Food. Spinelli (FdI): bene governo Meloni su legge Massari. Maestri cucina eccellenza italiana

“Molto importante la presenza oggi al Sigep di Rimini del ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida. Proficua l’interlocuzione con i settori della gelateria, della pasticceria e della panificazione artigianale. Il ministro Lollobrigida ha dimostrato attenzione e concretezza, perché era già venuto qui un anno fa e aveva preso degli impegni che oggi ha rispettato. Il ministro, infatti, ha approfittato dell’occasione per lanciare la legge Massari, in onore del maestro pasticcere, con cui si riconosce al Governo italiano la possibilità di dare un attestato ai nostri Maestri di cucina, vere e proprie eccellenze nazionali apprezzate in tutto il mondo”.
Lo dichiara la senatrice di Fratelli d’Italia Domenica Spinelli.



Lombardia, Rolfi e Iginio Massari presentano spedizione a Expo Dubai

Il sistema agroalimentare lombardo sarà protagonista all’Expo di Dubai, con una serie di iniziative dedicate alla internazionalizzazione delle aziende. Saranno coinvolti il consorzio del Gorgonzola, il Consorzio di tutela Bresaola della Valtellina, Ascovilo (Associazione Consorzi Tutela Vini Lombardi a DOCG, DOC e IGT), Galletto Vallespluga e Riso Gallo. Ambasciatore della spedizione sarà il maestro pasticcere Iginio Massari.

 

Tutte le iniziative saranno presentate durante una conferenza stampa che si svolgerà venerdì 25 febbraio alle ore 11 nella sede territoriale della Regione Lombardia a Brescia (via Dalmazia, 92 – Brescia).

 

Saranno presenti: l’assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi della Regione Lombardia Fabio Rolfi, il maestro Iginio Massari e i rappresentanti dei consorzi coinvolti.

 

I giornalisti potranno seguire l’iniziativa anche da remoto, inviando una mail all’indirizzo: [email protected].




AGEA, UE AVVIA INDAGINE SU CONTROLLI IN SICILIA PER VERIFICARE SE CONFORMI ALLE NORME. LA LETTERA

La Commissione europea scrive ad Agea e all’ambasciatore straordinario Maurizio Massari per avvisare di un’indagine imminente da parte della Dg Agri relativa al programma di sviluppo rurale per la regione Sicilia. La stessa Sicilia dove si è svolta l’operazione dei Nebrodi che ha portato a numerosi arresti per truffa sui fondi europei per l’agricoltura traendo in inganno l’Agea.

“La verifica da parte della Dg Agri è prevista – si legge nella raccomandata di cui AGRICOLAE è venuta in possesso – in conformità all’articolo 47 del regolamento Ue n.1306/2013 a partire dal prossimo 11 maggio 2020.

“L’indagine – scrive Bruxelles – è intesa a verificare se i sistemi di gestione e controllo attuati in Sicilia in relazione alle misure di sviluppo rurale (popolazione FEASR misure forestali) sono conformi alle disposizioni della pertinente normativa dell’Unione europea”.

L’audit verterà soprattutto “sul lavoro svolto dall’organismo di certificazione integrato dall’attività di audit svolta direttamente dai revisori della Commissione Ue sull’organismo pagatore per gli elementi per i quali la Dg Agri non può trarre garanzie sulla legittimità e regolarità dell’organismo di certificazione”.

L’organismo di certificazione dovrà assicurare che siano disponibili tutti i documenti giustificativi, vale a dire tutta la documentazione, in formato elettronico che cartaceo – documenti di lavoro e copie dei documenti oggetto di verifica – che consenta di esaminare il lavoro svolto.

L’Audit europeo contemplerà soprattutto il metodo , la valutazione del rischio, la tecnica di campionamento e valutazione della rappresentatività utilizzata da Agea. Inoltre verrano presi in esame i principali elementi dell’ambiente di controllo per le misure forestali, i metodi utilizzati e i risultati della valutazione.

