Consiglio Ue, Meloni: soddisfatti per le misure approvate per l’agricoltura e per la proroga degli aiuti

“C’è molta soddisfazione da parte italiana per lo svolgimento di questo Consiglio europeo. Partendo dal tema che noi avevamo chiesto venisse inserito nella discussione del Consiglio, che era particolarmente il tema relativo all’agricoltura. Siamo partiti con un testo di conclusioni che aveva già la nostra approvazione con riferimenti a misure concrete oltre al lavoro che già la Commissione sta portando avanti, particolarmente in tema di semplificazione della politica agricola comune, in tema di sostegno alle filiere di lotta alla concorrenza sleale”.

Così Giorgia Meloni, Presidente del consiglio, nel punto stampa a margine del Consiglio europeo appena concluso.

“Per noi la partita importante era che ci fosse, nelle conclusioni del Consiglio, anche un riferimento alla proroga degli aiuti di Stato in campo agricolo e questo riferimento era una delle principali rivendicazioni che venivano poste anche dalle associazioni di categoria che abbiamo incontrato ,come ricorderete, qualche settimana fa. Lo considero un importantissimo passo in avanti e nel prossimo Consiglio europeo la Commissione europea dovrà fare il sue ulteriori iniziative, ulteriori forme di sostegno per il comparto agricolo che oggi è in estrema difficoltà in tutta Europa”.

Oggi l’approccio è molto meno ideologico e vediamo un’Europa che piano piano torna indietro su tutte le battaglie che ha fatto in questi anni, per esempio sulla capacità di conciliare la sostenibilità ecologica con la sostenibilità economica e sociale. Oggi purtroppo quando arrivano gli shock, è finito il tempo dell’ideologia e devi correre ai ripari. Quindi io vorrei un’Europa molto meno ideologica, un’Europa capace di difendere i propri confini, vorrei un’Europa capace di lavorare sulle sue catene di approvvigionamento. Tutte cose che negli ultimi mesi si stanno un po raddrizzando, ma nei primi anni non sono andate benissimo”.




Consiglio europeo, Bergesio, Lega: Meloni si impegna per una Pac con meno burocrazia e più tutela

“Tutelare l’interesse nazionale e continuare sulla strada dell’impegno per la pace sono gli obiettivi del Governo per il conflitto in Ucraina. Condanna della brutale aggressione di Hamas del 7 ottobre ma al contempo impegno per tutelare tutte le vittime del conflitto, la posizione della maggioranza sulla guerra in Medio Oriente. Impegno per ottenere una PAC maggiormente rispettosa delle nostre aziende: questo, infine, l’obiettivo che ci proponiamo in agricoltura”.

Sintetizza così il Senatore Giorgio Maria Bergesio (Lega), commentando le comunicazioni rese dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni in vista del Consiglio europeo del 21 e 22 marzo, l’ultimo della legislatura.

Tra gli argomenti trattati, su richiesta italiana, anche l’agricoltura.

“Nella risoluzione di maggioranza – dice Bergesio –, in merito al conflitto ucraino, si conferma il persistere della necessità dell’impegno dell’Unione europea a sostegno di Kiev, ma al contempo l’Italia esclude l’ipotesi dell’impiego diretto in operazioni belliche di contingenti militari italiani in territorio ucraino. Per quanto riguarda il Medio Oriente, l’Italia si impegna a proseguire l’intenso lavoro diplomatico”.

“Inoltre – afferma ancora Bergesio -, l’Italia ha espressamente chiesto l’inserimento, all’ordine del giorno, di un punto specifico dedicato all’agricoltura, con l’obiettivo di un confronto su priorità e misure da adottare a livello europeo. Il nostro Governo si impegna ad agire affinchè l’agricoltura, risorsa strategica del Paese, ottenga a livello europeo la giusta attenzione in termini di riduzione degli oneri che gravano sul settore, di rafforzamento dell’efficacia della PAC e di una più efficiente risposta europea ai fenomeni di concorrenza sleale da parte di Paesi terzi”.

