MOZZARELLA DI BUFALA, NEL 2012 REGIONE PUGLIA DICE SI A UNANIMITA A MODIFICHE. POI, DOPO QUERELLE GIOIA DEL COLLE, NEL 2017 CI RIPENSA. I DOCUMENTI

MOZZARELLA

A distanza di qualche anno, rispetto alle attuali modifiche presentate lo scorso maggio al Mipaaf e alle regioni, la Puglia ha espresso parere negativo (parere modifica disciplinare puglia 2017) in merito a tutte quelle tematiche che invece, aveva accettato, senza alcuna eccezione, nel 2012

Mozzarella di Bufala al centro delle polemiche. Non si placa la querelle tra la regione Campania e la regione Puglia sul formaggio più venduto d’Italia e più famoso all’estero: la mozzarella. E, tra una disputa e l’altra, si va avanti a suon di veti e documenti. E qualche volta, di ripensamenti.

Il campo da gioco è quello relativo alle modifiche del disciplinare. Tutto inizia a marzo 2012, quando il consorzio trasmette al Ministero delle Politiche agricole e alle regioni le proposte di modifica al disciplinare di produzione (richiesta modifica Consorzio 2012). Le modifiche al disciplinare (modifica disciplinare marzo 2012) si articolavano in cinque punti:

1) integrazione forme autorizzate (medaglioni, spianate e forme ovoidali in genere);

2) nessun vincolo di peso;

3) specificazione con il termine Artigianale della MBC filata e mozzata a mano;

4) utilizzo del surgelamento per il mantenimento del prodotto, dell’atmosfera ridotta o modificata per il confezionamento, possibilità di confezionare senza liquido di governo;

5) le confezioni di MBC di cui al punto 4) potevano essere commercializzate in unità di vendita minimo di 5kg;

A queste modifiche, la Regione Puglia e Molise (richiesta mod discip puglia 2012 e richiesta mod discip molise 2012) esprimevano parere favorevole a tutte le modifiche su elencate. Anche la modifica – successivamente scomparsa – dell’utilizzo di cagliata congelata. Questione al centro di mille polemiche.

Ora, a distanza di qualche anno, rispetto alle attuali modifiche presentate lo scorso maggio al Mipaaf e alle regioni, la Puglia ha espresso parere negativo (parere modifica disciplinare puglia 2017) in merito a tutte quelle tematiche che invece, aveva accettato, senza alcuna eccezione, nel 2012 relative alle forme, al peso, alla questione ‘frozen’, filata a mano, senza liquido di governo etc). Cambiata la governance? I dirigenti firmatari dei due documenti (parere 2012 e parere 2017) sono praticamente gli stessi.

Un diniego che arriva dopo la ‘guerra’ tra le mozzarelle che ha visto i produttori del famoso formaggio delle due regioni contendersi la denominazione. La partita è ancora aperta ed è tutto ancora da vedere. Sulle modifiche del disciplinare le due regioni che fanno il 98 per cento della produzione (Lazio e Campania) hanno dato parere favorevole. Al contempo sta andando avanti l’iter di registrazione della denominazione Gioia Del Colle con il ministero di Martina che sta vagliando la questione con le rischieste da una parte e le opposizioni ricevute dall’altra.

Qui di seguito i documenti relativi:

MODIFICHE DISCIPLINARE MARZO 2012

RICHIESTA MODIFICA DISCIPLINARE MBC 2012

PARERE FAVOREVOLE MODIFICA DISCIPLINARE MOLISE 2012

PARERE FAVOREVOLE PUGLIA RICHIESTA DISCIPLINARE 2012

PARERE PUGLIA MODIFICA DISCIPLINARE 2017

Per saperne di più:

MADE IN ITALY, RUSSO (FI): MIPAAF TRADISCE MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA DOP

 

MADE IN ITALY, RUSSO (FI): MIPAAF TRADISCE MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA DOP

“Il Ministero delle politiche agricole tradisce la Mozzarella di bufala campana Dop ed i suoi territori di produzione consentendo l’attribuzione di un’altra denominazione d’origine protetta  ad un prodotto che non é mozzarella ma treccia”: lo  dichiara il deputato di Forza Italia, Paolo Russo commentando la risposta del ministero dell’Agricoltura al suo question time in commissione sulla procedura per l’attribuzione  del marchio Dop alla “mozzarella di Gioia del Colle”.

