità locali, realizzando nuove infrastrutture idrauliche e migliorando l’efficienza di quelle esistenti.  Per questo, è quantomai urgente che la Conferenza delle Regioni licenzi, la prossima settimana, il Piano Nazionale degli Invasi, che prevede investimenti per 250 milioni in un quinquennio a partire già dal 2018; anche in questo caso, come per i 283 milioni del Piano Irriguo Nazionale ed i 177 milioni del Fondo Sviluppo e Coesione, i Consorzi di bonifica hanno presentato un pacchetto di progetti già definitivi: sono 84 quelli già ritenuti ammissibili a finanziamento.”

“L’esperienza di questi giorni – conclude Vincenzi – dimostra come sia l’integrazione pubblico-privato, l’unica scelta capace di ottimizzare le risorse a disposizione, permettendo un’azione di contrasto ad eventi meteo devastanti. In questo, restano incomprensibili i commissariamenti infiniti dei Consorzi di bonifica in alcune regioni del Sud Italia; tale prassi, frutto delle ingerenze della politica, priva le realtà locali delle potenzialità di enti, espressione delle comunità attraverso autogoverno e sussidiarietà. Bisogna invece valorizzare le risorse umane ed operative presenti anche in queste realtà.”




MIPAAF, PRONTE DELEGHE SOTTOSEGRETARI. A PESCE RICERCA, ORTOFRUTTA E LAVORO. A MANZATO PESCA, LATTE E BIOLOGICO

Pronte e alla firma le deleghe per i due sottosegretari Mipaaf. Ad Alessandra Pesce andranno – da quanto apprende AGRICOLAE – l’innovazione a tutto tondo, a partire dalla ricerca fino alle modalità di trasferimento alle imprese con le attività di formazione che ne conseguono. Apicoltura e poi le produzioni del Mediterraneo, che includono l’olivicoltura. L’olio d’oliva è al centro di una profonda polemica di filiera in questi giorni che ha visto dividersi in due Coldiretti e il resto delle organizzazioni. Fino alla spaccatura interna tra vecchia e nuova governance della stessa organizzazione di Palazzo Rospigliosi. Poi cereali, grano e ortofrutta.

Infine il tema del lavoro e dell’agricoltura sociale, facendo squadra con il Mise governato dal collega di partito Luigi Di Maio con l’ottica – da quanto si apprende – di fare dare supporto alle politiche del Mezzogiorno.

A Franco Manzato va il settore della Pesca e dell’Acquacoltura – in perenne e costante difficoltà a causa delle contingenze ambientali ed economiche e di alcuni ritardi nell’emanazione dei decreti – e il settore del biologico. Sempre al sottosegretario della Lega anche il Lattiero-caseario – i cui nodi sulle quote latte dovranno sciogliersi a breve dopo l’ultimo aut aut di Bruxelles – la Difesa fitosanitaria, la politica forestale e, in leggera sovrapposizione con la Pesce, la vigilanza sui seminativi.

Resta fuori il settore del vino, uno degli asset portanti dell’agroalimentare italiano soprattutto all’estero, settore finora depauperato di molto potenziale a causa di quanto accaduto di recente sull’Ocm promozione vino. Settore di cui presumibilmente si occuperà direttamente il ministri Gian Marco Centinaio in sinergia con il Turismo.
MIPAAF, VINO RESTA A CENTINAIO
Posted by Redazione × Pubblicato il 19/07/2018 at 09:56
Come anticipato da AGRICOLAE il settore del vino in sinergia con il turismo rimane in capo al ministro delle politiche agricole da Marco Centinaio




MIPAAF, MANZATO: STRATEGIA LUNGO TERMINE FILIERA PER FILIERA PER ARRIVARE PRONTI A PROGRAMMAZIONE 2020. RISOLVERE RITARDI IN TEMPI RAPIDISSIMI

Due i livelli sui quali si svolgerà l’azione del ministero delle Politiche agricole: risolvere i problemi immediati legati ai ritardi come il Fermo Pesca e l’ocm promozione vino e mettere a punto una strategia di lungo termine che consenta di arrivare pronti alla nuova programmazione del 2020. Filiera per filiera, sciogliendo i nodi strutturali.

