Giornata mare: Coldiretti, valorizzare pescatori “sentinelle”

Per difendere il mare occorre valorizzare il ruolo dei pescatori come sentinelle, riconoscendo la loro importanza di custodi e pulitori dei fondali. E’ quanto afferma la Coldiretti Impresapesca in occasione della Giornata nazionale del mare che si celebra l’11 aprile. Come gli agricoltori per la terra, anche i pescatori sono i primi ambientalisti – sottolinea Coldiretti –, sono loro a “leggere” quotidianamente lo stato di salute del mare e a preservarne l’ecosistema, poiché è da questo equilibrio che dipende la loro attività, potendo peraltro contare su un “esercito” di 12000 imbarcazioni e 28000 lavoratori.

Un ruolo di tutela dell’habitat marino che è stato inserito nella cosiddetta legge “Salva mare” – rileva Coldiretti – sulla quale è ora importante accelerare sui decreti attuativi per dare piena applicazione alla norma, a partire dalla diffusione di isole ecologiche in tutti i porti italiani. I pescatori italiani possono infatti contribuire a tenere puliti i mari riportando a terra la spazzatura recuperata durante l’attività. Una possibilità che prima della “Salva mare” era di fatto di difficile applicazione, vista la poca chiarezza delle norme, con le imbarcazioni costrette, in molti casi, a rigettare in acqua i rifiuti trovati per non incorrere in gravi sanzioni.

Una volta svuotate le reti, i pescatori – spiega Coldiretti – possono così dividere il pescato dal materiale plastico eventualmente trovato che viene prima stoccato a bordo e poi consegnato nei porti al loro ritorno. Negli ultimi tempi sono nati in questa ottica anche diversi progetti con il coinvolgimento di associazioni.

Un impegno per le marinerie nazionali – conclude Coldiretti – che va riconosciuto e tutelato, anche rispetto alle difficoltà che la flotta sta vivendo a causa dell’aumento dei costi che rende sempre più oneroso uscire ogni giorno in mare.




Giornata del mare, Pezzoli (Odaf): granchio blu, l’uomo sta mettendo sotto pressione l’ecosistema marino

“È sotto gli occhi di tutti come il comportamento dell’uomo stia modificando il pianeta in cui viviamo, e uno degli ultimi esempi più recenti che abbiamo a disposizione è quello del granchio blu, una specie originaria delle coste atlantiche degli Stati Uniti, che negli ultimi anni è arrivata da noi ed è poi proliferata, diventando una delle specie aliene più dannose del Mediterraneo”.

È quanto dichiara Flavio Pezzoli, presidente dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali (ODAF) della provincia di Roma in occasione della Giornata nazionale del mare che ricorre oggi.

“Sappiamo bene – aggiunge Pezzoli – che il nostro ecosistema marino è sottoposto a importanti pressioni. Abbiamo recentemente appreso, ad esempio, che sono in corso cambiamenti fondamentali nella biogeochimica degli oceani, come l’aumento delle temperature della superficie e del fondale del mare, i mutamenti nella produzione primaria, ossia la quantità totale di materia organica prodotta attraverso la fotosintesi, la riduzione del pH, la diminuzione dei livelli di ossigeno nel sottosuolo delle acque costiere. Sono questi alcuni tra i fattori che generano disturbi sull’ambiente marino, e sono tutti elementi di disturbo di origine umana”.

“Abbiamo osservato, quindi, – continua Pezzoli – come il cambiamento climatico porta anche grandi e gravi conseguenze nella colonizzazione di ambienti marini e di acque dolci da specie aliene tropicali. Queste specie sono state osservate nutrirsi di una varietà di produttori primari  e consumatori (insetti acquatici, molluschi, girini). In particolare, alcune di queste specie aliene hanno mostrato un cambiamento di nicchia ontogenetico, con i giovani che occupano una posizione trofica leggermente superiore rispetto agli individui maturi. Nicchie createsi in migliaia di anni che si stravolgono in pochissimo tempo, sia per alcuni pesci sia per alcuni crostacei invasivi. La storia della vita e l’origine geografica giocano un ruolo nel determinare la competizione e il tipo di interazione tra le specie aliene, con specie provenienti dalla stessa area geografica che mostrano un potenziale di competizione inferiore rispetto a specie provenienti da aree diverse, influenzando quindi il loro potenziale impatto sulle specie autoctone”.