“La  confusione – evidenzia il parlamentare – regnerà sovrana e ne fará le spese l’intera filiera, l’intero universo di agricoltori, allevatori e produttori che, con le loro famiglie, hanno costruito giorno dopo giorno un pezzo di economia che produce ricchezza e valore per l’Italia intera. Altro che italian sounding e lotta alla contraffazione, il Ministero alimenta e si presta ad ogni confusione a danno del terzo prodotto a marchio italiano, della prima ed unica DOP del Mezzogiorno che varca i confini nazionali. Nascondendosi dietro i tecnicismi, il titolare delle Politiche Agricole  deprime la filiera agricola ed allevatoriale e soprattutto consentirà ogni forma di speculazione da parte della GDO che potrà così scegliere per prezzo e non per qualità i prodotti da mettere negli scaffali del mondo”.

“Il tutto accade nella insipienza della regione Campania che ha – aggiunge Paolo Russo – a mala pena  presentato una, evidentemente inadeguata ed inascoltata, osservazione. Il  presidente della Regione intervenga subito  per rimediare alle proprie assenze ad ai propri ritardi e si faccia sentire anche il sistema di rappresentanza delle imprese che costituiscono  l’unico motore produttivo della nostra Campania”.

“Sarebbe questa – conclude il deputato  –  l’unica voce a rompere il silenzio calato sul Parlamento: dove stanno i parlamentari campani della maggioranza? Dove stanno i tutori in Parlamento dell’oro bianco di Aversa o di Battipaglia, di Giugliano o di Acerra, di Capaccio o di Cancello Arnone?”.

L’ABBATE(M5S): GOVERNO RESPINGE ASSALTI CAMPANI A MOZZARELLA GIOIA DEL COLLESI PONGA FINE A QUERELLE TERRITORIALE

L’ABBATE(M5S): GOVERNO RESPINGE ASSALTI CAMPANI A MOZZARELLA GIOIA DEL COLLE

Il Ministero delle Politiche Agricole reputa positiva l’istanza di registrazione della DOP “Mozzarella di Gioia del Colle” proprio nella direzione della valorizzazione e tutela delle produzioni di qualità del settore agroalimentare nazionale. È ciò che emerge dalla risposta del sottosegretario Giuseppe Castiglione all’interrogazione parlamentare presentata dal deputato campano Paolo Russo (FI), il quale richiamava il Governo a “ritenere più utile e rispondente alla natura del prodotto che la denominazione sia attribuita non a ‘mozzarella’ in generale ma alla Treccia dei Trulli e di Barsento, senza creare duplicati dannosi per entrambe le filiere produttive”. Ma il Ministero delle Politiche Agricole, fermo restando il periodo di presentazione delle opposizioni tuttora in corso, dichiara di aver ritenuto finora sussistenti i requisiti indicati nella normativa vigente. “Mi riferisco – ha dichiarato il sottosegretario Castiglione – in particolare all’uso del nome oggetto di richiesta di riconoscimento e al legame con la zona geografica, che non risultano tali da indurre in errore il consumatore, in ordine alla natura del prodotto, in linea con il disciplinare di produzione”.

“Non posso che esprime soddisfazione per una risposta, a mio modo di vedere scontata, del Ministero – dichiara il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura alla Camera – che ribadisce quanto noto a tutti al di là di ogni strumentalizzazione campanilistica che vorrebbe instaurare una inutile e dannosa ‘guerra delle mozzarelle’, conflitto tutto italiano e meridionale con la contrapposizione tra due tipicità vanto del made in Italy, una di latte di bufala l’altra di latte vaccino, per presunti equivoci e confusioni che potrebbero ingenerarsi nei consumatori nazionali e internazionali.