Qui di seguito AGRICOLAE pubblica la lettera in formato PDF:

LETTERA DG AGRI AD AGEA

 

 




AGEA, DG AGRI UE NON SI FIDA DI QUANTO COMUNICATO. E SCRIVE A MASSARI: NONOSTANTE NUMEROSI INVITI MANCA PIANO AZIONE, RELAZIONE E SPIEGAZIONI. LA LETTERA

Ancora missive da parte della Dg Agri ad Agea e a Maurizio Massari, Ambasciatore, Rappresentante permanente d’Italia presso l’Unione europea “per intraprendere azioni immediate e a portare a termine l’attuazione del piano d’azione concordato in corso”. E Jerzy Plewa invita “caldamente” le autorità italiane a inviare la relazione mai pervenuta e a chiudere il piano di azione la cui scadenza era prevista tempo addietro. Anzi, dice la Dg Agri, non abbiamo avuto nulla nonostante le numerose missive, neppure spiegazioni. E quindi ora per fare chiarezza sull’Agea di Lorenzini e Pagliardini scrive direttamente a Massari.

“Con lettera del 28 giugno 2019 ho informato le autorità italiane delle riserve formulate nella relazione annuale di attività per l’esercizio finanziario 2018. Nella stessa lettera ho indicato che le opportune azioni correttive per rimediare alle carenze riscontrate durante la relativa procedura di verifica di conformità devono essere concordate con la direzione generale dell’Agricoltura e dello sviluppo rurale (DG AGRI). Si invitano caldamente le autorità italiane a intraprendere azioni immediate e a portare a termine l’attuazione del piano d’azione concordato in corso.
Inoltre, nella lettera inviata il 9 agosto 2018 (rif. Ares(2018)4179024) la Commissione ha approvato il progetto di piano d’azione riguardante quanto segue.

Il SIPA deve essere costituito sulla base di parcelle di riferimento che contengano unità territoriali che rappresentino solo aree agricole; le parcelle di riferimento devono essere misurabili, in modo da consentire la localizzazione univoca e inequivocabile di ciascuna parcella agricola dichiarata annualmente e la stabilità nel tempo; il SIPA deve consentire una chiara determinazione della superficie ammissibile, comprendere uno strato EFA e indicare se al terreno si applicano determinate altre disposizioni della PAC (ad esempio zone soggette a vincoli naturali, zone Natura 2000 mantenute in uno stato idoneo al pascolo o alla coltivazione, zone sensibili dal punto di vista ambientale ecc.). Esso dovrebbe inoltre consentire la determinazione corretta della superficie ammissibile a pascolo nelle zone definite come “prati permanenti – pratiche locali tradizionali” (PG-ELP).
L’attuazione della GSAA deve garantire che tutte le domande siano presentate con il metodo geospaziale entro la data finale di presentazione delle domande conformemente ai requisiti di legge e che la GSAA sia utilizzata per i controlli
incrociati di tutte le domande.
Qualsiasi altra carenza grave e sistemica nel sistema di controllo nazionale deve essere individuata dalle autorità italiane.
È stato concordato con le autorità italiane che le modifiche strutturali sopra elencate sarebbero state attuate entro fine marzo 2019.
Desidero far presente che:
la DG AGRI non ha ricevuto risposta alla richiesta inviata il 21 novembre 2018 di comprovare lo stato di avanzamento dei lavori e di fornire la spiegazione e la giustificazione per cui secondo le autorità italiane non è necessario rivalutare le zone Natura 2000 e PG-ELP;
la DG AGRI non ha ricevuto la relazione di chiusura dopo il 31 marzo riguardo al completamento del piano d’azione;
le autorità italiane non hanno presentato una richiesta motivata di proroga del termine;
poiché il piano d’azione non è stato chiuso, entro il 15 maggio doveva essere presentata una relazione intermedia. Tale relazione intermedia non è pervenuta alla DG AGRI.
Sebbene nelle relazioni intermedie ricevute le autorità italiane abbiano indicato che le azioni richieste sono state puntualmente attuate, la DG AGRI nutre seri dubbi.
Le autorità italiane sono invitate a informare quanto prima la DG AGRI sui progressi relativi al piano d’azione in corso, tenuto conto che il termine per la presentazione della relazione intermedia era il 15 maggio. Esse sono invitate inoltre a redigere un ulteriore piano d’azione formale di interventi correttivi entro il 16 settembre 2019 per ovviare alle carenze del sistema di controllo nazionale conformemente alle riserve formulate nella relazione annuale di attività 2018, che riporti:

– le misure correttive/azioni concrete (e sottoazioni se necessario) che le autorità
italiane stanno attuando e/o intendono intraprendere;

– le tappe intermedie e gli indicatori dei progressi per ciascuna azione/sottoazione;

-il calendario previsto per l’attuazione delle misure;

-un obbligo di comunicazione dei progressi compiuti;

