La IX Conferenza economica della Cia: LE VIDEOINTERVISTE E TUTTI GLI INTERVENTI. Prima giornata

Rimettere le “Agricolture al centro” del Paese, con un progetto di rilancio che poggia su quattro assi: rapporti di filiera e di mercato, servizi infrastrutture e aree rurali, clima energia e ambiente, orizzonte Europa. Questo lo scopo del documento-manifesto presentato da Cia-Agricoltori Italiani in occasione della sua IX Conferenza Economica, al Palazzo dei Congressi di Roma. Un insieme di richieste e proposte indirizzate alle istituzioni, per costruire un futuro in cui il settore torni a essere realmente primario. Eccole nel dettaglio:

RAPPORTI DI FILIERA E DI MERCATO – Il sistema agroalimentare italiano è una vera superstar, vale 550 miliardi e rappresenta stabilmente il 15% del Pil. Eppure, all’agricoltura resta ancora la fetta più piccola: su 100 euro spesi dal consumatore, infatti, al produttore restano in tasca solo 6 euro netti, sui prodotti freschi, che scendono addirittura a 2 euro sui trasformati. Colpa degli atavici squilibri di filiera, della catena troppo lunga, della scarsa concentrazione dell’offerta agricola che riduce la forza negoziale, della crisi dei prezzi. Per questo, secondo Cia non è più rinviabile una legge ad hoc per redistribuire il reddito e assicurare alla fase agricola una quota adeguata di valore aggiunto lungo la filiera, partendo dai costi medi di produzione quale limite minimo. Da associare a politiche orientate all’aggregazione e a strumenti per una maggiore trasparenza nella composizione dei prezzi, a partire dal ruolo di CUN e Borsa Merci.

Quanto all’obiettivo della Sovranità alimentare, per Cia si raggiunge con più relazioni di sistema, ovvero incentivando forme di contrattualizzazione condivise tra tutti gli attori, dalle OP ai contratti di filiera all’interprofessione, e puntando sulla qualità agricola nazionale e sulle specialità territoriali. Che vuol dire sviluppare intese allargate, dai campi alla ristorazione, per valorizzare Dop e Igp; promuovere un’operazione di sensibilizzazione istituzionale che punti sui marchi del cibo Made in Italy e sulla Dieta Mediterranea; incentivare la vendita diretta nelle aziende agricole, anche dal punto di vista turistico. A questo fine, Cia ritiene prioritario avviare una campagna di comunicazione pubblica per un patto agricoltori-cittadini, nonché introdurre l’ora di educazione alimentare negli istituti scolastici.

SERVIZI, INFRASTRUTTURE E AREE RURALI – Le aree interne sono il 59% della superficie nazionale ed equivalgono a circa la metà dei comuni (3.834), ma oggi ospitano solo 13 milioni di persone (il 18% della popolazione contro il 26% della media Ue), con un progressivo invecchiamento e abbandono, frutto del deficit ormai cronico di servizi e infrastrutture. Una situazione che va affrontata con urgenza, visto il ruolo strategico delle aree interne per la tenuta del territorio anche contro il rischio idrogeologico, e per la tutela attiva di paesaggio e biodiversità, puntando sull’agricoltura multifunzionale quale motore di sviluppo economico e occupazionale.

Per invertire la marcia, sostenere e rendere attrattive le aree rurali, secondo Cia serve innanzitutto un piano straordinario di recupero, riorganizzazione e rinnovamento dei servizi alle imprese e alle persone, da quelli amministrativi a quelli sociosanitari, così come predisporre definitivamente la messa in sicurezza, il ripristino e l’ammodernamento delle infrastrutture viarie e digitali.

In più, Cia chiede una legge quadro sull’agricoltura familiare e, soprattutto, un piano di welfare differenziato e di insediamento abitativo nelle aree interne, con incentivi per facilitare permanenza e ritorno dei giovani, che includa: misure di defiscalizzazione, interventi di decontribuzione e sburocratizzazione, politiche di credito agevolato e di accesso alla terra, aiuti per gli investimenti di donne e under 40. Infine, bisogna valorizzare il ruolo dell’agriturismo, non solo come centro di servizi per il viaggiatore, ma anche nella sua dimensione sociale, dagli agriasili alle fattorie didattiche e sociali, con l’offerta di servizi culturali, educativi, assistenziali, formativi e lavorativi.

CLIMA ENERGIA E AMBIENTE – Oggi l’agricoltura si trova da una parte a far fronte all’emergenza climatica, con siccità ed eventi estremi raddoppiati nel 2022 (+55%) e danni da oltre 7 miliardi l’anno; dall’altra parte, sta affrontando una crisi energetica senza precedenti divenendo uno dei cardini del cambiamento, mentre lavora per essere sempre più resiliente e sostenibile, come chiede la Ue con il Green Deal. Il settore, però, non può diventare il “capro espiatorio” di tutto, necessita di politiche innovative, forti e di lungo periodo, per restare al passo.

Ecco perché, secondo Cia, occorre favorire la ricerca per lo sviluppo di piante più green e resistenti a cambiamenti climatici e malattie, avviando urgentemente la sperimentazione in pieno campo delle NBT con l’Italia a fare da apripista.

Occorre, poi, fare in fretta sulla risorsa idrica, con un piano infrastrutturale di piccoli laghetti e invasi, “smart” sotto il profilo tecnologico e amministrativo, da affiancare al collaudo dei progetti grandi invasi finanziati con il Pnrr e ad azioni per il riutilizzo a uso agricolo delle acque reflue depurate.

Cia torna anche a chiedere a gran voce una legge nazionale contro il consumo di suolo, tanto più che le aree perse dal 2012 a oggi avrebbero garantito la fornitura di oltre 4 milioni di quintali di prodotti agricoli, l’infiltrazione di 360 milioni di metri cubi di pioggia e lo stoccaggio di carbonio per oltre 3 milioni di tonnellate.

Quanto allo sviluppo delle agroenergie, per Cia la sovranità sui terreni spetta all’agricoltore ed è tempo di riconoscere, anche economicamente, il suo ruolo. In particolare, bisogna semplificare le procedure per l’accesso alle misure del Pnrr su fotovoltaico e agrovoltaico, garantendo un maggior coinvolgimento degli agricoltori nelle scelte; incentivare il mercato dei crediti di carbonio per mezzo di meccanismi e pratiche legate al carbon farming; valorizzare la materia prima agricola locale nella filiera foresta-legno; introdurre elementi di semplificazione e flessibilità nel quadro normativo di gestione degli scarti agricoli per la produzione di biometano.

Contro l’emergenza ungulati, è necessario dare subito attuazione al Piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica, nominare un commissario ad hoc, eliminare il riferimento agli aiuti de minimis nelle misure di indennizzo agli agricoltori innalzando al contempo, come primo step, il limite massimo a 90mila euro.