“Uno squilibrio dell’ecosistema marino – conclude Pezzoli – potrà avere ripercussioni pesanti anche su un’attività importante per la nostra economia come quella della pesca. Forse già nel 2050 si potrebbe arrivare ad una riduzione degli stock ittici che si aggira intorno al 40% nelle aree tropicali e a una variazione nella loro distribuzione. È evidente, e lo vediamo nel Mediterraneo, come poi questi fenomeni diventano anche fenomeni geopolitici. È necessario, quindi,  che tutte le parti interessate, compresi i governi, i pescatori, i gestori delle risorse e i cittadini, collaborino per una governance della pesca che coinvolga tutti, che parta dal basso, che monitori i parametri ambientali, e preveda la realizzazione di un piano di gestione del rischio capace di affrontare e combattere in modo proattivo i molteplici fattori di stress antropico. Noi Professionisti siamo a disposizione dei Governi e delle istituzioni per mettere in rete le nostre conoscenze, le nostre esperienze”




Dieci anni di settore Primario che trasforma il Secondario e muove il Terziario raccontati dai ministri e dai presidenti

Agricolae compie 10 anni.

Grazie a tutti voi che contribuite con il vostro lavoro, a voi che leggete e a voi che apprezzate e in caso criticate quanto fatto da questa redazione.

Qualcuno ci ha ringraziato per il nostro lavoro, ma siamo noi a dover ringraziare tutti coloro che usano questo mezzo di informazione per conoscere e far conoscere  e – quando ci si riesce – a risolvere i problemi di questo meraviglioso comparto.

Inutile qui parlare di dati a chi i dati li conosce meglio di tutti. Come è superfluo parlare di Pil, di economia reale, lavoro, importanza strategica o di garanzia sociale. Oppure di tradizioni, cultura, bontà, storia e bellezza. Come diventa inutile parlare finanche di sicurezza alimentare e del ruolo di peace keeper che svolge il comparto nelle aree del mondo a rischio guerra: ogni paese considerato civile dovrebbe dare per scontato come tutto ciò dipenda dall’Agricoltura, settore Primario che si trasforma in Secondario e che muove il Terziario.

Ma non è mai inutile parlare di terra, perché è dalla terra che noi veniamo. Come vengono dalla terra e dal mare tutte le forme di vita che conosciamo.

E chi lavora la terra è per definizione un padre fondatore della nazione, un tutore e un eroe.

Potrebbe dunque apparire blasfemo pensare che c’è chi vorrebbe demonizzare i prodotti naturali che arrivano in tavola per sostituirli con prodotti artificiali di proprietà di pochi, nati e cresciuti nell’acciaio. O immaginare interessi economici mascherati con un buonismo ambientale che rischia di aver di buono ben poco, e certo non a tavola.

Certo che questo non farebbe bene alla terra, dato che la terra dipende da chi la cura e la ‘coltiva’. E neppure all’uomo, che dipende dalla terra stessa da cui proviene.

Un rapporto, quello tra l’uomo e la terra di dare-avere-dare.

Ma sappiamo che una società colta e civile queste cose le sa già. Altrimenti non sarebbe colta e civile.

Agri-cultura è la parola chiave del 2023 con la quale l’Italia, paese della terra e del mare, può portare nel mondo l’educazione alla cura della terra.

Perché troppo spesso guardiamo al cielo con meraviglia e troppo di rado guardiamo verso il basso, dove poggiano i nostri piedi.

Anno 2022: 

2022-2023, l’editoriale di Francesco Lollobrigida: difendere legame millenario tra la terra e gli italiani per seminare l’Italia del futuro

2022-2023, l’editoriale di Patrizio La Pietra: basta inseguire emergenze, da questo governo soluzioni strutturali

2022-2023, l’editoriale di Luigi D’Eramo: l’economia della terra è l’economia reale garanzia di ogni società

2022-2023, l’editoriale di Luca De Carlo: si riporta “la chiesa al centro del villaggio”. Settore Primario torna ad essere primario

2022-2023, l’editoriale di Mirco Carloni: ottimista per Paese che si muove per la prima volta come un’unica macchina che riparte

2022-2023, l’editoriale di Frascarelli e Zaganelli: le prospettive per l’anno che si apre

2022-2023, l’editoriale di Carlo Gaudio: la ricerca alleata del futuro per produrre sempre di piu con meno

2022-2023, l’editoriale di Ettore Prandini: di questi anni resterà l’eco nella storia, ma nessun beneficio spostando il cibo dalla terra ai laboratori