Il parlamentare della Lega continua: “Il nostro Paese, nel lungo periodo, lavorerà affinchè la futura PAC non penalizzi l’agricoltura italiana. Necessario lavorare a livello europeo sulle sfide che destano preoccupazione negli agricoltori, in particolare riguardo le misure tese a ridurre gli oneri amministrativi e a realizzare una semplificazione per gli agricoltori; il rafforzamento della posizione degli agricoltori nella filiera alimentare, al fine di garantire un reddito equo; la garanzia di una concorrenza leale a livello mondiale e nel mercato interno; modalità eque ed equilibrate per affrontare le questioni connesse alle misure commerciali autonome per l’Ucraina”.

Il Senatore Bergesio conclude: “Fondamentale il nostro impegno volto ad ottenere misure di semplificazione e alleggerimento degli oneri burocratici a carico degli agricoltori e per introdurre flessibilità sulla diversificazione delle colture anziché la rotazione. Lavoriamo per un’Europa più giusta ed equa, anche nei confronti del nostro Paese”.




Agricoltura. Lollobrigida: Governo Meloni ha indicato strada in Ue

“Grazie al presidente Giorgia Meloni, che lo ha ribadito oggi in Senato, nel Consiglio europeo del 21 e 22 marzo, dopo anni di emarginazione nei più importanti consessi internazionali, l’agricoltura torna centrale in Europa”. È quanto annuncia il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, commentando le comunicazioni del Presidente del Consiglio al Senato. “Con il documento strategico sulla PAC presentato all’Agrifish lo scorso febbraio abbiamo rappresentato le criticità e gli errori che l’Europa ha compiuto fino ad ora e indicato una strada per correggerlo. Oggi l’Europa comincia a rendersi conto che, se manca l’agricoltura, viene giù tutto. Gli agricoltori, primi ambientalisti e bioregolatori del nostro pianeta, sanno che c’è un’Italia che lavora al loro fianco per tutelare il settore e non imporre vincoli che non hanno fatto altro che tradire quel rapporto fondamentale che deve esserci tra terra e uomo. L’obiettivo dell’Italia è ripensare la sovranità alimentare in Europa. La sfida della sicurezza alimentare è dare buon cibo a tutti e non possiamo raggiungerla se non diamo valore a chi ogni giorno lavora per garantire la qualità delle nostre produzioni. Ci auguriamo che dalle discussioni di Bruxelles l’agricoltura si possa riappropriare del ruolo che i padri fondatori dell’Unione europea avevano tracciato, lasciando da parte ideologie e puntando su un maggiore pragmatismo”, ha concluso il ministro.




Regolamento imballaggi, accordo raggiunto a livello Ue. Meloni: risultati frutto del Sistema Italia. Noi protagonisti in Europa. I COMMENTI

I Ventisette Stati membri dell’Unione europea hanno approvato oggi il Regolamento sugli imballaggi e rifiuti di imballaggi e la Direttiva sul dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità. La decisione è stata adottata a livello di Ambasciatori nel Comitato dei Rappresentanti Permanenti Aggiunti presso l’Unione Europea (Coreper I). Si tratta dell’ultimo passo per l’adozione dei due provvedimenti dopo i negoziati con il Parlamento Europeo e sarà poi formalizzata da quest’ultimo e dai Ministri dei Ventisette.

La decisione segue a complessi negoziati in cui l’Italia ha svolto un ruolo cruciale fornendo un contributo di primo piano affinché si trovasse il giusto equilibrio tra obiettivi ambientali e competitività delle imprese e tra armonizzazione e valorizzazione delle esperienze nazionali di successo.
Dopo il decisivo passo di oggi, con l’accordo tra i Ventisette i testi approvati verranno adesso trasmessi al Parlamento europeo e quindi al Consiglio per l’adozione finale.