ORIZZONTE EUROPA – Tanti i temi caldi sul tavolo europeo, oggetto di posizioni chiare e proposte puntuali da parte di Cia. In primis il dossier Ue sulla riduzione dei prodotti fitosanitari, su cui l’organizzazione chiede di avviare una valutazione d’impatto oggettiva e orientata a riequilibrare le esigenze produttive agricole con gli obiettivi di sostenibilità ambientale, specie in relazione ai rischi sull’approvvigionamento alimentare. Al contempo, occorre promuovere una politica graduale, realista e gestibile per giungere ai target green con alternative sfidanti, grazie a ricerca e innovazione, sviluppando la difesa integrata e promuovendo il progresso di prodotti a basso impatto come quelli di biocontrollo.

Quanto all’etichettatura fronte-pacco, Cia ribadisce il suo “no” totale al Nutriscore e a ogni ipotesi semplicistica e non oggettiva. Bisogna informare, e non condizionare, le scelte alimentari dei consumatori, con un sistema chiaro e trasparente che non penalizzi le produzioni di qualità. Altro “no” netto alla criminalizzazione del vino, con il precedente pericoloso delle “health warning” irlandesi, a cui rispondere con azioni di sensibilizzazione e promozione al consumo corretto e responsabile. Ultimo “no” convinto di Cia al cibo sintetico, che mette in pericolo produzioni agrozootecniche di eccellenza e identificative di territori e tradizioni per produzioni artificiali che rischiano anche di costare di più in termini di impatto sull’ambiente senza garantire migliore salute e nutrizione per i cittadini.

In più, sulla proposta di revisione della direttiva sulle emissioni inquinanti, è necessario contrastare soluzioni che mettano sullo stesso piano gli allevamenti agli impianti industriali, partendo dal bilancio energetico-ambientale delle aziende zootecniche. E ancora, sulla nuova Pac, così come sulle strategie Farm to Fork e Biodiversity, serve più semplificazione con regole e strumenti attualizzati al nuovo contesto, modificato dagli effetti della guerra. Infine, Cia chiede il rispetto della reciprocità delle regole europee negli scambi commerciali, il rilancio del partenariato euro-mediterraneo e lo stop a forme di finanziarizzazione legate alle materie prime agricole.

Le proposte di Cia alle istituzioni dalla IX Conferenza Economica

Agroalimentare: Cia, nuovi scenari tra guerra, inflazione e climate change. Il rapporto Nomisma

Cia, Meloni: difenderemo e rafforzeremo settore agricolo. Su carne, vino e nutriscore faremo valere nostre posizioni in Ue

Cia, Wojciechowski: Ig e sostegno ad aree rurali opportunità per far crescere imprese. Lavorare a sistemi alimentari sostenibili e resilienti

Vino, Lollobrigida: No con altri Paesi a provvedimenti che dividono l’Europa ma parlamentari italiani superino divisioni ideologiche per Sistema Italia. VIDEO

Cia, Lollobrigida: Il vino ha effetti benefici, nuoce alla salute di chi non lo beve. Cibo sintetico non è cibo di qualità

Cia, Lollobrigida: Il vino ha effetti benefici, nuoce alla salute di chi non lo beve. Cibo sintetico non è cibo di qualità

Cia, Tajani: Italia e ambasciate difendono made in Italy da attacchi Dieta mediterranea per motivi economici. Occupare spazio preso da Italian sounding. VIDEO

Cia, Tajani: Nutriscore e etichetta sul vino sono attacchi a dieta mediterranea per motivi economici. Agricoltura è economia reale da difendere

Cia, Fitto: su Made in Italy stiamo avviando un confronto con la Commissione Europea. VIDEO

Cia, Fitto: Riallineare programmi Pnrr e lavorare a strategia unica e condivisa per dare risposte al paese

Cia, Leo: agricoltura settore nevralgico nostra economia. Ora allineare figura imprenditore agricolo a nuova fiscalità. VIDEOINTERVISTA

Cia, D’Eramo: sviluppare aree interne e di montagna, volano per occupazione ed economia. Lavoriamo con ministro Lollobrigida a rilancio zone terremotate. VIDEOINTERVISTA

Cia, De Carlo: Europa tuteli produzioni UE e italiane nei confronti del resto del mondo. VIDEOINTERVISTA

Cia, De Carlo: Rimodellare il Pnrr, oggi abbiamo nuove criticità. Serve piano strategico di lungo periodo per energia e agricoltura

Cia, Martina, sostenere l’agricoltura del territorio con tecnologia, ma no alle omologazioni. VIDEO

Cia, Calenda: Timmermans è un danno, peggiora questione ambientale e danneggia agricoltori. Settimana cucina italiana nelle ambasciate è una boiata

Vino, Fini (Cia): scelta scellerata da Irlanda, Commissione Ue ha chiuso gli occhi. Canada e Australia sulla stessa strada dell’Irlanda. VIDEOINTERVISTA

Cia, Fini: serve concretezza e gioco di squadra per trovare soluzioni a criticità in Ue. Pnrr centrale per risolvere divario con aree rurali

Cia, Sicolo: agricoltura vuole contribuire a crescita economica d sociale ma rispettare filiere. VIDEOINTERVISTA

Cia, Sicolo: agricoltura è il settore primario ma cibo sintetico e insetti ci mettono in difficoltà. Sovranità alimentare è la linea da seguire

Cia, Brunelli: dignità alle aree rurali e ai territori più difficili, dove insistono maggioranza aziende. VIDEOINTERVISTA

Cia, Mascarino (Federalimentare): straordinaria tradizione alimentare italiana, no a normative senza basi scientifiche. VIDEOINTERVISTA

Cia, Carrus (Federconsumatori): nella filiera sono produttori e consumatori a soffrire maggiormente. Occorre sostegno e revisione aliquote




Dieci anni di settore Primario che trasforma il Secondario e muove il Terziario raccontati dai ministri e dai presidenti

Agricolae compie 10 anni.

Grazie a tutti voi che contribuite con il vostro lavoro, a voi che leggete e a voi che apprezzate e in caso criticate quanto fatto da questa redazione.

Qualcuno ci ha ringraziato per il nostro lavoro, ma siamo noi a dover ringraziare tutti coloro che usano questo mezzo di informazione per conoscere e far conoscere  e – quando ci si riesce – a risolvere i problemi di questo meraviglioso comparto.

Inutile qui parlare di dati a chi i dati li conosce meglio di tutti. Come è superfluo parlare di Pil, di economia reale, lavoro, importanza strategica o di garanzia sociale. Oppure di tradizioni, cultura, bontà, storia e bellezza. Come diventa inutile parlare finanche di sicurezza alimentare e del ruolo di peace keeper che svolge il comparto nelle aree del mondo a rischio guerra: ogni paese considerato civile dovrebbe dare per scontato come tutto ciò dipenda dall’Agricoltura, settore Primario che si trasforma in Secondario e che muove il Terziario.

Ma non è mai inutile parlare di terra, perché è dalla terra che noi veniamo. Come vengono dalla terra e dal mare tutte le forme di vita che conosciamo.

E chi lavora la terra è per definizione un padre fondatore della nazione, un tutore e un eroe.