2022-2023, l’editoriale di Massimiliano Giansanti: un Paese moderno deve poter produrre ciò di cui ha bisogno

2022-2023, l’editoriale di Cristiano Fini: imprenditori agricoli capaci di trasformare ansie negative in energia positiva

2022-2023, l’editoriale di Tommaso Battista: l’anno che è stato e quello che verrà

2022-2023, l’editoriale di Carlo Piccinini: programmazione a lungo termine la sfida più grande

2022-2023, l’editoriale di Giampaolo Buonfiglio: finalmente si può invertire la rotta tracciata negli ultimi anni

2022-2023, l’editoriale di Francesco Vincenzi: sfida Anbi determinante per la sicurezza, la competitività e la bellezza del Paese

2022-2023, l’editoriale di Luigi Scordamaglia: scegliere ora da che parte stare o il prezzo di una decisione sbagliata lo pagheranno le future generazioni

2022-2023, l’editoriale di Maurizio Gardini: promuovere e realizzare un nuovo Umanesimo che metta al centro la persona

2022-2023, l’editoriale di Fabio Massimo Pallottini: sfide si chiamano sviluppo, efficienza, innovazione, resilienza e capacità di risposta al cambiamento

Anno 2021:

Fine 2021-inizio 2022, Patuanelli: risorse mai viste prima, ora Agricoltura 5.0 che nasce da transizione 4.0. Rimpianto per Pac poco semplificata da Ue

Fine 2021-inizio 2022, Battistoni: emergenze affrontate con spirito di squadra, Agroalimentare ha guadagnato ruolo centrale

Fine 2021-inizio 2022, Centinaio: fondamentale spendere presto e bene risorse e cogliere opportunità

Fine 2021-inizio 2022, Vallardi: gettate le basi per questioni fondamentali che si chiuderanno nei prossimi mesi. Investimento futuro è in agricoltore custode territorio

Fine 2021-inizio 2022, Gallinella: semplificazione e tecniche di evoluzione assistita. Agricoltura responsabile solo del 7% emissioni

Fine 2021-inizio 2022, Giansanti: serve quanto prima strategia nazionale. Allarmi Oltreoceano su impatto Farm2Fork, ma da Ue nulla

Fine 2021-inizio 2022, Prandini: criticità diventino opportunità, ora strategia nazionale ma siamo su strada giusta

Fine 2021-inizio 2022, Verrascina: soluzioni condivise e aggregazione per arrivare al Bene comune del settore

Fine 2021-inizio 2022, Mercuri: saranno mesi di attesa che non giovano a competitività, risorse non siano asfissiate da burocrazia

Fine 2021-inizio 2022, Piazza: Enpaia continua a crescere. Bilancio supererà il 4%

Fine 2021-inizio 2022, Frascarelli e Zaganelli, Ismea: sosteniamo percorso innovazione e sostenibilità agroalimentare

Fine 2021-inizio 2022, Vaccari, Crea: Innovare è un dovere. Pronti a sostenere attuazione Pac e Pnrr

Fine 2021-inizio 2022, Dalla Bernardina, Cai Agromec: declinare potenzialità transizione digitale. Imprese agromeccaniche al centro processo innovazione

Anno 2020:

Fine 2020, Bellanova: Rinascita Italia parta da agroalimentare. Il futuro ha un cuore agricolo

Fine 2020, L’Abbate: Agroalimentare eroico in emergenza Covid. Ora gettare basi nuovo futuro

Fine 2020, Vallardi: Agricoltura gigante di cristallo. Ora innovazione, etichetta, italian sounding e irrigazione

Fine 2020, Gallinella: anno difficile per pandemia. Forze politiche siano unite per ripartire

Fine 2020, Giansanti: agricoltura stella polare. Ora piano strategico nazionale

Fine 2020, Prandini: Una parentesi da chiudere, mentre immaginiamo il futuro digitale. Il mondo ha fame d’Italia

Fine 2020, Mercuri: Agroalimentare ha dimostrato di essere Primario. Ma solo tra poco si capirà chi ce la farà a ripartire

Fine 2020, Verrascina: guardando l’anno che verrà, ma con programmazione

Fine 2020, Scanavino: agricoltura deve evolversi e adeguarsi a cambiamenti dettati da pandemia da cui non si torna indietro

Fine 2020, Serpillo: Economia alimentare si traduce in economia delle risorse naturali