“L’azione si svolgerà probabilmente su due livelli”, spiega ad AGRICOLAE il sottosegretario Mipaaf Franco Manzato: “il primo è strategico. Il ministro Centinaio si è già mosso in ambito comunitario al fine lavorare sul pacchetto Pac soprattutto dal punto di vista finanziario per non lasciare che il bilancio Ue tagli le risorse al comparto agricolo. Azione questa da cui dipenderà a una serie di interventi per la nuova programmazione filiera per filiera”. La Pac, prosegue, “avrà un ruolo forte sia per quanto riguarda il primo e il secondo pilastro sia a livello nazionale che regionale”. Il secondo livello interessa invece l’esigenza “di recuperare in tempi rapidissimi i ritardi accumulati rispetto ad alcune problematiche come il Fermo Pesca e l’Ocm vino. Ci muoveremo in tal senso con la massima rapidità”.

Manzato spiega che quella del Mipaaf “sarà una visione strategica a lungo termine che dovrà comprendere i vari comparti agricoli analizzando le singole filiere al fine di arrivare al 2020 in grado affrontare la nuova programmazione. L’idea è quella di avere un quadro generale sulle problematiche di mercato e organizzative per una maggiore competitività e redditività. Mettendo fine ai problemi strutturali prima del 2020 con modifiche di legge e strumenti finanziari”.

Per quanto riguarda gli accordi internazionali “il ministro si è già mosso prontamente in tal senso. L’Italia sarà protagonista e non subirà più norme o accordi che possano ledere la politica agricola italiana”.

Uno dei temi di riferimento che guiderà l’azione del Mipaaf sarà quello – spiega ancora il sottosegretario – della redditività delle imprese. “Punto di riferimento dell’azione di governo ed elemento importante perché si traduce nella capacità delle aziende di investire nelle crescita delle stesse, in innovazione, occupazione e penetrazione dei nuovi mercati”. Altro tema “è sicuramente l’esigenza di comprendere esattamente le problematiche che da cui dipende il mancato investimento o l’efficacia degli investimenti nel Sud Italia puntando a una valorizzazione del territorio. Non possiamo permettere che risorse comunitarie non vengano spese e tornino a Bruxelles per essere riassegnate a Paesi che saranno nostri competitor. E i giovani in questo – conclude – avranno un ruolo importantissimo”.




GOVERNO, ALLEANZA COOPERATIVE PESCA AUGURA BUON LAVORO A SOTTOSEGRATARI MIPAAF

«L’Alleanza pesca saluta i due nuovi sottosegretari al Mipaaf Pesce e Manzato e nell’augurare loro buon lavoro auspica che la pesca e l’acquacoltura possano ritornare al centro delle politiche del ministero superando strettoie e colli di bottiglia». Dall’Alleanza gli  auguri di buon lavoro vanno anche al nuovo capo di gabinetto Fiorentino sul cui ruolo «confidiamo per un raccordo stretto ed efficace fra autorità politica, amministrazione e operatori. Lo chiedono cooperative, imprese, pescatori: l’auspicio è quello di invertire la tendenza degli ultimi anni che ha visto perdere flotta, imprese e imbarcati». Così l’Alleanza Cooperative Pesca sulle nomine Mipaaf che hanno portato al completamento della squadra di governo.




GOVERNO, CONFERMATI PESCE E MANZATO AL MIPAAF. GARAVAGLIA E VILLAROSA AL MEF. TUTTI I NOMI

39 sottosegretari e sei viceministri. Confermati – come anticipato da AGRICOLAE- Franco Manzato e Alessandra Pesce al Mipaaf. Il ministero dell’Interno non avra’ un viceministro ma 4 sottosegretari: a ricoprire questa carica, si apprende da fonti del governo, saranno Nicola Molteni e Stefano Candiani della Lega mentre per il M5S sono stati nominati Luigi Gaetti e Carlo Sibilia.

Tra i sottosegretari del governo M5s-Lega ci sono anche i 5 stelle Stefano Buffagni, agli Affari regionali, e Vincenzo Spadafora. Mentre, secondo quanto si apprende, Carlo Sibilia sara’ sottosegretario all’Interno e Vittorio Ferraresi alla Giustizia. Angelo Tofalo del M5s e Raffaele Volpi della Lega sono i sottosegretari alla Difesa.. Davide Fugatti della Lega e Armando Bartolazzi del M5s sono i sottosegretari alla Salute. Infine Viceministro all’Economia Massimo Garavaglia. Sottosegretari Massimo Bitonci Laura Castelli e Alessio Villarosa.

Al Mise il Viceministro di Luigi Di Maio sara’ Dario Galli. Andrea Cioffi, Davide Crippa e Michele Geraci i sottosegretari.