Potrebbe dunque apparire blasfemo pensare che c’è chi vorrebbe demonizzare i prodotti naturali che arrivano in tavola per sostituirli con prodotti artificiali di proprietà di pochi, nati e cresciuti nell’acciaio. O immaginare interessi economici mascherati con un buonismo ambientale che rischia di aver di buono ben poco, e certo non a tavola.

Certo che questo non farebbe bene alla terra, dato che la terra dipende da chi la cura e la ‘coltiva’. E neppure all’uomo, che dipende dalla terra stessa da cui proviene.

Un rapporto, quello tra l’uomo e la terra di dare-avere-dare.

Ma sappiamo che una società colta e civile queste cose le sa già. Altrimenti non sarebbe colta e civile.

Agri-cultura è la parola chiave del 2023 con la quale l’Italia, paese della terra e del mare, può portare nel mondo l’educazione alla cura della terra.

Perché troppo spesso guardiamo al cielo con meraviglia e troppo di rado guardiamo verso il basso, dove poggiano i nostri piedi.

Anno 2022: 

2022-2023, l’editoriale di Francesco Lollobrigida: difendere legame millenario tra la terra e gli italiani per seminare l’Italia del futuro

2022-2023, l’editoriale di Patrizio La Pietra: basta inseguire emergenze, da questo governo soluzioni strutturali

2022-2023, l’editoriale di Luigi D’Eramo: l’economia della terra è l’economia reale garanzia di ogni società

2022-2023, l’editoriale di Luca De Carlo: si riporta “la chiesa al centro del villaggio”. Settore Primario torna ad essere primario

2022-2023, l’editoriale di Mirco Carloni: ottimista per Paese che si muove per la prima volta come un’unica macchina che riparte

2022-2023, l’editoriale di Frascarelli e Zaganelli: le prospettive per l’anno che si apre

2022-2023, l’editoriale di Carlo Gaudio: la ricerca alleata del futuro per produrre sempre di piu con meno

2022-2023, l’editoriale di Ettore Prandini: di questi anni resterà l’eco nella storia, ma nessun beneficio spostando il cibo dalla terra ai laboratori

2022-2023, l’editoriale di Massimiliano Giansanti: un Paese moderno deve poter produrre ciò di cui ha bisogno

2022-2023, l’editoriale di Cristiano Fini: imprenditori agricoli capaci di trasformare ansie negative in energia positiva

2022-2023, l’editoriale di Tommaso Battista: l’anno che è stato e quello che verrà

2022-2023, l’editoriale di Carlo Piccinini: programmazione a lungo termine la sfida più grande

2022-2023, l’editoriale di Giampaolo Buonfiglio: finalmente si può invertire la rotta tracciata negli ultimi anni

2022-2023, l’editoriale di Francesco Vincenzi: sfida Anbi determinante per la sicurezza, la competitività e la bellezza del Paese

2022-2023, l’editoriale di Luigi Scordamaglia: scegliere ora da che parte stare o il prezzo di una decisione sbagliata lo pagheranno le future generazioni

2022-2023, l’editoriale di Maurizio Gardini: promuovere e realizzare un nuovo Umanesimo che metta al centro la persona

2022-2023, l’editoriale di Fabio Massimo Pallottini: sfide si chiamano sviluppo, efficienza, innovazione, resilienza e capacità di risposta al cambiamento

Anno 2021:

Fine 2021-inizio 2022, Patuanelli: risorse mai viste prima, ora Agricoltura 5.0 che nasce da transizione 4.0. Rimpianto per Pac poco semplificata da Ue

Fine 2021-inizio 2022, Battistoni: emergenze affrontate con spirito di squadra, Agroalimentare ha guadagnato ruolo centrale

Fine 2021-inizio 2022, Centinaio: fondamentale spendere presto e bene risorse e cogliere opportunità

Fine 2021-inizio 2022, Vallardi: gettate le basi per questioni fondamentali che si chiuderanno nei prossimi mesi. Investimento futuro è in agricoltore custode territorio

Fine 2021-inizio 2022, Gallinella: semplificazione e tecniche di evoluzione assistita. Agricoltura responsabile solo del 7% emissioni

Fine 2021-inizio 2022, Giansanti: serve quanto prima strategia nazionale. Allarmi Oltreoceano su impatto Farm2Fork, ma da Ue nulla

Fine 2021-inizio 2022, Prandini: criticità diventino opportunità, ora strategia nazionale ma siamo su strada giusta

Fine 2021-inizio 2022, Verrascina: soluzioni condivise e aggregazione per arrivare al Bene comune del settore

Fine 2021-inizio 2022, Mercuri: saranno mesi di attesa che non giovano a competitività, risorse non siano asfissiate da burocrazia

Fine 2021-inizio 2022, Piazza: Enpaia continua a crescere. Bilancio supererà il 4%

Fine 2021-inizio 2022, Frascarelli e Zaganelli, Ismea: sosteniamo percorso innovazione e sostenibilità agroalimentare

Fine 2021-inizio 2022, Vaccari, Crea: Innovare è un dovere. Pronti a sostenere attuazione Pac e Pnrr

Fine 2021-inizio 2022, Dalla Bernardina, Cai Agromec: declinare potenzialità transizione digitale. Imprese agromeccaniche al centro processo innovazione

Anno 2020:

Fine 2020, Bellanova: Rinascita Italia parta da agroalimentare. Il futuro ha un cuore agricolo

Fine 2020, L’Abbate: Agroalimentare eroico in emergenza Covid. Ora gettare basi nuovo futuro

Fine 2020, Vallardi: Agricoltura gigante di cristallo. Ora innovazione, etichetta, italian sounding e irrigazione

Fine 2020, Gallinella: anno difficile per pandemia. Forze politiche siano unite per ripartire

Fine 2020, Giansanti: agricoltura stella polare. Ora piano strategico nazionale

Fine 2020, Prandini: Una parentesi da chiudere, mentre immaginiamo il futuro digitale. Il mondo ha fame d’Italia

Fine 2020, Mercuri: Agroalimentare ha dimostrato di essere Primario. Ma solo tra poco si capirà chi ce la farà a ripartire

Fine 2020, Verrascina: guardando l’anno che verrà, ma con programmazione

Fine 2020, Scanavino: agricoltura deve evolversi e adeguarsi a cambiamenti dettati da pandemia da cui non si torna indietro

Fine 2020, Serpillo: Economia alimentare si traduce in economia delle risorse naturali

Fine 2020, Santoianni: resilienza pmi italiane. Ora sia l’anno del Made in Italy

Fine 2020, Vincenzi: Anbi protagonista del Recovery Fund. Ma tutto dipende da gestione acqua, senza lasciare indietro nessun territorio

Fine 2020, Qualivita: impegnati a diffondere nel mondo la cultura del Made in Italy. VIDEO

Fine 2020, Dalla Bernardina: contoterzismo professionale strategico per l’agricoltura del futuro

Fine 2020, Tiso, Confeuro: perché il 2021 può essere l’anno della svolta. Dalla transizione verde alla rivoluzione digitale

Anno 2019: 

2019-2020, Bellanova: parole d’ordine sono nuove generazioni, donne, filiere, investimenti, innovazione, internazionalizzazione ed export. Presidio assoluto tavoli ue

