Emergenza studenti, rettrice Università Ferrara: puntiamo su corsi valorizzazione settore agricolo ma copriamo la metà dei posti richiesti. Da noi Bonifiche Ferraresi e Mazzoni

E’ emergenza posti letto per gli studenti che garantiranno il futuro del Paese che si traduce in emergenza che mette a rischio il diritto allo studio.

Studenti accampati in questi giorni nelle tende un po in tutta Italia, in primis a Bologna. Ma è emergenza anche a Ferrara, scelta per l’inaugurazione dell’anno accademico con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella proprio come simbolo dello studenthousing prendendo come esempio Copernico che si laureo proprio a Ferrara, e proprio da studente straniero, nel 1503.

La città dell’Emilia-Romagna, per rispondere il boom di iscrizioni – da 15mila del 2016 ai 30mila studenti del 2023 – ha predisposto un piano con i privati per incrementare la disponibilità di altri 700 nel breve termine. A confermarlo ad AGEEI è Laura Ramaciotti, rettrice di UNIFE, che cerca di rispondere all’incremento di iscrizioni dei fuori sede, stranieri compresi.

“Per quanto riguarda il tema degli alloggi, come ho più volte comunicato anche in occasione dell’apertura dell’anno accademico, abbiamo realizzato un progetto insieme al Comune di Ferrara che vedrà una parte dell’ippodromo comunale coinvolto in questo intervento, per recuperare parte di questo edificio da dedicare a studentato. È un progetto che è stato approvato dal finanziamento ministeriale, quindi proseguirà a marce forzate. I lavori dovranno essere consegnati entro il 31 dicembre 2025 e renderà disponibili almeno 100 posti letto”, conferma la Rettrice.

Per andare incontro alle esigenze abitative degli studenti, l’Università, in attesa del nuovo studentato, si sta muovendo sul territorio. Del resto lo student housing si conferma una formidabile opzione di investimento anche nel 2022, con una crescita, in un anno, del ben 16%. A sottolinearlo è il Rapport Bonard 2022, la società di riferimento di marketing intelligence specializzata nel settore e riconosciuta a livello globale come punto di riferimento.

Già dalla primavera scorsa abbiamo avuto un incontro con tutte le associazioni di albergatori e di affittuari per cercare di sollecitare anche il mondo privato per intervenire nel rendere disponibile immobili e locali che possono essere destinati agli studenti, ma non solo: ci sarà anche un recupero di un palazzo piuttosto importante nel centro cittadino ed ho registrato una certa risposta, tutto questo potrebbe permettere di recuperare circa 700 posti letto dedicati agli studenti e con i tempi di disponibilità del privato”.

Come ha sottolineato ad AGEEI Marco Di Terlizzi, Student Housing Director di CBRE, “Dal punto di vista della domanda-offerta l’Italia è il paese con il gap più alto in tutta Europa, con ampi margini di crescita ulteriore. Parliamo di circa 1,8 milioni di studenti, comprese accademie, studenti americani, Erasmus, a fronte di circa 65mila letti disponibili, con una percentuale di copertura inferiore al 5%, la più bassa del continente e per questo molti gestori internazionali si stanno affacciando”.

“Non so se il Ferrara rientra più o meno nella media statistica nazionale o si trova in una situazione un po’ più avvantaggiata o svantaggiata – risponde la Rettrice – ma abbiamo anche diversi pendolari, quindi non necessariamente tutti nostri iscritti, che necessitano anche di un alloggio dedicato sul territorio”.

Laura Ramaciotti ha poi voluto chiarire il fatto avvenuto lo scorso settembre, quando alcuni studenti Erasmus spagnoli sono stati costretti a dormire una notte accanto alla stazione ferroviaria di Ferrara per la mancanza di posti letti: “La Spagna ci ha puntato il dito contro, ma quegli studenti si erano già accasati. Infatti li abbiamo contattati per metterli, a nostre spese, in un albergo del centro cittadino, ma ci hanno risposto che avevano già risolto il problema. Abbiamo messo a disposizione il servizio  in meno di 24 ore, ma non è stato utilizzato perché il gruppo aveva trovato una soluzione”.

La qualità dei servizi offerti dalle città universitarie e dagli atenei sta diventando un elemento fondamentale per attrarre un maggior numero di studenti, sia italiani che stranieri. Se da un lato questi elementi consentono di evitare la cosiddetta “fuga dei cervelli”, studenti che preferiscono proseguire il corso di studi superiori in altri paesi europei, dall’altra potrebbe generare un effetto positivo di aggancio verso chi invece vuole venire a studiare nel nostro paese, magari per seguire corsi di studi non previsti nel paese di origine. Questo concetto è stato ribadito anche dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico proprio a Ferrara lo scorso 4 aprile: “Importante è l’attenzione alla dimensione internazionale e la vocazione dell’Università a trasmettere conoscenza e sviluppare coscienza critica e civile.

