Strategia Nazionale per il Sistema Agricolo, Bellanova: Futuro verde e agricoltura strettamente interconnessi. Gli investimenti del PNRR non devono prevedere ulteriore consumo di suolo

Rigenerazione del sistema agricolo e alimentare nel nostro paese attraverso il potenziamento delle imprese e delle filiere; lotta al dissesto idrogeologico; tutela delle risorse non rinnovabili; tutela e valorizzazione delle foreste; tracciabilità e trasparenza sull’origine dei cibi; promozione internazionale; sostenibilità integrale e sicurezza nei controlli, tutela del lavoro; centralità delle aree interne.

Sono questi i pilastri sui quali si caratterizzerà la Strategia nazionale per il Sistema Agricolo, Agroalimentare, Forestale, della Pesca e dell’acquacultura, illustrata questa mattina dalla Ministra delle Politiche Agricole Teresa Bellanova, nel corso dell’audizione sull’individuazione delle priorità nell’utilizzo del Recovery Fund in Commissione Agricoltura al Senato.

“Sul contenuto del PNRR, sono sempre più convinta che il settore agricolo possa e debba giocare un ruolo determinante, nella consapevolezza del contributo che può offrire al rilancio economico del Paese e al processo di transizione verde e digitale dell’intera economia”, ha evidenziato la Ministra.

“Non a caso lego agricoltura e tutela delle risorse non rinnovabili, agricoltura e crisi climatica”, aveva già sottolineato la Ministra. “Perché proprio su questi due sensibilissimi terreni l’agricoltura è parte della soluzione. All’appuntamento con la sfida epocale delle trasformazioni climatiche e del futuro verde, quella italiana si presenta con le carte più che in regola”.
Vanno in questa direzione i progetti della Strategia Nazionale Agricola sulla gestione dell’acqua e per scongiurare il dissesto idrogeologico, coordinati con il MIT e il MATTM; la realizzazione di impianti per la produzione di biometano, in condivisione con il MISE; e la realizzazione di impianti fotovoltaici sui tetti delle strutture produttive agricole e zootecniche, sfruttando edifici esistenti (che verrebbero rinnovati) e senza causare consumo di suolo, in sinergia con il MATTM.

“Gli investimenti del PNRR non devono prevedere ulteriore consumo di suolo”, ha sottolineato la Ministra, “e non mi accontenterei di un criterio che preveda un basso consumo di suolo, in quanto difficilmente determinabile”.

Proprio per questo, ha proseguito la Ministra, “tra i criteri di scelta, occorre privilegiare progetti che utilizzeranno mezzi e tecnologie italiane, che sono gli unici in grado di incrementare il reddito e l’occupazione in modo duraturo, a vantaggio anche dei settori a monte e a valle di quello direttamente beneficiario dell’intervento”.

Per quanto riguarda la produzione energetica da fonti rinnovabili, la Strategia nazionale per il Sistema Agricolo, Agroalimentare, Forestale, della Pesca e dell’acquacultura, punta su progetti tesi allo sviluppo del biometano e alla realizzazione di un Parco AgriSolare.

“Il progetto di Parco AgriSolare punta ad intervenire sui tetti degli edifici produttivi agricoli distribuiti su tutto il territorio nazionale, favorendone parallelamente l’efficientamento energetico, anche nell’ottica del miglioramento del benessere animale”, ha spiegato la Ministra. “E dal punto di vista economico, la realizzazione del Parco AgriSolare Italia consentirebbe di migliorare la competitività delle aziende agricole, riducendo i costi di approvvigionamento energetico, contribuendo alla decarbonizzazione del Paese e soprattutto all’ulteriore consumo di suolo”. L’Agrisolare”, ha chiarito Bellanova, “consentirebbe di non dover poggiare sul terreno un solo pannello”.