2019-2020, L’abbate, Mipaaf: ottimi risultati da punto di partenza incerto. Ora guardare al futuro affrontando tutte le sfide

2019-2020, Vallardi: basta attriti politici o fondamentalismi, far fronte uniti ai due flagelli che stanno cambiando il volto agricolo dell’Italia

2019-2020, Gallinella: soddisfatto per l.Bilancio. Ora pensare in grande e alla pesca, per troppo tempo dimenticata

2019-2020, Giansanti, innovazione e strategia nazionale per far fronte a competitor sempre piu aggressivi

2019-2020, Mercuri: piu attenzione a crescita imprese e meno conflitto politico. Non mortificare settore

2019-2020, Scanavino, Cia: coniugare sostenibilita ambientale a quella economica. Traducendole in sostenibilita sociale

2019-2020, Verrascina: agricoltura ha capacita di adattamento maggiore rispetto ad altri comparti. Ma ora abbia stabilita

2019-2020, Tiso, Confeuro: basta cantilene e filastrocche. Agricoltori non sono contenti, primario resta squilibrato

2019-2020, Cappellini, Cai: anno della sfida cambiamenti climatici, competitività e agricoltura digitale

 

 

Anno 2018:

2018-2019, Centinaio: sei mesi per aggiustare il tiro. Tra agroalimentare e turismo matrimonio perfetto

2018-2019, Manzato: prossimo anno visione strategica politica agricola nazionale. Ecco i 5 pilastri. VIDEOINTERVISTA

2018-2019, Pesce: basta compartimenti stagni ma visione unitaria dell’agroalimentare

2018-2019, Vallardi: gioco di squadra tra Mipaaft e comagri Camera e Senato ha dato suoi risultati

2018-2019, Gallinella: comagri Camera piu produttiva del passato. Ecco cosa abbiamo fatto e cosa faremo. VIDEOINTERVISTA

2018-2019, Mercuri: dal governo nuovo ci aspettiamo cose nuove dedicate a settore agroalimentare. VIDEOINTERVISTA

2018-2019, Giansanti: agricoltura deve essere connessa per consentire crescita del paese

2018-2019, Scanavino: anno segnato dal maltempo. Ora strategia nazionale a tutela aree rurali

2018-2019, Verrascina: agricoltura non chiede aiuti ma investimenti per competere sul mercato

2018-2019, Serpillo: agroalimentare in grado di ridurre tensioni mediterraneo e immigrazione

2018-2019, Unci agroalimentare: premesse favorevoli e buoni propositi

Anno 2017: 

BILANCIO 2017, Martina: reddito, export e cambiamenti climatici, ma non solo. Piedi per terra e testa al mondo

BILANCIO 2017, Castiglione: sulla pesca Italia ha chiuso con infrazioni Ue. Tutto quello che e’ stato fatto per il settore

BILANCIO 2017, Formigoni: ora spazio ai giovani per dare sprint a settore

BILANCIO 2017, Sani: Camere e governo concentrate sui temi agricoli senza precedenti. Ora pac

BILANCIO 2017, Giansanti: innovazione digitale opportunita per far recuperare gap di competitivita

BILANCIO 2017, Scanavino: potenza straordinaria del made in Italy ma organizzazione precaria

BILANCIO 2017, Mercuri, ogni prodotto cooperativo comprato da qui da noi o gdo viene direttamente dall’agricoltore

BILANCIO 2017, Verrascina: aggregare agricoltura, industria e gdo. No agli scontri inutili

BILANCIO 2017, Serpillo: Italia promuova se stessa, puntando al mediterraneo

BILANCIO 2017, Minelli: enormi potenzialita in tutta la filiera, governo si concentri su pac

BILANCIO 2017, Alleanza cooperative pesca: per il settore chiaro e scuro

Anno 2016: 

2016-2017, Martina: il bilancio dell’anno che si chiude e quello che faremo ora. A partire dal g7. Reddito, trasparenza e semplificazione

2016-2017 VIceministro Olivero: passare da visione difensiva a visione strategica. Recuperare mercato russo e conservare quello americano

2016-2017, Formigoni: ottima collaborazione tra camera e senato. A breve anche legge su consumo del suolo, dieta mediterranea e agrumeti

2016-2017, Sani: avvicinare primario a mondo della trasformazione. In comagri pesca, biologico, forestazione e ippica

2016-2017, Guidi: occorre strategia ‘offensiva’ sui mercati. Attendiamo governo Trump che potrebbe riaprire mercato con russia

2016-2017 Scanavino: sara’ l’anno in cui si pensera alla pac post 2020. Sfida dell’agricoltura del futuro

2016-2017 Verrascina: sostenere agricoltori, basta dare credito a chi dice di farne le veci attraverso la propaganda

2016-2017, Mercuri: risorse siano destinate a opportunita di sviluppo. Anche per pac post 2020

2016-2017, Serpillo (Uci): aprirsi a paesi del mediterraneo. E rivedere sistema aiuti Ue

2016-2017, Castiglione: tanti risultati per la pesca, dal pesce spada al piano di gestione vongole che prende il via nel 2017

2016-2017, Tiozzo (Federcoopesca): maggiore attenzione a settore, uscire da atteggiamento conservatore e riprendere riforme. L’anno del feamp

Anno 2015: 

BILANCIO 2015 E PROSPETTIVE 2016, Martina: abbiamo lavorato tanto e con impegno. Rimangono sfide entusiasmanti ma siamo pronti

BILANCIO 2015 E PROSPETTIVE 2016, Formigoni: anno molto positivo, potenziare ritorno alla terra da parte dei giovani

BILANCIO 2015 E PROSPETTIVE 2016, Sani: e’ stato l’anno delle politiche agricole. Ora ripetere con piu forza per l’anno che verra’

BILANCIO 2015 E PROSPETTIVE 2016, Mercuri: tutto quello che governo investira nel settore tornerà moltiplicato a beneficio dell’economia di tutto il paese

BILANCIO 2015 E PROSPETTIVE 2016, Guidi: l’anno con maggiore attenzione ma in cui silenziosamente settore ha sofferto di piu

BILANCIO 2015 E PROSPETTIVE 2016, Scanavino: bene attenzione settore ma peccato per latte e zootecnia

BILANCIO 2015 E PROSPETTIVE 2016, Verrascina: nel prossimo anno tradurre successo di expo in ricchezza per gli agricoltori

Anno 2014: 

LE INTERVISTE PER 2014-2015, Maurizio Martina: sara’ l’anno della ripresa. Buono il bilancio del 2014

LE INTERVISTE PER IL 2014-2015, Roberto Formigoni: sara’ l’anno delle sfide

LE INTERVISTE PER IL 2014-2015, Luca Sani: finalmente politiche di sostegno concrete per il settore

LE INTERVISTE PER IL 2014-2015, Mario Guidi: 2014 anno da dimenticare, ma sono stati buttati dei semi importanti per il settore

LE INTERVISTE PER IL 2014-2015, Scanavino: l’anno passato e’ stato grigio, il 2015 sara’ migliore