Fine 2020, Santoianni: resilienza pmi italiane. Ora sia l’anno del Made in Italy

Fine 2020, Vincenzi: Anbi protagonista del Recovery Fund. Ma tutto dipende da gestione acqua, senza lasciare indietro nessun territorio

Fine 2020, Qualivita: impegnati a diffondere nel mondo la cultura del Made in Italy. VIDEO

Fine 2020, Dalla Bernardina: contoterzismo professionale strategico per l’agricoltura del futuro

Fine 2020, Tiso, Confeuro: perché il 2021 può essere l’anno della svolta. Dalla transizione verde alla rivoluzione digitale

Anno 2019: 

2019-2020, Bellanova: parole d’ordine sono nuove generazioni, donne, filiere, investimenti, innovazione, internazionalizzazione ed export. Presidio assoluto tavoli ue

2019-2020, L’abbate, Mipaaf: ottimi risultati da punto di partenza incerto. Ora guardare al futuro affrontando tutte le sfide

2019-2020, Vallardi: basta attriti politici o fondamentalismi, far fronte uniti ai due flagelli che stanno cambiando il volto agricolo dell’Italia

2019-2020, Gallinella: soddisfatto per l.Bilancio. Ora pensare in grande e alla pesca, per troppo tempo dimenticata

2019-2020, Giansanti, innovazione e strategia nazionale per far fronte a competitor sempre piu aggressivi

2019-2020, Mercuri: piu attenzione a crescita imprese e meno conflitto politico. Non mortificare settore

2019-2020, Scanavino, Cia: coniugare sostenibilita ambientale a quella economica. Traducendole in sostenibilita sociale

2019-2020, Verrascina: agricoltura ha capacita di adattamento maggiore rispetto ad altri comparti. Ma ora abbia stabilita

2019-2020, Tiso, Confeuro: basta cantilene e filastrocche. Agricoltori non sono contenti, primario resta squilibrato

2019-2020, Cappellini, Cai: anno della sfida cambiamenti climatici, competitività e agricoltura digitale

 

 

Anno 2018:

2018-2019, Centinaio: sei mesi per aggiustare il tiro. Tra agroalimentare e turismo matrimonio perfetto

2018-2019, Manzato: prossimo anno visione strategica politica agricola nazionale. Ecco i 5 pilastri. VIDEOINTERVISTA

2018-2019, Pesce: basta compartimenti stagni ma visione unitaria dell’agroalimentare

2018-2019, Vallardi: gioco di squadra tra Mipaaft e comagri Camera e Senato ha dato suoi risultati

2018-2019, Gallinella: comagri Camera piu produttiva del passato. Ecco cosa abbiamo fatto e cosa faremo. VIDEOINTERVISTA

2018-2019, Mercuri: dal governo nuovo ci aspettiamo cose nuove dedicate a settore agroalimentare. VIDEOINTERVISTA

2018-2019, Giansanti: agricoltura deve essere connessa per consentire crescita del paese

2018-2019, Scanavino: anno segnato dal maltempo. Ora strategia nazionale a tutela aree rurali

2018-2019, Verrascina: agricoltura non chiede aiuti ma investimenti per competere sul mercato

2018-2019, Serpillo: agroalimentare in grado di ridurre tensioni mediterraneo e immigrazione

2018-2019, Unci agroalimentare: premesse favorevoli e buoni propositi

Anno 2017: 

BILANCIO 2017, Martina: reddito, export e cambiamenti climatici, ma non solo. Piedi per terra e testa al mondo

BILANCIO 2017, Castiglione: sulla pesca Italia ha chiuso con infrazioni Ue. Tutto quello che e’ stato fatto per il settore

BILANCIO 2017, Formigoni: ora spazio ai giovani per dare sprint a settore

BILANCIO 2017, Sani: Camere e governo concentrate sui temi agricoli senza precedenti. Ora pac

BILANCIO 2017, Giansanti: innovazione digitale opportunita per far recuperare gap di competitivita

BILANCIO 2017, Scanavino: potenza straordinaria del made in Italy ma organizzazione precaria

BILANCIO 2017, Mercuri, ogni prodotto cooperativo comprato da qui da noi o gdo viene direttamente dall’agricoltore

BILANCIO 2017, Verrascina: aggregare agricoltura, industria e gdo. No agli scontri inutili

BILANCIO 2017, Serpillo: Italia promuova se stessa, puntando al mediterraneo

BILANCIO 2017, Minelli: enormi potenzialita in tutta la filiera, governo si concentri su pac

