Pac, Alleanza Cooperative: potenziare aggregazione allargando Op e Ocm

“E’ difficile immaginare una politica efficace che si limita a considerare l’impresa nei suoi confini singoli, e proponiamo di inserire nella lettura generale il valore di una possibile aggregazione in cooperative, in filiere e in distretti per rafforzare il sistema oltre il singolo beneficio economico da un contributo pubblico. Da questo punto di vista, tutto quello che andrebbe migliorato rispetto al Regolamento di semplificazione della Pac va visto anche nell’ottica dei Piani strategici, della normativa secondaria, perché spesso è lì che franano le disponibilità al miglioramento”. Lo ha detto Cristian Maretti, rappresentante di Alleanza delle cooperative italiane, durante l’audizione alla Commissione Agricoltura della Camera sullo stato di attuazione della Pac 2023-2027 e sui negoziati relativi alle eventuali modifiche che saranno proposte in sede europea.

 

“Sull’attuazione della Pac, noi chiediamo che non ci si limiti all’implementazione della parte agricola, ma di considerare anche gli interventi settoriali, per esempio i programmi operativi per l’ortofrutta, che a più di un anno dall’entrata in vigore dell’applicazione ancora necessitano di chiarimenti”, afferma Maretti. “Oppure, un tema fondamentale per noi, è la gestione del rischio in agricoltura. A partire dalla possibilità di piani mutualistici, che possono essere fatti e che dare un significativo contributo alla riduzione del rischio in agricoltura. Su questo invitiamo la Commissione ad analizzare e ad avere una visione che vada anche oltre il 2027, immaginando, così come era stato fatto parzialmente in questa versione di Pac, un vero e proprio terzo pilastro, con una specie di riserva di crisi che sia adeguata, con risorse extra-Pac per evitare di incidere ulteriormente sui pagamenti diretti ma focalizzandosi proprio sulla gestione dei rischi”.

In merito al sistema sanzionatorio, prosegue il rappresentante dell’Alleanza cooperative, “noi segnaliamo come alcuni elementi tra cui le infrazioni qualificate a basso grado ancora non sono stati identificati e classificati. Questo può generare confusione anche tra i livelli amministrativi. Così come, sulla condizionalità rafforzata e soprattutto sul tema dei dieci ettari e dell’applicazione per chi non ha più di dieci ettari, bisogna fare attenzione che non si applichino retroattivamente”.

“Noi pensiamo che questa lettura debba essere integrata con una lettura più generale rispetto all’innovazione di cui il nostro settore ha bisogno”, evidenzia Maretti. “Promuovere l’aggregazione deve essere una delle attività su cui concentrare molte forze. Su questo, diverse delle nostre proposte specifiche riguardano la possibilità di ampliare l’attività degli strumenti di aggregazione, a partire dalle organizzazioni dei produttori, che già svolgono, per alcune categorie, il loro ruolo e che andrebbero implementate anche per altri settori, come il settore lattiero-caseario. Insistiamo su questo perché crediamo che molte delle tematiche che sono state poste all’attenzione dell’opinione pubblica in questi ultimi mesi hanno anche una relazione con la conquista di valore aggiunto nella filiera: per fare questo l’Organizzazione comune di mercato (Ocm) può essere una strada per delle azioni condivise, cofinanziate, ammissibili, che diano più forza agli agricoltori aggregati”.

“In questo contesto”, spiega il rappresentante dell’Alleanza Cooperative, “noi abbiamo già disponibili delle azioni, per esempio nei piani operativi dell’ortofrutta, che obbligano le organizzazioni di produttori a intervenire per almeno il 2% sulla ricerca, e questa è una leva che può permettere di mettere a disposizione i mezzi per affrontare sia le questioni del cambiamento climatico che quelle legate al mercato. Il nostro auspicio è che su questo tipo di azioni si passi da un cofinanziamento del 50% ad almeno l’80%”.




La spesa consapevole: dai banchi del mercato ai banchi di scuola. Domani Assemblea nazionale Spesa in Campagna-Cia

La spesa consapevole: dai banchi del mercato ai banchi di scuola”. Questo titolo e tema dell’Assemblea nazionaledell’associazione la Spesa in Campagna-Cia, che si terrà a Roma domani 24 gennaio, alle ore 10.30, presso l’Auditorium Giuseppe Avolio.