Ogni progetto si baserà sul presupposto che “nessuno sviluppo sostenibile si può immaginare senza garantire al settore agricolo la centralità, adeguatamente sostenuta, che merita, e agli agricoltori, allevatori e pescatori la giusta tutela del reddito”.

“L’agricoltura, attraverso i Programmi regionali di sviluppo rurale, farà sicuramente la sua parte. Penso, in particolare, a nuove possibilità imprenditoriali e di lavoro per giovani e donne, che proprio su questi territori potrebbero valorizzare moderne iniziative di sviluppo, modelli di impresa sostenibile, in particolare nel settore agricolo e zootecnico, rispettosi dell’ambiente e basati sui principi dell’economia circolare e della bioeconomia”, ha concluso la Ministra. “Occorre però che questi obiettivi siano condivisi a livello generale, e in questo senso mi aspetto un segnale dal Parlamento, ma anche dal mondo produttivo, altrimenti non è possibile”.




MANOVRA, ECCO IL TESTO BOLLINATO. NASCE AGENZIA NAZIONALE RICERCA CHE ESCLUDE MIPAAF E MATTM DAI VERTICI. E ISMEA, CREA E ISPRA?

Arrivato al Senato il testo della Bilancio bollinato dal Quirinale. Tra le novità emerge l’istituzione, agli articoli 28 e 29, dell’Agenzia nazionale della ricerca che farà capo direttamente alla Presidenza del Consiglio e al Miur.

Da quanto si evince sembrerebbe che gli enti di ricerca pubblici siano destinati ad essere coordinati dall’Agenzia neonata i cui rappresentanti saranno definiti dalla Pcm, dal Mef e dal Miur. Ma non dal Mipaaf – sotto al quale c’è l’Ismea e il Crea (il cui bando per il direttore generale, da quanto apprende AGRICOLAE, è stato recentemente ritirato) – e dal Ministero dell’Ambiente, sotto al quale c’è l’Ispra.

Anche i piani triennali con le relative assunzioni dipenderanno dai ministeri competenti.

Previsto anche il blocco delle assunzioni e delle progressioni di carriera in tutti gli enti pubblici di ricerca a causa della limitazioni fissate in rapporto al bilancio degli enti stessi.

Tra le altre cose:

All’articolo 21 figura l’esenzione IRPEF redditi dominicali e agrari dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali. All’articolo 22 gli incentivi fiscali all’acquisizione di beni strumentali per l’economia circolare. All’articolo 26 la Nuova Sabatini per gli investimenti Sud ed ecosostenibili delle PMI.

All’articolo 28 figura invece l’istituzione dell’Agenzia nazionale per la ricerca e altre misure di sostegno alla ricerca e all’istruzione.

Si legge: “al fine di potenziare la ricerca svolta da università, enti e istituti di ricerca pubblici e privati è autorizzata la spesa di 25 milioni di euro per l’anno 2020, 200 milioni di euro per l’anno 2021 e 200 milioni di euro annui a decorrere dal 2021 per il funzionamento e per il personale dell’agenzia di cui al comma2. Per realizzare le finalità di cui al comma 1 è istituita un’apposita agenzia denominata Agenzia Nazionale per la Ricerca ANR dotata di autonomia statutaria, organizzativa, tecnico operativa e gestionale sottoposta alla vigilanza della Presidenza del Consiglio dei ministri e del ministero dell’Istruzione.

Compito di ANR sarà quello di coordinare e indirizzare le attività di ricerca di università, enti e istituti di ricerca pubblici verso obiettivi di eccellenza incrementando la sinergia e la cooperazione tra di essi e con il sistema economico produttivo pubblico e privato in relazione agli obiettivi strategici della ricerca e dell’innovazione. Nonché agli obiettivi di politica economica del governo.

Il direttore e i membri del comitato direttivo sono nominati con decreto del Presidente del Consiglio e restano in carica per 4 anni. Vengono scelti – si legge nel testo bollinato – tra persone di elevata qualificazione scientifica, con una profonda conoscenza del sistema della ricerca in Italia e all’estero e con pluriennale esperienza in enti o organismi pubblici o privati operanti nel settore.

