“L’aumento dei costi di molte delle materie prime, fondamentali per le attività agroindustriali, stanno destando molta preoccupazione nelle imprese che saranno chiamate ad affrontare nei prossimi mesi importanti investimenti per le opportunità che scaturiranno dal Piano Nazionale di Ripresa e resilienza.
Molte risorse economiche vengono infatti purtroppo assorbite per far fronte all’aumento dei costi di materie prime. E’ evidente che prima di fare investimenti, le aziende tenderanno ad aspettare tempi migliori e ciò rallenterà inevitabilmente quella accelerata per lo sviluppo e la crescita del nostro paese che tutti aspettano dall’arrivo delle risorse del Pnrr”.
Così ad AGRICOLAE il presidente dell’Alleanza delle cooperative agroalimentari Giorgio Mercuri nel tracciare il bilancio 2021 e nel guardare al prossimo anno.
“Se la situazione rimarrà quella attuale o peggiorerà nei prossimi mesi dal punto di vista sia di approvvigionamento di materiali che dell’aumento dei costi, sicuramente le aziende agroalimentari, oltre a dover far fronte a molte difficoltà nella gestione della loro attività ordinaria, dovranno gioco forza rallentare o rimandare anche tutte le iniziative di innovazione e digitalizzazione (ad es. con aggiornamenti di linee di lavorazione o altro) che sono connesse all’imminente percorso di utilizzo delle risorse del Pnrr”, prosegue.
In altre parole, spiega ancora Mercuri, è chiaro che se l’acciaio e il ferro continueranno ad avere costi più alti e se continueranno ad allungarsi per le aziende i tempi di consegna di materiali edili o elettronici, le risorse economiche potrebbero non essere sufficienti.
“Lo scenario del prossimo anno a mio avviso è che saranno mesi di attesa: è vero che arriveranno grandi opportunità dalle risorse del PNRR, però è altrettanto vero che il post pandemia crea preoccupazioni. Sicuramente il primo semestre del 2022 non sarà per l’agroindustria un periodo di investimenti, ma di attesa. Le aziende preferiranno attendere per verificare ciò che accade sul fronte dei costi delle materie prime, prima di programmare le proprie iniziative”.
“E’ una situazione che certo non agevola le nostre imprese nella difesa della competitività su uno scenario internazionale rispetto alle aziende europee”.
“Quanto alle nostre aspettative, come mondo cooperativo auspichiamo che nell’ambito delle politiche di attuazione del Pnrr ci sia un forte intervento sulla burocrazia perché molte delle iniziative hanno bisogno di aspetti autorizzativi che provengono da enti pubblici, spesso ancora caratterizzati da una burocrazia asfissiante, soprattutto in alcune aree più svantaggiate del nostro paese”.
Anche relativamente agli aspetti di mercato, “seppure i segnali sull’export siano positivi, ci sono grosse difficolta nel mercato interno dove l’aumento dell’inflazione pesa ancora troppo sulla parte produttiva e contribuisce purtroppo ad indebolire dal punto di vista economico le aziende”, continua ancora il presidente dell’Alleanza delle cooperative agroalimentari.
“Il 2022 va considerato come un anno di transizione tra il vecchio e il nuovo che verrà. Nei fatti questi due anni di pandemia hanno compromesso molte delle certezze che avevano le aziende, adesso siamo in una fase di ripresa, ma si fa fatica a rispondere alle aspettative di mercato, perché spesso le aziende, gravate dall’aumento dei costi di produzione, non riescono a far fronte ad un aumento della richiesta di prodotti agroalimentari”, conclude.