LE INTERVISTE PER IL 2014-2015, Franco Verrascina: anno che si chiude in chiaro scuro

LE INTERVISTE PER IL 2014-2015, Giorgio Mercuri: un po piu’ di ottimismo mettendo da parte la rassegnazione

LE INTERVISTE PER IL 2014-2015, Luigi Scordamaglia: guardo il bicchiere mezzo pieno, ma cambiare, cambiare e cambiare. Svolgeremo ruolo attivo

LE INTERVISTE PER IL 2014-2015, Ettore Iani’: ogni azienda vede il futuro con 37 euro da investire

LE INTERVISTE PER IL 2014-2015, Giampaolo Buonfiglio: sara’ l’anno delle riforme

LE INTERVISTE PER IL 2014-2015, Paolo Tiozzo: bilancio non positivo per la pesca

LE INTERVISTE PER IL 2014-2015, Luigi Giannini: riduzione prezzo gasolio ha salvato il settore

Anno 2013: 

L’ANNO CHE VERRA, Roberto Formigoni: made in Italy, storia italiana di successo. Ecco le cose da fare subito

L’ANNO CHE VERRA, Luca Sani: affrontare la riforma del Mipaaf riconfigurandone ruolo e funzioni

L’ANNO CHE VERRA, Paolo de Castro: piu sinergia per dare solide prospettive all’agricoltura e all’agroalimentare

L’ANNO CHE VERRA, Luigi Scordamaglia: ora tutti insieme per un deciso cambio di passo

L’ANNO CHE VERRA, Antonio Piva: basta buoni propositi, ora meno burocrazia e piu credito

Massimo Coccia: la pesca che vorrei…

Giuseppe Politi: l’anno che verra’…

Franco Verrascina: l’agricoltura tra bilancio di un anno e il futuro

Ettore Iani, una domanda al ministro: se fare agricoltura e’ figo, fare impresa nella pesca e’ da sfigati?

Massimo Gargano: l’olivicoltura italiana un triciclo…A due ruote

Giampaolo Buonfiglio: allarmante “Effetto surf” del Mipaaf con cui politica agricola continua a “Non essere”

Mario Guidi: lavorare in funzione del concetto di “New normal”

Giorgio Mercuri: ogni azienda sa quale e’ il suo “Chilometro giusto”

Giuseppe Alonzo: ricerca si traduce in sviluppo e crescita economica

Arturo Semerari: al centro garanzie di credito e assicurazioni

 

 

 

 

 




Governo, tutti pazzi per il Mipaaf con record di mandati nel nome della continuità. Da cui vengono 5 premier, un capo dello Stato, un presidente Nato e che fu del papà di Mattarella

Tutti pazzi per il Mipaaf. Mentre Giorgia Meloni e Matteo Salvini rivendicano vicendevolmente il ministero dell’Agricoltura che fu anche del papà dell’attuale presidente della Repubblica, Bernardo Mattarella, rispunta nuovamente il nome di Roberto Berutti – l’economista piemontese che si occupa di questioni agricole all’interno dei gabinetti politici di Janusz Wojciechowski e Ursula von der Leyen dato ormai per perso – come ipotesi titolare del dicastero delle Politiche agricole. Ma ipotesi che secondo i più informati non è probabile. 

Dal Mipaaf vengono 4 presidenti del Consiglio: Segni per due volte; Fanfani per 6 volte; Emilio Colombo, Giovanni Goria e Mariano Rumor per 5 volte. Fanfani è stato anche presidente della Nato. Mentre il ministro Mipaaf Natali è stato tre volte commissario Ue.

Il primo ministro dell’Agricoltura è stato Antonio Segni, nel 1946, poi due volte presidente del consiglio fino ad essere eletto presidente della Repubblica.

Amintore Fanfani (sei volte presidente del Consiglio e presidente della Nato)

Emilio Colombo (presidente del Consiglio e presidente del Parlamento Ue)

Mariano Rumor, (cinque volte presidente del Consiglio)

Lorenzo Natali, (tre volte commissario Ue)

Giovanni Goria, (presidente del Consiglio)

Il Mipaaf da sempre è uno dei ministeri considerati tecnicamente di terza fascia ma in realtà importante quasi come una prima fascia e per via degli aspetti tecnici che ne contraddistinguono la materia, è da sempre uno dei ministeri gestiti con una maggiore continuità.

Il record di mandati lo ha avuto Giovanni Marcora: in totale sette, dal 1974 al 1980. Seguito da Antonio Segni, 5 mandati dal 1946 al 1951) e a quota 4 mandati Mariano Rumor (dal 1959 al 1963); Lorenzo Natali (dal 1970 al 1973); Filippo Maria Pandolfi, dal 1983 al 1988.

Poi Giuseppe Bartolomei, Paolo De Castro hanno fatto tre mandati.

Rocco Solomone, Giuseppe Medici, Emilio Colombo, Gianni Alemanno e Maurizio Martina hanno fatto due mandati.

In ordine cronologico.

Antonio Segni è stato ministro Mipaaf per cinque mandati: 

De Gasperi II 14 luglio 1946 (dal 14 luglio 1946 al 2 febbraio 1947)

De Gasperi III 2 febbraio 1947 (dal 2 febbraio 1947  al 1º giugno 1947

De Gasperi IV (1º giugno 1947 al 24 maggio 1948)

De Gasperi V (dal 24 maggio 1948 al 28 gennaio 1950).

De Gasperi VI (dal 28 gennaio 1950 al 26 lugio 1951)

Rocco Solomone è stato ministro Mipaaf per due mandati

De Gasperi VIII (dal 16 luglio 1953 al 17 agosto 1953)

Pella (dal 17 agosto 1953 al 19 gennaio 1953)

Giuseppe Medici è stato ministro Mipaaf per due mandati

Fanfani 1 (19 gennaio 1954 al 10 febbraio 1954)

Scelba (dal 10 febbraio 1954 al 6 luglio 1955)

Emilio Colombo è stato ministro Mipaaf per due mandati

Segni 1 (dal 6 luglio 1955 al 20 maggio 1957)

Zoli (dal 20 maggio 1957 al 2 luglio 1958)

Mariano Rumor è stato ministro Mipaaf per 4 mandati

Segni 2 (dal 16 febbraio 1959 al 26 marzo 1960)

Tambroni (dal 26 marzo 1960 al 27 lugio 1960)

Fanfani 3 (dal 27 luglio 1960 al 22 febbraio 1962)

Fanfani 4 (dal 22 febbraio 1962 al 22 giugno 1963)

Bernardo Mattarella, padre di Sergio attuale presidente della Repubblica, dal 23 giugno 1963 al 5 dicembre dello stesso anno)

Lorenzo Natali è stato ministro Mipaaf per 4 mandati

Rumor 3 (dal 28 marzo 1970 al 6 agosto 1970)

Colombo (dal 6 agosto 1970 al 16 febbraio 1972)

Andreotti 1 (dal 18 febbraio 1972 al 26 giugno 1972)

Andreotti 2 (dal 26 giugno 1972 al 8 luglio 1973)