-Al fine di consentire un migliore follow-up, si invitano le autorità italiane a fornire, oltre al documento relativo al piano d’azione, una sintesi del piano d’azione redatta secondo il modello allegato alla presente lettera.
Le relazioni intermedie devono essere inviate almeno ogni tre mesi alla casella di posta elettronica funzionale [email protected]

Si ricorda che la responsabilità della definizione, dell’aggiornamento e dell’attuazione dei piani d’azione spetta in primo luogo alle autorità nazionali; inoltre, se si giunge alla conclusione che lo Stato membro non è in grado di definire un piano d’azione credibile o di attuare le misure correttive necessarie, potrebbe essere proposta una riduzione o una sospensione dei pagamenti a norma dell’articolo 41, paragrafo 2, lettera b), del regolamento (UE) n. 1306/2013.
La DG AGRI seguirà attentamente la situazione e valuterà l’impatto delle azioni attuate.
La DG AGRI conferma la disponibilità a fornire il sostegno e l’assistenza necessari alla
definizione e al monitoraggio delle azioni di follow-up.

La ringrazio anticipatamente per la collaborazione.
Voglia gradire, signor Ambasciatore, i sensi della mia più alta considerazione.

Qui di seguito AGRICOLAE pubblica la lettera in formato PDF:

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UE ‘NON CONCILIA’ CON ITALIA E TAGLIA 350 MLN DI EURO AD AGRICOLTURA MADE IN ITALY PER ERRORI AGEA-MIPAAFT SOTTO GESTIONE MARTINA. ECCO LA LETTERA

 
Nello specifico si tratta delle regole per ammettere a regime dei pagamenti diretti le superfici a prato permanente (pascolo) e i terreni nei quali c’è prevalenza di essenze arboree e arbustive rispetto alle colture foraggere.
 
In questo secondo caso spetta alle regioni identificare le superfici interessate, le quali sono catalogate come superfici dove si eseguono pratiche locali tradizionali (plt).
 
Sia nel caso dei pascoli che delle cosiddette Plt è necessaria una gestione amministrativa impeccabile, con norme rigorose e puntuali e controlli eseguiti secondo gli standard comunitari.
 
Ed è proprio su tali punti che si concentra la contestazione da parte dell’Unione europea nei confronti di Agea che ha portato all’esclusione dell’Italia dal finanziamento comuntiario per un importo di oltre 350 milioni di euro.
I servizi comunitari hanno svolto verifiche scrupolose che hanno dimostrato come le autorità italiane (Agea, ministero e regioni) non hanno attuato correttamente le disposizioni Ue in materia di superficie a pascolo e di Plt.
Bruxelles contesta anche la non corretta assegnazione dei diritti della Pac a favore degli agricoltori e una carenza di informazioni verso questi ultimi.
Le verifiche svolte dalla Commissione Ue hanno fatto emergere carenze nell’identificazione delle superfici ammissibili e problemi nell’esecuzione dei controlli.
Oltre a determinare una perdita di fondi europei già destinati a favore dell’Italia per l’importo di 352 milioni di euro, la procedura da poco conclusa incide anche sul calcolo del numero del valore dei diritti a favore degli agricoltori italiani e sulla puntuale erogazione dei pagamenti diretti dal 2015 in avanti.
LA COMMISSIONE SCRIVE:

UE ‘BACCHETTA’ AGEA E ‘TAGLIA’ 550 MLN DI EURO ALL’ITALIA: INADEMPIENZA E CARENZA CONTROLLI. TUTTA LA DOCUMENTAZIONE UE

L’Europa rettifica il budget destinato all’agricoltura del made in Italy e ‘taglia’ 550 milioni a causa di una serie di carenze (evidenziate per Agea) che si sono perpetrate negli anni e che – nonostante i continui rilievi – non sono state ancora sanate. Anzi, spiega la Dg Agri nella documentazione di cui AGRICOLAE è venuta in possesso e che allega in PDF, “provocano continui interventi che sottraggono risorse ai beneficiari”. In sostanza, la Commissione Europea, a seguito dei previsti controlli sui contributi erogati da Agea nei solo mesi di marzo- giugno 2018, ha proceduto a una rettifica finanziaria pari ad oltre mezzo miliardo di euro.

