I molluschicoltori come uno dei principali protagonisti nel garantire un alimento sano, sicuro e amico dell’ambiente

La Molluschicoltura nazionale si propone come uno dei principali protagonisti nel garantire un alimento sano, sicuro e amico dell’ambiente.

Nella giornata del 29 aprile una delegazione composta dall’on Lorenzo Viviani, dal prof. Giampietro Ravagnan e da Giuseppe Prioli, presidente della Associazione Mediterranea Acquacoltori – A.M.A., associazione che raggruppa la gran parte dei molluschicoltori italiani, ha incontrato il sottosegretario al Ministero della Transizione Ecologica, on. Vannia Gava, per presentare un breve documento in cui si evidenzia come i molluschi oltre a essere una fonte di cibo sano, ricco di proteine, vitamine e oligoelementi utili alla salute umana, forniscono una serie di servizi ecosistemici, tra cui il sequestro della CO2 nelle valve e la riduzione di azoto e fosforo in ambiente acquatico. Tali servizi pongono questi alimenti, mitili, vongole veraci e ostriche, tra quelli con minore impronta ambientale. Sono state inoltre presentate proposte che vanno nella direzione di ridurre la generazione di gas serra, grazie al passaggio verso motori che utilizzano energia rinnovabile o gas liquido, così da eliminare il rischio di sversamenti accidentali di idrocarburi in mare, e limitare l’uso delle plastiche nel processo di allevamento




INTERROGAZIONE FARO, M5S CAMERA, SU ABBANDONO IN MARE DEI RESIDUI DI PESCA

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01730

presentato da

FARO Marialuisa

testo di

Giovedì 21 marzo 2019, seduta n. 146

FARO e LOVECCHIO. — Al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

la mitilicoltura in mare aperto è un settore che è stato oggetto di una crescita esponenziale nel corso degli ultimi anni, con risultati significativi soprattutto nel Sud Italia. Nel Gargano, in Puglia, sono presente diversi impianti nei pressi di Mattinata, Manfredonia, Capojale e Torre Mileto. Le tecniche di allevamento si sono evolute nel tempo con il superamento degli impianti classici a favore della coltura basata sull’utilizzo delle «Reste», dette più comunemente «Calze» all’interno delle quali crescono fino a 50 chilogrammi di molluschi. Queste sono costituite da retini tubolari in polipropilene della lunghezza di qualche metro. Durante le fasi della lavorazione, quella più critica per l’ambiente è la fase del «reincalzo» che consiste nella progressiva sostituzione dei retini con altri retini dalle maglie più larghe ed è in questo momento che persone senza scrupoli gettano in mare quintali di retini che, giorno dopo giorno, mettono in serio pericolo la sopravvivenza della fauna e della flora marina e finiscono per arenarsi sulle spiagge del nord del Gargano e specialmente in prossimità dello specchio di mare di Torre Mileto, dichiarato dalla regione Puglia sito di interesse comunitario ed inserito nella lista degli habitat marini da tutelare. Da tale situazione discendono notevoli conseguenze per l’economia della zona; infatti, gravi danni sono arrecati alla meccanica delle barche e dei pescherecci, variazioni negative si registrano per lo stock ittico in termini di quantità e qualità del pescato e soprattutto si determina un aggravio di costi per gli enti locali che si vedono costretti a prendere in carico lo smaltimento dei rifiuti speciali, che, una volta arenati sui litorali, diventano rifiuti urbani e pertanto di competenza dei comuni. Non vanno tralasciate le conseguenze sul turismo a causa del decremento estetico che i rifiuti marini arenati comportano. I retini della mitilicoltura sono i rifiuti speciali più pericolosi che si depositano lungo le spiagge del Gargano e andrebbero smaltiti in porto dai singoli pescatori dediti a tale attività. Nel corso degli ultimi anni ci sono state operazioni da parte dei carabinieri volte alla repressione di tali comportamenti illegali, ma il grave inquinamento determinato dalla mitilicoltura continua a persistere e non accenna a diminuire –:

quali iniziative il Ministro interrogato intenda intraprendere contro l’abbandono fraudolento in mare dei residui della pesca e se non ritenga opportuno promuovere adeguate misure, al fine di eliminare quelle pratiche illegali messe in essere dai mitilicoltori spregiudicati.
(5-01730)