Il Regolamento sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio accrescerà la sostenibilità del settore, promuovendo una maggiore riciclabilità degli imballaggi, nonché contribuirà a ridurre alcune barriere al funzionamento del mercato interno, introducendo norme comuni sull’etichettatura e sulla gestione dei rifiuti. Il provvedimento impegnerà inoltre gli Stati membri a ridurre i rifiuti, lasciando, come da noi auspicato, flessibilità agli Stati ed agli operatori nella scelta delle misure per raggiungere l’obiettivo, in particolare tra imballaggi riutilizzabili e quelli monouso riciclabili, laddove questi ultimi, come nel caso del settore della ristorazione, rappresentano ancora l’opzione che offre il risultato ambientalmente migliore e per la conservazione dei prodotti agricoli e alimentari. Gli emendamenti approvati incentivano tecnologie in cui stiamo investendo, come il riciclo chimico. Salvaguardano inoltre settori in cui le nostre aziende hanno accresciuto la riciclabilità degli imballaggi, in cui siamo all’avanguardia, come quello delle plastiche compostabili, o in cui esportiamo prodotti di eccellenza, come vini, spumanti, vermouth e distillati. Nella gestione dei rifiuti, libertà di scelta è concessa tra l’adozione del deposito cauzionale e il mantenimento di modelli virtuosi di raccolta separata, come quello italiano.

La Direttiva sul dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità contribuirà ad assicurare che le catene di approvvigionamento delle principali imprese europee siano il più possibile rispettose dei diritti umani e della sostenibilità ambientale. L’Italia ha svolto un ruolo chiave nel raggiungimento di un testo equilibrato ed efficace, che concentra gli oneri sulle società di grandi dimensioni (oltre 1.000 dipendenti e 450 milioni di fatturato globale) meglio in grado di monitorare le proprie catene di approvvigionamento e di contribuire alla mitigazione degli effetti delle attività economiche sui cambiamenti climatici, nonché alla tutela dei diritti umani delle persone interessate dall’attività d’impresa.

I risultati raggiunti sono il frutto di uno sforzo corale di tutti gli attori del “sistema Italia”.

“Abbiamo dimostrato che oggi a Bruxelles c’è un’Italia che non si arrende a soluzioni che penalizzano la nostra industria, ma che è capace di continuare a negoziare fino alla fine in maniera decisa, facendo valere la bontà dei propri argomenti, valorizzando le nostre eccellenze e riuscendo a modificare sostanzialmente il risultato finale”, dichiara il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. “Il merito di questi successi va attribuito all’azione di impulso assicurata dai Ministeri coinvolti, in stretto coordinamento con Palazzo Chigi, all’attività negoziale condotta dai nostri rappresentanti diplomatici a Bruxelles, ma anche al cruciale lavoro di squadra svolto dai nostri europarlamentari, che hanno saputo travalicare gli schieramenti politici. In questo senso, un ringraziamento particolare va all’On. Pietro Fiocchi, all’On. Massimiliano Salini e all’On. Patrizia Toia, che hanno svolto un lavoro decisivo  durante il trilogo nella costruzione del consenso a sostegno delle posizioni nazionali sul dossier packaging. Abbiamo dimostrato come un’Italia coesa e determinata possa davvero spostare gli equilibri a Bruxelles e giocare un ruolo da protagonista”, conclude il Presidente Meloni.

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Agricoltura, Carra (Pd): Meloni chieda scusa al mondo agricolo. E interceda con la Regione: in Lombardia urge intervenire

“Nel suo videomessaggio all’assemblea di Confagricoltura, che si sta tenendo a Bruxelles, la presidente Meloni avrebbe dovuto chiedere scusa per non aver tenuto in considerazione le istanze portate avanti dalle associazioni di categoria e aver fatto una parziale retromarcia rispetto alle scelte sciagurate e dannose compiute dal suo Governo ai danni dell’agricoltura, in particolare sull’Irpef agricola, solamente dopo le proteste dei trattori che si sono totalmente sganciate dalle attività delle associazioni”, lo dice Marco Carra, consigliere regionale del Pd e capogruppo in VIII Commissione Agricoltura, dopo le dichiarazioni della presidente del consiglio.