La verifica di conformità a norma dell’articolo 52 del regolamento europeo 1306/2013 sul regime di aiuti per superficie fa emergere l’incapacità dell’Italia a usare le risorse europee. E ora, dopo gli scambi di missive e gli incontri tra Bruxelles e il Ministero delle Politiche agricole del 15 11 2016, del 17 02 2017, del 25 04 2017, del 16 05 2017, del 9 05 2017, del 27 06 2017, del 27 06 2017, del 18 07 2017 e del 28 09 2017, ora arriva la comunicazione formale della Dg Agri alla rappresentanza italiana in Unione Europea nella persona di Maurizio Massari e ad Agea nella persona della direttrice Silvia Lorenzini.

Nel testo la Commissione Ue – si legge – “ribadisce la propria posizione secondo cui, negli atti di domanda 2015 e 2016 l’attuazione del regime di aiuti diretti per superficie nell’ambito del FEAGA non è stata conforme alla normativa Ue”.

E la Dg Agri propone per questo “di escludere dal finanziamento dell’Ue un importo di oltre 360 milioni di euro”.

Secondo la Direzione Agricoltura “l’inadempienza costituisce una carenza in un controllo essenziale che incide sulla popolazione che avrebbe dovuto essere coperta dagli articoli 28 e 29 del regolamento 809/2014 e dall’articolo 5 del regolamento 640/2014”. E ribadisce di “non condividere l’interpretazione italiana”.

La Dg Agri rileva infatti che l’analisi per gli organismi pagatori che, secondo le autorità italiane, non sono stati interessati dalla carenza non può essere considerata soddisfacente; che non sono pervenute informazioni da Oplo; che i calcoli per APPAG non sembrano comprendere tutti i pagamenti diretti per superficie del Feaga interessati; i calcoli per AGREA, APPAG e ARPEA non sembrano comprendere una quantificazione corretta delle sanzioni amministrative. E l’audit ha accertato “carenze sistematiche nella valutazione della superficie massima ammissibile per i prati permanenti”. Questo si traduce in conseguenze sulla fissazione del numero corretto dei diritti all’aiuto nella prima assegnazione degli stessi come previsto dall’articolo 24, paragrafo 2 del regolamento 1307/2013 “per cui le autorità italiane non hanno fornito alcun calcolo”. La Dg Agri resta del parere che “il mancato rispetto del livello minimo di controlli in loco costituisce una carenza nel funzionamento del controllo essenziale ovvero l’esecuzione di controlli in loco. Ma c’è di più: La Dg Agri rileva “che le informazioni sulla superficie dichiarata come prato permanente per il 2016 e il 2017 non sono ancora state ricevute”. Quindi l’inesistenza del livello di pascolo permanente del SIPA impedisce l’adeguato controllo del pagamento di inverdimento”. Inoltre la procedura per il calcolo dell’aiuto comprese riduzioni e sanzioni amministrative non è risultata conforme al disposto dell’articolo 18 e dell’articolo 19 del regolamento 640/2014 per l’anno di domanda 2015.

Agli oltre 360 milioni di euro destinati a ‘rettifica’ a causa della carenza dei controlli da parte di Agea e dei ritardi nel trasmettere i documenti, si vanno ad aggiungere altri 93 milioni di euro a causa “del mancato rispetto dei termini di pagamento, superamento dei massimali e prelievi. “L’importo finale da confermare e rettificare – nella decisione di liquidazione dei conti scrive ancora la Dg Agri – è pari a 93.059.323,84 euro.

Bruxelles bacchetta Agea con osservazioni relative alla liquidazione finanziaria. “È estremamente importante – scrive – che alle raccomandazioni di media importanza indicate nella sezione 1.9 della relazione di certificazione la cui attuazione è attesa da anni, sia dato seguito senza ulteriori indugi”. Per la direzione Agricoltura “le motivazioni addotte dall’organismo pagatore non sono sufficienti”. E non solo “dovrà garantire che i controlli siano effettuati nei tempi previsti affinché sia possibile presentare una relazione completa e definitiva delle statistiche di controllo entro i termini regolamentari” ma “dovrebbe coprire quanto prima il posto di responsabile del controllo che è vacante da aprile 2015”.

Oltre alla carenza nella verifica dello stato dell’agricoltore in attività: “le autorità italiane hanno fallito nel dimostrare che le procedure erano effettive per l’individuazione dell’agricoltori non-attivo”. E chiede indietro un importo pari a 78 milioni e 286mila euro.

E come si fa con un bambino che non a scuola non si impegna, Bruxelles scrive che “la Dg Agri ritiene che le misure correttive come il recupero degli importi connessi a errori, siano necessarie per garantire che simili errori non si ripetano in futuro”.