Centrale è l’idea di un Erasmus interno, di una circolarità e uno scambio di esperienze tra studenti dei nostri atenei. Sarebbe singolare che di fronte al successo crescente dell’Erasmus in sede europea vi fosse una chiusura dei nostri atenei. Importante per i nostri atenei è anche la circolarità e il movimento dei docenti per la crescita delle nostre università.”

“Oltre alla disponibilità di posti letto – prosegue Laura Ramaciotti – gli studenti guardano anche ad altre tipologie di servizio come quelli informatici, della digitalizzazione e al rapporto docente-studente. Oggi vengono valutati anche elementi trasversali per l’acquisizione delle soft skills che vengono messi a disposizione dell’Ateneo, in termini di orientamento in uscita e di placement, ma anche il counseling psicologico sul quale noi, tra i primi in Italia, ci siamo attivati e abbiamo dato risposta al momento a tutti gli studenti che ne hanno fatto richiesta senza escluderne nemmeno uno”.

C’è poi un ulteriore elemento, centrale per l’università di Ferrara: Ferrara si conferma provincia strategica per l’agricoltura dell’Emilia-Romagna e di tutto il Nord Italia. Secondo i dati più recenti infatti l’agricoltura ferrarese, infatti, “produce” un valore aggiunto pari al 6% del totale provinciale, valore doppio rispetto alla media del resto della regione, conta su 9000 imprese registrate, estendendosi su 180 mila ettari di superficie agraria complessiva. Ferrara è attualmente la quarta provincia, in tutto il Nord Italia, dopo Imperia, Cremona e Mantova, per il contributo offerto dal settore agricolo alla formazione del reddito complessivo provinciale.

In questo ambito abbiamo di recente aperto un paio di corsi di studio più mirati, a il tema della valorizzazione della produzione delle colture in ambito agricolo – conferma la Rettrice -. Vantiamo una tradizione come territorio e abbiamo anche la presenza di grandi operatori da un punto di vista della produzione ortofrutticola, come ad esempio Bonifiche ferraresi, ma anche Mazzoni e salvi sono aziende di livello internazionale, che si sono consolidate nel tempo. Abbiamo firmato una convenzione con la Fondazione Fratelli Navarra con cui collaboriamo da tantissimi anni, sia dal punto di vista scientifico che didattico, stiamo cercando di tenere rapporti con il nostro territorio al meglio possibile, in sinergia con le imprese del territorio”.

Obiettivo di questo governo – è stato ribadito più volte in più occasioni – è quello di garantire formazione e gli strumenti necessari alla stessa. Per non far più scappare i cervelli dall’Italia ma anzi – al contrario – attirare le menti piu brillanti provenienti dagli altri Paesi grazie a servizi adeguati che può fornire l’Italia.

AVEVAMO SCRITTO:

Student House, CBRE: investimento anticiclico nel real estate. Boom di studenti a Ferrara, servono subito nuovi studentati. Il Report

Anno accademico Ferrara, Mattarella: dimensione internazionale centrale. Puntare anche su Erasmus interno ad atenei italiani

Anno accademico Ferrara, Ramaciotti: sottoscritto protocollo per realizzare residenza universitaria. Studenti sono il centro del nostro agire

Anno accademico Ferrara, Bernini: internazionalità parola chiave. Vogliamo attrarre studenti e docenti da università straniere

Student house, Fabbri, sindaco Ferrara: Unife passata da 15 a 30mila studenti ma mancano posti. Visita Mattarella accenda riflettori e stimoli risposte

Mattarella all’Università di Ferrara per inaugurare anno accademico, Bianchi: Cerimonia all’insegna dello Student House, qui si laureo Copernico da studente straniero. Ma offerta si adegui a domanda

Student housing, Cdp: domanda supera offerta e nel prossimo futuro mercato crescerà ancora. Punto riferimento asset immobiliare

Student Housing, rapporto Bonard: valore + 16% in 1 anno. “Investimenti in studentati garanzia vs possibili recessioni o altre minacce economiche”

I COMMENTI:

Student housing e caro affitti, Cia: figli agricoltori i più penalizzati. Priorità a fuori sede da aree interne

Caro affitti: Sasso (Lega), 660mln per alloggi. Lega dalle parole ai fatti, sinistra dalle sardine alle tendine

Caro affitti, Marcheschi (Fdi): da governo pronta risposta alle polemiche

Caro affitti, Malan (Fdi): da governo nessun indugio per bisogni studenti

 




Vino, oltre 3 milioni di euro per la promozione e investimenti in cantina. Mazzoni (direttore Imt): occasione di ripartenza da regione per le aziende vitinicole

Oltre tre milioni di euro per la promozione e gli investimenti in cantina. Sono i numeri messi a disposizione dall’Assessorato all’Agricoltura della Regione Marche attraverso l’approvazione dei bandi per la promozione Ocm vino nei Paesi terzi (1,8 milioni di euro) e PNS (Programma Nazionale di Sostegno del settore vino) relativo agli investimenti in cantina (2 milioni di euro). Un piano per la ripartenza affidato all’Istituto marchigiano di tutela vini (Imt) e al Consorzio Vini Piceni.