Piuttosto che disperdere energie in fuorvianti ricorsi e intraprendere una insensata guerra all’intero del comparto caseario, sarebbe più utile e proficuo per l’intero comparto zootecnico e agroalimentare del Mezzogiorno adoperarsi per promuovere le singole filiere.

Peraltro – prosegue L’Abbate (M5S) – è paradossale che la genericità del termine ‘mozzarella’ sia stata fortemente voluta in passato proprio dagli stessi produttori di mozzarella di bufala per contrastare le contraffazioni di chi utilizzava latte vaccino o mischiava i due latti per la loro realizzazione. Ora si punta a mettere in contrapposizione, per polemica politica o insensati campanilismi, due filiere di latte importanti: una bufalina e l’altra vaccina che andrebbero sostenuto come espressione tipica dei territori campani e pugliese”.

Ad oggi, infatti – ricorda in una nota L’Abbate – l’unica “mozzarella di bufala” è quella campana Dop. Chiunque altro produca in Italia o nell’Unione europea una mozzarella con latte bufalino non Dop può farlo ma solamente utilizzando la formula del doppio genitivo “mozzarella di latte di bufala” alla quale non può essere associata in alcun modo una denominazione geografica. Il termine “mozzarella”, peraltro, è privo di tutela e può oggi essere utilizzato liberamente anche per indicare formaggi freschi prodotti al nord con latte vaccino come ribadito sin dal 1982 dai professori universitari Cortesi e Maranelli nel loro studio “Fiordilatte e Mozzarella: Considerazioni di ordine igienico e normativo”.

Inoltre, è l’allora ministro delle Politiche agricole, il salernitano Michele Pinto (PPI), ad aver riscostruito la storia terminologica dei prodotti caseari realizzati con latte di bufala o con latte vaccino. Rispondendo ad una interrogazione parlamentare nell’ottobre 1998, Pinto ricorda il decreto del Presidente della Repubblica del 1979 volto a proteggere il prodotto ottenuto con latte di bufala rispetto al prodotto ottenuto prevalentemente o solamente con latte di vacca. Nonché la volgarizzazione del termine “mozzarella” sostenuta anche da numerose sentenze di Cassazione passate in giudicato che ne permettono l’uso a chiunque.

“Con la risposta del sottosegretario Castiglione – conclude il deputato Giuseppe L’Abbate (M5S) – spero si ponga fine anche la querelle territoriale che ha visto confrontarsi, senza cognizione di causa, persino i presidenti di Regione Michele Emiliano per la Puglia e Vincenzo De Luca per la Campania”.

MOZZARELLA BUFALA, CASTIGLIONE: NO A POLEMICHE POLITICHE. TUTTO DIPENDE DA UE E DA VOLONTA TERRITORI. MIPAAF VERIFICHERA E VIGILERA PER TUTELARE MADE IN ITALY

castiglione

“Verifichemo nel corso di tutti i passaggi la conformtià. Siamo ancora in una fase di verifica del percorso perché ci siano tutti i pareri prescritti e il coinvolgimento dei territori interessati”

“No alla polemica politica”. Così ad AGRICOLAE il sottosegretario Mipaaf Giuseppe Castiglione in merito alla querelle tra la regione Campania e Lazio e la regione Puglia sul riconoscimento della mozzarella Gioia del Colle. “L’obiettivo è quello di tutelare le nostre produzioni di qualità”, precisa. “Così come ho detto in commissione alla Camera se ci sarà conformità alla procedura del disciplinare sarà riconosciuta Gioia del Colle. Ma il tutto dovrà essere conforme alle procedure previste e a quanto richiesto dall’Unione europea”. Stop alla polemiche politiche tra regioni dunque. Tuto dipedne dal regolamento comunitario. “Un dato è certo: tuteleremo in tutte le sedi le nostre denominazioni, la nostra qualità e le nostre peculiarità regionali”, insiste Castiglione. “Verifichemo nel corso di tutti i passaggi la conformtià. Siamo ancora in una fase di verifica del percorso perché ci siano tutti i pareri prescritti e il coinvolgimento dei territori interessati”, conclude.