BILANCIO 2017, Alleanza cooperative pesca: per il settore chiaro e scuro

Anno 2016: 

2016-2017, Martina: il bilancio dell’anno che si chiude e quello che faremo ora. A partire dal g7. Reddito, trasparenza e semplificazione

2016-2017 VIceministro Olivero: passare da visione difensiva a visione strategica. Recuperare mercato russo e conservare quello americano

2016-2017, Formigoni: ottima collaborazione tra camera e senato. A breve anche legge su consumo del suolo, dieta mediterranea e agrumeti

2016-2017, Sani: avvicinare primario a mondo della trasformazione. In comagri pesca, biologico, forestazione e ippica

2016-2017, Guidi: occorre strategia ‘offensiva’ sui mercati. Attendiamo governo Trump che potrebbe riaprire mercato con russia

2016-2017 Scanavino: sara’ l’anno in cui si pensera alla pac post 2020. Sfida dell’agricoltura del futuro

2016-2017 Verrascina: sostenere agricoltori, basta dare credito a chi dice di farne le veci attraverso la propaganda

2016-2017, Mercuri: risorse siano destinate a opportunita di sviluppo. Anche per pac post 2020

2016-2017, Serpillo (Uci): aprirsi a paesi del mediterraneo. E rivedere sistema aiuti Ue

2016-2017, Castiglione: tanti risultati per la pesca, dal pesce spada al piano di gestione vongole che prende il via nel 2017

2016-2017, Tiozzo (Federcoopesca): maggiore attenzione a settore, uscire da atteggiamento conservatore e riprendere riforme. L’anno del feamp

Anno 2015: 

BILANCIO 2015 E PROSPETTIVE 2016, Martina: abbiamo lavorato tanto e con impegno. Rimangono sfide entusiasmanti ma siamo pronti

BILANCIO 2015 E PROSPETTIVE 2016, Formigoni: anno molto positivo, potenziare ritorno alla terra da parte dei giovani

BILANCIO 2015 E PROSPETTIVE 2016, Sani: e’ stato l’anno delle politiche agricole. Ora ripetere con piu forza per l’anno che verra’

BILANCIO 2015 E PROSPETTIVE 2016, Mercuri: tutto quello che governo investira nel settore tornerà moltiplicato a beneficio dell’economia di tutto il paese

BILANCIO 2015 E PROSPETTIVE 2016, Guidi: l’anno con maggiore attenzione ma in cui silenziosamente settore ha sofferto di piu

BILANCIO 2015 E PROSPETTIVE 2016, Scanavino: bene attenzione settore ma peccato per latte e zootecnia

BILANCIO 2015 E PROSPETTIVE 2016, Verrascina: nel prossimo anno tradurre successo di expo in ricchezza per gli agricoltori

Anno 2014: 

LE INTERVISTE PER 2014-2015, Maurizio Martina: sara’ l’anno della ripresa. Buono il bilancio del 2014

LE INTERVISTE PER IL 2014-2015, Roberto Formigoni: sara’ l’anno delle sfide

LE INTERVISTE PER IL 2014-2015, Luca Sani: finalmente politiche di sostegno concrete per il settore

LE INTERVISTE PER IL 2014-2015, Mario Guidi: 2014 anno da dimenticare, ma sono stati buttati dei semi importanti per il settore

LE INTERVISTE PER IL 2014-2015, Scanavino: l’anno passato e’ stato grigio, il 2015 sara’ migliore

LE INTERVISTE PER IL 2014-2015, Franco Verrascina: anno che si chiude in chiaro scuro

LE INTERVISTE PER IL 2014-2015, Giorgio Mercuri: un po piu’ di ottimismo mettendo da parte la rassegnazione

LE INTERVISTE PER IL 2014-2015, Luigi Scordamaglia: guardo il bicchiere mezzo pieno, ma cambiare, cambiare e cambiare. Svolgeremo ruolo attivo

LE INTERVISTE PER IL 2014-2015, Ettore Iani’: ogni azienda vede il futuro con 37 euro da investire

LE INTERVISTE PER IL 2014-2015, Giampaolo Buonfiglio: sara’ l’anno delle riforme

LE INTERVISTE PER IL 2014-2015, Paolo Tiozzo: bilancio non positivo per la pesca

LE INTERVISTE PER IL 2014-2015, Luigi Giannini: riduzione prezzo gasolio ha salvato il settore