 

Due progetti per un programma che prevede la partecipazione a fiere e manifestazioni internazionali, campagne di informazione e formazione in particolare sui sistemi delle denominazioni di origine, delle indicazioni geografiche e della produzione biologica, azioni di marketing fino agli investimenti per la costruzione delle infrastrutture vitivinicole finalizzate alla produzione, commercializzazione e degustazione dei vini, per l’allestimento nei punti vendita aziendali di sale dedicate ai tasting e per la creazione di siti internet finalizzati alla vendita delle etichette online.

I paesi obiettivo per la promozione saranno Stati Uniti, Canada, Giappone, Cina e Australia.

 

Per il direttore dell’Istituto marchigiano di tutela vini, Alberto Mazzoni: “Apprezziamo l’impegno e la vicinanza dell’assessore all’Agricoltura della Regione Marche, Mirco Carloni, che ancora una volta dimostra di credere molto nel nostro settore e nel suo rilancio. Un’occasione importante anche alla luce della morfologia delle aziende marchigiane, di piccole dimensioni ma fortemente orientate alla qualità che hanno sofferto a causa delle chiusure e delle restrizioni dell’ultimo anno. L’obiettivo è ora sfruttare al meglio i finanziamenti per rilanciare e per valorizzare il nostro territorio e le nostre produzioni vinicole”.

 

Le Marche parteciperanno a Vinitaly Special Edition (17-19 ottobre, Veronafiere) con una collettiva di 12 top aziende e un tasting al “plurale” in programma domenica 17 ottobre.

Elenco aziende partecipanti: Azienda Agrobiologica San Giovanni, Belisario, Cantina dei Colli Ripani, Casalfarneto, Garofoli, La Canosa, Poderi del Conero, Tenuta Cocci Grifoni, Tenuta di Tavignano, Terre Cortesi Moncaro, Umani Ronchi, Velenosi.

 




VINO, MAZZONI (IMT): SEQUESTRO FALSO VERDICCHIO DOPO NOSTRA SEGNALAZIONE. CATENA CONTROLLI FUNZIONA

L’Istituto marchigiano di tutela vini (Imt) ringrazia l’Ispettorato Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari di Emilia Romagna e Marche per aver condotto le indagini, avviate in seguito a una segnalazione da parte del nostro Consorzio, in modo attento e tempestivo a tutela della principale Doc marchigiana, che immette sul mercato circa 15 milioni di bottiglie l’anno con 401 viticoltori e quasi 2.200 ettari coltivati”. Lo ha detto il direttore dell’Istituto marchigiano di tutela vini, Alberto Mazzoni, commentando il recente sequestro di 150mila litri di falso Verdicchio dei Catelli di Jesi rinvenuti in una Cantina di Cossignano e nella piattaforma di una catena di distribuzione a Monteprandone (Ascoli Piceno) e a Perugia. “Un’azione congiunta, condotta grazie anche al ruolo indispensabile dell’ente terzo di certificazione Valoritalia Sop 21, che rientra nei compiti statutari del Consorzio a salvaguardia del vigneto Marche: per questo – ha aggiunto Mazzoni – l’Istituto sulla vicenda si costituirà parte civile e presenterà una denuncia contro ignoti. Quella della lotta alla contraffazione rappresenta l’altra faccia di una medaglia, quella della qualità, che il nostro prodotto si è conquistato sul campo. Ad esempio, proprio nei giorni in cui gli organi di controllo ponevano i sigilli alla merce contraffatta, il Wall Street Journal pubblicava una lunga e positiva recensione sull’unicità del nostro autoctono”.

Il Verdicchio dei Castelli di Jesi, al suo 50° dalla nascita della denominazione, è uno dei prodotti autoctoni italiani più apprezzati dalla critica nazionale e internazionale, forte di un export in crescita sulle principali piazze – Usa, Nord Europa e Germania in primis -, e di un progresso qualitativo generato anche dalla recente ristrutturazione dei vigneti (circa 600 ettari) e da 7 milioni di euro investiti in cantina dai soci Imt solo nell’ultimo anno. La settimana scorsa, sottolinea il Consorzio, il bianco fermo da 4 anni più premiato dalle guide italiane del settore ha riscosso il favore della critica al World Wine Awards 2018 di Decanter, la rivista britannica che ogni anno pubblica i risultati del più grande concorso enologico mondiale, con 15 prodotti (13 Verdicchio dei Castelli di Jesi e 2 di Matelica) oltre il punteggio di 90/100, contro i 4 di 2 anni fa.