“Ma facendo questa retromarcia, il Governo ha ‘tagliato la faccia’ alle associazioni di categoria. Quindi, dopo aver colpito con la mannaia il mondo agricolo e i suoi imprenditori con i provvedimenti previsti in Finanziaria, oggi fa il dietrofront sull’Irpef. E lo fa, non dopo l’ascolto, il confronto con le associazioni di categoria come Confagricoltura, ma dopo le proteste dei trattori che erano in contrapposizione alle stesse associazioni. Una situazione e una posizione governativa paradossale”, continua Carra.

“Di fronte a quello che sta succedendo, in Europa Meloni non deve rivolgersi a nessun altro se non al proprio Commissario agricolo, che è Janusz Wojciechowski fin dal 2019, è un’esponente della destra polacca e fa parte del gruppo parlamentare in cui siede anche Fdi. È del suo partito, perciò, questo Commissario totalmente inadeguato nel rapporto con le campagne, con il mondo agricolo. E ha commesso un errore clamoroso che è stato quello di costruire un clima negativo nei confronti dell’agricoltura, vista come nemica dell’ambiente. Queste sono responsabilità della destra che si sommano alle altre”, aggiunge il dem.

“Perciò, a livello nazionale la destra della Meloni cala la mannaia fiscale di dicembre, parzialmente recuperata, sui nostri agricoltori, screditando le associazioni di categoria; a livello europeo le politiche portate avanti in questi anni sono state disastrose, con un Commissario ‘meloniano’ che ha sostanzialmente favorito un clima pessimo nei confronti dell’agricoltura”, sintetizza il consigliere Pd.

“E se oggi qualche novità in campo agricolo a livello europeo la possiamo registrare, penso al nuovo regolamento sulle Igp e sulle Dop o alla direttiva sulle emissioni, da cui è escluso il mondo allevatoriale, dobbiamo dire grazie alla battaglia che ha fatto il Partito democratico, in particolare con gli onorevoli Paolo De Castro e Camilla Laureti, quest’ultima responsabile nazionale del Pd per le politiche agricole e alimentari”, sottolinea Carra.

“La destra, invece, si è dimostrata la peggior nemica dell’agricoltura e questo lo si sta vedendo anche a livello regionale, dove ormai da tempo continuiamo a chiedere di discutere e di prendere provvedimenti seri a sostegno del credito dei produttori di latte e di carne, di contrastare di più e meglio la peste suina, di consentire gli anticipi dei pagamenti Pac, e tanto altro. Tutti aspetti che non si stanno trattando, creando ulteriori problemi al mondo agricolo, e invece sono urgenti. Non lo diciamo solo noi, ma lo hanno ribadito qualche settimana fa le associazioni di categoria e anche chi ha protestato, nel momento in cui sono stati auditi dalla Commissione Agricoltura. A questo punto, non ci resta che chiedere alla Meloni di intercedere nei confronti dei suoi a livello regionale, se davvero vuole tendere una mano all’agricoltura”, conclude Carra.




Confagricoltura, Meloni: Noi contro diktat ideologici Ue. Lollobrigida a Bruxelles per tutelare comparto

“Voglio salutare e ringraziare il Presidente Giansanti e tutta la Confagricoltura per l’invito a questa Assemblea, che cade in una giornata particolarmente importante per il settore agricolo e agroalimentare. Oggi a Bruxelles si riunisce, infatti, il Consiglio Agricoltura e Pesca e si riunisce per discutere delle risposte più efficaci alla crisi che tocca il comparto. L’Italia sarà rappresentata dal ministro Lollobrigida e si presenterà al tavolo con un documento molto concreto, che punta a ribadire alcuni concetti fondamentali”.

