GRANO CAPPELLI, PILI: MIA DENUNCIA DI 3 ANNI FA ERA FONDATA. ORA SI REVOCHI CONCESSIONE SIS, MINISTRO FACCIA LA SUA PARTE

“Gli speculatori del grano Cappelli sono stati scoperti e puniti.

Puniti pesantemente dall’Autorità garante della concorrenza con un’esemplare multa da 150.000 euro.

Le accuse sono durissime, le prove inchiodanti.

La mia denuncia di tre anni fa non solo era fondata ma aveva messo nero su bianco il rischio gravissimo di speculazione poi accertata e verificata”. Così in una nota Mauro Pili, leader di Unidos e già presidente della Regione Sardegna e deputato, che aveva presentato alla Camera un’interrogazione parlamentare il 24 ottobre del 2017, in tempi non sospetti.

“Un’operazione con molte coperture, dal governo alla Coldiretti, che hanno praticamente messo in essere una sinergia politico sindacale per coprire questa vergognosa vicenda speculativa.

Il grano Cappelli era stato riscoperto negli anni scorsi in Sardegna grazie al produttore Santino Accalai (nella foto nello stabilimento di Tuili) che dopo averlo valorizzato è stato scippato, insieme ai produttori sardi, della titolarità della semenza con un chiaro intento speculativo da parte della Sis di Bologna, società che come si vede dagli atti risulterà connessa in lungo e in largo con la Coldiretti.

L’operazione viene scoperchiata con una mia interrogazione parlamentare del 24 ottobre 2017”.

Qui di seguito AGRICOLAE riporta il link dell’interrogazione:

https://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=5-12526&ramo=C&leg=17

“Nella discussione in commissione agricoltura – prosegue Pili – emergono tutte le complicità che faranno poi partire però i ricorsi all’autorità garante per la concorrenza.

Anche in quell’occasione tutte le forze politiche furono silenti e la Sis fece di tutto mettere in atto il suo piano.

Ma qualcosa non ha funzionato. E oggi l’Autorità per la concorrenza e il mercato ha sanzionato pesantemente quelle pratiche.

E la decisione è durissima nelle tre conclusioni:

1) le condotte commerciali poste in essere dalla società S.I.S. Società Italiana Sementi S.p.A., descritte e valutate nel presente provvedimento, costituiscono, per le ragioni e nei limiti esposti in motivazione, ciascuna una violazione distinta dell’articolo 62, comma 2, del D.L. 1/2012, così come interpretato anche ai sensi dell’art. 4, comma 1, del Decreto di attuazione;

2) con riferimento alle violazioni appena richiamate, alla società S.I.S. Società Italiana Sementi S.p.A. siano irrogate le seguenti sanzioni amministrative pecuniarie: 50.000 € (cinquantamila euro) per la condotta sub V.3; 50.000 € (cinquantamila euro) per la condotta sub sez. V.4; 50.000 € (cinquantamila euro) per la condotta sub sez. V.5;

3) la società S.I.S. Società Italiana Sementi S.p.A. si astenga dal porre in essere condotte commerciali analoghe a quelle descritte nei punti che precedono.

Un successo su tutta la linea di quella denuncia di 2 anni fa – conclude – che ora riapre la partita a favore dei produttori sardi che non hanno mai smesso di credere nelle caratteristiche dei grani antichi a partire da quello Cappelli”.

“Il tema vero ora, sottolinea Pili, è la revoca della concessione di esclusiva delle sementi del grano Cappelli alla Sis-Scoietà sementi italiana a fronte della grave condanna da parte del Garante per la Concorrenza. Il ministro Bellanova – conclude – per non essere complice deve fare la sua parte”.