Giovanni Marcora è stato ministro Mipaaf per 7 mandati

Moro 4 (dal 23 novembre 1974 al 12 febbraio 1976)

Moro 5 (dal 12 febbraio 1976 al 30 luglio 1976)

Andreotti 3 (dal 30 luglio 1976 al 13 marzo 1978)

Andreotti 4 (dal 13 marzo 1978 al 21 marzo 1979)

Andreotti 5 ( dal 21 marzo 1979 al 5 agosto 1979)

Cossiga 1 (dal 5 agosto 1979 al 4 aprile 1980)

Cossiga 2 (dal 4 aprile 1980 al 18 ottobre 1980)

Giuseppe Bartolomei è stato ministro Mipaaf per 3 mandati

AntForlani (18 ottobre 1980 al 28 giugno 1981)

Spadolini 1 (dal 28 giugno 1981 al 23 agosto 1982)

Spadolini 2 (dal 23 agosto 1962 al 1 dicembre 1982)

Filippo Maria Pandolfi è stato ministro Mipaaf per 4 mandati

Craxi 1 (dal 4 agosto 1983 al 1 agosto 1986)

Craxi 2 (dal primo agosto 1986 al 18 aprile 1987)

Fanfani 6 (18 aprile 1987 al 29 luglio 1987)

Goria (dal 29 luglio 1987 al 13 aprile 1988)

Gianni Alemanno è stato ministro Mipaaf per due mandati

Berlusconi 2 (dall’11 giugno 2001  al 23 aprile 2005)

Berlusconi 3 ( dal 23 aprile 2005 al 17 maggio 2008)

Paolo De Castro è stato ministro Mipaaf per tre mandati

D’Alema 1 (dal 21 ottobre 1998 al 22 dicembre 1999)

D’Alema 2 8dal 22 dicembre 1999 al 26 aprile 2000)

Prodi 2 (dal 17 maggio 2006 al 8 maggio 2008)

Maurizio Martina è stato ministro Mipaaf per tre mandati

Renzi (dal 22 febbraio 2014 al 12 dicembre 2016)

Gentiloni (dal 12 dicembre 2016 al 13 marzo 2018)

Governo, ecco la squadra integrale Meloni-Salvini-Berlusconi. Flipper Mipaaf e Turismo Lega-Fdi. Tutti i nomi




Ocm vino, tre ordinanze del Consiglio di Stato, di Corradino (già capo gabinetto Mipaaf), e Frattini: decreto Mipaaf in contrasto con regolamenti e linee guida UE

Tre ordinanze del Consiglio di Stato sulla vicenda OCM Vino promozione di accoglimento di tre ricorsi (proposti da tre organizzazioni di operatori che lamentano l’illegittimità dell’esclusione dei propri programmi dai finanziamenti comunitari stanziati dal Mipaaf per il 2021) suonano come una sirena d’allarme per il ministero delle Politiche agricole. Un pacchetto da oltre otto milioni e mezzo di euro di finanziamenti.

Dopo l’istanza del commissariamento ad acta invocata da Cavit al Consiglio di Stato per la mancata ottemperanza e perdurante inadempienza del Mipaaf rispetto al giudicato costituitasi con la sentenza del Consiglio di Stato n. 865/2019, anch’essa riferita all’illegittima esclusione del programma proposto da Ca.Vit. S.C.A. nell’anno 2017, ai tempi di Maurizio Martina, sembra stia per cadere un’altra tegola annunciata sul dicastero di via Venti Settembre e sempre nell’ambito della direzione generale Promozione diretta da Gerini e Verardi.

A pronunciarsi – in vista della sentenza che nel merito è prevista per il prossimo tra il mese di settembre ed il prossimo 28 ottobre, dopo l’accoglimento dei ricorsi nella fase cautelare , proposti da tre organizzazioni di operatori con la presenza di aziende leader del settore vitivinicolo italiano – è il presidente del Consiglio di Stato Franco Frattini che mette nero su bianco nella sua ordinanza dello scorso 3 agosto una frase lapidaria che suona come un avviso ai naviganti:

Per la riforma -“del provvedimento della medesima Direzione Generale, in data 8 marzo 2021, prot. n. 0111922, recante esclusione dalla procedura statale di finanziamento dei progetti di promozione dei vini italiani nei Paesi extra UE – Campagna 2020-2021;

– degli articoli 5, comma 2, e 9, comma 1, lettera h), del DMIPAAF 4 aprile 2019 n. 3893 ove mai siano interpretabili – come ha fatto il Ministero – in modo contrastante con il Regolamento (UE) n. 1149/2016 e con le “Linee Guida” della Commissione Europea in data 16 dicembre 2016, relative alla misura OCM Vino Promozione”.

Ricorsi tutti accolti con espresso richiamo all’articolo 55, comma 10.

Le tre ordinanze infatti, una a firma di Franco Frattini e le altre due a firma di Michele Corradino, già capo di gabinetto Mipaaf ai tempi di Mario Catania e conoscitore dunque dei meccanismi di via Venti Settembre, rimandano all’articolo 55 comma 10 rimettendo gli atti al Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio per una sollecita definizione della questione nel merito (nel caso delle ordinanze emesse a firma di Michele Corradino) ed ad apposita udienza nel merito fissata per il giorno 28 ottobre 2021 (nel caso dell’ordinanza emessa una firma di Franco Frattini):

“Ritenuto che l’interesse dell’appellante può trovare adeguata tutela nella trattazione del merito a breve, ai sensi dell’art. 55, comma 10 c.p.a.”

L’art. 55, comma 1° del c.p.a. recita testualmente: “Il Tribunale regionale, in sede cautelare, se ritiene che le esigenze del ricorrente siano apprezzabili favorevolmente e tutelabili adeguatamente con la sollecita definizione del giudizio nel merito, fissa con ordinanza Collegiale la data della discussione del ricorso nel merito. Nello stesso senso può provvedere il Consiglio di Stato, motivando sulle ragioni per cui ritiene di riformare l’ordinanza cautelare di primo grado; il tal caso la pronuncia di appello è trasmessa al Tribunale Amministrativo regionale per la sollecita fissazione dell’udienza di merito”.

Il nodo in questione è relativo alla dicotomia presente nel decreto ministeriale all’articolo 5 comma 2 e 3 relativo alla possibilità per gli operatori regionali e multiregionali di presentare più di un progetto a differenza degli operatori nazionali per i quali questo non viene concesso.

Un nuovo rischio di danno erariale che si prefigura all’orizzonte che può essere disapplicato solo con un provvedimento di revoca in autotutela del provvedimento di esclusione adottato lo scorso mese di gennaio a danno degli operatori ricorrenti ma con la particolarità che il Mipaaf, a differenza di quanto accaduto con Ca.Vit. S.C.A. (questione del 2017), dovrebbe, oggi, disporre di strumenti e risorse (finanziarie) per scongiurare detto rischio visto che a quanto apprende AGRICOLAE molti operatori del settore , in applicazione del decreto “flessibilità” approvato lo scorso 4 agosto in sede di CSR, si preparano a presentare, entro il prossimo 15 settembre, varianti in riduzione di spesa progettuale originariamente loro assegnata e rinunciare, quindi,  ad ingenti finanziamenti comunitari sia per evidente difficoltà operativa sui mercati internazionali ma soprattutto per scongiurare il rischio di incorrere nella pesantissima sanzione prevista dall’art. 17, comma 1 dell’ormai sempre più discusso DM 3893/2019 (esclusione per 2 anni dall’accesso ai finanziamenti comunitari in presenza di un riconoscimento di spesa rendicontata e ammissibile inferiore all’80 % della spesa ammessa).