MIPAAF, MANZATO E PESCE SOTTOSEGRETARI. FIORENTINO CAPO DI GABINETTO. ECCO CHI SONO

Oggi si chiude partita Sottosegretari Mipaaf: da quanto apprende AGRICOLAE Franco Manzato sarà sottosegretario in quota Lega mentre Alessandra Pesce sarà il sottosegretario in quota M5S. E Luigi Fiorentino – dopo un primo turno in cui sembrava essere in ballottaggio anche Raffaele Boriello, Ismea, – sarà il capo di gabinetto.

CHI E’ FRANCO MANZATO:

Franco Manzato (Lega) è nato a Oderzo, in provincia di Treviso, il 19 maggio del 1966.<< laureato in Filosofia all’Università di Ca’ Foscari di Venezia. Dal 1987 al 2000 lavora come dipendente di un’azienda commerciale. Nel 2000 viene eletto per la prima volta in Consiglio Regionale nelle liste della Lega Nord. Viene riconfermato consigliere nelle elezioni del 2005.

Dal 2002 al 2008 è capogruppo consiliare della Lega Nord. Nel giugno 2008 è nominato Vicepresidente della Giunta Regionale del Veneto con deleghe all’agricoltura e al turismo. E’ stato rieletto consigliere regionale nelle consultazioni elettorali del 28/29 marzo 2010 nel gruppo Liga veneta – Lega Nord.

CHI È ALESSANDRA PESCEDirigente di ricerca presso il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria (CREA). Ha un dottorato di ricerca in Agricoltura Istituzioni e Ambiente per lo Sviluppo Economico e si è sempre occupata di ricerche nel campo economico agrario. Nel 2006-2009 è stata responsabile del settore di ricerca sullo sviluppo rurale e dal 2009 al giugno 2014 è stata responsabile del settore ricerche macro-economiche e congiunturali. Da luglio 2014 fa parte della Segreteria tecnica del Vice Ministro Andrea Olivero. È autrice di oltre un centinaio di pubblicazioni scientifiche e ha curato diverse edizioni del Rapporto sullo Stato dell’Agricoltura, uno strumento di analisi e riflessione sull’andamento dell’agro-alimentare in Italia.

Si è occupata dell’applicazione delle politiche di sviluppo rurale e di sostegno al settore agricolo, con analisi di impatto e di verifica dei risultati. I suoi lavori sono stati presentati su tavoli internazionali. È autrice di oltre un centinaio di pubblicazioni scientifiche e ha curato e presentato il Rapporto sullo Stato dell’Agricoltura, uno strumento di analisi e riflessione sull’andamento dell’agro-alimentare in Italia.

CHI E’ LUIGI FIORENTINO

Luigi Fiorentino (1959) si è laureato in giurisprudenza (110 e lode/110) ed ha conseguito il Diploma di perfezionamento in Diritto Amministrativo e Scienza dell’Amministrazione (90/90) presso l’Università degli Studi di Napoli.

E’ Vice Segretario Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nominato con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 6 agosto 2015.

E’ Capo di Gabinetto per gli Affari Regionali e le Autonomie dal 30 gennaio 2015 all’assunzione dell’incarico di Vice Segretario Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Incarichi istituzionali precedenti:

– Capo di Gabinetto del Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Dott.ssa Maria Carmela Lanzetta, dal 4 marzo 2014 al 30 gennaio 2015;

– Capo di Gabinetto del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca On. Prof. Maria Chiara Carrozza dal 29 Aprile 2013 al 21 febbraio 2014;

– Capo di Gabinetto del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Prof. Francesco Profumo dal 7 dicembre 2011 al 28 aprile 2013;

– Segretario Generale dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato dal 1° agosto 2007 al 6 dicembre 2011;

– Capo di Gabinetto dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato dal 10 marzo 2005 al 31 luglio 2007;

– Capo del Dipartimento per le risorse umane e strumentali presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri dal 15 giugno 2004 al 9 marzo 2005 e dal 1° ottobre 2002 al 14 giugno 2004 Capo del Dipartimento per le risorse strumentali; dal 1° giugno al 14 giugno 2004 anche reggente del Dipartimento per le risorse umane e l’organizzazione;