Nel frattempo fioccano le interrogazioni parlamentari sulla gara di affidamento a Sin in pieno stallo.

Qui di seguito Agricolae allega la documentazione europea:

LETTERA DG AGRI A RAPPRESENTANZA ITALIANA 01

LETTERA DG AGRI A RAPPRESENTANZA ITALIANA 02

LETTERA DG AGRI 03

LETTERA DG AGRI 04

Era stato già scritto:

PSR FEASR 2007-2013, BRUXELLES BOCCIA ITALIA (LA PEGGIORE DI TUTTI). E NON PAGA 1MLD E 700MILIONI DI EURO PER “ERRORI RILEVANTI”. ECCO LA TABELLA, LA BOZZA DI DECISIONE UE E LA SINTESI. CON TUTTE LE MOTIVAZIONI




Sian, Ue scrive a Italia: ritardi su assegnazione bando di gara incidono su attuazione Psr italiani. Fateci sapere entro un mese. Ecco la lettera

Altro capitolo sulla questione Sian e sul ritardo – tra i rimpalli tra Consip, Anac e Senato – dell’aggiudicazione formale dei vincitori del bando di gara per la fornitura dei servizi relativi al sistema agricolo nazionale da cui dipende l’erogazione dei fondi Ue. Stavolta è direttamente la commissione europea a scrivere e lo fa con raccomandata datata 6 marzo indirizzata a Maurizio Massari, l’ambasciatore straordinario e plenipotenziario a Bruxelles, a Vincenzo De Martino, Mipaaft e a Silvia Lorenzini, direttrice di Agea. E scrive: i ripetuti ritardi sulla decisione di assegnazione della procedura di gara incidono sul livello di attuazione del PSR che italiani attualmente sono inferiori alla media Ue.

In pratica, lo slittamento dell’assegnazione al vincitore, (Leonardo) non solo rischia di arrecare un danno all’erario (dato che la procedura di gara ha costi inferiori di circa 40 milioni di euro rispetto a quelli attuali andati in proroga) ma rischia anche – secondo Bruxelles – di mettere a repentaglio l’utilizzo dei fondi comunitari legati ai programmi di sviluppo rurale.

Si legge nella lettera di cui AGRICOLAE è venuta in possesso e che pubblica integralmente – in formato PDF – a pie di pagina:

 

“Signor ambasciatore, gentile direttrice,

con lettera del 31 dicembre 2018 la Direzione generale per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale, DG AGRI è stata informata della situazione attuale dei progressi compiuti nell’attuazione del pino d’azione relativo al recupero dei debiti.

Per quanto attiene al punto di vista d’azione relativo alla revisione dei fascicoli cartacei tesa a identificare eventuali posizioni ancora da iscrivere nel registri dei debitori la Dg Agri prende atto del fatto che, in seguito al completamente del riesame di tutti i fascicoli cartacei, è stato fissato un importo di 12.756.851 euro quale rischio finale per il Fondo. Parte del rischio per il Fondo era già stato coperto dalla rettifica finanziaria applicata nella decisione di esecuzione (UE) 2018/873 della Commissione del 13 giugno 2018 per un importo di 6.119.983 euro al fine di coprire l’intero rischio per il Fondo. E’ avviato il relativo procedimento.

Inoltre, per quanto attiene all’operazione ‘Bonifica’ la DG AGRI prende atto della prosecuzione delle attività connesse al recupero degli importi indebitamente versati.

La DG AGRI osserva tuttavia – si legge ancora – che l’ultima relazione sulla situazione relativa alla procedura di appalto pubblico per la selezione di un nuovo fornitore di servizi per gestire il sistema SIAN e i relativi servizi è pervenuta con la vostra lettera del 2-10-2018 nella quale si informava la DG AGRI circa la decisione finale di assegnazione per un lotto.

Tuttavia, i tre lotti rimanenti erano assegnati solo in via provvisoria.

La DG AGRI ritiene che le autorità italiane dovrebbero continuare a riferire in merito all’attuazione del piano d’azione fino alla conclusione della sua realizzazione.

I ripetuti ritardi della decisione di assegnazione della procedura di gara sembrano incidere sul livello dell’attuazione dei programmi di sviluppo rurale che in Italia è attualmente inferiore alla media dell’Unione europea. La DG AGRI richiede pertanto alle autorità italiane di comunicare le informazioni relative ai progressi compiuti nella procedura di gara a partire dall’ultima comunicazione in data ultima prevista della decisione di assegnazione del contratto inizialmente prevista per metà giugno 2017.