I lavori si apriranno con la relazione introduttiva della presidente nazionale dell’associazione, Beatrice Tortora. Focus il nuovo progetto della Spesa in Campagna che porta la filiera corta agricola tra gli alunni per educare le nuove generazioni a un consumo responsabile, che vuol dire seguire la stagionalità di frutta e verdura, scegliere un’alimentazione varia, rispettare l’ambiente e la biodiversità, sostenere i produttori locali.

Seguiranno gli interventi di Manon Khazrai(Università Campus Bio-Medico di Roma) ed Elena Schiavon (Direzione Turismo della Regione Veneto), nonché le esperienze dal territorio con Daniela Morgione (dirigente scolastico Istituto Comprensivo Pescara 4) e Cinzia Soldano (dirigente scolastico Istituto Comprensivo Settimo 3 di Settimo Torinese).

Alle ore 12 interverrà Paola Frassinetti, sottosegretaria di Stato al Ministero dell’Istruzione e del Merito, mentre l’Assemblea verrà chiusa da Cristiano Fini, presidente nazionale di Cia.




L’OI PERA PRESENTA: PREVISIONI DI PRODUZIONE E DA’ PRIME INDICAZIONI ’ANDAMENTO MERCATO

L’O.I. Pera, l’Organizzazione Interprofessionale che associa le più importanti realtà della filiera della pera in Emilia Romagna e Veneto

L’O.I. Pera, l’Organizzazione Interprofessionale  che associa le più importanti realtà della filiera della pera in Emilia Romagna e Veneto, ha effettuato un primo aggiornamento delle previsioni di produzione presentate a metà luglio per la campagna 2017/2018.

Da queste prime verifiche la produzione di pere in Italia non si dovrebbe discostare  significativamente da quanto preventivato qualche mese fa, nonostante l’incertezza  dettata dal possibile sviluppo dei frutti, in considerazione delle elevate temperature e della siccità che hanno caratterizzato l’estate appena trascorsa.

In particolare la produzione di Abate conferma una crescita di oltre il 10% rispetto allo scorso anno, ritornando perfettamente in linea con la media dell’ultimo quadriennio, dopo un 2016 contraddistinto da bassi rendimenti unitari.

In crescita anche le produzioni di Kaiser e Santa Maria, due varietà particolarmente penalizzate lo scorso anno. In calo al contrario la produzione di Conference, sfavorita soprattutto dalla diminuzione delle superfici, mentre più simili allo scorso anno si confermano William e  Decana.

Nel complesso la produzione commercializzabile, in base a quest’ultimo aggiornamento, si attesterebbe sul +7% rispetto allo scorso anno.

“Il consuntivo definitivo – afferma Gianni Amidei – Presidente dell’OI Pera – sarà disponibile nel giro di qualche settimana, ma se i dati saranno confermati, come noi crediamo, ci troviamo di fronte ad un livello di offerta, solo lievemente superiore a quello dell’annata 2016, in linea rispetto alla media del periodo 2013-2016. La qualità è buona come evidenzia il dato sulla I qualità che conferma il +7% sul 2016. I dati sulle giacenze – continua Gianni Amidei – dimostrano un ritmo di vendita normale per il periodo.  A metà ottobre risulta infatti venduto il 14% di Abate, in linea con lo scorso anno.

Ulteriori approfondimenti sulle tendenze produttive, andamenti di mercato, esportazioni e consumi a livello internazionale – conclude Amidei – saranno gli argomenti analizzati con i più grandi esperti del settore al Convegno “Mercato e consumi: i nuovi trend e le sfide future” che si terrà a Ferrara, il 17 novembre 2017, nell’ambito della Fiera Internazionale FUTURPERA.  Il 16 novembre invece sarà interessante assistere al convegno “Abate Fetel: aumentare le rese per una maggiore redditività”, dove operatori mondiali  si confronteranno su tecniche mirate all’aumento delle rese della top cultivar italiana”.