Così il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un videomessaggio inviato all’assemblea di Confagricoltura, in corso a Bruxelles.

“Il primo di questi concetti è che l’agricoltura non è nemica dell’ambiente e della transizione ecologica, anzi, è l’esatto contrario. Se c’è qualcuno che ama il territorio, che vuole custodirlo e che lavora ogni giorno per preservarlo, tutelando anche identità e tradizioni, quel qualcuno è proprio l’agricoltore. Per questo, il Governo si è battuto in Europa fin dal suo insediamento contro tutti quei diktat ideologici che avrebbero colpito la produzione agricola europea e avrebbero messo a rischio quel concetto di sovranità alimentare che resta un nostro indirizzo irrinunciabile. Abbiamo fatto sentire la voce italiana su tanti dossier e l’orientamento è progressivamente cambiato. Penso alle norme sulle emissioni, sugli imballaggi, sui fitofarmaci, sulla rotazione forzata o sulla messa a riposo obbligatoria dei terreni. Certo, non tutte le questioni sono risolte, ma io credo davvero che il cammino di marcia sia evidente. E che il buon senso stia iniziando a prevalere”




Lollobrigida: ringrazio presidente Mattarella per solidarietà a Meloni, politica prenda distanze da clima d’odio

“Il grave episodio accaduto ieri al corteo per commemorare la morte di Valerio Verbano lascia esterrefatti. Esprimo la mia vicinanza al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Stiamo assistendo a un clima di odio sempre più preoccupante, che dovrebbe allarmare in maniera trasversale tutte le forze politiche. Anche la sinistra prenda una posizione di netta distanza e condanni quanto accaduto, senza sottovalutarlo, o peggio ancora ignorarlo. Non è con la violenza e le minacce che si difendono le proprie idee. La politica per prima, e chi rappresenta le istituzioni, in maggioranza o all’opposizione, ha un ruolo chiave che deve essere improntato alla responsabilità, come ha fatto il Presidente Mattarella, che ringrazio”. Così il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.




Liberi Agricoltori: il presidente Becherini scrive al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni

Come ha potuto constatare in queste ultime settimane, i movimenti agricoli spontanei, quelli mossi dalla politica, altri nati sotto la spinta della delinquenza organizzata, hanno mostrato un volto dell’agricoltura che era sconosciuto ai più e che LiberiAgricoltori ha sempre definito “la narrazione di una agricoltura patinata”.

Inizia così la lettera che il Presidente Becherini invia a Giorgia Meloni.

Ora certamente esistono molte colpe nelle politiche sconsiderate della Unione Europea, ma le manifestazioni nel Nord Europa sono state promosse dai sindacati più grandi e sono dirette contro scelte che effettivamente penalizzano una agricoltura “priva di sole”, mentre in Italia la iniziale narrazione che tutto andasse bene e che le cause del malessere andassero cercate in Europa, è destituita di qualunque fondamento ed è stata la causa principale delle manifestazioni.

Come abbiamo più volte chiesto al Ministro Lollobrigida, prosegue Becherini – mentre si cercano soluzioni in Europa, che potranno essere messe in discussione dal 2025, va pensata un’azione immediata in Italia e per questo Le chiediamo di dichiarare con effetto immediato lo stato di crisi di tutto il settore primario.

Alla dichiarazione dello stato di crisi potrà essere agganciata una moratoria sulle scadenze ed un fermo delle procedure esecutive con possibilità di rinegoziare i mutui e quant’altro possa dare respiro e liquidità alle aziende.

Dichiarare lo stato di crisiconclude il Presidente dei LiberiAgricoltori – potrà aiutare a risolvere alcune delle emergenze che stritolano il settore e dare la possibilità al Governo di ragionare sulle richieste che, per essere trasformate in provvedimenti, richiedono un tempo più lungo.