Una situazione legata alla decisione degli uffici del Mipaaf di non voler riconoscere la pandemia mondiale da Covid-19 quale “circostanza eccezionale e causa di forza maggiore”.

Era già stato scritto:

Ocm vino, intesa regioni ma per Mipaaf Covid non è “circostanza eccezionale e causa di forza maggiore”. E mantiene le sanzioni. I documenti

Ocm vino, Consiglio di Stato accoglie sospensiva e dice al Tar: ora decidi nel merito. Verardi, riconfermata al Mipaaf, dovrà gestire eventuale danno erario




Nutrinform vs Nutriscore. In gioco l’informazione ai consumatori, e non solo. Anche orientamento del mercato. Lo dice la scienza. Gli interventi

Un confronto – basato su dati e ricerche – sulla valenza per i consumatori del sistema di etichettatura Nustriscore e il sistema Nutrinform.

Il primo messo a punto dai francesi, e ideato da Serge Hercberg dell’EREN, il secondo dall’Italia (Mipaaf, Salute e Mise in particolare) per creare un’alternativa valida basata sulle porzioni.

Il webinar a Palazzo Della Valle organizzato da Confagricoltura e Agronetwork e moderato da Giulia Callini e Daniele Rossi ha generato da subito interesse da parte dello stesso Hercberg che ha risposto, la sera prima, tramite tweet con un articolo che dava per ‘infondati’ gli attacchi del Nutriscore e rimandava tutto alla volontà delle lobby dell’industria alimentare italiana.

E il conseguente invito a partecipare ‘a proposte democratiche’ da parte di Giansanti.

Tra gli interventi, il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, il direttore generale Franco Postorino, il presidente di Federalimentare Vacondio, il sottosegretario al Mipaaf Gian Marco Centinaio. Poi gli scienziali dalla Luiss, dal Crea, dal Format Research, dal Campus Biomedico e dal SAFE.

Nutriform vs Nutriscore, Giansanti: tutti uniti, nessun compromesso o accordo al ribasso

Nutrinform vs Nutriscore, Vacondio (Federalimentare): Nulla di scientifico nel nutriscore. Non esistono cibi cattivi, battaglia da condurre su diete e stili di vita

Nutrinform vs Nutriscore, Centinaio (Mipaaf): Nutriscore non informa, lotta tra multinazionali che danneggia produttori e consumatori

Nutrinform vs Nutriscore, Martina (Fao): Riaffermare centralità delle diete, fondamentale nella discussione su etichettatura

Nutrinform vs Nutriscore, Moretti: no a demonizzazioni che mettono a rischio nostra reputazione

Nutrinform vs Nutriscore, docenti Luiss: lo dice la scienza, etichetta a batteria funziona meglio. Ci si basi su comprensione soggettiva

Nutrinform vs Nutriscore, Ascani: 1 italiano su 4 convinto che per star bene serva dieta equilibrata

Nutrinform vs Nutriscore, Rossi, Crea: problema sui 100g. E campagna su cibi alleggeriti spinge a maggiori consumi e a mangiare di più

Nutrinform vs Nutriscore, Piretta (Campus Biomedico): No a cibi buoni o cattivi, si a dieta mediterranea e alimentazione equilibrata. Nutriscore non educativo

Nutrinform vs Nutriscore, Cimmarusti: Nutriscore non rivela sostenibilità cibo e presenza edulcoranti artificiali

Nutrinform vs Nutriscore, Postorino (Confagricoltura): Dietro al Nutriscore volontà di orientare consumatori e standardizzare alimentazione

La sera prima:

Nutriscore, l’ideatore Hercberg risponde a Tweet AGRICOLAE su iniziativa Confagricoltura: solo lobby, ecco perché Nutrinform non funziona

Nutriscore, Giansanti: iniziativa Confagricoltura è on line su You Tube, se Hercberg vorrà ascoltare proposte democratiche ne saremo lieti




20 anni di multifunzionalità, Martina (Fao): ora disegnare la multifunzionalità dei prossimi 20 anni

“La legge sulla multifunzionalità dimostra come una legge può cambiare il quadro dell’economia reale e delle condizioni quotidiane. Va dato atto ad Alfonso Pecoraro Scanio e a Coldiretti di aver segnato una nuova stagione con questa legge nata 20 anni fa. Il tema di oggi è disegnare la multifunzionalità dei prossimi 20 anni che non è un concetto statico. La grande sfida che abbiamo oggi a livello planetario è di disegnare la nuova frontiera di questa idea alla luce della pandemia. Abbiamo 2 grandi questione che si incrociano: questione sanitaria e transizione ecologica”. Così il vicepresidente della Fao, Maurizio Martina intervenuto oggi all’evento Coldiretti a Roma “Gli italiani e l’agricoltura al tempo del Covid, 2001-2021, 20 anni di multifunzionalità. L’agricoltura dei record da cui ripartire”.

Nel corso del suo intervento Martina ha sottolineato il ruolo dell’agricoltura anche nel  terziario evidenziato come in questo senso “Campagna amica ha cambiato i parametri di riferimento”. “Occorre incrociare sempre di più una discussione sul welfare. La pandemia ci ha insegnato che ci possono essere modelli di welfare che incrociano una multifunzionalità. Sono tracce di futuro che vanno messe in campo. Sabato si celebrerà la giornata della biodiversità e venerdì si terrà il Global health summit per ragionare su un’unica idea di salute e tutela della persona. In questa prospettiva si inserisce il lavoro che dobbiamo fare”.

Il vicepresidente Fao ha sottolineato anche come “l’’idea di multifunzionalità italiana è ancora troppo poco conosciuta nel mondo. Un modello economico – sociale che è diverso dalla semplice celebrazione della qualità”. Tra le occasioni per promuoverlo ricordate da Martina, il G20 dei ministri degli esteri del 29 giugno a Matera dove l’Italia con la Fao presenterà il progetto della Food Coalition (per costruire azioni per il futuro dei sistemi alimentari con partnenariati pubblico privati e dove per la prima volta ci sarà una sessione sulla sicurezza alimentare) ma anche il 26-28 luglio alla Fao Roma ospiterà il Prefood system delle Nazioni Unite.




Countdown Governo, Bellanova: “stasera decidiamo, Recovery inadeguato per agricoltura”. Al Senato si rischia e già si pensa a tetris di poltrone. Sul tavolo gli 007

Mentre si discute sul testo del Recovery inviato 24 ore prima del Cdm di stasera, già si scaldano i motori per un possibile rimpasto nell’eventualità delle dimissioni da parte delle componenti di Italia Viva dall’Esecutivo.