Il direttore è il legale rappresentante dell’Agenzia, la dirige e ne è responsabile.

Il collegio dei revisori dei conti è composto da tre membri effettivi e due supplenti con decreto del Miur.

Un membro assume le funzioni di presidente e un membro supplente sono designati dal Mef.

A questo segue l’articolo 29 sulle modifiche agli articoli 9 e 12 del decreto legislativo 2016 n.218.

Al decreto legislativo 25 novembre 2016 sono apportate le seguenti modifiche:

l’articolo 9 è sostituito dal seguente: gli enti pubblici di ricerca nell’ambito della rispettiva autonomia tenuto conto dell’effettivo fabbisogno di personale al fine del migliore funzionamento delle attività e dei servizi e compatibilmente con l’esigenza di assicurare la sostenibilità della spesa di personale e gli equilibri di bilancio nel rispetto dei limiti massimi di tale tipologia di spesa definiscono la programmazione per il reclutamento del personale nei piani triennali di attività.

Ma non solo: l’articolo 29 prevede forti limitazioni sia sulle assunzioni che sulle progressioni di carriera per tutti gli enti di ricerca pubblici. Perchè definisce al 70 per cento la soglia di percentuale tra i rapporti di lavoro dell’ente e il bilancio. Prima era all’80 per cento.

All’articolo 30 gli incentivi generali per la patrimonializzazione delle imprese

All’articolo 32 il Piano straordinario di promozione del made in Italy; Poi le misure per il Sud (art.33) e il rafforzamento degli investimenti al Mezzogiorno (art.34).

All’articolo 35 il rifinanziamento della strategia nazionale delle aree interne.

All’articolo 44 gli interventi che autorizzano la spesa di 22,5 milioni di euro all’anno per il personale non dirigenziale per il ministero per i Beni culturali e per il Turismo di Dario Franceschini.

All’articolo 47 le misure per l’innovazione.

Al capo VI relativo alle Misure in materia di Agricoltura figura all’articolo 59 il Sostegno alle imprese colpite da cimice asiatica; all’articolo 60 gli interventi a favore dell’agricoltura.

All’articolo 80 le accise sui tabacchi.

All’articolo 82 l’imposta sul consumo di bevande con zuccheri aggiunti. La cosiddetta Sugar tax.

Qui di seguito AGRICOLAE pubblica il testo bollinato della Manovra

Ddl Bilancio_Bollinato_Articolato




BELLANOVA SALTA CDM PER TENERE FEDE A IMPEGNI E INCONTRARE ASSOCIAZIONI. MA GOVERNO DELLA GREEN ECONOMY INVESTE SOLO 2 NOMINE SU 42 PER MIPAAFT E MATTM

Prima l’agricoltura della politica? Da quanto apprende AGRICOLAE Teresa Bellanova ha ‘saltato’ il consiglio dei ministri del governo giallorosso deputato alla nomina dei sottosegretari per tenere fede alla promessa fatta alle associazioni di categoria con le quali aveva stabilito un incontro nella mattinata di oggi per parlare delle emergenze del settore.

Il Consiglio dei ministri infatti era inizialmente previsto alle 15.00, spostato poi alle 9.30 sovrapponendosi all’incontro stabilito al Mipaaft.

Ma Governo giallo rosso, che secondo le parole di Giuseppe Conte doveva essere improntato sulla Green Economy, l’economia circolare e sostenibile, sembra investire poco proprio sui due ministeri competenti: su 42 sottosegretari e viceministri, solo uno all’Agricoltura (Giuseppe L’Abbate) e uno all’Ambiente (Roberto Morassut).

Che perdono, rispetto alla consuetudine degli ultimi anni, un sottosegretario ciascuno.