Agricoltura, La Pietra: Governo Meloni promuove sostenibilità ambientale ed economica dell’agricoltura

“Un grande onore rappresentare il governo Meloni alla 47esima sessione del Consiglio dei Governatori del Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD), a Roma. Ho portato all’attenzione dei Governatori le linee guida del percorso attuato dall’Italia per coniugare tradizione e innovazione nell’agricoltura, così da poter garantire la sicurezza alimentare a tutti i cittadini. Ho motivato il nostro no al cibo sintetico, al Nutriscore, il contrasto all’italian sounding e ho evidenziato il valore che diamo agli accordi di filiera per garantire sostenibilità ambientale ed economica, strumento che riteniamo esportabile anche al di fuori dell’Italia, per i Paesi più sviluppati o in via di sviluppo”. È quanto dichiara il Sottosegretario al Masaf, senatore Patrizio La Pietra, a margine del suo intervento ai lavori della 47esima sessione del Consiglio dei Governatori del Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD), in corso a Roma.



Protesta trattori, Calandrini (FdI): Con esenzione Irpef Meloni risponde ad agricoltori in difficoltà

“L’esenzione dell’Irpef per ben due anni, per gli agricoltori maggiormente in difficoltà, dimostra l’impegno del governo Meloni per il settore e la capacità di trovare la copertura nonostante le risorse minime disponibili. Un’esenzione che dovrebbe trovare il plauso della sinistra, perché va a beneficio dei più deboli, e che invece viene contestata perché non estesa a tutti, anche a chi non ne ha bisogno. Il governo ha ascoltato gli agricoltori impegnati in una estesa protesta in particolare contro la politica europea ed è riuscita a comprenderne il malcontento. In pochi giorni poi, grazie al lavoro di tutti, è stata data una risposta concreta che si aggiunge a quanto già fatto per il settore. Un ulteriore successo che ora, spero, riporti un po’ di serenità nel Paese, per poter andare avanti con le riforme”.
Lo dichiara in una nota il Senatore Nicola Calandrini, presidente della 5a Commissione Bilancio



Renzi: Lollobrigida non credibile, IV unica opposizione che chiede dimissioni. Meloni e Salvini hanno aumentato tasse agricoltori

“All’agricoltura serve un ministro competente, non un cognato incapace. Ecco perché siamo l’unica opposizione che chiede a gran voce le dimissioni di Lollobrigida (gli altri hanno paura della reazione della famiglia Meloni, evidentemente). Firmate la petizione per le dimissioni di Lollobrigida e fatela girare, se vi va. Uno che aumenta le tasse agli agricoltori e poi prova a cavalcare le proteste dei trattori non è credibile. Anche perché aumentare le tasse agli agricoltori come ha fatto il tandem Meloni/Salvini non è un problema solo per gli agricoltori: è un problema per i cittadini perché aumenta il prezzo finale al consumatore. Alla fine la LolloTax ve la ritrovate nel carrello del supermercato: questo è l’errore assurdo dei Cognati d’Italia”.

Così il leader di Italia Viva Matteo Renzi nella sua enews.

Per saperne di più:

Protesta trattori, Montaruli (Fdi): Iv scarica responsabilità su vecchi alleati

Agricoltura: Gadda, Iv sempre coerente su sostegni a settore

Agricoltura, Italia Viva a Foti: con Iv nessun taglio. Carta canta ma bisogna saper leggere

Agricoltori. Foti (FdI): Renzi dimentica che IV appoggiò scelte a base proteste di oggi

Proteste trattori, Renzi: mozione di sfiducia Lollobrigida e petizione sulla mia e-news

Ue alle strette per non aver ascoltato Paesi e sindacati agricoli. Mentre PD, M5S, IV e LEU spingevano per stop sussidi




Agricoltura, Fallucchi (FdI): Attenzione massima da parte del Governo Meloni per il settore

“Un pacchetto di impegni importanti e soprattutto fondamentali per le aziende è quello discusso oggi a Palazzo Chigi. Ulteriore dimostrazione della serietà di questo esecutivo. Esenzione dell’Irpef ai redditi inferiori ai 10 mila euro, un aumento dei controlli dell’Autorità di contrasto per far rispettare i prezzi agricoli. Una particolare e fondamentale difesa del Made in Italy con un controllo attento su standard sanitari, la tracciabilità e le norme sull’origine di tutte le importazioni consentire alle imprese di accedere al credito bancario con tassi di interesse ridotti grazie ad un potenziamento del fondo siamesi”.