“Il piano del governo sul Recovery è composto di oltre 170 pagine, adesso lo stiamo leggendo e stasera, nel Consiglio dei ministri, valuteremo come esprimere il nostro voto. Certamente noi non siamo responsabili del blocco che c’è stato sul Recovery, nè del ritardo” ha dichiarato la ministra delle Politiche Agricole, Teresa Bellanova a Radio Anch’io su Radio Raiuno. “Se dovessi dare una prima impressione, per la parte che più direttamente richiama la mia responsabilità sull’agricoltura, dico che è assolutamente inadeguato”.

Da quanto apprende AGRICOLAE sembra che le eventuali dimissioni di Bellanova e Bonetti potrebbero portare a un tetris di poltrone che potrebbe coinvolgere anche i dicasteri di Lamorgese, Costa, Azzolina e Guerini (che potrebbe passare alla carica di sottosegretario di Stato con delega ai Servizi Segreti). Sul tavolo anche le Infrastrutture di De Micheli, sebbene ci siano resistenze.

Sarebbero pronti a entrare nel governo Goffredo Bettini (sottosegretario Presidenza del Consiglio nonostante abbia dichiarato nella giornata di ieri di non tenere troppo a incarichi esecutivi), Andrea Orlando (Interni e vicepremier), Ettore Rosato (Difesa), Maria Elena Boschi (Lavoro o Infrastrutture) e Maurizio Martina (in lista prima di entrare alla Fao come vice direttore generale aggiunto) o Susanna Cenni (Politiche agricole).

Sebbene lo strappo sia ormai difficile da ricucire non è escluso però che – a fronte degli appelli istituzionali mossi nelle ultime ore – si lavori ancora per far rientrare la crisi ed eventuali conseguenti rimpasti di governo.

Da quanto apprende AGRICOLAE i numeri al Senato non sembrano bastare per la conta dei voti. Questo potrebbe tradursi – se si dovesse decidere per lo scontro – nelle dimissioni del Premier per tentare un Conte Ter.

Ma tutto potrebbe rientrare con la rinuncia da parte di Conte della delega ai Servizi segreti. A cui sembrerebbe il Premier stia pensando.




Al vaglio lockdown dall’8 novembre all’8 dicembre. Per ripartire con i consumi di Natale. Crisi di governo apre le porte a Forza Italia

Aumentano i contagi Covid e tutta Europa si sta richiudendo a riccio. Anche l’Italia.

Dall’8 novembre (quando il premier Giuseppe Conte annucerà il lockdown) all’8 dicembre, quando si riaprirà tutto.

Così da passare – usando le parole del Premier – “un Natale sereno”.

Sarebbe questa l’ipotesi già da tempo al vaglio del governo. Da quanto apprende AGRICOLAE infatti da fonti di Palazzo Chigi sembrerebbe che l’intenzione sia quella di riaprire tutto in corrispondenza della festa dell’Immacolata così che dal 9 dicembre possano ripartire gli acquisti e conseguentemente l’economia del Paese.

Non è neppure esclusa nel frattempo l’ipotesi di un lockdown a comparti stagni, ovvero che prevede la chiusura di alcune regioni più colpite di altre.

Nel frattempo sono forti gli attriti all’interno della compagine governativa. In gioco sicuramente le Infrastrutture, care a Renzi, e l’Istruzione. Due poltrone però che potrebbero far saltare altri dicasteri al fine di incastrare poltrone con gruppi politici. Con qualcuno che scalda già i motori, come Ettore Rosato e Maurizio Martina.

Lo scontro tra Emiliano e l’Azzolina non aiuta e crea ulteriore irrequietezza in coloro che pensano – e lavorano – già a un rimpasto. E non è escluso che la fuga in avanti di Emiliano sia stata appoggiata dal ministro per i rapporti con le regioni Francesco Boccia, tres d’union tra Conte e il governatore della Puglia.

Sempre da quanto si apprende, sarebbe pronta a salire sul prossimo treno del governo anche Forza Italia.




Origin Italia, Martina: Fondamentale rafforzare le politiche di filiera. In Europa partite decisive su Pac e nutriscore

“Siamo dentro a un passaggio che ridisegnerà molto della strategia e prospettiva sul fronte agroalimentare, sia per il commercio internazionale post pandemia sia per il mercato interno” afferma Maurizio Martina nel corso del webinar di Origin Italia.

“Dobbiamo metterci nelle condizioni di strutturare un metodo di lavoro che, pur nel rispetto delle autonomie reciproche, ci faccia guardare insieme ai punti di snodo decisivi del passaggio che abbiamo di fronte” prosegue.

“È fondamentale rendere operativa un’azione comune della filiera agroalimentare cercando di fare squadra e massa critica insieme. Dobbiamo presidiare il fronte europeo, perché ci stiamo giocando delle partite decisive con la riorganizzazione della pac e il nutriscore, abbiamo bisogno di fare una operazione di convergenza nel nostro paese per strappare condizioni poi più favorevoli in Ue.

Occorre poi lavorare in chiave interna con l’horeca già fortemente compromessa, fondamentale è rafforzare le politiche di filiera” conclude.




GOVERNO, AL VIA CONSULTAZIONI ALLA CAMERA, ECCO CALENDARIO. MIPAAFT A M5S. AAA CERCASI TECNICI

Giuseppe Conte sta lavorando alla nuova squadra di governo. E ha dato il via alle consultazioni nella Sala dei Busti della Camera. Un governo che – a sua detta – sarà improntato alla Green economy, sostenibilità ambientale ed economia circolare. Un modello di sviluppo sostenibile dal quale non si può prescidere l’agricoltura e tutto quanto ne fa parte.

Da quanto apprende AGRICOLAE da fonti di maggioranza – e come già anticipato nei giorni precedenti – sembrerebbe che il M5S abbia espressamente chiesto il dicastero dell’Agricoltura per portare a termine alcuni dei capitoli cari al Movimento delle Stelle.

Beppe Grillo parla di tecnici ministri e politici sottosegretari. Bisogna ora vedere quale tecnico è disposto a spendere il proprio nome per un governo dalla durata ancora incerta.

Attualmente il Mipaaft è retto da un ministro politico e da due sottosegretari tecnici, uno della Lega e uno M5S.

Di seguito il calendario degli incontri di oggi con i gruppi parlamentari (e le relative componenti) di Camera e Senato: Ore 15.20 – Misto – MAIE – Movimento Associativo Italiani all’Estero Ore 15.40 – Misto – Piu’ Europa-Centro Democratico Ore 16.00 – Misto – Noi con l’Italia Ore 16.20 – Misto – Civica Popolare Ore 16.35 – Misto – PSI Ore 16.50 – Misto – Sogno Italia-10 volte meglio Ore 17.45 – Per le Autonomie Ore 18.15 – Liberi e Uguali Ore 19.00 – Fratelli d’Italia Le consultazioni con i rimanenti gruppi parlamentari si svolgeranno nella giornata di domani, venerdi’ 30 agosto.