Le autorità italiane sono invitate – conclude la missiva – a presentare una situazione aggiornata dello stato di attuazione del piano d’azione il più rapidamente possibile e comunque non oltre un mese dal ricevimento della presente in lingua italiana. Le successive relazioni sull’attuazione del piano d’azione dovrebbero essere presentate con cadenza bimensile, come già concordato nel corso delle indagini precedenti e in corso.

Qui di seguito AGRICOLAE pubblica la lettera:

LETTERA COMMISSIONE UE SU BANDO SIAN

Per saperne di più:

SIAN, ANAC SCRIVE A CONSIP: NULLA DA AGGIUNGERE, ORA ATTENDIAMO DA VOI AGGIUDICAZIONE DEFINITIVA O ALTRE VALUTAZIONI. NELLA LETTERA FIRMATA DA RAFFAELE CANTONE: SPETTA ALLA STAZIONE APPALTANTE L’ONERE DI ESPLETARE LA RELATIVA ISTRUTTORIA E DI ADOTTARE ALL’ESITO I CONSEGUENTI PROVVEDIMENTI

Verso la stretta finale per l’aggiudicazione del bando Sin, un pacchetto da circa 550 milioni di euro dal quale dipenderà la gestione informatica del sistema agricolo nazionale per quanto riguarda l’erogazione dei fondi comunitari. Dopo i vari scambi di missive tra Anac, Consip, Mipaaft e le vicissitudini al Senato (la commissione Bilancio voleva azzerare il bando con un emendamento al Dl Semplificazioni), l’autorità guidata da Raffaele Cantone scrive alla stazione appaltante rimandandole la decisione finale alla quale – si legge nella nota firmata da Cantone e di cui AGRICOLAE è venuta in possesso e che pubblica integralmente in formato PDF – “spetta l’onere di espletare la relativa istruttoria e di adottare all’esito i conseguenti provvedimenti”. E aggiunge: “non si ritiene pertanto di poter aggiungere in merito osservazioni ulteriori rispetto a quanto già segnalato”.

Scrive Anac l’8 febbraio:

“Come già anticipato per le vie brevi e alla luce di quanto chiaramente desumibile dall’articolo quattro delle siglato protocollo di vigilanza collaborativa la verifica del possesso dei requisiti prescritti e competenza della stazione appaltante alla quale spetta l’onere di espletare la relativa istruttoria e di adottare all’esito i conseguenti provvedimenti.

Non si ritiene pertanto di poter aggiungere in merito osservazioni ulteriori rispetto a quanto già segnalato con nota Anac protocollata 98546 del 29/11/2018 al cui contenuto integralmente si rinvia.

Ai sensi del citato articolo quattro del protocollo di azione si rimane in attesa della trasmissione dei provvedimenti di aggiudicazione definitiva e/o delle diverse valutazioni definitive che la stazione appaltante dovesse compiere.

Come già indicato nella precedente nota protocollata 79063 del 25/9/2018 oltre agli eventuali provvedimenti di aggiudicazione definitiva dovranno essere altresì trasmesse le dichiarazioni rese ai sensi della clausola risolutiva espressa di cui all’articolo sei del citato protocollo di vigilanza collaborativa debitamente sottoscritte dai soggetti ivi individuati.

Restano fermi i poteri di vigilanza segnalazione e sanzionatori istituzionalmente attribuiti all’Anac”.

Qui di seguito AGRICOLAE pubblica integralmente la nota ANAC:

NOTA ANAC A CONSIP 8.2.2019

Per saperne di più:

DL SEMPLIFICAZIONE, APPROVATO AL SENATO EMENDAMENTO CHE AZZERA BANDO DI GARA SIAN. TUTTA LA STORIA

SIAN, SPUNTA ERRORE IN RELAZIONE SENATO: “I LOTTI IN FASE DI VALUTAZIONE” MA ECCO LETTERA CONSIP CHE SCRIVE AL VINCITORE. IL COLLE PREOCCUPATO. SENATORI HANNO VOTATO IN BASE A INFORMAZIONI SBAGLIATE

DL SEMPLIFICAZIONE, ECCO GLI EMENDAMENTI AMMISSIBILI. NON PASSA AZZERAMENTO GARA SIAN, XYLELLA E GELATE IN PUGLIA. OK A ETICHETTURA