Lo dichiara la senatrice di Fratelli d’Italia Anna Maria Fallucchi, componente della Commissione Agricoltura di Palazzo Madama.




Agricoltura, Vaccari (Pd): da Meloni dietrofront sotto ricatto

“Su taglio Irpef per agricoltori hanno bocciato gli emendamenti Pd. Ora Meloni sotto ricatto di Salvini fa dietrofront. Facciano di più. Tornino a sostenere i giovani agricoltori sotto i 40 anni e gli investimenti. Quelle che non servono sono le capriole del governo”.

Lo scrive sui social Stefano Vaccari, capogruppo Pd in commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera.




Le proposte di Confagricoltura al Governo

“Un incontro proficuo, che ha consentito di fare il punto sull’insieme delle situazioni di crisi dell’agricoltura italiana. Abbiamo, in larga misura, apprezzato gli obiettivi e il programma di priorità annunciato dal Governo ed in particolare apprezziamo l’apertura di un tavolo con il Governo sul tema del lavoro ”, dichiara il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, a conclusione della riunione che si è svolta oggi a Palazzo Chigi con Giorgia Meloni.

“Da parte nostra, abbiamo rimarcato che il ripristino dell’esenzione IRPEF deve riguardare tutti gli agricoltori, in difficoltà da tempo per il calo dei prezzi all’origine, mentre i costi di produzione restano elevati” sottolinea Giansanti.

“E’ di grande importanza l’attenzione rivolta dal governo alle questioni aperte sul fronte del credito, del costo del lavoro e dei rapporti all’interno delle filiere. Al riguardo, abbiamo presentato alcune proposte per alleggerire i costi di produzione delle imprese, anche attraverso la riduzione degli oneri previdenziali, che limitano la nostra capacità competitiva sui mercati nonché la nostra capacità d’investimento sulle misure del PNRR.”

“Importante – continua il presidente di Confagricoltura – anche l’impegno per la riforma del sistema assicurativo in linea con le nuove esigenze poste dal cambiamento climatico e l’accelerazione nei piani di contenimento dei grandi ungulati”.

“Per quanto riguarda il versante europeo, nel corso della nostra Assemblea, a Bruxelles, il 26 febbraio, presenteremo le proposte per una radicale riforma della PAC. Intanto, però, bisogna puntare, come indicato dal Governo, sulla semplificazione amministrativa, sulla soppressione delle norme che limitano la capacità produttiva dell’agricoltura e sulla reciprocità in materia di importazioni dai paesi terzi” conclude il presidente di Confagricoltura, chiedendo al Governo di accelerare il saldo dei pagamenti PAC nonché degli aiuti nazionali.

 




Trattori, Meloni: esenzione Irpef solo per fasce più deboli, non sia privilegio. In passato misura iniqua

“Capitolo Irpef agricola. L’esenzione Irpef negli anni passati è stata una misura iniqua e ha favorito soprattutto i grandi imprenditori e le imprese con volumi di affari elevati. La proposta del Governo è quella aiutare gli agricoltori che ne hanno bisogno limitando l’esenzione Irpef ai redditi agrari e domenicali che non eccedono l’importo di diecimila euro. In altre parole, l’esenzione dell’Irpef deve essere un intervento per i più deboli che risulti un sostegno concreto a chi produce e non un privilegio”.

Lo ha detto, a quanto si apprende, la premier Giorgia MELONI al tavolo con le sigle agricole in corso a Palazzo Chigi.