Anno 2013: 

L’ANNO CHE VERRA, Roberto Formigoni: made in Italy, storia italiana di successo. Ecco le cose da fare subito

L’ANNO CHE VERRA, Luca Sani: affrontare la riforma del Mipaaf riconfigurandone ruolo e funzioni

L’ANNO CHE VERRA, Paolo de Castro: piu sinergia per dare solide prospettive all’agricoltura e all’agroalimentare

L’ANNO CHE VERRA, Luigi Scordamaglia: ora tutti insieme per un deciso cambio di passo

L’ANNO CHE VERRA, Antonio Piva: basta buoni propositi, ora meno burocrazia e piu credito

Massimo Coccia: la pesca che vorrei…

Giuseppe Politi: l’anno che verra’…

Franco Verrascina: l’agricoltura tra bilancio di un anno e il futuro

Ettore Iani, una domanda al ministro: se fare agricoltura e’ figo, fare impresa nella pesca e’ da sfigati?

Massimo Gargano: l’olivicoltura italiana un triciclo…A due ruote

Giampaolo Buonfiglio: allarmante “Effetto surf” del Mipaaf con cui politica agricola continua a “Non essere”

Mario Guidi: lavorare in funzione del concetto di “New normal”

Giorgio Mercuri: ogni azienda sa quale e’ il suo “Chilometro giusto”

Giuseppe Alonzo: ricerca si traduce in sviluppo e crescita economica

Arturo Semerari: al centro garanzie di credito e assicurazioni

 

 

 

 

 




INTERROGAZIONE FARO, M5S CAMERA, SU ABBANDONO IN MARE DEI RESIDUI DI PESCA

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01730

presentato da

FARO Marialuisa

testo di

Giovedì 21 marzo 2019, seduta n. 146

FARO e LOVECCHIO. — Al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

la mitilicoltura in mare aperto è un settore che è stato oggetto di una crescita esponenziale nel corso degli ultimi anni, con risultati significativi soprattutto nel Sud Italia. Nel Gargano, in Puglia, sono presente diversi impianti nei pressi di Mattinata, Manfredonia, Capojale e Torre Mileto. Le tecniche di allevamento si sono evolute nel tempo con il superamento degli impianti classici a favore della coltura basata sull’utilizzo delle «Reste», dette più comunemente «Calze» all’interno delle quali crescono fino a 50 chilogrammi di molluschi. Queste sono costituite da retini tubolari in polipropilene della lunghezza di qualche metro. Durante le fasi della lavorazione, quella più critica per l’ambiente è la fase del «reincalzo» che consiste nella progressiva sostituzione dei retini con altri retini dalle maglie più larghe ed è in questo momento che persone senza scrupoli gettano in mare quintali di retini che, giorno dopo giorno, mettono in serio pericolo la sopravvivenza della fauna e della flora marina e finiscono per arenarsi sulle spiagge del nord del Gargano e specialmente in prossimità dello specchio di mare di Torre Mileto, dichiarato dalla regione Puglia sito di interesse comunitario ed inserito nella lista degli habitat marini da tutelare. Da tale situazione discendono notevoli conseguenze per l’economia della zona; infatti, gravi danni sono arrecati alla meccanica delle barche e dei pescherecci, variazioni negative si registrano per lo stock ittico in termini di quantità e qualità del pescato e soprattutto si determina un aggravio di costi per gli enti locali che si vedono costretti a prendere in carico lo smaltimento dei rifiuti speciali, che, una volta arenati sui litorali, diventano rifiuti urbani e pertanto di competenza dei comuni. Non vanno tralasciate le conseguenze sul turismo a causa del decremento estetico che i rifiuti marini arenati comportano. I retini della mitilicoltura sono i rifiuti speciali più pericolosi che si depositano lungo le spiagge del Gargano e andrebbero smaltiti in porto dai singoli pescatori dediti a tale attività. Nel corso degli ultimi anni ci sono state operazioni da parte dei carabinieri volte alla repressione di tali comportamenti illegali, ma il grave inquinamento determinato dalla mitilicoltura continua a persistere e non accenna a diminuire –:

quali iniziative il Ministro interrogato intenda intraprendere contro l’abbandono fraudolento in mare dei residui della pesca e se non ritenga opportuno promuovere adeguate misure, al fine di eliminare quelle pratiche illegali messe in essere dai mitilicoltori spregiudicati.
(5-01730)