– Direttore del Servizio centrale per gli affari generali, la qualità dei processi e dell’organizzazione del Ministero dell’economia e delle finanze dal 5 novembre 1998 al 30 settembre 2002. In tale veste ha promosso l’adozione di un sistema integrato di gestione dei servizi e della manutenzione (c.d. “global service”) per l’edificio demaniale di via XX Settembre a Roma. Ha fatto parte del gruppo di start-up Consip – Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica;

– Vice Capo di Gabinetto dei Ministri del tesoro, del bilancio e della programmazione economica Ciampi e Amato dal 20 dicembre 1998 al 25 aprile 2000;

– Provveditore generale dello Stato dal 1° agosto 2000 fino all’entrata in vigore del Decreto del Presidente della Repubblica del 22 marzo 2001, che ha soppresso il Servizio Centrale del Provveditorato generale dello Stato e ha disposto l’assorbimento delle relative competenze da parte del Servizio Centrale per gli affari generali e la qualità dei processi e dell’organizzazione.

Dal 1985 al 2006 ha svolto attività universitaria presso la cattedra di Diritto Amministrativo dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” (Prof. S. Cassese). Dal 1997 ha ricoperto l’incarico di Professore a contratto presso diversi Atenei: Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” e “Roma TRE”, Università degli Studi di Napoli “Suor Orsola Benincasa”. Ha insegnato “Metodi e modelli per l’organizzazione e la gestione delle Pubbliche Amministrazioni” presso la Facoltà di Ingegneria Gestionale dell’Università “Tor Vergata” e “Istituzioni di diritto pubblico” e “Diritto pubblico dell’economia” nell’ambito del corso ufficiale di “Economia e gestione aziendale” presso l’Università Europea di Roma. E’ docente e membro del Consiglio Direttivo del Master di II livello in “Diritto Amministrativo e Scienze dell’Amministrazione” – nonché responsabile del modulo “I contratti” – organizzato dall’Università “Roma TRE”. Dall’anno accademico 2012/2013 insegna “Metodi e modelli per l’organizzazione e la gestione delle pubbliche amministrazioni” presso la LUISS Guido Carli nell’ambito del Master Management e politiche delle amministrazioni pubbliche. E’ stato (1° novembre – 23 dicembre 2003) Jemolo Fellow presso il Nuffield College di Oxford dove ha svolto ricerche sulla riforma amministrativa in Inghilterra dalla Thatcher a Blair e sui principi del financial management. Coordina l’Osservatorio sulle esternalizzazioni dell’Istituto di Ricerche sulla Pubblica Amministrazione – IRPA. E’ Componente del Comitato di Indirizzo del FORMEZ PA. E’ Vice Presidente del Centro di Ricerca “Guido Dorso”.

Ha partecipato a vari convegni e conferenze, in Italia e all’estero. Dal 1985 svolge attività di ricerca.

Ha scritto su varie tematiche di diritto amministrativo e collabora con riviste specializzate, tra le quali il Giornale di Diritto Amministrativo e la Rivista trimestrale di Diritto Pubblico. Ha pubblicato, con S. Cassese e A. Sandulli, Casi e materiali di diritto amministrativo, Bologna, il Mulino, 2001. Ha partecipato al “Trattato di Diritto Amministrativo”, Giuffrè, 2000 e 2003, con la voce “Debito pubblico” e al “Trattato dei contratti”, con “Attività contrattuale e vincoli di finanza pubblica”, in “I contratti con la Pubblica Amministrazione”, Utet, 2007, t. I, 241 ss.

Tra le pubblicazioni più recenti: “Il decreto legge “crescita 2.0”: un provvedimento ad efficacia differita”, in Giornale di diritto amministrativo, n. 3/2013. “Le spese di funzionamento delle pubbliche amministrazioni – La legge di stabilità per il 2013”, in Giornale di diritto amministrativo, n. 4/2013. Editoriale “Proposte per una migliore amministrazione”, in Giornale di diritto amministrativo, n. 6/2013. “I corpi tecnici nelle amministrazioni: problemi attuali”, in Rivista Trimestrale di Diritto Pubblico, n. 2, 2013, 479. “Innovare la contabilità per rinnovare la gestione”, in Riforma del bilancio e della pubblica amministrazione, Seminario Camera dei Deputati – Roma – 27 giugno 2014. “Il ruolo strategico dell’area vasta nella riforma dei poteri locali” in Rivista Giuridica del Mezzogiorno –Trimestrale SVIMEZ, Il Mulino, n. 4/2014. “L’attuazione della legge di riordino delle province”, in Giornale di diritto amministrativo, n. 2/2015